Toby è un dolcissimo gattino di circa 6 di età. – Sonny è un setter bello e dolce, carattere buono e socievole.

Emanuela Buccino
18 dicembre alle ore 10.55 ·
Toby è un dolcissimo gattino di circa 6 di età.

toby
E’ stato recuperato in una discarica ferito e affamato. Era completamente coperto di sangue, e gli avevano legato una zampetta ad un grosso mattone, molto probabilmente è stato fatto scivolare giù legato. La cattiveria umana non ha limiti. Ma nonostante fosse dolorante e impaurito, ha capito che non volevamo fargli del male, e si è fatto aiutare. Ora fortunatamente dopo un mese di cure, sta benissimo, e aspetta solo una buona famiglia che si prenda cura di lui. Per lui cerchiamo un’adozione di una mamma o un papà speciale che gli possa far dimenticare la brutta esperienza avuta. Sverminato, vaccinato e microchippato
Adottabile in tutta Italia con modulo di affido e disponibilità a controllo pre e post affido
Per info
Emanuela e Valentina 393 2054694
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Sonny è un setter bello e dolce, carattere buono e socievole.

setter

Cuccioli Da Adottare ha aggiunto 4 nuove foto all’album Sonny, bellissimo setter abbandonato cerca casa.
Sonny è un setter bello e dolce, carattere buono e socievole.
Ha circa due anni di età, è stato appena abbandonato ad Agropoli, forse uno scarto dei cacciatori. Sicuramente non idoneo alla caccia quindi ritenuto inutile.
Per lui cerchiamo una bella famiglia che possa amarlo per la sua dolcezza.

Sverminato, vaccinato e microchippato

Adottabile in tutta Italia con modulo di affido e disponibiltà a controllo pre e post affido.

Per info
Valentina 327 1081408
Emanuela 393 2054694
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Dal 2016 a riposo quattro mesi più tardi

eccola la correzione del regime Renzi della riforma partorita dal regime Monti detta Legge Fornero

20 dicembre 2014 – 07:00 – pubblicato da raidenscrive

Dal-2016-a-riposo-quattro-mesi-più-tardi-e1419015201743
Età anagrafica per la pensione di vecchiaia e anni di contribuzione per quella anticipata saranno aumentati di quattro mesi dal primo gennaio 2016. È questo l’effetto del collegamento, previsto dalla riforma, tra incremento dell’aspettativa di vita, come calcolata dall’Istat, e requisiti pensionistici. A certificarlo è un decreto Economia-Lavoro, firmato il 16 dicembre ma ancora tenuto riservato, in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
 
Per il 2015 saranno confermati i requisiti già validi: l’età pensionabile delle donne lavoratrici private e quelle autonome (commercianti, artigiane) rimane fissata rispettivamente a 63 anni e 9 mesi e a 64 anni e 9 mesi. L’età delle dipendenti pubbliche e quella degli uomini, rimarrano quelle del 2013 fissate a 66 anni e tre mesi. Restano invariati i requisiti della pensione anticipata che ha sostituito la vecchia pensione di anzianità: 42 anni e 6 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e sei mesi per le donne.
 
Ricordiamo che l’obiettivo della riforma Fornero è quello di fissare una soglia di età uguale per tutti, ma a questo traguardo arriveremo nel 2018, quando la soglia minima uniforme sarà almeno di 66 anni. Oggi lo è per i dipendenti pubblici di entrambi i sessi: nel 2016 è fissato un nuovo scalino. Il principio ispiratore è quello secondo cui a mano a mano che si vivrà più a lungo si dovrà lavorare di più e si alzerà quindi l’età pensionabile. Il primo adeguamento c’è stato nel 2013 ed è stato di 3 mesi. Il secondo partirà dal 2016; ecco quindi il quadro per il 2016: le lavoratrici private passeranno da 63 anni e 9 mesi a 65 anni e 7 mesi; 64 anni e 9 mesi a 66 anni e anni e un mese per quelle autonome.

