DI BATTISTA INFURIATO: “E’ UNA VERGOGNA ASSOLUTA”

http://www.tzetze.it/redazione/2014/04/di_battista_infuriato_e_una_vergogna_assoluta_pugnisultavolo/index.html

 Alessandro Di Battista denuncia l’ennesimo schiaffo del governo ai lavoratori italiani, infatti il deputato 5 Stelle lo ha definito “una vergogna assoluta”. Ecco il suo messaggio:

“#PrecariAct Sono fiero dei miei fratelli di lotta e avventura. Il DL lavoro che è passato oggi alla Camera è una vergogna assoluta, un ulteriore regalo fatto da uno Stato che non fa lo Stato a un mercato senza regole. La Boldrini usa il regolamento parlamentare come “carta da culo”(Cominardi docet), ormai è palese e per questa indecente (politicamente) Presidente che dovrebbe soltanto passare i suoi giorni da parlamentare a vergognarsi per come ha ridotto il Parlamento è consono che in aula vi siedano amici dei camorristi, dei mafiosi, storici piduisti e “onorevoli” per i quali i magistrati hanno chiesto l’arresto* (l’arresto santo Dio, pensate se un giudice avesse chiesto l’arresto per uno del M5S quanto se ne parlerebbe) ma non è consono mostrare delle catene e combattere contro la piaga del precariato. E questa ipocrita sarebbe “de sinistra”. Però credetemi, sta montando un’onda senza precedenti. A febbraio 2013 c’era solo Beppe Grillo in fondo. Oggi no, ci sono decine di portavoce alla Camera, al Senato nei consigli comunali e regionali. Ci sono migliaia di cittadini liberi e sovrani, c’è un movimento che cammina con le sue gambe. Lo avete visto Luigi Di Maio ieri sera no? Ha 27 anni, non ha mai fatto politica eppure con la forza dell’onestà ha smontato una professionista della disonestà intellettuale. Siamo una forza incredibile, Renzi e soprattutto quei 4 capitalisti senza capitali che gli muovono i fili devono tremare. Se vinciamo le europee si apre una crisi di governo senza precedenti e si andrà al voto politico. Se si vincono le elezioni politiche andremo al Governo. Metà della gente che ci ha ridotto in miseria dovrà trovarsi un lavoro e l’altra metà andrà in galera.

Questo per essere chiari. #vinciamonoi

Soprusi e abusi di potere alla Fiaccolata dell’Anpi25 aprile 2014

Inaccettabile ed inammissibile la limitazione alla libertà di manifestare che si è consumata davanti a centinaia di cittadini durante la tradizionale fiaccolata per la vigilia del 25 Aprile, giorno della Liberazione del nostro Paese.

