CRISTINA KIRCHNER ACCUSA OBAMA DI VOLERLA AMMAZZARE! – “SE MI DOVESSE SUCCEDERE QUALCOSA, NON GUARDATE AL MEDIO ORIENTE, GUARDATE AL NORD” – L’OPPOSIZIONE L’ACCUSA DI ESSERE “COMPLETAMENTE FUORI DALLA REALTÀ”

In un discorso televisivo, Kirchner allude a un presunto complotto contro di lei da parte imprenditori locali sostenuti da un “aiuto straniero” – Già Hillary Clinton nel 2010 si era interrogata sul benessere mentale del presidente. “Sta assumendo farmaci? Quanto conta lo stress sui suoi comportamenti e sulle decisioni politiche che affronta?”…
I politici argentini dell’opposizione hanno accusato il presidente Cristina Fernández de Kirchner, di essere “completamente fuori dalla realtà”. Durante un programma televisivo, la donna aveva infatti lanciato un confuso appello in cui sosteneva che gli Stati Uniti potrebbero celarsi dietro un complotto per rovesciare il governo e forse assassinarla.

“Se mi dovesse succedere qualcosa, non guardate al Medio Oriente, guardate al Nord”, ha detto Fernández durante il discorso di martedì notte, in cui si alludeva ad un presunto complotto contro di lei tra banchieri e uomini d’affari locali sostenuti da “un aiutante straniero”.

Precedentemente Fernández aveva affermato di aver ricevuto minacce di morte dall’Isis, a causa della sua amicizia con Papa Francesco. Nel discorso di ieri sera, però, ha parlato di minacce ricevute in tre email di funzionari della sicurezza argentini, provenienti dagli Stati Uniti.
La sua affermazione arriva sulla scia di un rapido deterioramento delle relazioni tra Argentina e gli Stati Uniti, dopo che il paese aveva dichiarato default nel mese di agosto.
Con la stagnazione economica, la moneta argentina in caduta libera e un allarmante aumento dei livelli di criminalità, Fernández sembra essere sempre più pressata.
Vi sono anche crescenti incertezze riguardo la candidatura del suo partito alle elezioni del 2015. Forse si candiderà il figlio Máximo Kirchner per sostituirla.
“Dal momento che non riesce a resistere davanti alla realtà, tra la disoccupazione, l’alta inflazione, il dollaro in aumento… Così s’inventa che non è più l’Isis a cercare di ucciderla, ma gli Stati Uniti”, ha detto la politica Elisa Carrió. “‘S’inventa dei complotti.”

Già Hillary Clinton nel 2010 si era interrogata sul benessere mentale del presidente. “Sta assumendo farmaci? Quanto conta lo stress sui suoi comportamenti e sulle decisioni politiche che affronta?”…

Da http://www.theguardian.com
Fonte: http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/cristina-kirchner-accusa-obama-volerla-ammazzare-se-mi-dovesse-85700.htm

http://lagrandeopera.blogspot.it/2014/12/il-presidente-dellargentina-accusa.html

«La mia vita a due passi dal Muos» Tra notti insonni e cellulari che non funzionano

CRONACA – Un anziano niscemese vive a 300 metri dall’impianto militare Usa. Il nuovo faro non lo fa dormire la notte. Le onde elettromagnetiche mandano il tilt il defibrillatore. A casa è tagliato fuori dal resto del mondo, perché non è possibile usare né telefonino né internet

Il signor Salvatore Terranova è un uomo mite. Un pensionato che vorrebbe stare in pace nella propria casa in contrada Ulmo. Non ha fatto i conti col più temibile ed ingombrante vicino di casa che a Niscemi si potrebbe desiderare: il Muos e le 46 antenne NRTF. Col nuovo faro d’illuminazione i problemi sono aumentati. «Alla luce in fondo mi sono abituato – dice mestamente – ma il rumore dell’impianto è terribile e costante, a volte sono costretto ad andare a dormire da amici e parenti».

Anche per questi motivi il signor Terranova è dichiaratamente No Muos. Vicino di casa del presidio degli attivisti, vive a 300 metri in linea d’aria dall’antennone centrale di 150 metri. Una convivenza difficile quella con i militari americani. Le onde elettromagnetiche emanate dalle antenne NRTFmandano perennemente in tilt il defibrillatore cardiaco del signor Terranova. Di fronte a un’emergenza c’è da sperare di non essere a casa in quel momento.

«Da me – continua – non funzionano cellulari e tablet ed ho problemi costanti con la connessione. Mi hanno consigliato di comprare pc e iphone di ultima generazione, schermati, ma non me li posso permettere». L’anziano niscemese però non si è arreso. Anzi ha provato perfino a rendersi utile. «Avevo chiesto che mettessero una centralina Arpa da me, ma al Comune m’hanno detto che la richiesta dovevo farla personalmente a Palermo». Non solo.

A due passi dal discusso sistema di guerra, ha una posizione d’osservazione privilegiata. Racconta che «quando ci furono i controlli dell’Istituto superiore di Sanità ho visto solo gli americani ed un dipendente della base accanto gli scienziati italiani. Le antenne le accendevano a sei a sei e non tutte insieme»(la legge prevedeva che le verifiche andassero fatte alla massima potenza ndr).

