Quote rosa: la “parità di genere” come umiliazione alla donna

In un paese normale, la gente dovrebbe esigere che i governanti si adoperino per il bene del popolo TUTTO, per la collettività e non per le elites, o per  banchieri. Non è necessario essere uomini o donne per esigere dai governanti, siano essi uomini o donne, una sanità che funzioni, una magistratura giusta e veloce,  pensioni dignitose, reddito di cittadinanza.
Soprattutto alla luce di infinite prove che le donne, date come migliori a prescindere degli uomini perché ritenute più buone, caritatevoli e giuste,  arrivate al potere si comportino peggio degli uomini. Pensiamo ai vari decreti bavaglio internet, la Boldrini che taccia di sessista chiunque la critichi, sostiene che censurare è un atto responsabile. Immaginiamo i suoi criteri stile tagliola. Basti pensare alla madrina del neoliberismo, quella Margaret Thatcher, una donna che inaugura una dottrina che sarà imposta al mondo? Ma come le donne non sono più buone per default? Oppure alla Madeleine Albright, per la quale i bambini iracheni morti a causa della guerra sono solo effetti collaterali, un giusto prezzo da pagare. Quanta compassione femminile vero? Pensiamo a Golda Meir…per la quale vi consiglio di cercare su Internet voi stessi… Pensiamo alla Cathrene Ashton, prima ad esaudire i desideri guerrafondai degli Usa, anche se le conseguenze sono devastanti tanto per gli europei quanto per i popoli vittima delle destabilizzazioni,  alla Hillary Clinton. Quando questa donna si è adoperata per la pace? Quale altra donna nei vertici del potere si è mai prodigata per i poveri? La signora Christine Laguarde che muove tutti i soldi che vuole, perché ricatta i popoli obbligandoli alle riforme che ben conosciamo? Quale donna dei vertici vi viene in mente contro le guerre? Nessuna vero? Proprio in Occidente, quello che tanto la mena su questa presunta superiorità femminile, è difficile trovare una donna da lodare per l’impegno nel sociale o  in favore dell’ambiente. Altro caso se si guarda ad altri paesi non ancora sottomessi al Washington Consensus. Degna di nota ovviamente Cristina Kirchner, che ha combattuto e combatte come fece suo marito prima, contro le lobbies delle multinazionali ed i predatori, chiamati “i mercati” da noi in Occidente. A dimostrazione del fatto che non è questione di sesso. Lo stesso vale per Dilma Roussef, Presidentessa del Brasile.
Personalmente non stimo affatto la Fallaci, ma qui è decisamente condivisibile. Le quote rosa sono solo una bieca scusa, un modo squallido per bypassare le competenze ed i meriti nella corsa alla spartizione delle poltrone. Esattamente come gli uomini possono aver usato altri mezzi, di tipo clientelare magari. E’ così che ci si differenzia mostrando la presunta superiorità morale? Quello che un popolo sveglio e non decelebrato come quello italiano dovrebbe PRETENDERE che chiunque occupi il potere lo faccia in nome del popolo italiano e si attenga rigorosamente alla volontà POPOLARE. A prescindere da un dato biologico.
 
 
Quote rosa: la “parità di genere” come umiliazione alla donna
 
Poco è mancato per far sì che la mobilitazione bipartisan per la “parità di genere” si traducesse nell’introduzione delle “quote rosa” nell’Italicum: la bocciatura di tutti gli emendamenti sull’argomento proposto da 90 parlamentari avrebbe subito causato la rivolta delle donne del Partito Democratico ma anche un soffio di sollievo da parte di tutte quelle donne che fin dall’inizio hanno risposto con profondo scetticismo ad una misura che poco aveva a che vedere con i veri diritti delle donne.
DI ROBERTA BARONE · 12 MARZO 2014 
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Era il 1961 quando Oriana Fallaci pubblicava “Il sesso inutile” viaggiando intorno alla figura della donna nel mondo. Solo nel 1975 si sarebbe invece immedesimata, forse in prima persona, nel tormento interiore di una mamma, nel tragico significato dell’aborto. Ma é nella parte iniziale che la stessa scrittrice concentra il suo più profondo messaggio: “Evito sempre di scrivere sulle donne (…) Le donne non sono una fauna speciale e non capisco per quale ragione esse debbano costituire, specialmente sui giornali, un argomento a parte: come lo sport, la politica e il bollettino meteorologico”.
 