La marcia viene aperta e guidata dal sindaco di Torino Piero Fassino il quale, a inizio corteo, subisce alcune contestazioni verbali da parte dei No Tav, presenti in piazza con striscioni e bandiere.
Neanche il tempo di svoltare su via Cernaia e la parte del corteo formata da cittadini contrari al Tav viene bloccata da una barriera di poliziotti. Non può proseguire, non può partecipare alla marcia, secondo gli ordini ricevuti dai poliziotti.
Il corteo No tav protesta e chiede spiegazioni.
Da questo momento in poi i poliziotti camminano indietreggiando, cercano di fermare il corteo dei No Tav svariate volte su via Cernaia, su Via Pietro Micca e, non riuscendoci, arrivati su Piazza Castello creano un muro con i loro corpi che divide da una parte il palco e lo svolgimento dell’evento pubblico con i relativi interventi, le presenze sul palco dei candidati del Partito Democratico per le elezioni regionali, Piero Fassino e ospiti vari, insieme a una parte dei cittadini partecipanti alla manifestazione, ma non i No Tav.
Loro parteciperanno all’evento solo restando dall’altra parte del muro costituito dalla polizia e senza la libertà di poterlo oltrepassare.
Sono presenti e testimoni davanti a questa vergogna alcuni attivisti e candidati al consiglio regionale per il MoVimento 5 Stelle.
Questi ultimi chiedono spiegazioni alle forze dell’ordine, i quali indicano un funzionario della Digos per ottenere  una qualche delucidazione. Le risposte che abbiamo ottenuto sono a nostro avviso insignificanti.
Ci viene  infatti comunicato che i No Tav non hanno richiesto il permesso per partecipare all’evento, ci viene comunicato che questo sistema di sicurezza è stato disposto per non disturbare le Autorità.
Ringraziando di cuore i rappresentanti No Tav per il senso di responsabilità e di civiltà dimostrato ieri sera, restiamo sbigottiti e increduli davanti all’ennesima violazione da parte delle autorità torinesi del diritto di manifestare il legittimo dissenso.
Presenti e quindi testimoni della civiltà e dell’assoluta non violenza mostrata nell’abbigliamento, nei gesti, nelle reazioni davanti a questa aspra discriminazione, subita da  cittadini che dissentono, ma non per questo valgono meno di altri. Vogliamo, attraverso questo comunicato, oltre ad una legittima denuncia dell’accaduto, che si avvii una riflessione profonda su quanto accaduto.
È questa l’idea di Democrazia dei partiti? Quale credibilità si può avere, quando da un palco si nominano valori come la libertà, i diritti umani, il ricordo della Resistenza partigiana, e a duecento metri, nello stesso momento, si violano questi stessi valori? Quando, invece di ascoltare, si sceglie di isolare una parte di cittadini che, garantiti dalla Costituzione, intendono partecipare ad una manifestazione e esprimere pubblicamente il loro dissenso?
Lo spirito della Resistenza e la nostra Costituzione ieri sono stati mortificati da un’idea autoritaria di libertà! Una classe politica capace di rispondere al dissenso solo reprimendolo e chiudendosi in un’assordante assenza di contradditorio, rende vuoti anche i momenti più importanti della nostra città e dell’intero paese.
 
Davide Bono – candidato presidente M5S Regione Piemonte
Deborah Montalbano – candidata al Consiglio per la Regione Piemonte M5S
Paolo Vinci – candidato al Consiglio per la Regione Piemonte M5S

24 aprile 14 Partecipazione No Tav alla fiaccolata istituzionale a Torino

La sera del 24 aprile a Torino una trentina di No Tav si sono presentati all’appuntamento alla testa della fiaccolata istituzionale per l’anniversario della Resistenza, con bandiere volantini e lo striscione IERI PARTIGIANI OGGI NO TAV – LIBERTA’ PER CHIARA CLAUDIO MATTIA E NICCOLO’.

Alla partenza del corteo la presenza di Fassino e Chiamparino è stata contestata, la polizia è intervenuta per contenere i manifestanti e poi lungo via Cernaia ha chiuso una parte dei No Tav contro un muro per mettere un pò di distanza coi due alti papaveri del PD.

I compagni si sono quindi ricompattati dietro lo striscione e hanno sfilato praticamente dentro lo spezzone dell’ANPI provinciale, intonando slogan come GIU’ LE MANI DALLA VALSUSA, CHIARA CLAUDIO MATTIA NICCOLO’ LIBERI, IL PARTIGIANO CE L’HA INSEGNATO SABOTARE NON E’ REATO.

All’ingresso in piazza Castello il gruppo è stato di nuovo bloccato e circondato dalla polizia mentre dal palco cominciavano gli interventi commemorativi, i quali erano comunque affidati a personaggi di secondo piano (Chiamparino, che non ha ruoli istituzionali, non è salito mentre Fassino vi è salito ma senza parlare).

Verso la fine della commemorazione tutti i No Tav si sono avvicinati al palco e hanno monopolizzato il finale della manifestazione con canti slogan e sventolio di bandiere, osservato e anche apprezzato da buona parte della piazza, pur con qualche discussione con alcuni vecchi benpensanti.

http://piemonte.puscii.nl/articolo/20326/report-no-tav-alla-fiaccolata-istituzionale-a-torino

 Di seguito e in allegato il volantino distribuito:

25 APRILE 1945 – 2014: 69° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE 

IERI PARTIGIANI OGGI NO TAV!

Anche quest’anno attraverso una lunga serie di iniziative viene commemorato l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo, avvenuta al culmine dell’epopea della Resistenza durante la quale decine di migliaia di partigiani in ogni parte d’Italia diedero la vita per un ideale di pace e giustizia. 