Partecipando allo sciopero sociale che ha visto centinaia di niscemesi riversarsi nelle strade per chiedere diritti al posto di basi militari, il signor Terranova saluta in maniera frettolosa. «Ho una visita alla tiroide – spiega – da un anno ne soffro. Mia moglie invece è malata da cinque anni. Ora io non so se dipende dal Muos, però non è possibile aspettare un anno per avere un controllo sanitario».

Fonte: catania.meridionews.it – http://www.informarexresistere.fr

Usa mandano altri carrarmati al confine con l’Ucraina.Per molti analisti la guerra è imminente!

Ulteriori 100 veicoli blindati per proteggere Polonia e Balcani da un eventuale attacco dei russi. Per molti analisti la guerra è imminente.NEW YORK (WSI)
Il presidente degli Stati Uniti sta dando retta ai suoi consiglieri falchi
e ha inviato cento carri armati nell’Est Europa, teatro della nuova Guerra Fredda tra Occidente e Russia.
 
Il sito Military.com riferisce che il nuovo comandante dell’esercito europeo ha intenzione di rafforzare la presenza dei blindati americani in Polonia e negli Stati del Baltico, nazioni i cui governi hanno paura di fare la stessa fine che Mosca ha riservato alla Repubblica di Crimea, penisola piena di filo russi che è stata annessa alla Russia.
 
Le truppe statunitensi resteranno fino all’anno prossimo e possibilmente anche oltre quella data e il loro sarà essere pronti a contrastare le iniziative russe nel territorio dell’Est Ucraina, dove i ribelli filo russi stanno combattendo contro il governo pro europeo.
 
Il Generale Frederick “Ben” Hodges, che ha preso il posto di Donald M. Campbell al comando dell’esercito Usa in Europa, ha detto che le forze militari stanno per aggiungere altri 100 veicoli tra carri armati Abrams e blindati Bradley al contingente dell’Europa orientale.
 
La decisione spiega perché la Nato ha già provveduto a inviare diversi jet da combattimento, squadroni di soldati e carrarmati in Europa a pochi minuti dal confine con la Russia: per ragioni “contingenti”.
 
Le ultime notizie fanno riflettere sui perché all’origine dell’escalation in Ucraina. Tra le speculazioni e teorie che circolano, una particolarmente suggestiva riguarda i motivi per cui la Crimea ha un ruolo chiave nello spostare gli equilibri militari globali e in particolare del Medioriente.
 
 

In Grecia la polizia antisommossa carica anche persone sulla sedia a rotelle

la polizia è lì per difendere lo status quo caro a moltissimi, soprattutto per difendere quel grande progetto europeo, tanto solidale e tanto giusto perché sovranazionale, ci hanno ripetuto negli ultimi anni e poi opporvisi è da reazionari antidemocratici fascisti. C’è anche chi è “autorizzato” a contestarla, purché non vada oltre a qualche rimbrotto e qualche sfilata in piazza per far scena.

Se non vi indignano più neanche queste immagini vuol dire che l’informazione di regime ha quasi completato la sua opera
Nella giornata internazionale per le persone con disabilità, alcuni greci su sedia a rotelle si sono recati davanti al Ministro delle Finanze
nel centro di Atene per protestare contro le misure d’austerità e i tagli ai sussidi medici di cui godevano. In un paese sotto commissariamento della Troika e in pieno collasso del Welfare State, può anche accadere che la polizia antisommossa pensi che queste persone possano occupare l’edificio e quindi proceda a questa reazione. “Passo oltre”, ha detto un ragazzo sulla sedia a rotella, “cosa vuoi farmi? Picchiarmi?”. Un uomo anziano ha oltrepassato il cordone di polizia gridando “lasciatemi passare”.

Se non vi indignano più neanche queste immagini e se non capite che (come il Jobs Act di Renzi che si allinea a tutto quello che la Troika ha imposto in Grecia negli ultimi mesi) questa disumanizzazione può presto impossessarsi del nostro paese, vuol dire che l’informazione di regime ha quasi completato la sua opera.
Come scrive il blog KTG ogni parola sarebbe superflua e bastano queste immagini:

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=9706

Processo Numa contro due no tav accusati di ingiurie e minacce, finale 12 dicembre

Capodanno2011NOTAV

Non è facile raccontare il “proprio” processo quando si è abituati a presenziare in aula in altro modo. Ci provo, quindi, anche grazie all’aiuto di Eleonora Forno che ha trascritto l’ultima udienza, il 20 giugno 2014, nella quale il punto centrale sembra essere ancora quella fantomatica prova “inammissibile”, per la procura e l’avv. di Numa che, secondo la difesa, dimostrerebbe che il reato contestato, almeno nel mio caso, non c’è stato.

