VERGOGNA A NAPOLI: DE’ MAGISTRIS CONDANNA A MORIRE DI FAME CANI E GATTI

questo inquisito (omissis) non lascia nemmeno far entrare i volontari a sfamare queste creature, e nemmeno li vuol far adottare.
Che ci hai fatto con i soldi destinati agli animali randagi (omissis)!
Addirittura distoglie VIGILI URBANI per non lasciar dar da mangiare agli animali

MARZO 20, 2014 REDAZIONE

Condannati a morte da un’amministrazione allo sfascio. E’ la fine che riischiano gli animali all’interno del campo rom di Poggioreale sgomberato dai cittadini dopo il caso di stupro e poi dato alle fiamme qualche giorno fa per evitare che gli ‘ospiti’ tornassero sui loro passi.
Molti gatti, alcune femmine incinte, un gruppo di cani rimangono – in pessime condizioni – all’interno della struttura andata in fumo. I vigili urbani presidiano l’ingresso, impedendo agli animali di uscire e chi volesse aiutarli di entrare.

In tutto sono una decina di gatti e alcuni cani, e non si riesce neppure ad avere il consenso per portar loro da mangiare. Diverse associazioni hanno fatto istanza per essere autorizzate e ormai da tre giorni non ricevono nessuna risposta.

Il Comune si dia una mossa.
http://voxnews.info/2014/03/20/vergogna-a-napoli-de-magistris-condanna-a-morire-di-fame-cani-e-gatti/

Gli F35? Servono a difenderci da chi ci spara i missili, l’incompetenza del ministro Pinotti – VIDEO

http://www.lintellettualedissidente.it/gli-f35-servono-difenderci-da-chi-ci-spara-missili-lincompetenza-del-ministro-pinotti/

ma le donne sono migliori a prescindere, si racconta. Incarnano la bontà. la solidarietà, la protezione affettuosa e materna….ah in quanto a protezione la Pinotti…..

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Falsi amici e veri nemici

Ci fanno credere che i nostri nemici siano in realtà nostri amici, che i nostri apparenti “nemici” rimarranno tali per sempre, che i nostri nemici “secondari” o falsi nemici siano in realtà i nostri nemici “primari” o nemici reali.
DI SEBASTIANO CAPUTO · 21 MARZO 2014
 
“Siamo in guerra ma non ce ne siamo accorti tanto che, finalmente, non sapremo di essere dei vinti, non ci renderemo conto di adulare il nemico, di accettare il nuovo Ordine rivoluzionario che la Modernità, a nostra insaputa, ha edificato”
 
Il Potere. Il mondo moderno e le sue contraddizioni
 
Tra queste righe s’intravede il pensiero del teorico tedesco Carl Shmitt, il quale distingueva l’inimicus – colui che ci odia – dall’hostis – colui che ci combatte. Il Potere non solo ci odia, il Potere ci combatte. Il nuovo Potere – come lo chiamava Pier Paolo Pasolini – ha dichiarato guerra all’umanità ponendosi come nemico (hostis) dei popoli e delle nazioni. Questo Potere politico-mediatico è forte, organizzato, arrogante, miliardario ma soprattutto ha la capacità di confonderci: è la logica della distrazione di massa, del pensiero unico, delle categorie mentali, delle fazioni, delle etichette, della guerra fra poveri, del “divide et impera”, del dividere per regnare. È la strategia di farci credere che i nostri nemici siano in realtà nostri amici, che i nostri apparenti “nemici” rimarranno tali per sempre, che i nostri nemici “secondari” o falsi nemici siano in realtà i nostri nemici “primari” o nemici reali.
 
Ci dicono ad esempio che il nemico internazionale è il terrorismo islamico e non islamico, quando in realtà il nostro nemico è l’Occidente stesso, l’Occidente che semina l’odio nel mondo con le sue pratiche  neo-colonialiste. Ci fanno credere che il nemico siano la Cina e gli Stati Uniti con i loro prodotti spazzatura, ma il nemico oggi è la globalizzazione che permette a questi prodotti di arrivare da noi. Ci dicono che i nemici dell’Eurozona sono la Grecia, l’Italia, l’Irlanda, la Spagna, il Portogallo, i Paesi cosiddetti “non virtuosi” che non hanno i conti in ordine, quando la radice di questo male è l’Euro. Come il nostro nemico non deve essere la Germania di Angela Merkel, ma gli Stati Uniti d’America e l’Inghilterra, veri padroni dell’Occidente. Ci fanno credere che il nemico sia il piccolo commerciante che non fa lo scontrino, quando in realtà le vere nemiche del popolo sono le banche che applicano tassi d’interesse spropositati sui prestiti alle imprese, allo Stato e alle famiglie.
 
