Gli attentati contro la linea ferroviaria NON sono opera di NO TAV

Cari amici, da ex magistrato che si è occupato di terrorismo di ogni genere, voglio informare gli italiani che gli attentati contro la linea ferroviaria Firenze Bologna, sono atti gravi ma non sono opera dei No Tav, ma atti della stretegia della tensione per criminalizzare i movimenti No Tav e reagire alle inchieste della magistratura di Firenze e di Torino che sta indagando su gravi delitti attribuiti nelle ordinanze di custodia cautelare a funzionari ministeriali , funzionari delle stazioni appaltanti, esponenti del crimine organizzato e appaltatori

Incendio a Bologna 2014, caso risolto: No Tav. Strage di Bologna 1980: mandanti ignoti. Le 10 ore più strane del Viminale

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NuovaSocietà
Incendio a Bologna 2014, caso risolto: No Tav. Strage di Bologna 1980: mandanti ignoti. Le 10 ore più strane del Viminale
dicembre 23 2014

Nelle stazioni ferroviarie di Bologna non sempre fila tutto liscio. In quella Centrale il 2 agosto 1980, nella sala d’aspetto della seconda classe, scoppiava una valigetta. Una strage: 85 morti.

Nella notte fra il 22 e il 23 dicembre 2014, alla stazione Santa Viola, alle ore 4.30 circa scoppia un incendio che si presume sia di tipo doloso. Ritardi nei treni ma, per fortuna, nessuna vittima. In quest’ultimo caso, nella vigilia di Natale, fanno capolino, nelle prime pagine di tutti i quotidiani on line, illustri colleghi dei media mainstreaminsieme al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi. Non hanno dubbi: si tratta di terrorismo e conoscono, visti i titoli e i cinguettii del ministro su Twitter, anche i mandanti e gli autori, i gruppi eversivi legati aiNo Tav. E’ arrivata la telefonata di rivendicazione? È stato ritrovato qualche documento che rivendica la paternità dell’azione? No, figuriamoci. A dire chi ha appiccato l’incendio sono le scritte trovate sul luogo “dell’attentato”. Infatti questa stazione, lungo i suoi binari, è piena di scritte, sui muretti come sui pali della luce. Addirittura qualcuno, questa mattina, prima dell’arrivo di fotografi e cameramen ha preso una parte di centralina elettrica, l’ha staccata e posizionata in modo che tutti potessero riprenderla, come si fa quando sul tavolo della Questura viene messo il materiale sequestrato (di solito c’è un po’ di tutto: bastoni, badili, coltellini svizzeri, Ventolin per l’asma, caramelle per la gola, eccetera) perché c’è una scritta – sostiene in inizialmente la scientifica – Tav. Quella scritta in realtà è“Tau” con una piccola O sulla U. Nelle gallerie fotografiche delle principali testate on line si vedono gli uomini delle scientifica misurare altre pericolose scritte: “Tls”, “Blaria”. Solo in tarda mattinata la Questura di Bologna, dopo che il web si è già sbizzarrito a dimostrare che quelle non sono scritte di rivendicazione, ammette che si tratta di tag con cui i writer “segnano” il territorio. Una sorta di firma per essere conosciuti. Yo! E Tau con la O piccola sulla U di fama dopo questa notte ne ha guadagnata parecchia.

Da notare che le fiamme dell’incendio non erano del tutto spente, che il Viminale parlava già  di segnali inquietanti e di episodi non isolati. Ammette che sono di bassa intensità ma che queste azioni potrebbero nelle prossime settimane aumentare. Alcuni giornalisti addirittura scrivono di una rottura all’interno del movimento valsusino, con una parte più radicale con pulsioni eversive. Fanno capire (e neanche tanto tra le righe) che dietro ci sarebbero i cosiddetti anarcoinsurrezionalisti. Non solo. La sentenza di pochi giorni fa che ha assolto dall’accusa di terrorismoquattro militanti No Tav condannati a tre anni e sei mesi per danneggiamento di un compressore sarebbe sbagliata, con Lupi che invita i pm a mantenere l’accusa di terrorismo per l’appello. Coincidenza vuole che l’incendio di Bologna serva a rafforzare un teorema già respinto dalla Corte di Assise. Ora qualche considerazione. La prima. Negli ultimi tempi la parola terrorismo in Italia è diventata un mantra, qualcuno sembra quasi invocarne lo spirito. Aumentando ansie e paure nelle persone. La seconda. L’incendio sui binari della stazione Santa Viola è stato segnalato alla polizia ferroviaria alle 4:25. Il presunto attentato avrebbe colpito quattro pozzetti. Alle 7:30 lacircolazione, seppur con ritardi, era riattivata. Questi i fatti. Per l’intera mattinata i giornali aprivano intitolando “attentato”, “trovate scritte No Tav”, “per Lupi è terrorismo”, “perquisizioni in abitazioni di presunti anarcoinsurrezionalisti” e “il Viminale lancia l’allarme su terrorismo pronto ad alzare il tiro”. Tutto questo fino alle 14:40, quando noi stiamo scrivendo queste righe. Dunque in poco più di dieci ore il caso si può dire chiuso. Non si può dire lo stesso, dopo circa 35 anni dall’esplosione, di quanto accaduto alla stazione di Bologna, dove non si conoscono ancora e probabilmente non si conosceranno mai i mandanti. Il nostro paragone potrebbe essere da qualcuno considerati inappropriato. Ma come detto all’inizio, nelle stazioni ferroviarie di Bologna succedono cose strane…