Il senso era proprio quello che traspare anche nelle parole di Ida Magli, la scrittrice che meglio di chiunque altro ha saputo criticare un certo femminismo deleterio e tipicamente italiano, quello dell’ipocrisia. La donna paragonata ad una specie protetta di animale che, per sopravvivere dalla caccia dell’uomo, ha bisogno di un trattamento speciale le cui regole vengono emanate da un uomo stesso. Non un documento Cites ( Protezione specie minacciate di estinzione) ma una legge elettorale che rischiava di ridurre la donna ad un conteggio di percentuali e di condurla in un canale di auto discriminazione, raggiungendo uno scopo tutto opposto a quello per cui è stata battezzata.
 
 Tutto normale, siamo in Italia. Siamo in quel paese che rischia di sprofondare insieme a tutti i popoli dell’Arca di Noè, quei popoli europei costretti a sentirsi uniti dietro gli sbalzi di una moneta unica ma considerata più forte; in quel paese dove il femminicidio arricchisce un dizionario che fa finta di non conoscere la parola “giustizia”. Ma poco importa se in Italia le quote che preoccupano ed uccidono sono ben altre, perchè la pubblicità del pranzo servito a tavola dalla mamma, piuttosto che dal papà, farà sempre parlare troppo chi non avrà di meglio da offrire ad una politica asservita a quei poteri che la alimentano per proprio tornaconto finanziario.
 
Un colore, quello delle famose “quote rosa”, che ha arricchito le prime pagine dei più grandi giornali nazionali senza impoverire, con la sua bocciatura, le attitudini di chi arriverà in alto senza la spinta di alcun privilegio ricollegabile al proprio sesso.
 
Poco è mancato per far sì che la mobilitazione bipartisan per la “parità di genere” si traducesse nell’introduzione delle “quote rosa” nell’Italicum: la bocciatura di tutti gli emendamenti sull’argomento proposto da 90 parlamentari avrebbe subito causato la rivolta delle donne del Partito Democratico ma anche un soffio di sollievo da parte di tutte quelle donne che fin dall’inizio hanno risposto con profondo scetticismo ad una misura che poco aveva a che vedere con i veri diritti delle donne. E non parliamo di quelle donne la cui opinione potrebbe benissimo essere influenzata dal gioco politico in cui si ritrova il partito di appartenenza ma di donne comuni, mamme, intellettuali, donne dello spettacolo e cosi via. Donne che non hanno bisogno di paragonarsi all’uomo per ricoprire quei posti che, in una società normale, richiederebbero i soli requisiti di merito e capacità.
 
Esemplare ad esempio, la riflessione di Fiorella Mannoia contro la posizione espressa dalla Presidente della Camera, Laura Boldrini, in merito all’occasione persa per la riforma elettorale: “Personalmente non sono queste le cose che mi offendono- scrive la cantante sulla pagina Facebook- mi offende aspettare l’otto marzo per parlare di violenza sulle donne, mi offende vedere donne in parlamento che sono arrivate li con altri mezzi che non siano quelli della competenza, mi offende dover obbligare un presidente del consiglio “maschio”, a scegliere per decreto delle donne ministro, mi offende non poter votare direttamente il politico che mi deve rappresentare maschio o femmina che sia”.
 
