Sequestravano profughi minorenni: arrestati

MILANO – Una banda di extracomunitari che rapiva minorenni stranieri appena sbarcati in Italia per poi chiedere mini-riscatti ai parenti è stata individuata dalla polizia durante un’operazione tra la Lombardia e il Lazio. Quattro egiziani sono stati arrestati, mentre altrettanti ragazzi, segregati in appartamento, sono stati liberati.

Le indagini sono partite dopo la denuncia del fratello di un egiziano di 17 anni, a cui i rapitori avevano chiesto prima mille euro e poi un saldo di duemila. L’uomo, di 23 anni, ha chiesto aiuto alla polizia milanese che poi, dopo una serie di localizzazioni, ha fatto intervenire la squadra mobile di Latina che ha liberato quattro diciassettenni nordafricani. Gli arrestati sono tre egiziani di 26, 22, 28 e un marocchino di 41 anni.

30.04.2014 – 10:24
http://www.cdt.ch/mondo/cronaca/105843/sequestravano-profughi-minorenni-arrestati.html

Caso Dani Alves: quando l’antirazzismo diventa marketing

Roma, 29 apr – «Non ho pensato di lasciare il campo […] In certi momenti di gioco si può cedere, ma bisogna pensare alle persone che si recano al campo per tifare la loro squadra». Dani Alves, oltre un anno fa, rispondeva così a chi gli chiedeva il motivo per cui non aveva lasciato il Bernabeu dopo le offese dei tifosi del Real Madrid. Domenica, nella partita tra Barcellona e  Villareal, i tifosi avversari gli hanno lanciato una banana mentre si stava apprestando a battere un calcio d’angolo: lui non si è scomposto, l’ha raccolta e se l’è mangiata. Un modo ironico per dire: le vostre offese non mi fanno né caldo né freddo. Una risposta condivisibile, lontana dai vittimismi di giocatori come Boateng e Balotelli. Anche perché da quando esiste il gioco del calcio esistono le offese agli avversari, e solo pochi viziati si atteggiano a perseguitati. Avete mai visto De Rossi piangere davanti ai telecronisti dopo essere stato offeso in campo? Di recente, contro il Napoli, la sua risposta è stata baciare la maglietta dell’A.S. Roma.

Tornando sul fatto di Dani Alves: se la sua è stata una scelta condivisibile, surreale e triste il seguito. Tra ieri e oggi abbiamo assistito ad una patetica campagna antirazzista lanciata con l’hashtag #somostodosmacacos. Una campagna alla quale tanti si sono sentiti in dovere di partecipare. Nel mondo di twitter e dei selfie quale occasione migliore per ottenere attimi di celebrità? Tanti i personaggi protagonisti di questi scatti. In Italia non potevano mancare Matteo Renzi e Cesare Prandelli, i quali si sono fatti fotografare con una banana davanti a palazzo Chigi. Il primo ha potuto mettere un altro tassello (o twitt che dir si voglia) alla sua incessante operazione di marketing, il secondo ha potuto ancora una volta sventolare il suo codice etico, tanto ipocrita quanto inapplicato.

Fin qui tutto prevedibile. Ciò che i nostri Renzi e Prandelli non potevano prevedere è la notizia uscita nella giornata di oggi: lo slogan #somostodosmacacos è stato pianificato dalla Ludocca, l’agenzia di marketing che gestisce l’immagine di Neymar, ed era già pronto da due settimane. L’episodio che ha visto protagonista Dani Alves è quindi servito per promuovere una campagna pubblicitaria già confezionata dall’agenzia dell’imprenditore e giornalista Luciano Huck. Una campagna pubblicitaria intorno alla quale gireranno molti soldi, se è vero che sul web è già possibile acquistare le magliette con lo slogan #somostodosmacacos al prezzo di 25 euro: non poco per una fruit creata per diffondere un messaggio contro il razzismo, no? Insomma, è chiaro: dietro l’antirazzismo c’è, in questo caso come in tanti altri, una patetica campagna di marketing.

D’altronde, mascherare il profitto con buoni propositi è una pratica molto vecchia, ma sempre attuale. Cosa ne pensano Renzi e Prandelli? Non sarebbe il caso di fare un intervento ufficiale per boicottare la vergognosa invenzione neymariana?

Staremo a vedere, anche se la risposta la sappiamo già. Nel mondo dell’ipocrisia sarebbe stupido aspettarsi qualcosa di simile.

