TAV, IL CASO DEGLI EDIFICI DELLA MADDALENA: “LE CARTOGRAFIE PROVANO CHE SONO IN ZONE VINCOLATE, E FUORI DALL’AREA CIPE”

 http://www.valsusaoggi.it/?p=2842

BY  – PUBLISHED: 04/23/2014 – SECTION: PAROLA AI LETTORI
di SILVIO DURANTE

Egregio Direttore,
ho seguito sul suo giornale on line la querelle tra LTF da una parte e PRONATURA/Senatore MARCO SCIBONA dall’altra relativa agli edifici costruiti da LTF nell’area della Maddalena, presumibilmente abusivi in quanto fuori dall’area di cantiere così come individuata dal CIPE. Incuriosito, per amore della verità, ho condotto alcune verifiche rintracciando la cartografia LTF in cui è riportata con esattezza la perimetrazione CIPE e riportando l’impronto dei 2 fabbricati desunta dalla documentazione fotografica.
Come risulta estremamente evidente tali edifici sono circa 40-50 mt. al di fuori dalla linea di perimetrazione del CIPE e sono collocati interamente in zona di vincolo ambientale. Uno di essi è collocato all’interno della zona di vincolo autostradale (30 mt. dall’autostrada) e uno di essi lambisce la zona archeologica della Maddalena (vedere PRGC di Chiomonte).
Non essendo sottoposti ai privilegi della legge obiettivo, la costruzione di detti edifici necessitava di tutte le autorizzazioni normalmente richieste ad un “povero cristo” (concessione edilizia, autorizzazione Beni Ambientali e Monumentali, ecc…) a meno che come comincio a sospettare la legge non sia più uguale per tutti, ma inapplicata per qualcuno.
Con residuale speranza e fiducia nelle istituzioni (SIC) restiamo in attesa delle determinazioni di chi ha il dovere di effettuare i controlli e applicare le leggi.
Grazie per l’ospitalità

Silvio Durante
Dottore Forestale
Lega Ambiente Valle Susa

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VENAUS, PROVA AD AMMAZZARE I VICINI CON LA SPRANGA: ARRESTATO

http://www.valsusaoggi.it/?p=2822

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BY  – PUBLISHED: 04/23/2014 – SECTION: CRONACA
Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Radiomobile di Susa hanno arrestato per tentato omicidio Roberto Corona, pensionato 61enne residente a Giaveno. L’uomo, che fino a pochi giorni prima aveva abitato in una delle villette di via Roma a Venaus, a causa di vecchi rancori e dissidi tra vicini (che duravano da quasi 10 anni) ha prima bloccato la strada alla sorella del suo ex vicino, E. C., trentenne, che in quel momento era in auto, e poi con una chiave in ferro (utilizzata di solito per effettuare il cambio pneumatici) ha sfondato il lunotto posteriore della vettura. La giovane, impaurita, é scappata fuori dall’auto per raggiungere l’abitazione del fratello, ex vicino di Corona, che lavora in Comune come operaio. Sembra che, secondo indiscrezioni, fosse proprio lui l’obiettivo dell’aggressore, e che l’uomo si fosse informato poco prima con dei passanti di Venaus, chiedendo loro dove potesse trovarlo in paese. Purtroppo la giovane non é riuscita a sfuggire all’aggressione di Corona, che l’ha colpita al collo con violenza utilizzando la chiave in ferro. Anche il fratello della giovane, che intanto era uscito da casa per darle soccorso, veniva colpito alla spalla ed alla schiena. Per fortuna alcuni passanti che hanno assistito alla scena, sono intervenuti per immobilizzare l’aggressore e disarmarlo. Entrambe le vittime hanno riportato ferite, con una prognosi di cinque giorni. Corona é stato portato in carcere.

Comunicato Rete Liste Valsusa

Adesione alla manifestazione del 10 maggio da parte della Rete Liste Valsusa

Rete Liste Valsusa

Comunicato di Adesione e Solidarietà

Da alcuni anni in Val di Susa assistiamo ad una sospensione dei diritti democratici che si esprime tramite un’azione di criminalizzazione esasperata contro chi difende il territorio in prima persona.
La continua contestazione di reati e il ricorso all’accusa di terrorismo ha lo scopo di tacitare il legittimo dissenso, tarpare le ali alla libertà di espressione ed impedire la denuncia di soprusi e irregolarità.
Ultimo e più insopportabile episodio è la detenzione prolungata e preventiva di quattro giovani, arrestati con l’accusa di danneggiamento di un compressore presso il cantiere per il tunnel geognostico della Maddalena di Chiomonte.
L’assoluta sproporzione dell’accusa rispetto all’azione commessa, rende inaccettabile la sua condivisione.
In coerenza con il nostro programma e gli impegni assunti per la difesa del territorio, dichiariamo che il 10 maggio saremo presenti, come cittadini, candidati e amministratori, alla manifestazione organizzata dal Movimento NO TAV a Torino.
Con la nostra presenza vogliamo denunciare che:

• chi avvelena la nostra aria, i nostri fiumi e la nostra terra resta sempre impunito;

• corrotti e corruttori rimangono sempre ai loro posti.

Per rivendicare il diritto a difendere la nostra salute ed il nostro futuro, per chiedere di ripristinare gli originari diritti costituzionali.

L’assemblea della Rete Liste Valsusa

NISCEMI 25-26 APRILE – LIBERIAMOCI DALLA GUERRA E DAL MUOS

http://www.nomuos.info/?p=5879

PUBBLICATO DAL    – IL 11/04/2014

  PROGRAMMA INIZIATIVE

25 APRILE

  • PASSEGGIATE SUI SENTIERI DELLA RESISTENZA NO MUOS (PRANZO AL SACCO)

  • PROIEZIONE del nuovo documentario di Fulvio Grimaldi – Fronte Italia:  PARTIGIANI del 2000. DAI NO TAV AI NO MUOS: tutti i  No della RESISTENZA

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26 APRILE

  • ORE 10,00 ASSEMBLEA DEI COMITATI DI LOTTA TERRITORIALI

  • ORE 15,00 ASSEMBLEA DEL MOVIMENTO NO MUOS

 APPELLO PER LA GIORNATA DEL 26 APRILE

ALLE REALTA’REGIONALI E NAZIONALI

IN LOTTA NEI TERRITORI

 Dopo il successo della manifestazione del 1° marzo, il popolo NO MUOS, nonostante l’installazione delle parabole e la “non decisione” del TAR sull’annullamento delle autorizzazioni per la costruzione del MUOS, non si fa intimidire dal pesante clima repressivo e dalle logiche dei giudici ed anzi rilancia la mobilitazione contro questo micidiale strumento di guerra, contro la militarizzazione del territorio, contro le guerre, per la salvaguardia della salute, dell’ambiente e della pace.

La prossima tappa sarà una due giorni di iniziative, 25 e 26 aprile, in Contrada Ulmo per festeggiare la liberazione da tutte le guerre e dal MUOS.

In occasione di questi prossimi appuntamenti il Coordinamento regionale dei comitati NO MUOS, consapevole che la lotta contro il MUOS può e deve diventare l’occasione di riscatto della Sicilia, terra martoriata dalle devastazioni ambientali, tassello chiave nella nuova architettura militare che l’ha trasformata in una piattaforma di guerra, un’immensa portaerei di morte, autentica sorgente di scellerate accelerazioni verso la devastazione planetaria, promuove un appello a tutte le realtà italiane tra associazioni, reti sociali e comitati, interessati da conflitti e resistenze territoriali e dai temi ad essi connessi, quali lavoro, democrazia, diritti, migrazioni, mafie, resistenze sociali, solidarietà, per costruire, attraverso un percorso esperienziale, uno spazio alternativo di condivisione di analisi e prospettive, inteso come cornice entro cui le diverse esperienze di lotte trovano un contenitore comune, per valorizzare queste esperienze e farne patrimonio collettivo.

Lo spazio, così ideato, vuole porsi come orizzonte di riflessione e di pratica che nell’offrire maggior visibilità alle soggettività presenti , le rafforza e le aiuta a crescere, tenendo in considerazione i risultati acquisiti ma anche le sconfitte e delineando un terreno di confronto a partire dal quale si provi a :

  • lavorare per affrontare i nessi tra vecchie e nuove lotte e mobilitazioni, con l’obiettivo di costruire un orizzonte comune;

  • creare connessioni tra le varie realtà e con altri soggetti, a livello regionale e nazionale, interessati dagli stessi conflitti e mossi dallo stesso bisogno di giustizia sociale e di difesa,mettendo in relazione le forme di opposizione ai progetti di devastazione ambientale e condividendo le esperienze di difesa del territorio nonché prospettive e alternative condivise;

