Mafia Capitale: così per Repubblica e Il Fatto un coltello da sushi diventa la spada del Samurai

12 Dicembre 2014
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Questa l’ho ripresa dalla bacheca facebook di Bruno Ballardini, un intellettuale cultore di arti marziali, e la pubblico dopo essermi ripreso dai dolori che mi ha procurato la caduta dalla sedia per la crisi di riso convulso subita:
 
I giornalisti de La Repubblica continuano a regalarci perle di cialtronaggine e di ignoranza. Qui vedono un coltello giapponese del tipo “Tako Hiki” che si usa per affettare il sashimi (che probabilmente Carminati avrà ricevuto in regalo, e si sa quanto i fascisti abbiano un debole per la cultura giapponese dall’epoca della triplice alleanza) e lo scambiano addirittura per una KATANA! Un coltello da cucina, vi rendete conto? Dovrebbero fare seppuku soltanto per questo.
 
Nello stesso errore incorrono anche i giornalisti del Fatto Quotidiano, che lavorano su segnalazione del Ros:
 
Una katana, una spada da samurai. E’ stata trovata dai carabinieri del Ros in casa di Massimo Carminati a Sacrofano (Roma), dove viveva il presunto capo di Mafia Capitale. La foto dell’arma – che l’ex Nar teneva appesa sopra al camino – è stata diffusa dai carabinieri del Ros. Nell’abitazione sono state trovate anche alcune armi bianche. La katana è oggetto di un’intercettazione telefonica del 3 aprile scorso tra Marco Iannilli, faccendiere implicato nel caso Finmeccanica, e Agostino Gaglianone, imprenditore considerato vicino a Carminati. I due discutono del credito vantato da Carminati nei confronti di Lorenzo Cola, ex alto dirigente di Finmeccanica, che il boss ha intende riscuotere, prima o poi. “Quel deficiente di Cola sai – dice Iannilli -, ci sò de…de…de… delle leggende metropolitane su Roma, vicende de un certo tempo etc.etc., lo chiamavano “Er Samurai” (Carminati, ndr) lui c’ha pure un libro, allora il deficiente di Cola che…che gli piace tanto sta…gli ha regalato una katana, che non so se tu l’hai mai vista a casa…E’ lunga così”. “Si, si, si ce l’ha vicina al (incomp.)”, risponde Gaglianone. “E’ affilatissima – dice Iannilli -, a me (Carminati) m’ha detto: ‘ha sbagliato a regalarmela, ce sò le impronte(ridono)…io proprio con quella…’. Gaglianone: “E si perchè quella non lascia manco una traccia”. Iannilli: “Hai…hai capito”. Gaglianone: “Mica è un bossolo, quella”. Iannilli: “Hai capito? (ride)”. Nella perquisizione in casa di Riccardo Brugia, braccio militare di Carminati, sempre a Sacrofano, trovati invece un coltello e un tirapugni, oltre a vani segreti in una legnaia che secondo il Ros potevano essere usati per nascondere armi.

Un documento della N.A.S.A. preannuncia la guerra biologica attraverso gli aerosol

Il documento della N.A.S.A., l’agenzia militare in pallide sembianze scientifiche, “Future strategic issues future warfare”, redatto da Dennis Bushnell, dimostra che le scie chimiche oltrepassano l’obiettivo di dominare il tempo ed il clima per mezzo di bario ed alluminio. Le operazioni di biogeoingegneria si rivelano come una guerra contro l’umanità e la natura.

Lo scienziato Clifford Carnicom dieci anni addietro identificò nel fall out delle scie chimiche filamenti autoreplicanti legati al morbo di Morgellons. Quanti altri patogeni sono dispersi nella biosfera oggigiorno? Un ceppo dell’Ebola (ne esiste il brevetto statunitense, n.d.t.) è forse già diffuso nell’ambiente? Il virus Ebola, insieme con altre armi biologiche, è espressamente menzionato nel testo curato da Bushnell.

Bushnell è scienziato capo presso il Langley Research Center della N.A.S.A. Egli cominciò a lavorare nel centro nel 1963, attratto dal programma lunare Apollo. Oggi trascorre buona parte del suo tempo a studiare sistemi di controllo del traffico aereo e le reazioni nucleari a bassa energia.

