Tav bocciato (di nuovo). I pesanti dubbi sull’opera provengono dalla voce autorevole della Corte dei Conti Europea, che oggi arriva a dichiarare che “vi è un forte rischio che gli effetti positivi multimodali della Torino Lione siano sovrastimati”.
Non è quanto espresso e dichiarato da più di trent’anni dal movimento No Tav?
Nel lungo rapporto della Corte viene valutata la sostenibilità economica delle “International Freight Transport” che prevedono una componente ferroviaria ad alta velocità, tra cui la Torino Lione. Tenuto conto del numero di passeggeri atteso, del potenziale traffico complessivo e di un ritardo sulla tabella di marcia di 15 anni, si giunge alla conclusione che i costi sociali, economici e ambientali potrebbero essere ben più alti dei benefici.
Esattamente come stabilito anche nell’esito dell’analisi commissionata dal governo Conte.
Gli auditor della Corte hanno comparato questi dati a un parametro di riferimento derivante da fonti accademiche per le linee ferroviarie passeggeri ad alta velocità, secondo il quale, per essere sostenibili e quindi giustificare l’enorme investimento, dovrebbero trasportare almeno 9 milioni di passeggeri l’anno.
La popolazione complessiva che vive in un bacino d’utenza ad un massimo di sessanta minuti dalla Torino Lione è di 7,7 milioni di persone, troppo poco numerosa per assicurare una sostenibilità a lungo termine.
Nulla di nuovo sotto il sole, se non fosse che a giungere a queste conclusioni stavolta è un organo di rilievo costituzionale, con fondamentali funzioni giurisdizionali e di controllo.
Ora la palla passa di nuovo alla politica perché come mai era successo prima, emerge oggi l’importanza di ripensare totalmente le priorità, dando alla salute, alla sanità pubblica, alla ricerca e alla tutela dell’ambiente e del territorio un ruolo di primissimo piano.
E certamente non si possono più ignorare simili evidenze sull’inutilità della NLTL.
Francesca Frediani, Consigliere Regionale M5S Piemonte
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