Altro che parità, per l’opinione comune le quote rosa avrebbero solamente umiliato le donne, sottolineando una palese diversità di trattamento tra uomo e donna, tra chi decide e chi ringrazia, tra chi rifiuta la sfida fingendo di farti vincere a braccio di ferro e chi invece vince ogni giorno con la propria testa.

http://www.lintellettualedissidente.it/quote-rosa-la-parita-di-genere-come-umiliazione-alla-donna/

Iraq: proposta di legge che consente il matrimonio con bimbe di 9 anni

oooh finalmente un paese civile che riconosce i diritti delle minoranze, i pedofili.

mercoledì, 12, marzo, 2014
 
Donne irachene hanno protestato sabato a Baghdad contro un progetto di legge approvato dal governo iracheno che permette il matrimonio con bambine di nove anni e da’ automaticamente la custodia dei figli ai padri .
La proposta di legge è basata sulla giurisprudenza islamica sciita che consente al clero di presiedere matrimoni , divorzi ed eredità . Il progetto passa ora al parlamento.
” In questo giorno delle donne, le donne irachene sono in lutto “, gridavano i manifestanti. “Crediamo che questo sia un crimine contro l’umanità “, ha detto Hanaa Eduar , un importante attivista per i diritti umani iracheno . “E priverebbe una ragazza del suo diritto a vivere un’infanzia normale . ”
Dopo la caduta di Saddam Hussein nel 2003 , gli islamisti sciiti sono andati al governo e cercano di imporre i propri valori religiosi sulla società in generale . Essi dichiarano che le  ragazze raggiungono la pubertà a nove anni , cosa che le rende adatte per il matrimonio. Inoltre la nuova legge rende il padre unico custode dei suoi figli  e condona il diritto del marito di insistere ad avere un rapporto sessuale con la moglie quando vuole .
Il progetto di legge è stato presentato dal ministro della Giustizia Hassan al- Shimari , un membro del partito sciita Fadila , e approvato dal consiglio dei ministri il 25 febbraio . Ora deve essere riesaminato dal parlamento.
I difensori della nuova proposta sostengono che la legge attualmente vigente viola la legge religiosa sharia .
” Questo è il cuore della libertà . Sulla base della costituzione irachena , ogni componente del popolo iracheno ha il diritto di regolamentare il suo status personale, in linea con le indicazioni della sua religione e dottrina “, ha detto Hussein al- Mura’abi , un deputato sciita e Fadila leader del partito .
http://www.imolaoggi.it/2014/03/12/iraq-proposta-di-legge-che-consente-il-matrimonio-con-bimbe-di-9-anni/

Kerry: gli Usa valutano possibilità di imporre sanzioni al Venezuela

mercoledì, 12, marzo, 2014

Il segretario di Stato americano John Kerry ha detto che il governo statunitense sarebbe pronto a imporre sanzioni al Venezuela, se necessario. Kerry ha parlato davanti ad una commissione della Camera, chiarendo che spera nell’avanzamento del dialogo con il governo di Caracas.

Dopo l’intervento a Capitol Hill il segretario di Stato ha incontrato il premier ad interim ucraino Arseniy Yatsenyuk. Lo accompagnerà più tardi anche all’incontro con il presidente Barack Obama nello Studio Ovale della Casa Bianca.
http://www.imolaoggi.it/2014/03/12/kerry-gli-usa-valutano-possibilita-di-imporre-sanzioni-al-venezuela