Il governo soffia sul fuoco di un incendio In evidenza

http://contropiano.org/politica/item/28248-il-governo-soffia-sul-fuoco-di-un-incendio

 

Il governo soffia sul fuoco di un incendio

Quando i regimi traballano, o vogliono eliminare qualsiasi ostacolo, gonfiano a dismisura qualsiasi episodio. E qualche volta lo creano di proposito. La storia d’Italia – prima e dopo Piazza Fontana – è zeppa di esempi simili. A volte è possibile identificare con chiarezza fin da subito “la matrice” di un determinato episodio, altre volte occorrono anni e un lavoro serissimo per arrivare allo stesso risultato. Di alcune cose si sospetterà per sempre, senza alcuna certezza (ed esiste anche un mercato dei sospetti, o “misteri”, cui appozzano mestatori di ogni risma).

Il fatto di oggi nella nota dell’Ansa.

Un incendio doloso ha mandato in tilt la stazione di Bologna. La circolazione ferroviaria in transito per il nodo di Bologna è rimasta interrotta, e registra tuttora forti rallentamenti, a causa di un incendio doloso che ha interessato il sistema di gestione e controllo del traffico.

Un “incendio doloso” è riconoscibile dalla presenza di materiale incendiario non appartenente al contesto (benzina, sembra, in questo caso). Ma non permette, specie “a caldo”, alcuna interpretazione certa sulla “matrice”. Ciò nonostante per l’agenzia di informazione para-governativa

Nessun dubbio sull’origine dolosa delle fiamme, su cui indagano Polizia ferroviaria e scientifica e Digos. Per il ministro Lupi si è trattato di “un nuovo atto terroristico con la Tav” ma – ha aggiunto – “non ci fermeranno nella strada di innovare e cambiare l’Italia“.

Quando un ministro dice certe cose i casi sono due: o sa perfettamente chi è stato oppure tira a indovinare, cercando di piegare gli eventi al suo scopo.

Perfino Matteo Renzi, consapevole che sarà imputabile politicamente a lui ogni fesseria pronunciata da dentro l’esecutivo, appare decisamente più cauto:

“Voglio rassicurare tutti gli italiani: non torniamo a rievocare parole del passato, è in atto un’operazione di sabotaggio e verifichiamo quanto accaduto”. “Stiamo monitorando la situazione: era accaduto qualcosa di analogo anche se meno impattante nei giorni scorsi in altre città”.

Su cosa si basa l’attribuzione dell’incendio a “terroristi no tav” (senza maiuscole, perché il movimento No Tav è una cosa seria)? Leggiamo ancora dall’Ansa:

Su un muretto vicino alla massicciata ferroviaria della stazione di Santa Viola a Bologna sono state trovate due scritte vergate con bombolette spray di contenuto ‘No Tav’. Le scritte, a quanto si apprende, sembrano recenti. Sono poi stati trovati vari fiammiferi e parti degli stracci utilizzati per l’accensione del rogo che ha interrotto la circolazione ferroviaria. Il procuratore capo di Bologna, Roberto Alfonso, sta seguendo personalmente la prima fase delle indagini.

“Alcune scritte contro la Tav”. Su quasi tutti i muri d’Italia ci sono scritte simili, specie lungo il tracciato ferroviario (si tratti o no di linee ad alta velocità). Ogni eventuale focaraccio nei loro pressi andrà addebitato ai No Tav? Non c’è nessuno sufficientemente scemo da crederci.

“Le scritte, a quanto si apprende, sembrano recenti”. Particolare che vorrebbe essere significativo per l’attribuzione “terroristica”, ma che non ha quasi alcun significato. Se fosse vero, infatti, il senso sarebbe uno solo: chi ha appiccato il fuoco voleva che fossero “corresponsabilizzati” i No Tav. Più una provocazione, anche al primo sguardo, che non una “rivendicazione attendibile”. Basta aver fatto la prima elementare per scrivere sui muri cinque caratteri alfabetici in fila. La platea dei possibili colpevoli, insomma, è alquanto vasta…

I ministri dovrebbero sempre contare fino a dieci, prima di parlare. Perché ogni loro parola è un fatto politico, in certi casi di impatto devastante, molto più di un incendio notturno lungo i binari. A meno che proprio questo non sia il loro intento, in continuità con i governi democristiani del dopoguerra. Quelli delle stragi sui treni…

LUC MICHEL DANS LE “ZAM” DE CITOYEN-TV : KABILA VS WASHINGTON

PCN-TV / 2014 12 23/

 RDC : Kabila versus Washington …

Luc MICHEL dans le ZAM (Zapping d’Afrique Media TV) du 23 décembre 2014 de CITOYEN-TV …

PCN-TV - LM sur CitoyenTV ds le ZAM sur RDC (2014 12 23) FR

Avec aussi JULES NJAWE – BANDA KANI – FRANCOIS BIKORO – JULIANA TADDA.