  • costruire reti fondate sulla reciprocità e sulla lotta per la giustizia sociale e ambientale, con processi partecipati, capaci di porre in connessione le singole rivendicazioni territoriali o comunitarie e di rappresentare una mobilitazione plurale e partecipata nei principi fondanti;

  • utilizzare un linguaggio e una narrazione capaci di offrire un approccio interdipendente e complessivo alle rivendicazioni sociali;

  • articolare modelli di sviluppo e pratiche di autorganizzazione sociale che, rifiutando la sostenibilità del modello neoliberista e portando alla luce i fallimenti dei contemporanei sistemi di rappresentatività democratica, si fondino sulla giustizia ambientale e sociale, sul diritto di partecipazione e di protagonismo delle comunità locali ai processi di gestione dell’ambiente e del territorio.

 

Niscemi, allora, come simbolo per altre comunità, laboratorio di pratiche per affermare e rendere attuale il dettato dell’articolo 11 della Costituzione, come laboratorio non solo di resistenza attiva ma anche di proposte includenti di cambiamento.

Niscemi come pratica di autogoverno, luogo in cui si incontrano voci diverse per trovare una casa comune.

Niscemi, dunque, paradigma della lotta e della resistenza del popolo siciliano contro l’aggressione militarista dell’imperialismo americano ed europeo.

Niscemi, geografia materiale di un nuovo immaginario, di un nuovo progetto di società in movimento che attraverso l’elemento unificante della necessità di sopravvivenza della stessa comunità riesce da un lato ad operare quei processi di trasformazione sociale nel territorio indispensabili per la risoluzione del conflitto,e dall’altro a prospettare una nuova possibilità di futuro tesa alla realizzazione di un sistema sociale eco-sostenibile e socialmente equo, libero dallo sfruttamento, dalle guerre e dal razzismo.

Per adesioni:

Assemblea lotte territoriali : comunica@nomuos.info

 

UKRAINE / MOSCOU DURCIT LE TON

LUCMICHEL.NET/ – LM / En Bref / avec LVDR – AFP – PCN-SPO/

MOSCOU INSISTE POUR QUE KIEV RETIRE SES TROUPES DE L’EST DU PAYS

ET ACCUSE LES USA DE DIRIGER A KIEV …

 “Une attaque contre les citoyens russes est une attaque contre la Russie”

– Sergei Lavrov.

 Moscou insiste pour que les autorités de Kiev retirent leurs troupes de l’Est de l’Ukraine, où elles ont relancé une “opération antiterroriste” contre des séparatistes pro-russes, a indiqué ce mercredi le ministère russe des Affaires étrangères.”La Russie insiste de nouveau sur la désescalade immédiate de la situation dans le Sud-Est de l’Ukraine, sur le retrait des troupes ukrainiennes et le début d’un réel dialogue inter-ukrainien avec toutes les régions et les formations politiques du pays”, a déclaré la diplomatie russe dans un communiqué.

 « CE SONT LES AMERICAINS QUI DIRIGENT CE SPECTACLE A KIEV »

Les autorités ukrainiennes pro-occidentales ont relancé mardi, juste après une visite du vice-président américain Joe Biden, l'”opération antiterroriste” contre les séparatistes pro-russes en Ukraine, auparavant suspendue pour Pâques.

Le ministère a fustigé ce qui devient selon lui “une nouvelle règle (…) évidente”, soulignant que l’opération terroriste avait été lancée le 13 avril après une visite à Kiev du chef de la CIA John Brennan et qu’elle avait été relancée après celle de M. Biden.

Ces déclarations font écho à celles du chef de la diplomatie russe Sergueï Lavrov à la chaîne de télévision RT. “L’opération avait été déclenchée immédiatement après la visite à Kiev de John Brennan (et) il est clair qu’ils ont choisi le moment de la visite du vice-président américain pour annoncer (sa) reprise”, a-t-il déclaré ce mercredi. “Je n’ai aucune raison de ne pas croire que les Américains dirigent ce spectacle de la manière la plus directe”, a ajouté M. Lavrov.

 LA RUSSIE MENACE D’INTERVENIR « SI SES INTERETS SONT MENACES »

La Russie répondra si ses intérêts sont attaqués en Ukraine, de la même manière qu’ils l’avaient été en Géorgie en 2008, ce qui avait mené à une intervention armée, a aussi affirmé ce mercredi le ministre russe des Affaires étrangères, Sergueï Lavrov. “Si nos intérêts, nos intérêts légitimes, les intérêts des Russes étaient attaqués directement, comme par exemple ils l’avaient été en Ossétie du Sud (républiques autonomes séparées en 1991-92 de la Géorgie), je ne vois pas d’autre manière que de répondre, dans le respect du droit international”, a expliqué M. Lavrov à la chaîne télévisée RT.