Falce e carrello, le “coop rosse” tra buchi e sfruttamento dei clandestini

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Di Augusto Grandi
 
“Falce e carrello” si intitolava un libro che non era piaciuto alla sinistra giudiziaria italiana. L’aveva scritto un concorrente delle Coop che operano nel settore della grande distribuzione organizzata (Gdo). Poteva essere di parte, ma denunciava comunque malaffare e favoritismi di cui godevano le cooperative rosse. Ovviamente il libro venne condannato al rogo dalla dis-informazione di regime.
 
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 Menzogne, accuse immotivate, attacchi inaccettabili. Come si è visto nella vicenda di mafia capitale. O come si vede nelle vicende delle coop di Friuli e Venezia Giulia. Buchi da milioni e milioni di euro, risparmi di lavoratori e pensionati a rischio. Perché? Perché – come ha raccontato Nicola Porro – alle coop e’ stato concesso ciò che è vietato a tutti gli altri: il diritto di raccogliere soldi come se la coop fosse una banca, senza alcun permesso e, soprattutto, senza alcuna garanzia per i risparmiatori. Persino la Banca d’Italia aveva, timidamente, protestato contro questa raccolta. Ma il governo poteva intervenire quando un suo ministro arriva proprio dai vertici del mondo delle coop? Certo che no. E infatti non è intervenuto. E la compagna presidente della Regione Friuli Venezia Giulia? Lei come Marino: non si accorgevano di nulla, quando si trattava di cooperative. Non vedo, non sento e, soprattutto, non intervengo. Si arrangino i risparmiatori che si son fidati. O magari, se si scopre che han votato per la presidente, ci sarà un bel provvedimento per far pagare a tutti i cittadini-sudditi i buchi delle cooperative. Falce e carrello? Forse non più. Ma solo perché la falce e’ stata sostituita dalla speculazione finanziaria.
 

Partita IVA: Renzi triplica le tasse. E’ corsa all’apertura entro il 2014, ma potrebbe esserci la fregatura

di Vittoria Patanè |

17 Dicembre 2014 – 12:31

Partita Iva: la legge promossa dal Governo Renzi e approvata dalla Camera triplica le tasse a partire dal 2015. Per evitare il salasso, molti provano ad aprirla con l’attuale regime, ma la fregatura potrebbe arrivare comunque. Ecco perché
     

Il Governo Renzi triplica le tasse sul regime dei minimi, il regime fiscale agevolato introdotto nel 2007 dal Governo Prodi destinato alle partite IVA che abbiano ricavi non superiori ai 30mila euro annui e che, fino al 31 dicembre 2014 è soggetto al 5% di imposta sostitutiva IRPEF per 5 anni.

Partite Iva, regime dei minimi 2015: tasse triplicate
La Legge di stabilità 2015 stabilisce un cambiamento fondamentale per quanto riguarda il regime dei minimi: le tasse passeranno infatti dal 5% al 15%, tre volte l’importo attuale dunque. Ma non solo, perché dal prossimo anno si riduce anche la platea di coloro che possono beneficiare dell’agevolazione, portando il limite reddituale a 15mila euro annui per i professionisti e a 40mila euro l’anno per i commercianti.
Infine, mentre fino al 2014 l’imposta viene conteggiata sul reddito realmente prodotto, dall’anno prossimo entreranno in vigore delle soglie preordinate in base al tipo di attività, indipendentemente dai costi sostenuti.

Partite Iva, Regime dei minimi, tasse al 15%: conseguenze
La decisione presa dal Governo Renzi e l’approvazione della Legge da parte della Camera hanno comportato una vera e propria corsa alla Partita IVA. La modifica infatti entrerà in vigore a partire dal 1°gennaio 2015, quindi chiunque voglia pagare meno tasse (5% al posto del 15%) ha deciso di anticipare i tempi e aprire una partita IVA entro il 31 dicembre 2014.