 Video sur : https://vimeo.com/115302186

 

 PCN-TV / PCN-SPO

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THE TOP TEN MAJOR FIGURES (INDIVIDUALS AND ORGANIZATIONS) WHICH HAVE SHOWN OUTSTANDING QUALITIES OF PANAFRICAN VIEWS DURING THE YEAR 2014.

EODE Zone Africa with EODE Think Tank/

2014 12 22/

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 FIRST EDITION 2014

EODE ZA - dix figures africaines 2014 (2014 12 22) ENGL

The classification presented here is made by the board of EODE Experts which draws together experts from different countries basically from Belgium, Cameroon, France, Lebanon, Iran, Syria, Turkey, Germany, Russia and the United Kingdom. It is the conclusion of a research and observation done during a period of twelve months and which takes also into consideration the polls and surveys from a sample of 1,000 Africans from 54 countries that make up Africa, including the African Diaspora.

This falls in line with a vision of EODE, which is non-aligned, impartial and objective in assessing data collected by our NGO throughout 2014 and which devote people, individuals and institutions that have animated the public, political, cultural and scientific Panafrican life.

 The reasons for the classification of EODE during this first edition take into account a set of indicators.

 Great figures (individuals and organizations) that marked the Panafrican public life in Africa in 2014 will have, by their charisma, dynamism and tenacity defended the interests of Africa, their people and/or their country without saving their efforts.

 They would have:

 – Developed and promoted a new vision for Africa following the ideological lines that embodied in their time the great figures of the liberation of the black continent.

– Participated forcefully in the renaissance of Africa, drawing on theories of Pan-Africanism defended by the historic and legendary leaders such as Kwame Nkrumah, Patrice Emery Lumumba, Thomas Sankara, Muammar al-Gaddafi.

– Symbolized the African people’s struggle, what the masses are looking for in the defence of their interests.

– Saved the honour of Africa against imperialist predation, the imposture of the globalization of cultures, the globalization of economies.

– Denounced and criticized African Kollabos militating in favour of an Africa subjected to the foreign imperialist forces.

– Called for an africanization of Africa behind the principles of independence of African economies vis-à-vis the West, an Africanization of the social, political and military life.

  # EODE’S CLASSIFICATION OF TOP TEN 2014 AFRICAN FIGURES

 1) TEODORO OBIANG NGUEMA MBASOGO,

Acting President of the Republic of Equatorial Guinea.

Born on June 5, 1942 in Acoacán (Equatorial Guinea)

Actions:

Enabling the social infrastructural development of his country; strengthening national education; strengthening pan-African communication through the establishment of the “Council of the African Media”; enabling the socio-political dialogue through a general political and generalized amnesty, a dialogue that included all the internal and abroad political opponents; revitalizing the Pan-Africanism that embodied Muammar al-Gaddafi from 1999 to 2011; save in extremis Africa of a failure of the Africa Cup of Nations, 2015 edition due to Morocco’s refusal due to the pandemic of Ebola which afflicts some countries in West Africa.

 2) AFRIQUE MEDIA TV,

Private TV channel with Panafrican editorial line.

Diffusing from Cameroon and from many other countries in Africa.

Private channel widely supported by the African masses, especially within Francophone space and the African Diaspora.

Actions:

Educating and sensitizing African masses to be aware of the challenges that Africa faces: the TV has played a major and leading role in the Central African Republic crises vehemently denouncing the troubling role of France behind Sangaris Mission. It has also enabled Cameroon to avoid falling into a civil war imported from the RCA, besides its many actions for the revival of Pan-Africanism. Its numerous actions aim to sensitize political break with the military bases of the colonial and neo-colonial powers in Africa, the Franc of the French colonies in Africa; the preservation of natural and mineral resources by Africans.

 3) ROBERT MUGABE,

Acting President of the Republic of Zimbabwe.

Born on February 21, 1924 in Southern Rhodesia (Current Zimbabwe)

Actions:

Father of the post-apartheid land reform; has reformed the Zimbabwean economy while maintaining his nationalism and his refusal of external diktat; fighting hard to defend the traditional family and the African cause in every forum. He is a living symbol of African heroism.

