Chernobyl continua a bruciare nel silenzio generale. La nube radioattiva supera l’Italia

https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/chernobyl-continua-a-bruciare-nel-silenzio-generale-la-nube-radioattiva-supera-litalia/?fbclid=IwAR2OpGXa9YdHETLfQ5ACIAiIQVTZS_FBge7dw5atAT7ncbzL1DJFvbrsQ7o

Chernobyl continua a bruciare. Nessuno ne parla più, solo i residenti continuano a postare testimonianze delle fiamme che divorano le foreste attorno alla centrale ma anche quelle del resto dell’Ucraina.

Oggi è il 17° giorno ma la situazione sembra lontana dalla risoluzione. Quattro incendi sono in corso e i vigili del fuoco sono allo stremo.

La situazione nelle foreste attorno a Chernobyl è drammatica, come mostra il video girato da Yaroslav Yemelianenko, che fa parte del comitato consultivo pubblico del servizio di emergenza:

Al momento tre sono le sorgenti degli incendi: una situata a circa 70 km a ovest della centrale di Chernobyl e che si estende per 25 km. Un’altra è in un’area a circa 30 km a ovest del Centrale di Chernobyl ai margini della zona di esclusione e altri due camini più piccoli si trovano nella zona di esclusione molto vicino alla centrale elettrica (a circa 2 km).

Secondo quanto postato da Greenpeace Russia su Facebook

“L’ incendio intorno a Chernobyl è ripartito con nuova forza. La situazione nelle aree occupate della centrale nucleare di Chernobyl sta peggiorando di nuovo, le piogge hanno fermato l’incendio solo per un giorno. Nella notte dal 16 al 17 aprile, l’incendio divampato nella regione è diventato ancora più forte”.

Secondo le stime dell’associazione, adesso l’area coinvolta dai primi incendi supera i 40.000 ettari.

“La situazione desta serie preoccupazioni anche perché nella zona di esclusione sono divampati nuovi incendi. Ora ce ne sono almeno tre. I più gravi di oggi si sono verificati al di fuori della zona di esclusione, nei distretti di Ovruch e Narodich, nella regione ucraina di Zhytomyr. Il più vicino si trova a 10 chilometri dalla zona di esclusione. Sulla base delle immagini satellitari, gli esperti russi di Greenpeace ritengono che proprio questi incendi abbiano provocato un notevole fumo a Kiev e nei suoi dintorni”

spiega Greenpeace, secondo cui questa settimana, le situazioni meteo non saranno affatto favorevoli. Non sono previste piogge che possano aiutare i vigili del fuoco a domare le fiamme. Inoltre, è previsto l’arrivo di un forte vento che potrebbe favorirne la diffusione.

Secondo Volodymyr Demchuk, direttore del dipartimento di risposta alle emergenze, oltre 1.000 persone sono state coinvolte nel tentativo di estinguere gli incendi ma le radiazioni nella regione di Kiev sono entro i limiti normali.

Tuttavia, gli esperti di radiazioni di Greenpeace hanno evidenziato che in condizioni di smog, qualsiasi ulteriore esposizione all’inalazione di aria con un alto contenuto di radionuclidi aumenta il rischio di cancro e altre malattie. E ciò è particolarmente pericoloso sullo sfondo della pandemia da coronavirus.

Nube radioattiva: aggiornamenti

La scorsa settimana, l’Istituto francese di radioprotezione e sicurezza nucleare ha ipotizzato, sulla base di una simulazione, che le masse d’aria provenienti dalla zona degli incendi verificatisi il 5 e 6 aprile potrebbero aver raggiunto la Francia dal 7 aprile. Adesso arriva un nuovo aggiornamento, che da una parte conferma che gli incendi in Ucraina che il governo aveva dichiarato estinti il 15 aprile, sono stati riattivati sotto l’effetto di forti venti.

Dall’altra, la nuova nota informativa pubblicata dall’IRSN ha fornito una nuova modellizzazione delle traiettorie delle masse d’aria aggiornata fino al 20 aprile 2020.

“La simulazione è stata effettuata partendo dal presupposto che le emissioni radioattive medie, avvenute tra il 3 e il 12 aprile 2020, continueranno dal 14 al 20 aprile 2020” spiega l’Istituto.

L’IRSN ha continuato a simulare il trasporto di masse aeree tra il 14 e il 20 aprile 2020. Questa simulazione è stata effettuata partendo dal presupposto che i rilasci radioattivi che si sono verificati tra il 3 aprile e il 14 aprile continueranno dal 14 al 20.

Per fortuna, secondo quanto confermato anche dall’Istituto francese per la sicurezza nucleare

“la stima dell’impatto derivante dall’inalazione della radioattività portata dalle masse l’aria che arriva in Francia rimane invariata e senza conseguenze per la salute”.

Gli ultimi dati forniti dall’Istituto, risalenti al 15 aprile, rivelano che

“A partire dal 14 aprile, queste masse aeree stavano ancora coprendo metà del territorio. I livelli di radioattività previsti in Francia sono estremamente bassi, inferiore a 1 µBq / m3 nel 137C”.

Fonti di riferimento: IrsnGreenpeace RussiaReutersGreenpeace Russia/Facebook

LEGGI anche:

Incendi Chernobyl: ancora non si riescono a domare le fiamme che hanno quasi raggiunto i depositi radioattivi

Brucia la foresta radioattiva vicino alla centrale nucleare di Chernobyl

Radiazioni 16 volte superiori al normale, dopo l’incendio boschivo vicino a Chernobyl

Francesca Mancuso
Giornalista pubblicista specializzata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Nel 2011 ha vinto il Premio Caro Direttore e nel 2013 ha vinto il premio Giornalisti nell’Erba grazie all’intervista a Luca Parmitano.

Incendi Chernobyl: nube radioattiva avrebbe raggiunto anche il Mediterraneo e l’Italia

no tav, generale russo venaus, susa, chiomonte, torino-lione, chianocco, davi lucianohttps://www.meteolive.it/news/Notizie/78/incendi-chernobyl-nube-radioattiva-avrebbe-raggiunto-anche-il-mediterraneo-e-l-italia/85301/?fbclid=IwAR2O7dOatyyc2pVpn-JMSXSNaJwI1AwhszlvrjF5l6o8TJ1bRsCi2__EV_M

Notizie – 18 Aprile 2020, ore 06.49

Nei giorni scorsi vi abbiamo informato sull’emergenza incendi a Chernobyl, con le fiamme che avevano raggiunto all’inizio della settimana la zona circostante il deposito di Pidlisny, dove sono conservati i rifiuti più radioattivi dell`intera area della ex centrale nucleare. 

Secondo le ultime notizie, anche se i roghi risultano ormai domati, una vasta nube radioattiva si è sprigionata nella bassa atmosfera diffondendosi su una area piuttosto ampia.

Da una simulazione condotta in Francia dal`Institut de Radioprotection et Sûreté Nucléaire (IRSN), è emerso che le masse d`aria provenienti dalla zona degli incendi potrebbero aver raggiunto buona parte dell’Europa, compreso la Francia e l’Italia, a partire dal 7 aprile (gli incendi a Chernobyl sono divampati fra 6-7 Aprile).  Ciò è avvenuto anche grazie alle correnti prevalentemente nord-orientali in quota. 

Nel video pubblicato dall’IRSN si nota come la nube si diffonda verso sud, sud-ovest, raggiungendo (seppur attenuata) la nostra penisola. Il triangolo rosso rappresenta il punto di partenza, la posizione degli incendi in Ucraina. 

In base alla modellazione, in Francia è arrivata una nube con livelli di radioattività estremamente bassi, inferiori a 1 µBq / m 3 in cesio 137. In Italia invece i livelli di radioattività sarebbero maggiori, attestandosi fra 1 e 10 µBq / m 3, valori comunque ben inferiori rispetto a quelli dell’Ucraina e dei paesi vicini (colore arancione/rosso nella cartina). 

Come detto, si tratta comunque di una simulazione e non si hanno per ora dati certi. Gli esperti hanno dichiarato: “Sono in corso il campionamento di aerosol su filtri da dispositivi di grande volume della rete OPERA-AIR dell`IRSN (dispositivi per misurare minuscole tracce di radioattività), nonché le misurazioni associate. Queste misurazioni di tracce richiedono l`implementazione di mezzi molto precisi, i risultati non saranno disponibili fino alla prossima settimana” si legge nel comunicato ufficiale.”

