La sera del 24 aprile a Torino una trentina di No Tav si sono presentati all’appuntamento alla testa della fiaccolata istituzionale per l’anniversario della Resistenza, con bandiere volantini e lo striscione IERI PARTIGIANI OGGI NO TAV – LIBERTA’ PER CHIARA CLAUDIO MATTIA E NICCOLO’.
Alla partenza del corteo la presenza di Fassino e Chiamparino è stata contestata, la polizia è intervenuta per contenere i manifestanti e poi lungo via Cernaia ha chiuso una parte dei No Tav contro un muro per mettere un pò di distanza coi due alti papaveri del PD.
I compagni si sono quindi ricompattati dietro lo striscione e hanno sfilato praticamente dentro lo spezzone dell’ANPI provinciale, intonando slogan come GIU’ LE MANI DALLA VALSUSA, CHIARA CLAUDIO MATTIA NICCOLO’ LIBERI, IL PARTIGIANO CE L’HA INSEGNATO SABOTARE NON E’ REATO.
All’ingresso in piazza Castello il gruppo è stato di nuovo bloccato e circondato dalla polizia mentre dal palco cominciavano gli interventi commemorativi, i quali erano comunque affidati a personaggi di secondo piano (Chiamparino, che non ha ruoli istituzionali, non è salito mentre Fassino vi è salito ma senza parlare).
Verso la fine della commemorazione tutti i No Tav si sono avvicinati al palco e hanno monopolizzato il finale della manifestazione con canti slogan e sventolio di bandiere, osservato e anche apprezzato da buona parte della piazza, pur con qualche discussione con alcuni vecchi benpensanti.
http://piemonte.puscii.nl/articolo/20326/report-no-tav-alla-fiaccolata-istituzionale-a-torino
Di seguito e in allegato il volantino distribuito:
25 APRILE 1945 – 2014: 69° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE
IERI PARTIGIANI OGGI NO TAV!
Anche quest’anno attraverso una lunga serie di iniziative viene commemorato l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo, avvenuta al culmine dell’epopea della Resistenza durante la quale decine di migliaia di partigiani in ogni parte d’Italia diedero la vita per un ideale di pace e giustizia.
Dagli scioperi e i sabotaggi della produzione nel marzo del 1943 passando per gli attacchi dinamitardi dei GAP fino alle giornate dell’insurrezione dell’aprile 1945 con i combattimenti strada per strada, decine di lapidi e monumenti nelle strade di Torino ci ricordano le storie e le gesta dei partigiani di allora, che le autorità nazifasciste definivano “banditen”.
Oggi i tempi sono un po’ cambiati, al Fascismo è subentrata la Democrazia.
Ma il codice penale è sempre lo stesso, quello varato dal ministro Alfredo Rocco nel 1931, e la repressione verso chi si oppone ai poteri forti si fa sempre sentire. Così, per un movimento di Resistenza popolare come quello contro la linea ad alta velocità Torino-Lione negli ultimi anni sono stati impiegati una quantità di strumenti repressivi, dalle manganellate e i gas lacrimogeni alle manifestazioni, alle zone rosse, ai blocchi di cemento e al filo spinato intorno al cantiere di Chiomonte, alle centinaia tra arresti, fogli di via, multe e processi “ordinari”.
Non bastando tutto ciò, per spaventare e spingere alla rinuncia il movimento si è arrivati all’elaborazione di una nuova roboante accusa, e i “banditen” sono diventati “terroristi”.
