Rettighieri lascia Ltf

 http://www.tgvallesusa.it/?p=6516

Flash. Rettinghieri promosso alla direzione tecnica di Italferr lascia Ltf. Il senatore Esposito allarmato.

Posted on 12 marzo 2014

di Massimo Bonato

Mauro Moretti, Ad di Ferrovie dello Stato, avrebbe promosso l’ingegnere Marco Rettighieri alla direzione tecnica di Italferr. Rettinghieri lascerebbe quindi la guida di Ltf, soggetto promotore della linea ad alta velocità Torino-Lione.

A darne notizia è il senatore Esposito dal suo sito, commentando la decisione che, se confermata “assumerebbe il sapore dell’ennesimo sgarbo da parte del dottor Moretti nei confronti di un’opera strategica coma la Tav. Uno sgarbo che si aggiungerebbe così ai suoi continui interventi contro il Terzo valico”.

Di fatto, pare che la promozione sia maturata esclusivamente in ambito aziendale, senza che ne fossero messi a parte né il ministro delle Infrastrutture Lupi, né la Commissione intergovernativa né Mario Virano, presidente dell’osservatorio tecnico.

Scricchiolii nel fronte si tav: allontanato il direttore generale di LTF?

Scricchiolii nel fronte si tav: allontanato il direttore generale di LTF?

Ci fa sorridere leggere l’accorato appello dei due esponenti PD Esposito e Borioli, che denunciano l’allontanamento del direttore generale di Ltf, l’ingegner Rettighieri. Scrivono i due senatori fondamentalisti si tav: “una decisione di questo tipo su una questione così delicata come la realizzazione della Torino-Lione, a poche settimane dalla nascita del nuovo soggetto promotore italo-francese che sostituirà Ltf, assumerebbe il sapore dell’ennesimo sgarbo da parte del dottor Moretti nei confronti di un’opera strategica coma la Tav”. (faccia attenzione Moretti, con l’aria che tira alla procura di Torino è un attimo che da sgarbo si passi a sabotaggio e al danneggiamento dell’immagine del paese…). Scrivono ancora i due: “la notizia, se confermata, rappresenterebbe una scelta incomprensibile e non concordata né con il Ministro delle infrastrutture né tanto meno con la Commissione intergovernativa italo-francese […] un suo eventuale promoveatur ut amoveatur ci apparirebbe incomprensibile e inaccettabile”.

Al di là della notizia in se ci pare significativa la reazione nervosa e stizzita dei due esponenti della fazione tav-a-tutti-i-costi. Ma come? Non era irreversibile? 15 metri al giorno? Indietro non si torna?

In questi primi giorni di anticipata primavera a tendere bene l’orecchio si sentono alcuni scricchiolii nell’impalcatura che sorregge la grande opera inutile. Il voto contro al tav della cgil torinese. Alcune prese di posizione di politici locali. La curiosa urgenza del ministro appena insediato di venire in Valle a far propaganda e a raccontare bugie. Piccoli segnali di malessere e nervosismo nel fronte si tav a cui fa da contraltare la sorprendente vicinanza e solidarietà ai no tav giunta da tutta Italia e la dimostrazione della buona salute del movimento espressa nelle ultime iniziative.

Dopo oltre 20 anni di lotta le nostre ragioni sono più forti che mai, la torino lione si dimostra ogni giorno di più un’opera inutile (non c’è traffico a giustificarla), costosa (parliamo di miliardi e miliardi di euro) edannosa per la salute.