Ci dicono che il nemico del cattolicesimo è l’Islam, si sbagliano, il peggior nemico del Cattolicesimo sono il laicismo e la massoneria. Ci fanno credere che il nemico della destra sia la sinistra e che il nemico della sinistra sia la destra. È falso. Destra e sinistra sono la stessa identica cosa, sono due categorie ottocentesche mosse entrambe dalla stessa ideologia neo-liberale ed europeista (l’Unione Europea non è l’Europa, è bene ricordarlo!). Non è un caso che chiunque critichi il sistema realmente uscendo dalla dicotomia destra/sinistra venga etichettato come populista, e secondo il Potere, il populismo va combattuto. In realtà il nostro nemico non deve essere l’anti-politica, ma l’attuale politica, la partitocrazia che in questi ultimi decenni ha distrutto il nostro Paese.
 
Dibattono sulla legge elettorale, “italicum”, “porcellum”, “mattarellum”, ma sono falsi problemi perché oggi il nemico è la democrazia rappresentativa che ha totalmente fallito, non è un caso che tutti i governi occidentali si reggano su una percentuale ridicola di votanti. Ci parlano di crisi economica, di diminuzione della crescita e dei consumi, di aumento della disoccupazione, ma oggi è necessario un modello alternativo perché è il modello capitalistico della produzione ad aver tradito la sua vocazione iniziale. Dicono che la crisi nel nostro Paese sia dovuta agli italiani che non lavorano, pensiamo alle affermazioni dell’ex ministro Fornero e di John Elkann. Queste sono falsità, il popolo italiano è un popolo fiero e dignitoso, ed il nemico sono quelle imprese che delocalizzano, chiudono le fabbriche, deindustrializzano l’Italia, solo per avere un maggiore profitto. Ci fanno credere che l’immigrato in Italia sia un nostro nemico quando in realtà è nostro nemico il sistema capitalistico che lo ha costretto a lasciare tutto per venire nel nostro Paese. Noi siamo gli emigranti di domani. Ci dicono che gli omosessuali sono nostri nemici, non è vero, è nostra nemica la lobby Lgbt che strumentalizza per interesse comunitario la questione dell’omosessualità per destrutturare la famiglia tradizionale. Per fare avanguardia è necessario capire queste logiche, se no si fa il gioco del Potere.

Dai 4 miliardi per Palazzo Chigi ai 7 milioni della Rai per “servizi speciali”. Tutti gli sprechi d’Italia

Scritto da IlSole24ore.com     | Pubblicato Giovedì, 20 Marzo 2014 09:32
 
da palazzo chigi alla rai ecco tutti gli sprechi ditalia
Negli ultimi anni il bilancio di Palazzo Chigi è stato sempre ritoccato al rialzo – Il preventivo per il 2014, ereditato da Renzie, è una mega-bolletta da 3,11 miliardi, più o meno il doppio di Camera e Senato – Valzer delle micro-spese. Si va dai 694mila euro per studiare l’impatto economico degli atti normativi ai 2 milioni per finanziare ‘Linea Amica. Il Sole 24Ore fa la spending review a chi fa la spending review.
 
