“Centrali quei due”, “Lo vedi il bastardo? Se riesci a centrarlo….”

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“Spariamo con un po’ di criterio, cazzo… “, è la voce di uno degli agenti impiegati nel servizio di “ordine pubblico” nell’area di Chiomonte in quel 3 luglio oggetto del maxi processo no tav in aula bunker, ormai alle battute finali. Poi c’è l’operatore che perde il controllo, tossisce e sembra soccombere per i gas lacrimogeni e si sentono voci gridare “basta oh, basta lacrimogeni”, e più tardi, sempre qualche agente, urla “Ciccione di merda, basta, la dobbiamo finire con questi lacrimogeni di merda”.
L’avv. Bertone, nell’udienza del 4 novembre, mostra altri video interessanti che in qualche modo danno una risposta all’Avvocatura di Stato che, nell’udienza di ottobre, aveva evidenziato il fatto che “non ci fossero prove di tiri diretti contro le persone e intenzionali”. Una lunga serie di video sembra dimostrare il contrario, con tanto di audio per cancellare ogni ragionevole dubbio. Ad accompagnare tiri palesemente diretti contro le persone ci sono infatti frasi come “Lo vedi il bastardo? Se riesci a centrarlo… prendi la mira… appena esce” e ancora “Centrali, centrali quei due!”, tiri seguiti da complimenti come “Grande, Dani!”quando il lacrimogeno viene usato come proiettile e centra in pieno il manifestante diventato bersaglio.
“Sembra come se fosse un gioco di lanci e rilanci”, spiega l’avv. Bertone, “poi la forza pubblica fa le stesse cose che stanno facendo i manifestanti come se fosse legittimo sparare contro i manifestanti dei candelotti, ma la polizia di Stato non è autorizzata a rispondere con l’arma da fuoco sparando su una persona, non c’è proporzionalità perché il lancio di una pietra è ben diverso dal lacrimogeno…. “

Guardate il video e, come sempre, #giudicatevoi!
(Qui la trascrizione completa dell’udienza del 4 novembre, con altri video della difesa)

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Simonetta Zandiri – TGMaddalena.it

Marina Militare, sì del Parlamento per rinnovare flotta. Costo: 5,4 miliardi

Marina Militare, sì del Parlamento per rinnovare flotta. Costo: 5,4 miliardi

Le commissioni Difesa di Camera e Senato hanno dato parere favorevole, con il solo voto contrario di Sel e Cinquestelle, al programma ventennale di potenziamento. Nuova campagna acquisti fortemente voluta dal capo di Stato Maggiore, ammiraglio Giuseppe de Giorgi
di Enrico Piovesana | 4 dicembre 2014
Il rinnovo e il potenziamento della flotta da guerra della Marina Militare ha ottenuto il via libera definitivo dal Parlamento. Entrambe le commissioni Difesa – oggi (giovedì 4 dicembre) anche quella della Camera – hanno dato parere favorevole, con il solo voto contrario di Sel e Cinquestelle, al programma ventennale da 5,4 miliardi di euro già stanziati dalla legge di stabilità dell’anno scorso per la costruzione di una nuova portaerei, dieci pattugliatori/lanciamissili (destinati a diventare sedici), una gigantesca nave appoggio e due piccole unità veloci da assalto. Il finanziamento del programma, non a carico della Difesa ma del ministero dello Sviluppo Economico, aumenterà progressivamente di anno in anno: 140 milioni nel 2015, 470 milioni nel 2016, 690 milioni nel 2017 e così via.

Non è chiaro se all’ammodernamento della flotta sia destinato anche il contributo del ministero dello Sviluppo economico da 770 milioni (53 ogni anno, ex comma 38 dell’articolo 1 della legge n. 147 del 2013) che compare nella Tabella E della legge di stabilità attualmente in fase di approvazione. Se così fosse, il costo complessivo del programma navale supererebbe i 6 miliardi. Stando a questo documento parlamentare (leggi) sembrerebbe proprio così: “Ulteriori contributi ventennali nel settore navale sono stati autorizzati dal successivo comma 38 dell’articolo 1 della legge n. 147 del 2013”. Abbiamo chiesto chiarimenti allo Stato Maggiore della Marina, ma non ne abbiamo ancora ricevuti. Se questi soldi non fossero destinati al programma navale, sarebbe interessante capire a cosa serviranno.

