IL FRACKING DI RENZI E QUELLO DI OBAMA

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“L’abuso di comprare e vendere voti si diffuse e il denaro iniziò a svolgere un ruolo importante per l’esito delle elezioni. Più tardi questo processo di corruzione si estese ai tribunali. E poi all’esercito e, alla fine, la Repubblica fu assoggettata al potere di imperatori”. (Plutarco)

“Non contano i voti, conta chi li conta”. (Stalin)

“Viviamo nel mondo di Alice, dove i populisti danno del populista ai politici veri e i terroristi del terrorista alle loro vittime”. (Anonimo)

“Uno Stato totalitario davvero efficiente è quello in cui uno strapotente esecutivo di boss politici e il loro esercito di manager controlla una popolazione di schiavi che non devono essere coartati poiché amano la propria servitù”. (Aldous Huxley)

In fondo troverete il grido di rabbia, paura e dolore, del “manipolo di professoroni” sbertucciato dall’esimia accademica neo-carfagnana che viene fatta passare per ministra delle riforme. Da molti di costoro mi/ci distanziano spazi stellari, ma, in assenza di un’insurrezione di milioni contro  la dittatura in corso d’opera, ritengo d’uopo unirsi a quel grido.

 Briganti di passo, psicopatici, sciacquette e pali da rapina

E’ impressionante, agghiacciante, ma per nulla paradossale se ci ricordiamo di Togliatti, del Berlinguer Nato e compromissorio e di quante costoro hanno filiato di creature deformi, che si abbia oggi un premier di quel post-partito, impegnato nella più reazionaria e fascistica mutazione degli assetti del paese. Cambiamento, sì, alla Mussolini si direbbe, ma non basta: ritorno ai Paleologi di Bisanzio, con i piddini, autentica estrema destra nazionale, nel ruolo degli eunuchi di corte. Fateci i raggi X, a questo cambiamento, è vedrete lo scheletro della carogna feudale.

Se avete visto il magnifico e sconvolgente “The wolf of Wall Street”, di quel bimbo di Andersen (“Il re è nudo”) che è Martin Scorsese, avrete compreso l’affinità antropologica tra quei cannibali e il loro sottoprodotto al mandolino, Renzi. Ma, per capire il modello che stanno mettendo in opera, conviene fare un breve elenco dei tratti fisiognomici di una classe di criminali che ha imperversato sulle Americhe e poi sul mondo dalla Mayflower in qua.

Dal genocidio degli indio-americani a oggi, gli Usa hanno superato qualsiasi altro Stato della storia per numero di guerre e vittime; in media una guerra all’anno, sempre portate, mai ricevute. Dal 1945 al 2014 sono intervenuti militarmente in 90 paesi. Attualmente sono impegnati con forze speciali, Ong, quinte colonne, bombardieri e droni, colpi di Stato effettuati o tentati, sanzioni, destabilizzazioni e mercenariato surrogato, in 135 paesi. I serial-mass-killer insediati nella Casa Bianca dal 1991 hanno ammazzato 3 milioni in Iraq, 40mila in Afghanistan, 4000 in Serbia, 100mila in Libia, 130mila in Siria, migliaia in Pakistan, Yemen, Somalia. Altri milioni li hanno fatti uccidere da proconsoli e ascari in Ruanda (dove si sono confrontati Francia e Usa per chi facesse scannare più hutu), Congo, Mali, RAC, Latinoamerica. E abbiamo saltato Vietnam, Corea, Centroamerica. Con il 4% della popolazione mondiale contano per il 75% dell’inquinamento globale, l’80% del traffico e consumo di stupefacenti e il 65% dell’acqua dolce del mondo è stata avvelenata dagli agro-tossici Usa. Ogni anno la polizia Usa uccide più di 5000 persone disarmate. Con 2,5 milioni di detenuti, sono il paese con il più alto tasso di carcerazione del mondo. Lo 0,01 più ricco possiede il 23% della ricchezza nazionale, il 90% più povero il 4%. La loro teoria economica chiamata “crisi” ha procurato al 3% un più 75% di ricchezza, alle multinazionali più 171%.

Una macchina da devastazione, saccheggio, terrorismo e morte che, nel nostro paese, ha espettorato una serie di zombie addestrati a tirarsi uova marce di giorno e banchettare insieme di notte, come dal ‘700, sotto varie denominazioni, partito repubblicano e partito democratico nordamericani insegnano. E, come in ogni teatro di marionette che si rispetti, i pupi si scambiano i ruoli, a seconda delle temperie e delle urgenze di “cambiamento” e “innovazionie”, da Bertinotti a Renzi, da Occhetto a Letta, da Berlusconi ai fascisti dichiarati. Di questo avvicendarsi di parti in commedia oggi vediamo l’espressione più chiara, del tutto de mimetizzata: il blob che si definisce centrosinistra, socialdemocrazia, rappresentante di classe operaia e ceti popolari, mette in campo un manipolo di trucidi e sciacquette che soffiano al finto avversario il modello Chiesa-Wall Street-Pentagono-mafia; gli altri, mutati da grassatori, puttanieri, ladri, in “moderati”, saltano il fosso e si pretendono a fianco di operai, ceti medi scarnificati, euroschifati e perfino Putin. Di tutto questo l’incarnazione più lineare è il capobastone del Colle, transitato dagli inni ai carri sovietici di Budapest a quelli agli F-35 Usa. Povera Tina Anselmi: la sinistra che al posto di Marx, ma anche solo di Nenni, appende sopra il letto Licio Gelli. Chi l’avrebbe mai detto? Forse Lenin quando se la prendeva con Kautsky

Il mio costante peregrinare tra oasi di sanità umana mi vieta di condividere la mannaia sul nostro futuro calata da coloro che ci dicono  di meritare la classe dirigente di cui sopra, perchè i tratti antropologici di questa corrisponderebbero a quelli del popolo tutto. Sinnedoche in cui una parte, numericamente una particina, di ciarlatani e delinquenti viene fatta passare per il tutto, per la nazione. Dante, Michelangelo, Leopardi, Garibaldi, Gramsci, Rino Gaetano e Pepito Rossi compresi.  Però è vero che il sangue nelle vene di costoro, se non intorbidito, si deve essere un bel po’ diluito, se riusciamo a resistere in poltrona davanti a certi vaudeville, oltre a tutto sempre più Grand Guignol. Con, per opposizione, solo una ruspa truccata da tanko di chi si vorrebbe fare lo stesso spettacolo tutto da solo.

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La scatola vuota fa il suono più forte”. (William Shakespeare)

Lo stupefacente e agghiacciante fatto che un saltimbanco, incolto e abissalmente ignorante, spargitore di fuffa tossica, manifestamente imbroglione e bugiardo al solo sguardo volpino da pusher, al solo arricciarsi della boccuccia a culo di gallina, possa aver affascinato, interessato, anche solo incuriosito, questi vasti pezzi di società italiana (fuori se la ridono), è la dimostrazione di cosa ci hanno fatto vent’anni di vaudeville berlusconiana, con la stuoina “centrosinistra” a fargli strofinare le scarpe.

Il volgare e mediocre Stenterello schiamazzone, accademico ineguagliato di populismo, restauratore mascherato da rottamatore, confezionato con un tweet di Bilderberg e carburato da euro-merda e cianuro, ha fatto meglio in pochi mesi  di Andreotti in quarant’anni. Si permette di definirsi rullo compressore e, pur essendo di cartone, l’ignavia di massa gli consente di fare il lavoro dello schiacciasassi che tutto asfalta e sotto cui niente vive. Nel settore dei bordelli di Stato che va dal Quirinale a Piazza Navona, i lenoni congiurati perfezionano la “profonda sintonia” tra pappa, prostitute e clienti, che consacra l’unione tra gli opposti di un tempo: l’uomo di potere con l’uomo d’onore, il laico con il bigotto, l’incensurato con il condannato, il presidente con il delinquente, pace sociale e unità nazionale. Assimilata la pseudo-opposizione parlamentare sindacale e mediatica, quella residua delle istituzioni e dell’intelletto è considerata stravaganza di comici e, insistendo in piazza, eversione e terrorismo (vedi No Tav o No Muos).

Un Capo dello Stato complotta per anni contro il suo popolo con un Piduista mafioso. Quando costui è sentenziato avanzo di galera per aver truffato i suoi governati e maltrattato e sputtanato il paese peggio di Alessandro Borgia, lo rimette in carreggiata insieme al suo clone, l’Ornithomimus Velox. Per eliminare ogni intralcio alla corsa di questo tiro-a-due, il raccapricciante catafalco carica la batteria a un vecchio pecoraro, lo rinomina “capo della mafia” e gli fa minacciare di morte quelli che stanno per dimostrare che, da quando così stabilirono gli Usa all’atto dello sbarco del ‘43, mafia e repubblica italiana cosa nostra sono. Da Lima e Mangano ai picciotti renziani Faraone e Gentile, è il nuovo che avanza.

