Grillo: “governeremo noi. Non siamo razzisti, la destra ha lucrato sugli immigrati”

i banchetti con i bastoni?!?! Ma per favore. I soliti spauracchi e luoghi comuni triti e ritriti.
Ovviamente il PD con lo scandalo MAFIA CAPITALE quindi non c’entra nulla?

giovedì, 18, dicembre, 2014
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18 dic 2014 – “Dovevamo governare noi, avevamo il 25 per cento, perché non ci hanno dato l’incarico? Non ho dubbi che andremo a governare noi, stiamo aspettando il cadavere”. Lo ha detto il leader M5S Beppe Grillo, parlando davanti ai corrispondenti della stampa straniera in Italia.
 
 
“Noi stiamo proteggendo la democrazia, in Germania, in Francia, in Grecia stanno venendo su delle destre che non fanno i banchetti, vanno con i bastoni”. Lo ha dichiarato il leader M5S Beppe Grillo, parlando in conferenza stampa ai giornalisti stranieri in Italia. “Noi non siamo razzisti, la destra ha lucrato sugli immigrati. Noi andiamo in mezzo alla gente, noi siamo la gente”
 
“Non si capisce piu’ nulla sugli immigrati. La destra si crea una identita’ dicendo mandiamoli a casa ma poi l’immigrazione gli e’ servita per fare i lavori e le tasse. La sinistra che ha il cuore straordinario dice ‘venite, accogliamo tutti’, invece c’e’ uno scambio fra i romeni che vengono qui e le 36mila aziende italiane in Romania finanziate col denaro dell’Europa, ovvero i soldi nostri”. Lo ha affermato Beppe Grillo, leader del Movimento 5 stelle, nel corso di una conferenza stampa presso la sede dell’associazione stampa estera. “Non c’e’ niente di cuore, e’ uno squallido scambio di finanza”
 

FVG, consulenze da migliaia di euro. La Serracchiani ha niente da dire?

giovedì, 18, dicembre, 2014
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18 dic – Dopo il caso Talea/Pd (su cui pende una indagine della Corte dei Conti di Trieste) che ha visto individuare un gruppo di interinali “fortunati”, il 12 dicembre 2014 la giunta regionale ha affidato un incarico di consulenza, tramite affidamento diretto d’incarico, ad un assessore del comune di Duino Aurisina.
 
Iscritta a rifondazione comunista-sinistra europea l’incarico affidato all’assessore Tatiana Kobau riguarda il supporto specialistico in materia psicologica ai centri di orientamento regionale nell’erogazione di servizi alle scuole di lingua minoranza slovena. Siamo garantisti, quindi evitiamo di emettere sentenze prima del tempo. Però è già da ora evidente a tutti la responsabilità politica del Presidente del Friuli Venezia GiuliaDebora Serracchiani alla quale rivolgiamo alcune domande:
Ma non c’erano competenze interne nell’amministrazione regionale che evitassero la spesa dei 4.500 euro erogati alla Kobau?
 
Su che basi la responsabile del procedimento, dott.ssa Ketty Segatti, ha individuato proprio l’assessore di Duino?
Esistono profili di incompatibilità?
La Corte dei Conti cosa ne pensa?
Ma soprattutto perché questo affidamento diretto?
 

Bologna: luminarie con simboli massonici. Il Comune: “è arte”

si capisce. I presepi danno fastidio. I simboli massonici si devono sostituire a tutte le religioni