La nuova campagna acquisti della Marina, fortemente voluta dal capo di Stato Maggiore, ammiraglio Giuseppe de Giorgi, appare molto ambiziosa, soprattutto considerando che va a completare l’ammodernamento della flotta già avviato con leportaerei Cavour (1,5 miliardi), le dieci fregate Fremm (5,7 miliardi, le ultime due dovrebbero essere finanziate entro aprile), ledue fregate Orizzonte (1,5 miliardi), i quattro nuovi sommergibili U212 (1,9 miliardi), la nuova nave supporto forze speciali (finanziata pure con 50 milioni del ministero dell’Istruzione via Cnr), più ottanta nuovi elicotteri da assalto NH90 e EH101 (3 miliardi) e, almeno nelle intenzioni, quindici cacciabombardieri F35B (2/3 miliardi almeno).

“La Marina ha presentato al Parlamento informazioni limitate e riduttive su queste nuove navi”, denuncia Luca Frusone, membro Cinquestelle della commissione Difesa della Camera, spiegando che i dettagli tecnici sono stati forniti alla stampa specializzata ma non al Parlamento. “Lo Stato Maggiore ha parlato di una portaelicotteri tipo la Garibaldi ma, in realtà, per stazza si tratta di una seconda portaerei tipo Cavour, che potrà anche imbarcare aerei a decollo verticale come gli F35 visto che una delle cinque piattaforme di atterraggio è stata appositamente studiata a questo scopo. E i quattro pattugliatoti polivalenti in versione ‘full combat’ saranno dotati di un arsenale missilistico degno di una fregata. Ma chi dobbiamo invadere con tutte queste navi da guerra?”.

Anni fa altri ammiragli chiesero e ottennero la poderosa portaerei Cavour sostenendo che fosse indispensabile per la difesa dei nostri interessi nazionali. Da quando è entrata in servizio, cinque anni fa, questo costosissimo mastodonte è rimasto inutilizzato perché la Marina non può permettersi il suo esorbitante costo di esercizio (circa 200 mila euro al giorno): finora, quindi, è stata utilizzata solo per due missioni di promozione commerciale spesate dalle aziende italiane (Fincantieri, Finmeccanica, Eni) che se ne sono servite come fiera galleggiante del ‘made in Italy’ una prima volta in Brasile nel 2010 (con una puntata umanitaria ad Haiti) e recentemente in Medio Oriente e in Africa.

 di Enrico Piovesana | 4 dicembre 2014

Maxiprocesso No Tav – 27 giugno “perfido” lancio di lacrimogeni anche nel bosco

 L’avv. Bertone ricostruisce gli ultimi istanti dello sgombero della Maddalena, 27 giugno 2011, di quello che succede quando la gente si allontana nei boschi e si ritrova a fuggire inseguita da agenti e da insistenti lanci di lacrimogeni che qualche teste afferma fosse “lanciato dall’elicottero”. “Sarebbe da perfido, sarebbe da impazzimento se avessero sparato i lacrimogeni anche nel bosco”, per l’Avvocatura dello Stato, ma è proprio quello che l’avv. Bertone dimostra, con tanto di video, nell’udienza del 4 novembre 2014 al maxiprocesso no tav, in aula bunker.

“Un episodio grave”, disse nella stessa aula Prinzivalli, Avvocatura dello Stato, nell’udienza del 16 ottobre, “E’ credibile?” si chiede, “è plausibile?” e sostiene, contrariamente ai video, che quando le forze dell’ordine arrivano sul piazzale la situazione è “normalizzata”, evidentemente inseguimenti e lanci di pentole, pietre e lacrimogeni su manifestanti che non fanno nulla rientrano in una normalità a noi sconosciuta.
I video, infatti, raccontano un’altra storia. E se fosse provata, in quelle aule, lo Stato, per detta dell’avv. Prinzivalli, “ritirerebbe la richiesta di danno patrimoniale… ASSOLUTAMENTE!”.

Guardate e, come sempre, #giudicatevoi .
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Simonetta Zandiri – TGMaddalena.it