Dagli scioperi e i sabotaggi della produzione nel marzo del 1943 passando per gli attacchi dinamitardi dei GAP fino alle giornate dell’insurrezione dell’aprile 1945 con i combattimenti strada per strada, decine di lapidi e monumenti nelle strade di Torino ci ricordano le storie e le gesta dei partigiani di allora, che le autorità nazifasciste definivano “banditen”.

Oggi i tempi sono un po’ cambiati, al Fascismo è subentrata la Democrazia. 

Ma il codice penale è sempre lo stesso, quello varato dal ministro Alfredo Rocco nel 1931, e la repressione verso chi si oppone ai poteri forti si fa sempre sentire. Così, per un movimento di Resistenza popolare come quello contro la linea ad alta velocità Torino-Lione negli ultimi anni sono stati impiegati una quantità di strumenti repressivi, dalle manganellate e i gas lacrimogeni alle manifestazioni, alle zone rosse, ai blocchi di cemento e al filo spinato intorno al cantiere di Chiomonte, alle centinaia tra arresti, fogli di via, multe e processi “ordinari”. 

Non bastando tutto ciò, per spaventare e spingere alla rinuncia il movimento si è arrivati all’elaborazione di una nuova roboante accusa, e i “banditen” sono diventati “terroristi”.

Infatti quattro giovani attivisti No Tav, Chiara Claudio Mattia e Niccolò, sono stati arrestati il 9 dicembre scorso per un sabotaggio al cantiere TAV di Chiomonte che la Procura di Torino ha definito “attentato terroristico” non tanto per la gravità in sé ma perché volto a “costringere i poteri pubblici…a compiere o astenersi dal compiere un qualsiasi atto” (articolo 270 sexies del codice penale), nella fattispecie la realizzazione del TAV Torino-Lione. Si tratta di un’accusa gravissima, che se confermata potrebbe poi venire rivolta a tanti altri, più o meno chiunque si spinga al di là del dissenso platonico quando c’è da far cambiare idea ai “poteri pubblici”: che sia riguardo la costruzione di una discarica di rifiuti, o riguardo ad uno sfratto, o ad una iniziativa legislativa particolarmente odiosa, o a dei tagli del personale. Secondo i PM della Procura di Torino se le istituzioni sono “democratiche”, chi ostacola le loro decisioni democratico non è, e chi non è democratico non può esser che…un terrorista.

Contro questa accusa si è levata la voce di tante persone in ogni parte d’Italia e non solo, persone che hanno capito che l’azione al cantiere di Chiomonte è stato un atto di giusta Resistenza contro un’opera inutile, dannosa costosa e imposta con la violenza alle popolazioni locali, e che con la vicenda dei quattro No Tav in carcere è in gioco la libertà di tutti. 

Anche alcune sezioni dell’ANPI si sono schierate coi No Tav, mentre i partiti di governo, in primo luogo il PD, che a parole commemorano retoricamente la Resistenza del 1943-45, di fatto con la Resistenza non hanno più niente a che fare, anzi stanno dall’altra parte, ad esempio dalla parte delle banche e dei poteri mafiosi interessati alla costruzione delle Grandi Opere.

Nelle prossime settimane la Corte di Cassazione a Roma si pronuncerà sulla legittimità dell’accusa di terrorismo e al Tribunale di Torino si aprirà il processo a Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò. Non mancheranno le occasioni di farsi sentire.

La memoria dei partigiani del passato è e sarà uno stimolo per continuare la lotte di oggi, anche quelle che quotidianamente attraversano la nostra città, contro l’austerity, contro gli sfratti, contro il razzismo, per la difesa del territorio e dei beni comuni, per la liberazione dei nostri 4 compagni.

CHIARA CLAUDIO MATTIA NICCOLO’ LIBERI!

CORTEO NAZIONALE SABATO 10 MAGGIO ORE 14 P.ZA ADRIANO – TORINO

 UN COMMENTO:

“….Giusto per concludere la discussione, non so quanti di voi fossero presenti alla fiaccolata di ieri sera a Torino, ma quando lo spezzone NO TAV è stato fermato dalla Celere un folto gruppo dell’ANPI tra cui lo striscione del comitato provinciale di Torino si è fermato anch’esso ritenendo inaccettabile che la polizia possa decidere chi ha diritto di sfilare e chi no.

