Ora il giornale del #pd scopre che i processi ai #notavcostano alcuni milioni di €! facciamo che eliminare l’assurdo progetto del tunnel di base da 7 mld € e risparmiare veramente
Archivi giornalieri: 1 marzo 2014
Colombia: attentato contro la candidata della Sinistra alle presidenziali
Gli avvenimenti venezuelani delle ultime settimane sembrano ripercuotersi sui paesi vicini dell’America Latina. L’oggettivo processo di indebolimento del fronte bolivariano ha prima coinvolto l’Ecuador dell’amico Correa, dove nelle elezioni amministrative i bolivariani hanno patito una dura battuta d’arresto, ora, è il turno della Colombia, in cui la candidata della Sinistra alle elezioni presidenziali ha subito un attentato.
Domenica mattina la candidata alle elezioni presidenziali dell’Unione patriottica, Aida Avella, è miracolosamente scampata ad alcune raffiche di mitra sparate sull’automobile nella quale era in viaggio assieme ad un altro candidato della Sinistra. L’attentato ha avuto luogo a pochi chilometri da una base militare, non lontano da Puerto Jordán (dipartimento di Arauca) dove i due candidati erano attesi per un comizio elettorale.
L’odierno clima politico colombiano vede l’attuale presidente di Destra, Juan Manuel Santos, vittima di un piano di boicottaggio, orchestrato dai settori più retrivi del suo steso partito, a causa dei colloqui di pace da lui intavolati, ed attualmente in corso a l’Avana, con la guerriglia delle Farc, piano di cui sono parte attiva pezzi importanti dell’esercito e dei servizi segreti. “Ho dato istruzione che si protegga Aída Avella con tutti i mezzi necessari e si indaghi su cosa è successo” ha fatto sapere Santos, annunciando misure di sicurezza speciali per la candidata presidenziale del partito nato dalla guerriglia e falcidiato fra gli anni ‘80 e ‘90 dagli ‘squadroni della morte’.
Attualmente, si sono costituiti nuovi gruppi paramilitari agli ordini dei latifondisti e di frequente, in contatto col dipartimento di Stato statunitense.
Negli ultimi mesi, si è registrato nel Paese un deciso peggioramento del clima politico, dovuto ad un’ulteriore escalation della violenza, cui non è affatto estranea l’azione banditesca delle squadre paramilitari, in una fragile democrazia dove, nello scorso anno, si sono registrati ben 78 omicidi politici e 209 casi di minacce. A denunciarlo, il programma “Somos Defensores” in due documenti che offrono uno spaccato inquietante a ridosso delle elezioni legislative e alle presidenziali di maggio.
http://www.signoraggio.it/colombia-attentato-contro-candidata-della-sinistra-alle-presidenziali/
VN Likhachev: Lottiamo per l’Ucraina!
Obama aveva affermato che Mosca “avrebbe pagato a caro prezzo le sue politiche in Ucraina”.
Muos, il Pentagono tira dritto “Sarà operativo entro il 2017” – Alta tensione in Sicilia per il corteo di oggi contro il piano
Putin alla guerra, truppe russe in Crimea Obama: valutiamo conseguenze e costi
E’ sempre difficile capire, ma ritengo un errore, naturalmente se ho capito bene la situazione, la decisione russa.
L’ UE e gli USA hanno fatto un disastro, ma credo che anche ii pacifisti n Occidente abbiamo delle piccole responsabilità, non ci siamo mobilitati , prima per capire e poi per contrastare la forzatura della questione ucraina, con i gruppi neonazisti che hanno addirittura rovesciato un accordo tra Governo, opposizione e Ue, almeno che non sia stato fatto saltare dagli USA……..
Nel mio piccolo…avrei voglia di fare un digiuno contro la guerra….ma la reazione sarebbe…”e chi se ne frega…..”, continuerò quindi a cercare di capire e fare conoscere cose che la propaganda nasconde.
ma mai nessuna guerra è giustificata,…tutti, proprio tutti giustificano le proprie guerre, ….è la guerra che non deve esistere e si può sempre evitare….
marcopa
ANSA.it
Senato di Mosca approva l’uso della forza e chiede di richiamare l’ambasciatore in Usa. Mezzi blindati in movimento anche verso il sud-est del Paese
01 marzo, 16:51
KIEV – Venti di guerra in Ucraina. Il Senato di Mosca ha approvato la richiesta del presidente russo Vladimir Putin di inviare truppe in Ucraina “per normalizzare la situazione”, chiedendo anche che venga richiamato l’ambasciatore russo negli Stati Uniti in relazione alle affermazioni di Barack Obama. Dagli Usa intanto fonti della Casa Bianca fanno sapere che si sta “monitorando da vicino la situazione, consultandoci con nostri partner, e considerando i costi potenziali, le conseguenze di cui ha parlato il presidente Obama”.