Prima o poi (meglio prima) Matteo Renzi dovrà metter mano al bilancio di Palazzo Chigi. E di certo non si potrà limitare alla vendita online di un centinaio di auto blu. Al di là della valenza simbolica che cosa può ricavare dalla cessione? Un paio di milioni di euro. Briciole su un bilancio della Presidenza del Consiglio che vale per il 2014 ben 3,11 miliardi di euro, protezione civile inclusa. Il doppio del costo di Camera e Senato, lo 0,4% della spesa pubblica italiana.
Quel budget di previsione non è suo, ovviamente. L’ha ereditato dal duo Monti-Letta. Così come non porta la sua firma il consuntivo del 2013 che uscirà tra 3 mesi. Ma oltre 3 miliardi di costo meritano una severa ricognizione. Anche perché in passato quei bilanci di previsione si sono sempre rivelati fallaci. Nel 2012 (governo Monti) Palazzo Chigi ha speso 2,9 miliardi, 500 milioni in più delle previsioni di inizio anno.
Ma i soldi impegnati sono stati ben 4 miliardi, come nel 2011 e nel 2010. C’è da aspettarsi che anche il consuntivo del 2013 possa sforare al rialzo le previsioni. In tempi di crisi per il Paese, la macchina del Governo ha aumentato le sue spese. Altro che tagli. La macchina burocratica è imponente.
Oltre 3mila dipendenti tra gli uffici del Governo e quelli della Protezione Civile, con più di 250 dirigenti e un centinaio di consulenti e collaboratori. Solo il costo del personale e gli oneri di funzionamento della macchina “Governo” pesano per 341 milioni, cui vanno aggiunti 106 milioni per il servizio civile. La parte del Leone nel bilancio da 3,11 miliardi la fa la Protezione Civile che ha un budget per 2,22 miliardi. Tanto, poco? Dipende. Nel bilancio della Protezione Civile compaiono ancora fondi per 9 milioni per i terremoti del 1980 e 1982 in Campania e Basilicata; 20 milioni per l’inceneritore di Acerra e 2 milioni per un fantomatico fondo per il ciclismo.
Ma sfogliando il bilancio previsivo per quest’anno ecco comparire una serie di voci su cui la scure di Renzi potrebbe intervenire con forza. Solo in affitti per le sedi di Palazzo Chigi sono stati staccati assegni per quasi 50 milioni negli ultimi 4 anni. Eppure il Governo vanta un patrimonio immobiliare proprio. Possibile che non si riesca a utilizzare sedi demaniali per l’attività del Governo?
Ma il novero delle spese in capo alla cabina di regia dell’esecutivo è ampio e a volte surreale. Perché il Governo deve spendere ogni anno 38 milioni per il mantenimento del Formez; dell’Aran e della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione? Spesso sono doppioni dell’attività che gli uffici del Governo con i suoi oltre 3mila dipendenti potrebbe svolgere autonomamente. Il rivolo delle micro-spese è imponente.
A bilancio ci sono 694mila euro per “Lo studio e l’analisi delle implicazioni economiche dei provvedimenti normativi”. Non ci sono già il Tesoro e la Ragioneria dello Stato a occuparsene? Il portale normativo per l’accesso ai cittadini costa 1,7 milioni. Due milioni se ne vanno per finanziare la Linea Amica, il sito web per i cittadini. Ci sono poi 6 milioni a sostegno dei Comuni montani. E che dire degli 8 milioni stanziati per le politiche anti-droga? Non c’è già il ministero della Salute ad occuparsene? Non poteva mancare la Rai già sovvenzionata dal canone miliardario.
Alla Tv pubblica, Palazzo Chigi stacca un assegno di 7 milioni l’anno per non meglio definiti servizi speciali aggiuntivi per l’estero oltre ad altri 14 milioni per le minoranze linguistiche. Tutto pagato dal Governo. Così come Palazzo Chigi stanzia tuttora 8,5 milioni l’anno per il “Programma di Governo e il coordinamento della politica economica”.
Palazzo Chigi che paga se stesso per poter governare. Un vero paradosso.
Non solo il Governo è storicamente un cattivo pagatore. L’ultimo bilancio consuntivo quello del 2012 ha pagamenti arretrati per 660 milioni. C’è qualcuno che aspetta di essere pagato. Renzi dovrà provvedere anche a questo.
– See more at: http://www.infiltrato.it/inchieste/dai-4-miliardi-per-palazzo-chigi-ai-7-milioni-della-rai-per-servizi-speciali–tutti-gli-sprechi-d-italia#sthash.xCDtSaCL.dpuf

Boldrini: chi non vota alle europee è un perdente

giovedì, 20, marzo, 2014
“Chi non vota e’ un perdente che ha deciso di non fare la sua parte, che si e’ arreso”. Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, durante un incontro con gli alunni dell’ultimo anno di un istituto tecnico commerciale di Udine. “E’ nel nostro interesse essere cittadini attivi”, ha aggiunto spronando i ragazzi. “Mi auguro che capiate l’importanza di essere soggetti attivi e il primo passo e’ andare a votare”, ha detto ancora Boldrini. (AGI) .
http://www.imolaoggi.it/2014/03/20/boldrini-chi-non-vota-alle-europee-e-un-perdente/