Il documento in oggetto fu presentato da Bushnell nel luglio 2001, solo un paio di mesi prima dell’inside job risalente al giorno 11 settembre 2001. Molte delle informazioni che sembravano fantascienza nel 2001 sono ora divenute una tragica realtà, un’operazione militare contro il popolo statunitense e le altre nazioni del mondo.

Droni, armi a microonde, biotecnologia, Intelligenza artificiale, robotica e numerosi altri temi sono illustrati e discussi nel volume.

Deborah Tavares nel 2013 ha presentato e spiegato le inquietanti previsioni della società tecnotronica vagheggiata da Bushnell.

Alcuni anni fa un racconto preannunciava, attraverso alcuni stratagemmi narrativi, lo scenario descritto da Bushnell.

Fonte: chemtrailsplanet.net
http://vocidallastrada.blogspot.it/2014/12/un-documento-della-nasa-preannuncia-la.html

Espulsione dell’ambasciatore USA bloccò colpo di Stato in Bolivia

Cordoba, Argentina, ecco cos’ha detto il ministro della Presidenza della Bolivia Juan Ramón Quintana, prima della presentazione di un documentario all’UNC, aggiungendo che il piano coinvolgeva grandi media, partiti dell’opposizione di destra, magistratura e ONG.
 
Contrainjerencia Ieri è stata presentata la serie dei documentari “Invasion USA” diretta da Andrés Sallari nella Sala Hugo Chavez del padiglione del Venezuela dell’Università Nazionale di Córdoba (UNC), dove viene analizzata l’ingerenza di Washington in Bolivia dal 1920 ad oggi. La presentazione ha visto la visita del Ministro della Presidenza dello Stato Plurinazionale della Bolivia Juan Ramón Quintana, intervistato da La Manhana di Cordoba, dove analizzava l’asse delle politiche del Presidente Evo Morales per “scalzare il potere radicato di grande stampa, grandi gruppi imprenditoriali, numerose ONG coordinate (a volte apertamente) dall’allora ambasciatore statunitense Phillip Goldebrg“, ha detto Quintana. Alla domanda sull’espulsione dell’ambasciatore statunitense, avvenuta nel settembre 2008 e delle agenzie
Vea “La decisión de expulsar al embajador de EEUU detuvo el golpe en Bolivia” aqui
DEA e USAID, e il loro impatto sulla politica boliviana, Quintana ha risposto: “La cacciata dell’ambasciatore statunitense per prima cosa ha smobilitato la destra, che preparava un ‘golpe civico-prefetturale’, e di conseguenza ha reso orfani quei gruppi politici che tentavano di destabilizzare il governo“.
 
 “Il piano di destabilizzazione si basava sul sistematico attacco al governoattraverso i grandi media, applicando la strategia del potere morbido per delegittimare il governo“, ha sottolineato il ministro boliviano. Le dinamiche viste, erano simili a quelle applicate in Paraguay contro Lugo, inclusa “la creazione di conflitti per accelerare la degradazione, come ad esempio nel caso di Pando e vari scontri, cercando di dimostrare che il governo non sapesse governare il Paese, perdendo sostegno sociale e generando conflitti regionali“, ha detto il ministro.
 
Un altro nucleo fondamentale di tale colpo di Stato era la magistratura, che insieme a media, partiti di destra e ONG, era un pilastro fondamentale di tali tentativi di golpe morbidi“, ha continuato. Sulla cacciata della DEA, Quintana sostiene che “settori dell’opposizione si auguravano che il governo della Bolivia finisse nelloscenario colombiano-messicano, ma ha fatto esattamente il contrario: recuperava il controllo del territorio e le istituzioni della sicurezza, sviluppando un piano governativo contro il traffico di droga, mentre il valore culturale della foglia di coca è stato riconosciuto dalle Nazioni Unite, rendendo possibile passare da 33000 ettari ai 22000 di oggi, a soli duemila da 20000, obiettivo del governo”, ha detto.
 