 4) LAURENT GBAGBO,

Former President of the Republic of Côte d’Ivoire,

Born on 31 May 1945 in Gagnoa (Ivory Coast)

Illegally deported and detained to the so called “International Criminal Court” in The Hague since November 29, 2011.

Action:

Alive martyr symbol of Africa. He is held prisoner at The Hague for his fight against imperialism. Embodying the struggle for the liberation of the continent from the yoke of colonialism.

 5) PROFESSEUR ANDRE BATIONO,

Burkinabè national.

President of “Action for Integrated Development” NGO.

Action: Specialist in chemistry, has received the Kwame Nkrumah Prize in 2013, in the category of life sciences and earth for his research in the field of the chemistry of the soil fertility; “International Prize UNESCO – Equatorial Guinea” for research in life sciences; contributed to the improvement of agriculture in Africa through its basic research in the management of soil fertility.

 6) PAUL BIYA,

Acting President of the Republic of Cameroon.

Born on February 13, 1933 at Mvomeka’a (Cameroon)

Actions :

Embodies African wisdom; less talkative, he is known for his slow actions but great effects. His merit in 2014 remains the fight against terrorism from Nigeria, the Islamist sect called Boko Haram (“Western school is a sin”). He would have avoided terrorist infiltration from across the country, east and south of the rebel forces of the Centrafrican Republic (Antibalaka and Seleka), west and north of the Boko Haram. Even if people do not say it enough, he has a great fondness for the pan-Africanism. He remains conscientious to the establishment in Cameroon of the African Monetary Fund (AMF) as a basis for the continental currency.

 7) YOWERI MUSEVENI,

Acting President of the Republic of Uganda.

Born in 1944 in Mbarara (Uganda)

Action:

Advocating for the African Cultural Revolution. Leading a fierce war for the traditional family.

 8) ABDELAZIZ BOUTEFLIKA,

Chairman of the Arab Republic of Algeria.

Born on March 2, 1937 in Oujda (bordering town Morocco-Algeria).

Action:

Many social actions; development of socio-cultural infrastructure; great actor in the national balance; relentless struggle against terrorism in the Sahara and its eastern shores bordering Libya in a wide state and security chaos.

 9) IDRISS DEBY ITNO,

Acting President of the Republic of Chad.

Born in 1952 in Berdoba Chad.

Action:

has made Chad a vast construction site of socio-cultural infrastructure across the country; more aligning himself on independence positions that defend the African nationalist and Pan-Africanist; campaigning for Africa to have one voice exclusively headed by the African Union.

 10) BRETT BAILEY,

South African Scene Director, an African who composes and performs operas, often seen as a Western cultural production only.

Born in 1967 in South Africa.

Action :

Works on colonialism, historical memory, identity issues, responsibility; denounces exploitation by colonialism once today by greed and corrupt capitalist elites. He recalls “we speak much of Syria as in eastern Congo, where there was yet more rape, orphans, displaced, maimed and dead.” His opera Macbeth, inspired by Shakespeare, was a huge success in the EU, particularly in Brussels.

 EODE Press Office

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REVOLUTION DE COULEUR AU GABON: LE POMPIER PYROMANE, LA VIDEO QUI ACCUSE !

PCN-TV / 2014 12 23 /

 LE POMPIER PYROMANE :

Video sur  https://vimeo.com/115302461

PCN-TV - Gabon le pompier pyromane (2014 12 23) FR

Cette video met le doigt sur l’organisation d’une révolution de couleur, au Gabon.

Luc MICHEL l’a diffusée dans son émission LE GRAND JEU. UNE REVOLUTION DE COULEUR AU GABON (EODE-TV et AFRIQUE MEDIA)

sur : https://vimeo.com/114560655

 PCN-TV - Gabon le pompier pyromane (2014 12 23) FR 2

Apparue le 14 novembre 2014 dernier sur les réseaux sociaux et d’origine anonyme, la video est intitulée « le pompier pyromane », elle dénonce l’organisation d’une « révolution de couleur » au Gabon, au profit de Jean Ping. Luc MICHEL a une longue expertise de ces « révolutions » organisées par les USA en Europe de l’Est et dans le Monde arabe, qu’il a combattues depuis la première expérience dans la Yougoslavie du président Milosevic. Il valide la démonstration de cette video et en partage les thèses …

Il y a une marque, un modus operanti des Réseaux OTPOR/CANVAS derrière les « révolutions de couleur » en Europe de l’Est mais aussi derrière le soi-disant « printemps arabe ». Et on retrouve la marque de ces réseaux américains aujourd’hui au Gabon !

 PCN-TV / PCN-SPO

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INTERVIEW CHOC : REVOLUTIONS DE COULEUR. VOICI LE TOUR DE L’AFRIQUE ET DE LA CHINE !