Ore 9:00, Giudice di Pace – l’udienza si apre con la rinuncia dell’avv. Melano, difesa Carena, agli ultimi 2 testi, nulla opponendo le altre parti.
Prende poi la parola l’avv. Vitale, difesa Zandiri, sintetizzando la cosiddetta “questione video”: le possibili opzioni sono 2:
1) esiste un video pirata non meglio identificato
2) ci si focalizza invece su un altro video di cui in precedenza non si conosceva origine, ma poiché a seguito ultima udienza l’autrice si è palesata, ed è qui presente, ai sensi exart. 507 si chiede di sentirla e acquisirne testimonianza. A tale proposito la sig.ra Zandiri rende spontanea dichiarazione:
“Sono stata contattata successivamente a scorsa udienza dalla sig.ra V.B. che in quanto autrice di un video sui fatti in oggetto si è detta disponibile a venire a testimoniare”.
Avv. Vitale chiede che ai sensi exart.507 c.p. venga disposta tale testimonianza anche al fine eventualmente di acquisire video.
Il PM si oppone in quanto non assolutamente necessario ai fini della sentenza.

[ndr provare la verità in queste aule evidentemente NON E’ NECESSARIO ai fini DELLA SENTENZA. COME DIRE CHE E’ GIA’ TUTTO DECISO? ]
Avvocato Parte Civile (Numa)  si oppone all’acquisizione del video in quanto se produttivo di immagini e suoni costituirebbe intercettazione, poiché si tratterebbe di ripresa effettuata da persona che non partecipava alla conversazione né era stata vista dai presente. Per quanto riguarda invece l’esame della sig.ra V.B., trattasi di teste a sorpresa, tenuto sotto silenzio dall’avv. della difesa in maniera a dir poco irrituale, come nei telefilm americani, e contrasta con quanto detto dai testi la volta scorsa, quindi non lo si ritiene necessario.
Avv. Vitale contesta opposizione della parte civile, spiegando che è consentita la produzione di registrazioni con supporto audio e fono, asserendo che a  tale proposito la giurisprudenza fa normalmente  riferimento a registrazioni fatte da una delle parti. Nel nostro caso, c’è la piena consapevolezza della sig.ra Zandiri, e la registrazione è stata fatta in sua presenza, quindi cade l’argomentazione del “fatta all’insaputa” degli interlocutori. Quindi è documento che può essere acquisito, e ritiene di insistere nell’acquisizione.
La Giudice accoglie l’istanza relativamente all’acquisizione testimoniale della teste indicata, riservando ogni decisione in merito alla visione e acquisizione video alla prossima udienza, dove ci sarà anche la discussione finale.
Viene dunque chiamata a testimoniare la sig.ra V.B.
Giudice: “trattasi di exart. 507, quindi interrogo io”.
Giuramento, preliminari e ammonizione alla teste di dire la verità: “Lei sa che la falsa testimonianza è punita da 2 a 3 anni” ne chiede conferma al PM, che precisa gli anni essere da 2 a 6…
Giudice: Conosce Zandiri Simonetta?
Teste Sì, dal capodanno 2011, cioè….  dal 31/12/2010
Poiché la teste si è corretta a seguito voce dal pubblico prontamente ammonita, anche i giornalisti sono pregati di spostarsi dai banchi davanti e tornare insieme al pubblico…e la giudice fa mettere a verbale che la teste ha rivisto le proprie dichiarazioni a seguito intervento del pubblico.
Teste: E’ una conoscenza occasionale
Giudice: Vi frequentate ancora in modo amichevole?
Teste: no
Giudice, Veniamo al 31/12/2011, cosa succede?
Teste Il 31/12/2010
Giudice Io parlavo del 2011, va bene, ne parli pure

[ndr da questo punto integro la trascrizione della testimonianza di V.B. con quanto verbalizzato dal cancelliere]