giovedì, 18, dicembre, 2014

Fanno discutere le luminarie natalizie installate sopra il Ponte Matteotti. Molti cittadini si sono chiesti – e ci hanno chiesto – come mai l’amministrazione quest’anno abbia optato per decorazioni che ‘hanno ben poco di natalizio’, mentre ‘strizzano l’occhio ad esoterismo e Massoneria‘. Sul ponte infatti svettano triangoli e occhi, che richiamano il delta sacro e l’ ‘occhio divino’, simboli appunto cari ai massoni.
Si tratta di luminarie artistiche, ha tenuto a precisare il Comune, l’opera è firmata da Luca Vitone ed è dedicata alla memoria della Strage del 2 Agosto (appunto da qui la decisione di installarla proprio nei pressi della stazione, luogo della strage). Fa parte di un disegno più ampio – ‘Do elephants ever forget?’ edizione 2014 di ON – progetto di arte contemporanea che invita artisti italiani ed internazionali a realizzare opere site specific, azioni e performance nei luoghi pubblici di Bologna.
“Composta da cinque sculture luminose monumentali, l’opera prosegue una ricerca che l’artista porta avanti da tempo, in riferimento a memorie storiche, vicende politiche, caratteri architettonici e modalità di fruizione collettiva” – chiarisce l’Amministrazione presentando il progetto –
„“Grave la risposta del Comune di Bologna e del Sindaco Merola in merito ai chiarimenti chiesti sulle  luminarie sopra il Ponte Matteotti – affonda Luca Lisei, dirigente provinciale di Fdi/An – Bologna ha sicuramente problemi più seri, ma mi chiedo chi abbia commissionato quest’opera, se così si può chiamare, e chi pagherà queste spese . Se è così di suo gradimento chiediamo al Sindaco di posizionarla a casa sua! A luminarie di questo genere, conclude Lisei, preferisco sicuramente quelle che rispettano la Nostra tradizione natalizia.“
bolognatoday.it

L’amico di Renzi si aggiudica senza gara il ristorante più grande all’Expo di Milano

non è clientelismo. I moralmente superiori non lo farebbero mai

giovedì, 18, dicembre, 2014
 
“Lui è proprio Oscar Farinetti, quello che ripete di continuo che “fare impresa è la cosa più bella del mondo”. Certo, facile e bello quando si prendono in gestione gli enormi spazi dell’ Expo senza fare un bando. E guarda caso quello stesso Farinetti è anche l’amicone di Renzi. D’altra parte le torte si dividono tra amici. E la torta dell’Expo è bella grande”. Così Massimiliano Bernini, portavoce M5S, commenta la vincita di Farinetti per essersi aggiudicato senza gara il ristorante più grande all’Expo di Milano.
“Non c’è gara” può essere una sottolineatura di merito, ma – in realtà dice l’esponente M5S, Giulia Gibertoni – in Italia è più spesso una presa d’atto che significa: se non conosci nessuno, gli appalti finiscono sempre in mano d’altri. Per incarico diretto. A proposito di trasparenza. A proposito di Farinetti. Dicevamo di Paperopoli, l’unico altro esempio assieme al nostro Paese, in cui esiste un solo rappresentante per categoria professionale: da noi a quanto pare, come a Paperopoli, c’è solo un imprenditore gastronomico e si chiama Oscar Farinetti. E quindi, visto che “non c’è gara” tutto finisce in mano sua.
Oggi sul FQ, a firma Gianni Barbacetto-Marco Maroni, un bell’articolo sui due padiglioni Eataly da 4000 mq ciascuno che saranno presenti a Expo, spazi assegnati appunto per incarico diretto. “Non c’è gara”.E quello che si intuiva facilmente da tempo si sta ampiamente realizzando: a Farinetti, oltre agli appalti piovuti in mano, anche la visibilità ingombrante e monopolistica che lo autorizzano (e lo autorizzeranno) a decidere chi è dentro e chi è fuori dal mondo della ristorazione ben accreditata. In Italia! Un po’ quello che ci si aspetta da un Paese del secondo/terzo mondo, la cui oligarchia scopre ora un filone merceologico da lanciare, ma che non si immaginerebbe succedere nel cuore di un Paese che di per sé ha già una storia secolare di eccellenza eno-gastronomica a livello mondiale, storia che Farinetti si sta intestando e divorando dall’interno.
(Guarda un po’: anche Coop ha uno spazio – senza gara – come “official premium partner”.) Renzi privatizzatore dei nostri beni comuni, non ne lascia scoperto uno e realizza nella pratica mille volte la famosa barzelletta della vendita del Colosseo: rimpicciolisce, ingabbia e privatizza, regalandolo ai suoi “soci”, tutto quello che c’è di monopolizzabile e di monetizzabile. Anche l’immaginario, anche l’immateriale, cioè quello che è più prezioso e non alienabile, la nostra storia e la nostra identità. (OPI – 17.12.2014)
http://www.imolaoggi.it/2014/12/18/lamico-di-renzi-si-aggiudica-senza-gara-il-ristorante-piu-grande-allexpo-di-milano/

