Nel bel mezzo della crisi sanitaria, l’Europa finanzia la linea ad alta velocità Torino-Lione come se non fosse successo nulla

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di Eliana Patriarca, 7 aprile 2020

La Commissaria ai Trasporti ha appena concesso una proroga di € 813,8 milioni per finanziare la linea ferroviaria franco-italiana. I critici della linea Torino-Lione protestano contro una decisione che viola le regole interne dell’Europa e chiedono una revisione delle priorità di bilancio europee a favore della salute pubblica e della lotta contro Covid-19.

Business as usual”… anche nel bel mezzo della crisi Covid-19. In un momento in cui si profila il crollo economico in Europa, il progetto ferroviario Torino-Lione ha appena ricevuto un impulso finanziario da Bruxelles. 

Il 31 marzo 2020 la Commissione Europea ha deciso di prorogare il contributo di € 813,8 milioni stanziato a favore della Francia e dell’Italia per questo progetto di linea ad alta velocità transalpina. “Nel bel mezzo di una crisi nel finanziamento dell’emergenza sanitaria”, questo è “un enorme spreco di denaro pubblico”, denuncia la delegazione Europa-Ecologia dei Verdi al Parlamento europeo.

Il gruppo di eurodeputati verdi, insieme al gruppo di La France Insoumise e al Movimento Cinque Stelle, hanno scritto alla Commissaria europea per i Trasporti, Adina Vălean, esortandola a riconsiderare le sue priorità di bilancio. Senza alcun risultato. Nel settembre 2019, il promotore della Torino-Lione, la società franco-italiana TELT, ha chiesto una proroga di tre anni degli aiuti europei.

Concesso nel 2014 (2015, N.d.T.) per la costruzione del tunnel transfrontaliero tra Saint-Jean-de-Maurienne e la Val di Susa, il contributo di € 813,8 milioni corrisponde a un programma di lavori da € 2 miliardi che TELT si era impegnata a completare entro la fine del 2019. Tuttavia, questi lavori non sono ancora stati completati. Bruxelles sceglie quindi di esonerarla dalla sua stessa regola “usalo o perdilo”, secondo la quale un sussidio che non è stato completamente utilizzato entro il termine previsto va perso.

Una decisione considerata opaca

Già nel 2013 TELT aveva ottenuto una proroga di due anni della prima sovvenzione europea (€ 400 milioni). Questa è la prova di “un chiaro favoritismo verso la Francia, l’Italia e Telt”, ha detto Gwendoline Delbos-Corfield MEP e Vice-presidente del Gruppo Verdi/EFA. Le tre delegazioni (Verdi, LFI e M5S) hanno anche denunciato l’opacità di questa decisione presa senza consultare il Parlamento, nonché la mancanza di trasparenza sull’adeguatezza dell’uso dei fondi pubblici.

Nonostante le ripetute richieste, nessuno dei tre gruppi è stato in grado di ottenere dal Commissario Europeo per i Trasporti copie delle richieste di proroga dei due Stati, né l’ammontare dei sussidi pagati o dovuti a Telt al 31 dicembre 2019, né l’elenco dei lavori realizzati fino a quella data. È quindi impossibile sapere quante centinaia di milioni di euro di fondi pubblici non rientrano nel campo di applicazione della norma europea con questa nuova estensione.

In una risposta inviata ai Verdi il 26 febbraio 2020, Adina Vălean si limita a confermare che “le condizioni per una proroga di almeno un anno sono soddisfatte” senza spiegare la natura di tale proroga. Il Commissario ai Trasporti non ha risposto alle domande di Mediacités. INEA, l’Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti che gestisce i programmi di trasporto della Commissione, ci ha confermato via e-mail di aver dato la sua approvazione per “una proroga dell’utilizzo del sussidio” di almeno un anno “entro il 31 marzo”, dopo aver “studiato attentamente la situazione del progetto, in particolare ciò che è stato realizzato e ciò che resta da fare”. “INEA ha appena sottolineato che la crisi della Covid-19 potrebbe portare a “un leggero ritardo nella firma del documento di proroga” dell’accordo di sovvenzione, a causa delle “procedure di telelavoro”.

Mettere fine a questo abisso finanziario

Gli eurodeputati verdi contestano il valore ecologico ed economico della Torino-Lione dal 2011. Un “progetto messo in discussione da tutte le amministrazioni centrali francesi e dalla Corte dei conti europea”, il cui costo è considerato “faraonico” (€ 26 miliardi nel 2012). Chiedono, come gli eurodeputati italiani del Movimento Cinque Stelle, “la fine di questo abisso finanziario”. Per Gwendoline Delbos-Corfied, “gli insegnamenti della crisi Covid-19” devono essere tratti il più rapidamente possibile e “le priorità di bilancio europee devono essere cambiate” a favore della “salute pubblica” e dei “progetti ecologici necessari e rilevanti”. L’eurodeputata di LFI Leila Chaibi condivide la stessa preoccupazione: “In un momento in cui ci interroghiamo sul “giorno dopo”, ogni singolo euro di denaro pubblico deve essere utilizzato per finanziare servizi pubblici e progetti di interesse generale che siano ecologicamente ed economicamente sostenibili”.