Il 31/12 ho deciso di trascorrere la festività di fine anno in Val Clarea dove c’era la manifestazione e il festeggiamento di capodanno dei cittadini, anzi di alcuni cittadini contrari alla costruzione del TAV. Mi sono recata in Val Clarea in compagnia di amici intorno alle 21:00, giunta sul posto ho osservato la situazione e poiché l’area è oggetto di discussione con la Questura o la Prefettura sulla definizione dei confini di quella che, allo scadere della mezzanotte, sarebbe trasformata in area strategica militare e quindi soggetta a divieto di avvicinamento e attraversamento del confine del territorio libero fino alle 23:59, ero intenzionata a sapere dove mi trovavo e quali conseguenze avrebbe comportato per me e i miei amici trovarsi in un’area sottoposta a tale divieto. Intorno alle 22:00 sento delle voci in mezzo alla confusione generale, in particolare una voce femminile richiamare il silenzio per consentire a qualcuno di comprendere attraverso una telefonata in Questura o in Prefettura, non ricordo, quali fossero esattamente i suddetti confini e le conseguenze della nostra presenza lì. A questo punto ho cercato di capire che fosse la persona che aveva in mano il telefono per fare la telefonata. Ho individuato un gruppo di persone che con una mano tenevano il telefono e con l’altra mano invitavano i presenti al silenzio. Mi sono avvicinata al gruppo e poiché c’era un disturbo acustico ho deciso di accendere la telecamera e riprendere per poter, per mia informazione, risentire e comprendere esattamente le parole dell’Autorità che definivano questo confine. Anzi, era solo una signora che teneva in mano il telefono e stava parlando con l’Autorità, una signora che conoscevo di vista, non le avevo mai stretto la mano, era la signora Zandiri. Ho avvicinato la telecamera al telefono per registrare la telefonata.
Teste: Decisi di andare in Clarea, dove c’erano festeggiamenti di capodanno da parte di cittadini, anzi di alcuni cittadini contrari alla costruzione del Tav. Ero con amici, arrivai intorno alle 21 e giunta sul posto iniziai ad osservare la situazione, poiché l’area era oggetto di discussione con questura o prefettura non ricordo, su definizione dei confini di quella che a mezzanotte si sarebbe trasformata in area strategica militare, quindi soggetta a divieto di avvicinamento e attraversamento dei confini. Volevo capirne le conseguenze per me e per le altre persone che stazionavano lì.
Verso le 22 sentii voci più forti nella confusione generale e una in particolare, che chiedevano silenzio per consentire a qualcuno di comprendere attraverso una telefonata in questura o in prefettura, quali fossero esattamente i suddetti confini e le relative conseguenze per noi.
Giudice Solo lei riprendeva la telefonata con la telecamera?
Teste Non ero l’unica a riprendere, c’era un’altra telecamera, c’era un’altra telecamera, non so se fosse di un uomo o una donna
Giudice Conosceva la persona?
Teste No, non so chi fosse, l’ho capito dopo visionando il mio video, perché si vede una mano che non so di chi fosse. La telefonata era in viva voce, con 2 o 3 telecamere intorno, essendo l’argomento di interesse generale, la Zandiri teneva il telefono in modo che le persone del gruppo potessero ascoltare, ho registrato la telefonata.
Giudice Poi?
Teste Poi ci siamo concentrati sulla festa, ma io tenevo d’occhio la Zandiri perché m’interessava la questione, poi sicuramente prima di mezzanotte c’è stata un’altra telefonata da parte di un’altra signora, non la Zandiri, che ha però preso il telefono della Zandiri, allora io ho riacceso la telecamera e ho nuovamente ripreso e registrato la telefonata che ha fatto questa signora
Giudice Ci dica di più di questa signora, era bionda, bruna?
Teste non lo so, faceva freddo, aveva un copricapo
La telefonata era in viva voce. Ha telefonato ad un giornalista, tale Massimo, con tono confidenziale, presentandosi come Gabriella o Graziella, non ricordo, e chiedendo news. Non conoscevo voce di tale Massimo, che non si è identificato, ma si è lamentato chiedendo se non fossimo ancora stufi di denunce e di querele e se avessimo proprio voglia di finire tutti in galera.
Lei diceva: “ma non mi riconosci, sono Gabriella o Graziella del giornale della Valsusa”, poi il giornalista ha interrotto la comunicazione.
Giudice Ha mai visto la Zandiri parlare al telefono con questo giornalista?
Teste NO. Il video era su una cassetta che utilizzo e riutilizzo. Di solito salvo solo il materiale interessante, ma salvai il video di quella sera su un DVD non perché fosse interessato ma perchè non avevo voglia di rivederlo, poi successivamente seguendo la Zandiri su Internet nel suo lavoro di relazioni sui processi, venni a sapere che era stata querelata per sentito insulti ingiurie offese al sig. Massimo Numa per telefono durante la serata alla quale avevo partecipato, allora mi ricordai di avere registrato e filmato qualcosa, ho riguardato e l’ho trovato. Ho contattato su facebook la Zandiri e intorno ai primi di aprile circa 2014 ho chiesto ad un mio amico, R.P. (la teste risponde a precisa domanda del giudice), di inviarle il video senza comprimerlo poiché io non ero capace
Giudice Conosce Carena Gian Paolo?
Teste No
Avv. Vitale (controinterrogatorio): Conferma di stare parlando della serata in cui entrava in vigore il sito strategico?
Teste Sì
Avv. Vitale Sa se quello era il primo capodanno in cui c’erano le reti in Clarea?
Teste Non so
Nessun’altra domanda, la teste viene congedata, la giudice decide di lasciare in sospeso la questione dell’acquisizione del video, e di riservarsi di citare ancora la sig.ra Bertorelli quando sarà visionato il suo video.
Durante la stessa udienza si svolgerà la discussione finale: il 24/10/2014 alle ore 9 in aula 3, “se in tale data esisterà ancora l’istituto del Giudice di Pace”. Il 24 ottobre l’udienza è stata rinviata, causa sciopero, al 12 dicembre. Il giudice dovrà decidere se accettare o meno la PROVA VIDEO ben descritta dal teste V.B. e, in tal caso, si procederà alla visione del video, poi alla discussione finale e, infine, alla sentenza.

Qui un breve resoconto delle  udienze precedenti. La deposizione di Massimo Numa, sollecitato dalle domande dell’avvocato di parte civile, Bertolino (lo stesso che tutela il SAP costituitosi parte civile nel maxi processo no tav), e la descrizione delle indagini svolte dalla DIGOS, del Dott. FUSCO.