Certo, c’erano anche singoli iscritti ANPI che insultavano chiunque avesse al collo un fazzoletto NO TAV, ma penso comunque che questo episodio sia un piccolo spiraglio di apertura tra due mondi che possono cominciare a parlarsi e confrontarsi….”

 DAI GIORNALI:

24 aprile 14 Quotid. Piemont. :
“Piero Fassino contestato dai NoTav alla fiaccolata per il 25 aprile a Torino – video

Un gruppo di contestatori appartenenti al movimento NoTav ha contestato duramente il sindaco di Torino Piero Fassino durante la fiaccolata del 25 aprile svoltasi in centro a Torino.

I manifestanti sono stati accerchiati e bloccati dalle Forze dell’Ordine permettendo così alle autorità di raggiungere il palco per il discorso finale.

Secondo i rappresentanti del movimento Notav: “Stiamo manifestando per la resistenza Notav. Il Comune di Torino ha fatto schierare la Polizia perchè ha paura del dissenso e della contestazione. Personaggi come lui non meriterebbero di stare in piazza il 25 aprile, ma dovrebbero stare dall’altra parte, quella dei fascisti”

http://www.quotidianopiemontese.it/2014/04/24/piero-fassino-contestato-dai-notav-fiaccolata-per-25-aprile-torino-video/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+qp/qp-torino+%28Quotidiano+Piemontese+-+Torino%29#_

VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=J_VoC3FqeJY

 24 aprile 14 Repubblica :

“Centinaia di fiaccole in centro per la festa della Liberazione

Centinaia di fiaccole sfilano per le vie del centro di Torino in occasione della tradizionale fiaccolata per la Festa della Liberazione.

In testa al corteo i gonfaloni e la banda della polizia municipale. Ad aprire il corteo, partito dalla centrale piazza Arbarello, il sindaco Piero Fassino e, accanto a lui, Sergio Chiamparino e Gilberto Pichetto, candidati di centrosinistra e di Forza Italia-Lega Nord alla presidenza della Regione Piemonte.
Lo striscione “ieri partigiani oggi No Tav” è stato esposto al passaggio del corteo del 25 aprile, a Torino, da un gruppo di attivisti del movimento che si oppone alla realizzazione della Torino-Lione. “Chiara, Mattia, Claudio, Nicolò liberi”, recita ancora lo striscione. Un riferimento ai quattro attivisti in carcere con l’accusa di terrorismo. Il gruppetto, sorvegliato a distanza da un ingente spiegamento di forze dell’ordine, ha anche scandito lo slogan “giù le mani dalla Val Susa” e sta ora seguendo il corteo del 25 aprile per le strade del centro del capoluogo piemontese”
FOTO : http://torino.repubblica.it/cronaca/2014/04/24/foto/centinaia_di_fiaccole_in_centro_per_la_festa_della_liberazione-84388419/1/#1

24 aprile 2014 Repubblica .

“FIACCOLATA DEL 25 APRILE A TORINO, ATTRITI TRA ANPI E NO TAV

Uno striscione “Ieri partigiani oggi no Tav” e’ stato esposto al passaggio del corteo del 25 aprile, a Torino, da un gruppo di attivisti del movimento che si oppone alla realizzazione della Torino-Lione e che hanno urlato  slogan al passaggio del Sindaco Piero Fassino….

di Alessandro Contaldo

http://video.repubblica.it/edizione/torino/fiaccolata-del-25-aprile-a-torino-attriti-tra-anpi-e-no-tav/163758/162249

 ARTICOLO CONTRADDITORIO:

25 aprile 2014 Stampa :
“I vecchi partigiani bacchettano Renzi “Il decisionismo è una deriva pericolosa per la democrazia”

Alla fiaccolata per il 25 aprile hanno partecipato migliaia di persone, sorvegliate da un imponente servizio d’ordine.