La destra indicava quelle argomentazioni della DEA che se la Bolivia avesse seguito, sarebbe diventata il paradiso della criminalità organizzata, ma è successo il contrario“, ha osservato il ministro del governo boliviano.
USAID, articolazione dell’interventismo
Secondo il funzionario boliviano la cacciata dell’USAID ha avuto effetti in diversi settori, “da un lato, il settore degli intellettuali della classe media legato all’ambasciata statunitense è rimasto disoccupato, scoperto. In secondo luogo, molti giornalisti pagati dall’USAID nel quadro dei programmi di viaggio negli Stati Uniti sono stati eliminati, smascherandoli da freelance che in realtà erano portavoce dell’ambasciata USA”, ha detto Quintana. Inoltre, ha sottolineato che la cacciata dell’USAID ha lasciato un esercito di ONG “privo di finanze, proposte, azione politica e legami organici con i movimenti indigeni“.
 
La mappa delle operazioni dell’USAID copriva quasi tutta la società boliviana, indica Quintana. “Il programma per la democrazia gli avrebbe permesso d’influenzare Assemblea Legislativa Plurinazionale, Parlamento nazionale, partiti politici, rafforzando la destra e danneggiando i partiti dello sviluppo emergenti“, ha aggiunto. “C’era anche il programma per la società civile, con seminari su giustizia e democrazia, ma sempre costruiti sull’ideale neoliberale“, ha detto.
 
Ha anche descritto un programma per lo sviluppo economico volto a forgiare l’idea del “libero mercato”, e un altro sull’autonomia volto “a minare la struttura dello Stato multiculturale come il nostro, assieme al programma di lotta al traffico di droga nell’ambito della sicurezza e, infine, un altro che promuoveva la leadership indigena“. “Cioè, sabotavano lo Stato smobilitando l’azione del governo e articolando l’opposizione“, ha concluso Quintana.
 
 Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

Gli USA forniscono 350 milioni di dollari a Israele per la Cupola di Ferro

13/12/2014

PressTv. Il senato USA ha approvato un disegno di legge per le spese militari multimiliadario che include 350 milioni di dollari per il sistema missilistico israeliano della Cupola di Ferro.

Il senato ha passato la legge venerdí con 89 voti favorevoli e 11 contrari.

Il disegno di legge é stato mandato alla Casa Bianca per la firma del presidente Barack Obama.

La legge per l´autorizzazione alla difesa del 2015 ha anche autorizzato una spesa di 521,3 miliardi per le operazioni del Dipartimento di Difesa e circa 64 miliardi per le operazioni militari oltreoceano.

Nella prima settimana di dicembre la Camera dei Rappresentanti ha approvato l´Atto per l´Autorizzazione alla Difesa Nazionale con 300 voti favorevoli e 119 contrari.

Cinque miliardi di dollari sono stanziati per la lotta contro il gruppo terroristico ISIL. Il denaro dovrebbe essere speso per la formazione e l’inserimento dei cosiddetti ribelli moderati in Siria per due anni e per la formazione e l’assistenza delle forze irachene e curde.

All’inizio di dicembre il vicepresidente americano Joe Biden ha annunciato che l’amministrazione Obama aveva fornito a Israele più di 17 miliardi di dollari di aiuti militari dal 2008.

Nel mese di novembre, il Dipartimento della Difesa statunitense aveva annunciato piani per armare Israele con 3.000 bombe intelligenti come parte degli aiuti militari di Washington a Tel Aviv.

Gli Stati Uniti mandano a Israele circa 8,5 milioni di dollari di aiuti militari ogni giorno, aggiungendo fino a 3 miliardi di dollari all’anno.
http://www.infopal.it/gli-usa-forniscono-350-milioni-dollari-israele-per-cupola-ferro/

Oggi vi voglio raccontare una storia che non ha ancora un lieto fine, la storia di Spell e Bella .

spell e bella

La storia di Spell ricorda quella di molti cani abbandonati al loro destino…sono nato in strada e poi adottato da una famiglia che mi ha voluto bene per i primi mesi di vita. Poi le cose sono cambiate, loro dicevano che io stavo crescendo troppo e che non andavo bene in quella casa. Ero un cucciolo e mi piaceva mordicchiare le cose per casa, avevo bisogno di attenzioni che non ricevevo. Così quando la mia famiglia rientrava a casa non mi sgridavano, ma mi prendevano a bastonate. Che male mi facevano, avevo la schiena dolorante e pensavo che un giorno sarei morto a furia di prender botte.