Arseniy Yatsenyuk, collaboratore a progetto

Mentre la Camera dei Rappresentanti USA approva una risoluzione di condanna per le azioni russe in Crimea e sollecita la Casa Bianca a boicottare il prossimo vertice G8 di Sochi, invitando altresì gli “alleati” della NATO a sospendere la cooperazione militare con Mosca ed a imporre sanzioni economiche e restrizioni sulla concessione dei visti, il presidente Obama dal canto suo cerca il modo di sostenere il boccheggiante governo golpista d’Ucraina con un prestito di un miliardo di dollari.
Qualcuno oltreoceano fa però notare che secondo il Foreign Assistance Act, legge del 1961 recentemente modificata in alcune sue parti, l’erogazione di aiuti all’estero è proibita nei confronti dei governi di quei Paesi i cui capi di Stato regolarmente eletti siano stati deposti tramite un golpe militare o per decreto, come appunto prevede il 22 US Code § 8422.
Provvedimento in base al quale il Congresso, a seguito della deposizione del presidente Morsi avvenuta la scorsa estate, decise di sospendere l’aiuto finanziario all’Egitto.
Il tema sarà sicuramente all’ordine del giorno dell’incontro odierno fra Obama e Arseniy Yatsenyuk, primo ministro ucraino ad interim, il quale -dopo la firma del contratto di collaborazione con i committenti euro-atlantici apposta la scorsa settimana a Bruxelles- ora vola a Washington per assicurarsi l’indispensabile integrazione salariale.
Federico Roberti
http://byebyeunclesam.wordpress.com/2014/03/12/arseniy-yatsenyuk-collaboratore-a-progetto/

Kiev userà uniformi russe contro Crimea per impedire referendum ?

 Ucraina. Ufficiale.
Il primo ministro della Crimea Sergey Aksyonov ha detto che “Pravii Sektor” agli ordini di Kiev prepara la provocazione nella penisola per sabotare il referendum il 16 marzo. Secondo i dati del funzionario l’operazione sarà effettuato da persone che saranno vestiti in uniformi dell’esercito russo.
I poteri della Crimea http://allainjules.com/2014/03/12/inversion-justice-attaquer-christiane-taubira-pour-faire-oublier-nicolas-sarkozy/sono stati in grado di ottenere dati su ciò che i rappresentanti del Consiglio di Sicurezza Nazionale e Difesa dell’Ucraina si è parlato a porte chiuse nella riunione in corso della quale si è discussa l’organizzazione di provocazione in Crimea con l’obiettivo di sabotare il referendum, trasmette la ITAR-TASS.
Ipoteticamente, l’operazione sarà effettuata da persone che saranno vestiti in uniformi militari russe.

dal francese:
http://allainjules.com/2014/03/12

Continua in russo:
http://russian.rt.com/article/24144

Gli USA alla conquista del sistema bancario italiano

ma no…è tutta colpa dei tedeschi, ci guadagneranno loro. Però, pensa che bello se prima le banche Usa fanno incetta di titoli delle banche italiane e degli altri Piigs e poi toh la BCE come richiesto da luminari come Sapelli si trasformasse in FED…che scorpacciata doppia per le banche, sia dalla Fed che dalla BCE……

di Luigi Tedeschi – 11/03/2014
Fonte: Centroitalicum

Dall’inizio del 2013 i fondi di investimento americani hanno acquisito partecipazioni nella borsa italiana per 82 miliardi di euro. Il valore delle partecipazioni americane è cresciuto dal 2013 di 30 miliardi. I fondi americani hanno acquistato soprattutto titoli bancari ed il valore delle partecipazioni da essi detenute è oggi pari a circa il 22% dell’intero settore bancario italiano.

