Il volo MH370: un’operazione non solo Israeliana.

Tradotto e Riadattato da Fractions of Reality
Che ruolo, nella scomparsa del volo MH370, può essere stato interpretato da Israel e dagli USA ?
A Rense, il giornalista Yoichi Shimatsu spiega la sua convinzione secondo cui è stato Israele a rapire il volo MH370.
Secondo Yoichi Shimatsu:
1. Israele ha probabilmente rapito i 20 esperti Freescale Semiconductor a bordo di MH370, al fine di rubare la tecnologia di difesa più avanzata d’America.
2. Gli israeliani hanno probabilmente confinato e assassinato Philip Wood, l’americano a bordo del MH370, che è più probabilmente un agente della Defense Intelligence Agency (DIA).
3. Israele voleva rubare la tecnologia Freescale denominata Kinetis KL02 e KL03, piuttosto che aspettare di pagare per i diritti di licenza, perché il micro-controllore è urgentemente necessario per l’imminente attacco militare di Israele contro l’Iran.
La nuova tecnologia permette a minuscole armi robotiche che volano, lanciati da sottomarini Dolphin, di attaccare installazioni militari sotterranee.


4. Il passeggero Wood è stato trasferito a Kuala Lumpur e Pechino a seguito di una firma del contratto IBM con Freescale Semicondutor. La sede di Austin della Freescale è fortemente dipendente dai programmatori asiatici.
I micro-controllori della Freescales venivano prodotti nella periferia di Kuala Lumpur.
5. Nessuna unità forza aerea ha tanta esperienza nel dirottamento aereo come la Special Surface-Air denominata l’Unità Squadra 5101, il più segreto gruppo di forze speciali di Israele, che è conosciuto con il termine ebraico per “martin pescatore” o Shaldag.
Nevatim Air Base
6. In collaborazione con la stazione del Mossad a Singapore e a Pechino, il gruppo delle operazioni speciali israeliano ha ideato il piano operativo per rapire i programmatori Freescale e impossessarsi degli hard disk a bordo del volo MH370.
Il volo MH370 è probabilmente volato alla Nevatim Air Base a sud di Beersheba e vicino al reattore nucleare di Dimona.
Tuttavia, se l’attacco MH370 è come l’attacco alla USS Liberty, sia gli Stati Uniti e che Israele possono essere incolpati per la scomparsa dell’aereo malese.
Sembrerebbe che sia Israele che gli Stati Uniti abbiano cercato di affondare la USS Liberty nel 1967.
L’obiettivo di questa operazione false flag era quello di fornire una scusa per attaccare l’Egitto.
Le seguenti dichiarazioni sono apparsa nel libro STORIA MILITARE MH-122, dicembre 2003
“Il presidente Lyndon B. Johnson e alcuni funzionari chiave, vedendo il premier egiziano, Gamel Abdel Nasser , sempre più vicino a posizioni sovietiche e quindi come una minaccia, fecero accordi segreti per aiutare Israele, a giugno, nell’offensiva con l’intenzione di rovesciare Nasser.
“Come parte dell’operazione, Cyanide, la USS Liberty fu mandata ad operare al largo della costa del Sinai, dove doveva essere affondato con tutto l’equipaggio da aerei e torpedinieri israeliani senza segni di riconoscimento, dopo questo accadimento gli Stati Uniti avrebbero dovuto dare la colpa dell’attacco contro l’Egitto e lanciare attacchi aerei contro il Cairo…
USS LIBERTY
“Il rifiuto ostinato dell’equipaggio della LIBERTY di morire o lasciare che la loro nave affondasse dopo 75 minuti di attacco aereo e dal mare – a dispetto di due navi americane che stavano andando in soccorso della Liberty ma che furono inspiegabilmente richiamate indietro – ha portato alla cancellazione di Operation Cyanide. Israele ha portato le sue scuse ufficiali e ha ammesso di aver commesso un ‘errore tragico”.
L’11 Settembre 2001 non è stato solo il lavoro degli israeliani. E’ stata un’operazione che ha coinvolto molti governi.
Le Informazioni sull’Operation Cyanide sono state scoperte dall’ex giornalista investigativo della BBC Peter Hounam.
Secondo quanto riferito, il piano americano era quello di affondare la Libertà e dare la colpa alla Russia ed all’Egitto.
Secondo un articolo di American Free Press, “E ora chiaro che le personalità politiche, di intelligence e molti militari americani hanno giocato un ruolo chiave nella creazione del caso “Liberty”.
“Il piano era quello di affondare la indifesa e disarmata nave americana in acque internazionali al largo delle coste egiziane. I sovietici e i loro alleati arabi (in particolare l’Egitto) sarebbe poi stati incolpati per l’evento.”