L’Istituto ha inoltre rassicurato:
“L`impatto derivante dall`inalazione della radioattività trasportata dalle masse nell`aria che arrivano in Francia dovrebbe essere insignificante”.
Ben più preoccupante la situazione in Ucraina e nella capitale Kiev, dove la vicinanza degli incendi ha determinato un forte aumento dei livelli di inquinamento dell’aria.
Secondo quanto riportato da Reuters, gli incendi hanno fatto sì che l`aria di Kiev conquistasse un triste primato: negli ultimi giorni è risultata infatti la città più inquinata (o comunque fra le più inquinate) del mondo.

Le fiamme divampate nei pressi della centrale nucleare hanno spinto l`inquinamento di Kiev a livelli importanti, dando agli abitanti un altro motivo per rimanere al chiuso, oltre al coronavirus.

Autore : Redazione MeteoLive.it

L’alerte de la Cour des comptes sur les coûts du démantèlement des centrales nucléaires

https://www.lemonde.fr/economie/article/2020/03/04/nucleaire-l-alerte-de-la-cour-des-comptes-sur-les-couts-du-demantelement_6031839_3234.html?fbclid=IwAR1OPU_w58zak8GVjI9sO6PNQCqogzyiCZMJYOdue7BmLfCXFX5jqYzv_uA

Le processus d’arrêt des réacteurs construits dans les années 1980 et 1990 s’étalera sur plus d’un siècle.

Par  et 

Publié le 04 mars 2020 à 18h01, mis à jour hier à 02h31

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Vue aérienne de la centrale nucléaire de Fessenheim (Haut-Rhin), le 21 février.

Vue aérienne de la centrale nucléaire de Fessenheim (Haut-Rhin), le 21 février. SEBASTIEN BOZON / AFP

Avec l’arrêt du premier réacteur de la centrale nucléaire de Fessenheim (Haut-Rhin), samedi 22 février, la France est entrée dans une nouvelle phase de son histoire avec l’atome civil : le début d’un long processus d’arrêt des infrastructures construites dans les années 1980 et 1990, qui conduira au démantèlement de ces installations.

Dans un rapport rédigé à la demande de la commission des finances du Sénat et publié mercredi 4 mars, la Cour des comptes juge sévèrement le calendrier et les coûts envisagés par EDF, Orano (ex-Areva) et le Commissariat à l’énergie atomique et aux énergies alternatives (CEA) pour assurer la fin de ses centrales. Elle appelle également l’Etat à anticiper sérieusement les fermetures de réacteurs à venir et à mieux planifier sa politique énergétique en la matière.

Lire aussi  Dans les entrailles du démantèlement nucléaire
  • Démantèlement : des coûts mal évalués

Les magistrats rappellent que la France a fait le choix du principe d’un démantèlement « immédiat », qui est inscrit dans la loi depuis 2015 et prévoit que les opérations doivent débuter « dans un délai aussi court que possible – dans des conditions économiquement acceptables ». Mais la Cour remarque que l’Etat n’est pas suffisamment bien organisé pour évaluer les arbitrages proposés par les exploitants.

Surtout, les magistrats appellent, dans leur rapport, à une plus grande prudence dans l’évaluation des coûts. La projection actuelle des charges de démantèlement s’élève à 46,4 milliards d’euros, avec un calendrier qui s’étale sur plus d’un siècle.

« La prudence des évaluations actuelles mériterait d’être encore renforcée », euphémise la Cour des comptes. Elle note que « EDF et Orano excluent aujourd’hui de leur évaluation certaines dépenses », notamment certaines charges liées à la fin de l’exploitation des réacteurs et une part de la fiscalité.

Terremoto in Francia di 5.0: fermata centrale nucleare, controlli su 3 reattori

https://www.ilmessaggero.it/mondo/terremoto_francia_oggi_centrale_nucleare_fermata-4855461.html?fbclid=IwAR1zXHn97jdQFf-0AqdfuIpUHGMwO6wq8JmLDb8MSeRWGKDC_zWkLBTcIjE

Lunedì 11 Novembre 2019

Terremoto in Francia di 5.0: fermata centrale nucleare, controlli su tre reattori

Una scossa di terremoto molto forte, di magnitudo 5.0, ha spaventato la Francia centromeridionale questa mattina prima di mezzogiorno e ferito 4 persone, di cui una in modo grave. In serata, l’allarme si è amplificato per la notizia che 3 reattori della centrale nucleare di Cruas-Meysse, nell’Ardeche, saranno bloccati nelle prossime ore per consentire «approfonditi controlli». E sincerarsi che la scossa non li abbia danneggiati.

Secondo l’Autorità francese per la sicurezza nucleare (Asn), il terremoto – il più forte in Francia dal 2003 – non ha provocato «danni apparenti» agli edifici della centrale, e l’impianto ha continuato a funzionare normalmente. Ma l’operatore Edf dovrà stabilire quale sia stato «l’impatto» sismico sull’insieme delle installazioni. Per il prefetto Hugues Moutouh, «non è stato constatato alcun danno» dal terremoto che il Centro di osservazione sismica di Strasburgo ha localizzato alle 11:52 «26 chilometri a sud-est di Privas».


Per il resto i danni sono stati contenuti. Dei 4 feriti, tre hanno subito le conseguenze di una «crisi di panico», mentre una ha riportato gravi conseguenze per il crollo di un’impalcatura a Montelimar, la città dove il terremoto è stato avvertito con maggior forza. Ma la terra ha tremato da Lione a Grenoble, da Marsiglia a Montpellier. Testimoni intervistati dalle tv hanno detto di aver udito «un boato fortissimo», a Montelimar sono parecchi quelli che denunciano danni agli edifici, soprattutto crepe. 

Un séisme “fort” de magnitude 5,4 a été recensé dans la Drôme, près de Montélimar en fin de matinée

Video incorporato

Il sindaco di Teil, paese vicino a Montelimar, Olivier Peverelli, ha detto che due campanili «stanno per cadere» e l’ultimo piano del Comune è inaccessibile a causa della caduta dei soffitti. Ha annunciato di aver aperto tre palestre per ospitare fra le 400 e le 500 persone che, nel timore di crolli, non vogliono trascorrere la notte in casa. 

Secondo il collettivo antinucleare del Vaucluse, dipartimento più a sud dell’Ardeche, l’epicentro è stato localizzato «a meno di 20 chilometri dalla centrale nucleare di Cruas, dove la scossa è stata avvertita nella sala macchine dei reattori, e a 30 chilometri dal sito nucleare del Tricastin». Quest’ultimo impianto, aggiunge il collettivo, «sorge su una faglia sismica attiva ed è il più minaccioso di tutta Europa». Da tempo, gli ecologisti ne chiedono la chiusura.

vers :

Des premières images arrivent. Les dégâts semblent matériels et globalement limités.

Pour rappel, la a été évaluée à 5,4 sur l’échelle ouverte de .

"</p

Per giornale spagnolo “inutile” la bomba nucleare più potente sviluppata dall’Urss

https://it.sputniknews.com/mondo/201911028247961-per-giornale-spagnolo-inutile-la-bomba-nucleare-piu-potente-sviluppata-dallurss/?utm_source=push&utm_medium=browser_notification&utm_campaign=sputnik_it

Tsar Bomba (foto d'archivio)

© Sputnik . Mikhail Voskresensky
22:34 02.11.2019

Il 30 ottobre del 1961 l’Unione Sovietica testò la cosiddetta Tsar Bomba (nota anche come Bomba Zar o RDS-220 – ndr) nell’Artico, ma in realtà un ordigno così grande si rivelò inadatto per una vera guerra, si legge in un articolo del quotidiano spagnolo La Vanguardia.

In particolare, la Tsar Bomba, secondo il giornalista, non poteva essere lanciata a grande distanza. Inoltre gran parte della sua energia sarebbe andata dispersa nello spazio sotto forma di radiazione, sostiene l’autore dell’articolo.

L’Urss voleva intimidire le potenze capitaliste con una dimostrazione dell’insuperabile tecnologia sovietica, ma di fatto era solo un enorme bluff, si afferma nell’articolo. La leadership sovietica ne era consapevole e voleva nasconderlo, ipotizza l’autore dell’articolo.

La RDS-220 è una bomba aerea termonucleare sviluppata in Unione Sovietica tra il 1956 e il 1961 da un gruppo di fisici nucleari guidati dall’accademico Igor Kurchatov.

© SPUTNIK . MIKHAIL VOSKRESENSKIY
La copia della Tsar Bomba

Il test di questo ordigno nucleare si svolse il 30 ottobre 1961: un aereo Tu-95V sganciò la bomba nel poligono di test nucleari di Sukhoi Nos, sull’isola Novaya Zemlya. La potenza dell’esplosione venne misurata in 58.6 megatoni.