Renato Montagnolo
http://www.ilprimatonazionale.it/2014/04/29/caso-dani-alves-quando-lantirazzismo-diventa-marketing/

Italia in svendita: dopo le banche BlackRock passa alle imprese

mercoledì, 30, aprile, 2014

Ci sono importanti ricapitalizzazioni in vista per il comparto bancario italiano, tra Bpm, Carige e Mps, ma per BlackRock, i cui vertici sono a Milano in questi giorni in occasione del ‘Global leadership summit’, potrebbe essere giunto il momento di lasciare il comparto bancario e investire nel settore industriale italiano e nelle pmi.
“E’ possibile che ora si dedichi a questo segmento”, ritiene Micheal Hewson, chief market analyst di Cmc Market, ritenendo “significativo” che il colosso dell’asset management, che ha in gestione asset per circa 4.300 mld di dollari, abbia ridotto la sua partecipazione in Mps da 5,7% a 3,2% proprio in vista di una accresciuta ricapitalizzazione, da 3 a 5 miliardi di euro.
http://www.imolaoggi.it/2014/04/30/italia-in-svendita-dopo-le-banche-blackrock-passa-alle-imprese/

Lampedusa: terreni espropriati ad agricoltori per far posto agli immigrati

gli italiani dovrebbero essere deportati. Occupano troppo spazio e non sono accoglienti. Nella repubblica dei diritti, serpeggia uno strano modo di intendere la “condivisione” e “solidarietà”.

lunedì, 28, aprile, 2014

Lampedusa — Le telecamere di LiberaEspressione – Esproprio  a Lampedusa
 
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28 apr – A Lampedusa per ripristinare l’agibilità del Centro di Primo Soccorso e Accoglienza di C/da Imbriacola, oltre alla ricostruzione dei padiglioni si dovranno realizzare delle opere quali canali, briglie e vasche per il deflusso delle acque meteoriche.
 
E’ stata convocata una conferenza di servizi per espropriare alcune aree confinanti con il centro; le aree interessate sarebbero in buona parte di agricoltori che da anni coltivano i propri terreni e che già in passato si sono visti espropriare terreni senza avere ricevuto nessun indennizzo da parte dello Stato.
 
Diverse sono state in passato le battaglie legali intraprese dalle famiglie interessate innanzi al Tribunale di Palermo al fine di ottenere il giusto risarcimento per la subita occupazione illegittima e per la perdita della proprietà del terreno oramai irreversibilmente trasformato (cementificato e deturpato) e non più idoneo alle sue naturali finalità agricole. Ad oggi ancora non è stata pubblicata nessuna sentenza.
 
La parte dei terreni che si vorrebbero ancora una volta espropriare e occupare andrebbero a frazionare irrazionalmente e inutilmente la proprietà dei fondi, ciò al presumibile fine di diminuire l’indennizzo da corrispondere, lasciando ai legittimi proprietari parte dei loro terreni che però di fatto sarebbero inutilizzabili oltre che sicuramente inaccessibili e non più idonei alle finalità agricole né ad altre attività.
 

Disabile scaraventato a terra e rapinato da 2 nomadi minorenni

speriamo che la tv non ne parli, sarebbe razzismo

mercoledì, 30, aprile, 2014

Roma: “Disabile aggredito e rapinato da due ragazzini in via Castelnuovo”
 
 
Aggredito, scaraventato in terra dalla propria sedia a rotelle e derubato di quello che aveva. Vittima un disabile, preso di mira da due “ragazzini’ in zona Marconi nel tardo pomeriggio del 26 aprile. La denuncia di quanto accaduto da parte del Presidente del gruppo consiliare di Forza Italia in Municipio Roma XI Marco Palma: “L’aggressione subita da Carletto su una sedie a rotelle in via Guido Castelnuovo deve essere un chiaro monito per l’intero quartiere”.
 
AGGREDITO E RAPINATO – Consigliere d’opposizione che spiega quanto accaduto: “Il 26 aprile è arrivata un’altra segnalazione relativa ad una aggressione subita da un portatore di handicap che vive in zona Marconi da parte di due ragazzini senza fissa dimora, probabilmente rom, che lo hanno aggredito e successivamente scaraventato al suolo per portargli via quei pochi euro che poteva avere al seguito. E’ una situazione che non trova soluzione e che trasmette paura tra le persone più indifese e più vulnerabili”.
 
INDIFFERENZA E VIOLENZA – Una situazione al limite, come spiega ancora Marco Palma: “Lunedì chiederò nuovamente un incontro alla stazione dei Carabinieri di zona – prosegue il consigliere di Forza Italia in Municipio XI – ma anche un maggior coinvolgimento delle realtà sociali presenti sul territorio. E’ chiaro che occorre ripartire, oltre che da una migliorata vigilanza, anche da un rinvigorimento del significato e del valore della comunità di quartiere, di strada, di palazzo, di pianerottolo che deve trovare all’interno i propri anticorpi contro l’indifferenza e la violenza”.
 