Manutenzione immobili di Stato, 2,7 miliardi alle coop rosse di Poletti

vedete che è tutta colpa dei choosy, se si ha la tessera giusta, si lavora. Magari quasi gratis come la stessa Legacoop impone ai lavoratori facchini di Granarolo ma…non si può essere choosy

venerdì, 21, marzo, 2014

di Stefano Sansonetti per notiziagiornale
 
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Giuliano Poletti, Coop
 
21 mar – Finora sono state praticamente padrone del mercato. E chissà cosa accadrà se, tra qualche mese, dovessero riuscire a mettere le mani su un maxi-appalto appena predisposto dal ministero del Tesoro. In ballo c’è una cifra che può arrivare a valere 2,7 miliardi di euro, risorse rigorosamente pubbliche che potrebbero essere spese per la manutenzione degli immobili della pubblica amministrazione. Inutile girarci intorno. Le fette più consistenti di questa torta, nelle precedenti edizioni della commessa, sono andate alle “coop rosse”, ovvero alle cooperative aderenti a quella Legacoop che fino a qualche mese fa era presieduta da Giuliano Poletti, attuale ministro del lavoro del governo guidato da Matteo Renzi. Con rischi piuttosto evidenti di conflitto d’interessi.
 
Sta di fatto che qualche giorno fa la Consip, la centrale acquisti del ministero dell’economia oggi retto da Pier Carlo Padoan, ha messo nero su bianco un bando di gara che prevede “un massimale di fornitura” di 2,69 miliardi di euro. L’oggetto dell’appalto, diviso in 18 lotti geografici, è il cosiddetto facility management, un complesso di servizi relativi agli immobili della pubblica amministrazione (università ed enti di ricerca compresi) che vanno dalla manutenzione alla pulizia, dalla reception al facchinaggio.
 
I documenti
Tecnicamente, come si evince dai documenti della Consip, si tratta di unaconvenzione della durata complessiva di 36 mesi all’interno della quale si inseriranno contratti di fornitura di 4/6 anni. Naturalmente per la società pubblica, guidata dall’a.d. Domenico Casalino, il tutto comporterà consistenti risparmi: “La convenzione mette a disposizione delle Pa servizi di facility management per un valore medio annuo di circa 330 milioni di euro che corrisponde circa all’11,5% della spesa annua della Pa pari a 2,8 miliardi di euro. L’iniziativa pertanto contribuirà in maniera determinante agli obiettivi del programma di razionalizzazione della spesa pubblica”. Del resto il risparmio nelle forniture è il “core business” di Consip. Di sicuro l’attuale edizione della commessa costa molto di più della precedente, aggiudicata nel maggio del 2012. In quel caso, infatti, il valore massimo dell’appalto era stato fissato in 1,24 miliardi di euro. Anche se la spiegazione è da rintracciare nella durata della convenzione, all’epoca fissata in 18 mesi. Rimane il fatto che, edizione dopo edizione, quello del facility management rimane uno degli appalti di Stato più ricchi e ambiti in assoluto. Con un drappello di società ampiamente abituate a spartirsi la torta.
 
I precedenti vincitori
Basta andarsi a ripescare i vincitori della maxi-gara assegnata nel 2012. Ebbene, ben 4 degli allora 12 lotti geografici, per un controvalore di 284 milioni di euro, sono andati a raggruppamenti di imprese in cui spiccano coop rosse. Nel lotto Emilia Romagna e Liguria c’era la Coopservice di Reggio Emilia (valore massimo 91,5 milioni). Il lotto Toscana e Umbria è andato al colosso Manutencoop della zona di Bologna (70,5 milioni). A un’altra coop rossa di Bologna, la Cns coop, è finito il lotto Sardegna e Lazio (52 milioni). Ancora una cooperativa rossa, la Copma di Ferrara, ha vinto il lotto Abruzzo e Marche (70 milioni).
 
Sempre in quella edizione non sono mancate all’appello le “cooperative bianche”, quelle aderenti alla Confcooperative. Il lotto Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia è stato vinto da un raggruppamento all’interno del quale ci sono due di queste coop, ovvero Cncp e Colser (con loro, per un valore massimo di 70 milioni, c’era anche Cofely, che appartiene ai francesi di Gaz de France-Suez). Piatto ricco anche per la Romeo Gestioni, la società che fa capo all’imprenditore Alfredo Romeo, in passato coinvolto in tutta una serie di vicissitudini giudiziarie. Nel 2012 il suo gruppo si è aggiudicato 4 lotti per un valore massimo di 353 milioni di euro. Di sicuro ciascuna di queste società si ripresenterà all’assalto della nuova maxi-commessa. La cui posta in palio, stavolta, può addirittura arrivare a 2,7 miliardi di euro.
 