Sulla scia dell’interesse dimostrato dai fondi americani per i titoli bancari italiani si è verificato nella scorsa settimana l’aumento record delle quotazioni di MPS di quasi il 20%. Il fondo Blackrock, che è attualmente il maggiore investitore estero nella borsa italiana, possiede una partecipazione al capitale di Banca Intesa del 5% e potrebbe presto entrare con quote consistenti nello stesso MPS. Secondo recenti stime, il 20% dei titoli quotati in Piazza Affari è in mano americana. Tale situazione pone serie ipoteche circa le prospettive future del sistema creditizio italiano.
Questo afflusso vorticoso di capitali americani in Europa, specialmente nell’area dei paesi PIIGS dell’Eurozona, si è verificato in concomitanza del mutamento di politica economica effettuato dalla Fed. A seguito della crisi del 2008, la Federal Reserve ha promosso una politica estremamente espansiva della liquidità e pertanto, le banche, a fronte di finanziamenti della Fed a tasso zero, hanno effettuato investimenti nei paesi del Bric, cioè nei paesi emergenti, la cui crescita offriva possibilità di investimento ad elevato tasso di interesse. Ma le recenti misure di restrizione delle emissioni decise dalla Fed hanno determinato il deflusso dei capitali americani dall’area dei paesi emergenti per un ammontare stimato intorno ai 100 miliardi di dollari. Tale deflusso ha dirottato i capitali americani verso azioni e obbligazioni europee, alimentando in tal modo la crescita record delle borse dell’Eurozona. L’afflusso di capitali americani in Europa ha determinato, tra l’altro, una quotazione record del cambio euro/dollaro giunta al picco di 1,40 dollari per euro. Pertanto, gli investimenti americani sono stati incentivati dalla rivalutazione dell’euro nell’ultimo anno, che ha loro permesso lucrose speculazioni sul differenziale di valuta.
Il buono stato di salute delle borse europee ha dunque fornito a Draghi gli argomenti necessari per vantare la stabilità finanziaria raggiunta nella UE e per enfatizzare inoltre una ripresa in realtà debole ed incerta dell’economia europea, che è invece tuttora afflitta dalla disoccupazione e dal perdurante stato di  stagnazione della domanda interna. L’ottimismo di maniera ostentato dalla BCE, è un riflesso dei timori avvertiti dalla elite finanziaria europea e dalle classi dirigenti dei governi dell’Eurozona in prossimità delle elezioni europee del prossimo maggio. E’ infatti diffusa la preoccupazione che dalle elezioni europee emerga il malcontento diffuso tra i popoli che scontano conseguenze della crisi e che nel nuovo parlamento europeo prevalgano forze politiche euroscettiche o anti – euro, quali i gruppi della Le Pen, Tsipras, M5S ed altri. Alla euforia della borsa, ad uno spread sceso ai minimi dal 2011, fa riscontro una super valutazione dell’euro che compromette la competitività e la crescita dell’economia europea, specie nell’export. Anzi, le economie dei paesi deboli, per recuperare competitività saranno presto costretti a orientarsi verso una politica deflazionistica, con ribasso dei prezzi, compressione ulteriore dei salari e depressione dei consumi interni. L’avvento della spirale deflazionistica, già scongiurata dalla BCE, torna di attualità negli orizzonti immediati dell’economia europea. Il tasso di inflazione è prossimo allo zero ed è quindi prevedibile una ondata deflazionistica con scarsa crescita e disoccupazione dilagante. La super valutazione dell’euro sortisce effetti negativi anche per quanto riguarda il debito pubblico degli stati. Infatti, mentre i paesi più forti possono compensare gli svantaggi nell’export con la discesa dei tassi quasi fino allo zero, i paesi più deboli subiscono invece un pernicioso aggravio dei tassi sul stesso debito pubblico, dato il maggiore coefficiente di rischio cui sarebbe esposto il loro debito pubblico.
C’è comunque da rilevare che l’economia reale dei paesi europei più deboli, tra cui l’Italia, non ha minimamente beneficiato di questo grande afflusso di capitali nell’Eurozona. Tali flussi hanno incrementato i valori di borsa, hanno contribuito alla ricapitalizzazione delle banche, ma non si sono convertiti in investimenti produttivi. Le banche infatti continuano a praticare il credit crunch.
In Europa cresce la asimmetria delle economie tra paesi del nord e del sud. Asimmetria che va di pari passo con la sperequazione sempre più accentuata tra l’incremento delle quotazioni della economia finanziaria e l’andamento recessivo dell’economia reale, funestata, tra l’altro, dalle incertezze della crisi ucraina. Gli squilibri nella UE avanzano e si stanno manifestando i presupposti di una nuova crisi che potrebbe rimettere in discussione i fondamenti sia della UE che dell’unificazione monetaria. Dinanzi a questa perdurante crisi senza sbocchi, la parola spetta dunque alla politica, alla critica sociale di un sistema finanziario che si è rivelato fallimentare e potrebbe in tempi non lontani implodere.
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47806&utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