Un Consiglio dei ministri degli Esteri Ue straordinario potrebbe essere convocato già per lunedì prossimo per affrontare la questione Ucraina. Questa, a quanto si è appreso, l’ipotesi a cui sta lavorando il servizio diplomatico (Eeas) guidato dall’Alto rappresentante Ue per la politica estera e la sicurezza Catherine Ashton
Anche il ministro della Difesa italiano, Roberta Pinotti, sta seguendo “con attenzione e preoccupazione” insieme allo Stato maggiore della Difesa, l’evolversi della situazione.
Intanto decine di uomini armati con kalashnikov e incappucciati, in uniforme non identificabile, si sono posizionati vicino al Parlamento della Crimea, nella capitale Simferopoli. Il Palazzo è stato poi assaltato dai filorussi, provocando decine di feriti. I filo-russi assediano anche il quartier generale della Guardia costiera in Crimea e le truppe russe in territorio ucraino si stanno muovendo non solo in Crimea. La testata online Tizhden.ua segnala una colonna di mezzi blindati di Mosca in movimento nella regione di Zaporizhia, nell’Ucraina sud-orientale.
Il drammatico sviluppo è giunto al termine di una mattinata in cui le notizie provenienti dal paese ed in particolare dalla Crimea si sono fatte sempre più incalzanti ed il contagio delle manifestazioni filo russe si e’ esteso anche alle regioni sudorientali del paese.
Il ministro della difesa ucraino aveva gia’ annunciato l’arrivo in Crimea di 6.000 soldati e di 30 blindati russi, mentre il neopremier della regione autonoma Serghiei Aksionov, eletto giovedì scorso dopo l’occupazione del parlamento locale da parte di elementi filorussi armati, aveva chiesto a Putin di “aiutare a garantire la pace e la calma nel territorio di Crimea”. Un grido subito raccolto da un responsabile del Cremlino che aveva detto che Mosca non avrebbe ignorato la richiesta. La Duma poi ha fatto appello al presidente Putin affinché “siano usate tutte le misure per stabilizzare la situazione in Crimea e proteggere la popolazione”. Ancora piu’ esplicita era stata la Presidente del Senato russo che aveva preannunciato la possibilità dell’invio di truppe.
Anche nelle piazze intanto i filorussi alzano il tiro. A Donetsk, nell’sudest dell’Ucraina, feudo dell’ex presidente ucraino Viktor Ianukovich, sono scese in piazza 10.000 persone sventolando bandiere russe, mentre a Kharkiv, sempre nelle regioni orientali, insorti filorussi hanno occupato il palazzo dell’amministrazione regionale e decine di persone sono rimaste ferite nell’assalto.
Un’accelerazione si registra anche sul fronte del futuro status della Crimea. Il nuovo governo di Simferopoli, che il premier ucraino Arseni Iatseniuk ha oggi definito “illegittimo”, ha deciso di anticipare il referendum per una maggiore autonomia della regione al 30 marzo dal 25 maggio inizialmente previsto, mentre nei prossimi giorni il parlamento russo esaminerà una proposta di legge che facilita l’assorbimento di nuovi territori senza bisogno della firma di un trattato internazionale. Sarà appunto sufficiente organizzare un referendum.
Sembra rimanere quindi assolutamente inascoltato l’appello lanciato dal ministro degli esteri ucraino Andrei Deshizia che ha auspicato un “dialogo con la Russia”. “Non dobbiamo passarci pezzi di carta – ha detto – Io parlo russo, posso comunicare”. Pure nel vuoto sembrano cadere gli appelli a preservare “l’integrità” e “la democrazia” dell’Ucraina dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, dal presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso e da altre voci europee.
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=192733#192733
Il Giappone revoca l’ordine di evacuazione dell’area di Fukushima e i primi sfollati tornano a casa
Il governo giapponese ha deciso di revocare l’ordine di evacuazione di un’area vicina alla centrale nucleare di Fukushima, provvedimento che permetterà ai primi profughi giapponesi di tornare a casa a tre anni dal violento sisma e dall’onda anomala che hanno devastato la regione. Quindi per la prima volta dalla catastrofe nucleare avvenuta tre anni fa e che ha lasciato un saldo di 20 mila morti, centinaia di residenti della zona sono stati autorizzati a far ritorno alle proprie case in un’area che era stata interdetta. Più di 50 mila persone che risiedevano in prossimità della centrale di Fukushima non hanno potuto fare ritorno alle proprie abitazioni dopo l’incidente causato da un terremoto e da uno tsunami l’11 marzo 2011.