Twitter: @SSansonetti

Allarme Inps: pensioni a rischio, situazione insostenibile se cala l’occupazione

italiani troppo choosy, imprenditori che pur di non investire si suicidano, o per non pagare il fisco.
Tutta colpa loro se toglieranno le pensioni. Non è mai colpa degli illuminati leader.
Sicuramente le risorse appena sbarcate lavoreranno e tireranno su il Pil

giovedì, 20, marzo, 2014

La “profonda crisi” economica ha inevitabilmente un impatto “sul Pil e sull’occupazione” ma il sistema pensionistico resta “sostenibile se il Pil cresce e l’occupazione non cala”. Ad affermarlo il commissario straordinario dell’Inps, Vittorio Conti, in un’audizione nella commissione parlamentare di Controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale.
“Se il Pil e l’occupazione calano – ha detto Conti – si può arrivare ad un punto in cui il sistema non è più sostenibile”. Nel “sistema pensionistico italiano – ha ricordato Conti – vediamo che c’è un peggioramento mentre nel lungo periodo c’è la tendenza a tornare in equilibrio”.
“Il piano industriale pensiamo di chiuderlo entro questo mese. Stiamo rifocalizzando e, poi, dal mese successivo si avvia la vera e propria integrazione che pensiamo di concludere entro fine giugno”, ha detto ancora Conti.
Il Piano industriale 2014-2016 è stato consegnato al parlamento e contiene gli obiettivi e il cronoprogramma del processo di incorporazione di Inpdap ed Enpals, lavoro avviato sotto la presidenza di Antonio Mastrapasqua.
In audizione in commissione ci sono stati anche i rappresentanti della Corte dei Conti, i quali hanno ricordato che il Piano doveva essere “predisposto tra febbraio e marzo” ma, anche a causa dei rallentamenti dovuti anche alle dimissioni dei “vertici”, cioè di Mastrapasqua, “servono ancora alcuni passaggi” e il Piano “verrà riesaminato la prossima settimana in una riunione informale dove i rappresentanti dell’Inps dovranno essere più puntuali”. tmnews
http://www.imolaoggi.it/2014/03/20/allarme-inps-pensioni-a-rischio-situazione-insostenibile-se-cala-loccupazione/

Imprenditore 56enne si impicca, vantava crediti per 500mila euro

giovedì, 20, marzo, 2014
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20 mar – Solo pochi giorni fa era successo a Scaletta Zanclea, in provincia di Messina, dove un operaio si è impiccato dopo essere rimasto per mesi senza lavoro. Questa volta la disperazione ha colto un imprenditore edile di Bagheria che si è tolto la vita nel suo magazzino in via Carlo Alberto Dalla Chiesa al piano terra della propria abitazione. L’uomo, di 56 anni, è stato trovato dai familiari appeso a una trave.
 
Secondo quanto raccontato dal fratello l’imprenditore vantava crediti per 500 mila euro da imprese per le quali aveva lavorato. Negli ultimi mesi le sue condizioni economiche erano diventate critiche. I parenti raccontano di una lettera scritta qualche settimana fa dove l’uomo in preda ad una crisi depressiva aveva manifestato l’intenzione di farla finita.(qds)
 
non voleva investire…..uno dei tanti leit motiv falsamente giustificatori della crisi

Roma: Vendola aggredito da un romeno “Dammi i soldi”

facile essere a favore dell’immigrazione quando si vive nel lusso e ben scortati
I pensionati rapinati non vengono esentati dal pagamento delle bollette e TASSE