Usa-Kiev progettato attacco basi Ucraina e-mail intercettata.

Trad. Google. .Ucraina.

Abbiamo hackerato corrispondenza e-mail Assistant Addetto militare americana Kiev Jason Gresh e un alto funzionario dello staff del personale ucraino Igor Protsyk .
Sembra che essi hanno intenzione di condurre una serie di attacchi contro le basi militari ucraini di destabilizzare la situazione in Ucraina .
In particolare , Jason Gresh scriveva Igor Protsyk è il momento di eseguire un piano che coinvolge “i problemi di provocazione per i nodi di trasporto sud-est dell’Ucraina per supervisionare il prossimo. Si creerà condizioni favorevoli per il Pentagono di agire ” , ha detto Jason Gresh .
A sua volta Protsyk crei una Vasil e gli disse di organizzare un attacco contro una base aerea 25 dell’aviazione ucraina brigata aerea di stanza a Melitopol .
Questo Vasil è responsabile per l’organizzazione i dettagli dell’attacco da uomini armati raccogliendo e fornendo una mappa di luoghi che vengono scelti per essere attaccato . Si consiglia vivamente a tutti di navigare questi documenti . Qui di seguito troverete tutti i dettagli .
Abbiamo hackerato corrispondenza e-mail Assistant Addetto militare americana Kiev Jason Gresh e un alto funzionario dello staff del personale ucraino Igor Protsyk . Sembra che essi hanno intenzione di condurre una serie di attacchi contro le basi militari ucraini di destabilizzare la situazione in Ucraina .
In particolare , Jason Gresh scriveva Igor Protsyk è il momento di eseguire un piano che coinvolge “i problemi di provocazione per i nodi di trasporto sud-est dell’Ucraina per supervisionare il prossimo. Si creerà condizioni favorevoli per il Pentagono di agire ” , ha detto Jason Gresh .
A sua volta Protsyk crei una Vasil e gli disse di organizzare un attacco contro una base aerea 25 dell’aviazione ucraina brigata aerea di stanza a Melitopol .
Questo Vasil è responsabile per l’organizzazione i dettagli dell’attacco da uomini armati raccogliendo e fornendo una mappa di luoghi che vengono scelti per essere attaccato . Si consiglia vivamente a tutti di navigare questi documenti . Qui di seguito troverete tutti i dettagli .
http://sporaw.livejournal.com/258830

Più soldi in Busta paga? Macché! Addizionale Irpef +12,1% rispetto al 2013

12 marzo 2014
La presa in giro degli italiani non ha fine. Vi sembra che questa notizia abbia lo stesso rilievo del taglio del cuneo fiscale tanto sbandierato da Renzi? E’ inutile avere speranze, il tunnel che abbiamo imboccato è senza uscita.
Se il governo promette di dare più soldi nelle tasche degli italiani, ci pensano gli enti locali ad alleggerire la busta paga. Amarzo, infatti, arriva un antipasto indigesto da pagare con gli acconti e i saldi delle addizionali regionali e comunali Irpef. Secondo la Uil, i lavoratori dipendenti ed i pensionati troveranno pagheranno in media 97 euro, pari al 29,3% in più rispetto a marzo dello scorso anno, con punte di 139 euro a Roma.
Per l’intero 2014 l’Irpef federale peserà mediamente 564 euro (+12,1% rispetto all’anno scorso).
A marzo, spiega sempre lo studio del Servizio politiche territoriali della Uil (con una elaborazione sul peso delle aliquote Irpef locali per un reddito medio di 23mila euro), in particolare per l’Irpef regionale si pagheranno mediamente 59 euro, a fronte dei 49 euro dello scorso anno (+20,4%), mentre per l’Irpef comunale 38 euro, a fronte dei 26 euro dello scorso anno (+46,1%). In totale, dunque, mediamente si sborseranno 97 euro (+29,3%).