Alla manifestazione era presente anche una cinquantina di attivisti del movimento No Tav

Maurizio Tropeano Torino

…..Forse, se la marcia dei rappresentanti delle Istituzioni fosse stata più lenta e non una corsa ad arrivare veloci in piazza Castello per evitare il pressing di una cinquantina di No Tav, i ragazzi degli anni Novanta (quattromila persone in corteo per la polizia) avrebbero potuto ascoltare il suo accorato appello in difesa della Repubblica nata dalla Resistenza che, ripete, non può subire modifiche solo in nome della governabilità….

Nessun fischio  

Pochissime le contestazioni forse anche per la scelta di affidare il saluto delle istituzioni alla consigliera provinciale Caterina Romeo. L’anno scorso Piero Fassino era stato fischiato. 

Quest’anno una cinquantina di aderenti al movimento No Tav ha seguito a distanza lo spezzone istituzionale con lo striscione dell’Anpi e gli iscritti all’associazione dei partigiani a fare da cuscinetto. Poi, all’imbocco di piazza Castello, sono intervenute le forze dell’ordine che li ha tenuti lontani dal palco”

http://www.lastampa.it/2014/04/25/cronaca/politica/i-vecchi-partigiani-bacchettano-renzi-iFkJibbkQaNe553PMCw1CP/pagina.html

BIDEN LE RAPACE IMPERIALISTE QUI DONNE DES LECONS…

Luc MICHEL/ En Bref /  avec PCN-SPO / 2014 04 24 / LM.NET - EN BREF Biden rapace impérialiste (2014 04 24) ENGL+FR 1

A Kiev, Biden a répété samedi que les Etats-Unis ne reconnaîtraient “jamais” le rattachement de la Crimée à la Russie. “Aucune nation n’a le droit de prendre des terres à un autre pays”, a-t-il dénoncé sans vergogne.

 Parlons du Texas et de la Californie volées au Mexique ?

De la Floride ou des îles du Pacifique (comme Hawaï) arrachées à l’Espagne ?

De la Nouvelle France (achetée à Napoléon et jamais payée, ce qui invalide le contrat) ?

Ou tout simplement des terres volées à la Nation indienne et du génocide qui l’a accompagné ?

LM.NET - EN BREF Biden rapace impérialiste (2014 04 24) ENGL+FR 2

Et une carte parlant mieux que de longs discours, voici l’expansion yankee. Ou comment les petites colonies de 1776 ont littéralement volé un continent à ses habitants originels, les indiens, puis à tous leurs voisins. Y déportant au passage des millions d’esclaves. USA, la nation prédatrice !

 Biden c’est un rapace impérialiste vorace qui conseille une nourriture végétalienne aux autres …

LM

 # BIDEN THE IMPERIALIST RAPTOR GIVING LESSONS ...

 In Kiev, saturday, Biden reiterated that the United States would “never” recognize the annexation of Crimea to Russia. “No nation has the right to take land from another country,” he complained.

 Let us talk about Texas and California stolen from Mexico?

Florida or the Pacific Islands (such as Hawaii) wrested from Spain?

New France (purchased from Napoleon and never paid)?

Or simply stolen land from the Indian nation and the genocide that accompanied it?

Biden is a voracious imperialist raptor who recommends vegan food to others …

LM

http://www.lucmichel.net/2014/04/24/lucmichel-net-biden-le-rapace-imperialiste-qui-donne-des-lecons/

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Luc MICHEL /

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CRACKDOWN IN UKRAINE / VIOLATION OF HUMAN RIGHTS: MOSCOW DRAWS UP A ” BLACK LIST “

KH & LM / with RIA Novosti / 2014 04 24 /

EODE PO - répression et Dh en Ukraine (2014 04 24) ENGL 1

 The ‘Russian Civil Chamber’ – the third Russian chamber representing civil society, element of Direct Democracy ignored by Kremlinologists , and specialized in human rights ( and yes this is the so-called “dictatorship of Putin ” ( sic) (*) – draws up a ” black list” of politicians, representatives of the business community and officials of security forces who violate human rights in Ukraine, and will propose the Russian authorities to impose sanctions against them , told RIA Novosti on Monday Georgy Fyodorov , a member of the House.