Ucraina: i paesi del G7 non riconosceranno il risultato del referendum

Il rispetto dell’Occidente per i popoli

mercoledì, 12, marzo, 2014
12 mar. – Il referendum sulla secessione della Crimea e’ illegale e i membri del G7 non ne riconosceranno il risultato. E’ quanto si legge in una dichiarazione pubblicata dal gruppo dei 7 grandi. “Noi – si legge nella dichiarazione appena diffusa – leader di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Stati Uniti, il presidente del Consiglio europeo e il presidente della Commissione europea, chiediamo alla Federazione russa di cessare tutti i tentativi di cambiare lo status della Crimea, contro la legge ucraina e in violazione delle norme internazionali. Chiediamo alla Federazione russa di fermare immediatamente le azioni a sostegno di un referendum sul territorio della Crimea riguardo al suo status, in diretta violazione della Costituzione dell’Ucraina. Tale referendum non avrebbe effetti legali. Data l’assenza di un’adeguata preparazione e la presenza intimidatoria delle truppe russe, sarebbe anche un processo profondamente viziato che non avrebbe forza morale. Per tutte queste ragioni, non ne riconosceremmo il risultato”.
“L’annessione russa della Crimea – prosegue la dichiarazione – sarebbe una chiara violazione dello Statuto delle Nazioni Unite, degli impegni della Russia nell’ambito dell’Atto finale di Helsinki, dei suoi obblighi verso l’Ucraina secondo il trattato di amicizia, cooperazione e associazione del 1997, dell’accordo di base Russia-Ucraina del 1997 e dei suoi impegni nel Memorandum di Budapest del 1994. Oltre all’impatto sull’unita’, la sovranita’, e l’integrita’ territoriale dell’Ucraina, l’annessione della Crimea potrebbe avere gravi implicazioni per l’ordine legale che protegge l’unita’ e la sovranita’ di tutti gli Stati. Se la Federazione russa dovesse fare questo passo, decideremmo ulteriori azioni, individualmente e collettivamente”, conclude la dichiarazione del G7. (AGI) .
http://www.imolaoggi.it/2014/03/12/ucraina-i-paesi-del-g7-non-riconosceranno-il-risultato-del-referendum/

«Nomina del capo dei vigili irregolare», Indagato il sindaco de Magistris

mercoledì, 12, marzo, 2014

Nuova tegola giudiziaria per Luigi de Magistris. Il sindaco di Napoli, come riporta l’Espresso, sarebbe indagato dalla Procura di Napoli per abuso d’ufficio. Il motivo? Avrebbe favorito Luigi Acanfora, di cui è stato testimone di nozze, nella nomina a comandante dei vigili urbani di Napoli. In pratica, secondo gli inquirenti, Acanfora è tenente colonnello della Guardia di Finanza ma non avrebbe i titoli previsti dalla legge per ricoprire l’incarico in quanto il suo grado non è equiparato alla qualifica da dirigente.
Dunque, per la terza volta da quando siede a Palazzo San Giacomo (2011) l’ex pm viene iscritto nel registro degli indagati per presunti reati. Dopo la Coppa America e le buche stradali, il caso del capo dei vigili «amico».
http://www.imolaoggi.it/2014/03/12/nomina-del-capo-dei-vigili-irregolare-indagato-il-sindaco-de-magistris/

COME CRESCONO I BIMBI DI FUKUSHIMA?

che alla stampa cominciano a preoccuparsi della salute umana dalle conseguenza di disastri ambientali?

CIBO SANO E VITA ATTIVA. ANZI, RADIOATTIVA! – TRE ANNI DOPO IL DISASTRO, I BAMBINI COLPITI DALLE RADIAZIONI VIVONO UN INFERNO

