6 Aprile 2020
«AGRICOLTURA ATTIVITÀ ESSENZIALE».
«AGRICOLTORI LIBERI DI MUOVERSI».
«AGRICOLTORI ESCLUSI DALLE LIMITAZIONI DEL DECRETO “CHIUDI ITALIA”».
«SETTORE PRIMARIO DECISIVO PER FAR RIPARTIRE L’ECONOMIA DEL BELPAESE».
Un diritto diventato arbitrario
Di fatto il diritto degli agricoltori di potersi muovere liberamente per esercitare questa professione essenziale è diventato molto arbitrario, con differenze paradossali anche tra comuni vicini. Dopo altri casi segnalati, una conferma arriva anche dalla Puglia.
Il caso di Grumo Appula (Ba)
Tommaso Battista, presidente della Copagri Puglia.
«Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di nostri associati, ad esempio dal Comune di Grumo (Bari), i quali lamentavano di essere stati fermati dai carabinieri, che hanno loro contestato le violazioni previste dal dpcm attualmente in vigore». È la denuncia di Tommaso Battista presidente della Copagri Puglia. «Un agricoltore, in particolare – continua Battista -, mentre si recava nei propri fondi per svolgere le pratiche agricole veniva fermato e denunciato dai carabinieri che gli contestavano la violazione in ordine agli attuali divieti di spostamento».
Il compito gravoso dell’agricoltore
Un caso che spinge Battista a ricordare che «se è assolutamente vero che restare a casa è un dovere di tutti i cittadini, svolgere un’attività essenziale quale quella agricola, è allo stesso modo un dovere, anche e soprattutto in ragione del fatto che il settore agricolo è impegnato in prima linea per assicurare i prodotti alimentari a tutte le famiglie del Paese».
«Se le forze dell’ordine – prosegue il presidente – sanzionano gli agricoltori mentre si recano nei propri fondi per svolgere le pratiche colturali, probabilmente c’è qualche difetto di comunicazione rispetto alle norme recentemente emanate, in base alle quali non vige la sospensione dell’attività produttiva».

Denuncia inviata in Prefettura
Copagri Puglia ha quindi inviato una nota ad Antonia Bellomo, Prefetto di Bari «perché chiarisca questi episodi che riteniamo gravi e che allarmano i nostri associati, oltre a ingenerare ulteriore confusione in una fase già particolarmente delicata per il Paese, quale quella in cui stiamo vivendo a causa dell’emergenza legata alla pandemia del Covid-19».
«Noi stessi avevamo spiegato ai nostri associati che il lavoro agricolo è un’attività fondamentale per il nostro Paese soprattutto in questa situazione di grave emergenza e che non vi sono limitazioni di alcun genere».