Partita Iva, regime dei minimi: fregatura
Aprire una partita Iva entro il 31 dicembre 2014 potrebbe però non bastare a salvare i contribuenti dal salasso previsto per il 2015. Secondo alcuni esperti infatti, la sola apertura non è sufficiente per rientrare nel vecchio regime, ma i soggetti dovrebbero anche fatturare un minimo, al fine di evitare la contestazione dell’Agenzia delle Entrate.

Le più colpite dalla nuova Legge saranno le cosiddette “finte partite IVA”, cioè lavoratori de facto dipendenti che però non possiedono gli stessi diritti di questi ultimi. Dall’anno prossimo questi ultimi non avranno diritti, ma pagheranno tre volte l’importo attutale.

La riforma potrebbe dunque comportare un aumento del lavoro nero, conseguenza che anche in Parlamento non viene sottovalutata. Per questo motivo, gli esperti starebbero studiando alcune modifiche per «alleggerire» l’impatto della Legge, modifiche che però non cambieranno la sostanza dei fatti.
http://www.forexinfo.it/Partita-IVA-Renzi-triplica-le

#‎IOnonMIammazzo‬

per forza c’è tanta evasione. Questi ladri non vogliono morire o lasciare l’Italia e noi come facciamo a mantenere banche politici e parassiti di ogni genere?

Mariangela Mazza.

!!!
mazz1
Mi chiamo Mariangela Mazza e sono proprietaria di Moncheri Gelateria Artigianale. Sono una ragazza di 28 anni con due lauree che ha deciso di ricominciare da zero con un’attività provando a non abbandonare l’Italia come tanti miei coetanei. Uniti alla lotta con il collega Pippo Barresi di SCORDIA ( CT ), Massimiliano Marchese e tante altre persone nella stessa situazione !!!
Dichiaro apertamente di non riuscire più a pagare, con i miei incassi, tutte quelle tasse che lo Stato mi chiede.
Mi appello ai principi dello stato di necessità e della capacità contributiva proporzionale al proprio reddito, stabiliti rispettivamente dagli Artt. 54 c.p. e 53 cost. per legittimare il mio rifiuto categorico di continuare a contribuire, attraverso le tasse, alle spese per il mantenimento dei privilegi della classe politica che ci governa, vera protagonista di questa crisi economica.
Con le loro scelte hanno mantenuto uno STATO parassitario, e scaricato le proprie responsabilità verso le categorie più deboli, in particolare piccoli commercianti e artigiani. Tassa dopo tassa ci hanno portato allo stremo e oltre! Spesso inducendoci a pensare seriamente al suicidio! E questa è l’accusa maggiore che faccio ai nostri governanti: Induzione al Suicidio .
In questi anni ho cercato di pagare le bollette, che sono quadruplicate, ho cercato di pagare le tasse comunque quadruplicate,ho cercato di mantenere in vita la mia attività portando al minimo i costi di gestione e riducendo le mie entrate, perché costretto ad abbassare i prezzi ( nonostante l’IVA ) per mantenere la clientela.
Di conseguenza RIBADISCO APERTAMENTE DI NON POTER Più PAGARE ULTERIORI TASSE: Non sono un delinquente,non sono un ladro e non voglio essere un evasore, ma davanti a una politica che continua insensatamente a mantenere privilegi e costi sproporzionati, vergognosi e irrispettosi nei confronti di tutti i lavoratori di questo paese, inizio questa protesta economica appellandomi ai due sopracitati principi:
Art. 54 co.1 del codice penale:
Articolo 54. Stato di necessità. Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.
-il vertiginoso e incontrollato aumento delle tasse ha prodotto un danno grave e attuale alla mia famiglia mettendo in pericolo soprattutto il futuro dei miei figli e nipoti.
Art.53 co.1 della costituzione italiana:
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
-IO NON INCASSO ABBASTANZA PER PAGARE TUTTE QUESTE TASSE E SE NON INCASSO ABBASTANZA VUOL DIRE CHE C’E’ QUALCOSA NEI CONTI DELLO STATO CHE NON FUNZIONA E QUINDI ESSENDO CITTADINO ITALIANO ESIGO CHE LO STATO SI FACCIA GARANTE DELLA MIA CONDIZIONE FAMILIARE. ‪#‎IOnonMIammazzo‬

VOGLIONO RENDERE NON PIU’ PUNIBILI PENALMENTE I REATI CONTRO GLI ANIMALI. FERMIAMOLI!