La Tsar Bomba è il più potente dispositivo esplosivo fabbricato nella storia dell’umanità. È entrato nel Guinness dei primati come il più potente ordigno termonucleare ad aver superato un test.

ARMES NUCLÉAIRES. POSTURE APOCALYPTIQUE US

 

* PCN-TV/

PRESS TV (IRAN) DEBAT AVEC LUC MICHEL :

ARMES NUCLÉAIRES. POSTURE APOCALYPTIQUE US.

A PROPOS DE LA NOUVELLE DOCTRINE NUCLEAIRE DE LA PRESIDENCE TRUMP …

(9 FÉVRIER 2018)

sur https://vimeo.com/255171025

LM.PRESS TV - DEBAT doctrine nucleaire deTrump (2018 02 09)

* Le commentaire de PRESS TV :

« Armes nucléaires : posture apocalyptique US.

Débat : la posture apocalyptique US concernant les armes nucléaires … Le Pentagone a publié la semaine dernière sa nouvelle « Revue de la posture nucléaire » dans laquelle il se dit préoccupé par le développement des forces nucléaires russes. Parmi les autres menaces potentielles, sont citées la Corée du Nord et la Chine.

De nombreux pays ont fermement critiqué la nouvelle « Revue de la posture nucléaire » du Pentagone qui expose les ambitions nucléaires sous la présidence de Trump et détaille ce qu’il perçoit comme les menaces nucléaires pour les décennies à venir.

Ce projet n’a fait que rapprocher l’Iran, la Russie et la Chine, qui ont toujours été des partenaires anciens et importants sur la scène internationale pour défendre des intérêts communs. Ces pays se sont fermement opposés au rapport du Pentagone, d’autant plus que son objectif va à l’encontre du Traité sur la non-prolifération des armes nucléaires.

Luc Michel, géopoliticien, et Jean-Maxime Corneille, analyste politique, nous donnent plus de détails sur le sujet. »

* Comprendre les positions du débat :

On notera entre les débatteurs des oppositions tranchées, quoi qu’exprimées courtoisement, entre la vision géopolitique sans passion du Géopoliticien Luc MICHEL et les rêveries idéologiques sur le « bon peuple américain originel » opposé à un « mondialisme fantasmé ». Ce qui s’oppose aujourd’hui aux USA, ce sont deux fractions de l’Oligarchie américaine, celle de Trump (avec ses généraux) et celle de Sorös-Clinton-Obama (et leur « Purple Revolution ») …

CE QU’EN DIT LUC MICHEL :

Voir sur LUC MICHEL’S GEOPOLITICAL DAILY/ LA NOUVELLE DOCTRINE NUCLEAIRE DES USA QUI CIBLE DIRECTEMENT MOSCOU ET PEKIN

sur http://www.lucmichel.net/2018/02/03/luc-michels-geopolitical-daily-la-nouvelle-doctrine-nucleaire-des-usa-qui-cible-directement-moscou-et-pekin/

Et voir (en anglais) sur LUC MICHEL’S GEOPOLITICAL DAILY/ THE NEW NUCLEAR DOCTRINE OF THE USA (II):

WHAT DOES THE ‘US NUCLEAR POSTURE REVIEW’ REALLY SAY?

sur http://www.lucmichel.net/2018/02/05/luc-michels-geopolitical-daily-the-new-nuclear-doctrine-of-the-usa-ii-what-does-the-us-nuclear-posture-review-really-say/

CE QU’EN DIT LA PRESSE EUROPEENNE :

* Extrait 1 :

LE RISQUE DE CONFLAGRATION NUCLÉAIRE

Publié ce 4 février 2018 sur LE TEMPS (Genève)

« La nouvelle doctrine de l’administration Trump en matière nucléaire est préoccupante. Elle banalise l’usage de l’arme atomique. Elle risque de tuer le régime de contrôle des armements et de relancer la course à l’atome dans un monde beaucoup plus instable que durant la Guerre froide Pendant 70 ans, la peur du cataclysme nucléaire a engendré ce qu’on a appelé l’équilibre de la terreur. Les bombes d’Hiroshima et de Nagasaki, la crise des missiles à Cuba et des Pershing américains en Europe avaient sensibilisé non seulement les populations, mais aussi les Etats au danger de l’arme atomique.

S’appuyant sur d’anciens théoriciens et faucons de la Guerre froide pour établir sa nouvelle «posture» nucléaire, l’administration américaine rompt avec le tabou de l’arme atomique. Elle juge envisageable d’utiliser des armes nucléaires moins puissantes pour riposter à des cyberattaques. Une manière de banaliser l’usage de l’arme la plus destructrice qu’ait connue l’humanité. Elle veut faire croire à l’absurde notion de bombes nucléaires «humanitaires», et à l’idée qu’un Etat attaqué par de telles armes à faible puissance ne riposterait pas avec des moyens similaires (…) La volte-face de l’administration Trump intervient à un moment critique. Les puissances nucléaires s’éloignent de leur obligation de désarmer en vertu du traité de non-prolifération. La Corée du Nord voit dans la bombe le seul moyen de se faire respecter. Le Pakistan, avec une aide américaine bientôt réduite, est dangereusement instable.

Et enfin, irrité par la volonté de l’administration Trump de saper pierre par pierre l’accord que Téhéran a conclu avec six autres puissances sur son programme nucléaire en 2015, l’Iran pourrait changer de cap et inspirer d’autres Etats du Moyen-Orient.

Il serait faux de croire qu’une telle course à l’atome puisse servir la dissuasion nucléaire. Au contexte de stabilité stratégique bipolaire de la Guerre froide a succédé une instabilité profonde et multipolaire. La marginalisation, voire la fin, des traités de contrôle des armements souhaitée par le président Trump et la possible multiplication du nombre des Etats détenteurs de la bombe constitueraient un cocktail explosif. »

* Extrait 2 :

L’AMERIQUE ACCROIT LES RISQUES D’UNE COURSE A L’ARME NUCLEAIRE Publié ce 4 février 2018 sur LE TEMPS (Genève)

« Le nouveau traité Start est toutefois l’arbre qui cache la forêt.

Vendredi, le Pentagone a présenté la nouvelle posture nucléaire américaine. Celle-ci suscite déjà des sueurs froides auprès des spécialistes du contrôle des armements. En fin de semaine, le magazine Time ne s’y méprenait pas, intitulant sa page de couverture «Making America Nuclear Again» («Refaire de l’Amérique une puissance

nucléaire»): le coup de poker de Trump. Lors de son discours sur l’état de l’Union le 30 janvier, le président américain n’a pas fait mystère de ses intentions: «Nous devons moderniser et reconstruire notre arsenal nucléaire […] de manière à le rendre si puissant qu’il dissuadera tout acte d’agression.» La grande nouveauté dans la posture de Washington est la volonté de créer trois nouvelles armes nucléaires dites tactiques, moins puissantes (5 tonnes contre 20 tonnes pour la bombe d’Hiroshima).

La Russie et la Chine n’ont pas tardé à réagir. Pour Moscou, qui se sent directement visé, la nouvelle posture nucléaire américaine est «de caractère belliqueux et anti-russe». Les Russes promettent d’y répondre avec les «mesures nécessaires». Pékin dénonce les «supputations au hasard» faites dans le document: «Nous espérons que les Etats-Unis abandonneront cette mentalité de Guerre froide.» (…) La nouvelle politique de l’administration Trump préoccupe vivement Andrew Weber, ex-conseiller principal du chef du Pentagone en matière d’armes de destruction massive: «C’est une rupture radicale avec le consensus en place à Washington depuis les années Reagan. C’est surtout très dangereux.» Les nouvelles ogives nucléaires envisagées seraient à «bas rendement». Fait inédit: elles pourraient servir non pas seulement en réaction à une autre attaque nucléaire, mais en cas de cyberattaque. Elles ne raseraient pas des villes entières comme une arme stratégique, tueraient moins de personnes. Elles pourraient être utilisées dans des théâtres de guerre limités. «C’est là tout le danger. On risque d’estomper complètement le seuil entre armes nucléaires et conventionnelles, s’inquiète Andrew Weber, qui a souvent négocié avec la Russie pour réduire la menace d’armes de destruction massive. De plus, il est naïf de croire que de telles armes ne sont pas susceptibles de provoquer une riposte nucléaire massive.» Nombre d’experts du domaine n’en font pas mystère: la notion de «guerre nucléaire limitée» est une illusion. L’ex-conseiller du Pentagone dénonce avec véhémence l’illusion propagée par l’administration Trump:

celle de créer une «arme nucléaire humanitaire», deux termes incompatibles (…) L’administration Trump brise un tabou vieux de 70 ans, remontant aux attaques d’Hiroshima et de Nagasaki: qu’il ne faut plus jamais recourir à l’arme nucléaire. A l’heure où le nouveau traité Start, que Russes et Américains ont négocié des mois durant à Genève au moment de la remise des compteurs à zéro (reset) entre Moscou et Washington en 2010, montre son efficacité, la présidence américaine émet un message très différent. «Pour moi, il y a deux risques, poursuit l’ex-secrétaire adjoint à la Défense Andrew Weber. Le premier, c’est celui d’une erreur de calcul. De telles armes tactiques peuvent être utilisées à partir de bombardiers furtifs et rendre quasiment impossible pour l’adversaire de savoir si ces avions transportent des armes atomiques ou conventionnelles. Le second est tout aussi inquiétant. Cette nouvelle posture risque de déclencher une nouvelle course aux armes nucléaires, mais globale cette fois-ci » (…) »

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THE NEW NUCLEAR DOCTRINE OF THE USA (II): WHAT DOES THE ‘US NUCLEAR POSTURE REVIEW’ REALLY SAY?