L’udienza si terrà alle 9:00 presso l’aula A3 del GdP in V.le dei Mughetti 22, Torino.

Vorrei dirvi, come sempre, #giudicatevoi ma, purtroppo… giudicheranno loro.
A sarà dura.

Simonetta Zandiri – Maria Eleonora Forno

Mafia Capitale, 2 poliziotti: “Nel 2003 avevamo scoperto tutto ma siamo stati bloccati”

domenica, 7, dicembre, 2014

 

Ieri sera, ad Anno Uno, è andato in onda una clamorosa video-denuncia, in cui 2 ex poliziotti della Mobile di Roma ha raccontato la loro assurda vicenda: “Nel 2003 avevamo già scoperto e denunciato Mafia Capitale. Ma siamo stati bloccati.” Da chi?, chiede il cronista. Ecco la risposta, che lascia a bocca aperta.

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Stefano Bianchi ha incontrato ad Ostia Gaetano Pascale e Piero Fierro, ex poliziotti della squadra mobile di Roma. I due agenti già lo scorso anno avevano rivelato al cronista de ilfattoquotidiano.it Luca Teolato gli insabbiamenti delle inchieste da loro condotte.

Nel 2003 Pascale aveva messo le mani sulla mafia di Ostia, prima che lo facesse l’inchiesta “Nuova Alba”.

Ma è stato fermato da qualcuno.

“Questa cosa ha favorito i narcotrafficanti” – dichiara Fierro – “La prendo con ironia ma bisognerebbe scappare da ‘sto Paese. Ho fatto un giuramento: essere fedele alla patria. e da allora ho preso solo calci in faccia”.

E rivela: “Nel 2003 eravamo arrivati alle stesse conclusioni del 2013. C’è stato un solo problema: c’hanno fermato. La mafia e la politica dividono lo stesso territorio: o si mettono d’accordo o si sparano. Voi avete mai visto un politico sparato a Roma?”.

E aggiunge: “A Roma c’era Pippo Calò. Secondo voi una volta morto lui hanno tirato giù la saracinesca e scritto ‘chiuso per ferie’. Ho cercato solo di fare il mio dovere: lo sbirro. Ero pagato per questo. poco, ma per questo”.

Come raccontava anche Repubblica, “la parola fine alla mafia di Ostia-Roma poteva essere scritta 10 anni fa. Perché quei nomi e cognomi eccellenti della malavita, quei traffici di droga e quei giri di armi, quell’impero economico su cui stavano mettendo le mani i clan (e che fanno parte anche dell’inchiesta Mondo di Mezzo, ndr), erano sotto la lente di un pool di investigatori a cui qualcuno recise le ali. Piero Fierro, agente pluridecorato della polizia di frontiera e Gaetano Pascale, eccellente investigatore della Narcotici alla Mobile, insieme ad altri cinque colleghi erano a un passo dalla verità.

Ma qualcuno decise di stroncare la loro carriera, di metterli fuori dai giochi. E oggi i sette poliziotti sono in pensione, con cause per mobbing ancora aperte (seguite dall’avvocato Floriana De Donno) e procedimenti penali che li hanno trascinati da un giorno all’altro nella bufera, archiviati.”

Lo Stato ha fermato, deliberatamente, alcuni dei suoi agenti migliori per proteggere i mafiosi.

.infiltrato.it

 

 

Scherza coi fanti ma lascia stare i santi. Santa Barbara al cantiere Tav della Clarea

Santa Messa ieri al cantiere del tunnel geognostico del Tav valsusino. Per la prima volta ha celebrato un prete della Valle.

di Gabriella Tittonel

Dopo il via libera ufficiale del vescovo di Susa monsignor Alfonso Badini Gonfalonieri ieri a celebrare la Messa all’interno del tunnel della costruenda galleria geognostica della Clarea è stato un sacerdote che opera in Valle di Susa, D. Michele Giulio, salesiano, già prete operaio, a cui è affidata attualmente la parrocchia di Salbertrand.

Per la prima volta, dal 2011, è stato dunque un sacerdote valsusino a celebrare la Messa per festeggiare santa Barbara, protettrice dei minatori e degli artificieri, cosa questa mai avvenuta in precedenza, come sottolineato in una intervista fatta al vescovo, per ragioni di opportunità, a causa dei tanti fatti avvenuti intorno a quest’opera, degli scontri, dei feriti e per le decine di arresti.

E così ieri è stata celebrata la Messa con la Santa che ha accolto in galleria i numerosi partecipanti, i responsabili dell’opera e del cantiere, con il compito, come ricordato dai dirigenti Ltf, di pacificare, di unire le persone e non di dividerle.