Nessun Mussolini, nessun Hitler e nemmeno i falsari elettorali delle democrazie borghesi avrebbero avuto la protervia di presentarci una legge elettorale così spudoratamente da roulette truccata con la calamita sotto. Una legge che vieta agli elettori di scegliere i loro rappresentanti, che, escludendo da ogni voce in capitolo milionate di cittadini, dà, alla tibetana, potere di vita e di morte sui sudditi a chi arriva al 20% del 50% di italiani che votano. Neanche la Gorgone Fornero, del rettilario bancario,  avrebbe osato sognare la socialdemocratica riduzione in panico e schiavitù delle generazioni presenti e a venire, grazie ai 36 mesi a tempo determinato, a zompi intervallati di 4 mesi, dopodiché fuori dalle palle e sotto un altro. Infine, per elevare l’indispensabile tasso di criminalità, il bellimbusto pitocco fa passare una legge sulla custodia cautelare che esime dal gabbio quelli che, forse, si beccherebbero fino a 4 anni, cioè in prima fila i compari elettori e finanziatori dai colletti bianchi.

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Dopo l’avvenuta evirazione dei Comuni, abolizione delle provincie per collocare negli enti sostitutivi altri 30mila clienti, come dimostrato dai Cinque Stelle, ma soprattutto per togliere di mezzo gli organismi intermedi di rappresentanza, potenzialmente più vicini al territorio e più distanti dalle cosche apicali. Obliterazione, grazie allo tsunami propagandistico dei “costi della politica”, di quell’istanza d’appello e di controllo che è il Senato. La sua scomparsa, per risparmiare, dicono, 300 milioni (fatti passare per 1 miliardo) ci costerà quanto costò alle libertà romane, nel passaggio dalla Repubblica al Principato, il Senato trasformato in innocua camera di compensazione di latifondisti e usurai. Riduzione delle pene per il voto di scambio, per chi si fa comprare – e obbligare – dai voti procurati dall’altra criminalità, a conferma dell’unità di gestione aziendale di Stato e mafia. Voto di scambio sono anche i “o così, o me ne vado”, il classico ricatto alla “SAW”,  e gli 80 euro “alle famiglie”. Il “cambiamento” renziano ci riporta al napoletano Lauro che dava una scarpa prima del voto e l’altra, semmai, dopo.

L’altra sera, a “Servizio Pubblico”, impressionava il confronto tra una delle neo-Santanchè piddine, tale Picierno, e la senatrice Cinque Stelle, Paola Taverna, la senatrice dell’incomparabile intervento sulla fiducia al saltimbanco  Da una parte una robotina smorfiosa, livorosa, scomposta e scalmanata, della serie che il saltimbanco da Rignano sull’Arno estrae dal bussolotto sottratto al guitto mannaro, che sbraitava a memoria balle e supercazzole del suo Fuehrer vernacolare. Dall’altra, un essere umano in volo sulle ali dell’ironia, dell’intelligenza e dei dati di fatto. Sarà pure giunto a conclusione indebite il buon Lombroso, ma davvero colpisce la transumanza, sulla scia di quella dei contenuti, delle caratteristiche morfologico-comportamentali,  dal personale craxiano a quello berlusconiano a quello renziano (i fenomeni da Casa degli Orrori di Monti non hanno avuto il tempo per adeguarsi). Una cosa li accomuna indefettibilmente: l’espressione al tempo ottusa, volpina e tracotante. Ignara di tutto, salvo che del sillabo del capo. Tanto enfatica quanto piatta come la deiezione sotto la scarpa.

Mascherine da festa cotillon che si agitano ai piani bassi dei palazzi dove, in alto, si scatenano i lupi mannari di Wall Street. Rispetto a quella realizzata nel ’22, la loro dittatura in fieri parrebbe l’avanspettacolo di Bonolis a fronte di una tragedia di Euripide. Ma le cose stanno molto peggio. Rispetto ai triumviri e federali di Mussolini, ai gauleiter e feldmarescialli di Hitler, fenomeno assediato dal resto del mondo, questi sono i tentacoli di una piovra gigante che abbranca mezzo emisfero, trequarti  di tutte le bombe atomiche, mezzo patrimonio produttivo e finanziario, le tecnologie di controllo e soppressione più avanzate e la complicità del più potente istituto per la manipolazione religiosa di coscienze  di tutti i tempi.

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A proposito di quest’ultimo, capeggiato oggi dal quasi-santo Francesco, a strappare i veli dall’umile buonismo esibito da costui basta la pronuncia della gerarchia cattolica del Venezuela, capeggiata dal nunzio nominato dal papa, Parolin, avverso al “despota” Maduro, e a sostegno delle bande di terroristi scatenati dalla Cia contro la nazione bolivariana. Oscenità imperialista che si affianca alla nomina a consigliere del papa di Oscar Maradiaga, primate dell’Honduras e complice di quei golpisti che proseguono nella strage di oppositori, contadini e indigeni. Fin dal suo primo “buonasera”, si sarebbe dovuto capire che il Bergoglio silente tra i generali argentini, sarebbe stato l’anti-Chavez dell’America Latina.

Torniamo a bomba. Del rilievo dato al burattino italiota dalla strategia del Nuovo Ordine Mondiale sono stati testimoni gli augusti visitatori che si sono precipitati a Roma a completare l’agenda che a Renzi era stata commissionata nei giri per Londra, Berlino, Bruxelles e Parigi. Per Obama, d’intesa con il proconsole sul Colle, è stata la consueta intimazione-consacrazione del vassallo di turno. Per la regina Elisabetta è stato il rinnovo del patto tra classe dirigente italiana e la secolare loggia Rothschild-Windsor, sancito nel 1992 in forma definitiva sul suo yacht “Britannia”, quando emissari come Soros, Draghi, Andreatta, e bancari vari, concordarono con Ciampi e poi Amato e Prodi la privatizzazione dell’Italia e la sua riduzione a piattaforma mediterranea di guerre d’aggressione e a hub del traffico di energia e stupefacenti, terra di rapina per multinazionali perfezionata nel TTIP, “Partneriato Transatlantico per Commercio e Investimenti”.

Prima mossa domestica, capitoletto locale dell’ordine di servizio imperiale eseguito in Ucraina, Venezuela, Iran, Siria, non i soli F-35, ma la messa fuori gioco di Paolo Scaroni, AD dell’ENI. Non si tratta di compiangere un lestofante, con stipendio milionario, che s’è aperto la strada verso giacimenti e rotte petroliferi in tutto il mondo a forza di creste e tangenti. Così fan tutte ed è la condizione in questo mondo di merda per assicurare al tuo paese rifornimenti energetici. Specie se di fornitori incorrotti ne hai solo uno, il Venezuela e quell’altro onesto, la Libia, l’hai regalato ai terroristi Al Qaida. E per farcene prevedere la detronizzazione basterebbe la corifea delle banche (“basta col contante, tutto per via bancaria”), Milena Gabanelli, con la sua ossessiva denuncia delle malefatte del capo dell’ENI, in “profonda sintonia” con l’avversione al tipo da parte di governanti e petrolieri angloamericani, per le libertà che si prendeva nel saltare, insieme a russi, iraniani, africani e centroasiatici, i tubi del petrolio e del gas sotto controllo Usa. Per molto meno Enrico Mattei, e Giorgio Mazzanti furono fatti fuori, uno per attentato, l’altro per scandalo. Sette sorelle, vecchie, ma sempre arrapate. In un sistema in cui i petrolieri texani devono tenere in mano il rubinetto dell’energia e neutralizzare, come predica Brzezinski, demonio all’orecchio di Obama, Bush, Clinton, Reagan e Nixon, la fisiologica tentazione europea verso l’orizzonte euroasiatico, Uno come Scaroni risulta incompatibile. Ci vogliono, come per la Jugoslavia, quinte colonne imperiali che contribuiscano alla debolezza e subalternità del proprio continente e dei suoi singoli Stati. Renzi è perfetto

La vedova nera e la ragnatela

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Che per diffondere il Nuovo Ordine Mondiale ci si serva di nazisti in Ucraina, fascisti e Vaticano in Venezuela, terroristi psicolabili in tutto il Medioriente, sta nell’ordine delle “profonde sintonie” connaturate a satrapi del Golfo e totalitarismi soft (e meno soft) euro-atlantici. Cosa nota fin dai tempi della collaborazione di Wall Street con Berlino dal ’33 al ’42, come da Gladio, Pinochet, e Papadopulos. L’obliterazione fin della farlocca democrazia borghese a vantaggio del nuovo feudal-tecnofascismo, dall’empireo affidato alla guida del Moloch statunitense, risulta indispensabile per la riduzione di tutti gli altri, temuti mercanti europei in testa, alla sottomissione e dipendenza. Il frenetico tour di Obama tra i valvassori europei e partner del Golfo serve, si, a strigliare somari e ronzini che tirano il carro a stelle e strisce, a rifilargli i bidoni volanti della Lockheed, a stabilizzare basi militari d’attacco contestate da genti indisciplinate, a rimpannucciare con il tocco accademico servi cretini a Palazzo Chigi e al Matignon, a ricondurre ad armonia gli israelo-sauditi incazzati per i mancati interventi in Siria e Iran, a infliggere sanzioni castranti a chi ci tiene in vita con mercato e gas….