Aumenti aliquota dei Comuni – Gli acconti, per l’Irpef regionale e comunale, sottolinea il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy, sono gravati dagli aumenti apportati da alcune Regioni per quest’anno, ma soprattutto, per quanto riguarda l’Irpef comunale, ci sarà l’effetto degli aumenti di aliquota decisi dai Comuni lo scorso anno.
Dai 139 euro di Roma ai 107 di Milano – Nelle grandi città come Roma l’acconto e il saldo peseranno mediamente 139 euro (83 euro per l’Irpef regionale e 56 euro per quella comunale); a Torino 126 euro (76 euro per l’Irpef regionale e 50 euro per quella comunale); a Napoli 123 euro (73 euro per l’Irpef regionale e 50 euro per quella comunale); a Genova 115 euro (65 euro per l’Irpef regionale e 50 euro per quella comunale).
A Milano si pagheranno mediamente 107 euro (57 euro per l’Irpef regionale e 50 per quella comunale) e si faranno sentire l’aumento dell’aliquota decisa dal Comune e la riduzione delle agevolazioni per i redditi sotto i 33.500.
Pressione fiscale – Nel frattempo si sta delineando, come per alcune Regioni, un trend in crescita per l’Irpef comunale 2014. Su 104 Comuni che hanno deliberato per il 2014, 43 di hanno aumentato l’aliquota. Aumenti, questi, “alquanto dolorosi – sottolinea Loy – in quanto le addizionali si pagano sull’intero imponibile e non tengono conto delle detrazioni per la produzione del reddito.
Per questo, è fondamentale ripensare l’intera politica economica e fiscale del Paese, che metta al centro la questione di una diversa ripartizione della pressione fiscale, alleggerendo il carico alle persone con un reddito fisso”. Ciò che maggiormente preoccupa, viene infine sottolineato, è il possibile dato finale su quanto lavoratori e pensionati pagheranno di tasse locali: quella regionale passerà mediamente dai 363 euro del 2013 ai 409 euro del 2014 (+12,7%), con picchi di 536 euro nel Lazio (+34,3%) e 490 euro in Piemonte (+25,3%).
L’Irpef comunale passerà dai 140 euro medi pagati nel 2013 ai 155 euro medi di quest’anno (+10,7%), con punte di 207 euro a Roma e 184 euro a Napoli, Milano e Torino. Ossia 564 euro medi (+12,1%).
http://www.finanzainchiaro.it/piu-soldi-in-busta-paga-macche-addizionale-irpef-121-rispetto-al-2013.html?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

Non crea una banca pubblica? E io denuncio lo Stato

‘azz…mo la Boldrini s’arrabbia

Scritto il 12/3/14
Per «dolosa omissione governativa», coperta da «combutta del silenzio tra mass media, istituzioni, politica», l’avvocato Marco Della Luna annuncia che, insieme a Loris Palmerini, sta lavorando alla redazione di una denuncia alla Corte dei Conti per “danno erariale”. Un buco colossale, da 80 miliardi di euro l’anno. E’ quanto lo Stato potrebbe “risparmiare”, tagliando di colpo il debito pubblico, semplicemente facendo ricorso all’articolo 123 del Tue, il Trattato di Maastricht, fondativo dell’Unione Europea. Il trattato, scrive Della Luna nel suo blog, «consente agli Stati dell’Eurozona di dotarsi di una banca statale e di usarla per finanziarsi presso la Bce ai tassi che questa pratica alle banche, cioè ora allo 0,25%». Risultato: «Lo Stato italiano potrebbe così risparmiare circa 80 miliardi l’anno».