 

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE/

Luc MICHEL for EODE/

Quotidien géopolitique – Geopolitical Daily/

2018 01 05/

LM.GEOPOL - Nouvelle doctrine us II (2018 02 05) ENGL 3

“The Secretary shall initiate a new Nuclear Posture Review to ensure that the United States nuclear deterrent is modern, robust, flexible, resilient, ready and appropriately tailored to deter 21st-century threats and reassure our allies.”

– President Donald Trump, 2017.

LM.GEOPOL - Nouvelle doctrine us II (2018 02 05) ENGL 4

The United States wants to develop tactical nuclear weapons “in response to Moscow,” according to the Pentagon. The US Department of Defense has released this Friday, Feb. 2, a document called “Nuclear Posture Review” on the US atomic situation that determines the new US Nuclear Doctrine of Trump administration.

In its new Nuclear Doctrine, Washington announced its intention to acquire new nuclear weapons on the pretext of “countering a nuclear escalation that might provoke Russian military strategy.” The new American Doctrine provides for increased military spending for the modernization of the arsenal and the development of elements of the American “nuclear triad” (ballistic missiles, strategic submarines and bombers). Trump’s new Nuclear Doctrine does not exclude the use of nuclear weapons in the case of a non-nuclear attack on the United States …

But what exactly does this Pentagon document say?

* See (in French) on LUC MICHEL’S GEOPOLITICAL DAILY/ LA NOUVELLE DOCTRINE NUCLEAIRE DES USA QUI CIBLE DIRECTEMENT MOSCOU ET PEKIN sur https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel/posts/1198352186965864

* Résumé français :

La nouvelle Doctrine nucleaire des usa: Que dit réellement le « US Nuclear Posture Review » ?

Les États-Unis veulent développer des armes nucléaires tactiques “en réponse à Moscou”, selon le Pentagone. Le Département américain à la Défense vient de publier, ce vendredi 2 février, un document baptisé « Posture nucléaire » (US Nuclear Posture Review) sur la situation atomique américaine qui détermine la nouvelle Doctrine nucléaire des États-Unis de Trump.

Dans sa nouvelle Doctrine nucléaire, Washington a annoncé son intention de se doter de nouvelles armes nucléaires sous prétexte de contrer une escalade nucléaire que risquait de provoquer la stratégie militaire russe. La nouvelle Doctrine américaine prévoit l’augmentation des dépenses militaires pour la modernisation de l’arsenal et le développement des éléments de la «triade nucléaire» américaine (missiles balistiques, sous-marins stratégiques et bombardiers). La nouvelle Doctrine nucléaire de Trump n’exclut pas le recours à l’arme atomique dans le cas d’une attaque non nucléaire contre les Etats-Unis … Mais que dit exactement ce document du Pentagone ?

# “NUCLEAR POSTURE REVIEW”

(FEBRUARY 2018, OFFICE OF THE US SECRETARY OF DEFENSE)

Excerpt 1:

INTRODUCTION TO U.S. NUCLEAR POLICY AND STRATEGY

“On January 27, 2017, President Donald Trump directed Secretary of Defense James Mattis to initiate a new Nuclear Posture Review (NPR).

The President made clear that his first priority is to protect the United States, allies and partners. He emphasized both the long-term goal of eliminating nuclear weapons and the requirement that the United States have modern, flexible, and resilient nuclear capabilities that are safe, secure, and effective until such a time as nuclear weapons can prudently be eliminated from the world.

The United States remains committed to its efforts in support of the ultimate global elimination of nuclear, biological, and chemical weapons. It has negotiated multiple arms control treaties and has fully abided by its treaty commitments. In addition, for over two decades the United States has deployed no new nuclear capabilities, advanced nuclear reduction and non-proliferation initiatives to Russia and others, and strengthened alliance commitments and capabilities to safeguard international order and prevent further proliferation of nuclear weapons.

Nevertheless, global threat conditions have worsened markedly since the most recent, 2010 NPR. There now exist an unprecedented range and mix of threats, including major conventional, chemical, biological, nuclear, space, and cyber threats, and violent non-state actors.

International relations are volatile. Russia and China are contesting the international norms and order we have worked with our allies, partners, and members of the international community to build and sustain. Some regions are marked by persistent disorder that appears likely to continue and possibly intensify. These developments have produced increased uncertainty and risk, demanding a renewed seriousness of purpose in deterring threats and assuring allies and partners.

While the United States has continued to reduce the number and salience of nuclear weapons, others, including Russia and China, have moved in the opposite direction. Russia has expanded and improved its strategic and non-strategic nuclear forces. China’s military modernization has resulted in an expanded nuclear force, with little to no transparency into its intentions. North Korea continues its illicit pursuit of nuclear weapons and missile capabilities in direct violation of United Nations (U.N.) Security Council resolutions.

Russia and North Korea have increased the salience of nuclear forces in their strategies and plans and have engaged in increasingly explicit nuclear threats. Along with China, they have also engaged in increasingly aggressive behavior in outer space and cyber space.

As a result, the 2018 NPR assesses recent nuclear policies and requirements that were established amid a more benign nuclear environment and more amicable Great Power relations. It focuses on identifying the nuclear policies, strategy, and corresponding capabilities needed to protect America, its allies, and partners in a deteriorating threat environment. It is strategy driven and provides guidance for the nuclear force structure and policy requirements needed now and in the future to maintain peace and stability in a rapidly shifting environment with significant future uncertainty.

The current threat environment and future uncertainties now necessitate a national commitment to maintain modern and effective nuclear forces, as well as the infrastructure needed to support them.

Consequently, the United States has initiated a series of programs to sustain and replace existing nuclear capabilities before they reach the end of their service lives. These programs are critical to preserving our ability to deter threats to the Nation.”

Excerpt 2:

GEN. JIM MATTIS SECRETARY’S PREFACE

“On January 27, 2017, the President directed the Department of Defense to conduct a new Nuclear Posture Review (NPR) to ensure a safe, secure, and effective nuclear deterrent that protects the homeland, assures allies and above all, deters adversaries. This review comes at a critical moment in our nation’s history, for America confronts an international security situation that is more complex and demanding than any since the end of the Cold War. In this environment, it is not possible to delay modernization of our nuclear forces if we are to preserve a credible nuclear deterrent—ensuring that our diplomats continue to speak from a position of strength on matters of war and peace.

For decades, the United States led the world in efforts to reduce the role and number of nuclear weapons. The 1991 Strategic Arms Reduction Treaty (START) set a ceiling of 6,000 accountable strategic nuclear warheads – a deep reduction from Cold War highs. Shorter-range nuclear weapons were almost entirely eliminated from America’s nuclear arsenal in the early 1990s. The 2002 Strategic Offensive Reduction Treaty and the 2010 New START Treaty further lowered strategic nuclear force levels to 1,550 accountable warheads. During this time, the U.S.

nuclear weapons stockpile drew down by more than 85 percent from its Cold War high. Many hoped conditions had been set for even deeper reductions in global nuclear arsenals, and, ultimately, for their elimination.

While Russia initially followed America’s lead and made similarly sharp reductions in its strategic nuclear forces, it retained large numbers of non-strategic nuclear weapons. Today, Russia is modernizing these weapons as well as its other strategic systems. Even more troubling has been Russia’s adoption of military strategies and capabilities that rely on nuclear escalation for their success. These developments, coupled with Russia’s seizure of Crimea and nuclear threats against our allies, mark Moscow’s decided return to Great Power competition.