Poi la mia salvezza o quasi….presi la rogna e così mi buttarono fuori di casa, come se fossi spazzatura. Ed in effetti mi lasciarono legato proprio vicino a dei bidoni della raccolta differenziata (chissà in quale bidone avrei dovuto finire!)

Per fortuna qualcuno ha sentito i miei pianti e mi ha soccorso, mi ha portato in un posto dove c’erano altri cani, abbandonati proprio come me. Però loro a differenza mia stavano bene, giocavano, mangiavano e si divertivano come matti. Io avevo una gran paura di quella persona perché pensavo che se ne combinavo una delle mie, mi avrebbe picchiato e poi cacciato. Invece lui mi riempiva di coccole, qualunque cosa io facessi…così pian piano (ho impiegato tanto tempo) ho avuto fiducia e mi sono avvicinato. Per la prima volta nella mia vita ho dato una leccata ad una persona!

Mi hanno chiamato Spell perché quando sono stato trovato la rogna mi aveva completamente divorato il pelo, però guardatemi adesso. Non sono uno schianto di ragazzone???

A fine dicembre sono stato avvelenato insieme ai miei amici, alcuni di loro sono morti, io ed altri ce l’abbiamo fatta ed adesso abbiamo bisogno dell’amore che per tanto tempo ci è stato negato.

Da inizio gennaio Spell vive in un box a pensione in provincia di Foggia.

A marzo ci segnalano una maremmana in strada, in un paese dove, alcuni giorni prima avevano avvelenato diversi cani. Quando arriviamo troviamo Bella che aspettava seduta in mezzo alla strada come se aspettasse di essere investita per porre fine alla sua solitudine ed alla vita di stenti che stava affrontando.
In quel momento non pensiamo al fatto che siamo pieni di cuccioli e cani adulti, non pensiamo che forse non ce la faremo a mantenerli tutti, pensiamo solo a salvarla.
La portiamo con noi e quando Spell si affaccia alla gabbia del box e vede Bella i loro destini si incrociano!

Si piacciono subito ed entrano immediatamente in sintonia, come se si fossero aspettati da sempre!
Da marzo condividono il box e per nessun motivo li possiamo dividere. A fine marzo abbiamo dovuto spostare Bella per sterilizzarla e vi dico che Spell si stava lasciando morire per la disperazione di aver perso la sua compagna.

In tanti anni ho visto e salvato tantissimi cani, ma credetemi due anime gemelle come loro non li ho mai visti….io li chiamo i due grandi saggi.

Sono estremamente equilibrati, buoni, educati, puliti, ma più di tutto sono delle persone. Non pensate sia pazza, ma ve lo assicuro loro due sono due persone fatte cane.

Cerco per loro una meravigliosa famiglia che conosca il significato della parola “Amore” quello con la “A” maiuscola e che vada oltre la taglia e l’età.

Mi aiutate a coronare il loro bellissimo sogno d’amore?

Noi cerchiamo l’adozione diretta ma se volete mandare una donazione per loro sotto forma di adozione a distanza potete farlo utilizzando i seguenti metodi:

IBAN INTESTATO A ZAPPATORE STEFANIA : IT94Q0760101000000096021043

POSTA PAY: 4023600668501606 C.F. ZPPSFN74C59L219T

Grazie con tutto il cuore da parte di tutti noi ma soprattutto di questi due cuoricini che meritano una famiglia eccezionale proprio come loro ?
https://www.facebook.com/events/336367903191134/?pnref=story

piccola abbandonata tra rifiuti

Claudia Liguoro ha aggiunto 3 nuove foto.
10 dicembre alle ore 21.50 ·
Questa cucciola e stata trovata infreddolita in un sacco della spazzatura.e salvata da una ragazza. Che non può assolutamente tenere. La cucciola e taglia piccola .avrà circa una 30 di giorni. Cerchiamo stallo casalingo. O una bella adozione. Margherita Garofalo Francesca Sista Marta Gallitiello.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=700750033372685&set=pcb.700750086706013&type=1&theater