Perché nessuno si decide a imboccare questa strada? Germania e Francia già lo fanno, evitando di tassare a morte i cittadini e svendere il patrimonio nazionale a colpi di privatizzazioni.A far impennare i tassi di interesse, il deficit e l’indebitamento pubblico, scatenando il declassamento del nostro paese, ricorda Della Luna, è stata innanzitutto la scelta, già nel 1981, di rinunciare alla sovranità pubblica della Banca d’Italia, che garantiva lo Stato, costringendo in tal modo il governo a finanziare il proprio debito pubblico sui mercati finanziari speculativi internazionali. «Prima, il debito pubblico era sotto controllo. Da allora in poi, e sempre più, l’impennata dei rendimenti sta operando un massiccio trasferimento di redditi e asset, attraverso le tasse e i tassi, dalla popolazione generale e dal settore pubblico alla comunità bancaria-finanziaria sovrannazionale». L’Italia ha un forte avanzo primario. E il suo deficit, gonfiato dagli interessi passivi, è arrivato a 2.100 miliardi. Tutto questo serve solo a «“mungere” il lavoro e il risparmio degli italiani, anche attraverso un artificioso liquidity crunch che li costringe a svendere e a svendersi».Questo drammatico travaso, continua Della Luna, è aggravato in modo decisivo dal sistema dell’euro: la Bce ha infatti prestato migliaia di miliardi allo 0,50% non più allo Stato ma alle banche. Denaro col quale gli istituti di credito comprano Btp che rendono anche oltre il 4%. Se questa è la regola aberrante dell’Eurozona – privilegiare le banche e colpire lo Stato – è pur vero però che il Trattato di Maastricht concede una scappatoia: lo Stato può farsi prestare gli euro direttamente dalla Bce attraverso una banca pubblica, o di cui sia comunque azionista di maggioranza.

Perché i governi non vogliono approfittarne, salvando le finanze pubbliche senza più imporre “sacrifici umani”, super-tasse e tagli ai servizi vitali? «Perché sono al servizio degli stessi beneficiari di questo travaso», si risponde Della Luna, secondo cui l’ormai lontano divorzio tra Tesoro e Bankitalia resta una tappa fondamentale, sulla via della soppressione della sovranità monetaria e quindi della democrazia, insieme a Maastricht, all’euro, al Fiscal Compact.Una tappa fondamentale «non solo per la destabilizzazione finanziaria permanente dell’Italia e il suo perpetuo sfruttamento», ma anche per «la sottomissione politica dell’Italia al potere e all’interesse finanziario: è il grande golpe iniziale, rispetto a cui quelli recenti e ripetuti di Napolitano sono solo sotto-golpe attuativi». Due analisti indipendenti come Giovanni Zibordi e Claudio Bertoni hanno ottenuto conferma dalla Bce: se solo volesse, l’Italia potrebbe ottenere denaro a interesse bassissimo dalla Banca Centrale Europea, tagliando il debito di decine di miliardi l’anno, proprio in base all’articolo 123 del Tue. Obiettivo teoricamente a portata di mano, ma secondo Della Luna in realtà non realizzabile, perché «va contro gli interessi e i poteri che hanno, con successo e profitto, realizzato quanto sopra, acquisendo il dominio delle istituzioni nazionali ed europee».
http://www.libreidee.org/2014/03/non-crea-una-banca-pubblica-e-io-denuncio-lo-stato/?utm_source=pulsenews&utm_medium=referral&utm_campaign=feed+%28LIBRE+-+associazione+di+idee%29