giovedì, 20, marzo, 2014

20 mar – Nichi Vendola aggredito in pieno centro. Erano le 18.40 circa di ieri quando il governatore della Puglia è stato avvicinato da uno straniero in via Arenula, vicino al Ministero di Grazia e Giustizia.
Quest’ultimo ha cominciato a gridargli contro frasi sconnesse, dicendo di volere dei soldi da lui.
L’uomo si è scagliato contro Vendola. A quel punto i poliziotti, che scortano Vendola, sono subito intervenuti, immobilizzandolo.
È successo tutto in pochi secondi: il governatore ha attraversando a piedi piazza Benedetto Cairoli, arrivando su via Arenula per recarsi alla nuova sede del Sel. Lo straniero, un cittadino romeno, era seduto su una panchina della piazza, e appena ha visto Vendola gli si è scagliato contro.
Gli agenti che sono intervenuti (che dipendono dall’Ispettorato Viminale) hanno chiamato il 113. E’ intervenuta una pattuglia che ha preso l’uomo in consegna è lo ha portato negli uffici del commissariato Trevi Campomarzio.
L’aggressore, residente a San Severino Marche (in provincia di Macerata), è stato identificato: si chiama Iulian Butucea, e ha diversi precedenti penali per una serie di reati. In questo caso è stato denunciato a piede libero per aggressione e resistenza a pubblico ufficiale.

Fonte messaggero

Bio-ingegneri stampano tessuti viventi dotati di vasi sanguigni

By Edoardo Capuano – Posted on 17 marzo 2014
 
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Immaginate una stampante a inchiostro speciale, con cui stampare tessuti viventi dotati di vasi sanguigni, che intrecciati tra loro danno vita a veri e propri organi. È questa l’idea da cui è partito il gruppo di scienziati della Harvard University guidato da Jennifer Lewis.
 
L’ambizioso obiettivo dei bio-ingegneri è costruire parti di ricambio per gli organi umani come il rene o il polmone a partire dalle cellule proprie dei pazienti. La scoperta potrebbe rappresentare una vera e propria svolta nel campo della donazione degli organi. Niente più lunghe liste di attesa per i pazienti, i quali avrebbero a disposizione dei ricambi personalizzati senza il rischio di rigetto.
 
I biologi sanno già come fabbricare piccole porzioni di tessuto in laboratorio, ma per poter ottenere dei veri e propri organi è necessario fabbricare tessuti più grandi, che si ottengono creando complesse reti tridimensionali di vasi sanguigni. È questo il salto di qualità che consente ai tessuti di raggiungere le dimensioni e la complessità proprie degli organi.
 
Ed è questo l’obiettivo degli studi dei ricercatori di Harvard, che hanno presentato una stampante 3D e un set di inchiostri con i quali è possibile stampare rapidamente tessuti sottili dotati di vasi sanguigni.
 
I tessuti artificiali privi di vasi sanguigni devono essere necessariamente molto sottili, per permettere la diffusione dell’ossigeno e degli altri nutrienti e impedire l’accumulo di metaboliti tossici. Gli scienziati di Harvard sono riusciti a stampare dei tessuti che superano il millimetro di spessore, ma il loro obiettivo è creare tessuti ancora più spessi utilizzando questo approccio mirato alla vascolarizzazione.
 
Utilizzando un’apposita bio-stampante, un inchiostro “fuggitivo” per la vascolarizzazione e degli altri bio-inchiostri contenenti matrice cellulare e cellule umane, i ricercatori sono riusciti a stampare un tessuto 3D. Image credit: Lewis Lab/Wyss Institute for Biologically Inspired Engineering at Harvard University.
 
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Il tessuto stampato contiene tre tipi di cellule viventi che sono tracciate in rosso, blu e verde (vedere l’immagine al microscopio in alto e lo schema in basso).
Image courtesy of David Kolesky and Lei Jin.
 
La bio-stampante di Harvard funziona con due tipi di inchiostro di base. Uno è costituito da una sostanza gelatinosa che può essere caricata con vari tipi cellulari.
 
E l’altro è un inchiostro “vascolarizzato”, costituito da uno speciale co-polimero denominato Pluronic 127. Si tratta di un materiale liquido a temperatura ambiente, ma che solidifica raffreddandosi.
 
Come avviene quindi la stampa? Il tessuto viene prima stampato per intero a temperatura ambiente, utilizzando l’inchiostro vascolarizzato e degli inchiostri gelatinosi contenenti matrice extracellulare e cellule umane. Il tessuto artificiale così ottenuto viene raffreddato e perfuso con un substrato cellulare che serve a lavare via il co-polimero. Il risultato è una rete tubulare perforata in cui è possibile impiantare le cellule da cui origineranno i vasi sanguigni.
 
Per il momento si tratta ancora di sperimentazioni, ma affinando la tecnica e utilizzando dei metodi per aumentare la resa, i ricercatori sostengono di poter arrivare a stampare un tessuto di volume pari a quello del fegato umano, circa 1000 cm3, nel giro di qualche ora.
 
Autrice: A. Vessia / Fonte: lswn.it