EODE Press Office avec La Voix de la Russie (Rossiya Segodnya)/

2014 12 23/

EODE PO - LM sur LVDLR revol. ce couleurs 1 (2014 12 23) FR

Entretien de Luc Michel, administrateur-général d’EODE, 

Avec Mikhail Gamandiy-Egorov (La Voix de la Russie / Rossiya Segodnya) :

« DE NOUVELLES RÉVOLUTIONS DE COULEUR EN AFRIQUE ET AILLEURS À L’HORIZON »

Partie 1 (publiée ce 23 déc. 2014)

 On observe ces temps-ci des tentatives de changement de régimes sur le continent africain. A première vue, beaucoup le voient d’un œil positif. Des changements tant attendus dans des pays sous contrôle de régimes aux mains de marionnettes corrompues, eux-mêmes sous contrôle des intérêts néocolonialistes. Le système néocolonial de la Françafrique représente un exemple flagrant lorsque l’ancienne métropole coloniale tue et enlève les leaders africains osant défier ses intérêts. Les combattants panafricanistes mènent donc une lutte acharnée pour mettre fin à toute cette injustice qui dure depuis bien trop longtemps.

Néanmoins, les tentatives de changements que l’on observe aujourd’hui sont-ils véritablement positifs ? Que se cache-t-il derrière ? Et n’y a-t-il pas un risque majeur que ces révolutions contre le néocolonialisme soient tout simplement volées au profit d’un autre néocolonialisme, encore plus actif et agressif ?

Nous allons tenter d’en voir plus clair avec Luc MICHEL, grand spécialiste de la géopolitique qui suit activement les différents processus en cours aujourd’hui en Afrique et dans le monde.

 # Mikhail Gamandiy-Egorov/La Voix de la Russie :

Luc MICHEL, bonjour et bienvenue de nouveau à La Voix de la Russie. Vous avez affirmé récemment que plusieurs pays africains, dont le Gabon, vont vivre ce qu’on appelle des « révolutions de couleur ». Racontez-nous.

 Luc MICHEL : Depuis le « sommet USA-African leaders » de Washington les 3-4-5 août dernier, tout a été mis en place par les américains pour une vague de changements de régimes en Afrique qu’ils entendent organiser. En particulier, la NED (National Endowment for Democracy), a pris en main des centaines et des centaines d’activistes, journalistes, syndicalistes africains, venus d’Afrique et de l’UE, lors d’un « sommet parallèle » à Washington les 5  et 6 août dernier.

 Une « révolution de couleur » à l’africaine est déjà en cours au Gabon contre le régime Bongo. Et plus l’on creuse la révolution du Burkina Fasso plus l’on retrouve notamment les Réseaux Söros, à commencer par l’International Crisis Group (ICG). Au Cameroun, on prépare la déstabilisation du régime Biya, à nouveau avec les Réseaux Söros, dont ici aussi l’ICG. Et des structures de propagande anti-Kabila sont déjà mises en place depuis le mois d’août, notamment à Bruxelles et Paris, avec des journalistes “retournés” par la NED.

Scénarios, réseaux, financiers : ce sont partout les même méthodes qui ont déjà organisé les « révolutions de couleur » en Europe de l’Est et au Venezuela, puis le soit-disant « printemps arabe ». Voilà comment Washington – Maison blanche, NED, YALI (Young African Leaders Initiative), etc … – prépare une vague de changements de régimes en Afrique (décidée lors du Sommet  USA-African leaders début août 2014) et organise une 5e colonne d’agents américains (journalistes, activites, universitaires, syndicalistes …) en Afrique et dans la Diaspora africaine !

 # LVdlR : Depuis le mois d’août, vous alertez l’Afrique, notamment dans vos interventions comme éditorialiste et vos émissions de géopolitique sur la grande chaîne de télévision internationale francophone AFRIQUE MEDIA, sur cette déstabilisation générale venue des USA (1). Qu’est ce qui vous permet d’affirmer tout cela ?

 Luc MICHEL : Mon école géopolitique (dite « euro-soviétique » dans les Années 80, aujourd’hui « de l’Axe Eurasie-Afrique ») a pour devise la formule du grand géopoliticien allemand Karl Haushofer, le père du concept de « bloc continental » : « se faire enseigner par l’ennemi est un honneur ». Mon équipe et moi-même lisons donc quotidiennement la grande production des think tanks et des géopoliticiens américains, ainsi que les médias de l’ennemi. Et là tout est lumineux. Des documents, des déclarations ont été publiées qui ne laissent aucun doute sur le nouveau projet de recolonisation des USA en Afrique.

 # LVdlR : Quel sont ces documents ? Donnez nous des exemples …

 Luc MICHEL : Pour ceux qui douteraient de mes analyses, j’ai publié (sur ma chaîne politique PCN-TV et dans des émissions du GRAND JEU, l’émission de géopolitique que je produit pour EODE-TV et AFRIQUE MEDIA TV) notamment un document révélateur, des images confidentielles du « Sommet alternatif » de la NED. Intitulée « Africa Civil Society Conference » (2), à Washington les 5 et 6 août 2014, « en marge du Sommet USA – Afrique », la Conférence entendait organiser « un programme d’action pour la démocratie », entendez des régimes pro-occidentaux sous influence des USA, et était centrée sur l’action dans les médias. Vous y verrez des centaines et des centaines d’activistes, syndicalistes et journalistes africains pris en main, y compris et surtout financièrement, par la NED pour déstabiliser l’Afrique. Voici en action la fabrique des mercenaires des changements de régime pro-américains en Afrique !