La Bbc lancia l’allarme: pericolo neo-nazi in Ucraina (video)

http://popoff.globalist.it/Detail_News_Display?ID=99257&typeb=0

«Una Nazione pulita come quando c’era Hitler». Finalmente i media occidentali si occupano dei nazisti di Maidan. Ecco il servizio della Bbc, con traduzione in italiano. [F. Fracassi]
Redazione – martedì 11 marzo 2014 10:15

Cattura55
Il servizio integrale mandano in onda dalla Bbc.

di Franco Fracassi

Una Nazione pulita come quando c’era Hitler. Il ragazzo parla con grande candore e ingenuità. Lui è uno dei puri di piazza Maidan che hanno rovesciato a suo di violenza il governo ucraino. Finalmente i media occidentali si accorgono che la rivoluzione anti Yanukovich ha un suo lato oscuro. Come spesso accade tocca alla Bbc fare il primo passo. La tv britannica trasmette un servizio di oltre sei minuti, a firma di Gabriel Gatehouse, dal titolo «Pericolo neo-nazi in Ucraina». Popoff ha deciso di proporvelo. E per coloro che non comprendono l’inglese, di pubblicare la traduzione dei dialoghi.

Gatehouse. «La battaglia è finita. Adesso la piazza è divenuta il simbolo dell’indipendenza, e questa rivoluzione si sta spostando verso un nuovo credo. Tra i fiori in memoria delle vittime, i fascisti sono la cosa più appariscente. Uomini armati attraversano la piazza, come se fosse loro. Il simbolo nero sulla fascia rossa è un simbolo nazista che usavano alcune divisioni Ss durante la seconda guerra mondiale. Coloro che hanno abbattuto il governo erano normali ucraini: studenti, dottori, operai e padri di famiglia. Ma i più organizzati e i più efficienti sono stati i membri dei partiti di estrema destra. Sono loro che si sono confrontati con la polizia».


Un militante di Svoboda in posa davanti a una bandiera nazista.

Le immagini mostrano un uomo con la mazza ferrata, altri con bastoni e spranghe, altri ancora portano un grosso sacco pieno di armi. Una donna che cerca di fermarli con le mani alzate in segno pacifico di resa viene spinta via.

Gatehouse: «I militanti del gruppo Right Sector (Settore di destra) si riconoscevano perché marciavano in continuazione incolonnati, attraversando in lungo e in largo piazza Maidan».

Militanti nazisti si fanno fotografare con la pistola in pugno.


Neonazisti sfilano a piazza Maidan. Il simbolo disegnato sulla fascetta nera che porta al braccio uno di loro è quello della divisione Ss-Galizien.

Ragazzo con la pistola: «I temi nazional-socialisti sono molto popolari tra di noi. Come l’idea di una Nazione. Non tutti tra noi abbracciano questi ideali. Ma molti sì».
Gatehouse: «E lei?».
«Io sì».
«Per favore, ci spieghi».
«Mi piace l’idea di una Nazione. Voglio che ci sia una Nazione, un popolo, un Paese».
«Che cosa vuol dire?».
«Una Nazione pulita. Non come quando c’era Hitler, ma a suo modo un po’ così. Quelli a cui piace la Russia se ne vadano in Russia. L’Ucraina dev’essere solo per gli ucraini».

Gatehouse: «La polizia è sparita dalle strade di Kiev. La legge e l’ordine sono state affidate a gruppi di autodifesa, gruppi di estremisti. Uno di questi gruppi di estrema destra, il C14, si è installato nell’ex sede del Partito comunista ucraino».


Un militante del gruppo di estrema destra C14 posa accanto al ritratto di Stepan Bandera, capo della divisione Ss-Galizien.