INTERROGAZIONE – “Mi auguro – conclude Marco Palma – di riuscire a creare le condizioni per poter vedere migliorata la vivibilità anche di questo quartiere. Già da domani con una interrogazione ed una lettera aperta al Prefetto ed al Sindaco oltre che alla Polizia Locale, rappresenterò che con questo accadimento il limite è ormai colmo. I cittadini, soprattutto i più deboli, debbono essere tutelati e garantiti dalle Istituzioni. Così non si può continuare”.
 
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TINT’INTERDIT, PASTICHES ET PARODIES

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Ed. Cabédita – Alain-Jacques TornareTEM - posts - BD  Tint'interdit, (2014 04 29) (1)

Voici l’étonnant ouvrage sur l’univers parallèle de Tintin et l’irrésistible tentation de la parodie qu’attendaient tous les tintinophiles !

 C’est peu de dire que la vie supposée sentimentale de Tintin et de ses compagnons a été déclinée sous différentes formes, toutes à l’honneur de l’imagination de leurs créateurs. Vous vous étonniez de l’absence habituelle des filles hormis Bianca Castafiore? Les parodies rétablissent l’équilibre, à l’œuvre ici auprès d’un héros à la houppe spectaculaire.

 Le but de ce livre vise surtout à dévoiler les faces cachées du personnage d’apparence si lisse, celles que nous avons toujours rêvé de connaître sans jamais se l’avouer. Son créateur, lui-même, goûtait aux farces, aux calembours et à la fantaisie.

 Alain-Jacques Tornare © C.Haymoz

La Suisse a joué un rôle de premier choix dans la diffusion des «Aventures de Tintin» qu’elles soient authentiques ou fausses. Tintin, par définition, «lavant plus blanc que blanc», se retrouve ici dans de beaux draps. Les meilleurs dessinateurs suisses du reporter à la houppe sont réunis pour la première fois dans un même ouvrage.

 L’AUTEUR

 Docteur en histoire de la Sorbonne, spécialiste des relations franco-suisses, chargé de cours émérite à l’Université de Fribourg, titulaire des Palmes académiques, chevalier des Arts et des Lettres, vice-président de la Fondation pour l’histoire des Suisses à l’étranger, Alain-Jacques Tornare est également l’auteur entre autres de La Révolution française pour les Nuls, Les Vaudois de Napoléon – Des Pyramides à Waterloo 1798-1815, L’Histoire des Fribourgeois et de la Suisse et de La Bérézina – Suisses et Français dans la tourmente de 1812.

 EDITEUR : Cabédita

ISBN : 978-2-88295-697-2

EAN : 9782882956972

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USA difensori di libertà e democrazia. Per cortesia, finiamola di credere a questa idiozia

lunedì, aprile 28, 2014
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Le autorità di Kiev hanno ordinato all’esercito di reprimere il movimento di protesta del popolo del sud-est dell’Ucraina.
 
Le autorità attuali di Kiev, ovviamente, non sono autonome e non fanno nulla senza gli ordini diretti di Washington e Bruxelles. Con questo tramonta il mito che l’Occidente vuole aiutare l’Ucraina a diventare libera, prospera e democratica.
 
L’ordine dei governanti di Kiev ad utilizzare l’esercito e le forze nazionaliste contro il popolo è stato dato subito dopo la visita in Ucraina del capo della CIA John Brennan. Questa non è certo una coincidenza. Gli esperti ritengono che Brennan ha portato a Kiev un piano per reprimere il movimento di protesta nel sud est dell’Ucraina, dove la maggioranza della popolazione ha il russo come lingua madre.
 
Proteste di massa pacifiche che si svolgono lì da marzo, quando i politici saliti al potere con un colpo di stato hanno abolito la legge sulle lingue che garantiva lo status ufficiale della lingua russa. Ma a Washington, come a Kiev, preferiscono vedere minatori, ingegneri, medici e insegnanti come “terroristi” e “separatisti”, indignati della politica della Capitale, che possono essere schiacciati dai carri armati e attaccati con le armi automatiche.
 
Carri armati, cannoni, forze speciali, nazionalisti armati e persino mercenari stranieri hanno già raggiunto le città nel sud-est dell’Ucraina. Già sono stati sparati i primi colpi e ci sono state le prime vittime. Le nuove autorità ucraine, che hanno accusato Viktor Yanukovich di crudeltà, ora hanno deciso di fare quello che lui non aveva mai fatto: hanno dato l’ordine di sparare alla popolazione. Gli Stati Uniti e l’Occidente, queste azioni di Kiev non solo non le condannano, ma le approvano direttamente.
 