Bankitalia attesta l’impoverimento delle famiglie, -123 miliardi di euro in un anno

gli italiani non sono poveri, per cui non sono gli ultimi

giovedì, 18, dicembre, 2014

Adusbef e Federconsumatori, presiedute rispettivamente da Elio Lannutti e da Rosario Trefiletti, tacciate come corvi, gufi e cassandre disfattiste, che denunciando la cruda realtà economica, il tiro alla cinghia delle famiglie e la crisi dei consumi, avrebbero intralciato l’agire economico dei governi, specie di quello in carica, non si stupiscono dagli ultimi dati Bankitalia, il cui Bollettino statistico attesta che la ricchezza netta complessiva, valutata a prezzi correnti, è diminuita di 123 miliardi di euro (-1,4%) tra la fine del 2012 e la fine del 2013.
Le famiglie italiane, popolo di formichine, le cui attività reali (5.767 miliardi di euro) rappresentavano lo scorso anno il 60% della ricchezza lorda, quelle finanziarie (3.848 miliardi) il 40% e le passività finanziarie (886 miliardi) il 9,2%, che tuttavia continuano ad avere nel confronto internazionale un’elevata ricchezza netta, pari nel 2012 a 8 volte il reddito lordo disponibile, comparabile con quelli di Francia, Giappone e Regno Unito e superiore a quelli di Stati Uniti, Germania e Canada, hanno registrato nel 2013 una riduzione dell’1,7% della ricchezza netta sul 2012, circa 150 miliardi in termini reali, che equivalgono (con il metodo Trilussa) a 6.250 euro per ognuno dei 24 milioni di nuclei famigliari, o se si preferisce a 2.500 euro per ognuno dei 60 milioni di residenti.
Le attività finanziarie a fine 2013, ammontavano a 3.848 miliardi di euro, in crescita rispetto a fine 2012 (2,1% a prezzi correnti), il cui 43% era detenuto in azioni e partecipazioni in società di capitali, obbligazioni private, quote di fondi comuni di investimento, partecipazioni in altre società’, titoli esteri e prestiti alle cooperative; i depositi bancari, il risparmio postale e il contante rappresentavano poco più del 30% del complesso delle attività’ finanziarie (1.155 miliardi); la quota investita direttamente dalle famiglie in titoli pubblici italiani, rispetto al 2012, è scesa al 4,7% dal precedente 5,3% a conferma dell’erosione del risparmio per mantenere i consumi, che tuttavia si sono ridotti.
Anche la ricchezza abitativa che fa degli italiani formidabili proprietari (80% proprietari di abitazioni) degli immobili ed oggetto proprio in questi giorni di continue ed onerose stangate fiscali, si è ridotta dell’8,5% nel biennio 2012/2013, che a fine 2013 superava 4.900 miliardi di euro, pari ad una media di circa 200.000 euro a famiglia. I Governi, farebbero bene ad ascoltare le critiche delle associazioni dei consumatori e dei corpi intermedi, per correggere politiche economiche e sociali che stanno falcidiando i sudati risparmi di una vita, generando nuove povertà ed emarginazione.
http://www.imolaoggi.it/2014/12/18/bankitalia-attesta-limpoverimento-delle-famiglie-123-miliardi-di-euro-in-un-anno/