Nella prefettura, fra settembre e febbraio i casi confermati di tumore alla tiroide fra i minori di 18 anni sono passati da 59 a 75 – Da tre anni i bambini non giocano nei prati, nei parchi o nei boschi: la terra è pericolosa, le foglie, anche, le radiazioni vi si accumulano più che non sulle superfici artificiali…
Sono passati tre anni dalla tripla catastrofe che colpì il Giappone, l’11 marzo 2011. Un terremoto di magnitudo 9 provocò un’onda anomala di 11 metri che spazzò via tutto e portò alla distruzione della centrale nucleare di Fukushima Daiichi. Diciottomila morti.
Migliaia di edifici ridotti a frammenti grandi come fiammiferi, gli abitanti rapiti dal mare divenuto mostro. Terra contaminata dalle radiazioni nel raggio di 30 chilometri dalla centrale. Inabitabile. Inavvicinabile. Da cui 160.000 sfollati sono dovuti partire, affrontando il timore di chi se li trovava vicino: irradiati, potevano irradiare
Nelle zone limitrofe, come nella città di Koriyama, la vita quasi normale è possibile, pur con aree nelle quali non è consigliato andare. In particolare ai bambini: loro sono più vulnerabili davanti alle radiazioni. Un pericolo onnipresente ma invisibile, che è più forte fra alberi e piante, e meno acuto in mezzo ad auto e cemento. Un mondo capovolto, che ha ribaltato le infanzie di migliaia di piccoli. Da tre anni non giocano nei prati, nei parchi o nei boschi: la terra è pericolosa, le foglie, anche, le radiazioni vi si accumulano più che non sulle superfici artificiali. Le mamme si premurano che escano con la mascherina e che siano ben coperti di plastica quando piove.
Periodicamente, sul Web, sono pubblicate allarmanti mappe che mostrano una lingua infuocata – rossa, arancione, gialla, verde – che si spinge nel mare, e ci dicono essere «l’acqua radioattiva di Fukushima». Gli esperti cercano di riportare alla razionalità, spiegano che le mappe colorate sono fallaci, che la pericolosità di Fukushima non ha bisogno di essere esagerata, che il mare è grande e l’acqua si disperde nella sua massa sterminata.
Eppure. Gli esperti dicono che per sviluppare un cancro alla tiroide ci vogliono diversi anni, ma i bambini di Fukushima ne sono affetti in numero ben più alto della media nazionale, che è di 2 casi su un milione fra i bambini di 10-14 anni. Nella prefettura, fra settembre e febbraio i casi confermati fra i minori di 18 anni sono passati da 59 a 75 ed è allarme. Finora sono stati controllati 254mila minori su 375mila. Ma gli stessi esperti dicono che potrebbe essere dovuto al fatto che qui i bambini sono costantemente testati, e forse, se l’intera popolazione giapponese fosse esaminata così di frequente, si avrebbero gli stessi risultati.

Ma se le famiglie che abitavano proprio intorno a Fukushima sono state costrette a traslocare, luoghi come Koriyama sono immutati, e vi si convive con radiazioni un po’ più alte del normale. Più a Nord, nel Tohoku, alcuni villaggi mangiati dal mare sono scomparsi per sempre, e la ricostruzione è avvenuta solo nei centri maggiori. Il Giappone, davanti alla catastrofe, ha di nuovo mostrato il suo volto stoico.

Ilaria Maria Sala
Fonte: http://www.lastampa.it/
11.03.2014

Caos libico. Zeidan in fuga e le milizie vendono petrolio

12 mar 2014

Giornate al cardiopalma in Libia per il caso della petroliera Morning Glory. Il premier sfiduciato e accusato di corruzione è scappato all’estero. Intanto la nave carica di greggio “illegale” è in acque internazionali. Mistero sulla sua destinazione
di Sonia Grieco