 “Currently, we collect all the information ( on violations of human rights in Ukraine , ed), I think that by next week the work is completed and made public. Meanwhile, we have undertaken to draw up a ” black list” of those who violate human rights and we will propose the leaders of our country to impose sanctions against them. They are several representatives of the political class and Ukrainian business – the mafia oligarchs to whom the junta of Kiev sold the eastern regions – who organize terror (via mercenaries of Academi / Blackwater and their private security services linked to organized crime ) , have assets and interests in Russia. We believe that due to the current political situation , they should be subject to sanctions , ” the official said .

 BELEAGUERED KIEV AMPLIFIES CRACKDOWN

 For several weeks , supporters of the federalization organize rallies and demonstrations in the south- eastern Ukraine . Last week , Kiev announced the beginning of an “anti- terrorist” major operation in the region, involving the army . EODE PO - répression et Dh en Ukraine (2014 04 24) ENGL 2

Instead of granting amnesty to the arrested supporters of the federalization of Ukraine, Kiev continues arrests and also violates the rights of journalists , said also on Monday in Moscow Russian Foreign Minister Sergei Lavrov after talks with his Mozambican counterpart Oldemiro Baloi . “One of the clauses of the Geneva Agreement requires amnesty for political prisoners and protesters. However , instead of granting amnesty to prisoners , including the popular governor of Donetsk Pavel Gubarev , the Ukrainian authorities continue to challenge political leaders of the south –east of the country ”  , said Lavrov .

 In addition , Kiev challenges and arrests journalists , said Lavrov. “Journalists, not only Russian but also foreigners, are not allowed to go to the Ukrainian regions to see what happens there. This is outrageous ,” said the minister.

 “A change of power with the characteristics of a coup occurred in Kiev on February 22, 2014 ” Moscow says . The Supreme Rada (parliament) deposed President Viktor Yanukovych, reformed the Constitution by violating it and set the presidential election on May 25

 Refusing to recognize the new government , residents of several southern and eastern regions hold protest meetings , demanding a referendum on the federalization of Ukraine. OnTuesday, April 15 , ‘Ukrainian Acting President’ (named in violation of the Constitution) Alexander Turchinov launched a military operation against the demonstrators.

 KH & LM / EODE Press Office

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Photo: Luc Michel at a conference at the Russian Civil Chamber in October 2011 with the logo of the Russian 3rd Chamber …

(*) Full information about the RUSSIAN CIVIL CHAMBER (sometimes called ‘ civic ‘ in French ) on the special EODE PAGE:

EODE – International Conference “Monitoring of the electoral process”

https://www.facebook.com/pages/EODE-International-Conference-Monitoring-of-the-electoral-process/123345831106781

GUERRE CIVILE EN UKRAINE : WASHINGTON ET LA JUNTE DE KIEV CHOISISSENT LE BAIN DE SANG

Luc MICHEL & Fabrice BEAUR pour PCN-INFO / 2014 04 25 /

avec Correspondances en Ukraine – AFP – LVDR – lucmichel.net – PCN-SPO /

Analyse et infos exclusives / http://www.scoop.it/t/pcn-spo

https://www.facebook.com/PCN.NCP.press.office

PIH - LM & FB guerre civile en Ukraine (2014 04 25) FR

La junte de Kiev a lancé jeudi un assaut meurtrier contre les séparatistes à Slaviansk, bastion des insurgés pro-russes dans l’Est, aussitôt dénoncé par Vladimir Poutine comme “un crime” qui aura des conséquences.

L’INTERVENTION DE L’ARMEE A SLAVIANSK – ‘C’EST UN CRIME CONTRE LE PEUPLE’ (POUTINE)

« Ayant commencé une opération au Sud-est de l’Ukraine, les autorités de Kiev ont entamé une opération punitive contre leur propre peuple », a indiqué le président russe Vladimir Poutine lors d’une séance plénière du Premier forum médiatique des médias régionaux et locaux indépendants à Saint-Pétersbourg. « Par ailleurs, de telles actions des autorités de Kiev auront des conséquences négatives sur les relations bilatérales entre Moscou et Kiev », a ajouté Poutine. « C’est un crime très grave contre son propre peuple”, a lancé le président russe Vladimir Poutine. Il a averti que cette opération auraient “des conséquences pour les gens qui prennent ces décisions” alors que le leader des séparatistes de Slaviansk Viatcheslav Ponomarev lui a demandé dimanche d’envoyer les troupes russes.