Manifesto del Populismo

di Ippolito Emanuele Pingitore
 
Come se non fossimo stati mai incantati e poi governati da gente addestrata nel farci passare il nero per il bianco, come se non fosse populismo farci credere che l’Europa sia il Paradiso perduto, come se il populismo sia spuntato di punto in bianco in un momento preciso della storia europea con l’emersione di movimenti e partiti che, stanchi dei soliti, sono andati a raccontare in giro le menzogne e i progetti criminali sviluppati nell’entropia dei chierici del capitale.
 
Quando la moda propone i suoi prodotti, il risultato è l’omologazione collettiva. Ci sono poi mode e mode: c’è quella stilistica, quella artistica e quella politica. La nostra – nel caso particolare – è una grande moda politica che inevitabilmente si è riversata in tutti i campi della società ed in particolare nel gergo giornalistico, economico e ben pensante. Senza dubbio la parola più utilizzata quotidianamente con una frequenza assordante è proprio la seguente: populismo. Ormai il populismo fa parte del pranzo, della cena, della merenda di ognuno di noi. Non c’è convegno, trasmissione televisiva, luogo di incontro o fonte di informazione think tank in cui non spunti d’acchito tale parola. E’ la moda. Chiunque la pensi diversamente è un populista, un miserabile populista, uno che distorcerebbe la realtà dei fatti basando la propria azione sulla faciloneria generale del popolo. Come se non fossimo stati mai incantati e poi governati da gente addestrata nel farci passare il nero per il bianco, come se non fosse populismo farci credere che l’Europa sia il Paradiso perduto, come se il populismo sia spuntato di punto in bianco in un momento preciso della storia europea con l’emersione di movimenti e partiti che, stanchi dei soliti, sono andati a raccontare in giro le menzogne e i progetti criminali sviluppati nell’entropia dei chierici del capitale.
 
Il nuovo clero – come amava definirlo Costanzo Preve –, giornalisti e professoroni, altro non fanno che portare alla ribalta una di quelle che è percepita come una piaga. Ed in realtà meritano commiserazione: essi hanno contribuito a creare il sistema Europa, ce l’hanno descritto come il sistema migliore in cui in futuro non avremmo fatto altro che accontentarci di vivere nell’otium, magari coltivandoci il nostro bell’orticello. Con l’euro lavoreremo un giorno di meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più; disse Romano Prodi forse in preda ad un delirio. Più comiche le battute di un altro professorone, Mario Monti, che si lasciò scappare una analisi lucida sui successi dell’euro. Era il 2011 quando durante la trasmissione televisiva “L’infedele” sparò: <<Oggi stiamo assistendo – non è un paradosso – al grande successo dell’euro. Qual è la manifestazione più completa del grande successo dell’euro? La Grecia!>>. Mai preludi più oscuri e catastrofici. Verrebbe spontaneo chiedersi il motivo di tali affermazioni. O mancata capacità critica, e dunque pessima visione politica, il che dovrebbe poi spiegare il motivo per cui tali signori siano stati Primi Ministri o becero populismo su cui la vecchia Democrazia Cristiana (le vacche di Fanfani) ha sempre costruito la sua forza; e non sarà un caso che i due signori siano il prodotto netto di una ideologia storicamente collassata che però si è sviluppata in tante cellule sbiadite. La realtà è che i populisti onesti fanno paura perché predicano la verità. I populisti hanno sostituito nella mentalità borghese i vecchi mangiabambini. Sono i nuovi mangiapreti, dove però i preti – sia chiaro – non sono i più i don con la talare, ma i colletti bianchi di professione, quelli abituati a sfilare in processioni di ipocrisia, che con la loro pallida eloquenza amano arrogarsi il titolo di esperti, di competenti, di coloro che sanno fare bene i conti. Ma i conti senza la <<Ragion di Stato>> sono utili solo agli interessi di chi comanda e ha intenzione di comandare. Lurida ipocrisia dal sangue blu: è questo il vero populismo di cui diffidiamo. Quello che crede di partorire un popolo nuovo, sano, potente e schiavo al medesimo tempo! Lo nutre di immagini fantasiose, gli pone davanti calcoli falsati, statistiche da quattro soldi, progetti da potenza universale e invece, tolta la maschera, rimane lo schizzo di un progetto andato a male.
 