Roma, 12 marzo 2014, Nena News – Sono ore di confusione quelle che si vivono in Libia alle prese da giorni con il caso della petroliera battente bandiera nordcoreana Morning Glory, il cambio di guardia alla guida del governo e la fuga dell’ex premier Ali Zeidan, sfiduciato ieri dal Congresso generale nazionale (Cng), il Parlamento provvisorio del Paese. Al suo posto è stato nominato il ministro della Difesa, Abdullah al Thani.
Zeidan, uomo vicino all’Occidente, ha lasciato la Libia a bordo di un jet privato che, secondo quanto riferito dalle autorità maltesi, ha fatto tappa nell’isola, nonostante il divieto di espatrio spiccato dalla procura di Tripoli che ha aperto un fascicolo a carico dell’ex premier per corruzione. Intanto, la petroliera carica di greggio “illegale”, che potrebbe essere stata affittata da un Paese del Golfo, ieri è sfuggita alla marina libica ed dal porto di Sidra, in Cirenaica, ha raggiunto le acque internazionali. E resta un mistero quale sia la sua destinazione.
Si tratta del primo carico di greggio (350mila barili per un valore di 36 milioni di dollari) venduto dalle milizie che non riconoscono il governo di Tripoli e che chiedono maggiore autonomia dalla capitale e più profitti dalla vendita del petrolio. Nei mesi scorsi, infatti, la Cirenaica ha proclamato la propria indipendenza. L’esecutivo ha provato a fermare il carico facendo intervenire la marina che ha aperto il fuoco contro la nave, ma senza riuscire a impedirle di forzare il blocco e di riparare in acque internazionali. È stata la “manifesta incapacità” di Zeidan in questa delicata situazione a decretare la fine del suo mandato dopo meno di un anno. Il nuovo primo ministro Thani ricoprirà la carica per 15 giorni, entro i quali sarà formato un nuovo governo. Inoltre, il Parlamento ha indetto le elezioni politiche entro tre mesi.
Dal 2012 la città di Sidra, nella Libia orientale, e i suoi terminali in cui arriva il petrolio della Cirenaica sono nelle mani di milizie armate che da tempo tentano di gestire la vendita del greggio e con la Morning Glory pare ce l’abbiano fatta, creando un pericoloso precedente. Il governo centrale non ha il controllo su tutto il territorio e dalla fine del regime di Gheddafi, nel 2011, i gruppi di ex ribelli hanno preso piede nel Paese e rivendicano una fetta dei profitti delle enormi risorse minerarie libiche. Hanno bloccato le esportazioni di greggio, gettando la Libia sull’orlo della bancarotta: l’occupazione degli impianti estrattivi e degli oleodotti, oltre che dei porti petroliferi della regione orientale, hanno fatto calare drasticamente la produzione da 1,4 milioni di barili al giorno dello scorso luglio a 375mila. Nelle ultime settimane anche la capitale è stata teatro di azioni intimidatorie delle milizie di ex ribelli che tre anni fa hanno partecipato alla battaglia contro Gheddafi e che però non hanno deposto le armi, continuando a seminare instabilità nel Paese. Sono arrivate persino ad occupare il Parlamento e la Tv di Stato. Dal canto suo, il governo non è stato capace di disarmare questi gruppi e in alcuni casi se n’è avvalso per garantire la sicurezza nella capitale e in altre città. Nena News

http://nena-news.it/caos-libico-zeidan-fuga-e-le-milizie-vendono-petrolio/

LE ‘BUSINESS PLAN’ DU GERMANO-UKRAINIEN KLITCHKO POUR L’UKRAINE : LE NOUVEAU ‘DRANG NACH OSTEN’ ÉCONOMIQUE …

KH pour PCN-SPO / Avec Correspondance en Ukraine / 2014 03 08 /

http://www.scoop.it/t/pcn-spo

https://www.facebook.com/PCN.NCP.press.office PCN-SPO - Klitschko business (2014 03 07) FR

Vous connaissez Klitchko le boxeur ?

Vous connaissez aussi Klitchko le politicien du parti UDAR, la filiale ukrainienne de la CDU-CSU de Mme Merkel ,

Mais connaissez-vous Klithcko le businessman, le patron de choc du KMG, le ‘Klitschko Management Group for Eastern Europe’ ???

Vous connaissez le ‘Drang nach Osten’ des Chevaliers teutoniques ?

Vous connaissez encore le ‘Drang nach Osten’ du IIIe Reich nazi de Hitler, planifié dans ‘Mein Kampf’ ?