Nel corso di una conferenza stampa a Washington, il capo del servizio stampa del Dipartimento di Stato Jennifer Psaki ha affermato che le attuali autorità di Kiev cercano soltanto di garantire “pace e tranquillità” in Ucraina. Alla domanda di un giornalista sul perché l’amministrazione Obama ha contestato l’uso della forza contro i manifestanti di Maidan e ora supporta la repressione militare delle proteste popolari di massa nel sud-est, la signora Psaki ha detto che Maidan “era una situazione completamente diversa”. E la signora Psaki ha semplicemente ignorato la domanda sulla appropriatezza dell’ “operazione antiterrorismo” delle autorità di Kiev contro la popolazione del sud-est, dove non sono stati visti terroristi.
 
Nel frattempo, anche i blog statunitensi commentano le dichiarazioni dei politici americani e dei media sui terroristi guidati dalla “mano di Mosca” in Ucraina con più malizia: dove sono questi terroristi e queste forze speciali russe? Probabilmente si sono travestiti da nonne?
 
Intanto a Kiev stanno cercando di mettere a tacere chi non è d’accordo con il nuovo governo. L’Ucraina ha spento i canali televisivi che trasmettono in russo: a quanto pare, questa è una manifestazione di democrazia. Sono perseguitati giornalisti più o meno obiettivi. A Kiev ieri, dopo aver partecipato a un dibattito televisivo i nazionalisti hanno picchiato violentemente Oleg Tsarev, candidato presidenziale dal sud-est del Paese. Questo è accaduto di fronte ai servizi di polizia e di sicurezza. I nazionalisti nello stesso giorno hanno attaccato un altro candidato alla presidenza ucraina Mikhail Dobkin. Anche i funzionari delle Nazioni Unite hanno dovuto ammettere la persecuzione politica in Ucraina. In questo caso nessuna condanna di tali atti è stata espressa da parte degli Stati Uniti e dell’Occidente.
 
Una volta, nel commentare i crimini contro il suo stesso popolo che il dittatore nicaraguense Anastasio Somoza commise, si guadagnò un epiteto da parte degli americani: certamente lui è figlio di una cagna, ma è il nostro figlio di cagna. A quanto pare, dal momento che questi sono gli approcci americani ai loro burattini, qualunque siano i figli della cagna, non sono cambiati.
 

Con la chemio salvi solo il 2,5% dei malati di tumore

martedì, aprile 29, 2014
 
Un dato sconcertante pubblicato da autorevoli riviste scientifiche americane, dove si legge che dei malati di tumore trattati esclusivamente con la chemioterapia, solo il 2,5% di essi raggiunge i 5 anni di vita. Aspettative di vita di molto superiori invece con il Metodo Di Bella, ma guai a chi pubblica i risultati su questa cura!
 