Povera Europa, affossata da ambizioni economiche e dalla legge del mercato, dimentica delle sue origini e della sua missione, attenta alla salvezza dei conti e cieca dinanzi alle sofferenze del popolo. Quali identità? Quello a cui si assiste è una nauseante omologazione di massa in cui l’individuo ha perso il suo ruolo centrale e viene soppiantato dal freddo calcolo matematico. Tutti numeri, tutti banalizzati a mere unità di supporto, specializzati nel sottostare ad ingiuste disposizioni e a crepare nella miseria più povera e a guardare i balzi dello spreed e del debito pubblico, meccanismi di controllo della più grande battaglia della storia umana: il controllo economico, la guerra dei soldi.
 
Lode al populismo, dunque. Il populismo vero, che vuole innovare, e non vuole affatto chiudersi in posizioni estremizzanti, che non vuole cercare nel campo “Europa” un terreno che faccia dimenticare il passato o le ambizioni nascoste. Chi parla di blocco all’immigrazione, di indipendentismo e federalismo, ha solo bisogno di trovare un capro espiatorio, ha solo bisogno di nascondere una politica insulsa. Noi non vogliamo dire no all’Europa dei Padri fondatori. Noi diciamo no a questa Europa. Ma questa Europa è solo un progetto fasullo, schiavo dell’americanesimo politico-culturale e degli USA, che hanno bisogno di satelliti dei quali circondarsi per agire politicamente.
 
Se tale presa di posizione basta ad essere considerati populisti, noi siamo fieri di innalzare questa bandiera in nome della libertà e della giustizia tra i popoli. Meglio populisti che demagoghi e falsi partigiani!
 

I comunisti buoni sono sempre quelli degli altri

Notavamo qualche tempo fa che non tutti i comunisti sono uguali. Non possiamo che ribadire il concetto, di fronte a questa intervista di J.Ferreira, comunista portoghese candidato alle europee. Ecco finalmente un comunista che pronuncia le frasi che vorremmo tanto sentir pronunciare in Italia, frasi come questa:
 
“I tentativi di sottomissione delle nazioni in corso nell’UE rappresentano una forma di oppressione di classe che viene esercitata sui lavoratori e i popoli, oltre che un inquietante e pericoloso attacco alla democrazia. Chi, pur dicendosi di sinistra, non lo percepisce, o non lo vuole percepire, non comprenderà un elemento decisivo per intervenire sulla realtà del nostro tempo, trasformandola nel senso del progresso sociale. Se l’evoluzione del capitalismo ha portato le classi dominanti a sacrificare gli interessi nazionali ai propri interessi di classe, allora, al contrario, ciò conduce all’identificazione crescente degli interessi dei lavoratori e del popolo con gli interessi nazionali”
 
Ma noi, cosa abbiamo fatto di male per meritarci Bertinotti, Ferrero e Diliberto?
(M.B.)

MENZOGNE DEGLI USA: LA NATO NON SE SE ANDRA’ DALL’AFGHANISTAN

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Doveva essere “l’ultimo atto di redenzione” della guerra contro il terrore degli USA, la promessa elettorale di un Barak Obama che nel 2012 accusava Mitt Romney di non avere un calendario per portare a casa le truppe dall’Afganistan. Ora il presidente statunitense vuole mantenere in quel paese circa 16.000 soldati in forma ufficiale, e non si sa quante altre migliaia sotto quali nomi e quali incarichi, e prolungare ancor più quella che è stata la guerra più lunga del paese. Alla fine, Obama soffre di quello che i greci chiamavano akrasia, debolezza della volontà.
Il nuovo presidente del paese invaso e occupato dovrà legalizzare lo status di colonia che Washington gli ha preparato. Né il presunto assassinio di Bin Laden in Pakistan, né la rivelazione (del segreto di cui tutti parlavano) del presidente Hamid Karzai, quest’uomo della CIA, del fatto che “Al Qaeda è un mito”, hanno fatto sì che gli USA smettessero di sottostimare l’intelligenza di chi li ascolta.
“Non possiamo lasciare adesso l’Afganistan. Ha bilioni di dollari in minerali”disse il generale David Petraeus, smontando i motivi umanitari (salvare gli afgani dagli integralisti talebani) o di sicurezza (salvare l’umanità dai terroristi di Al Qaeda) dell’invasione. Alla tentazione delle risorse naturali dell’Asia Centrale  si aggiungono la posizione strategica del paese, che per secoli ha fatto da cerniera tra Cina, Russia, Iran e India.
Oltretutto, ora che gli USA stanno perdendo il Pakistan, l’Afganistan è il territorio ideale per diventare il punto di appoggio delle loro forze armate in questa zona. Non ci metteranno molto a cambiare idea e  a pentirsi!
 