Protesta dei profughi: “Stare in hotel non ci piace, scarsa igiene”

giovedì, 18, dicembre, 2014
 
Clamorosa manifestazione di protesta da parte di un gruppo di profughi ospitati presso l’Hotel Lido di Fermo, che nella mattinata del 16 dicembre hanno deciso di abbandonare la struttura che da qualche tempo dava loro alloggio, inscenando una sorta di corteo. Lo riporta FermoNotizie
Gli stranieri, in gruppo e inscenando un piccolo corteo, si sono diretti a piedi verso il territorio di Porto San Giorgio, con l’intento di recarsi presso una stazione di polizia per denunciare il loro stato di precarietà e il protrarsi dell’incertezza sulla loro sorte, esasperati evidentemente da settimane trascorso presso l’hotel senza vedere sbloccarsi la situazione e in condizioni di igiene da essi ritenute non accettabili.
Sul lungomare di Porto San Giorgio, i migranti sono stati notati dalle forze dell’ordine sangiorgesi, che dopo aver raccolto le istanze della loro protesta, li ha fatti rientrare presso la struttura ricettiva.
http://www.imolaoggi.it/2014/12/18/protesta-dei-profughi-stare-in-hotel-non-ci-piace-scarsa-igiene/

Ragazza raccoglie 16mila euro per aiutare il senzatetto generoso

giovedì, 18, dicembre, 2014

Ci ha messo quattro notti per scovarlo, ma alla fine la sua perseveranza è stata premiata. Perchè quel gesto di inaspettata generosità, a quanto pare non isolato, l’ha colpita e doveva essere ricambiato. A Dominique Harrison-Bentzen, una studentessa inglese di 22 anni, è mancata la terra sotto i piedi quando lo scorso 4 dicembre, dopo aver trascorso la serata fuori a Preston, si è resa conto di aver perso il bancomat ed essere rimasta senza soldi. Ad arrivare in suo soccorso è stato un senzatetto che le ha offerto tre sterline, gli unici e ultimi spiccioli che aveva in tasca, per prendere un taxi e tornare a casa. L’uomo ha insistito, Dominique però non se l’è sentita di accettare. Ma ha deciso che da quella sera in poi la sua missione sarebbe stata aiutare quel “buon Samaritano” – identificato solo come Robbie – sopraggiunto in suo soccorso.
La storia ha fatto il giro di tutta la stampa britannica. La ragazza ha istituito un sito di raccolta fondi a favore del barbone, ‘Help Robbie‘, che in pochi giorni ha racimolato donazioni per 12.500 sterline (circa 16mila euro); il sito è diventato così popolare da diventare inaccessibile per il traffico generato. Quella sera “mi sono improvvisamente resa conto di non avere soldi e quel senzatetto mi si è avvicinato con le sue monete”, ha raccontato la studentessa dell’Università del Central Lancashire: “Ha insistito perchè le accettassi e prendessi un taxi, per assicurarsi che tornassi a casa”. Come detto, la 22enne non se l’è sentita di accettare, ma il giorno dopo si è messa a cercarlo per dargli una mano.
“Ho messo uno post su Facebook per cercare di trovarlo ed è emerso che non ero la sola persona che aveva aiutato”, ha raccontato. Robbie, infatti, è spesso venuto in soccorso di molte persone nel centro della città di Preston, restituendo il portafoglio a chi lo aveva smarrito e offrendo la sua sciarpa per scaldare chi sentiva freddo.
Ora Dominique ha deciso di trascorrere anche 24 ore da senzatetto, accanto a Robbie, per raccogliere altro denaro e aiutarlo a ripartire. “E’ senza casa da sette mesi, non per colpa sua, e non riesce a lavorare perchè sprovvisto di domicilio”, ha spiegato la giovane, “Ho guidato quattro notti di fila intorno a Preston per scovarlo, stavo perdendo le speranze di rivederlo, volevo ringraziarlo di persona per quanto era stato gentile. Fortunatamente c’erano mia mamma e la sua macchina ad aiutarmi”.
“Non potevo”, ha proseguito, “dargli del denaro e basta, dovevo passare per i canali giusti quindi trascorrerò 24 ore, giorno e notte, come una senzatetto per comprendere le difficoltà che queste persone affrontano ogni giorno”. Se la gente ne ha la possibilità, ha indicato, “mi sponsorizzi con 3 sterline, dal momento che Robbie ha cercato di aiutarmi con le sole 3 sterline che aveva, la speranza è raccogliere abbastanza soldi perchè Robbie possa dare una caparra per un appartamento e vivere sicuro e al caldo”.
La risposta della gente è stata sorprendente e anche Ian Brown degli Stone Roses ha twittato su questa iniziativa. “Mi piacerebbe che il maggior numero di persone possibile uscisse con me martedì per mostrare a Robbie il nostro sostegno, per tutte le 24 ore o soltanto una”, ha concluso Dominique, “Spero che la mia campagna aiuti le persone a pensare un po’ di più alle altre persone intorno a loro, Natale è un buon momento per farlo”.
http://www.imolaoggi.it/2014/12/18/ragazza-raccoglie-16mila-euro-per-aiutare-il-senzatetto-generoso/