Ma va visto in sinergia con le mattanze in atto in Afghanistan, avamposto asiatico anti-russo, il caos creativo del terrorismo nel Pakistan nucleare, le stragi da droni in Somalia e Yemen, capisaldi geostrategici non normalizzati, lo sminuzzamento della Siria antisraeliana, come prima della Libia, le spedizioni degli ascari francesi nel Sahel dell’uranio e del petrolio, lo spolpamento dell’Ucraina dagli enormi terreni da assegnare alle multinazionali del cibo e dell’agrocombustibile e dei missili da piazzare sui piedi di Putin, lo scatenamento del naziterrorismo contro il Venezuela bolivariano. Tutto questo ambaradan ha per posta qualcosa di più strategico e vitale perfino del modello totalitario da imporre ovunque, a garanzia del dominio su risorse e mercati e dell’universalizzazione della Nato. Perfino della disintegrazione del blocco asiatico russo-cinese, unico contraltare geopolitico. Qui è in gioco una dittatura mondiale, fatta gestire agli Usa con stampelle anglosassoni che, attraverso il controllo del rubinetto dell’energia, regoli i rapporti di forza globali

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Il Pakistan e Iran non devono realizzare l’oleodotto che li unirebbe. Iran, Iraq e Siria non si sognino di approvvigionare, con una nuova pipeline, l’Europa. Russia ed Europa non devono collegarsi tramite i due tubi “North Stream” e “South Stream”. Il Venezuela la deve smettere di assicurare a basso prezzo e con notevoli ricadute politiche e sociali i paesi poveri dell’area e, magari, domani l’Europa. I recentemente scoperti enormi giacimenti di gas nel bacino est del Mediterraneo devono essere sottratti a titolari come Siria, Libano, Gaza, Egitto (apposta paralizzati da costanti fibrillazioni indotte) e Cipro e messi tutti sotto controllo israeliano. Ovunque, in questi fastidi recati a “Big Oil”,  c’è stata anche lo zampino dell’ENI di Scaroni (“Senza il gas russo siamo nei guai”). Tutti i percorsi indicati lacerano per il lungo e per il largo la rete sotto controllo anglo-franco-statunitense e vanificano il sogno del rubinetto tutto suo. Solleticano l’insubordinazione dell’America Latina, legano Europa ai detestati Russia e Iran, garantiscono i rifornimenti alla secca Cina. Nell’impossibilità nella fase di mettere le grinfie su questi cruciali oleo- e gasdotti, l’Occidente imperiale preme per ridurne l’importanza, il beneficio ai concorrenti, specie europei, e il reddito ai produttori.

Fratturare il mondo

Lo strumento si chiama scisti. Il metodo per estrarli dal sottosuolo, “fracking”, fratturazione idraulica. L’esito, la destabilizzazione del pianeta dalle profondità alla superficie, l’inquinamento delle falde e dei terreni attraverso l’immissione forzata di enormi quantità d’acqua mista a sostanze chimiche tossiche che spaccano la roccia e liberano le riserve fossili. E, come sperano, la graduale riduzione dei flussi dagli Stati indipendenti, sostituiti dal gas liquefatto che dai destinatari deve poi essere rigassificato. Costi di gran lunga superiori all’estrazione dai giacimenti e perfino alle energie rinnovabili (quelle che i petrolieri raccomandano a Sgarbi di demonizzare) e, perciò, uso della potenza militare, di cecchini nazisti, tagliagole jihadisti e vicerè obbedienti, per imporne  l’inconveniente adozione.

Il commercio tra Europa e Russia è 10 volte quello tra Europa e Usa. L’Europa orientale trae un terzo della sua energia dalla Russia e una bella fetta dall’Iran. L’Italia quasi metà, con il resto che arriva dall’Algeria, anche per questo in costante guerra di bassa intensità con le armate di complemento jihadiste, non più dalla Libia, e da fonti minori. Berlino ha 6000 aziende operanti in Russia. Unica a far valere questa situazione è la Germania, che tenta una resistenza sia alle sanzioni a Mosca, sia alla deriva nazista dell’Ucraina favorita dagli Usa (il suo candidato al governo di Kiev era il “moderato” Klitschko, “fottuto”, nelle sue stesse parole, dalla sottosegretaria Usa, Noland, con il candidato amerikano Jatzeniuk).

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Renzianamente Obama  (vengono tutti dalla stessa caverna) ha promesso a noi e agli altri bischeri europei tanto gas dai suoi scisti da farci rinunciare a quello finora preso dalla Russia. E’ vero che le riserve nordamericane  sembrano vaste e sono già fratturate da migliaia di trivelle (con altrettanti rivolte della popolazione locale). Ma, se l’Europa ha un po’ di rigassificatori per il gas liquefatto negli Usa, questo paese non dispone neanche di un solo liquefattore. Nella migliore delle ipotesi il gas da scisti arriverà in Europa fra quattro anni, convogliato dal primo liquefattore costruito, capace di spedirci la miseria di 4 miliardi di BCF di gas al giorno. Basta appena per il Belgio. Quanto poi alla minaccia obamiana di intaccare le riserve Usa, per abbassare il prezzo dell’idrocarburo e rovinare così l’economia russa, vale la picconata sui coglioni di chi vuol far dispetto alla moglie.

E ricordiamo: il fracking  per scisti incastrati tra rocce da far esplodere, e che dovrà col TTIP essere imposto a un’Europa che già si è dichiarata disponibile e ha iniziato a spaccare il sottosuolo (anche  in Italia), sarà costosissimo e quindi provocherà ribellioni tra i consumatori. Sconvolge la pancia della Terra con l’immissione forzata di gigantesche quantità d’acqua – in prospettiva della guerra dell’acqua che si sta per scatenare in tutto il pianeta – e conseguente rottura verticale e orizzontale di ciò che stabilizza i nostri piedi e le nostre case. Scarseggerà l’acqua per bere, per irrigare, per tutto, e conflitti e megamigrazioni sconvolgeranno quel che resta della stabilità globale. Questa specie di deflagrazione nucleare sotterranea è, per i geologi, la certa causa di fenomeni sismici (non se ne vociferava al tempo del terremoto in Emilia, regione in cui già si fratturava?). Gli esperti di flussi e gli idrogeologi prevedono la deviazione, la scomparsa e l’inquinamento a vasto raggio delle falde acquifere ad opera della chimica frammista all’acqua. Anche qui siamo a Taffazzi.

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Il grande bluff

Per tutto questo la minaccia di Obama, l’agitarsi delle lobby petrolifere si riveleranno presto un bluff. I rubinetti da controllare sono troppi e tutta la strategia dei rifornimenti non danneggerà più di tanto l’export russo. In compenso manderà in rovina l’Europa. L’ha esplicitato brillantemente la sottosegretaria Usa, Nuland, col suo “fuck the EU”. Due conseguenze già viste con la guerra alla Jugoslavia e che molto innervosiscono la riluttante Merkel. D’altra parte pare un dato, forse non del tutto acquisito, che, nella partita per l’Ucraina, gli Usa abbiano incassato una scopa, con tanto di settebello. Il ritorno in Russia della Crimea, assicura, sì, a Mosca i porti e la leva economico-militare del Mar Nero e del Mediterraneo. Ma tutto l’armamentario orientale della Nato si è collocato sui piedi dei russi.

Ora esplodono, sì, le rivolte dei russi dell’Est ucraino, quello ricco e produttivo, che non vogliono essere mutilati del corpo a cui storicamente e culturalmente appartengono, oltrettutto da parte di un coacervo di ladri, servi e nazisti. Milioni di russi in Ucraina non ci stanno e le bande di ratti nazisti di “Settore Destro”, le forze speciali ucraine, i sicari Nato, perfino i famigerati tagliagole mercenari di “Blackwater”, che gli Usa hanno dettato a Kiev di spedire alla riconquista della regione russa di Donetsk, Luhansk e Kharkiv, potranno, per il momento, riprendersi i palazzi di Stato. Ma l’insubordinazione di quelle popolazioni destabilizzerà Ucraina e progetto euro-atlantico. Se vi si aggiunge che il 61% di tutti i cittadini ucraini non condivide la scelta UE, e che ora si beccheranno l’olio di ricino di UE e FMI, si avranno buone ragioni per assistere a un gioco con gli esiti tutt’altro che sanciti dalla presa nazista di Kiev.

Spuntata l’arma del baratto quattro bombole di gas americano contro una sicura, abbondante, di lunga durata e meno costosa, fornitura di energia russa o, comunque, extra-statunitense; ridicolizzato un presunto “isolamento” russo, alla vista delle dimensioni e del potenziale del blocco euroasiatico e delle alleanze che mantiene in tutto il mondo dei non allineati a Washington, non rimane che la tempesta di contumelie e calunnie contro Putin.  E qui, leggendo il “manifesto”, ancora una volta si constata la “profonda sintonia”, l’unità nella marcia, sebbene al fianco sinistro in coda, con le armate della restaurazione del colonialismo. Sono gli stessi che si stracciano le vesti per ogni barcone di migranti che arriva o affonda  e che poi porgono passarelle di carta stampata  per aiutare quelle armate a superare il guado verso il “caos creativo”. Proprio quello che produce quei migranti.