China, too, is modernizing and expanding its already considerable nuclear forces. Like Russia, China is pursuing entirely new nuclear capabilities tailored to achieve particular national security objectives while also modernizing its conventional military, challenging traditional U.S. military superiority in the Western Pacific.

Elsewhere, the strategic picture brings similar concerns. North Korea’s nuclear provocations threaten regional and global peace, despite universal condemnation in the United Nations. Iran’s nuclear ambitions remain an unresolved concern. Globally, nuclear terrorism remains a real danger.

We must look reality in the eye and see the world as it is, not as we wish it to be. This NPR reflects the current, pragmatic assessment of the threats we face and the uncertainties regarding the future security environment.

Given the range of potential adversaries, their capabilities and strategic objectives, this review calls for a flexible, tailored nuclear deterrent strategy. This review calls for the diverse set of nuclear capabilities that provides an American President flexibility to tailor the approach to deterring one or more potential adversaries in different circumstances.

For any President, the use of nuclear weapons is contemplated only in the most extreme circumstances to protect our vital interests and those of our allies.

Nuclear forces, along with our conventional forces and other instruments of national power, are therefore first and foremost directed towards deterring aggression and preserving peace. Our goal is to convince adversaries they have nothing to gain and everything to lose from the use of nuclear weapons.

In no way does this approach lower the nuclear threshold. Rather, by convincing adversaries that even limited use of nuclear weapons will be more costly than they can tolerate, it in fact raises that threshold.

To this end, this review confirms the findings of previous NPRs that the nuclear triad—supported by North Atlantic Treaty Organization

(NATO) dual-capable aircraft and a robust nuclear command, control, and communications system—is the most cost-effective and strategically sound means of ensuring nuclear deterrence. The triad provides the President flexibility while guarding against technological surprise or sudden changes in the geopolitical environment. To remain effective, however, we must recapitalize our Cold War legacy nuclear forces.

By the time we complete the necessary modernization of these forces, they will have served decades beyond their initial life expectancy.

This review affirms the modernization programs initiated during the previous Administration to replace our nuclear ballistic missile submarines, strategic bombers, nuclear air-launched cruise missiles, ICBMs, and associated nuclear command and control. Modernizing our dual-capable fighter bombers with next-generation F-35 fighter aircraft will maintain the strength of NATO’s deterrence posture and maintain our ability to forward deploy nuclear weapons, should the security situation demand it.

Recapitalizing the nuclear weapons complex of laboratories and plants is also long past due; it is vital we ensure the capability to design, produce, assess, and maintain these weapons for as long as they are required. Due to consistent underfunding, significant and sustained investments will be required over the coming decade to ensure that National Nuclear Security Administration will be able to deliver the nuclear weapons at the needed rate to support the nuclear deterrent into the 2030s and beyond.

Maintaining an effective nuclear deterrent is much less expensive than fighting a war that we were unable to deter. Maintenance costs for today’s nuclear deterrent are approximately three percent of the annual defense budget. Additional funding of another three to four percent, over more than a decade, will be required to replace these aging systems. This is a top priority of the Department of Defense. We are mindful of the sustained financial commitment and gratefully recognize the ongoing support of the American people and the United States Congress for this important mission.

While we will be relentless in ensuring our nuclear capabilities are effective, the United States is not turning away from its long-held arms control, non-proliferation, and nuclear security objectives. Our commitment to the goals of the Treaty on the Non-Proliferation of Nuclear Weapons (NPT) remains strong. Yet we must recognize that the current environment makes further progress toward nuclear arms reductions in the near term extremely challenging. Ensuring our nuclear deterrent remains strong will provide the best opportunity for convincing other nuclear powers to engage in meaningful arms control initiatives.

This review rests on a bedrock truth: nuclear weapons have and will continue to play a critical role in deterring nuclear attack and in preventing large-scale conventional warfare between nuclear-armed states for the foreseeable future. U.S. nuclear weapons not only defend our allies against conventional and nuclear threats, they also help them avoid the need to develop their own nuclear arsenals. This, in turn, furthers global security.

I would be remiss if I did not acknowledge the vital role our Soldiers, Sailors, Airmen, Marines, Coast Guardsmen, and civilians play in maintaining a safe, secure, and ready nuclear force. Without their ceaseless and often unheralded efforts, America would not possess a nuclear deterrent. At the end of the day, deterrence comes down to the men and women in uniform – in silos, in the air, and beneath the sea.”

Excerpt 3:

THE STRATEGIC NUCLEAR TRIAD: PRESENT AND FUTURE.

“Today’s strategic nuclear triad, largely deployed in the 1980s or earlier, consists of: submarines (SSBNs) armed with submarine-launched ballistic missiles (SLBM); land-based intercontinental ballistic missiles (ICBM); and strategic bombers carrying gravity bombs and air-launched cruise missiles (ALCMs). The triad and non-strategic nuclear forces, with supporting NC3, provides diversity and flexibility as needed to tailor U.S. strategies for deterrence, assurance, achieving objectives should deterrence fail, and hedging.

The increasing need for this diversity and flexibility, in turn, is one of the primary reasons why sustaining and replacing the nuclear triad and non-strategic nuclear capabilities, and modernizing NC3, is necessary now. The triad’s synergy and overlapping attributes help ensure the enduring survivability of our deterrence capabilities against attack and our capacity to hold at risk a range of adversary targets throughout a crisis or conflict. Eliminating any leg of the triad would greatly ease adversary attack planning and allow an adversary to concentrate resources and attention on defeating the remaining two legs. Therefore, we will sustain our legacy triad systems until the planned replacement programs are deployed.

The United States currently operates 14 OHIO-class SSBNs and will continue to take the steps needed to ensure that OHIO SSBNs remain operationally effective and survivable until replaced by the COLUMBIA-class SSBN. The COLUMBIA program will deliver a minimum of 12 SSBNs to replace the current OHIO fleet and is designed to provide required deterrence capabilities for decades.

The ICBM force consists of 400 single-warhead Minuteman III missiles deployed in underground silos and dispersed across several states. The United States has initiated the Ground-Based Strategic Deterrent

(GBSD) program to begin the replacement of Minuteman III in 2029. The GBSD program will also modernize the 450 ICBM launch facilities that will support the fielding of 400 ICBMs.

The bomber leg of the triad consists of 46 nuclear-capable B-52H and 20 nuclear-capable B-2A “stealth” strategic bombers. The United States has initiated a program to develop and deploy the next-generation bomber, the B-21 Raider. It will first supplement, and eventually replace elements of the conventional and nuclear-capable bomber force beginning in the mid-2020s.

The B83-1 and B61-11 gravity bombs can hold at risk a variety of protected targets. As a result, both will be retained in the stockpile, at least until there is sufficient confidence in the B61-12 gravity bomb that will be available in 2020.

Beginning in 1982, B-52H bombers were equipped with ALCMs. Armed with ALCMs, the B-52H can stay outside adversary air defenses and remain effective. The ALCM, however, is now more than 25 years past its design life and faces continuously improving adversary air defense systems. The Long-Range Stand-Off (LRSO) cruise missile replacement program will maintain into the future the bomber force capability to deliver stand-off weapons that can penetrate and survive advanced integrated air defense systems, thus supporting the long-term effectiveness of the bomber leg.

The current non-strategic nuclear force consists exclusively of a relatively small number of B61 gravity bombs carried by F-15E and allied dual capable aircraft (DCA). The United States is incorporating nuclear capability onto the forward-deployable, nuclear-capable F-35 as a replacement for the current aging DCA. In conjunction with the ongoing life extension program for the B61 bomb, it will be a key contributor to continued regional deterrence stability and the assurance of allies.”

(Source: Office Of The US Secretary Of Defense – EODE Think-Tank)

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE

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LA NOUVELLE DOCTRINE NUCLEAIRE DES USA QUI CIBLE DIRECTEMENT MOSCOU ET PEKIN

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE/

Luc MICHEL pour EODE/

Quotidien géopolitique – Geopolitical Daily/

2018 01 03/

LM.GEOPOL - Nouvelle doctrine us I (2018 02 03) FR 2

Les États-Unis veulent développer des armes nucléaires tactiques “en réponse à Moscou”, selon le Pentagone. Le Département américain à la Défense vient de publier, ce vendredi 2 février, un document baptisé « Posture nucléaire » (US Nuclear Posture Review) sur la situation atomique américaine qui détermine la nouvelle Doctrine nucléaire des États-Unis de Trump.

