Consip, turbativa d’asta nella fornitura di 24 milioni di mascherine: un arresto

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L’inchiesta dei pm e della Guardia di finanza di Roma sulla maxi commessa da 253 milioni (15,8 milioni relativi alle mascherine) bandita d’urgenza

di Ivan Cimmarusti

(ANSA)
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3′ di lettura

Turbativa d’asta dell’appalto Consip da 15,8 milioni di euro per la fornitura di 24 milioni di mascherine chirurgiche. In manette è finito l’imprenditore Antonello Ieffi, 42 anni, accusato anche di inadempimento contrattuale. L’indagine è del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Roma, al comando del colonnello Gavino Putzu.

L’indagine dei pm di Roma
L’inchiesta nasce nasce da una tempestiva denuncia effettuata da Consip alla Procura della Repubblica di Roma, con riferimento a una serie di anomalie riscontrate nella gara del valore complessivo di oltre 253 milioni di euro, bandita d’urgenza per garantire l’approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale e apparecchiature elettromedicali.

Il lotto incriminato
In particolare, il lotto n. 6, dell’importo di circa 15,8 milioni di euro, relativo alla fornitura di oltre 24 milioni di mascherine chirurgiche, veniva aggiudicato alla Biocrea Società Agricola a Responsabilità Limitata. La società, con la sottoscrizione di apposito Accordo Quadro con Consip, si impegnava, tra l’altro, alla consegna dei primi 3 milioni di mascherine entro 3 giorni dall’ordine. Sin dai primi contatti con la stazione appaltante pubblica, finalizzati all’avvio della fornitura, però, Ieffi, che interloquiva per conto dell’impresa sebbene non risultasse nella compagine societaria, lamentava l’esistenza di problematiche organizzative relative al volo di trasferimento della merce, asseritamente già disponibile in un punto di stoccaggio in Cina. Permanendo l’inadempimento alla data di scadenza prevista nel contratto per la prima consegna di mascherine, attraverso la collaborazione dell’Agenzia delle Dogane, veniva effettuata presso l’aeroporto cinese di Guangzhou Baiyun un’ispezione, che accertava l’inesistenza del carico dichiarato.

Il prestanome
L’indagine – definita dal gip «tempestiva rapida ed efficace» – ha consentito di dare pieno riscontro dei fatti denunciati. In particolare, è stato ricostruito come Ieffi abbia cercato di dissimulare la riconducibilità a sé della Biocrea – pur rimanendone l’esclusivo dominus – nominando come amministratore, in concomitanza con la pubblicazione del bando, un mero «prestanome» privo di precedenti, V.S. (classe 1980), cui ha poi «ceduto» l’intero capitale sociale al prezzo di € 100.000 da corrispondere però tra due anni. Inoltre, le indagini hanno dimostrato come la Biocrea, che ha un oggetto sociale del tutto estraneo al settore merceologico relativo alla gara («coltivazione di fondi, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse»), fosse una «scatola vuota» destrutturata, caratterizzata da un vero e proprio stato di inoperatività.

La puntata d’azzardo sulla salute
Nonostante la palese incapacità operativa e finanziaria della Biocrea, Ieffi ha partecipato all’appalto, accettando il rischio di non essere in grado di adempiere alla fornitura di milioni di mascherine nei tempi brevissimi dettati dallo stato emergenziale in atto, chiaramente indicati nel bando di gara: «una puntata d’azzardo – come evidenzia il gip nell’ordinanza – giocata sulla salute pubblica e su quella individuale di chi attendeva, e attende, le mascherine, che bene rende la capacità a delinquere del soggetto».

9 aprile 2020

L’appalto per i camici
Sebbene il tentativo non sia andato a buon fine, Ieffi si è immediatamente riorganizzato per provare ad aggiudicarsi un altro appalto pubblico, questa volta relativo alla fornitura di guanti, occhiali protettivi, tute di protezione, camici e soluzioni igienizzanti, per un valore complessivo di oltre € 73 milioni di euro, utilizzando altro soggetto giuridico, essendo la Biocrea ormai «bruciata». La nuova società – Dental Express H24 S.r.l. – presentava, però, una inesistente capacità economica pressoché sovrapponibile a quella della Biocrea; in aggiunta, un socio e membro del consiglio di amministrazione risultava gravato da precedenti penali. Anche in questo caso, all’esito dei controlli, Consip rilevava l’incompatibilità con i requisiti di partecipazione richiesti.

Consip, turbativa d’asta nella fornitura di 24 milioni di mascherine: un arrestoultima modifica: 2020-04-09T22:25:56+02:00da davi-luciano
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