RAGAZZI, AIUTO!!!!! QUESTE 3 MERAVIGLIE HANNO SOLO 4 MESI E PER GIUNTA SONO ANCHE DI RAZZA

RAGAZZI, AIUTO!!!!! QUESTE 3 MERAVIGLIE HANNO SOLO 4 MESI E PER GIUNTA SONO ANCHE DI RAZZA: CUCCIOLI DI SEGUGI MAREMMANI SALVATI CON LA MAMMA DALL’ACCATTONAGGIO….SONO ANCORA IN CANILE…FORZA, NON FACCIAMOLI CRESCERE DIETRO LE SBARRE!!!

cuccioli segugio

Due maschi e una femminuccia: non hanno ancora 4 mesi. Sono stati salvati con la mamma dall’accattonaggio. Erano usati per l’elemosina in una strada di Roma. Sono Segugi maremmani puri, sanissimi, dolci, bravi con tutti: cani, gatti e bimbi. Taglia medio piccola.
Vi prego, non facciamoli crescere in canile! Sono a Roma ma possono viaggiare per una buona adozione controllata. Per info: Dafne Alinari o Corinna Elfie qui su Fb
oppure: 3388617828 oppure 3393340908
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10205561676389417&set=p.10205561676389417&type=1&theater

Noam Chomsky coi NOTAV in lotta

manifesto

Nei giorni scorsi, un caro amico (che non vor­rebbe io facessi il suo nome per pura mode­stia…), il pro­fes­sor Boris Bel­lone, NOTAV degli albori e mem­bro del Con­si­glio Nazio­nale dell’ANPPIA (Asso­cia­zione Nazio­nale Per­se­gui­tati Poli­tici Ita­liani Anti­fa­sci­sti), ha scritto a Noam Chom­sky, il mag­gior intel­let­tuale vivente, pro­fes­sore al MIT, Mas­sa­chus­setts Insti­tute of Tech­no­logy, per infor­marlo della per­se­cu­zione giu­di­zia­ria che stanno subendo gli impu­tati dei pro­cessi NOTAV.

In par­ti­co­lare, il mes­sag­gio riguar­dava i NOTAV accu­sati di aver bru­ciato un com­pres­sore nel can­tiere del TAV e “per­ciò” accu­sati nien­te­meno che di ter­ro­ri­smo.Rias­sumo in breve la sto­ria. Il 9 dicem­bre 2013 quat­tro resi­stenti NOTAV, Clau­dio, Chiara, Mat­tia e Nic­colò, ven­gono arre­stati con l’accusa di ter­ro­ri­smo per il sabo­tag­gio del com­pres­sore del can­tiere del TAV a Chio­monte nella notte tra il 13 e il 14 mag­gio. Il 9 dicem­bre 2014, un anno dopo,anche per altri tre ragazzi, Lucio, Fran­ce­sco e Gra­ziano, arre­stati l’11 luglio, sem­pre in merito allo stesso epi­so­dio, ven­gono appli­cate le misure cau­te­lari per i reati di ter­ro­ri­smo (artt.280, 280 bis, 270 sexies c.p.).  L’impianto accu­sa­to­rio imba­stito con­tro Chiara, Clau­dio, Mat­tia e Nic­colò avrà una prima veri­fica davanti alla corte d’assise il pros­simo 17 dicembre.

Infor­mato della situa­zione, Noam Chom­sky ha risposto:

It is most distur­bing to learn of the accu­sa­tions and threats of punish­ment against the anar­chists who are among those pro­te­sting the high speed train pro­ject.  I trust that char­ges will be drop­ped and that the pro­tests will be able to pro­ceed without interference.

Tra­du­zione (spero accettabile)

È molto inquie­tante appren­dere delle accuse e delle per­se­cu­zioni con­tro gli anar­chici che stanno pro­te­stando con­tro il treno ad alta velo­cità. Voglio spe­rare che quelle accuse ven­gano fatte cadere e che le pro­te­ste potranno con­ti­nuare, senza interferenze.

Non ho mai impie­gato così tanto a tra­durre due frasi dall’inglese. Sarà per­ché le parole di Chom­sky — secondo me — sono pre­ziose come dia­manti e non vanno spre­cate. Chom­sky ha lo stu­dio nello stesso edi­fi­cio del MIT dove inde­gna­mente anche io ne ho uno. Quando ci siamo incon­trati ed abbiamo par­lato di Ura­nio impo­ve­rito, prin­ci­pal­mente, e di diritti civili, ne sono uscito ogni volta arric­chito e pensoso.