LA JUNTE NEOFASCISTE DE KIEV CHOISIT LA GUERRE CIVILE ET LE BAIN DE SANG EN LANCANT SON ARMEE ET SES MILICES

Les affrontements entre les troupes ukrainiennes et les séparatistes à Slaviansk “ont fait jusqu’à cinq morts” dans les rangs des insurgés et un soldat ukrainien blessé, a annoncé le ministère fantoche ukrainien de l’Intérieur en ajoutant que trois barrages séparatistes à l’entrée de la ville ont également été “détruits”. Sur le terrain des journalistes de l’AFP ont entendu dans la matinée des échanges de tirs à un barrage des insurgés à une entrée nord de Slaviansk puis vu plusieurs blindés, dont l’un arborant le drapeau ukrainien, passer le poste de contrôle, enflammé par les pro-russes. Les blindés ont cependant battu en retraite et n’étaient plus visibles sur ce barrage en début d’après-midi.

 Le leader séparatiste local de la ville de plus de 100.000 habitants, Viatcheslav Ponomarev, a ordonné aux civils de quitter la mairie. “Les écoles ont été fermées dans les localités voisines de Slaviansk”, ont indiqué les autorités régionales, qui ont, elles, fait état d’un bilan d’un mort. Slaviansk est depuis plusieurs jours entièrement contrôlée par les insurgés pro-russes. Des hommes armés de fusil d’assaut, en treillis sans insigne et cagoulés y occupent plusieurs bâtiments publics.

 Des combats ont lieu aussi à la mairie de Marioupol, un port de près de 500.000 habitants dans le Sud-Est. Plus au nord, « un soldat a été blessé lors d’un assaut des séparatistes contre une base militaire à Artemivsk » affirme la junte. A Kiev, le ministre fantoche de l’Intérieur Arsen Avakov – qualifié de ‘criminel’ par Moscou – a promis “une réponse sévère, jusqu’à l’élimination, aux terroristes” !

NOS INFOS EXCLUSIVES SUR L’ATTAQUE DE KIEV, LA PARTICIPATION DES NEONAZIS A L’ASSAUT ET … LES MUTINERIES DANS L’ARMEE UKRAINIENNE

 Des habitants de la ville de Melitopol, région voisine de Donetsk ont rapporté des mouvements d’équipements militaires lourds. Des témoins ont filmé à Melitopol une colonne de chars qui est passée à travers la ville. Dans le village proche de Novobohdanivka c’est l’artillerie automotrice qui se déplaçait. C’est donc bien du matériel militaire lourd que Kiev mobilise contre la région du Donetsk.

 Par ailleurs, Dmitry Jaros le führer de la milice nazie “Secteur Droit” a déclaré qu’il participe personnellement à la bataille à la tête du bataillon spécial “Donbass” qui prendrait part à la répression de la Junte fasciste de Kiev.

 Nos correspondants nous rapportent que plusieurs cas de rébellion ont été constatés dans l’armée ukrainienne. En particulier dans la 93e brigade mécanisée de la région de Tcherkassy près de Dniepropetrovsk.

 Le conflit a commencé entre les enrôlés et les soldats mobilisés des unités militaires de la région. Les soldats sont mécontents des conditions de vie et de l’absence de nourriture. Ils ont refusé d’obéir au commandement et les officiers ont utilisé leurs armes pour éviter de perdre totalement le contrôle. Dans ces conditions, l’armée ukrainienne n’est pas sûre pour participer pleinement à la répression du soulèvement populaire en Ukraine.

LA REPRESSION EST LE CHOIX DES USA : LA JUNTE DE KIEV NE FAIT QUE JOUER UN SCENARION ECRIT PAR WASHINGTON

La Junte de Kiev vient donc de reprendre son “offensive anti-terroriste” et la cible est toujours la même : Slaviansk qui permet de verrouiller en partie Lougandsk et la ville de Donetsk en elle-même.

Pour Washington (et sa colonie européenne de l’UE), les putschistes du 21 avril ont eu le droit d’occuper des bâtiments, d’employer la violence (apprise dans les camps de CANVAS-OTPOR en Pologne, Lituanie, Lettonie par exemples) et très certainement de tuer avec les sniper sur le Maïdan. Et cela avec comme troupes de choc la milice nazie de Praviy Sektor. Les nazis démocrates de John Kerry et de Fabius, sans oublier BHL … of course.