Ma santa Barbara nello stesso momento (miracoli di ubiquità dei santi) è giunta anche al di fuori delle reti, ben visibile in una icona dove anche il popolo No Tav chiede protezione, così come ricordato sulla targa fresca di posa messa ai suoi piedi: “Qui il 3 luglio 2011 le forze dell’ordine hanno sparato 4357 lacrimogeni” – santa Barbara prega per noi…

Alle parole dal tono apparentemente soddisfatto dei promotori della giornata in cantiere, che peraltro debbono continuare a constatare come occorre anche attualmente mantenere  nello stesso un imponente presidio di Forze dell’ordine, anche in questa occasione è giunta la risposta forte e chiara del popolo del no, presente sui propri terreni e tutto intorno alle recinzioni, anche nelle zone alte della collina sud. Una risposta che ha visto in primo piano la presenza dei cattolici della valle, anche con alcuni del gruppo cattolici per la vita della valle, che hanno allargato il loro silenzioso ma più che eloquente striscione.

Per denunciare una situazione che sta segnando (a scanso di tutto quanto in altre sedi si sta dicendo) profondamente l’economia, l’ambiente, lo sviluppo vero e la salute della valle e dei suoi abitanti, stabili o di passaggio.

Le ragioni economiche da tempo sono presentate e discusse, ragioni che, alla luce anche degli ultimi fatti che stanno sconvolgendo tutto il mondo delle grandi opere, ma anche le amministrazioni (ultima in ordine di tempo quella dell’ambiente politico romano…) stanno ad indicare che, al di là della vetrina che sponsorizza la bontà e la necessità necessaria delle opere che si impongono, le stesse spesso rappresentano immensi guadagni in denaro ed in potere per qualcuno.

Ma accanto alle discutibili ragioni economiche, che deviano denaro indispensabile per la quotidianità, per la vita delle persone comuni, una ragione, da sempre tenuta volutamente sotto tono, è quella dell’inquinamento a causa delle polveri derivanti dallo scavo della galleria e dai tanti viaggi delle terre. Da un anno le polveri sono costantemente presenti nel cantiere e su tutta la valle, imprigionate in quello strato “affettuoso” dei primi mille metri di inquinamento: qui vagano trascinate dalle correnti. E scelgono dove depositarsi.

Al cantiere ieri c’erano anche dei bambini. Accade sempre che anche i figli si portino sul luogo del lavoro dei genitori nel giorno della festa. Qui probabilmente non è stata la cosa migliore da fare. I regali di Natale portano gioia. Ma certi regali di polvere forse è bene non consegnarli, regali a lunga scadenza, senza firmatari, ma tenaci nel segnare la vita.

E guardando al Natale che sta arrivando, anche in cantiere in questi giorni si sta allestendo un grande albero di Natale, davvero speciale. Così grande che certo Babbo Natale lo dovrà vedere. Sono già pronte le ideali letterine: un lavoro sicuro per poter mantenere la famiglia senza dover pagare con la vita per le maestranze e i tanti guardiani del cantiere. Un grande sacco dibuon senso e di voglia di legalità e di sincerità per i promotori a diverso titolo dell’opera e per i tanti fans. Un cantiere chiuso per i No Tav, che avranno molto da fare per risistemare l’area, così come spesso stanno dicendo, tutti insieme, partendo ed arrivando insieme. E poi una grande cartella dove chiudere per sempre i processi in corso. Con un grande desiderio finale, quello di un Natale finalmente in famiglia per i quattro ragazzi che già un Natale, quello dell’anno scorso, lo hanno “festeggiato” in carcere…

Che santa Barbara, unico punto di pacificazione nel giorno a lei dedicato, sappia far recapitare i desideri dei No Tav, forse un poco affaticati per venticinque anni di buone ragioni da far conoscere, ma certo sempre determinati, nei mille modi in cui sanno esprimersi con la fantasia ed il coraggio.

G.T. 05.12.14

C’è prete e prete

Un anziano prete, “invitato” dal Vescovo su richiesta di Ltf, serve la messa di Santa Barbara nel cantiere inviso ai valsusini. Tutto nella semiclandestinità e con rinforzi di polizia. Se questo è un successo…

di Fabrizio Salmoni

Tra i ricordi giudiziari di Bianca Guidetti Serra c’era la difesa di un parroco di un paesino del cuneese che negli anni Settanta fu processato per istigazione a delinquere. L’episodio era relativo all’occupazione di una fabbrica del circondario da parte degli operai. Secondo il racconto di Bianca, davanti a quella fabbrica erano accorsi in forze i carabinieri e il loro comandante vedendo il prete li davanti lo interpellò e il dialogo fu più o meno il seguente:

“Don Fabio (nome fittizio perchè non ricordo quello vero), vada lei a dire che se non escono dobbiamo intervenire!”

“Non posso farlo, brigadiere”

“Come no? Non è lei il parroco?”

“Si, ma come posso chiedere loro di uscire se gli ho appena detto di entrare?”