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A Putin il “manifesto” & Co., in “profonda sintonia” con Obama, Nato, “Repubblica”, indirizzano petardi tipo “zar Putin”, “l’autocrate”, “il despota”,  “l’omofobo”, il “compare di merende di Berlusconi”, il “carceriere delle Pussy Riot”, “l’oligarca”. Saranno ventilatori di guano. E poco ci manca alle “orde incivili degli slavi” del giovane e promettente Napolitano.Tutto deja vue, con Saddam, Gheddafi, Assad, Chavez, Ahmadinejad, e via spigolando tra i tarli nel rudere dell’Impero. Noi rispondiamo con un semplice: “Putin, grazie di esistere!”

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“Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n. 1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali. Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare. La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto.
Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato. Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone”.
Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky, Sandra Bonsanti, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Roberta De Monticelli, Gaetano Azzariti, Elisabetta Rubini, Alberto Vannucci, Simona Peverelli, Salvatore Settis, Costanza Firrao

Il PD candida Tardelli… e i pecoroni fanno “ohhh che meraviglia”!

Il PD ha deciso di candidare alle europee Tardelli, che ha candidamente ammesso di “non capire niente di politica”; ma questo è un “requisito” non necessario, è sufficiente che sappia dire “si” – “Ok” – “va bene” – “perfetto” – “d’accordo”…
Non c’è nemmeno da far polemica, tanto un galoppino vale l’altro, ma quello che fa riflettere, è: PERCHE’ LO HANNO CANDIDATO ?!?
Ovviamente perché gli esperti spin doctor hanno ritenuto che possa portare voti: e questo dimostra QUANTO SONO DEMENTI MATRICOLATI CERTI ITALIANI…
Cioè: l’Europa ci ha messo in ginocchio, ha distrutto la nostra economia… E’ IN SEDE EUROPEA CHE SARANNO DIBATTUTI ARGOMENTI COME IL FISCAL COMPACT, IL MES, E MOLTI ALTRI…
E LA GENTE VOTA TARDELLI, con tutto il rispetto per lui.
Mi sembra di vederceli, i pecoroni: “Hai sentito? Il PD candida Tardelli! LO VOTO!”
Non ci sono parole… o meglio, ci sarebbero, ma è meglio soprassedere…
Alessandro Raffa di nocensura.com
http://www.nocensura.com/2014/04/il-pd-candida-tardelli-e-i-pecoroni.html

L’ammissione di Monsanto: “Sementi trattate con veleno, si sconsiglia il consumo umano”

mercoledì 9 aprile 2014
monsanto-semi-velenosi-www.laviadiuscita.net_
Le immagini che stanno stanno girando in questi giorni su Internet illustrano i veri pericoli connessi con i semi geneticamente modificati (OGM), così come ammesso dagli stessi produttori dei semi. La Food Warrior Network ha recentemente pubblicato una foto di un pacchetto di semi distribuito dalla Monsanto India Limited, per esempio, che avverte gli utenti di non consumare i semi o di non usarli come cibo, olio o mangime per animali, perché sono velenosi…
Questa foto scioccante ha fatto scaturire molte polemiche, in particolar modo ha acceso i riflettori su come il settore delle biotecnologie continui ad alimentare la macchina della propaganda per convincere l’opinione pubblica che gli OGM sono sicuri e non sono diversi dai semi naturali. Al contrario, le sementi OGM sono certamente pericolose e non sicure per il consumo umano, il che significa che la diffusa affermazione da parte dell’industria biotecnologica che sostiene che sono sostanzialmente identici ai semi naturali è del tutto falsa. Sulla confezione che accompagna i semi si legge “Attenzione: I semi sono trattati con il veleno. Non usare come alimento, mangime o come olio”. – Vedi immagine in alto, sotto il titolo di questo articolo.
  LE SEMENTI TRATTATE CON VELENI STANNO DISTRUGGENDO LA SALUTE
 
Come si è visto, tutti i tipi di sementi commerciali, tra cui alcuni semi convenzionali non-OGM, portano avvisi di tossicità simili che il consumatore non vedrà mai.
Un trattamento delle sementi noto come Axcess, prodotto dal gigante chimico BASF, viene fornito con un avvertimento che proibisce chiaramente l’uso di sementi trattate, e persino piante generate da semi trattati, come qualsiasi tipo di cibo, sia per gli esseri umani o animali. “Piante e semi di colza trattate con Axcess non devono essere utilizzati per i mangimi o per alimentazione umana”, recita l’opuscolo informativo per Axcess, che delinea le procedure di emergenza su come gestire il consumo accidentale. “La colza coltivata e raccolta da semi trattati con Axcess è solo per uso industriale e non può essere utilizzata per olio commestibile o per qualsiasi altro consumo umano o animale”. Questa etichetta di avvertimento BASF può essere vista qui: http://www.agproducts.basf.
 
Come si può notare, la stessa etichetta di avvertimento contiene restrizioni concernenti il pascolo di animali su campi coltivati con colture trattate con Axcess. I campi coltivati con grano, orzo, avena, segale, triticale, sorgo e miglio trattate con Axcess sono così pericolose che devono essere messi in sicurezza dall’accesso di animali per almeno 45 giorni dopo la semina.
  OGM: CERTAMENTE UNA MINACCIA PER L’AMBIENTE E PER LE SPECIE IN VIA DI ESTINZIONE
 
Se il consumatore avesse la possibilità di leggere questi o simili avvertimenti sui foglietti illustrativi delle sementi commerciali, potrebbe certo compiere una scelta più consapevole prima di consumare tutti questi derivati transgenici che le aziende chimiche insistono a proporre come sicuri. L’etichettatura degli OGM improvvisamente diventa “più prudente” alla luce di queste rivelazioni.
 
Ancora peggio è il fatto che l’utilizzo di questi sementi chimiche trattate minaccia l’ambiente e le specie autoctone, comprese le specie in via di estinzione protette. Un foglietto illustrativo per le sementi trattate con SIGNET 480 FS, per esempio, che è prodotto da una società chiamata Nufarm, spiega che il trattamento è nocivo per i pesci, gli uccelli, le specie in via di estinzione e l’ambiente. “Questo prodotto chimico è tossico per i pesci, invertebrati acquatici , uccelli, ostriche e gamberi”, recita l’inserto, e fa riferimento a una sostanza chimica nota come “Thiram: Tetramethylthiuram Disulfide”
 
Quindi, tutto ciò che i sostenitori della salute e dell’ambiente hanno detto per anni circa la tossicità degli OGM e colture di sementi convenzionali trattate chimicamente sembra essere vero, sulla base di questi avvertimenti. (N.d.t. e dei tanti studi che testimoniano tutti i danni già causati alla salute ed all’ambiente. Studi che potete conoscere scaricando l’eBook gratuito “DOSSIER OGM – Pericoli e danni causati da semi e cibi transgenici“).
 
Gli esseri umani, gli animali e l’ambiente sono tutti minacciati dall’uso di sementi geneticamente modificate che comportano deliberatamente la manomissione delle strutture dei semi che, in questo caso, coinvolge il rivestimento trattato con prodotti chimici nocivi che distruggono tutto ciò con cui entrano in contatto.
 
Per conoscere tutti i danni causati da Semi OGM e pericolose sostanze chimiche ampiamente usate in agricoltura, scaricate i seguenti eBook gratuiti dai rispettivi link:
In questi importanti eBook vengono anche spiegate quali sono le giuste Soluzioni/Progetti che, se attuate, possono risolvere concretamente e definitivamente sia il problema degli OGM che tutti gli altri problemi che ci affliggono, permettendoci così di riacquisire Salute, Gioia, Serenità e Benessere per noi, per i nostri cari e per tutti coloro che lo vogliono.
Per approfondire e conoscere alcuni di questi vitali Progetti/Soluzioni visitate le seguenti pagine cliccando sui rispettivi link qui di seguito: “Progetto COMUNE SANO” e “REGIONI LIBERE DA O.G.M.“.
 

Fmi: sofferenze banche Eurozona 800 mld

le banche soffrono, lo sa bene la Boldrini(ANSA) – WASHINGTON, 9 APR – Sulle banche dei paesi più sotto stress dell’area euro pesano i crediti deteriorati, che ne limitano la redditività e la capacità di offrire credito: il volume degli asset deteriotati è raddoppiato dall’inizio del 2009 e ora si attesta, per il totale dell’area euro, a 800 miliardi di euro. Lo afferma il Fmi, sottolineando che la maggioranza delle sofferenze è legata all’esposizione alle imprese.

 
Fmi: prospettive Italia peggiori
della Grecia, pil 2015 a +1,1%,
forte livello di disoccupazione
PER APPROFONDIRE: fmi, fondo monetario, pil, disoccupazione, crisi, crescita, euro
Lagarde e Draghi
L’economia italiana torna a crescere quest’anno: secondo il World economic outlook del Fmi (Fondo monetario internazionale) dopo il -1,9% del 2013, il pil salirà dello 0,6% nel 2014, per accelerare nel 2015 all’1,1%. Quest’anno, quindi, la performance dell’economia italiana sarà equivalente a quella della Grecia (+0,6%) con solo Finlandia, Slovenia (+0,3% in entrambi i casi) e Cipro (-4,8%) a fare peggio all’interno dell’area euro. L’anno prossimo, però, ci sarà il riscatto di Atene (+2,9%), con Roma che crescerà tanto quanto Helsinki (+1,1%) ma continuerà solo a fare meglio di Lubiana (+0,9%) e Nicosia (+0,9%).
 