Postilla del Patto Strategico
La notte del 2 maggio 2012, nel mezzo della campagna elettorale statunitense, Barak Obama fece un viaggio a sorpresa in Afganistan, per ottenere la firma di Karzai su un documento e ufficializzare il dominio USA su questa nazione oltre il 2014, data annunciata per la ritirata delle truppe, e così guadagnare punti nelle inchieste.
La bozza del testo, di 9 fogli, diceva quanto segue:
  • . gli USA manterranno le loro basi militari indefinitamente e potranno ampliarle, utilizzare le installazioni afgane, il suo spazio aereo e gestiranno aree “di uso esclusivo” statunitense;
  • . le Forze Speciali USA potranno continuare i loro assalti notturni alle case dei civili afgani (Obama si è opposto a che queste operazioni fossero realizzate insieme alle forze militari afgane);
  • . gli USA hanno cassato dal testo finale l’articolo che rinviava ai tribunali afgani il personale militare statunitense accusato di reati; i delinquenti avranno l’immunità giudiziaria;
  • . gli USA possono intervenire nei conflitti dell’Afganistan (con i suoi vicini), supervisionare gli investimenti stranieri nel paese, i suoi accordi di transito e la gestione delle frontiere; in più si obbliga Kabul ad appoggiare le cosiddette “operazioni antiterroristiche”,
  • . l’Afganistan non potrà sospendere unilateralmente questo patto che, anche con il consenso mutuo, avrebbe comunque efficacia per un altro anno.
Questo documento, che entrerebbe in vigore il 1° gennaio 2015, è rimasto in attesa della firma del nuovo presidente. Tutti i candidati sono d’accordo. Sulla sicurezza degli afgani neppure una parola, e nemmeno un piano per farla finita con i talebani.
Tutti i vicini dell’Afganistan si sono opposti al pericoloso accordo. Le basi statunitensi nel paese centroasiatico andranno ad unirsi a quelle che già possiedono in Iraq, Kuwait, Emirati Arabi, Oman, Qatar, Bahrein, Arabia Saudita, Turchia, Azerbaigian e Georgia (ai quattro lati dell’Iran). Solo la costruzione delle basi di Hilmand e Mazar Sharif costerà agli USA circa 300 milioni di dollari.
Il padrino ribelle
Dato lo schiacciamento dei più elementari diritti umani degli afgani da parte delle truppe della NATO, persino Karzai – messo al potere da G.Bush – si lamenta della brutalità delle loro azioni contro la popolazione, rifiutandosi di firmare il Patto Strategico, che non nomina alcuna missione per migliorare la tragica situazione degli afgani, la fame che soffrono, la sicurezza che manca loro o il lavoro di cui hanno bisogno. Niente neppure sulla lotta alla droga, visto che l’Afganistan è il principale produttore di oppio ed eroina del mondo.
Nel 2013 gli USA, davanti allo sconcerto di mezzo mondo, hanno annunciato che i talebani non erano più  loro nemici e cominciato a negoziare alle spalle del governo afgano con coloro che, anni prima, avevano accusato del crollo delle Torri Gemelle. Come ciliegina sulla torta, hanno permesso l’apertura dell’Ufficio dei talebani in Qatar, il paese ospite degli incontri.
Se i talebani hanno cessato di essere una minaccia per gli USA, perché questi vogliono restare in Afganistan? Per Al Qaeda forse? Ma non dicono che le cellule di questo gruppo stanno in Iraq, in Siria, Sudan, Somalia, Mali, Libia, Spagna e persino negli Usa stessi?
Karzai si lamentava che Washington aveva creato un Governo parallelo al suo, che permetteva l’accesso di  società di sicurezza private sul suo territorio “sovrano” e che i suoi soldati massacravano civili e offendevano il Corano. Obama ha fatto finta di niente.
Per 13 anni, con 150.000 soldati, la NATO non ha potuto garantire la sicurezza dei suoi soci; come pretende di farlo ora con meno effettivi?
Una trappola per topi e le tattiche suicide
Diceva Sun Tzu che “la tattica senza strategia è il rumore che precede la sconfitta”. Se la strategia che il Pentagono ha progettato per l’Afganistan è la stessa che utilizzarono i britannici nei secoli scorsi – aumentare la loro influenza nell’Asia Centrale – non si capisce come hanno osato scontrarsi con la Russia in Ucraina, visto che  Mosca può oggi stesso trasformare l’Afganistan in un grande pantano per migliaia di soldati della NATO.
Gli USA avrebbero potuto impadronirsi delle risorse naturali afgane usando lo stesso metodo di Cina, Russia e altri paesi: utilizzare la diplomazia, senza schiacciare il governo e terrorizzare la popolazione, salvo che la politica di fabbricare o creare nemici serve da pretesto per alimentare l’industria degli armamenti, uno dei principali pilastri dell’economia statunitense.
Come si misura la sofferenza?
Non esiste un dolorometro. La combinazione di macelleria-inferno – creata dalla NATO e dai talebani nel penultimo paese meno sviluppato del mondo, per la lotta tra i signori della guerra occidentali e quelli locali, l’inettitudine di un regime criminale formato da famiglie mafiose e protetto dalla NATO – ha strappato la vita a decine di migliaia di civili e costretto a fuggire dalle loro case milioni di loro.
Nell’Ospedale dei Bambini Indira Gandhi di Kabul il numero di bambini ricoverati per denutrizione severa si è quadruplicato dal 2012. Sono apparsibimbi-vecchi, con la pelle che cade dal viso piena di rughe, a causa del marasma  (Decadimento progressivo delle funzioni dell’organismo provocato da vecchiaia o da gravi malattie, n.d.t.),  risultato di un forte deficit calorico.
 Alle società occidentali che vivono dell’affare della guerra non importa neppure della morte di circa 3.400 soldati della NATO o lo sconvolgente dato che una media di 18 veterani delle guerre in Iraq e Afganistan si tolgano ogni giorno la vita. Alcuni, forse, per aver partecipato alla mattanza “per errore” di 16-23.000 afgani.
Il Nobel per la Pace Obama sostiene di essere l’artefice della “prima transizione democratica” afgana, una farsa dove la gente non potrà neppure scegliere tra un signore della guerra e l’altro; dalle urne uscirà quello deciso dallo Studio Ovale.
 