Questo episodio Bianca lo raccontava per dire che c’è prete e prete, che la qualifica o il ruolo di una persona non dovrebbe determinare generalizzazioni. Un concetto che tutti coloro che sono in buona fede, credenti o meno, hanno potuto più volte verificare leggendo le storie dei preti-operai, di don Milani, di quelli eroici del centro-sud America, di quelli attivi nei peggiori paesi del mondo ma anche, dalla parte oscura, dei casi di pedofilia, dei cappellani di Salò, dei banchieri Ior conniventi con la mafia, delle polemiche sull’aiuto della Chiesa ai nazisti in fuga, dei preti venduti a un qualche potente. Nei duri mesi della Resistenza in Val Susa, i preti davano rifugio ai partigiani e ospitavano le riunioni clandestine; alcuni sono celebri per aver partecipato attivamente ad azioni di sabotaggio. Anche oggi, la comunità cristiana che si oppone alla Torino-Lione è assistita e confortata da diversi parroci.

donGiulio

Lasciamo a chi legge giudicare a quale delle due categorie appartenga il Vescovo di Susa, rampollo della famiglia della destra storica piemontese da sempre convitata dei potenti, Badini- Confalonieri, amico dei salesiani, che ha invitato su richiesta di Ltf, l’anonimo salesiano don Michele Giulio, parroco provvisorio di Salbertrand in Alta Valle di Susa, 86 anni, a celebrare la messa di Santa Barbara nel cantiere Tav di Chiomonte. Il solito cronista deLa Stampa ne ha fatto un pezzo da una colonna per insinuare  che quest’anno, a differenza che nel passato, la cosa è stata possibile per la presunta debolezza del Movimento popolare. Peccato che, per celebrare una messa per un pubblico di tanti poliziotti e pochi dipendenti di ditte più che discusse in cronaca, si sia dovuto procedere quasi clandestinamente (niente era trapelato persino in ambiente Diocesi) e scegliere un anziano prete, chissà quanto consapevole, su “richiesta” del Vescovo ma certamente uno con scarsa sensibilità nei confronti della comunità in cui serve messa. Ecco, non uno come il don Fabio che citiamo sopra.

(F.S. 7.12.2014)

 Nella foto del titolo: il Vescovo di Susa, Badini Confalonieri

Foto in basso: don Michele Giulio

Arriverderci José Mujica: il presidente povero conclude il suo mandato dopo aver trasformato l’Uruguay

http://www.greenme.it/vivere/costume-e-societa/14924-jose-mujica-fine-mandato

Scritto Da Roberta Ragni
 Creato 17 Novembre 2014

In cinque anni José Mujica ha trasformato l’Uruguay, ma non il suo stile di vita modesto.Questo mese, però, l’uomo che si fa chiamare da tutti “Pepe” conclude la sua avventura alla guida del suo Paese, che gli vieta di ricandidarsi, perché è vietato farlo per due mandati consecutivi.

 Eletto nel 2009, ora ha in programma di rimanere un senatore dopo le elezioni presidenziali del 30 novembre, quando si prevede verrà sostituito dal candidato Vazquez. Ma non c’è traccia di amarezza nell’aria che circonda la piccola azienda agricola in cui vive, a 20 minuti da Montevideo.

Mujica, infatti, aveva rifiutato di trasferirsi nella lussuosa residenza presidenziale, oltre ad aver devoluto il 90% del suo compenso, ovvero 12.000 euro al mese, ad associazioni caritatevoli. Ha preferito restare a ‘Rincón del Cerro’, tra vecchi barattoli di vernice trasformati in vasi da fiore, lo scodinzolio di Manuela, il suo fedele meticcio nero tripode, e i lavori dell’orto.

Ma tutta questa frugalità passa in secondo piano quando si parla della incredibile trasformazione economica e culturale che l’Uruguay ha compiuto sotto la sua guida.

“Abbiamo avuto anni positive per ‘uguaglianza. Dieci anni fa, circa il 39% degli uruguayani viveva al di sotto della soglia di povertà; l’abbiamo portato a meno dell’11% e abbiamo ridotto la povertà estrema dal 5% ad appena lo 0,5%”, spiega al The Guardian con orgoglio.

Sono aumentati anche gli investimenti, passati da circa il 13% del PIL di dieci anni fa al 25% attuale. E poi ci sono i parchi eolici:

“Entro il 2016 copriremo oltre il 30% del nostro fabbisogno energetico con fonti rinnovabili. Abbiamo approfittato del fatto che l’Europa era in crisi, e che alcuni progetti sarebbero più stati realizzati lì. Abbiamo iniziato a ricevere offerte per i parchi eolici a prezzi davvero convenienti”.

mujca

Indimenticabile, in occasione della sessione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, lo scorso 24 settembre, il suo forte discorso in cui ribadì la necessità di puntare ad un mondo migliore: “Con il talento e il lavoro di squadra l’uomo può rendere verdi i deserti, coltivare il mare e mettere a punto metodi per usare l’acqua salata per l’agricoltura. Un mondo con una migliore umanità è possibile, ma forse oggi la prima priorità è salvare vite umane”, ha sottolineato Mujica.

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Nei passati cinque anni ha anche introdotto i matrimoni tra omosessuali, legalizzato l’aborto (in America Latina è legale solo a Cuba e Città del Messico) e la vendita di marijuana, con lo scopo principale di reprimere il traffico illegale della droga. Ecco cosa ha fatto il “presidente povero”, che si è sempre sentito il più ricco del mondo.