Voici comment la NED présente sa Conférence : « Profitant de l’occasion offerte par le Sommet des dirigeants africains de la Maison Blanche, les principales organisations de démocratie et des droits de l’homme américaines convoqueront une conférence de la société civile africaine concurrente, Vers un programme d’action pour la démocratie, le 5 Août (sur invitation seulement) et le 6 à Washington, DC. La conférence sera une plate-forme importante pour les militants africains principaux de rappeler à leurs gouvernements et la communauté internationale que les citoyens africains apprécient la liberté et la démocratie et fournira une occasion pour aider à réaffirmer la réforme démocratique et droits de l’homme sur l’agenda africain, à galvaniser et à diffuser le programme des militants de la démocratie africaine, partager défis et réalisations, identifier les priorités et les stratégies d’action » …

 J’ai publié un second document video de la NED : le clip de propagande officiel du « Sommet Afrique » de la NED (clip de la NED « Africa Civil Society Conference Recap ») (3) ! Vous y verrez la 5e colonne US en Afrique, sûre d’elle, déterminée. A noter l’accent mis sur un activiste de GUINEE EQUATORIALE, mis en avant. Car le Président Obiang Gnema Mbassogo et le nouveau centre du panafricanisme sont une des cibles principales de Washington. On y explique qui sont les partenaires de la NED, notamment les Réseaux OPEN SOCIETY de Georges Söros, un autre des grands organisateurs et financiers des « révolutions de couleur ».

Cerise sur le gâteau, la conférence était sponsorisée par FREEDOM HOUSE, un autre organisme US spécialisé dans le financement des changements de régime et … FACEBOOK ! A la fin du clip, comme pour vendre une marque, la NED annonce sans vergogne ses sponsors…

 # LVdlR : Pour nos lecteurs, pourriez-vous préciser en quelques mots ce qu’est exactement la NED ?

 Luc MICHEL : La NED est un organisme para-gouvernemental US et a été qualifiée à juste titre de « vitrine légale de la CIA ». Depuis 30 ans, la National Endowment for Democracy sous-traite la partie légale des opérations illégales de la CIA. Sans éveiller de soupçons, elle a mis en place le plus vaste réseau de corruption du monde, achetant syndicalistes, politiciens, activistes et journalistes.

 # LVdlR : Vous mettez aussi en cause une initiative d’Obama, les YALI ?

 Luc MICHEL : Oui la « Young African Leaders Initiative », les YALI ! J’ai publié aussi une video du meeting des YALI, avec Obama à Washington le 3 août dernier (4). On y voit le formatage de jeunes africains, américanisés pour servir de 5e colonne à la recolonisation de l’Afrique par les USA. A noter particulièrement le début et l’hystérie collective pour Obama arrivant.

Lors du sommet USA-African Leaders, les YALI, une initiative d’Obalma et surtout un réseau américain en Afrique, ont donné le ton. Washington a lourdement insisté sur les composantes de la démocratie made in USA. Il faut voir la video sur le Meeting des YALI, la « Young African Leaders Initiative » avec Obama le 3 août 2014. Sans aucun doute la plus grande menace pour l’Afrique. Il faut assister à l’ « américanolatrie » de ces jeunes africains, formatés pour servir les intérêts US en Afrique. Et avec qui Obama entend remplacer les chefs d’état africains actuels et asservir l’Afrique.

 # LVdlR : Qu’est ce qui vous permet d’établir la nocivité de ces « Young African Leaders » ?

 Luc MICHEL : Une réalité fort simple. Les YALI sont une version africaine d’une opération menée par les USA en France depuis 1976 via La « French-American Foundation » : les « young leaders ». La French-American Foundation – France est la matrice de la collaboration française avec les USA. C’est la principale organisation en France qui se consacre à « renforcer les liens entre la France et les États-Unis ».  Officiellement, « Depuis sa création en 1976, elle se consacre à encourager un dialogue actif entre les deux nations. L’objectif de cette fondation est d’œuvrer à une meilleure compréhension mutuelle entre les deux pays et à la recherche de solutions partagées (…) En 1975, plusieurs personnalités politiques, universitaires et économiques décidèrent de créer un environnement d’échanges et de débats afin d’approfondir la relation entre la France et les États-Unis. La naissance de la French-American Foundation fut officialisée en 1976 à Washington par les présidents Valéry Giscard d’Estaing et Gerald Ford, lors des célébrations du bicentenaire de la Déclaration d’indépendance américaine. »

 # LVdlR : Quel a été le résultat de l’action de cette Fondation ? Vous parlez d’un « outil de vassalisation des élites françaises » ?

 Luc MICHEL : L’outil de vassalisation des élites française est précisément l’organisation de « séminaires pour des jeunes dirigeants (Young Leaders) français et américains issus de la politique, de la finance, de la presse »,  « à fort potentiel de leadership et appelés à jouer un rôle important dans leur pays et dans les relations franco-américaines ». « Young Leaders » a été lancé en France en 1981. « Il s’agissait de la première grande initiative transatlantique visant à renforcer les liens entre les deux pays en encourageant la rencontre et l’échange entre futurs leaders français et américains (…) Plus de 30 ans après, il continue de jouer un rôle-clé dans le développement des liens transatlantiques, rassemblant aujourd’hui plus de 400 dirigeants issus du monde de la haute fonction publique, de l’entreprise, des médias, de l’armée et de la recherche ».

 Pour comprendre, parmi les Young Leaders de précédentes sélections: Henri de Castries (1994, président du directoire du groupe Axa), Jérôme Clément (1982, président d’ARTE), Annick Cojean (2000, journaliste au Monde), Jean-Marie Colombani (1983, fondateur de Slate et ancien directeur du Monde), Matthieu Croissandeau (2002, rédacteur en chef adjoint du Nouvel Observateur), Jean-Louis Gergorin (1994, dirigeant du groupe AEDS, Airbus, etc.), Bernard Guetta (1981, journaliste à France Inter), François Hollande (1996, président de la République française), Erik Izraelewicz (1994, directeur du Monde), Laurent Joffrin (1994, PDG de Libération), Alain Juppé (1981, maire de Bordeaux), Sylvie Kauffmann (1998, journaliste au Monde), Yves de Kerdrel (2005, éditorialiste au Figaro), Anne Lauvergeon (1996, ancienne présidente d’AREVA), François Léotard (1981, ancien ministre de la Défense), Bruno Le Roux (1998, ex président du groupe PS à l’Assemblée nationale), Alain Minc (1981, conseiller politique, économiste, essayiste), Arnaud Montebourg (2000, ex ministre du Redressement productif), Aquilino Morelle (1998, ex conseiller politique au cabinet du président de la République François Hollande), Pierre Moscovici (1996, ex ministre de l’Économie et des Finances, commissaire de l’UE), Olivier Nora (1995, président des Éditions Fayard), Christine Ockrent (1983, journaliste), Denis Olivennes (1996, président d’Europe 1), Valérie Pécresse (2002, ancienne ministre de l’Éducation nationale), Alain Richard (1981, ancien ministre de la Défense), Jacques Toubon (1983, député UMP), Marisol Touraine (1998, ministre des Affaires sociales et de la Santé), Najat Vallaud-Belkacem (2006, ministre des Droits des femmes)…

 # LVdlR : C’est ce qui attend l’Afrique avec les YALI ?

 Luc MICHEL : Nul besoin de la théorie du complot – incapacitante et qui détourne de l’action politique – ou des élucubrations antisémites pour disséquer la nature du Régime français au prisme de la fabrication de ces « Young Leaders ». Il suffit d’analyser les rapports de domination impérialiste en France et ses outils de vassalisation. On comprend mieux alors comment s’exerce la domination des USA en France, comment Washington domine médias, affaires et monde politique, comment, renforcé encore par divers lobbies, fondations et réseaux – dont les réseaux atlantistes ou neocons en France (revue de BHL ‘La Règle du jeu’, etc) -, les USA imposent à la France une politique au service de l’étranger et contraire à ses intérêts fondamentaux et à ceux de la Grande-Europe ! On voit aussi alors pourquoi Paris avec Sarkozy et Hollande s’est détourné de la véritable politique de la France, celle de l’Axe Paris-Moscou, celle du général de Gaulle. Avec son « Europe de l’Altantique à l’Oural », sa « Grande politique arabe », son opposition à l’OTAN et au « parti américain » (dixit de gaulle lui-même). Et bien entendu la situation est la même partout en Europe. Ce qui existe en France existe à Bruxelles, Rome, Berlin ou Madrid. Ou encore au sein du Parlement européen ou de l’OSCE …

C’est évidemment le même projet de domination et la même outil de vassalisation que Washington entend organiser avec ses YALI, clone ou copie conforme des « young leaders » français !