Per concessione di Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”
Data dell’articolo originale: 07/04/2014

Farmaci cancerogeni, ma ai pazienti viene tenuto nascosto: 9 miliardi di multa

La Takeda Pharmaceutical Co. e la Eli Lilly & Co. sono state condannate al pagamento di una multa di 9 miliardi di dollari per aver tenuto nascosto a medici e autorità la pericolosità del loro farmaco, (l’effetto cancerogeno del loro farmaco per diabetici durante i test per l’approvazione negli Stati Uniti). L’Actos -commercializzato anche in Italia-, che provocherebbe tumori.
 
Il medicinale in questione, commercializzato anche in Italia sotto il nome di Actos, aumenta infatti il rischio di tumore nei pazienti che lo assumono.
A sollevare il polverone sono stati 2.700 soggetti americani che, dopo aver assunto il farmaco, hanno contratto il cancro. Per questo, la corte federale della Lousiana, presieduta dal giudice Rebecca Doherty, ha deciso di condannare le due aziende farmaceutiche al pagamento della maxi multa, la settima più onerosa di sempre.
Non è comunque la prima condanna in cui la Takeda e la Eli Lilly & Co. si imbattono. Sempre per aver tenuto nascosti gli effetti cancerogeni dell’Actos, infatti, hanno ricevuto già 10 sentenze di colpevolezza: tutte recitano che le aziende hanno coscientemente esposto i loro clienti al rischio di contrarre tumori, nascondendo il pericolo sia ad autorità che a medici.Le due società, infatti, hanno ammesso la pericolosità del farmaco solo dopo 7 anni che questa è divenuta nota.
 
Sfortunatamente, i precedenti dimostrano come, a fronte di multe così onerose, i colpevoli riescano a spuntarla e non pagare l’intera somma.
 

ITALIA – COME RISPARMIARE 70 MILIARDI DI EURO L’ANNO?

APPELLO PER UNA BANCA PUBBLICA DI INTERESSE NAZIONALE
 
 
Il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) è, accanto al Trattato sull’Unione Europea (TUE), uno dei documenti fondamentali dell’Unione Europea (UE). Assieme costituiscono le basi fondamentali del diritto primario nel sistema politico dell’UE.
Il TUE contiene soprattutto i principi istituzionali.
Il TFUE, invece, è composto da ben 358 articoli; in particolare spiega in modo più dettagliato il funzionamento degli organi dell’UE e stabilisce con precisione in quali ambiti l’UE è attiva e con quali competenze.
 