Roberta Ragni

Terzo Valico, amministratori e frane

06 dicembre 2014

COMUNICATI Val Verde

Glielo avessero detto qualche anno fa che la Valpolcevera è un territorio così fragile, forse quei bontemponi di Cociv avrebbero scelto un’altra location dove concentrare i loro sforzi, ma tant’è ce li ritroviamo qui, indaffarati più che mai a portare avanti la loro devastazione.

Sarà un caso, ma ovunque ci sia un cantiere attivo, si sono create situazioni di dissesto che prima non si erano mai viste, con casi di reale pericolo per le persone che vivono, lavorano o semplicemente transitano nelle zone dei cantieri.

Da Trasta, con la frana che ha causato il deragliamento del freccia bianca, a Cravasco, con il cedimento della strada nei pressi della cava, tutto il territorio risulta ferito dai cantieri e dal degrado che essi hanno generato.

Il cantiere del Maglietto è circondato da frane, sovrastato da un movimento franoso evidentemente imputabile allo sbancamento frettoloso della collina (checchè ne dica il vice sindaco di Campomorone), sopra di esso le case.

L’ultimo inquietante episodio è accaduto proprio in questi giorni nel cantiere di S. Quirico, zona mercato dei fiori.

Succede che quel cantiere ha ridotto, da due a una, le vie di accesso ad una palazzina abitata da alcune famiglie.

Succede anche che due piccoli smottamenti abbiano invaso quella piccola e unica via di accesso e questo è strano, perché non era mai successo.
Era successo però che sopra questo terreno, nel luglio 2013, aprisse i battenti il cantiere dell’alta velocità,  che ha portato lì sopra disboscamenti e sbancamenti, un vero e proprio consumo scellerato del territorio (checchè ne dica il vicesindaco di Genova…).

Inoltre, nonostante sia passato un anno e mezzo, e nonostante CONDOTTE SPA, sia in quel cantiere non si riescono proprio a regimentare le acque in maniera adeguata.

Già dalle prime trivellazioni le loro migliori schifezze finivano nel rio che scorre lì accanto, dopodiché si è passati ad incanalare il tutto in tubazioni che portano direttamente al Polcevera.

Succede però che questi tubi si ostruiscono molto velocemente (causa fango e detriti provenienti dal dissesto del cantiere) ed ogni volta che piove un po di più se ne possono ammirare gli effetti fin sulla sottostante Via Semini.

Quando piove copiosamente, l’acqua che non riesce a defluire nei tubi ostruiti va ad allagare la zona oltre i muraglioni del cantiere che viene liberata con sapienti colpi di benna, e si trova costretta ad inondare il terreno sottostante, che alla lunga ha ceduto causando gli smottamenti di cui sopra.

Avvertita dai residenti è prontamente intervenuta l’autorità e la sentenza è stata lapidaria: “chiudiamo la strada, sgomberiamo la casa”, non perché la palazzina fosse in pericolo, ma perché quei due piccoli smottamenti rendevano pericoloso il transito pedonale nell’unica via di accesso; nessuna intenzione di pulire, nessuna intenzione di mettere in sicurezza la piccola stradina.

C’è voluta tutta la determinazione dei residenti per rimanere nelle loro case e, vista la resistenza, l’autorità si è ripromessa di tornare il giorno dopo a verificare la situazione: “se anche solo una piccolissima pietra verrà giù durante la notte, strada chiusa e casa sgomberata”.

La notte passò tranquilla, nessun detrito cadde,  nel frattempo a liberar la strada ci pensarono i residenti, insegnandoci un’altra volta che far da soli è l’unica via in questa martoriata terra di Liguria, perché non c’è nessun ente, nessuna forza pubblica, nessuna autorità che abbia il coraggio di denunciare che quei cantieri sono un pericolo per le persone che vivono lì attorno, che stanno creando un dissesto che peggiora di molto la già fragile situazione idrogeologica, e che non hanno nessun connotato di pubblica utilità, ma che anzi la cosa pubblica la danneggiano.

Siamo forse ad un punto di non ritorno? La natura è stanca di mandare avvisi, di recapitare dolorosi segnali soprattutto a chi ha l’onere di amministrare il territorio.

Adesso è il momento di fermare questi cantieri e non di continuare a giustificarne l’esistenza magari con sterili comunicati che danno la colpa del deragliamento del freccia bianca di Fegino ad un misterioso terreno privato,  (VERO VICE-SINDACO BERNINI?.?)

Oppure il patetico tentativo di far passare i signori del Cociv come novelli angeli del fango, perché con i loro mezzi si sono prodigati a liberare e pulire strade che loro stessi hanno contribuito ad inondare  (VERO PRESIDENTE MURRUNI?).

D’altronde si sa, sostenere e giustificare quest’opera, cercare di minimizzare e nascondere i danni ambientali che essa porta e barattarli con un paio di parcheggi, fa fare passi in avanti alla propria ambizione politica, anche fin lassù, in alta valle. (VERO ASSESSORE CAMPORA?).

P.s.
Per dovere di cronaca, l’autorità era un tecnico del Comune di Genova, che ha poi invitato telefonicamente l’azienda proprietaria dei “due piccoli smottamenti” la Sviluppo Genova a provvedere alla messa in sicurezza ed al ripristino.

Gruppo Valverde No Tav