Mais vous ne connaissez pas encore le nouveau ‘Drang nach Osten’ économique de Bruxelles, Berlin et Washington en Ukraine …

Klithcko, la marionnette de Berlin, et son KMG le préparent … PCN-SPO - Klitschko business (2014 03 08) FR

Le ‘Business Plan’ de Klitcko pour l’Ukraine est basé sur ces trois mots clés : “expansion, conquérir et exploiter.” Cela le résume. Anonymous a piraté le serveur de l’entreprise Klitchko en Allemagne, faisant de la publicité pour l’investissement agressif à l’Est, pour un profit maximal …  en Ukraine.

La Gamme de services du ‘Klitschko Management Group for Eastern Europe’, l’appel d’offres de Klitchko (sur 11 pages) aux sociétés de « sauter à bord pour une exploitation maximale des marchés ukrainiens » :

Extrait : “L’essor de l’Est (…)

La mission: La conquête de l’Est avec KMG comme partenaire solide et fiable

Profitez de notre expérience et expertise pour …. ”

Version anglaise ici à télécharger:

http://www25.zippyshare.com/v/53717259/file.html

Version allemande:

http://www40.zippyshare.com/v/95716811/file.html

Les Ukrainiens doivent apprendre immédiatement quelles sont les intentions véritables de Klitchko. Avant que le boxeur de la CDU-CSU, le gladiateur de Merkel, ne les mette KO …

KH

# Lire l’analyse de Luc MICHEL sur « le Fascisme, le Grand Capital et les oligarques ukrainiens »:

PCN INFO / FASCISME ET GRAND CAPITAL, LA VERSION UKRAINIENNE : COMME HITLER EN 1933, LA JUNTE DE KIEV VEUT GOUVERNER L’UKRAINE AVEC LES OLIGARQUES CAPITALISTES

http://www.palestine-solidarite.org/analyses.luc_michel.050314.htm

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http://www.lucmichel.net/2014/03/08/pcn-spo-le-business-plan-du-germano-ukrainien-klitchko-pour-lukraine-le-nouveau-drang-nach-osten-economique/

http://www.scoop.it/t/pcn-spo

https://www.facebook.com/PCN.NCP.press.office

CHAOS LIBYEN : ZEIDAN CHASSE PAR UN COUP D’ETAT RAMPANT DU PARLEMENT ….

Luc MICHEL pour ELAC & ALAC Committees/

avec AFP – Lana – PCN-SPO – ELAC Website / 2014 03 12 /

http://www.elac-committees.org/

https://www.facebook.com/elac.committees

https://www.facebook.com/ALAC.org LM - ELAC zeidan destitué et en fuite (2014 03 12) FR

Libye, le chaos continue. Et un nouveau coup d’état rampant en action.

Voilà un des hommes clés chargés par les américains de gouverner la « nouvelle Libye » made in NATO chassé brutalement du pouvoir. Le Congrès fait tomber le gouvernement de Ali Zeidan, en fuite, et interdit de quitter le territoire …

 LE COUP D’ETAT DU CGN …

Le Congrès général national (CGN, Parlement), « plus haute autorité politique de Libye » (sic) – qui usurpe le nom du « Congrès Général Populaire » la plus haute autorité de la Jamahiriya occupée – a voté ce mardi en faveur d’un retrait de confiance au Premier ministre du gouvernement fantoche Ali Zeidan. “Le Congrès a voté pour le retrait de confiance au Premier ministre Ali Zeidan avec 124 voix et chargé le ministre de la Défense Abdallah al-Theni d’assurer l’intérim”, a annoncé le CGN sur son site internet.

« Le gouvernement d’Ali Zeidan est régulièrement critiqué pour n’avoir pas su rétablir la sécurité dans le pays, plus de deux ans après la chute du régime de Mouammar Kadhafi. On lui reproche en outre de n’avoir pas résolu une crise pétrolière qui dure depuis plusieurs mois, suite à la fermeture des principaux ports pétroliers par des protestataires qui tentent depuis samedi d’exporter leur première cargaison de brut en dehors de tout contrôle de l’Etat » commente l’AFP.