Di seguito si citano l’art.1, art.123 e l’art.128 del TFUE1:
Articolo 1
1.Il presente trattato organizza il funzionamento dell’Unione e determina i settori, la delimitazione e le modalità d’esercizio delle sue competenze.
2.Il presente trattato e il trattato sull’Unione europea costituiscono i trattati su cui è fondata l’Unione. I due trattati, che hanno lo stesso valore giuridico, sono denominati «i trattati».
 
Articolo 123
1.Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia, da parte della Banca centrale europea o da parte delle banche centrali degli Stati membri (in appresso denominate «banche centrali nazionali»), a istituzioni, organi od organismi dell’Unione, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri, così come l’acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali.
2.Le disposizioni del paragrafo 1 non si applicano agli enti creditizi di proprietà pubblica che, nel contesto dell’offerta di liquidità da parte delle banche centrali, devono ricevere dalle banche centrali nazionali e dalla Banca centrale europea lo stesso trattamento degli enti creditizi privati.
 
Articolo 128
1.La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell’Unione.
2.Gli Stati membri possono coniare monete metalliche in euro con l’approvazione della Banca
centrale europea per quanto riguarda il volume del conio. Il Consiglio, su proposta della Commissione e previa consultazione del Parlamento europeo e della Banca centrale europea, può adottare misure per armonizzare le denominazioni e le specificazioni tecniche di tutte le monete metalliche destinate alla circolazione, nella misura necessaria per agevolare la loro circolazione nell’Unione.
 
PREMESSO CHE
l’euro è amministrato dalla Banca centrale europea (BCE), con sede a Francoforte sul Meno, e dal Sistema europeo delle banche centrali (SEBC); il primo organismo è responsabile unico delle politiche monetarie comuni, mentre coopera con il secondo per quanto riguarda il conio e la distribuzione di banconote e monete negli stati membri.
Obiettivo del SEBC è il mantenimento della stabilità dei prezzi per preservare il valore dell’euro. Per svolgere le operazioni che rientrano nei compiti della SEBC, la BCE farà capo alle banche centrali nazionali. Spetta al SEBC fissare il Tasso Ufficiale di Riferimento (TUR). Il TUR rappresenta il costo del denaro, ossia il tasso con cui la Banca centrale concede prestiti alle altre banche. Dal 13 novembre 2013 esso è pari allo 0,25%.
 
PREMESSO CHE
i Titoli di Stato sono obbligazioni emesse periodicamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per conto dello Stato con lo scopo di finanziare il proprio debito pubblico o direttamente il deficit pubblico.
L’acquisto dei Titoli di Stato può essere effettuato sia in asta sul mercato primario al momento dell’emissione, sia sul mercato secondario; in ogni caso occorre farlo tramite una banca o un intermediario finanziario.
Sul Mercato Primario hanno accesso unicamente banche definite “Specialisti in Titoli di Stato”, ossia operatori che svolgono la funzione di market maker (primary dealers) per i quali sono previsti obblighi di sottoscrizione nelle aste dei titoli di Stato e di negoziazione di volumi sul mercato secondario. A fronte di tali doveri, essi godono di alcuni privilegi, tra cui la facoltà di partecipare in maniera esclusiva ai collocamenti supplementari delle aste di emissione. (vedi artt. 4 e 9 del Decreto Dirigenziale n. 993039 3 del 11/11/2011)
Tra i cosiddetti “Specialisti in Titoli di Stato” si annoverano banche non solo italiane, ma anche straniere.
 