è da poco che era entrata in vigore. Senza parole. Sadismo legalizzato
OIPA
 
INVIAMO SUBITO UNA EMAIL A GOVERNO E PARLAMENTO PER LA LEGALITA’ E LA GIUSTIZIA.
 
Dieci anni di norme penali contro maltrattamenti e uccisioni di animali finiranno nel cestino se sarà approvato lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto” per tutti i reati con pene detentive non superiori nel massimo a cinque anni di reclusione.
 
L’uccisione, il maltrattamento, l’abbandono, il traffico illecito di animali resteranno quindi reati, ma paradossalmente chi li compie non verrà più punito. L’operato delle guardie zoofile, uno dei principali strumenti di prevenzione e repressione dei reati contro gli animali, verrà seriamente compromesso a causa della non certezza della pena, che in ogni caso si ridurrebbe comunque solo ad una sanzione pecuniaria. Sono quindi messi in pericolo i sequestri di animali poiché con l’archiviazione gli stessi animali dovranno essere restituiti ai loro stessi maltrattatori.
 
Il Giudice infatti dovrà tener conto della “tenuità dell’offesa” e, contemporaneamente, “della non abitualità del comportamento” riducendo il tutto a una causa in sede civile per risarcimento danni. Questo principio si applicherà anche a molti altri reati, fortemente voluti e ottenuti dopo anni di mobilitazioni di cittadini e associazioni, che vanno a colpire proprio le categorie che dovrebbero essere maggiormente tutelate come i minori e le donne. Ecco invece che nel calderone, tra gli altri, finiscono anche i reati di abbandono e corruzione di minore e di stalking.
 
Chi può fermare questo atto sconsiderato che, se accompagnato dall’annunciato scioglimento del Corpo Forestale dello Stato, va a realizzare un quadro dell’orrore per legalità e giustizia?
Governo in primis e Parlamento.
 
Leggi tutta la notizia e invia subito l’appello di protesta! http://www.oipa.org/italia/2014/governo.html
 

tappetta – gigante buono, c’è un umano dal buon cuore? – cucciolo stupendo

tappetta

Gallitiello Marta
6 dicembre
tappetta

Questa tappetta è stata salvata da noi dalla deportazione in calabria e mandata in pensione a milano..chi volesse..può adottarla..per info 392/0288913
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=4689854341353&set=a.3266409716127.1073741851.1743810677&type=1&theater

gigante buono, c’è un umano dal buon cuore?

Gallitiello Marta

29 novembre

buono

E di lui ne vogliamo parlare? ? Un gigantone buono..fiero e allo stesso tempo timido. .traumatizzato dall accalappiamento è stato circa due mesi in un canile calabrese ma lo abbiamo fatto uscire perchè la sua bontà non meritava la reclusione. ..40 kg e passa di bellezza. ..in prov di salerno per info 392-0288913
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=4673898622470&set=a.3266409716127.1073741851.1743810677&type=1&theater

cucciolo stupendo

cucciolo 2 mesi

Cucciolo maschio taglia media…in provincia di Salerno per info 392-0288913
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=4721486092127&set=a.3266409716127.1073741851.1743810677&type=1&theater