Sul campo, i cantieri della Torino Lione sono sospesi o fortemente rallentati da misure sanitarie. Ma sul suo sito web, TELT – che non ha risposto alle nostre domande – assicura la continuazione della sua attività amministrativa “grazie al telelavoro” e “in particolare il regolare svolgimento delle gare d’appalto in corso per un valore di oltre 3 miliardi di euro”.

En pleine crise sanitaire, l’Europe finance la LGV Lyon-Turin comme si de rien n’était | Mediacités

Eliane Patriarca

« Business as usual »… même en pleine crise du Covid‐19. Alors que le marasme économique guette l’Europe, le projet du Lyon‐Turin ferroviaire vient de bénéficier d’un piston financier de la part de Bruxelles. Le 31 mars, la Commission européenne a en effet accepté de proroger la subvention de 813,8 millions d’euros attribuée à la France et à l’Italie pour ce projet de ligne transalpine à grande vitesse. « En pleine crise de financement de l’urgence sanitaire », c’est « un gaspillage massif d’argent public », dénonce la délégation Europe‐Ecologie Les Verts au Parlement Européen.

Le groupe des eurodéputés écologistes, tout comme celui de La France Insoumise et du mouvement italien Cinq Etoiles, ont adressé chacun des courriers à la Commissaire européenne aux Transports, Adina Valean, afin que celle‐ci reconsidère ses priorités budgétaires. En vain. Le promoteur du Lyon‐Turin, la société franco‐italienne Telt, avait sollicité en septembre 2019 une extension de trois ans de l’aide européenne.

Accordée en 2014 pour la réalisation du tunnel transfrontalier entre Saint‐Jean‐de‐Maurienne et le Val de Suse, la subvention de 813,8 millions d’euros correspond à un programme de 2 milliards d’euros de travaux que Telt s’était engagé à achever fin 2019. Or ceux‐ci ne sont pas terminés. Bruxelles choisit donc de l’exonérer de sa propre règle du « use‐it‐or‐lose‐it », selon laquelle une subvention non entièrement consommée à la date‐butoir est perdue.

Une décision jugée opaque

En 2013 déjà, Telt avait obtenu une prorogation de deux ans de la première subvention versée par l’Europe (400 millions d’euros). La preuve d’un « favoritisme manifeste envers la France, l’Italie et Telt », estime Gwendoline Delbos‐Corfield, députée européenne et vice‐présidente du groupe Verts‐ALE. Les trois délégations (Verts, LFI et Cinq Etoiles) dénoncent en outre l’opacité qui entoure cette décision prise sans consultation du Parlement, ainsi que le manque de transparence sur la pertinence de l’utilisation des fonds publics.

Malgré leurs demandes répétées, aucun des trois groupes n’a pu obtenir de la Commissaire européenne aux Transports les copies des demandes de prorogation des deux Etats, ni le montant des subventions versées ou dues à Telt au 31 décembre dernier, pas plus que la liste des travaux accomplis à cette date. Il est donc impossible de savoir combien de centaines de millions d’euros de fonds publics échappent, avec cette nouvelle prorogation, aux mailles de la règle européenne.

Dans une réponse adressée aux Verts le 26 février 2020, Adina Valean confirme seulement que « les conditions d’une prolongation d’au moins un an sont réunies » sans en expliciter la nature. La Commissaire aux Transports n’a pas répondu aux questions de Mediacités. L’Inea, l’Agence exécutive inovation et réseaux qui gère les programmes transports de la Commission, nous a confirmé par mail qu’elle avait donné son aval pour « une extension d’utilisation de la subvention « d’au moins un an » au 31 mars, après avoir « étudié soigneusement la situation du projet, notamment ce qui a été accompli et ce qui reste à accomplir. » L’Inea précise juste que la crise du Covid‐19 pourrait entraîner « un léger retard de la signature de l’avenant » à la convention de subvention, en raison des « procédures de télétravail ».

« Mettre fin à ce gouffre financier »

Les eurodéputés Verts contestent depuis 2011 le bien fondé écologique et économique du Lyon Turin. Un « projet remis en cause par toutes les administrations centrales françaises et par la Cour des comptes européenne », dont le coût est jugé « pharaonique » (26 milliards d’euros valeur 2012). Ils appellent, à l’instar des eurodéputés italiens Cinq Etoilesà « mettre fin à ce gouffre financier ». Pour Gwendoline Delbos‐Corfied,  il faut tirer au plus vite « les enseignements de la crise du Covid‐19 » et « modifier les priorités budgétaires européennes » au profit de la « santé publique » et de « projets écologiques nécessaires et pertinents ». Même préoccupation chez l’eurodéputée LFI Leila Chaibi : « Au moment où on s’interroge sur ”le jour d’après ”, le moindre euro d’argent public doit être utilisé pour financer des services publics et des projets d’intérêt général, viables écologiquement et économiquement. »

Sur le terrain, les chantiers du Lyon Turin sont soit suspendus soit fortement ralentis par mesure sanitaire. Mais sur son site web, Telt – qui n’a pas donné suite à nos questions – assure poursuivre ses activités administratives « grâce au télétravail » et « notamment le bon déroulement des appels d’offres en cours pour une valeur de plus de 3 milliards d’euros ».

Nel bel mezzo della crisi sanitaria, l’Europa finanzia la linea ad alta velocità Torino-Lione come se non fosse successo nullaultima modifica: 2020-04-09T11:51:30+02:00da davi-luciano
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