Elenco degli Specialisti in Titoli di Stato a decorrere dall’8 aprile 2013:
 
Banca IMI SpA
Barclays Bank PLC
BNP Paribas
Citigroup Global Markets Ltd.
Commerzbank AG
Crédit Agricole Corp. Inv. Bank
Credit Suisse Securities (Europe) Ltd.
Deutsche Bank AG
Goldman Sachs Int. Bank
HSBC France
ING Bank N.V.
JP Morgan Securities Ltd.
Merryl Lynch
Monte dei Paschi di Siena SpA
Morgan Stanley & CO Int. PLC
Nomura Int. PLC
Royal Bank of Scotland PLC
Société Générale Inv. Banking
UBS Ltd
Unicredit SpA
 
Con un debito pubblico che viaggia ormai oltre i duemila miliardi di euro (nel 2013 è stato pari a €2.067 miliardi – fonte Banca d’Italia), che nel 2013 ha raggiunto il 132,6% del Pil, il livello più alto dal 1990, di questi ben oltre 1.700 miliardi sono rappresentati da Titoli di Stato (prevalentemente Btp) detenuti da banche e istituzioni finanziarie italiane ed estere e, in misura minore, da piccoli risparmiatori (solo il 10% del totale).
Negli ultimi anni i detentori esteri sono scesi dal 47,1% al 30%, mentre quelli italiani sono passati da poco più della metà al 70%.
 
PREMESSO CHE
dovendo far ricorso al mercato finanziario ogni anno lo Stato italiano – ma sarebbe meglio dire “i cittadini italiani” – versa nelle “casse” delle banche (i principali detentori dei Titoli di Stato) miliardi di euro che vengono sottratti alle esigenze della collettività.
 
Già solo analizzando gli anni dal 2006 al 2013 si potrà agevolmente evincere come lo Stato italiano abbia erogato circa seicento miliardi di euro per finanziare il proprio debito pubblico, pagando solo nell’anno 2013 oltre settantotto miliardi di euro di interessi e le previsioni per questo valore sono in costante aumento.
Il circolante Titoli di Stato a gennaio 2014 è stato pari a 1.738 miliardi, massimo storico.
 
NE CONSEGUE
che dalla lettura dei precedenti articoli del TFUE si evince che lo Stato italiano, membro dell’Unione Europea, non potendo ricorrere all’emissione monetaria di una valuta diversa dall’euro, è vincolato esclusivamente all’utilizzo della valuta euro per finanziare il proprio debito pubblico e per fronteggiare gli obiettivi di spesa pubblica, la realizzazione di beni e servizi ai cittadini e il perseguimento della piena occupazione.
 
SI PROPONE
di ricorrere a quanto descritto dall’art.123 comma 2 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) allo scopo di dotarsi di un ente creditizio pubblico (es.: una banca di interesse nazionale e a capitale interamente pubblico), accedendo alla liquidità offerta dalla BCE al tasso attuale dello 0,25%, tasso di gran lunga inferiore rispetto a quello offerto dal mercato finanziario, e in seguito utilizzare questa liquidità per rifinanziare il settore industriale italiano e ridurre il debito pubblico esistente, il tutto senza ledere alcun trattato stipulato nell’euro-zona ed utilizzando sempre l’euro come moneta a corso legale.
Il questo modo il debito generato sarebbe direttamente nei confronti della BCE, che oggigiorno presta liquidità al tasso dello 0,25% , piuttosto che indebitarsi con i mercati al tasso medio del 4-5%.
Se solo avessimo fatto ricorso a questa soluzione, cioè adottando una banca pubblica in grado di approvvigionarsi di liquidità direttamente dalla BCE, anziché attraverso banche ed intermediari privati, avremmo ottenuto un risparmio calcolato dal 2006 al 2013 di oltre 388 miliardi di euro, pagando oggi oltre 70 miliardi di euro in meno di interessi l’anno.
 risparmio interessi
Non si comprende perché, alla luce di queste soluzioni, tra l’altro realizzabili da subito se non nel breve periodo e nel pieno rispetto dei Trattati europei, i governi che si avvicendano continuino “ingenuamente” a proporre ricette economiche fallimentari o incapaci di risolvere i problemi che attanagliano il popolo italiano, quali mancanza di competitività delle nostre imprese all’estero, diminuzione dei consumi interni, assenza di grandi investimenti pubblici, con conseguente incapacità di risollevare l’economia e le piccole-medie imprese che compongono l’ossatura del nostro sistema produttivo.
Tutto ciò senza dimenticare due piaghe che non possiamo ignorare: il continuo aumento del debito pubblico che ci impone di seguire vincoli capaci solo di strozzare la nostra economia (e i dati macro-economici ne sono la prova), e la disoccupazione che strappa un nuovo record negativo, toccando a febbraio 2014 quota 13%, registrando 3,3 milioni di italiani in cerca di lavoro e senza futuro.
Confido nel fatto che questa proposta, quantunque non esauriente a risolvere tutti i problemi sistemici, venga presa al più presto in considerazione, anche perché non sarebbe una novità nel contesto europeo, dal momento che ci sono altri Paesi i quali, non a torto, adottano una banca con la caratteristica specifica di finanziare l’apparato produttivo nazionale.
Non tutti sanno che in Germania è operativa da tempo una banca molto utile all’economia tedesca, ossia la KfW Bankengruppe.
La KfW (non a caso reputata la prima banca più sicura al mondo) è nata nell’immediato dopoguerra, definendosi una “banca della ricostruzione”, col compito di amministrare i fondi del piano Marshall. Essa è posseduta all’80% della Repubblica federale e al 20% dai Lander (ossia i 16 stati federati della Germania, sempre soggetti pubblici).
Svolge molti compiti di finanziamento del settore pubblico e finanzia le piccole-medie imprese, sostenendo costi che restano al di fuori del perimetro del bilancio federale e che pertanto non figurano nel debito pubblico tedesco11.
Come la Germania, anche la Francia, su modello della KfW tedesca, si serve di una banca chiamata BPI (Banca pubblica d’investimento) che, a detta del presidente francese François Hollande, è in grado di “promuovere lo sviluppo della PMI, acquisire partecipazioni in aziende strategiche per lo sviluppo locale e per la competitività della Francia, in cui parte del finanziamento sia diretto verso l’economia sociale e solidale”.
C’è da chiedersi perché, in Italia, una proposta del genere non sia avanzata da alcun partito politico, discussa nelle sedi istituzionali o in dibattiti mediatici, bensì resti un’idea sconosciuta all’opinione pubblica e circoscritta ad una ristretta élite di “addetti ai lavori”.
 