Succede a Susa: fotografi le luminarie e vieni identificato

post — 18 dicembre 2014 at 17:07

lumiBuone feste dalla val di susa

SONO AUTORIZZATO?
Lunedì sera, dopo una cena con gli amici della Redazione Sportiva, prima di andare a casa, decido di scattare alcune foto per il giornale alle luminarie segusine, visto che ultimamente sono state oggetto di una polemica cittadina. Dopo un paio di scatti su corso Inghilterra, ma ne procuro un paio anche su via Mazzini. Finito, risalgo in macchina, parcheggiata davanti all’ufficio postale, ma quando sto per partire, un uomo vestito di nero, tipo ninja, mi bussa al finestrino. “Lei chi è?”, mi fa. Chi è lei, faccio io. Allora ripiega il colletto e mi mostra gli alamari dell’Arma. (Battuta: se era un marinaio, mi mostrava i calamari).

Cominciamo una discussione, peraltro pacata…Avverto una certa ostilità, e mi avvedo di un’auto dei carabinieri parcheggiata lungo la via. Probabilmente, hanno creduto che la stessi fotografando. E se anche fosse? Gli dico che sto scattando foto alle luci di Natale. Lui mi fa: “è autorizzato? E poi le sembra l’ora di scattare foto?”.Ribatto, sorridendo, che di giorno le luci sono spente. Mi informa: “non c’è niente da ridere, favorisca patente e libretto di circolazione”.

Beh, la situazione è comunque un po’ ridicola, ma tranquillamente gli fornisco anche la mia tessera dell’ordine degli scribacchini…Intanto, sono arrivati altri tre o quattro. Sembrano non credere alla spiegazione delle foto alle luminarie…Gli dico che siamo a Susa nel 2014, non in Argentina negli anni settanta, e che vorrei tanto parlare con il comandante della compagnia segusina, il capitano Flavio Pieroni.

Loro poi effettuano una verifica e mi avvertono: “lei deve soltanto ringraziare i carabinieri di Susa, che la conoscono”.

Perchè altrimenti cosa succedeva? Un arresto, una fucilazione, una deportazione?Bene, fine della storia. Però mi chiedo: sono autorizzato a scattare foto? E ad ascoltare i dischi di Townes Van Zandt? E ad andare a vedere il Toro allo stadio? E a leggere i libri di Raymond Carver? E a rivedermi le vecchie stagioni di Dexter? Chi mi autorizza ad innamorarmi? E ad approfondire la mia conoscenza su Gesù Cristo e su Sri Krishna? E a respirare?

 Giorgio Gram Brezzo  (giornalista de La Valsusa)

No Tav: assolta anche Marta

http://contropiano.org/archivio-news/documenti/item/28190-no-tav-assolta-anche-marta

 
  •  Giovedì, 18 Dicembre 2014 17:05
  • NoTav.info

No Tav: assolta anche Marta

Si è oggi concluso il processo a carico di Marta per i fatti svoltisi in Val Clarea nella notte tra il 19 ed il 20 luglio 2013.

Quella sera Marta venne fermata, con altri 8 attivisti Notav (di cui uno minorenne) nel corso di una passeggiata notturna nel Comune di Giaglione.