Ses détracteurs au Congrès ont essayé à plusieurs reprises de faire tomber le gouvernement, mais n’ont jamais atteint le quorum nécessaire, à savoir 120 voix sur les 194 membres que compte le CGN. Ce Mardi, avant de passer au vote, une députée avait indiqué à l’AFP qu’un consensus avait été trouvé pour faire tomber le gouvernement. “La situation du pays devient insupportable. Même les députés qui soutenaient le Premier ministre, n’ont plus le choix”, a déclaré Souad Gannour.

Zeidan, agent de la CIA depuis 1980, un « indépendant » appuyé par les libéraux de son patron à la CIA Ali Magaryef, « accusait régulièrement les islamistes de vouloir l’éjecter pour prendre le pouvoir en Libye et refusait de démissionner » dit Belga.

 « L’EX-PREMIER MINISTRE ALI ZEIDAN INTERDIT DE VOYAGE » ET EN FUITE

Le procureur général libyen a émis ce mardi soir une interdiction de voyage à l’encontre de l’ex-Premier ministre Ali Zeidan, peu après le limogeage de ce dernier. Mais selon des médias libyens, « Zeidan aurait déjà quitté le pays à bord d’un avion privé ».

Selon un document publié sur la page Facebook du bureau procureur général, Zeidan a été interdit de voyager en raison de « son implication présumée dans une affaire de détournement d’argent public ». D’après le document, Zeidan est soupçonné d’implication dans une affaire de chèques donnés à des protestataires qui bloquaient des sites pétroliers dans l’est du pays, en contrepartie de la levée du blocage.

 QUI EST ALI ZEIDAN ?

Ali Zeidan est un opposant de longue date à Moammar Kadhafi et le choix de Washington lors de son « élection » comme premier ministre par l’assemblée fantoche dite « Congrès général national ». Qui usurpe le nom du « Congrès populaire général », l’assemblée principale de la Démocratie Directe libyenne sous la Jamahiriya. Ancien diplomate, Zeidan avait fait défection en 1980 depuis l’Inde où il travaillait à l’ambassade libyenne. Il avait passé trois décennies en exil, au service de la CIA. Il a été l’un des dirigeants du « Font National pour le Salut de la Libye », organisation terroriste créée par la CIA contre Kadhafi, créée en 1981. Il fut ensuite avocat à Genève. Réapparaissant en février 2011 à Genève au nom d’une fantomatique et inconnue « Ligue libyenne des droits de l’Homme » dénonçant au bon moment les « crimes du régime ».

“En Europe il fut une vitrines (poster-boy) de la révolution libyenne » précise à RT le journaliste Manuel Ocksenreiter. Chargé de vendre – avec BHL – la cause de Benghazi à Sarkozy. Et faisant oublier dans les médias de l’OTAN les djihadistes et les forces d’al-Qaida qui constituent en fait les « katibas du CNT ».

Avec deux autres agents de la CIA, tous trois dirigeants du FNSL made in USA de 1981, le « général » Khalifa Hifter – officier félon libyen défecteur en 1989, parachuté commandant des katibas du CNT dès février 2011 – devenu le chef de la nouvelle « armée libyenne » coloniale -, et Ali Megaryef, le patron des forces libérales en Libye, Zeidan est le choix de Washington pour contrôller, autant que possible, la Libye post Kadhafi.

Le trio Megaryef-Zeidan-Hifter était le cœur du parti américain en Libye.

Hifter disparu après avoir tenté un coup d’état le 14 février 2014, Zeidan lui aussi en fuite, Megaryf écarté du gouvernement par les lois ‘de dékadhafisation’, le seul contrepoids au pouvoir des milices islamistes et des villes-états-milices (Misratta, Zlinten, Dernah …) est sorti du jeu politique libyen.

Voici le chaos qui va redoubler. Au moment où la ‘Résistance Verte’ monte en puissance partout en Libye …

Luc MICHEL

Pour PCN-SPO / ELAC Website

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