Il tasso di disoccupazione in Italia si attesterà al 12,4% quest’anno e all’11,9% il prossimo, dopo il 12,2% del 2013: è quanto prevede il Fmi. Stando al rapporto sulle prospettive dell’economia globale elaborate in occasione degli Spring Meetings del Fondo in corso a Washington Dc, in Grecia – che nel 2013 ha registrato un Pil in calo del 3,9% – il tasso di disoccupazione resta decisamente peggiore rispetto all’Italia nonostante sia visto in calo dal 27,3% del 2013 al 26,3% del 2014 e al 24,4% del 2015. Un mercato del lavoro così difficile resta anche in Spagna, dove il tasso restarà decisamente alto seppur in miglioramento: dal 26,4% del 2013 al 25,5% del 2014 e al 24,9% del 2015. A Cipro il rapporto tra le persone in cerca di occupazione e la forza lavoro è visto invece crescere dal 16% del 2013 al 19,2% del 2014 e al 18,4% del 2015.
 
«Rilanciare il credito in Italia». «Ulteriori azioni per far ripartire il credito in Francia, Irlanda, Italia e Spagna – dice il Fmi – potrebbero far aumentare il pil del 2% o oltre.L’offerta di credito ai livelli pre-crisi porterebbe a un aumento del pil, relativamente al primo trimestre del 2008, del 2,2% in Francia, 2,5% in Irlanda, 3,9% in Italia, 4,7% in Spagna».
 
«Il rischio di deflazione nell’area euro resta relativamente alto, e pari circa la 20%» dice il Fmi, sottolineando che un maggiore allentamento monetario, incluse misure non convenzionali, »è necessario ora. Il Fondo stima per l’area euro prezzi al consumo allo 0,9% e quest’anno e all’1,2% nel 2015.
 
I rischi di bassa crescita e stagnazione restano una preoccupazione, per il Fmi, soprattutto nell’area euro e in Giappone. Il Fondo esorta l’area euro a riparare i bilanci delle banche, a ricapitalizzare quelle deboli, a completare l’unione bancaria, a sostenere la domanda e a portare avanti riforme strutturali.
 
«La ripresa globale si è rafforzata ma resta fragile e restano significativi rischia al ribasso» si legge nel rapporto, secondo il quale il pil mondiale crescerà quest’anno del 3,6% e nel 2015 del 3,9%, con ambedue i dati limati al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alle stime di ottobre 2013. A tirare la crescita sono le economie avanzate.
 
Pil area euro + 1,2% nel 2014, +1,5% nel 2015. Il pil dell’area euro crescerà quest’anno dell’1,2% e nel 2015 dell’1,5%, con un ritocco al rialzo per gli ambedue gli anni di 0,1 punti percentuali rispetto alle stime di ottobre 2013. Il Fmi stima un tasso di disoccupazione all’11,9% nel 2014 e all’11,6% nel 2015. Per gli Stati Uniti il Fondo stima una crescita nel 2014 del 2,8% e nel 2015 del 3,0%. Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti si attesterà quest’anno al 6,4% e al 6,2% nel 2015.

Ucraina in ginocchio, abbandona persino gli zoo Migliaia di animali rischiano di morire di fame

si deve far qualcosa…diffondete!

9.4.14

di Umberto Mazzantini

GreenReport – Catherine Ashton, l’alta rappresentante per gli affari esteri dell’Ue, ha annunciato che la prossima settimana i capi delle diplomazie di Ucraina, Russia, Usa ed Ue si incontreranno per discutere della sempre più preoccupante situazione. In Ucraina infatti le regioni russofone del sud-est sono in rivolta e chiedono un referendum sul federalismo che il governo di destra di Kiev teme aprirebbe la strada a secessioni come a quelle avvenute in Crimea. Mentre i manifestanti pro-russi hanno preso il controllo degli edifici governativi a Donetsk e Kharkove si sono impadroniti della caserma del Servizio di sicurezza ucraino a Lugansk, Kiev minaccia di attaccare le barricate erette dai dimostranti e l’Unione europea è sempre più preoccupata per le violenze xenofobe dei neonazisti di Pravij sektor e per le aggressioni agli oppositori che i neofascisti di Svoboda (al governo) hanno portato fin dentro alla Rada, il Parlamento, dove hanno pestato un parlamentare comunista scatenando una sanguinosa zuffa.

In questo clima, mentre i l’Ucraina è in ginocchio, piegata da una crisi economica e politica devastante che fa apparire gli aiuti occidentali come pannicelli caldi, a pochi naturalmente interessa quel che sta succedendo negli zoo del Paese, dove la situazione ricorda quanto accadde nel giardino zoologico di Bagdad dove durante la guerra irakena restarono vivi solo 35 dei 600 animali che ospitava.

L’allarme è stato lanciato da Lionel de Lange, un imprenditore ed ex veterano della guerra del bush che il regime razzista sudafricano scatenò nel sud dell’Angola partendo dall’attuale Namibia, che è impegnato in una missione di salvataggio di migliaia di animali rinchiusi negli zoo dell’Ucraina. Un appello al quale si è unita Barbara Wiseman, presidente internazionale della Lawrence Anthony Earth Organization (Laeo), che spiega: «A causa degli attuali estremi disordini politici ed economici in Ucraina, il loro governo ha dovuto fare scelte economiche estremamente difficili ed i giardini zoologici sono usciti dalla lista delle priorità. Stiamo lavorando per salvare oltre 8.000 animali, fornendo il cibo e le forniture di medicinali necessari a diversi zoo dell’Ucraina. Questa è una crisi immediata e gli animali hanno bisogno del vostro aiuto. Quando riusciremo a stabilizzare la situazione in questi zoo, potremo poi lavorare con il loro staff per stabilire nuove linee di finanziamento in modo che siano più autosufficienti e in grado di evitare che ci sia nuovamente questo tipo di situazione».

La presidentessa di Laeo fa un paio di esempi: «Nello zoo di Nikolaev, ci sono quasi 5.735 gli animali a rischio. Abbiamo raccolto fondi sufficienti per coprire le ultime due settimane di cibo necessario e di forniture mediche ed abbiamo abbastanza cibo per una settimana. Lo zoo non avrà le risorse per prendersi cura dei bisogni alimentari degli animali fino alla fine di aprile, quando il clima diventa più caldo e il livello di frequenza zoo raggiungerà un limite vitale Lo zoo privato dell’ex-presidente Yanukovych, con oltre 2.000 animali, è stato abbandonato quando ha lasciato il Paese. Anche se le condizioni della struttura dello zoo sono belle e molto moderne, manca completamente il cibo e gli animali vengono rubati dai saccheggiatori. ci sono alcuni volontari che stanno andando porta a porta a Kiev ad elemosinare il cibo per gli animali. Ma lo scenario è disperato e stiamo lavorando per raccogliere fondi per superare la crisi immediata e poi lavoreremo con loro per capire come arrivare ad una soluzione a lungo termine». Le cose vanno meglio nella Riserva della biosfera di Askonia-Nova perché gli animali vivono allo stato selvatico, ma anche qui scarseggia il nutrimento per i cuccioli le cui madri non hanno latte.

In un Paese ridotto in miseria e non certo noto per la tutela del benessere degli animali, dove i cani randagi vengono abbattuti a fucilate per le strade di Kiev e delle altre città, le associazioni animaliste locali ed internazionali devono raccogliere fondi per coprire i circa 4.000 dollari al giorno necessari per far sopravvivere gli animali per i prossimi tre mesi e De Lange dice che «Gli animali moriranno di fame se i donatori non forniranno l’aiuto necessario».

Il primo obiettivo che si è posto De Lange è quello di salvare lo zoo Nikolaev, fondato 114 anni fa nella città portuale meridionale di Mykolayiv e sopravvissuto a due guerre mondiali, che attualmente ospita 5735 animali, comprese rare tigri siberiane ed altri grandi felini, lupi, orsi, bisonti europei, scimmie, coccodrilli, serpenti ed una grande varietà di uccelli e pesci.

La Wiseman evidenzia che «Questa situazione sottolinea i motivi per cui abbiamo presentato sia all’Onu che all’International Criminal Court la nostra risoluzione sulla fauna selvatica nelle zone di guerra (Wildlife in War Zones Resolution)»,” Wiseman said.