Quella notte circa 500 manifestanti si avvicinarono al cantiere Tav senza mai entrare nella c.d. zona rossa coperta da limite di viabilità in ragione di reiterati provvedimenti prefettizi.

I manifestanti furono accerchiati e caricati dalle FF.OO.: ci furono scontri e tafferugli a cui seguirono i fermi di nove persone.

Marta ed il minorenne furono denunciati a piede libero, mentre gli altri sette fermati furono tratti in arresto, tutti per rispondere dei reati di minaccia e violenza aggravate nei confronti di operatori delle FF.OO., porto e detenzione di armi da guerra e lesioni aggravate.

Tutti i fermati di quella sera in sede di convalida dell’arresto denunciarono di essere stati violentemente percossi dagli agenti operanti.

Il giorno successivo il Movimento Notav denunciò in una conferenza stampa le gravi violenze di quella notte e, in quella stessa occasione, Marta raccontò di essere stata selvaggiamente picchiata, di aver subito violenza sessuale da parte di agenti della Polizia di Stato e di essere stata pesantemente svillaneggiata ed insultata con epiteti di carattere sessista.

La Procura di Torino aprì quindi tre fascicoli in relazione alla specifica posizione di Marta: uno a suo carico (ed a carico degli altri fermati) ed altri due che la vedono persona offesa. Di questi ultimi due fascicoli, aperti a seguito delle formali querele sporte, uno è a carico dell’Onorevole Stefano Esposito per le gravi diffamazioni che esternò a seguito del fermo e della successiva conferenza stampa, l’altro è stato aperto a carico di ignoti per le violenze ed i trattamenti subiti da Marta in occasione del fermo.

Oggi Marta è stata assolta con una sentenza che cristallizza non solo che non ha commesso i reati per cui è stata denunciata ma che consente inoltre di ritenere, ove ve ne fosse ancora bisogno, che quanto ha denunciato pubblicamente ed in Procura, è attendibile e veritiero.

E’ opportuno precisare che la richiesta di assoluzione, sia pure con formula dubitativa, è stata avanzata anche dalla pubblica accusa che ha dovuto prendere atto che gli agenti che avevano fermato Marta, e che ne avevano inizialmente connotato la condotta in termini che ne determinarono la sottoposizione a procedimento penale, avevano successivamente dichiarato di non poterle attribuire alcuna condotta illecita essendosi limitati a soccorrerla, avendola trovata sola, a terra e già ferita.

Tale repentino cambio di rotta da parte di coloro che hanno fermato Marta ha evidentemente inciso sia sulla richiesta dei Pubblici Ministeri che sulla decisione del G.I.P., ma ha anche consentito alla Procura di richiedere l’archiviazione del procedimento penale che vede Marta persona offesa per le violenze subite quella notte. Tale richiesta sarà ovviamente oggetto di opposizione e di successivo vaglio del G.I.P., ma merita già alcune considerazioni.

1esposito

Duole, ancora una volta, dover constatare che i procedimenti nei quali gli attivisti Notav rivestono il ruolo di indagati giungono velocemente a giudizio, mentre i procedimenti che vedono gli stessi attivisti rivestire il ruolo di persone offese giacciono fermi in indagini (è il caso, tra gli altri, del procedimento penale che vede indagato l’Onorevole Esposito per la diffamazione documentalmente provata ai danni di Marta) o vengono inesorabilmente avviati all’archiviazione.

La Procura della Repubblica di Torino il 15.12.2014 ha chiesto l’archiviazione del procedimento per le violenze subite da Marta. Il fascicolo, nonostante gli inequivocabili elementi forniti dalla persona offesa atti ad identificare gli autori delle violenze, è rimasto iscritto a carico di ignoti sino a pochi giorni fa, e, quindi, per quasi un anno e mezzo. Il 9.12.2014 il procedimento, dopo ripetute ed estenuanti richieste della difesa di Marta, è stato iscritto a carico di tre soggetti, tutti appartenenti alle FF.OO.. Di tre giorni fa la richiesta di archiviazione.