Fermiamo la proposta di impunibilità penale dei reati contro gli animali

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MALEDETTI BASTARDI SADICI
INVIA LA TUA EMAIL

Fermiamo la proposta di impunibilità penale dei reati contro gli animali
Dieci anni di norme penali contro maltrattamenti e uccisioni di animali finiranno nel cestino se sarà approvato lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto” per tutti i reati con pene detentive non superiori nel massimo a cinque anni di reclusione
Se fosse già in vigore, non si sarebbero celebrati processi come quello contro l’allevamento dei beagle “Green Hill” e non si sarebbero potuti salvare migliaia e migliaia di animali dovendoli restituire ai loro aguzzini.
E’ giusto rendere più rapidi i procedimenti giudiziari ma non lasciando impuniti penalmente gli autori di reati gravi e che sono effettuati danneggiando tutta la società!
L’opinione pubblica chiede a Governo e Parlamento di non approvare questo Schema di Decreto legislativo o di escludere esplicitamente dalla sua applicazione i reati contro gli animali!
“Bombardiamo” le loro mail con i nostri NO.
Fai sentire la tua voce e quella di chi non ce l’ha.http://www.lav.it/cosa-puoi-fare-tu/aderisci-alla-protesta

Il Consiglio dei Ministri di Renzi ha approvato la depenalizzazione al maltrattamento di animali

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Il Consiglio dei Ministri di Renzi ha approvato la depenalizzazione al maltrattamento di animali ed altri reati contro i nostri amati amici a 4 zampe. I reati depenalizzabili che rientrano in questa categoria sono: l’introduzione o abbandono di animali in fondo altrui (art. 636 cp), i reati penali in danno agli animali come il 544-bis (Uccisione di animali), il 544-ter (Maltrattamento di animali), il 544-quinques (Divieto di combattimento di animali). Tutto questo per ridurre il carico di lavoro di magistrati, giudici e tribunali. INCREDIBILE !!! Questo è il futuro??? Che ne pensi?

Caselli zittito dalla corte fa parlare il suo avvocato

post 20 dicembre 2014 at 01:31

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riceviamo e pubblichiamo – Se non fosse ancora chiara a tutti l’entità della batosta che si è abbattuta sulla Procura della Repubblica targata Caselli-Padalino-Rinaudo a seguito dell’assoluzione di Chiara, Mattia Nicolò e Claudio, possiamo dire che il senso di frustrazione del (ex)comandante del trio di inquisitori è ben misurabile dall’articolo apparso oggi su La Repubblica a firma del Prof. Avv. Vittorio Barosio.

A parte il coacervo di banalità più facilmente ascrivibili ad un politicante che a un giurista di fama, ciò che colpisce maggiormente è la sicurezza con la quale il Prof. Barosio pontifica su atti giudiziari che evidentemente non conosce.

Inquietante la disinvoltura con cui il noto giurista arriva a qualificare (in maniera diametralmente opposta alla Corte d’Assise di Torino) come terrorismoi fatti di cui sono imputati i 4 ragazzi Notav, inquietante che tale disinvolta operazione venga basata su consolidata giurisprudenza che però il Prof. Barosio si guarda bene dal citare, inquietante l’accusa esplicita rivolta alla Corte d’assise di Torino di aver “sdoganato” con la sua sentenza comportamenti di natura terroristica, e inquietante veder scrivere da un noto giurista che una sentenza di assoluzione come quella di mercoledì scorso ponga a rischio la convivenza democratica perché “non si può consentire ad un manipolo di persone di opporsi con la violenza – e con quale micidiale violenza! – a un’opera pubblica deliberata con tutti i crismi sia a livello europeo, sia a livello nazionale”.

Ma a guardar bene, forse, non c’è poi motivo di inquietarsi troppo, considerando che il Prof. Barosio è in fin dei conti uno degli avvocati di colui, Giancarlo Caselli, che è uscito davvero sconfitto dall’aula bunker del Tribunale di Torino, mentre tutti coloro (decine e decine di migliaia), che hanno incessantemente manifestato la loro solidarietà ai 4 capri espiatori della furia giustizialista dell’ex procuratore, hanno visto prevalere le ragioni del buon senso e della razionalità prima ancora che quelle del diritto.

Se così stanno le cose, dunque, l’articolo del Prof. Barosio, nella sua pochezza, altro non è che lo sfogo triste di un ex procuratore in pensione, zittito dalla Corte, e che si trova ad esprimere la sua frustrazione per interposta persona. Chissà se il servizio gli è costato una corposa parcella…