“Une attaque contre les citoyens russes est une attaque contre la Russie”, a-t-il ajouté.

En 2008, une guerre éclair avait opposé la Russie à la Géorgie – Tbilissi étant l’agresseur (ce que ne disent pas les médias de l’OTAN) – à l’issue de laquelle Moscou a reconnu l’indépendance de deux républiques séparatistes pro-russes séparées de ce petit pays du Caucase, l’Ossétie du Sud et l’Abkhazie.

Ces déclarations font aussi suite à l’annonce par les autorités de Kiev de la reprise de l’opération “antiterroriste” contre les séparatistes de l’Est de l’Ukraine, quelques heures seulement après le départ du vice-président américain Joe Biden, en visite officielle.

LM

LUC MICHEL SUR ‘AFRIQUE MEDIA TV’: AXE RUSSIE-AFRIQUE ET RELANCE DU PANAFRICANISME. QUELLE STRATEGIE POUR L’AFRIQUE ?

Emission spéciale « Le Débat Panafricain » – sur ‘AFRIQUE MEDIA TV’ du 13 avril 2014

animée par Mohamed Bachir Ladan – « Quelle stratégie pour l’Afrique en crise ? »

EODE-TV - LM quelle strat+®gie pour l'Afrique (2014 04 22) FR

Luc MICHEL répond à la question :

* pour une alternative géopolitique ‘l’Axe Russie-Afrique’,

* pour la relance du Panafricanisme,

* pour un soutien à la Guinée Equatoriale, le nouveau pivot de la renaissance du Panafricanisme après la destruction de la Jamahiriya libyenne. « Nous regrettons la disparition du colonel Mouammar Kadhafi. Prendre le relais de son combat panafricain est difficile » dit Teodoro Obiang Nguema, président de la République de Guinée Equatoriale …

 Il débat ensuite avec les panelistes africains sur plusieurs reportages liés au sujet.

Emission complète sur :

https://vimeo.com/92571560

EODE-TV / EODE Press Office

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EODE /

https://www.facebook.com/EODE.TV

https://vimeo.com/eodetv

http://www.eode.org/

Luc MICHEL /

PROFIL Facebook  https://www.facebook.com/luc.michel.505

Twitter  https://twitter.com/LucMichelPCN

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Website  http://www.lucmichel.net/

LUC MICHEL SUR ‘AFRIQUE MEDIA TV’: QU’ATTENDRE DE LA PRESIDENTIELLE EN ALGERIE ?

Le duplex de Bruxelles avec ‘Afrique Media TV’ de ce 21 avril 2014

Filmé en direct par PCN-TV à Bruxelles

 Luc MICHEL y répond à la question « Que penser et qu’attendre de la Présidentielle algérienne ? » …

PCN-TV - LM sur AMTV alg+®rie pr+®sidentielle (2014 04 21) FR

https://vimeo.com/92344953

Luc MICHEL sur AFRIQUE MEDIA TV

ce lundi 21 avril 2014 dans le ‘Débat panafricain’

avec Bachir Mohamed Ladan.

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https://vimeo.com/pcntv

https://www.facebook.com/PCN.NCP.TV

EST UKRAINIEN : L’INSURRECTION AUTONOMISTE SE RENFORCE ET CONTINUE A S’ETENDRE …

Luc MICHEL pour PCN-INFO / 2014 04 22 / avec AFP – LVDR – lucmichel.net – PCN-SPO

http://www.scoop.it/t/pcn-spo – https://www.facebook.com/PCN.NCP.press.office PIH - LM insurrection s'+®tend en Ukraine (2014 04 23) FR

« Les séparatistes étendent leur emprise dans l’est de l’Ukraine »

– AFP ce 22 avril.

Les séparatistes – comme disent la Junte de Kiev et l’AFP (belle empathie renforcée par les ‘éléments de langage’ imposés par l’OTAN), la presse russe dit, elle, des « fédéralistes » – ont même étendu leur contrôle sur de nouveaux bâtiments publics lundi à Kramatorsk, au sud de leur place forte de Slaviansk, dont le poste de police.