La ricerca scientifica
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Nel 2014 sono stati pubblicati daNeuroendocrinology Letters, rivista scientifica recensita dalla massima banca dati scientifica mondiale www.pubmed.gov, due studi clinici sull’impiego del Metodo Di Bella (MDB) nei tumori della prostata e della mammella. Con questi, i casi di varie neoplasie complessivamente e favorevolmente trattate col Metodo di Bella salgono a 774.
Il progresso rilevante e il dato innovativo, senza precedenti nella ricerca oncologica e nella terapia del cancro, è costituito dal fatto di aver ottenuto, su tumori solidi, la completa e stabile remissione senza ricovero ospedaliero, senza intervento chirurgico, né radioterapia, né chemioterapia, ma unicamente mediante il Metodo Di Bella:
Di Bella G, Mascia F, Ricchi A, Colori B.
Neuro Endocrinol Lett. 2013;34(7):660-8.
Di Bella G, Mascia F, Colori B.
Neuro Endocrinol Lett. 2013;34(6):523-8. Review.
Mentre l’informazione in Italia (anche se portata a conoscenza con documentazione dettagliata esauriente e completa) si è affrettata a censurare accuratamente ed ermeticamente quest’unico reale e documentato progresso nella terapia dei tumori solidi, ( ottenuto senza chiedere e ottenere nulla per la ricerca scientifica, senza questue, sceneggiate televisive “giornate della vita” o vendite di arance verdure e ortaggi vari), le istituzioni sanitarie, e la cosiddetta autodefinita “ comunità scientifica nazionale“ non si sono interessate alle pubblicazioni per prendere atto di un risultato di per sé rilevante, né per esaminarne il razionale, i meccanismi biochimici e molecolari, le ampie conferme bibliografiche, che hanno consentito questo risultato. C’è stata, al contrario, una mobilitazione generale, hanno scagliato anatemi e lanciato scomuniche contro il MDB, si sono scomodate società scientifiche, istituzioni sanitarie e comitati etici, per cercare ogni cavillo, ogni appiglio, ogni pretesto, ogni espediente, ogni scusa, per delegittimare, non il risultato, non le guarigioni, non l’essenza del problema, non le verità documentate e verificabili, (per cui non hanno assolutamente manifestato il benché minimo interesse, e che non potrebbero contestare), non la sostanza. Dalle irraggiungibili altezze siderali della loro onniscienza hanno sprezzantemente criticato la forma, la procedura, la metodologia delle pubblicazioni, il livello di valutazione della rivista che ha pubblicato gli studi (c.d.”Impact factor”).
Ma cos’è l’Impact Factor?
E’ una sorta di punteggio che viene assegnato ad ogni singola rivista, sulla base di una apposita selezione. La selezione delle riviste è svolta a totale discrezione di Thomson Reuters seguendo un approccio quali-quantitativo; le caratteristiche principali che consentono ad una rivista scientifica di essere presa in considerazione per la misura dell’IF sono:
·        la puntualità nella pubblicazione dei fascicoli;
·        l’applicazione di un processo di valutazione editoriale degli articoli basato sulla peer review;
·        la presenza di un abstract e di informazioni bibliografiche in inglese;
·        l’internazionalità degli autori;
·        l’interesse per il contenuto scientifico in relazione anche alla attuale copertura della specifica categoria tematica o alla trattazione di argomenti emergenti;
·        la presenza di dati citazionali sulla rivista (o sugli autori che vi scrivono) nel database di citazioni delle riviste già censite da Thomson Reuters.
E chi è Thomson Reuters?
Thomson Reuters, società nata il 17 aprile 2008, dalla fusione del colosso dell’informazione finanziaria canadese Thomson e la Reuters. L’accordo, raggiunto per 12,7 miliardi di euro, ha dato vita ad una delle più potenti e importanti società nel campo dell’informazione economico-finanziaria: il nuovo gruppo controllerà infatti il 34% del mercato, con il 33% detenuto da Bloomberg.
Probabilmente a questi eccelsi luminari è sfuggito l’ormai noto e da più parti denunciato meccanismo con cui vengono manipolati dalle multinazionali sia l’impact factor, che l’intera cosiddetta “Comunità scientifica”. E’ sufficiente leggere le dichiarazioni del Premio Nobel per la medicina Randy Scheckman che si ribella alle riviste scientifiche ai primissimi posti dall’Impact Factor, (come Science, Nature e Cell) e ammette che la ricerca in campo scientifico non è affatto libera ma in mano ad una “cerchia ristretta” (c.d. comunità scientifica). Dunque la ricerca scientifica, per il premio Nobel, “…sarebbe tutt’altro che indipendente” questa è l’accusa di Randy Sheckman che incalza sostenendo che “…ormai le riviste scientifiche non pubblicano contenuti in base alle ricerche ma in base all’interesse legato alle vendite…”.
(Per questo riviste indipendenti come Neuroendocrinology Letters , che hanno il coraggio di pubblicare le scomodissime verità scientifiche del Metodo Di Bella pagano la loro grande onestà morale con una grave penalizzazione dell’Impact factor).
“… In questo modo si crea un circolo vizioso perché anche i ricercatori sono spinti a modificare i risultati ottenuti e il loro lavoro per vedere pubblicate le loro ricerche…” Per questo Scheckman è convinto che questa sorta di “supervisore” (l’Impact factor) debba essere eliminato soprattutto per il bene della ricerca scientifica.