De Lange non è d’accordo che l’Ucraina possa essere definita zona di guerra, ma è determinato ad impedire che gli animali dello zoo muoiano a causa di quella che chiama «Instabilità politica ed economica». De Lange, che è proprietario di Optimum Software Development nell’area di Port Elizabeth in Sudafrica, dice che non ha intenzione di fondare un’organizzazione e che intende lavorare con Laeo per risolvere il problema degli zoo dell’Ucraina e per farli diventare economicamente più sostenibili.

http://www.laperfettaletizia.com/2014/04/migliaia-di-animali-rischiano-di-morire.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+rivistaonlineLaPerfettaLetizia+%28La+Perfetta+Letizia+-+Quotidiano+di+ispirazione+cattolica%29

Il gas russo e le bugie di Obama

Nel suo tour europeo Obama ha millantato di essere pronto a sostituire le forniture di gas russo con gas americano. E’ incredibile come nessuno gli abbia riso in faccia e vi spieghiamo perchè…
metaniera
di Gianni Fraschetti –
Le recenti dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Obama e del segretario di Stato John Kerry riguardo la capacità degli USA di sostituitre la Russia nella fornitura di gas all’Europa sono una bufala e suggeriscono che Washington è così al di fuori da qualsiasi realtà fattuale, che semplicemente ignora ciò che dice. Obama sembra infatti non conoscere il fatto che il problema d’inviare il gas di scisto dagli Stati Uniti all’UE non riguarda l’alleggerimento delle procedure di autorizzazione del GNL negli USA e nell’UE tramite il Trattato Transatlantico. In altre recenti dichiarazioni, riferendosi al recente boom del gas di scisto non convenzionale negli Stati Uniti, Obama e Kerry hanno affermato che gli Stati Uniti potrebbero sostituire tutto il gas russo per l’UE. Una clamorosa bugia irrealistica e irrealizzabile. Alla riunione di Bruxelles, Obama ha detto ai capi europei che dovrebbero importare gas di scisto dagli Stati Uniti sostituendo quello russo. Ma qui c’è un problema enorme. Come?
La “favoletta dello shale gas” negli Stati Uniti è fallita e  l’aumento della produzione di gas naturale degli Stati Uniti con il “fracking” o l’estrazione del gas dalle formazioni di roccia di scisto è stato abbandonato dalle maggiori compagnie energetiche come Shell e BP, essendo totalmente antieconomico. Shell ha appena annunciato una forte riduzione della sua esposizione nello sviluppo del gas di scisto negli Stati Uniti. Shell vende i suoi contratti di locazione su circa 700.000 ettari di terre di gas di scisto, nelle principali aree di gas di scisto di Texas, Pennsylvania, Colorado e Kansas, e dice che può sbarazzarsene di altri per fermare le perdite dovute al gas di scisto. Il CEO di Shell, Ben van Beurden, ha dichiarato: La gestione finanziaria non è francamente accettabile… alcune delle nostre puntate esplorative non hanno semplicemente prodotto nulla“. Una sintesi utile della fine dell’illusione sul gas di scisto viene da una recente analisi dei risultati di diversi anni di estrazione negli Stati Uniti da parte dell’analista David Hughes, che osserva, “la produzione di gas di scisto è cresciuta in modo esplosivo arrivando a quasi il 40 per cento della produzione di gas naturale degli Stati Uniti. Tuttavia, la produzione è stagnante dal dicembre 2011; l’ottanta per cento della produzione di gas di scisto proviene da cinque campi, molti dei quali in declino. I tassi molto elevati del declino dei pozzi di gas di scisto richiedono input continui di capitale stimati in 42 miliardi dollari all’anno per perforare più di 7000 pozzi, solo per mantenere la produzione. In confronto, il valore del gas di scisto prodotto nel 2012 è stato di appena 32,5 miliardi di dollari“. Dunque, in prospettiva non c’è gas nemmeno per i fabbisogni americani, quindi Obama è stato ingannato dai suoi consiglieri sul vero stato delle forniture di gas di scisto negli Stati Uniti, o mente volontariamente.  Da come si è sbilanciato la prima ipotesi appare più probabile.
Il secondo problema è che dando pure per buona la disponibilità di prodotto, bisognerebbe poi trasportarlo. Il che richiederebbe enormi e costose infrastrutture (nuovi terminali per il gas naturale liquefatto), in grado di gestire le enormi supernavicisterne refrigerate di GNL per trasportare il prodotto ridotto allo stato liquido (GNL=Gas Naturale Liquefatto)  negli altrettanto enormi terminali di arrivo nei porti dell’UE., dove si dovrebbe provvedere alla rigassificazione e immissione in rete. E quanto costerebbe poi all’utente finale? Ma il problema dell’equilibrio finanziario di questa idiozia non si pone nemmeno poichè le leggi statunitensi sull’esportazione di beni energetici e l’approvvigionamento nazionale hanno impedito la costruzione  di terminali di liquefazione del Gas Naturale operativi negli Stati Uniti. L’unico attualmente in costruzione è il terminale ricevente Sabine Pass GNL, a Cameron Parish in Louisiana, di proprietà della Cheniere Energy, dove John Deutch, ex-capo della CIA, siede nel CdA. Ma serve solo a ricevere gas, non a spedirlo. Il secondo problema è che se anche vi fosse il prodotto e un’enorme capacità nei porti da poter sostituire le forniture russe di gas all’UE, ciò aumenterebbe i prezzi sul mercato interno del gas naturale superiore, riducendo il mini-boom alimentato dal  gas di scisto nelle condizioni sopra descritte. Il costo finale per i consumatori europei del GNL degli Stati Uniti sarebbe assolutamente proibitivo
L’UE oggi riceve circa il 30% del suo gas, la fonte energetica in più rapida crescita, dalla Russia. Nel 2007 la russaGazprom ne ha fornito il 14 per cento alla Francia, il 27 per cento all’Italia, il 36 per cento alla Germania. Finlandia e Stati baltici ricevono il 100 per cento di gas importato dalla Russia. L’Unione europea non ha alcuna alternativa realistica al gas russo. La Germania, la maggiore economia, ha stupidamente deciso di eliminare gradualmente l’energia nucleare e la sua “energia alternativa” eolica e solare è un disastro economico e politico dai costi dell’elettricità per i consumatori che esplodono, anche se quelle alternative sono una parte minuscola del mercato totale. In breve, l’idea chimerica di chiudere il gas russo e aprire invece il gas degli Stati Uniti, è totalmente priva di senso economico, energetico e politico. E Obama gira il mondo vendendo frottole di questo tipo? E gli addestti ai lavori europei fanno pure finta che sia la verità?
 

Tatari della Crimea: Ucraina deve ridiventare la potenza nucleare

e questo guarda caso da l’annuncio da Washington. Lo sa in che condizioni è il sarcofago?

5 aprile 2014

“Se l’Occidente non ha l’intenzione di difendere l’Ucraina, l’Ucraina deve difendersi da sola, tornando ad essere una potenza nucleare.”
L’Ucraina nel 1994 ha firmato il Patto di Budapest, rinunciando alle armi nucleari.
“In Ucraina ci sentiamo presi in giro, ci sentiamo venduti.”
(così si è espresso leader dei Tatari – Mustafa Dzemilew a Washington)
http://www.kresy.pl/wydarzenia,wojskowosc?zobacz/lider-tatarow-krymskich-ukraina-powinna-zostac-mocarstwem-jadrowym

La Russia alla guerra dei prosciutti: embargo per i prodotti europei

Redazione Web
Anche le eccellenze alimentari italiane colpite dal blocco
Rissa al parlamento di Kiev tra comunisti e nazionalisti Ucraina, rissa in parlamento. Gli Usa: «Mosca dietro i disordini» Annuncio della Nato: «Sospesa ogni collaborazione con la Russia»
Genova – La crisi Ucraina fa le prime vittime in occidente: prosciutti, culatelli, salami e zamponi hanno subito lo stop di Mosca, che ha deciso di non importare più carne suina (e derivati) dall’Unione europea. Una decisione sproporzionata che ha tutta l’aria di una ritorsione bella e buona: il Cremlino non gradisce le “ingerenze” europee nella vicenda ucraina, e tanto per cominciare rimanda al mittente circa 3 milioni di tonnellate di prodotti alimentari. Una bella botta, visto che il mercato russo assorbiva circa il 25% del totale delle esportazioni europee di carne suina e derivati.

Il pretesto è la scoperta, avvenuta a fine gennaio, di casi di peste suina africana in alcuni cinghiali in Lituania e Polonia, in zone di frontiera con la Bielorussia. Ma a Bruxelles non ci stanno, e l’Ue si è rivolta all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto). Discussioni bilaterali Bruxelles-Mosca non hanno dato risultati e l’Ue ora ha deciso di ricorrere alle procedure di composizione delle controversie chiedendo consultazioni formali con Mosca.

«Il bando generalizzato della Russia sulla carne di maiale europea è chiaramente sproporzionato e va contro le regole del Wto», ha dichiarato il commissario Ue al commercio Karel De Gucht, che qualche settimana fa aveva già paventato la possibilità di rivolgersi al Wto data la mancanza di progressi nelle discussioni con Mosca, che tra l’altro è membro del Wto dal 2012.

«L’Europa difenderà i suoi produttori e a questo riguardo non ha ormai nessun’altra scelta se non quella di portare il caso al Wto», ha sottolineato il commissario, ricordando che l’Ue ha subito preso le misure necessarie dopo il paio di casi di cinghiali infetti da febbre suina provenienti dalla Bielorussia ritrovati al confine con Lituania e Polonia. Mosca, tra l’altro continua ad importare carne suina dalla stessa Bielorussia e non ha mai chiuso completamente il suo mercato nazionale nonostante casi di febbre suina sul suo stesso territorio.