Secondo la notizia diffusa dalla televisione pubblica giapponese Nhk, a partire da aprile gli sfollati del distretto di Tamura potranno tornarvi a vivere. “La formale revoca dell’ordine di evacuazione entrerà in vigore il primo aprile e coinvolgerà 300 persone”, le cui abitazioni si trovano a Tamura, città a circa 20 chilometri a ovest dalla centrale, ha detto un funzionario dell’ufficio del primo ministro. Nei prossimi due anni, circa 30.000 persone saranno autorizzate a tornare nelle proprie abitazioni, abbandonate a causa delle potenti radiazioni emanate dal sito nucleare devastato dal sisma. In realtà, molti giapponesi sono indecisi sull’opportunità di rientrare o meno a casa, temendo ancora per le conseguenze sulla propria salute. Le località in prossimità della centrale nucleare registrano ancora alti livelli di radiazioni.
Secondo le direttive del governo, le zone più vicine alla centrale di Fukushima possono essere dichiarate nuovamente abitabili se una persona è esposta a una dose radioattiva inferiore a 20 millisievert all’anno.
La Commissione internazionale per la protezione radiologica raccomanda un’esposizione media di un millisievert all’anno, ma considera che sotto i 100 millisievert annui non esiste alcun aumento significativo del rischio di cancro tra le persone interessate.
fonte: Atlas – Quotidiano di esteri
http://www.signoraggio.it/il-giappone-revoca-lordine-evacuazione-dellarea-fukushima-primi-sfollati-tornano-a-casa/
Crimea, in 10mila hanno chiesto unione con Russia
Sabato, 01 Marzo 2014 13:20
Sinferopoli – Piu’ di diecimila manifestanti sono scesi in piazza a Donetsk, feudo dell’ex presidente Viktor Ianukovich nell’Ucraina sudorientale, per protestare contro il nuovo potere insediatosi a Kiev.
Lo hanno reso noto i cronisti presenti sul posto. I manifestanti hanno scandito “Russia,Russia” sventolando bandiere russe mentre su un podio improvvisato si alternavano oratori improvvisati che hanno dichiarato di sostenere “l’aspirazione della Crimea a unirsi alla Russia”. Decine di dimostranti filorussi, inoltre, hanno dato vita ad una manifestazione nel centro di Cherason, la città che si staglia alle porte della Crimea, nel Sud dell’Ucraina. ‘No al fascismo’, gridano i manifestanti riferendosi alla presa del potere dell’opposizione a Kiev. Pochi chilometri a sud della città c’è il primo imponente check-point dei movimenti pro Russia della Crimea, controllato dai cosacchi russi. Intanto la Russia ha fatto sapere che non ignorerà la richiesta di aiuto dei dirigenti della Crimea. L’avvertimento è arrivato proprio dal Cremlino.
http://italian.irib.ir/notizie/politica5/item/155211-crimea,-in-10mila-hanno-chiesto-unione-con-russia
La foresta in rivolta
http://www.internazionale.it/portfolio/la-foresta-in-rivolta/
I residenti della Zad, che ha un’area di circa 1.600 ettari, hanno formato una cinquantina di gruppi che vivono in case, capanne e tende. La polizia ha più volte fatto irruzione nella zona distruggendo le abitazioni e cercando di espellere gli occupanti, che però hanno sempre resistito.
Gli abitanti hanno anche organizzato progetti agricoli e orticoli e spazi collettivi per la cottura del pane, una farmacia, laboratori di cucito e per la riparazione di biciclette. Il 22 febbraio, a Nantes, ventimila persone hanno protestato contro l’aeroporto, che dovrebbe servire l’intera regione ed essere inaugurato entro il 2017. Una decina di manifestanti sono stati arrestati.
Le foto sono state scattate nelle aree vicino a Notre-Dame-des-Landes.
In questa foto: un abitante della località di La Chataigneraie, il 17 febbraio.
Tav: docente Politecnico, “cantiere solleva polvere radioattiva”
C’è della radioattività naturale nelle polveri sollevate dal cantiere del Tav in Valle di Susa. A dimostrarlo, attraverso un piccolo esperimento compiuto a beneficio del pubblico, è stato Massimo Zucchetti, docente di “Protezione dalle radiazioni” al Politecnico di Torino, nel corso di un convegno dedicato ai “Rischi dello scavo del tunnel della Maddalena di Chiomonte per il Tav”, durante il quale vari relatori, oltre a parlare dei potenziali pericoli della salute, hanno sollevato il problema della scarsa informazione sull’argomento.