Noam Chom­sky non sco­pre la resi­stenza NOTAV in que­sti giorni. Riporto qui una sua dichia­ra­zione, risa­lente al 2005, appena prima di Venaus:

Gra­zie per avermi man­dato le infor­ma­zioni  riguardo alle esem­plari e corag­giose azioni della gente della valle di Susa. Tali ini­zia­tive popo­lari, in molte parti del mondo, stanno diven­tando una forza potente, che offre l’unica reale spe­ranza di bloc­care, e capo­vol­gere,  la pro­gres­siva e minac­ciosa spinta ad un potere cen­tra­liz­zato e ad un’autorità che risiede in remote isti­tu­zioni che non ren­dono conto di quello che fanno. E’ una bat­ta­glia di grande signi­fi­cato, che sicu­ra­mente muterà il corso della sto­ria. (Noam Chomsky)

Stanno suc­ce­dendo cose che i pic­coli poli­ti­canti e boiardi che ave­vano fatto del TAV la loro tro­vata per cam­pare felici non si aspet­ta­vano. Il più impor­tante intel­let­tuale mon­diale punta il suo occhio scan­da­liz­zato su di loro. L’Unione Euro­pea, sem­pre chia­mata dai sud­detti a cor­reo con la sem­pi­terna frase “ce lo chiede l’Europa” li smen­ti­sce sono­ra­mente, smen­tendo l’esistenza degli abbon­dan­tis­simi fondi euro­pei da sem­pre mil­lan­tati, e chie­dendo conto di come mai, a furia di chiac­chere e pro­getti durati oltre un ven­ten­nio, il costo dell’opera sia quasi qua­dru­pli­cato. Nel frat­tempo, il Tri­bu­nale Per­ma­nente dei Popoli, erede del Tri­bu­nale Rus­sel, ha rite­nuto ammis­si­bile l’esposto del Con­tros­ser­va­to­rio Val­susa in cui veni­vano denun­ciate vio­la­zioni di diritti fon­da­men­tali dei sin­goli abi­tanti e della comu­nità della Val di Susa con rife­ri­mento alla pro­get­tata costru­zione della linea Tav Torino-Lione. Il Tri­bu­nale Per­ma­nente dei Popoli ha infatti deciso di aprire un pro­ce­di­mento che esa­mi­nerà in par­ti­co­lare “le fina­lità e l’effettività delle pro­ce­dure di con­sul­ta­zione delle popo­la­zioni coin­volte e l’incidenza sul pro­cesso democratico”.

Non pos­siamo che rin­gra­ziare Noam Chom­sky, che è anche iscritto all’ANPPIA, come il sot­to­scritto e mol­tis­simi anti­fa­sci­sti ita­liani, ma ho per­so­nal­mente un sen­ti­mento par­ti­co­lare. Spero di non incon­trarlo tanto pre­sto: sen­ti­rei un po’ di ver­go­gna davanti a lui, io a nome di tutti quei pic­coli ita­liani, di pic­colo o grande potere, che per man­dare avanti il loro assurdo buco in una mon­ta­gna espon­gono chi parla la loro stessa lin­gua e viene rite­nuto loro con­na­zio­nale a que­ste pes­sime figure innanzi al mondo.

Aggiungo, scritto in pic­colo, accanto all’auspicio del più impor­tante mem­bro del MIT, anche quello del meno impor­tante di tutti, il mode­sto qui scrivente.

Chie­diamo con forza che l’assurda accusa di ter­ro­ri­smo con­tro Clau­dio, Chiara, Mat­tia e Nic­colò scom­paia dalle aule di giu­sti­zia il pros­simo 17 dicem­bre e lo stesso accada per gli altri resi­stenti. Ter­ro­ri­smo è una parola pesante, che evoca pen­sieri e fatti del tutto estra­nei alla lotta NOTAV: chi si trova ad ammi­ni­strare la giu­sti­zia non la uti­lizzi a sproposito.