Mais les manifestants dans l’Est de l’Ukraine eux n’ont aucun droit, même pas de réclamer pacifiquement leur simple droit à faire respecter des droits élémentaires comme pouvoir parler sa langue et surtout refuser l’oppression d’un pouvoir non-démocratique avec des ministres fascistes et une milice nazie menaçante. Bref des “terroristes” selon  le NATO. Demain des drones U.S. pour les putschistes de Kiev afin de frapper chirurgicalement les méchants petits hommes verts fantasmés dans la presse de l’OTAN ou programmé dans le storytelling des propagandistes du State Department ?

 LA VRAIE QUESTION : QUE VA FAIRE MOSCOU ?

 La tension ne cesse de monter et Moscou, après avoir évoqué la possibilité d’une intervention militaire si ses “intérêts légitimes” étaient menacés dans l’ex-république soviétique, a lancé une charge justifiée contre les Occidentaux qui utilisent l’Ukraine comme un “pion dans le jeu géopolitique”. Hier, le chef de la diplomatie russe Sergueï Lavrov avait averti que son pays était prêt à intervenir si ses intérêts étaient menacés dans l’Est de l’Ukraine, faisant le parallèle avec l’Ossétie du Sud. En août 2008, l’armée russe était entrée en Géorgie en réaction à des attaques géorgiennes contre cette république pro-russe, où Moscou maintient des troupes jusqu’à présent après en avoir reconnu l’indépendance ainsi que celle de l’Abkhazie, une autre république autoproclamée.

 Ce Jeudi, M. Lavrov a mis en cause les Occidentaux qui utilisent selon lui l’Ukraine comme “un pion dans le jeu géopolitique”. “En Ukraine, les Etats-Unis et l’Union européenne (…) ont tenté de mener une nouvelle +révolution de couleur+, une opération de changement de régime contraire à la Constitution”, a-t-il déclaré. Les autorités russes ne cessent de dire fort justement que les populations ukrainiennes d’origine russe sont menacées par les nationalistes qui soutiennent le pouvoir pro-occidental en place à Kiev depuis la destitution de Viktor Ianoukovitch.

L’ARMEE RUSSE LANCE DE NOUVELLES MANOEUVRES A LA FRONTIERE « EN REPONSE » A LA GUERRE LANCEE PAR LA JUNTE DE KIEV CONTRE SON PROPRE PEUPLE

L’armée russe a lancé de nouvelles manoeuvres à la frontière avec l’Ukraine en réponse à l’opération militaire lancée par les autorités de Kiev contre les séparatistes pro-russes dans l’est du pays, a annoncé jeudi le ministre russe de la Défense Sergueï Choïgou. “Nous sommes contraints de réagir à un tel développement de la situation”, a déclaré M. Choïgou, cité par les agences russes. “Des exercices des unités des districts militaires du Sud et de l’Ouest ont débuté”, a-t-il indiqué. “L’aviation effectue des vols (…) près de la frontière”, a-t-il ajouté.

Le ministre a exprimé sa “grande préoccupation” quant à l’assaut meurtrier lancé par les troupes ukrainiennes contre les séparatistes à Slaviansk, bastion des insurgés pro-russes dans l’Est, qui a fait “jusqu’à cinq morts” dans les rangs des insurgés selon Kiev, et un soldat ukrainien blessé. “Le feu vert donné à l’utilisation d’armes contre les civils de son propre pays a déjà été donné. Si on n’arrête pas cette machine militaire aujourd’hui, cela mènera à un grand nombre de morts et de blessés”, a dit M. Choïgou. Il a affirmé que plus de 11.000 soldats ukrainiens avaient été envoyés pour l’opération contre les séparatistes, qui seraient eux un peu plus de 2.000, selon lui. “Le rapport de force est clairement inégal”, a-t-il jugé.

Surtout le ton a changé à Moscou. Loin de la diplomatie. Utilisant le langage dur qui est le nôtre – ce que ne dit pas l’AFP -, Poutine dit que maintenant on va appeler Kiev « la Junte ou la clique » …

 Luc MICHEL & Fabrice BEAUR

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