Yevhen Karas, leader di C14: «La nostra missione è quella di rompere le catene che legano l’Ucraina ai poteri passati».
Gatehouse: «Stiamo parlando della Russia?».
«Sì. Non solo la Russia, anche l’Unione Sovietica».
«Lei è nazista?».
«No. Non credo di esserlo. Sono un nazionalista ucraino».
«Che cosa vuol dire?».
«Ci opponiamo a quei gruppi etnici che controllano l’economia e la politica».
«Quali gruppi etnici?».
«Russi, ebrei, polacchi. Alcuni gruppi non ucraini controllano una grossa fetta dell’economia e della politica. Ovviamente, in una situazione del genere, tra queste persone e gli ucraini si sono sviluppate tensioni e conflitti».


Militanti di Svoboda portano al braccio il simbolo della divisione Ss-Galizien.

Mentre Karas parla le immagini mostrano un cappello militare da ufficiale ucraino a cui è stata incisa nella parte superiore una svastica.

Karas spiega che il suo gruppo ha duecento militanti, quattordici dei quali sono affiliati con il Partito della libertà (Svoboda), che adesso controlla quattro ministeri nel nuovo governo, compreso il ministero della Difesa.

Gatehouse: «Due ministri si fanno non hanno paura a farsi fotografare con simboli che ricordano le Ss naziste: “HH”, che vuol dire “Heil Hitler”; “88”, che sta per le ottave lettere dell’alfabeto, ovvero “HH”».


Ultrà della Dynamo Kiev con il braccio teso. Il credo neonazista ha fatto presa sulle frange estremiste dei tifosi della squadre di calcio dell’Ucraina occidentale. Questi gruppi di ultrà hanno avut un ruolo di primo piano negli scontri di piazza Maidan.

Yuri Levchenko. Membro di Svoboda: «Nazismo e comunismo sono due facce della stessa medaglia. Sono due poteri autoritari che hanno distrutto la nazione ucraina, uccidendo milioni di ucraini».

Gatehouse: «È chiaro che ci sono gruppi radicali di destra che sono convinti che questa sia la loro vittoria. La domanda è: quanto potere avranno queste persone nella nuova Ucraina?».

Gatehouse: «Alcuni attivisti di sinistra hanno occupato a loro volta alcuni palazzi del potere, ma è la destra che ha preso il potere».

Maksim Buktevich, attivista di sinistra: «Quando gli sono iniziati gli scontri in piazza sono arrivate tante persone, la maggior parte giovani, ma non solo. Se prima erano marginali, adesso sono diventati il cuore della protesta. La cosa peggiore, è che adesso hanno ottenuto la legittimazione popolare nel prendere le decisioni».

Gatehouse: «La retorica anti russa per la crisi in Crimea gonfia ancora le vele dei nazionalisti. Non si è ancora capito quanto siano numerosi i neonazisti. Ma sulla loro influenza nessuno ha più dubbi».


Una fase degli scontri di piazza Maidan. Neonazisti caricano la polizia cercando di travolgerla con una ruspa.

Rettinghieri lascia Ltf

http://www.tgvallesusa.it/?p=6516

 Flash. Rettinghieri promosso alla direzione tecnica di Italferr lascia Ltf. Il senatore Esposito allarmato.

Posted on 12 marzo 2014

di Massimo Bonato

Mauro Moretti, Ad di Ferrovie dello Stato, avrebbe promosso l’ingegnere Marco Rettinghieri alla direzione tecnica di Italferr. Rettinghieri lascerebbe quindi la guida di Ltf, soggetto promotore della linea ad alta velocità Torino-Lione.

A darne notizia è il senatore Esposito dal suo sito, commentando la decisione che, se confermata “assumerebbe il sapore dell’ennesimo sgarbo da parte del dottor Moretti nei confronti di un’opera strategica coma la Tav. Uno sgarbo che si aggiungerebbe così ai suoi continui interventi contro il Terzo valico”.

Di fatto, pare che la promozione sia maturata esclusivamente in ambito aziendale, senza che ne fossero messi a parte né il ministro delle Infrastrutture Lupi, né la Commissione intergovernativa né Mario Virano, presidente dell’osservatorio tecnico.