La Prof.ssa Marcia Angell, per 20 anni direttrice scientifica editoriale di una delle massime testate medico – scientifiche mondiali , New England Journal, nel suo volume “ The truth about Drug Companies” (La verità sulle case farmaceutiche), conferma e condivide in pieno la denuncia di Sheckman e fa riferimento ad ulteriori gravi denunce di altri autori (tra i quali Melody Petersen), lodandone l’impegno civile e l’approfondita indagine. Segnaliamo tre libri-inchiesta: “Melody Petersen: Dacci oggi le nostre medicine quotidiane: venditori senza scrupoli, medici corrotti e malati immaginari” – “Ray Moynihan e Alan Cassels: Farmaci che ammalano: …le case farmaceutiche che ci trasformano in pazienti” – “Sauveur Boukris: Quelle medicine che ci fanno ammalare“. Ben Goldacre, medico ricercatore inglese nel suo libro: ”La cattiva scienza” ( Bad science) denuncia il sistema della “comunità scientifica” dalle dinamiche perverse e poco trasparenti in cui sono coinvolti “”… soggetti dalla dubbia integrità morale …””assecondano e diffondono il giudizio positivo su un determinato farmaco, basandosi su dati falsati dalle aziende farmaceutiche. Molto spesso, infatti, l’efficacia dei medicinali viene verificata in test clinici malamente progettati, condotti su un numero ridotto di pazienti poco rappresentativi e analizzati con tecniche che ne enfatizzano solo gli effetti positivi. Quando emergono dati negativi, la legge consente all’azienda di tenerli nascosti”.
Ormai le denunce documentate sono sempre più autorevoli, e numerose, es: -Uno studio sul British medical journal rivela che l’87% dei ricercatori che diede parere favorevole al farmaco per il diabete Avandia, prodotto dalla GlaxoSmithKline, sospettato di provocare infarti, avevano ricevuto denaro dai produttori del farmaco. Nel caso dell’Avandia la corruzione emerse anche fra i membri della commissione della Food and Drug Administration chiamata a valutare. Se consideriamo la manipolazione e l’asservimento della ricerca al profitto denunciate da autorevoli personalità, comprendiamo pienamente la desolante impotenza e la grave tossicità nei tumori solidi delle attuali terapie del cancro. I dati scientifici oncologici, quelli veri, non quelli degli imbonitori dell’informazione di regime, smentiscono i trionfali successi dei ”farmaci antineoplastici di provata efficacia” magnificati dalle istituzioni sanitarie, documentandone un’inaccettabile percentuale di mortalità denunciata da un’agenzia della Reuters Healt [Wesport,CT]: “Unexspected high mortality rated associated with chemoterapy regimen…” (“Non ci si aspettava un tasso di mortalità così elevato associato ai protocolli chemioterapici…”). Il dato è confermato dalla pubblicazione di Gerrard [Br.J. Cancer 1998 Jun 77(12) 281-5] con l’undici per cento di decessi, non causati dal tumore ma unicamente da chemioterapia. Viene documentata una mortalità del 17% nella pubblicazione di Ghesquières H, Ferlay C e AA sulla rivista Ann Oncol. 2010 Apr;21(4):842-50. Epub 2009 Nov 13.dal titolo : Long-term follow-up of an age-adapted C5R protocol followed by radiotherapy in 99 newly diagnosed primary CNS lymphomas: a prospective multicentric phase II study of the Groupe d’Etude des Lymphomes de l’Adulte . La sopravvivenza dei malati di tumore, quella vera, delle verifiche scientifiche, non giornalistico-televisive, è essenzialmente dovuta alla chirurgia, molto meno alla radioterapia, e per il 2,5% con chemio, e si riduce, nei pazienti operati , ad un 29% di sopravvivenza a 5 anni (Richards,BMJ2000;320:895–898). Del 29% pertanto solo il 2,5% era dovuto alla chemio, come pubblicato da Morgan G. e AA “The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5- year survival in adult malignancies”, sulla prestigiosa rivista oncologica Clin. Oncol [2004 Dec.16(8):549-60]. Questa fondamentale pubblicazione si basa su 14 anni di osservazione, 225.000 pazienti, 22 varietà tumorali, per accertare il reale contributo della chemio al raggiungimento dei 5 anni di sopravvivenza. L’avvilente risultato è questo: su cento ammalati la chemioterapia consente solo al 2,5% di raggiungere i 5 anni, dopo i quali, Lopez nello studio clinico “Long–term results…Experience at the 20 th…” GacMed Mex [1998 mar. Apr,134(2):145-5] ha accertato che metà dei pazienti sopravvissuti a cinque anni, nel lungo termine muore per tumore.
Il dato di fatto che, senza alcuna delle note, gravi e non raramente mortali, complicazioni tossiche della chemio, il MDB abbia documentato nella massima banca dati mondialewww.pubmed.gov risposte obiettive rilevanti e complete, anche in stadi avanzati di carcinomi della mammella in cui l’oncologia ammette notoriamente e chiaramente di essere impotente a ottenere simili risultati, per la “comunità scientifica”, è irrilevante. Motivo ? La rivista che ha pubblicato i risultati del MDB ha un bassoimpact factor, il Dr. Di Bella fa parte del comitato editoriale e il lavoro non segue (secondo loro), la corretta prassi metodologica. Pertanto un risultato scientifico e clinico di questa portata non conta assolutamente niente. La logica del ragionamento è ovviamente perfetta e ineccepibile , degna delle più eccelse e codificate procedure metodologiche, di impeccabili raccolte dati, di un’ortodossia sancita in quintali di inutili pubblicazioni metodologicamente perfette che hanno portato al nulla, al fallimento noto, conclamato e tragico precedentemente riportato, della cura del cancro che porta a uccidere con chemio dall’undici al diciassette per cento di pazienti in alcune neoplasie, e a 5 anni, a ottenere col la chemio ( in assenza di chirurgia ) il 97,5 % di ammalati neoplastici morti.
A fronte di questi noti e certificati risultati delle attuali terapie oncologiche istituzionali “ di provata efficacia “ è etico, razionalmente scientifico, morale, disprezzare e interdire terapie come il MDB che non provocano mortalità e neppure la rilevante tossicità della chemio, conseguono percentuali nettamente più elevate di miglioramenti in tutti gli stadi , fino alla documentata e stabile remissione (sconosciuta all’oncologia) in carcinomi prostatici e della mammella, senza intervento chemio e radio, con abbattimento evidente ed elevatissimo delle spese sanitarie e conseguente crollo del fatturato delle multinazionali?
 