LM.GEOPOL - Nouvelle doctrine us I (2018 02 03) FR 3

Dans sa nouvelle Doctrine nucléaire, Washington a annoncé son intention de se doter de nouvelles armes nucléaires sous prétexte de contrer une escalade nucléaire que risquait de provoquer la stratégie militaire russe. La nouvelle Doctrine américaine prévoit l’augmentation des dépenses militaires pour la modernisation de l’arsenal et le développement des éléments de la «triade nucléaire» américaine (missiles balistiques, sous-marins stratégiques et bombardiers). La nouvelle Doctrine nucléaire de Trump n’exclut pas le recours à l’arme atomique dans le cas d’une attaque non nucléaire contre les Etats-Unis …

QUE DIT LA NOUVELLE DOCTRINE NUCLEAIRE DES USA ?

L’administration américaine « n’exclut pas l’utilisation d’armes atomiques dans le cas d’une attaque non nucléaire contre les Etats-Unis », a indiqué vendredi le vice-ministre américain à la Défense, Patrick Shanahan, commentant la nouvelle Doctrine nucléaire américaine, dont « le but final est d’établir un équilibre des forces avec les Russes », comme le prétendent les Américains. « La doctrine nucléaire dispose que les États-Unis peuvent envisager l’utilisation d’armes nucléaires dans des circonstances d’urgence pour protéger leurs intérêts vitaux, ainsi que des alliés et des partenaires », a déclaré Shanahan.

Selon le site web américain, ‘Defense News’, le gouvernement américain s’est dit, dans ce document, « prêt à changer et moderniser son arsenal nucléaire pour s’adapter à leurs adversaires potentiels ».

La version 2018 de la doctrine nucléaire US cible également la Chine, la Corée du Nord et l’Iran, mais s’attarde plus largement sur la Russie et au défi de « l’équilibre des forces ». Le document nucléaire de Trump veut assurer que ce changement de cap est le résultat des « évaluations réalistes de l’actuelle situation sécuritaire dans le monde ».

« La Russie possède des avantages sérieux sur les États-Unis et leurs alliés en matière de fabrication des armes nucléaires », selon la Doctrine nucléaire américain,e dont la partie non classifiée a été publiée en janvier par le journal ‘Huffington Post’. Selon la nouvelle politique, les États-Unis peuvent donc « répondre avec les armes nucléaires aux attaques stratégiques à grande échelle telles les cyberattaques contre leurs centres de commandement nucléaire ou leurs infrastructures urbaines comme le réseau électrique ou le système du contrôle de trafic aérien ».

Des voix se sont déjà élevées contre cette nouvelle approche, qui augmente le risque de conflit nucléaire. Dans un communiqué, le président américain Donald Trump a salué ce document, qui « dissuade encore davantage les attaques stratégiques contre les États-Unis, leurs alliés et leurs partenaires ».

Réagissant à cette information, l’ambassadeur russe aux États-Unis, Anatoli Antonov, a commenté la nouvelle doctrine nucléaire américaine en ces termes : « Les États-Unis se servent de la Russie comme d’un « épouvantail » afin de justifier l’augmentation des dépenses militaires et l’accroissement du potentiel nucléaire américain ».

NOUVELLE DOCTRINE NUCLEAIRE AMERICAINE :

LA RUSSIE ET LA CHINE VOIENT ROUGE

La publication de ce document sur la nouvelle « Doctrine nucléaire » des Etats-Unis, ce vendredi 2 février 2018, a provoqué de vives réactions en Russie et en Chine. Alors que l’administration Trump souhaite doter le pays de « nouvelles armes nucléaires à faible rayon d’action » (clairement destinée à des frappes tactiques), Moscou dénonce le caractère « belliqueux » et « anti-russe » de ces annonces, et Pékin appelle Washington à sortir de sa « mentalité de guerre froide ».

« Dès la première lecture, le caractère belliqueux et anti-russe de ce document saute aux yeux », pouvait-on lire dans un communiqué de la Diplomatie russe samedi, après la publication la veille de ce nouveau texte de référence aux Etats-Unis, qui prévoit un « renforcement du dispositif américain face aux menaces ». Les Etats-Unis veulent notamment se doter de « nouvelles armes nucléaires à faible rayon d’action pour renforcer leur dissuasion », mettant en avant le « réarmement de la Russie » dans ce domaine précis « qu’il convient de contrer » selon Washington, mais aussi « le risque chinois et l’émergence de nouveaux acteurs comme la Corée du Nord ».

« Les mécanismes de contrôle des armements sont mis en cause », selon Moscou. Dénonçant les « clichés », Moscou rejette ses « accusations farfelues », notamment celles, « infondées », d’ingérences et de violations des accords sur le contrôle des armements. Et de dénoncer, de la part des Etats-Unis, « une tentative injuste de rejeter sur les autres leur propre responsabilité ». Aux yeux de la diplomatie russe, « la détérioration de la situation en matière de sécurité internationale et régionale et pour le déséquilibrage des mécanismes de contrôle des armements » n’est en effet pas de son fait, mais « le résultat d’une série d’actes irresponsables des Etats-Unis eux-mêmes ».

Le point de départ de cette nouvelle Doctrine, c’est « le constat d’une dégradation brutale de l’environnement stratégique depuis 2014 ». Les Etats-Unis « ne peuvent plus continuer à réduire le rôle de l’arme nucléaire dans leur stratégie, en raison de la réémergence de tensions avec des grandes puissances, en particulier la Russie et la Chine, en raison de l’émergence d’adversaires nucléaires régionaux, par exemple la Corée du Nord ». En ce changement réside l’explication de la nouvelle Doctrine, qui est très différente dans l’esprit de celle qui avait été mise en avant par Obama en 2010.

Le ministère russe des Affaires étrangères se dit « profondément déçu » de cette évolution et promet une réaction : « Nous devrons bien entendu prendre en compte les approches qui sont désormais en circulation à Washington et prendre les mesures nécessaires pour assurer notre sécurité. » Même son de cloche du côté de Pékin …

Dans la nouvelle Doctrine américaine, la Chine et la Russie se voient placées au centre des préoccupations de la défense des Etats-Unis. « Nous espérons que Washington reste conscient du niveau de danger élevé que représentent ces directives d’un point de vue de planification militaire pratique », répond encore la diplomatie russe.

DES OPTIONS DE FRAPPES LIMITEES ENVISAGEES

« On avait déjà, dans l’arsenal stratégique américain, de manière générale, une assez grande flexibilité dans les options de frappes limitées. Mais l’administration a considéré que cette flexibilité n’était pas suffisante. Elle s’appuyait beaucoup sur les bombardiers stratégiques ou sur l’aviation de manière générale, ce qui posait des problèmes en termes de réactivité, de réponse rapide, en termes de discrétion et en termes de vulnérabilité aussi, d’où l’accent qui a été mis dans la posture actuelle sur les capacités portées par les sous-marins », analyse Corentin Brustlein de l’Ifri (sur RFI).

MOSCOU MET EN GARDE CONTRE LE DANGER DE LA DOCTRINE NUCLEAIRE US

La Russie accuse avec raison l’OTAN et les États-Unis de l’entraîner vers une course «frénétique» aux armements (qui était inscrite dans le programme de Trump en 2016) et de rompre l’«équilibre militaire» en vigueur en Europe depuis la chute de l’URSS.

Réagissant à la publication de la nouvelle doctrine nucléaire des États-Unis, un haut membre de la Commission russe de défense et de sécurité du Conseil de la Fédération a déclaré que « ce document autorisait un autre génocide des civils tout comme ce qui s’était passé à Hiroshima et Nagasaki ». Le sénateur russe Frants Klintsevitch a souligné que « le monde entier se souvenait de la catastrophe d’Hiroshima et de Nagasaki et que la nouvelle posture nucléaire américaine renforçait sérieusement la part de confrontation dans la politique étrangère de Washington ».

« La nouvelle posture nucléaire des États-Unis n’exclut pas la récidive d’Hiroshima et de Nagasaki c’est cela qui préoccupe le plus », a déclaré Frants Klintsevitch, vice-président de la Commission russe de défense et de sécurité du Conseil de la Fédération (chambre haute du Parlement russe), cité par la presse russe. Il a rappelé que la nouvelle Doctrine nucléaire américaine « se basait sur la confrontation avec la Russie ». « Ce n’est pas la première fois dans l’histoire que les États-Unis jouent une carte extrêmement dangereuse et dépourvue de toute perspective réelle, visant à démolir l’équilibre stratégique des forces du monde en sa faveur », a encore déclaré Frants Klintsevitch. Le sénateur russe ajoute que dans le cadre de cette doctrine, « les États-Unis essayent de modifier l’équilibre stratégique mondial en leur faveur », « tout en accordant une attention toute particulière à la mise à jour par la Russie de ses armements nucléaires ». Sous prétexte de la crise dans la péninsule coréenne, rappelle-t-il, Washington a suspendu ses négociations avec la Russie sur les dangers nucléaires.

