Ripartenza. Alberto “Per uscire dalla crisi ricreiamo lo stesso spirito con cui sbloccammo la Tav”

https://quotidiano.repubblica.it/edizionerepubblica/pw/flipperweb/flipperweb.html?testata=LOC&issue=20200408&edizione=torino&startpage=1&displaypages=2

8 aprile 20 Repubblica :

di Mariachiara Giacosa 

«Diamoci un appuntamento: la prima riunione che potremo fare intorno a un tavolo reale e non virtuale, facciamola per ricreare l’alleanza che ha sbloccato la Torino-Lione e che nelle prossime settimane dovrà far ripartire Torino».

È passato un anno dal 6 aprile 2019, giorno della terza mobilitazione Si Tav, organizzata come una marcia da piazza Vittorio Veneto e piazza Castello, aperta da un plotone in cui sfilavano accanto rappresentanti delle categorie economiche e sindacati.

Tra loro c’era il presidente di Api Corrado Alberto che oggi invoca «la stessa alleanza straordinaria che si creò a favore dell’alta velocità, per una strategia con la quale la città e il Piemonte possano uscire dalla crisi economica determinata dal coronavirus».

Presidente, ci sono le condizioni per ricreare l’unità di intenti che è servita a sbloccare la Tav?

«Credo che ciò che abbiamo messo in piedi per la Torino-Lione abbia dato alle categorie economiche, ai sindacati e alla società civile di questa città una credibilità che potremo rimettere a disposizione delle istituzioni quando ci sarà la possibilità di ripartire. Se riusciamo a catalizzare tutte le energie di allora sulla rinascita economica, credo che potremo dare un’orizzonte condiviso che consenta alle varie anime che facevano parte del movimento Si Tav di ritrovare una direzione comune. Sul breve termine, ogni settore, ogni categoria ha una sua strategia: lo vediamo in queste settimane, nelle quali i vari settori economici sono impegnati a salvaguardare la tenuta del proprio comparto. Ma sulle visioni strategiche ci sono le condizioni per muoverci tutti nella stessa direzione».

Un anno fa l’obiettivo era la Tav, oggi qual è la meta?

«Approfittare di questo momento di “pausa” per pensare a un progetto per Torino.

Resto convinto che nessun progetto di sviluppo per la città possa prescindere dalle opere pubbliche. Parliamo di linea 2 del metrò, ma anche di una linea 3, un collegamento circolare che unisca i bracci della rete che con linee 1 e 2 sarà una sorta di croce. Poi c’è il completamento della tangenziale di Torino. Ecco, credo che se dotiamo la città in tempi rapidi di queste infrastrutture – che consentirebbero anche un po’ di dare ossigeno economico alle imprese edili – si potrà creare la griglia sulla quale costruire la nuova Torino. Che dovrà darsi alcuni obiettivi, a partire dalla sfida di tenere qui i tanti studenti che vengono per la propria formazione e che poi dobbiamo trovare il modo di far restare, perché qui possano aprire aziende e far crescere i figli».

Quali sono però i progetti concreti?

«Una città collegata è una città appetibile. Se creiamo questa condizione, il resto viene da sé. E penso al nuovo Parco della Salute, al Manufacturing center, a Tne, ai poli strategici che la città si è posta come obiettivi di sviluppo».

Questo è il futuro, il presente è il lockdown. Come se ne esce?

«Con gradualità. Spetta al governo darci gli strumenti tecnologici per ripartire in sicurezza salvaguardando la salute di tutti, ma gli imprenditori non sono degli irresponsabili e anzi in queste settimane abbiamo dimostrato la volontà e la capacità di adeguare le produzioni alle norme di sicurezza. Abbiamo reso le fabbriche luoghi sicuri e oggi sappiamo come proteggere i nostri lavoratori. Penso che dopo Pasqua sia importante iniziare a riaprire, partendo dalla logistica per consentire a chi ha prodotti in magazzino di consegnarli ai clienti. Poi diamo la possibilità di riprendere l’assemblaggio dei prodotti».

I 5stelle chiedono di togliere i soldi dalla Tav per affrontare l’emergenza. Che ne pensa?

«E’ quasi stucchevole: la Tav era fondamentale per Torino e per l’Italia prima di questa crisi, lo è a maggior ragione ora».

La piazza

A gennaio 2019 furono oltre 30 mila scesero in piazza per dire “sì” alla Tav, con le “madamine” e un’alleanza di imprenditori

Ripartenza. Alberto “Per uscire dalla crisi ricreiamo lo stesso spirito con cui sbloccammo la Tav”ultima modifica: 2020-04-09T09:01:42+02:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo