LA PSEUDO “CPI”, UN TRIBUNAL FANTOCHE SOUS CONTROLLE OCCIDENTAL ET AMERICAIN, QUI ENTEND JUGER BLE GOUDE !

 Luc MICHEL / En Bref/ avec ALAC/ Afro-Libyan Action Committees/

2014 12 12/

https://www.facebook.com/ALAC.org LM.NET - EN BREF blé goudé poursuivi (2014 12 12) FR

La volonté d’absoudre le régime Outtara de ses crimes va de paire avec celle de décapiter l’opposition ivoirienne en la privant de ses leaders.

Déjà vu et perpétré en ex Yougoslavie par le pseudo TPIY, le clone de la CPI …

 L’Ivoirien Charles Blé Goudé sera jugé pour “crimes contre l’humanité”, a annoncé jeudi la pseudo Cour pénale internationale (CPI). Cette dernière a confirmé les charges contre ce proche de l’ancien président Laurent Gbagbo. “La Chambre préliminaire I de la CPI a confirmé quatre charges de crimes contre l’humanité à l’encontre de Charles Blé Goudé. Elle l’a renvoyé en procès devant une chambre de première instance”, a indiqué la Cour dans un communiqué.

 

Les juges de la CPI ont en outre sommé la Côte d’Ivoire de leur remettre Simone Gbagbo, la femme de l’ancien président Laurent Gbagbo, également poursuivie pour crimes contre l’humanité. La première chambre préliminaire du tribunal de La Haye a rejeté l’exception d’irrecevabilité qu’opposait le gouvernement ivoirien à la CPI depuis plus d’un an, arguant enquêter lui-même sur des charges similaires. “La Chambre a conclu que les autorités nationales de la Côte d’Ivoire ne prenaient pas de mesures tangibles, concrètes et progressives pour déterminer si Simone Gbagbo était pénalement responsable du même comportement que celui allégué dans le cadre de l’affaire portée devant la Cour”, ont-ils expliqué.

 Un mandat d’arrêt de la CPI a été émis en 2012 à l’encontre de Simone Gbagbo pour “meurtres, viols et autres actes inhumains et actes de persécution” pendant le conflit interivoirien entre décembre 2010 et la chute de Laurent Gbagbo en avril 2011. Les crimes de masse perpétrés par les milices de Ouattara et Soro, encadrées par la France, sont eux laissés sans suites réelles;

 Après la brillante défense de Charles Blé Goudé, beaucoup d’africains et d’ivoiriens avaient espéré. En vain ! Nous pas. Nous connaissons cette soi-disant “justice internationale” pour l’avoir affrontée dès 2001, lorsqu’ avec le regretté Me Vergès, j’assurais la défense du Président Milosevic. Que le TPIY, clone inique de la CPI, a fait mourir dans les oubliettes de La Haye …

 Luc MICHEL

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UNGHERIA RESTA FUORI DALL’EURO e 60% delle BANCHE SARANNO degli UNGHERESI

il dittatore despota. Certo che quando qualcuno se la prende con i poteri forti mai che venga riconosciuto da presunti paladini della democrazia… chissà perché


Dopo la Polonia e la Repubblica Ceca anche l’Ungheria ha deciso di rimanere fuori dall’euro, in quanto la sua economia basata su una moneta nazionale va a gonfie vele. Nell’Europa dell’est sono pochi coloro che credono nel successo della moneta unica, l’euro ha portato solo
recessione, pertanto chi puo’ cerca in tutti i modi di restarne fuori.Lo stato ungherese sta acquistando la Budapest Bank, una delle grandi banche del Paese, proprietà multinazionale USA General Electrics dal 2001. L’utile netto della Budapest Bank è di 9,5 miliardi di fiorini del 2013. Il governo di Orbán ha dichiarato che il 60% delle banche presenti in Ungheria dovrebbe diventare ungherese di proprietà. Si starebbe apprestando ad acquistarla in contanti, senza permesso della Ue e tanto meno alla Bce.

La Coop sei… Lui: George Soros

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Leggo su più siti web che George Soros, già condannato in contumacia dalla Malaysia per aver intentato speculazioni fraudolente, già proprietario del fondo speculativo Quantum delle Antille è diventato azionista al 5% della Coop. Beh, che c’è di strano? Soros è un finanziere-filantropo specialista in porte girevoli del potere, in doppi e tripli ruoli, in doppiogiochismi, pertanto è più che naturale che metta lo zampino in una grande holding come la Coop.
 
Con un tempismo perfetto a pochi giorni dalla nomina di Giuliano Poletti, già presidente di Legacoop a ministro del Lavoro, il finanziere di origini ungheresi, George Soros, ha comprato il 5% di Immobiliare grande distribuzione, diventando il terzo azionista della società, nata dal conferimento di una fetta del patrimonio di Unicoop Tirreno e Coop Adriatica.
 
E così il fondo Quantum Strategic Partners, gestito dal Soros Fund Management, ha rilevato tutte le azioni proprie in portafoglio, il 3,15% di Igd. La notizia è stata diffusa ieri ma l’investimento è stato fatto il 28 febbraio, sei giorni dopo che Poletti era diventato ministro. Sempre il 28 Unicoop Tirreno ha venduto al fondo del finanziere l’1,8% del capitale, scendendo dal 14,9% al 13,1%. Primo azionista di Igd resta Coop Adriatica con il 43,5%. (fonte La Stampa del 4/3/2014)
 
Una piccola radiografia dell’uomo dalle cento vite definito il capo incontrastato dell'”Impero del Male”. Nel 1970 fu uno dei co-fondatori del Quantum Fund insieme a Jim Rogers. Il fondo ebbe un rendimento del 3.365% nei successivi 10 anni (42,5% ogni anno per 10 anni), e creò la base della fortuna di Soros. Pare abbia  un acuto interesse per la filosofia, e la sua visione filosofica è influenzata fortemente da Karl Popper, suo insegnante alla London School of Economics (la prestigiosa scuola in odore di massoneria fabiana). Il suo Open Society Institute è stato così chiamato dopo il lavoro in due volumi di Popper. Nel suo libro The Open Society and Its Enemies (La società aperta e i suoi nemici) asserisce:  “Sono un uomo di Stato senza Stato. Nel realismo della geopolitica, ormai gli Stati sono fatti solo di interessi e non di principi. Io allora sono un capo con solo i principi e senza interessi”.
A partire dal 1979, egli ha distribuito 3 milioni di dollari l’anno a movimenti di dissidenti tra i quali il movimento Solidarność in Polonia, Carta 77 in Cecoslovacchia e Andreij Sakharov nell’Unione Sovietica. Nel 1984, egli ha fondato il suo primo Open Society Institute in Ungheria e fatto affluire milioni di dollari per il finanziamento di movimenti di “opposizione e media indipendenti”.
 
Fin dalla caduta dell’Unione Sovietica, il finanziamento da parte di Soros per cause “progressiste e anti-imperialiste” ha continuato ad avere un ruolo importante nei paesi dell’ex blocco sovietico. Il suo finanziamento e organizzazione della Rivoluzione delle Rose in Georgia è stato ritenuto cruciale ai fini del successo della stessa da osservatori sia Russi che Occidentali, nonostante Soros abbia dichiarato che il suo ruolo sia stato “largamente sopravvalutato”(quanta modestia!). Soros traccia una distinzione tra l’essere un operatore nel mercato e il lavorare per cambiare le regole che gli operatori devono seguire. Sembra non avere problemi nel continuare ad adoperarsi per perseguire il suo proprio interesse economico, affiancando a questo un’attività di lobbying tesa ad una drastica revisione del sistema finanziario globale. In risposta alle accuse di essere personalmente responsabile di molteplici disastri finanziari, tra cui quelli di Regno Unito, dell’Italia, dell’Europa dell’Est, della Thailandia e della citata Malaysia, ha dichiarato: “Nella veste di operatore di mercato non mi si richiede di preoccuparmi delle conseguenze delle mie operazioni finanziarie.”. Un modo elegante per dire “io sono io e voi non siete un caxxo”.
 
I suoi critici affermano che Soros eserciti un’irregolare  (?) influenza sui mercati valutari per via del Quantum Fund, il fondo speculativo di investimento privato di sua proprietà. Al pari di molti grandi hedge fund, questo ha sede sociale in un paradiso fiscale, nello specifico Curaçao, nelle Antille olandesi.
 
In un’apparizione dell’agosto 2004 al Chris Wallace’s FOX News Sunday  il portavoce del Parlamento statunitense Dennis Hastert, affermava, “Non conosciamo l’origine del denaro di George Soros. Non sappiamo da dove venga, né dove vada. Se, parte del denaro di Soros viene dall’estero. Potrebbe provenire da traffico di stupefacenti. Non abbiamo idea da dove provenga”. (In realtà si sa benissimo che sugli stupefacenti Soros ci lucra).
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E da noi in Italia, Soros? Il 30 ottobre 1995 a Bologna gli fu conferita la laurea honoris causa (era al governo la coalizione dell’Ulivo di un Prodi che aspirava già a far parte dell’Ulivo Mondiale). E’ stata la servile risposta dei nostri governanti a quella terribile speculazione intentata sulla lira nel 1992.
 
A Udine di recente, fumogeni e striscioni che criticano la giuria del Premio Terzani per averlo assegnato a George Soros, ovvero al magnate della finanza internazionale ritenuto “reo di avere speculato contro i popoli e a vantaggio del sistema finanziario globale”. Questa la protesta inscenata da attivisti di Casa Pound all’esterno del Giovanni da Udine mentre era in corso la cerimonia di premiazione. Ma a parte qualche sporadico petardo, per Soros in Italia ci sono tappeti rossi, tant’è vero che avrebbe voluto comprarsi il Roma (inteso come squadra di calcio), (ma in fondo anche Roma, città che adora).
 
All’estero e nel mondo l’operato di Soros sembra quasi l’Impero di Carlo V: non tramonta mai il sole e il suo denaro non dorme mai. Forte è la sua influenza nel governo Poroshenko in Ucraina e nel colpo di stato che ha destituito Yanukovic, come ha egli stesso ammesso alla CNN. Frattanto il governo attuale in Ucraina, diventa, grazie a lui,  un laboratorio di colonizzazione finanziaria :
 
Il Parlamento di Kiev ha approvato la nomina di un’americana, di un lituano e di un georgiano nella compagine governativa.
 
Il ministro delle Finanze sarà la statunitense Natalia Jaresko, che è di origine ucraina, amministratore delegato di un fondo di investimenti del gruppo Horizon Capital.
 
Il portafoglio all’Economia andrà al banchiere lituano Aivaras Abromavicius, partner della società di investimenti East Capital, che ha lavorato in Ucraina negli ultimi 20 anni, dopo aver ricoperto incarichi al Dipartimento di Stato americano.
 
Infine alla sanità andrà l’ex ministro georgiano Alexander Kvitashvili, che è stato ministro della Salute e del Lavoro nel governo di Tbilisi.
 
Ai tre nuovi ministri stranieri il presidente Poroshenko ha concesso a tamburo battente la cittadinanza ucraina proprio in vista del loro imminente ingresso nel governo di Kiev. (…)
 
Sempre in questi  il presidente ucraino Petro Poroshenko ha promesso in parlamento un decreto “per concedere la cittadinanza ucraina agli stranieri che combattono” nel sud-est al fianco delle truppe di Kiev contro i miliziani separatisti e “gli aggressori russi”.  (fonte Sole 24 ore).
 
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E a proposito di Ucraina, mi vengono in mente certe curiose analogie: l’utilizzo dei nazisti al servizio dei cervelloni CIA, delle rivoluzioni in outsourcing e ong sorosiane, laggiù inAmericrajana, e l’utilizzo dei “fascisti” in Italia a Roma per  coprire il marcio ultra trentennale “rosso” (da Rutelli a Veltroni) delle coop relative a quell’accoglienza diventata invasione  degli immigrati. C’è  sempre qualche “fascistone” becero e stupidotto che si presta a rendere daltoniche e magari perfino “nere” le operazioni relative all’ingresso dei “migranti” in Italia.
L’immigrazione massiva? Ma come non lo sapevate? E’ un fenomeno “fascista” e la sinistra non c’entra. O se c’entra, è solo per fare del Bene agli Italiani, sempre più in miseria e  stranieri in patria. E’ sempre per il Bene universale (Common Good) se i reati di furto, scasso, rapine, e occupazioni abusive delle case vengono depenalizzati, per far largo all’ “Open Society” dell’insana utopia sorosiana.  Più aperti di così, se more. Oh Yeah!

La rivolta di Rosarno organizzata dalle coop rosse e dalla ‘ndrangheta?

Buzzi lo ha detto, pagavano tutti
11 dic, 2014
La Coop rossa di Mafia capitale aveva legami stretti coi clan calabresi della ‘ndrangheta, è tutto nelle carte dell’inchiesta. In un’intercettazione, il sindaco di Roma, Marino, elogiava Buzzi, il capo della coop ’29 Giugno’.
Ora che è provato il legame con le ndrine calabresi, assumono tutto un altro signficato  gli avvenimenti che hanno portato fino a Mare Nostrum. Tutto doveva condurre all’aumento degli immigrati, che significava per la onorata società coop-ndrangheta più soldi.
 
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E allora si deve indagare sui veri mandanti dell’operazione Mare Nostrum. E prima ancora, su chi sia, veramente, il sobillatore della rivolta di Rosarno, in pieno territorio ‘ndranghetista, dove Odevaine apre un ‘laboratorio’, e non succede nulla: perché non disturbava la mafia calabrese, anzi, era consustanziale al progetto. Perché i disordini hanno portato all’ennesima pioggia di denaro verso le cosiddette ‘associazioni’ che si occupano di immigrati nella zona.
 
E assumono un altro significato anche le parole del sindaco di Reggio Calabria –  “RIPOPOLIAMO CALABRIA CON IMMIGRATI”: per conto chi, sindaco?

Femminista svedese su immigrati: “Ci stuprano perché bloccati emotivamente”

senza parole. Dato che sono bloccati emotivamente, praticamente è ingiusto che lo siano anche a livello legale dato che lo stupro è reato? Si deve arrivare a tanto a nome dell’integrazione?
Lisa Magnusson è una femminista svedese che scrive per il giornale Metro, già tristemente nota, perché nel marzo del 2012 scrisse, dopo la pubblicazione di dati statici sui reati, che non è “sorprendente” che gli immigrati stuprino donne e ragazzine svedesi, lo fanno perché “emotivamente bloccati” e quindi sarebbe “razzista espellere gli stupratori verso i loro paesi”.
L’ultima fatica giornalistica della Magnusson, arriva dopo la decisione di limitare l’ingresso di profughi siriani in Svezia: “Gli svedesi e gli europei sono riusciti a crearsi una vita migliore delle persone nel Terzo Mondo, per mera fortuna. E’ stata pura la fortuna che ci ha fatto nascere in Svezia. Quindi è giusto far entrare chi è stato meno fortunato”.

Esposto contro la Coop vicina al partito di Al Fano: “Come ha vinto appalti immigrati?”

dei razzisti sicuro han fatto l’esposto

11 dic 2014 
Presentato – finalmente – un esposto alla Procura della Repubblica di Arezzo sulle attività della famigerata Domus Caritatis, la cooperativa romana vincitrice dell’appalto per la gestione degli immigrati a Badia Prataglia nel comune di Poppi (Arezzo).
 
A presentarlo i consiglieri comunali della lista civica Poppi Libera che in questi mesi hanno portato avanti la protesta contro il possibile arrivo, poi scongiurato, di cento immigrati a Badia Prataglia.
Nell’esposto viene ricostruito l’intero percorso che ha portato alla seconda procedura di gara per l’assegnazione della gestione dei migranti (la prima risaliva al giugno 2014 ed era stata vinta da un’altra cooperativa), svoltasi nel settembre scorso nella quale era risultata vincitrice la Domus Caritatis che aveva poi avviato i contatti con il titolare della struttura alberghiera di Badia Prataglia per ospitare i profughi. I latori dell’esposto, nelle due pagine presentate in procura, partono dal coinvolgimento che sarebbe emerso dalle intercettazioni telefoniche, della cooperativa nell’inchiesta romana “Mafia Capitale” e chiedono dunque alla procura di Arezzo di accertare e valutare se, nei fatti riguardanti Badia Prataglia, siano ravvisabili fatti penalmente rilevanti e nel caso affermativo chiedono che si proceda contro i responsabili.

Giovane romeno atterra coppia anziani a pugni

MACERATA – Ko game nella zona di corso Cairoli, un romeno preso dalla polizia.

9 dic 2014

E’ stato denunciato a seguito di un riconoscimento da parte delle vittime. Due anziani erano stati picchiati. Alle ore 16.30 circa di ieri un equipaggio della Squadra Volante è stato impegnato nelle ricerche del giovane che qualche minuto prima, senza alcun apparente motivo, dopo aver sferrato pugni al torace in danno di due anziani che stavano passeggiando rispettivamente in via Moje e nella vicina via Maffeo Pantaleoni, si era dato alla fuga a piedi. Immediatamente, sulla base delle descrizioni fornite, sono scattate le ricerche, a cui ha preso parte anche un equipaggio dei carabinieri, fino a quando gli agenti della Volante hanno consentito di rintracciare un giovane 19enne di origini romene residente in provincia che uno dei due uomini feriti, un 74enne residente fuori città, ha riconosciuto come l’autore dell’aggressione posta in essere ai suoi danni. Fatto per il quale lo stesso ha subito lesioni giudicate guaribili in sette giorni. Nel secondo caso invece, avvenuto nella vicina via Maffeo Pantaleoni, la parte offesa, un 75enne residente a Macerata non è stato in grado di fornire indicazioni sull’autore dell’aggressione. Le due vittime hanno riferito che mentre stavano camminando in strada, erano stati raggiunti da un giovane che, senza dire nulla, aveva sferrato loro un unico forte pugno al costato fuggendo subito dopo. Per quanto sopra, l’aggressore, che quando è stato bloccato si trovava con un’altra persona, è stato denunciato in stato di libertà per il reato di lesioni personali. Sono in corso accertamenti volti a stabilire se, oltre giovane denunciato, siano coinvolte altre persone.

http://www.corriereadriatico.it/MACERATA/macerata_ko_game_anziani_picchiati_denunciato_romeno/notizie

India: 10 reattori nucleari con Russia

11 dicembre 2014 15.35

“Grazie alla cooperazione con i nostri amici russi costruiremo qui nei prossimi anni” 10 reattori nucleari”. Così il premier indiano Modi, accanto al presidente Vladimir Putin, annuncia da New Delhi il lancio di un ambizioso piano di costruzione di almeno dieci reattori nucleari in territorio indiano “Avranno i più alti standard di sicurezza al mondo”,ha aggiunto,il programma “comprende anche la fabbricazione di apparecchiature e componenti in India”. Putin ha reso noto che i due paesi coopereranno per centrali per altri Paesi
– See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-ea358b20-9e86-4d5d-80d7-4f4e5faf3314.html#sthash.kgF04VqF.dpuf

Immigrati molestano donna incinta: marito li stende tirando passeggino

razzista. Doveva lasciare sua moglie incinta a costoro, in segno di accoglienza

Padova 09 dicembre 2014 –

Momenti di tensione e paura, lunedì sera, intorno alle 23, in corso del Popolo a Padova, vicino a un kebab dove, un paio di avventori del locale, ubriachi, nell’infastidire una giovane coppia, lei incinta, è finita con lo scontrarsi con il marito che, nel reagire, ha scagliato un pezzo di passeggino contro il molestatore, atterrandolo. Protagonisti due coniugi 30enni, trovatisi, l’uomo, la strada sbarrata da due tunisini che stazionavano fuori dal locale. La moglie era riuscita a passare indenne davanti ai due nordafricani, mentre il marito, che trasportava un ingombrante “ovetto” in vista del futuro “allargamento” della famiglia, si è trovato il cammino ostacolato. Dalle male parole, allo spintone, reciproco, il passo è stato breve. Nel colpire il tunisino con l’attrezzatura da bebé che teneva in mano, l’italiano ha fatto cadere a terra privo di sensi, forse anche per merito dell’alcol, lo straniero. Medicato per una ferita al labbro al pronto soccorso, il molestatore ha lasciato l’ospedale prima di ricevere il referto. Del caso si è occupata la polizia.

http://www.padovaoggi.it/cronaca/ubriachi-kebab-padova-infastidiscono-coppia-incinta-marito-reagisce.html

Coltellate tra migranti in discoteca etnica: romeni uccidono un uomo

Brescia, 9 dicembre 2014 –

Un giovane di trent’anni è morto all’interno del Copacabana, una discoteca in provincia di Brescia, ucciso da una coltellata. Il ragazzo, di origini romene, è stato raggiunto da un fendente, per cause ancora da accertare. Sull’episodio indagano i carabinieri. L’allarme è scattato in piena notte, intorno alle 4.30: immediati i soccorsi, ma per il giovane non c’è stato nulla da fare.

Stando a quanto ricostruita il giovane sarebbe stato ucciso al termine di una rissa tra più persone, probabilmente tutte straniere. Nel corso della rissa è rimasto gravemente ferito anche il buttafuori della discoteca, intervenuto per sedare gli animi. L’uomo è stato raggiunto da almeno tre coltellate e trasportato in ospedale ed è sottoposto a un intervento chirurgico. Non sarebbe in pericolo di vita.

In base a quanto emerso ci sarebbe la scelta di una canzone alla base della rissa mortale. Uno dei presenti nel locale, frequentato da stranieri, avrebbe dato dei soldi ad un cantante che si stava esibendo per ascoltare un brano, quando alcuni romeni sono intervenuti per bloccare la richiesta. “Solo noi possiamo decidere cosa si suona”, avrebbero detto i rumeni scatenando la rissa. Sull’ attendibilità dell’ipotesi stanno indagando i carabinieri.

http://www.ilgiorno.it/brescia/morto-discoteca-1.474555#1