Fin 2016, le président Poutine a ordonné un renforcement de la force de frappe nucléaire russe et une modernisation des armements, justifiés précisément par le renforcement de la présence militaire de l’Otan à ses frontières. Mais les dépenses militaires de Moscou, bien que conséquentes, sont encore très loin de celles des Etats-Unis.

Des experts estiment que « la nouvelle doctrine nucléaire US permet aux Américains d’avoir l’initiative dans leur confrontation avec la Russie ».

Le ministère russe a dénoncé dans son communiqué que le texte de la nouvelle doctrine nucléaire américaine prétendait que la Russie refusait de respecter l’Initiative nucléaire présidentielle (Presidential Nuclear Initiatives (PNIs), signée en 1991 entre la Russie de Gorbatchev et les États-Unis de Bush, alors que la Russie a détruit, conformément à cette initiative, une grande partie de ses armements nucléaires. Le reste des armes sont stockées dans des dépôts à l’intérieur de la Russie, selon le communiqué de la diplomatie russe. Le communiqué avertit, alors, les États-Unis en soulignant que la Russie pourrait recourir à des “mesures nécessaires” pour assurer sa sécurité.

LA CHINE APPELLE LES USA A RENONCER A LA MENTALITE DE GUERRE FROIDE

La Chine, elle aussi visée, a réagi à la nouvelle doctrine nucléaire américaine, appelant les États-Unis à renoncer à leur « mentalité de Guerre froide ». Le ministère chinois de la Défense a publié un communiqué, ce dimanche 4 février, dans lequel il a souligné que la paix et le développement sont des dynamiques mondiales irréversibles, recommandant à Washington de prendre l’initiative de suivre cette tendance au lieu d’aller à son encontre.

La Chine accuse les États-Unis de « spéculations insolentes » sur ses objectifs, déclarant qu’elle avait toujours fait preuve de retenue face au développement des armements nucléaires et qu’elle maintenait son arsenal à son plus bas niveau. « Nous espérons voir les États-Unis renoncer à leur mentalité de Guerre froide, prendre au sérieux leurs responsabilités sur la question du désarmement et corriger leur perception des intentions stratégiques de la Chine », a affirmé le ministère chinois de la Défense, cité par l’AFP.

“LA DOCTRINE NUCLEAIRE US DETRUIT L’HUMANITE”

Le ministre iranien des Affaires étrangères, Mohammad Javad Zarif, a déclaré, de son côté, que le document rapprochait l’humanité d’une extermination. « La nouvelle doctrine nucléaire américaine viole le Traité de non-prolifération des armes nucléaires et mène l’Humanité vers les abysses du néant », selon le chef de la diplomatie iranienne Mohammad Javad Zarif.

RETOUR A LA CRISE DES « EUROMISSILES » DES ANNEES ’80 :

LES USA ET L’OTAN NE PROTEGENT PAS L’EUROPE, ELLE EN FONT UNE CIBLE NUCLEAIRE !

Retour aux Années ’80 pour l’Allemagne (2) !
L’Allemagne a réagi au dernier rapport du Pentagone sur la politique nucléaire américaine intitulé « US Nuclear Posture Review ». La volonté des États-Unis de se doter de nouvelles armes nucléaires à faible rayon d’action risque de déclencher « une nouvelle spirale de la course aux armements », selon le chef de la diplomatie allemande. « La décision du gouvernement américain concernant de nouvelles armes nucléaires tactiques démontre qu’une nouvelle spirale de la course aux armements nucléaires est déjà en cours. Comme à l’époque de la guerre froide, nous, les Européens, sommes particulièrement vulnérables.
C’est pourquoi c’est à nous qu’il revient de lancer de nouvelles initiatives relatives au contrôle des armements et au désarmement », a déclaré le chef de la diplomatie allemande cité par la presse russe.

Selon lui, le développement de nouvelles armes « envoie de faux signaux », et « les accords actuellement en vigueur concernant le contrôle des armements doivent être préservés ».

NOTES :

(1) Cfr. Luc MICHEL, EODE THINK TANK/ LA PRESIDENCE TRUMP : VERS UN NOUVEAU STADE DE L’IMPERIALISME AMERICAIN …

sur http://www.lucmichel.net/2016/12/04/eode-think-tank-la-presidence-trump-vers-un-nouveau-stade-de-limperialisme-americain/
Et :
Luc MICHEL, EODE THINK TANK/ LES MEDIAS OCCIDENTAUX ET ‘STRATFOR’
CONFIRMENT MES ANALYSES. TRUMP CE SERA LE MILITARISME ET LA GUERRE !
sur http://www.lucmichel.net/2017/01/28/eode-think-tank-luc-michel-les-medias-occidentaux-et-stratfor-confirment-mes-analyses-trump-ce-sera-le-militarisme-et-la-guerre/

(2) Voir sur Voir sur PCN-TV/
GEOPOLITIQUE/ LUC MICHEL:
ACTUALITE DE LA NOUVELLE GUERRE FROIDE !
TRUMP OU PAS TRUMP, LA ‘GUERRE FROIDE 2.0’ CONTINUE DE PLUS BELLE … sur https://vimeo.com/205791102

Et :Sur PCN-TV/ LUC MICHEL:
TRUMP RELANCE LE MILITARISME US (SUR AFRIQUE MEDIA)

sur https://vimeo.com/195383189

(3) La première Guerre froide, celle de 1943-91 a connu deux grandes crises liées aux missiles :
– La crise de Cuba, au début des Années 60, où l’installation de missiles nucléaires dans le Cuba anti-américain de Castro et du Che, avait conduit les deux blocs au bord de la guerre nucléaire ;
– La crise des « euromissiles » au début des Années 80, où l’installation des SS20 soviétiques et des Pershing américain en Europe, jointe à la doctrine des « frappes nucléaires tactiques » lors des batailles terrestres, avait été une immense crise au sein de l’OTAN. En Allemagne, mais aussi en Belgique ou en Grande-Bretagne, des foules immenses anti-américaines contestaient l’OTAN au nom du « National-neutralisme » anti-américain (j’ai été un des protagonistes de ces manifestations entre 1981 et 1983, notre PCN y est né et est l’enfant du « National-neutralisme ») …

(Sources : Office Of The US Secretary Of Defense – Huffington Post – Defense News – AFP – EODE Think-Tank)

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE

* Avec le Géopoliticien de l’Axe Eurasie-Afrique :
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Grandi manovre nucleari alla Camera

https://ilmanifesto.it/grandi-manovre-nucleari-alla-camera/

manifesto

L’arte della guerra. La rubrica settimanale a cura di Manlio Dinucci

03.10.2017

Il giorno prima che il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari venisse aperto alla firma alle Nazioni Unite, alla Camera dei deputati è stata approvata il 19 settembre, a grande maggioranza (296 contro 72 e 56 astenuti), una mozione Pd a firma Moscatt e altri.

Essa impegna il governo a «continuare a perseguire l’obiettivo di un mondo privo di armi nucleari attraverso la centralità del Trattato di non-proliferazione (Tnp), valutando, compatibilmente con gli obblighi assunti in sede di Alleanza atlantica, la possibilità di aderire al Trattato per vietare le armi nucleari, approvato dall’Assemblea generale dell’Onu».

La mozione Pd, «su cui il governo ha espresso parere favorevole», è una cortina fumogena per nascondere il fatto che l’Italia è accodata al crescente riarmo nucleare Usa/Nato ospitando, in completa violazione del Tnp, le bombe nucleari Usa B-61 che dal 2020 saranno sostituite dalle ancora più pericolose B61-12.

La vera posizione del governo Gentiloni è emersa il giorno dopo quando, attraverso il Consiglio nord-atlantico di cui fa parte insieme agli altri 28 governi della Nato, ha respinto in toto e attaccato il Trattato Onu. Alla Camera dei deputati la mozione Pd è stata votata da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Scelta Civica, Alternativa Popolare, Democrazia Solidale e Gruppo Misto.

La Lega Nord, assente in aula al momento del voto, con una sua mozione chiama il governo «a non rinunciare alla garanzia offerta dalla disponibilità statunitense a proteggere anche nuclearmente l’Europa e il nostro stesso paese, non necessariamente rispetto alla Russia».