Infatti quattro giovani attivisti No Tav, Chiara Claudio Mattia e Niccolò, sono stati arrestati il 9 dicembre scorso per un sabotaggio al cantiere TAV di Chiomonte che la Procura di Torino ha definito “attentato terroristico” non tanto per la gravità in sé ma perché volto a “costringere i poteri pubblici…a compiere o astenersi dal compiere un qualsiasi atto” (articolo 270 sexies del codice penale), nella fattispecie la realizzazione del TAV Torino-Lione. Si tratta di un’accusa gravissima, che se confermata potrebbe poi venire rivolta a tanti altri, più o meno chiunque si spinga al di là del dissenso platonico quando c’è da far cambiare idea ai “poteri pubblici”: che sia riguardo la costruzione di una discarica di rifiuti, o riguardo ad uno sfratto, o ad una iniziativa legislativa particolarmente odiosa, o a dei tagli del personale. Secondo i PM della Procura di Torino se le istituzioni sono “democratiche”, chi ostacola le loro decisioni democratico non è, e chi non è democratico non può esser che…un terrorista.
Contro questa accusa si è levata la voce di tante persone in ogni parte d’Italia e non solo, persone che hanno capito che l’azione al cantiere di Chiomonte è stato un atto di giusta Resistenza contro un’opera inutile, dannosa costosa e imposta con la violenza alle popolazioni locali, e che con la vicenda dei quattro No Tav in carcere è in gioco la libertà di tutti.
Anche alcune sezioni dell’ANPI si sono schierate coi No Tav, mentre i partiti di governo, in primo luogo il PD, che a parole commemorano retoricamente la Resistenza del 1943-45, di fatto con la Resistenza non hanno più niente a che fare, anzi stanno dall’altra parte, ad esempio dalla parte delle banche e dei poteri mafiosi interessati alla costruzione delle Grandi Opere.
Nelle prossime settimane la Corte di Cassazione a Roma si pronuncerà sulla legittimità dell’accusa di terrorismo e al Tribunale di Torino si aprirà il processo a Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò. Non mancheranno le occasioni di farsi sentire.
La memoria dei partigiani del passato è e sarà uno stimolo per continuare la lotte di oggi, anche quelle che quotidianamente attraversano la nostra città, contro l’austerity, contro gli sfratti, contro il razzismo, per la difesa del territorio e dei beni comuni, per la liberazione dei nostri 4 compagni.
CHIARA CLAUDIO MATTIA NICCOLO’ LIBERI!
CORTEO NAZIONALE SABATO 10 MAGGIO ORE 14 P.ZA ADRIANO – TORINO
UN COMMENTO:
“….Giusto per concludere la discussione, non so quanti di voi fossero presenti alla fiaccolata di ieri sera a Torino, ma quando lo spezzone NO TAV è stato fermato dalla Celere un folto gruppo dell’ANPI tra cui lo striscione del comitato provinciale di Torino si è fermato anch’esso ritenendo inaccettabile che la polizia possa decidere chi ha diritto di sfilare e chi no.
Certo, c’erano anche singoli iscritti ANPI che insultavano chiunque avesse al collo un fazzoletto NO TAV, ma penso comunque che questo episodio sia un piccolo spiraglio di apertura tra due mondi che possono cominciare a parlarsi e confrontarsi….”
DAI GIORNALI:
24 aprile 14 Quotid. Piemont. :
“Piero Fassino contestato dai NoTav alla fiaccolata per il 25 aprile a Torino – video
Un gruppo di contestatori appartenenti al movimento NoTav ha contestato duramente il sindaco di Torino Piero Fassino durante la fiaccolata del 25 aprile svoltasi in centro a Torino.
I manifestanti sono stati accerchiati e bloccati dalle Forze dell’Ordine permettendo così alle autorità di raggiungere il palco per il discorso finale.
Secondo i rappresentanti del movimento Notav: “Stiamo manifestando per la resistenza Notav. Il Comune di Torino ha fatto schierare la Polizia perchè ha paura del dissenso e della contestazione. Personaggi come lui non meriterebbero di stare in piazza il 25 aprile, ma dovrebbero stare dall’altra parte, quella dei fascisti”
http://www.quotidianopiemontese.it/2014/04/24/piero-fassino-contestato-dai-notav-fiaccolata-per-25-aprile-torino-video/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+qp/qp-torino+%28Quotidiano+Piemontese+-+Torino%29#_
VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=J_VoC3FqeJY
24 aprile 14 Repubblica :
“Centinaia di fiaccole in centro per la festa della Liberazione
Centinaia di fiaccole sfilano per le vie del centro di Torino in occasione della tradizionale fiaccolata per la Festa della Liberazione.