Per l’Italia, fa notare Coldiretti, oltre al danno diretto dovuto alle mancate esportazioni se ne sta verificando uno indiretto: i maiali tedeschi, che normalmente vengono spediti in Russia, ora arrivano in Italia a discapito di allevatori e consumatori, perché carne e derivati vengono spesso spacciati come made in Italy, non avendo l’obbligo di indicare la provenienza dell’origine in etichetta.
http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2014/04/08/AQvzpWPC-embargo_prodotti_prosciutti.shtml

Processo ai No Tav. Ancora scintille e in aula si sfiora la rottura

http://www.tgvallesusa.it/?p=7102

Gli avvocati si ribellano alle provocazioni dei pm. L’ex prefetto Di Pace dipinge un quadro decisionale condizionato dalla lobby del Tav e i nuovi documenti prodotti dalla difesa ribadiscono le tante illegittimità dell’intervento poliziesco. Bagarre quando i procuratori dichiarano Perino inattendibile perchè già condannato in altro procedimento.

Posted on 9 aprile 2014

di Fabrizio Salmoni.

Aula bunker. Parterre di giornalisti delle grandi occasioni per le attese testimonianze di Alberto Perino, dell’ex Prefetto Di Pace (oggi a capo dei vigili del Fuoco della Protezione  Civile – una promozione?) e di Giorgio Cremaschi, ex presidente Fiom. La prima nota di cronaca segnala che finalmente gli avvocati reagiscono con forza ai commenti ” fuori campo” e ai sarcasmi dei pm: per bocca degli avv. Colletta e Ghia viene dato un fermo monito al Tribunale che se fossero continuati i disturbi le difese avrebbero abbandonato l’aula. Il Presidente Bosio ha visibilmente deglutito: non si aspettava una presa di posizione cosi dura da un collegio di avvocati che finora ha soprattutto subito.

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L’impeccabile ex prefetto ha risposto a domande che riguardavano l’urgenza del cantiere, gli impegni internazionali e ha ricordato le riunioni che hanno portato alla decisione dello sgombero. Di Pacedichiara di non aver mai letto le disposizioni del Cipe sulle prescrizioni assegnate e di non aver considerato che non esisteva progetto esecutivo del cantiere. Pressato da Virano sulla fiducia (“Non ritenevo di dover verificare l’autorevolezza del Commissario di Governo“) e dalle mail di Siim Kallas, responsabile delle tratte Ten-T europee, che imponeva la sua deadline a fine giugno 2011, Di Pace avrebbe disposto lo sgombero della Maddalena pur sapendo che l’area era stata regolarmente richiesta: era solo urgente aprire il cantiere, evidentemente a tutti i costi. Le sue ordinanze di chiusura dell’area contenevano sempre la deroga al Questore Faraoni, di cui anche si fidava ciecamente (” e di cui conoscevo l’equilibrio e il senso della misura” – 4900 lacrimogeni il 3 luglio e 480 il 27 Giugno- NdA), per interpretarne le linee a seconda delle esigenze: carta bianca, insomma. Anche sugli impegni internazionali, la sua principale fonte di informazione era Virano, corroborata a volte dalle risultanze del Tavolo istituzionale di Palazzo Chigi. Neanche dei confini delle aree interessate allo sgombero era al corrente e si affidava anche su questo al giudizio del Questore. Naturalmente non ha mai saputo di lesioni agli arrestati nè dell’uso spropositato di lacrimogeni malgrado le telefonate di Paolo Ferrero che lo avvertivano della grave situazione sul campo ma lui si fidava del Questore… Insomma, era uno che firmava ordinanze e sgomberi su pressione della lobby del Tav senza mai verificare quanto gli veniva comunicato.

La decisione dello sgombero gli viene sollecitata da relazioni allarmanti di Questore e Comandante dei CC che gli dipingono una situazione di massima illegalità alla Maddalena, un’area fuori dal controllo delle autorità “e dell’Enel” (“Il capitano Mazzanti si recò sul piazzale ma venne scoraggiato…”). Situazione ritenuta intollerabile malgrado si tenessero attività pacifiche su un’area autorizzata. E’ infine interessante sapere del coinvolgimento “su invito del Prefetto” del Procuratore Generale Caselli in diverse riunioni in cui si dovevano prendere delle decisioni “ma mai in occasione del Comitato di Sicurezza a cui partecipavano i politici“: la lobby al completo, seppur in momenti solo formalmente separati…E con questo, l’ex prefetto Di Pace esce dal processo per immergersi nell’oblio di una grigia carriera nelle pieghe dello Stato.

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E’ il momento allora dell’avv. Bongiovanni che interviene per calare un asso a sorpresa: una lista di documenti che smentiscono la necessità e l’urgenza delle operazioni: un formulario di domande del Ministero delle Infrastrutture ove si legge che non si tratta di linea ad Alta Velocità ma bensi di linea convenzionale; una brochure del Transnetwork di Kallas sugli assi di trasporto previsti dalla Ue dove si evince che la Torino-Lione non è una linea ad alta velocità; il regolamento Ue del 2013 ove si abroga la decisione Ue del 2010 che individua gli assi di collegamento e si annulla la linea AV Torino-Lione.

Il pm Rinaudo è costretto a rispondere che il Commissario Virano invece conferma le priorità della linea in altri documenti. Un altro tra i pochi che danno credito a Virano il quale sembra strumentalmente il depositario di tutte le verità anche quando è smentito.

E’ un Giorgio Cremaschi sereno e cordiale che si incarica di riportare per pochi minuti il dibattimento su toni positivi descrivendo la Libera Repubblica della Maddalena come “azione di resistenza civile, luogo di partecipazione popolare e presidio del territorio” ma i pm, tanto per rimettere le cose a posto, renderanno noto a margine dell’udienza che Cremaschi è indagato per aver tagliato in concorso con altri una recinzione durante la manifestazione del 23 ottobre 2011.

peri2web

Il secondo battibecco tra le parti avviene durante la deposizione di Ilaria Lisi che ricorda di essere stata ferita  a manganellate da un carabiniere presso le vasche il 27 Giugno. Si captano i commenti sarcastici dei pm escoppia la bagarre ma è solo l’anticipo di quella che si apre quando tocca a Alberto Perino testimoniare. Nel microfono ma molto sommessamente il pm Padalino mormora “Non facciamo domande a chi non è un teste attendibile essendo coinvolto in altri processi e condannato meno di un mese fa“. Si rischia l’abbandono della toga da parte dei difensori mentre il Presidente sembra paralizzato. Quando la calma torna faticosamente si ascoltano solo più due testi e si chiude. “E’ un processo già scritto – dichiara Alberto Perino – non vogliono ascoltare ragione“. E’ anche il parere di diversi avvocati ma il processo dovrà almeno servire a mettere in luce il contesto delle tante illegittimità che in  quell’estate del 2011 costrinsero un popolo a reagire alla violenza di uno Stato pilotato dalla cricca del Tav, come la testimonianza di Di Pace ha una volta di più evidenziato.

Airaudo e Giulietto Chiesa non si sono presentati e saranno quindi riconvocati. Prossima udienza il 15 Aprile.

F.S. (08/04/14)

IL VOLO 370 NON È SCOMPARSO…E MOLTO DI PIÙ

http://luniversovibra.altervista.org/il-volo-370-non-e-scomparso-e-molto-di-piu/

Mio padre ha fatto due turni di servizio sulla portaerei Roosevelt, prima di ritirarsi dalla Marina. Nel 1980, stava morendo di mesotelioma, come conseguenza della sua presenza, senza sosta, sulle navi da guerra con amianto, com’era la Roosevelt.

The-Malaysian-Airliner-Is-NOT-Missing-Much-MoreNegli ultimi due anni della sua vita, ho visto mio padre tutti i giorni. È durante queste conversazioni che ho capito veramente in cosa fosse coinvolto mio padre che, oltre ad aver prestato servizio sulla Roosevelt, lavorò, successivamente, a Martin Marietta insieme agli ex scienziati nazisti, nonché, insieme ad un esperto russo di missili che aveva disertato al culmine della guerra fredda.

Mio padre era una delle persone che modificarono il Combat Information Center della Roosevelt per accettare le prime armi nucleari a bordo di una nave della marina. Gran parte del lavoro è stato fatto mentre la nave navigava intorno a Capo Horn; si trovava sulla punta meridionale del Sud America.

Più tardi, mio ​​padre fu chiamato per fare ulteriori modifiche alCombat Information Center, nel suo secondo tour sulla nave. Questo era un progetto altamente segreto e nulla in quel momento venne rivelato alla nostra famiglia. Solo 20 anni dopo mio padre mi parlò di questo progetto.

La Marina prepensionò mio padre sei mesi prima della sua effettiva data di pensionamento e lo mandò a lavorare a Martin Marietta, una montagna al di fuori di Littleton, Colorado. Alla mia famiglia, è stato detto soltanto che papà stava lavorando sui missili. La verità, come lui mi ha rivelato nelle nostre conversazioni notturne, 1983-1985, era che stava lavorando con scienziati nazisti sullo sviluppo di tecnologie che erano state sul loro tavolo da disegno, ma ancora non sviluppate. Tale progetto era conosciuto come Operazione Paper Clip e consisteva nell’ingegneria inversa di tecnologia nazista. Tuttavia, mio padre ha lavorato sull’aspetto teorico di ciò che è stato pianificato ma non ancora realizzato.