 # LVdlR : Venons en au Gabon. Vous êtes au centre d’une nouvelle polémique dans ce pays (5) suite à la diffusion de votre émission « LE GRAND JEU. UNE REVOLUTION DE COULEUR AU GABON ? » (6). Cette polémique faisant suite à celle sur le livre de Pierre Péan « NOUVELLES AFFAIRES AFRICAINES » que vous analisez dans cette émission . Le Gabon est communément considéré comme l’exemple par excellence du système néocolonial de la Françafrique. Bon nombre de spécialistes et d’observateurs l’appellent même la « tirelire » ou encore « la propriété privée de la France dans le domaine du pétrole ». Selon vous, les instigateurs donc des changements en question veulent placer leurs propres pions à la place de ceux placés dans le passé par la France ? Le tout au travers d’une révolution de couleur où vous identifiez la marque des réseaux américains spécialisés  …

 Luc MICHEL : Je ne suis pas le seul à identifier cette révolution de couleur, au Gabon notamment.  J’ai diffusé dans mon émission une video apparue le 14 novembre dernier sur les réseaux sociaux. D’origine anonyme et intitulée « le pompier pyromane », elle dénonce elle aussi l’organisation d’une « révolution de couleur » au Gabon, au profit de Jean Ping. J’ai une longue expertise de ces « révolutions » organisées par les USA en Europe de l’Est et dans le Monde arabe, que je combat depuis la première expérience dans la Yougoslavie du président Milosevic. Je valide la démonstration de cette video et j’en partage les thèses et la valide …

Il y une marque, un modus operanti des Réseaux OTPOR/CANVAS derrière les « révolutions de couleur » en Europe de l’Est mais aussi derrière le soi-disant « printemps arabe ». Et on retrouve la marque de ces réseaux américains aujourd’hui au Gabon.

Mai ce n’est évidemment pas tout. Il y a un arrière-plan géopolitique à la crise gabonaise. Ma thèse c’est que cet arrière-plan a changé depuis 2007-2008. Il y a une vision géopolitique ou un plan géopolitique américain, anglo-saxon pour l’Afrique. Et ce plan donne un rôle secondaire à une France, diminuée et vassalisée, placée sous le contrôle de l’OTAN et de l’AFRICOM.

 Original sur :

http://french.ruvr.ru/2014_12_23/De-nouvelles-revolutions-de-couleur-en-Afrique-et-ailleurs-a-l-horizon-8197/

(Suite dans la seconde partie de l’entretien)

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 (1) Cfr. LES USA PREPARENT-ILS UN « PRINTEMPS AFRICAIN » ? https://vimeo.com/102962474

 (2) Cfr. PCN-TV/ LA FABRIQUE DES REVOLUTIONS DE COULEUR EN AFRIQUE (2) / CONFERENCE AFRIQUE DE LA NED (WASHINGTON, 5-6 AOUT 2014)

https://vimeo.com/115084012

 (3) Cfr. PCN-TV/ LA FABRIQUE DES REVOLUTIONS DE COULEUR EN AFRIQUE (1) / CLIP DE PROPAGANDE DU SOMMET AFRIQUE DE LA NED (AOUT 2014)

https://vimeo.com/115083906

 (4) Cfr. PCN-TV/ DOCUMENT / THE MAKING OF THE COLOUR REVOLUTIONS IN AFRICA (2) : MEETING OBAMA – YALI IN WASHINGTON (AUGUST 3, 2014)

https://vimeo.com/114848324

(5) Cfr. « Luc Michel évoque une éventuelle «déstabilisation du Gabon» par les USA »

http://gabonreview.com/blog/luc-michel-evoque-eventuelle-destabilisation-du-gabon-les-usa/

 (6) EODE-TV & AFRIQUE MEDIA/ LE GRAND JEU (4) : GABON. UNE REVOLUTION DE COULEUR AFRICAINE ?

https://vimeo.com/114560655

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www.eode.org

https://vimeo.com/eodetv/

Ogni scusa è buona in democrazia

Quanto è minacciato il migliore dei mondi possibile…..questa magnifica democrazia tanto giusta e caritatevole….

ieri 14 persone, tra cui una signora di 93 anni (che aveva i ferri da maglia per colpire il cuore dello stato?) sono stati fortunatamente condotti in prigione. Progettavano un colpo di stato. IN 14.
Però. Con le cerbottane? Ah no, basta definirli fascisti ed ecco che il mistero è svelato, si sa, è pieno di fascisti ben armati ed addestrati a sovvertire questa culla della civiltà. Che per fortuna vigila e ci protegge.
Mai abbassare la guardia da questi pericolosi individui. Per fortuna lo status quo ha tanti protettori.
Altrimenti a quest’ora…chissà che fine avrebbe fatto questa perfetta nazione.
OVVIAMENTE le accuse sono credibili no?
Non ti fidi della magistratura e dei ROS?
Che tanto bene fanno proteggendo i passeggeri presenti e futuri dell’alta velocità.
Ovviamente sono i sempiterni cattivi anarco-insurrezionalisti, così dicono gli inquirenti e noi chi siamo per dubitare?
Se la stampa e magistratura non si sbaglia a condannare i primi, certo non si sbaglierà a condannare i secondi.
Tanto in questo paese la verità non interessa. Interessa solo la strumentalizzazione ed ognuno può scegliere a piacimento il nemico di turno.