In testa al corteo i gonfaloni e la banda della polizia municipale. Ad aprire il corteo, partito dalla centrale piazza Arbarello, il sindaco Piero Fassino e, accanto a lui, Sergio Chiamparino e Gilberto Pichetto, candidati di centrosinistra e di Forza Italia-Lega Nord alla presidenza della Regione Piemonte.
Lo striscione “ieri partigiani oggi No Tav” è stato esposto al passaggio del corteo del 25 aprile, a Torino, da un gruppo di attivisti del movimento che si oppone alla realizzazione della Torino-Lione. “Chiara, Mattia, Claudio, Nicolò liberi”, recita ancora lo striscione. Un riferimento ai quattro attivisti in carcere con l’accusa di terrorismo. Il gruppetto, sorvegliato a distanza da un ingente spiegamento di forze dell’ordine, ha anche scandito lo slogan “giù le mani dalla Val Susa” e sta ora seguendo il corteo del 25 aprile per le strade del centro del capoluogo piemontese”
FOTO : http://torino.repubblica.it/cronaca/2014/04/24/foto/centinaia_di_fiaccole_in_centro_per_la_festa_della_liberazione-84388419/1/#1
24 aprile 2014 Repubblica .
“FIACCOLATA DEL 25 APRILE A TORINO, ATTRITI TRA ANPI E NO TAV
Uno striscione “Ieri partigiani oggi no Tav” e’ stato esposto al passaggio del corteo del 25 aprile, a Torino, da un gruppo di attivisti del movimento che si oppone alla realizzazione della Torino-Lione e che hanno urlato slogan al passaggio del Sindaco Piero Fassino….
di Alessandro Contaldo
http://video.repubblica.it/edizione/torino/fiaccolata-del-25-aprile-a-torino-attriti-tra-anpi-e-no-tav/163758/162249
ARTICOLO CONTRADDITORIO:
25 aprile 2014 Stampa :
“I vecchi partigiani bacchettano Renzi “Il decisionismo è una deriva pericolosa per la democrazia”
Alla fiaccolata per il 25 aprile hanno partecipato migliaia di persone, sorvegliate da un imponente servizio d’ordine.
Alla manifestazione era presente anche una cinquantina di attivisti del movimento No Tav
Maurizio Tropeano Torino
…..Forse, se la marcia dei rappresentanti delle Istituzioni fosse stata più lenta e non una corsa ad arrivare veloci in piazza Castello per evitare il pressing di una cinquantina di No Tav, i ragazzi degli anni Novanta (quattromila persone in corteo per la polizia) avrebbero potuto ascoltare il suo accorato appello in difesa della Repubblica nata dalla Resistenza che, ripete, non può subire modifiche solo in nome della governabilità….
Nessun fischio
Pochissime le contestazioni forse anche per la scelta di affidare il saluto delle istituzioni alla consigliera provinciale Caterina Romeo. L’anno scorso Piero Fassino era stato fischiato.
Quest’anno una cinquantina di aderenti al movimento No Tav ha seguito a distanza lo spezzone istituzionale con lo striscione dell’Anpi e gli iscritti all’associazione dei partigiani a fare da cuscinetto. Poi, all’imbocco di piazza Castello, sono intervenute le forze dell’ordine che li ha tenuti lontani dal palco”
http://www.lastampa.it/2014/04/25/cronaca/politica/i-vecchi-partigiani-bacchettano-renzi-iFkJibbkQaNe553PMCw1CP/pagina.html