Come se l’Italia fosse in grado di stabilire contro chi debbano essere puntate le armi nucleari Usa. Sinistra Italiana e Articolo 1, nelle loro mozioni respinte dalla Camera, chiedono la rimozione delle armi nucleari Usa dall’Italia in base al Trattato di non-proliferazione e l’adesione dell’Italia al Trattato Onu. Però, sulla mozione Pd, entrambi i gruppi non hanno votato contro ma si sono astenuti. Ha invece espresso voto contrario il Movimento 5 Stelle.

Nella sua mozione, anch’essa respinta, esso non chiede però al governo né la rimozione delle armi nucleari Usa dall’Italia in base al Trattato di non-proliferazione, né l’adesione dell’Italia al Trattato Onu, ma di «relazionare al Parlamento sulla presenza in Italia di armi nucleari, non facendosi più paravento di un vincolo atlantico alla riservatezza inesistente per i cittadini e i parlamentari Usa» e di «dichiarare l’indisponibilità dell’Italia ad utilizzare armi nucleari, a non acquisire le componenti necessarie per rendere gli aerei F-35 idonei al trasporto di armi nucleari».

La mozione del M5S rispecchia la posizione espressa dall’aspirante premier Luigi Di Maio che «non vogliamo uscire alla Nato» (come ha dichiarato lo scorso aprile in una conferenza negli Usa), che (come ha dichiarato in un’intervista lo scorso giugno) «vogliamo restare nella Nato, ma vogliamo parlamentarizzare gran parte delle scelte».

Illusione o peggio.

Nel Consiglio nord-atlantico, stabiliscono le norme Nato, «non vi è votazione né decisione a maggioranza», ma «le decisioni vengono prese all’unanimità e di comune accordo», ossia d’accordo con gli Stati uniti cui spettano per diritto la carica di Comandante supremo alleato in Europa e gli altri comandi chiave, compreso quello del Gruppo di pianificazione nucleare della Nato.

Promettere che gli F-35, aerei concepiti per l’attacco nucleare soprattutto con le B61-12, possano essere usati dall’Italia con una sorta di sicura che impedisca l’uso di armi nucleari, equivale a una favola raccontata ai bambini per fargli dormire sonni tranquilli.

NUCLEAR WAR THREAT – THE INSIDE STORY IN WASHINGTON

Bibeau.robert@videotron.ca

Éditeur.   http://www.les7duquebec.com

30.8.2017

THE ARTICLE IS AVAILABLE ON THE WEBMAGAZINE:

http://www.les7duquebec.com/7-au-front/menace-de-guerre-nucleaire-le-dessous-des-cartes-a-washington/

It is difficult to interpret the international politics in this agitated world and in great danger. The European war does not dissolve in Ukraine and drags on in Syria, Iraq, Yemen. Afghanistan is still occupied by the US and resists, while Africa is at fire and blood. North Korea is threatened and does not let it be imposed, and here is Uncle Sam, who was managing in Venezuela, raises the tone and threatens to intervene openly – militarily – in this country where two factions of national capital clash as in several countries in the bogus process of “national liberation“(1).

To understand this world upside down, it is better to know the underside of the cards rather than to be manipulated by the media in the pay which presents us the cards that the big capital spreads – outdated.

The economy determines the political authority.

It must know that the economics determines the politics and rarely the reverse. Thus, the economic crisis of 2008 has not yet been resolved, and is still causing its misdeeds despite – or because of – the accumulation of fantstic profits on the stock exchanges of the world (2). For example, a Pentagon report “concludes that there has been a breakdown, and perhaps even the collapse of the international order established after the Second World War by the US, which leads to the loss of their position of “primacy” in world affairs“(3).

In the last instance, it is the armies that guarantee the credibility of the currency and the finances of a country. This means that when nothing goes financially, it remains the option of militarily intimidating its competitors. It was to impose this militaristic policy that Donald Trump was placed at the head of the White House. The proof is that the US President recently declared: “We owe $ 1700 billion to China and we will not pay anything for it. We are more powerful than them and we will force them to do what we want in connection with North Korea. They will do what they are told to do or they will be atomized”. A real declaration of war against China, the real target behind the North Korean scarecrow.

The Pentagon’s report confirms this: “The solution proposed to protect the power of the US in this new” postprime “environment is, however, still more of the same thing: more surveillance, more propaganda (“Strategic manipulation of perception”), and more military expansionismThe document concludes that the world has entered a new phase of transformation in which the power of the US is declining, the international order is disintegrating, and the authority of governments is collapsing everywhere “(4).

So, while the US economy is booming military spending, the United States spends as much on armament and war as its ten closest competitors put together are $ 600 billion in 2016 and an additional $ 54 billion in 2017 and 2018. Despite this tangible financial the US manage to sow chaos wherever they interfere, and since the Vietnam War in 1975 they have lost all their military engagements. De facto.

The EU is hoping for an American stalemate in Korea, Iran and Venezuela.

The European economic and political powers are not afraid of a confrontation between Washington and Pyongyang, on the contrary, without saying they are happy that Donald Trump is embarking on this dead end, threatening North Korea and thus engages China as its true enemy. Then, the United States will find itself confronted directly with China and for once the war will take place far from Europe. The great European capital, like the US before, is seen playing the bully boy, the savior of impasse and supplier of arms to the two belligerents.

Contrary to the pretensions of experts and analysts, we must not believe that war and peace depend on the “humours” of megalomaniac politicians. A political puppet is still under the control of his bosses of boards. Contrary to what the propagandists claim, the United States of America does not lack competent diplomats pretending to negotiate with their enemies and competitors. There are other reasons for the ongoing war that the US has in the world and with small North Korea (allied with the Pekingese imperialist camp) who did not let themselves be imposed.

Pyongyang shouting history to make the United States understand that their plan to sow chaos in this region of Asia, in order to provoke the Chinese competitor and enemy, will not be any rest. However, we would like Pyongyang to lower the tone and understand that overdoing it is worse than doing nothing. The US is doing what they do everywhere else – extending the swan song of declining power.

Iran and Venezuela.

The aggressive denunciation of the agreements with Iran, located on the western side of China in the process of encirclement, is part of the same tactic in which the United States tries to get out of the monetary and financial impasse in which they get tangled up and threaten the world of the apocalypse if the world imperialist powers abandon the petrodollar.

Similarly, in Venezuela, Washington does not threaten this country to make a diversion, but because the Atlantic imperialist Alliance demands that the dominant power put an end to this denial of authority vis-a-vis the great Western capital; that the Venezuelan oil wells should be returned in their entirety to the private owners and that this squandering of public funds cease to provide services to the destitute of the Barrios. The Bolivarian experience has gone on long enough, think the great world capitalists who appeal to the American imperialist police (5). What can the Bolivarian and world left do in the face of big capital? It is agitated and cries out for injustice and denial of “democracy”, but is not the return to power of the right-wing faction of capital after a period of power to the left-wing faction, have known or will know all countries of the hemisphere (Chile, Nicaragua, Brazil, Bolivia and others)?

The evil is profound and its manifestations is expanding.

Again, the Pentagon’s report on the world situation in this end of American hegemony very lucidly emphasizes that “All States and existing structures of political authority are under increasing pressure from exogenous (external) and endogenous (internal to the social structure) forces. The disintegration of the post-Cold War world system is accompanied by an internal erosion of the political, social and economic fabric in virtually all states“(6). We can even assert that the United States and the powers of the imperialist camp of the West did not win the Cold War, but that the more vulnerable Soviet imperialist camp collapsed first, while the Western imperialist camp, engaged on the same slippery slope, simply slowed down its fall by absorbing the economies of these “communist” countries (sic) in systemic crisis of capitalism. Their last absorption is the immense Maoist China, finally out of feudalism, the last asset that can delay the complete degradation of this dying mode of production.

This is the vision of the world proletarian class about the economic crisis, the social and political turmoil that is shattering this petrified and condemned world. Quickly, “let’s make a clean sweep” and build a new mode of production on new social bases.

NOTES

GIFT *****************************

(2017)  National Question and Proletarian Revolution.  ENGLISH BOOK  FREE  (HERE) http://www.les7duquebec.com/wp-content/uploads/2017/05/bon-NATIONAL-QUESTION-AND-PROLETARIAN-REVOLUTION-UNDER-THE-MODERN-IMPERIALISM-revision.docx   ET ITALIAN BOOK  (ICI GRATUITEMENT EN TÉLÉCHARGEMENT.  Robert Bibeau.

Traduction   by  Claudio Buttinelli.  Roma.