La Procura di Torino ha quindi perseguito Marta con tenacia pur in difetto di riscontri che ne comprovassero le responsabilità, ignorando, per contro, gli elementi in suo favore sin da subito emersi ed ostacolando ogni tentativo di indagine da parte della sua difesa.

Inoltre Marta, il 30.1.2014, ha ricevuto un ordine di allontanamento dai Comuni di Chiomonte e Giaglione a firma del Questore di Torino proprio sul presupposto della sua partecipazione agli scontri del 19.7.2013 in Val Clarea, così come prontamente segnalata dalla Digos di Torino. Ci si deve allora chiedere perchè il Questore di Torino non ha provveduto ad opportuni accertamenti prima di imporre tali gravosi limiti alla libertà di circolazione, e perchè la stessa Questura, quando per bocca dei suoi stessi agenti, esclude ogni responsabilità di Marta non ha almeno la decenza di revocare quello che è ormai palesemente un’ingiustificata limitazione personale.

L’assoluzione di Marta, intervenuta il giorno dopo l’assoluzione per i reati di stampo terroristico attribuiti a Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, ha il sapore dell’ennesimo fallimento del teorema persecutorio avviato ormai da anni nei confronti dell’intero Movimento Notav da parte della Procura di Torino, la quale però, per bocca dei soliti Pubblici Ministeri, persevera imperterrita, e con un accanimento degno di migliori ragioni, nel tentativo di proteggere quei rappresentanti dello Stato che invece di garantire i diritti e le ragioni di chi si oppone alla devastazione di una terra ed al malaffare, finisce per accreditare il generalizzato discredito delle FF.OO. e per negare giustizia a chi ne subisce gli abusi ed i sopprusi.

Marta è stata fermata mentre manifestava liberamente il proprio pensiero, è stata picchiata selvaggiamente con calci, pugni e manganelli, sessualmente abusata ed oltraggiata. Qualcuno pagherà per questo?

http://www.notav.info

Processo No Tav. Il cuore oltre la rassegnazione

di Gabriella Tittonel

“Noi abbiamo lanciato il cuore oltre la rassegnazione” questo disse Chiara in aula bunker mesi fa  nel corso della sua deposizione. Le sue parole e quelle delle deposizioni di Nicco, Mattia e Claudio fanno parte ormai di quella lunga ed incredibile storia  del dissenso verso la grande opera del tav valsusino, parole consegnate anche alla bacheca del campo della memoria in Clarea, questo ieri, a poche ore da una sentenza che ha restituito verità in tante parole fuorvianti.

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La giornata si è aperta alle nove, a cuori sospesi, con i minuti che lenti sono trascorsi, con i quattro ragazzi in aula, in attesa, e famigliari ed amici ad attendere in corridoio e fuori.

Nell’aula sguardi scambiati, più eloquenti di tante parole, parole a mezza voce con gli avvocati, colleghi in fibrillazione, con telecamere, computer, macchine fotografiche, pronostici su come sarebbe stata la sentenza, tutto questo in attesa delle  fatidiche undici e trenta.

Ma soprattutto occhi e cuore andavano oltre le sbarre, in una sorta di attesa comune, in quel tempo sospeso dove tante immagini, tanti spezzoni di processo sono passati nella mente….

Poi sono arrivate le undici e quaranta, è arrivata l’ora della decisione, che ha visto con l’entrata della Corte l’istintivo unirsi, in un unico abbraccio, di Chiara, Nicco, Mattia, Claudio, quasi a diventare un solo corpo, un solo cuore….. un solo respiro…. Oltre la rassegnazione è giunta la sentenza, che ha spazzato via l’ansia del minuto precedente, con un primo piccolo spazio di profondo silenzio divenuto poi gioia ed abbraccio.

Nell’aula la famiglia no tav ha gioito tutta insieme, famiglia fatta di desideri comuni, di sguardi di futuri diversi.

E famiglia che ora spera in un bel regalo di Natale comune: quello di vedere i quattro amici festeggiare questo giorno nelle loro case, festa doppia la loro, dopo quella di cui sono stati privati l’anno scorso!

G.T. 17.12.14