Sollevare col MDB da drammatiche sofferenze, prolungare esistenze più dignitose e accettabili, salvare vite, documentare il tutto sulla banca dati scientifica mondiale ufficiale www.pubmed.gov, non serve assolutamente a nulla, non viene degnato della minima attenzione, non merita alcuna considerazione ma solo la sprezzante scomunica di questa cosiddetta “comunità scientifica”.
 

La Russia prepara la strategia della “terra bruciata” finanziaria

lunedì, aprile 28, 2014
 
Dedefensa – 25 aprile 2014
 
L’agenzia di rating statunitense Standard & Poor (S&P) ha declassato la Russia da BBB a BBB-, quasi a “Paese marcio” (“a meno di una tacca di distanza dallo status di spazzatura“). Tale iniziativa ha chiaramente un carattere politico direttamente legato alla crisi ucraina e all’ostilità sempre più aggressiva verso la Russia del sistema americanista (più entità che potenza organizzata ). S&P  giustifica la decisione, mostrando come la sua prospettiva sia legata alla visione effettivamente antagonista della Russia: “A nostro avviso, la situazione geopolitica di tensione tra Russia e Ucraina potrebbe vedere ulteriori deflussi significativi sia di capitali esteri che nazionali dall’economia russa e quindi ulteriormente minare le già indebolite prospettive di crescita“.
ZeroHedge.com commenta il 25 aprile 2014 la notizia concentrandosi sulla reazione ovviamente furiosa della Russia. Tyler Durden dice che la reazione iniziale del Ministero dell’Economia russo minimizza la decisione di S&P. Ma ancora più importante, prevedendo l’imminenza ormai sempre più vicina, in questo contesto e anche nel peggioramento della situazione, di nuove sanzioni preparate dagli Stati Uniti, la Russia prepara la sua risposta. Dipende dal consigliere economico di Putin, Sergej Glazev, economista sostenitore di una politica molto rigorosa contro il blocco BAO. Durden descrive ciò che chiama strategia della “terra bruciata” della Russia, in cui saranno invitati a partecipare i BRICS.
“…Ma molto più importante, e prima di altre sanzioni occidentali che appaiono imminenti, a meno che Obama voglia apparire ancora più debole di quanto lo sia attualmente (concedo, sarebbe difficile), il consigliere del presidente russo Sergej Glazev ha proposto un piano di 15 misure volte a proteggere l’economia del Paese dalle sanzioni, se applicate. Il giornale Vedomosti cita la lettera di Glazev al Ministero delle Finanze. Secondo Vedomosti, come Bloomberg riferisce, Glazev ha proposto:
• La Russia dovrebbe spostare tutti i beni e depositi in dollari ed euro dai Paesi della NATO a quelli neutrali.
• La Russia dovrebbe iniziare a vendere i titoli sovrani dei membri della NATO prima che i depositi in valuta estera della Russia siano congelati.
• La banca centrale dovrebbe ridurre le attività in dollari e vendere le obbligazioni sovrane dei Paesi che sostengono le sanzioni.
• La Russia dovrebbe limitare le attività delle banche commerciali estere per evitare speculazioni sul rublo e deflussi di capitale.
• La banca centrale dovrebbe aumentare l’offerta di denaro in modo che compagnie statali e banche possano rifinanziare prestiti esteri.
• La Russia deve utilizzare monete nazionali nel commercio con i membri dell’Unione doganale e  altri partner, non dollari ed euro.
In altre parole, una campagna di terra bruciata in piena regola da parte della Russia. Certo, i buoni del Tesoro degli Stati Uniti detenuti da società russe non sono così sostanziali (e potrebbero essere monetizzati interamente in tre mesi dal POMO della FED), e i legami finanziari occidentali con la Russia, oltre che commerciali, non sono in pericolo, ma se la Russia prendesse il testimone, e gli altri Paesi BRICS, già furiosi per la recente decisione degli Stati Uniti di non accrescerne lo status nel FMI, seguissero l’esempio, allora la vita di Obama diventerebbe un incubo. Soprattutto se il più importante membro dei BRICS, la Cina, facesse una qualsiasi delle molte cose che può fare, indicando, in questa nuova guerra fredda, se è con o contro gli Stati Uniti...”
 