“Je resterai jusqu’au référendum du 11 mai”, a assuré à l’AFP un milicien des Unités d’Auto-défense de la République populaire du Donbass, Dmitri, kalachnikov à la main et cagoule dissimulant son visage. Kramatorsk, 160.000 habitants, se trouve à une vingtaine de kilomètres de Slaviansk, place forte des insurgés séparatistes. Après la mairie, ces derniers ont pris lundi soir le contrôle de ce poste de police, démontrant leur emprise sur la ville qui abrite également un aérodrome de l’armée ukrainienne renforcé en troupes la semaine dernière. Devant l’immeuble vert, ils sont une demi-douzaine d’hommes en tenue de camouflage, certains armés de fusils d’assaut.

 EMPECHER LES PROVOCATIONS DE KIEV …

“On est ici pour protéger la police, pour empêcher les provocations”, explique Dmitri.

Kalachnikov à la main, cagoule dissimulant son visage, Dmitri monte la garde devant le poste de police de Kramatorsk, qu’il veut “protéger” des nationalistes envoyés par Kiev. “Je suis arrivé hier soir”, lundi, raconte Dmitri qui dirige soigneusement le canon de son fusil d’assaut vers le sol, la main éloignée de la gâchette, à la manière d’un vrai professionnel. Pourtant, il assure n’être qu'”un représentant de commerce”, un “volontaire” accouru pour “aider les policiers et défendre les habitants” après des tirs meurtriers le week-end dernier à un poste de contrôle improvisé non loin de Slaviansk, ville entièrement contrôlée par les insurgés depuis plus d’une semaine. “Nous avons des informations selon lesquelles une centaine de types de Pravy Sector (des « ultra-nationalistes ukrainiens » dit timidement l’AFP, en fait des néonazis hardcore liés au crime organisé) sont en ville et s’apprêtent à s’y livrer à des provocations” …

Interrogé sur l’éventuelle présence parmi eux de membres des forces spéciales russes, dénoncée aussi par les Occidentaux, un de ses compagnons, Igor, 21 ans, qui se présente comme étant un “garçon de café”, répond d’un “niet” sans appel. Ce qu’avait déjà fait la veille, pendant une conférence de presse, l’homme fort des insurgés de Slaviansk, à une quinzaine de kilomètres de là, Viatcheslav Ponomarev, pour lequel “aucun militaire russe” ne se trouve à leurs côtés. Igor ajoute aussitôt : “et on ne nous paie pas pour être ici”.

Non loin de là, le drapeau aux couleurs (noir, bleu, rouge) de la “République de Donetsk “flotte désormais au sommet et à l’entrée principale du SBU, les services de sécurité ukrainiens, une bâtisse orange entourée d’un mur gris surmonté de barbelés. Symbole des temps, ce fut celui de l’éphémère ‘République de Donetsk’ en 1918 …

« L’argument des insurgés est toujours le même : ils soulignent n’avoir “pas confiance” dans le gouvernement ukrainien, ni dans les Européens et les Américains, cosignataires jeudi à Genève avec la Russie, de l’accord qui prévoit, entre autres, l’évacuation des lieux publics occupés ». A Kramatorsk, comme ailleurs dans la région, le document n’a eu aucun effet sur les insurgés. La mairie reste sous la garde de militants pro-russes retranchés derrière d’imposantes barricades érigées pour en bloquer l’accès.

“Ils se comportent très pacifiquement, contrairement aux gens de Maïdan (ceux qui ont pris le pouvoir fin février à Kiev). Ils veulent juste qu’on les écoute”, commente une retraitée promenant son chien à proximité immédiate de l’hôtel de ville.

A Slaviansk, un hommage public a été rendu ce lundi à l’église du Saint-Esprit aux trois hommes tués “à l’arme automatique” par des inconnus dénoncés comme “des fascistes” ukrainiens dans la nuit de samedi à dimanche. Un incident mis en avant par les chefs séparatistes qui cherchent coûte que coûte à mobiliser la population face à l’éventualité d’une attaque plus massive.

 LUGANSK AUSSI POUR LE REFERENDUM

A 150 kilomètres plus à l’est, à Lugansk, les insurgés pro-russes, qui occupent les locaux des services de sécurité (SBU), ont nommé lundi un “gouverneur du peuple”. Ils ont décrété l’organisation d’un référendum le 11 mai afin de déterminer si la région doit continuer de faire partie de l’Ukraine ou proclamer son indépendance, avant de se prononcer sur un éventuel rattachement à la Russie. « Cette décision rappelle l’organisation du vote, le 16 mars, qui a débouché sur le rattachement de la Crimée au territoire russe » commente l’AFP …

Luc MICHEL

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