Noam Chomsky (@The Telegraph)

Noam Chom­sky (@The Telegraph)

Il Tav Torino-Lione s’è fermato a Roma. Impantanato nella burocrazia

Rischia di saltare l’approvazione dei finanziamenti. Da fine settembre il progetto definitivo sarebbe dovuto approdare al Cipe, ma è ancora sepolto sulla scrivania del ministro dell’Ambiente

di Massimo Bonato

Una boutade diceva che durante la guerra non sarebbe servito a bombardare la ferrovia per fermare i treni, ma le cartiere. Così il vero nemico del Tav non sta assiepato nottetempo a incendiare un compressore per finire accusato di terrorismo, ma a Roma dietro a una scrivania, verosimilmente ingombra di pratiche inevase.
A sbrigare documenti con poco zelo, o molto meno di quanto vorrebbe il senatore Stefano Esposito, accanito sostenitore della Nuova Linea Torino Lione, il quale lamenta un accumulo di ritardi rischioso per la realizzazione della linea stessa. Il progetto definitivo doveva infatti essere presentato al Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) il 30 settembre, poi si è passati al 15 ottobre, poi al 30, poi al 15 novembre e ancora rimandato al 30, fino all’11 di dicembre, quando Esposito richiama tutti all’ordine.
Il vero nemico del Tav “sta a Roma e non in Val di Susa”. A Roma, dove il progetto “giace irresponsabilmente negli uffici del ministero dell’Ambiente, vittima di qualche burocrate che se ne infischia degli impegni assunti dal nostro Paese”. Perché i burocrati del Palazzo se ne infischiano degli impegni presi dall’Italia, e per essa dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi, che ha sempre ribadito con fede indefettibile l’ineluttabile necessità dell’opera. Opera che, Esposito ricorda, “non è una semplice ferrovia, ma un’occasione di riscatto per l’intero Paese, che può finalmente dimostrare a tutti la propria serietà nel rispettare tempi e costi”.
Un riscatto agli occhi dell’Europa per l’Italia tutta, che di nuovo, venisse a mancare la delibera del Cipe, tornerebbe per converso a fare la sua figuraccia: “Ancora una volta si verrà meno agli impegni assunti e ancora una volta si darà soddisfazione e argomentazioni a coloro che avversano la Tav”. Che dal canto loro, come fanno il senatore Marco Scibona e il consigliere regionale Francesca Frediani (entrambi del M5S), dicono senza mezzi termini come sia “ormai è chiaro a tutti che il governo non ha alcuna intenzione di portare avanti lo scellerato progetto della nuova Torino-Lione”. “Se da un lato ci sono i proclami mediatici o i famosi tweet, dall’altro ci sono gli inestricabili nodi burocratici che fanno capire come ormai la sostenibilità politica ed economica di questo enorme sperpero di risorse pubbliche sia pari allo zero” dicono.

M.B. 12.12.14

Sciopero a Torino, è vietato riprendere gli scontri, il video-denuncia

http://www.nuovasocieta.it/cronaca/sciopero-a-torino-e-vietato-riprendere-gli-scontri-il-video-denuncia/

NuovaSocietà

Sciopero a Torino, è vietato riprendere gli scontri, il video-denuncia
dicembre 12 2014

Sono molti i filmati che in queste ore incominciano a rimbalzare in rete e sui social network dopo gli scontri di corso Regina Margherita tra studenti e forze dell’ordine davanti all’assessorato regionale alla Sanità che ha portato al ferimento di due agenti dei reparti mobili e al fermo di nove persone. Come avevamo anticipato in un altro articolo, tra questi video con cui gli studenti intendono denunciare le cariche definite ingiustificate, c’è anche quello in cui, secondo i manifestanti, un agente in borghese tenterebbe di strappare un telefono cellulare con cui un giornalista freelance e attivista sta cercando di filmare. Addirittura, da quanto si comprende dalle riprese, l’intenzione è proprio quella di fermare e portar via colui che riprende.
Inoltre, in una foto, tratta da uno dei tanti video, si vede chiaramente un agente colpire con un pugno uno studente.

Pugno in faccia ad uno studente

pugnoinvolto

Ecco il primo video-denuncia

scioper1

Secondo video-denuncia

scioper2