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
http://cogitoergo.it/?p=26248

‘LE DEBAT PANAFRICAIN’ DU 20 AVRIL 2014 / LUC MICHEL SUR ‘AFRIQUE MEDIA’ TV

Emission intégrale /2014 04 20 / avec Afrique Media TV – EODE Press Office/

 Video sur : https://vimeo.com/93085320 EODE-TV - AFRIQUE.M.TV débat panafricain FULL EMISSION (2014 04 20) FR 1

« j’ai éte ému par ses interventions sur Africa Media. C’est ces genres d’Européens que nous cherchons »

– Un téléspectateur africain (sur Facebook).

EODE-TV - AFRIQUE.M.TV débat panafricain FULL EMISSION (2014 04 20) FR 2

 Luc MICHEL parmi les invités de la TV panafricaine AFRIQUE MEDIA …

Emission le DEBAT PANAFRICAIN du dimanche 20 avril 2014,

Présentée de main de maître par Bachir Mohamed Ladan,

sur certains sujets d’actu :

Luc MICHEL parle particulièrement

De la situation en Ukraine (perte de contrôle de Kiev, insurrection autonomiste à l’est et au sud, accords de Genève et plans de Poutine) ;

Et il répond à la question « Que penser et qu’attendre de la Présidentielle algérienne ? ».

  # EMISSION DU 20 AVRIL 2014

  SUJETS D’ACCEUIL :

 1- NIGERIA: enlèvement des jeunes lycéennes à CHIBOK dans l’état de BORNO. Qui se cache derrière cet acte? (François BIKORO, PP NDOM)

 2- CAMEROUN : Le chef de l’Etat en Europe depuis la fin du sommet UE-Afrique coûterait une fortune au contribuable camerounais selon les journaux privés. On parle d’environ 1 milliards de FCFA en 13 jours. (JEAN DE DIEU AYISSI)

 3- GUINEE BISSAU : Les observateurs nationaux et internationaux ont salué chaleureusement la bonne tenue des élections législatives et présidentielles qui se sont déroulées dimanche. Le bon déroulement des élections peut-il contribuer à la levée des sanctions imposées par les partenaires depuis le coup d’état d’avril 2012? (HADI DIAKITE)

 4- GUINEE BISSAU : le second tour opposera José Mario VAZ du (PAIGC) à NUNO NABIAM, le candidat des militaires. L’armée chercherait-elle à contrôler l’exécutif ? (JP SAMNICK)

 5- LIBYE : l’ambassadeur jordanien enlevé à Tripoli deux jours après l’annonce de sa démission. Quelles interprétations ? (Dr BASSILEKIN)

 6- TRANFERT D’ARGENT: Les Africains perdent 1 milliard 800 millions de dollars en frais d’envoi par an, selon une étude réalisée par l’ONG Overseas Development Institute, basée à Londres. Comment expliquer ces coûts élevés ? (ABDOU ADAMOU, Me YAMBI)

 7- CRISE UKRAINIENNE : L’Ukraine pourra-t-elle sortir indemne de la crise qui ébranle ses régions orientales ? (Luc MICHEL, Hubert Etoundi)

  SUJETS A DEBATTRE :

 1- ALGERIE : Zoom sur la présidentielle. (fin de campagne, déroulement du scrutin, avenir)

 2- COTE D’IVOIRE : Bilan à mi-parcours du président ADO

 3- CONGO : Assassinat du chef Maï Maï, Paul SALADA « Morgan ». Elimination d’un témoin gênant ?

 4- ICONE DE LA SEMAINE : Houari Boumédiène (Algérie)

 LA CHAINE PANAFRICAINE ‘AFRIQUE MEDIA’ : « PRESENTER UNE AUTRE AFRIQUE »

 La chaîne AFRIQUE MEDIA, chaîne panafricaine à caractère informationnel et thématique : l’information  des africains  sur les enjeux internationaux, la chaîne  de référence  miroir de l’Afrique …

 Website : http://afriquemedia.tv/

 La Vision de AFRIQUE MEDIA : leitmotiv, lever un pan de voile sur la nouvelle Afrique, une Afrique loin des clichés longtemps dépeints sur les toiles occidentales. Une Afrique forte, une Afrique  dynamique, une Afrique  participant à la construction  du monde. Un souci majeur  pour l’Afrique : être un pont virtuel sur lequel l’Afrique marchera  pour se réapproprier  l’Histoire, son histoire, mais aussi la réécrire avec ses propres mots. Un autre  point important pour l’équipe de la TV est de faire vivre l’actualité sur le vif, dans  un monde  qui se transforme et une actualité qui évolue. L’ultime ambition de la TV est de créer une synergie, de rapprocher  les africains d’ici et d’ailleurs, sous la coupole de la construction  du continent, afin que toutes les forces soient réunies pour offrir aux générations africaines futures une Afrique dont elles seront fières.

 EODE-TV / EODE Press Office

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