Come mio padre ha descritto, il progetto è stato fortemente compartimentato ed è stato supervisionato dal Office of Naval Intelligence. Più tardi, la CIA prese il controllo del progetto. Più la responsabilità di mio padre andava aumentando, più sviluppava maggiore consapevolezza della totalità e dello scopo del progetto.

Egli ipotizzò che stava lavorando ad un programma spaziale militare segreto completo di un sistema di armi indipendente e ad una astronave in grado di raggiungere l’orbita senza l’uso di un razzo.

Anche se mio padre non ha mai ricevuto una conferma diretta, era convinto che stava lavorando ad un programma spaziale militarizzato, totalmente indipendente dalla NASA in quanto nessuno dei frutti del suo lavoro è mai finito “all’agenzia spaziale civile”. La NASA non è altro che una copertura a quello che il governo USA, sta combinando da oltre 60 anni.

Naturalmente la militarizzazione dello spazio è realtà e non ha senso credere in qualcos’altro. Mio padre mi disse che la tecnologia su cui ha lavorato è avanti di 100-300 anni su tutto ciò che avevamo in quel momento.

È interessante notare che mio ​​padre era un fan dello show televisivo, Star Trek, creato da Gene Roddenberry, in quanto sapeva che la tecnologia ritratta nello show era già stata sviluppata. Mi ha detto che era perplesso sul motivo per cui a Roddenberry sarebbe stato permesso di mostrare tale tecnologia in un contesto così aperto [perché, in questo modo, le persone sono portate a credere che si tratti solo di fantascienza].

Mi rivelò, che avevamo piattaforme nello spazio profondo armate con armi che potevano colpire ovunque sulla faccia del pianeta e oltre. Dopo che mio padre ha lasciato Martin Marietta, ora conosciuta come Lockheed Martin, andò a lavorare presso la Sundstrand Electric a Westminster, Colorado. Qui incontrò Bill Pawelec, un agente contrattuale della CIA. Entrambi eseguirono lavori sullo sviluppo di un sistema di sorveglianza ad alta tecnologia da utilizzare su piattaforme nello spazio profondo.

Mio padre mi aveva avvertito: non avrei mai potuto parlare pubblicamente di questi eventi fino a quando, sia lui che mia madre, non fossero morti. Mio padre aveva firmato un giuramento di sicurezza nazionale in cui ha rinunciato a tutti i diritti in un giusto processo per qualsiasi violazione del suo giuramento. Qualsiasi violazione sarebbe stata punita con la carcerazione immediata, con duro lavoro e con il sequestro di tutte le attività finanziarie. Mio padre è morto nel 1985, ma non potevo dire niente perché mia madre stava ricevendo la pensione della Marina. Mi sono trasferito in Arizona tre mesi più tardi e, archiviato questa conoscenza, ho inseguito i miei interessi professionali.

Il collegamento Art Bell

Nel 1993, stavo ascoltando lo show di Art Bell per la prima volta e Art stava intervistando Vance Davis, ex del NSA. Vance ha detto alcune cose nell’intervista che mi hanno fatto pensare che potrebbe aver conosciuto mio padre. Ho provato a contattarlo lasciando un messaggio e fornito il motivo per cui lo stavo contattando. Il giorno successivo, sia Vance che Bill Pawelec mi contattarono.

Ho sviluppato un rapporto di amicizia con entrambi gli uomini. Da Bill Pawelec, ho imparato ancora di più sul lavoro che mio padre aveva fatto a Sundstrand. In privato, mi sono confidato con Bill e Vance e ho detto loro quello che sapevo. Dieci anni più tardi, attraverso un incontro organizzato da Bill Pawelec, ho conosciuto il noto autore Jim Marrs all’aeroporto di Phoenix, in cui ho rivelato alcune delle cose che conoscevo. Jim mi ha confermato gran parte di quello che lui già sapeva su questi temi.

Ho mantenuto ancora un basso profilo fino a quando le forze del senatore John McCain, e il gruppo CAFTA/Canamex Corridor, volevano forzare me stesso e i miei 300 vicini di casa ad uscire dalla nostra terra, senza alcun compenso. Io ero una persona arrabbiata e sono andato in guerra contro l’elite su base settimanale. Purtroppo, non riuscivo ancora a rivelare tutto quello che sapevo perché mia madre era ancora viva.

Mia madre è morta tre anni fa ed ora sono libero di rivelare quello che so.

Posso affermare con precisione che possediamo la tecnologia per fermare tutti gli attacchi contro gli Stati Uniti o qualsiasi altra area che abbiamo scelto. Quello che è stato raccontato al pubblico con il programma SDI di Reagan era una bugia ingannevole.

Durante gli anni di Reagan, avevamo già sviluppato una tecnologia, che i più conoscono come facente parte del HAARP, che potrebbe, per esempio, abbattere tutti gli ICBM (Intercontinental Ballistic Missile) in arrivo basati su HAARP, tutti gli EMP (Impulsi ElettroMagnetici) combinati con la tecnologia che si trova sulle piattaforme dello spazio profondo.

Questa guerra, che ci stiamo preparando a combattere, sta per essere combattuta con pietre e bastoni rispetto a ciò che è disponibile. Successivamente, il successivo omicidio di massa che sta per avere luogo, è totalmente inutile.

Milioni di persone stanno inutilmente andando a morire e se il conflitto diventa nucleare, ne moriranno miliardi. E questo tutto in nome di una piccola élite che vuole ottenere un maggiore controllo in modo che possano vivere una fantasia prepianificata per il controllo del pianeta.

Quanto avanzata è la tecnologia nascosta?

La breve risposta a questa domanda è che non lo so. Le mie informazioni si basano su eventi accaduti tra la fine del 1950 e la metà del 1960. Quello che so è che solo pochi sanno quello che so. Solo Dio e poche persone corrotte sanno quanto questa tecnologia si è evoluta. Questo è il motivo per cui non ho problemi a credere al nuovo libro di Steve Quayle, Exogenesis, circa transumanesimo e morphing completo della razza umana.

Con la tecnologia soppressa, tutte le siccità e carestie del pianeta potrebbero finire. Vi ricordate il vecchio classico film del 1952,The Day the Earth Stood Still (Ultimatum alla Terra, remake con Keanu Reeves), in cui una razza di alieni ha avuto la capacità di fermare tutte le guerre nell’universo?

Noi abbiamo il potere di fermare tutte le guerre sul pianeta, oggi e abbiamo questa tecnologia da qualche tempo. Capisci cosa sto dicendo?!, ogni guerra potrebbe essere fermata. Ora potremmo essere in viaggio verso le stelle e sfruttare le vaste risorse dell’universo.

E’ molto probabile che i nostri militari siano andati sulla luna molto prima di Neil Armstrong dato quello che so sulla tecnologia e che esisteva già nel 1960.

Tuttavia, le élite, non vogliono cedere il controllo e permettere all’umanità di diventare quello che era destinata a diventare. Pertanto, la tecnologia è destinata a continuare ad essere tenuta nascosta e la sofferenza dell’uomo continuerà.

Visto quello che ha detto JFK nel suo discorso Secret Societies, sapeva quello che sto rivelando.

JFK – Discorso Società Segrete

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Conclusione

Annie DeRiso e alcuni dei miei amici più stretti hanno discusso il come ed il quando devo tirare fuori tutto quello che so. Alcuni mi hanno consigliato di tacere a causa della perdita di credibilità. A me personalmente, non può fregare di meno di questa possibilità. Non so ancora quanto tempo ho intenzione di continuare a scrivere. Ho altre cose nella vita che sto perdendo e sono stanco di cercare di suscitare qualcosa in un pubblico che si accontenta di guardare Ballando con le Stelle, invece di combattere contro il male su questo pianeta.

Come un ex professionista della salute mentale, ho imparato che non posso preoccuparmi per i clienti che non si preoccupano per se stessi. C’è una lezione da imparare da questa esperienza per quanto riguarda la moltitudine di pecore che popolano il nostro paese (ed il mondo).

Sono ben consapevole delle critiche che seguiranno questo articolo e sinceramente, non me ne può fregare di meno. Dall’inizio dello show radiotelevisivo, sette anni fa, mi hanno chiesto da dove vengo e sono stato accusato di essere un troll del governo.

Sono stato sveglio per un tempo molto lungo e mi sono stancato del male satanico che abita questo pianeta insieme con la mancanza di intelligenza e di coraggio dimostrato dalle masse.

Quello che so è che la prossima guerra non è necessaria e molti dei nostri ragazzi stanno per morire. Sono dannatamente sicuro che le agenzie di intelligence sanno come quei 239 passeggeri sono morti. Vedete, è tutto un gioco che funziona solo perché abbiamo scelto di rimanere ignoranti sulla verità.

Era tempo di arrabbiarsi sullo stato del mondo, molto tempo fa. Un buon momento sarebbe stato quando Gesù scacciò i cambiavalute dal Tempio. Ora, ci accingiamo a pagare il prezzo per la nostra disobbedienza a Dio e la nostra ignoranza assoluta. Io sinceramente dico, possa Dio avere pietà delle nostre anime. Si farebbe bene a concentrarsi sull’adattamento e sulla sopravvivenza. Prendete il tempo di godervi la vita mentre è ancora possibile, non si può avere una seconda possibilità. Basta ricordare che tutto ciò che sta accadendo è totalmente inutile.

by Dave Hodges