Salvatore Tamburro

180milioni di euro fuori dalle tasche degli italiani per “aiutare” l’Ucraina

anche se la Bundesbank non c’entra na mazza, è la Nato (proprietaria della Ue) che ce lo chiede…
14 aprile 2014
 
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Ce lo chiede l’Europa! L’ultima grottesca azione intrapresa dai tecnocrati burattinati dalla Bundesbank consisterebbe nell’erogazione di ingenti “aiuti” verso la popolazione ucraina, che non si trova nemmeno in una situazione di conflitto. Non parliamo di briciole, bensì di più di un miliardo e mezzo di euro, flusso di denaro pronto a entrare in un nuovo mercato per creare il solito finto “boom” economico,
quello che è puntualmente seguito da ripetuti crack. I rappresentanti di Bruxelles sanno benissimo che a fronte di tali aiuti la nuova Ucraina che uscirà fuori da questa crisi sarà ormai compromessa per entrare nell’area dell’Unione Europea, nonostante oltre metà della popolazione non sia favorevole a ciò. Questi “aiuti” non sono altro che un flusso ricattatorio di denaro a debito, perché le autorità ucraine nel poterlo utilizzare dovranno ovviamente sottostare alle richieste di chi il denaro lo concede. Quindi nessun aiuto, chiamiamoli pure investimenti di sciacalli privati, pronti ad estendere i loro tentacoli su una nuova nazione/mercato. In tutto questo l’Italia continua a recitare imperterrita il ruolo di anonima comparsa pagante, dato che a fronte della nostra posizione di contribuenti del bilancio Ue (circa il 12%) dovremmo sborsare la bellezza di 180.000.000 milioni di euro. E tutto questo perchè? Per avere un’ulteriore apertura dei mercati e quindi un nuovo concorrente pronto a surclassare i nostri prodotti con salari da fame? Oppure per vedere le aziende operanti in Italia trasferirsi laddove ora si potranno sfruttare meglio i lavoratori con un maggiore abbattimento dei costi di produzione? La nostra è politica di sadomaso estero, il petrolio libico e i marò sono solo due piccoli esempi di come siamo stati capci di farci soffiare le cose sotto al naso senza dire “mah”. Tra poco perderemo il gas russo in nome della sottomissione che ci lega agli States…certo esisterebbe una via di mezzo tra il “me ne frego” e tutto questo.
 

Secondo Veronesi l’attrazione tra uomo e donna sparirà

Mi pare giusto. Per non discriminare, sia fatto divieto il matrimonio e accoppiamento tra uomo e donna. Parole di un mahltusiano, che si propone di combattere il sovraffollamento del pianeta. Alla luce di queste altre sue dichiarazioni come da jpeg allegata, mi chiedo, ma le sue “cure” erano per guarire il paziente o….
Oltre ad arricchire il Veronesi che a quanto pare, da bravo elitista detta le regole che il VOLGO deve rispettare. Come a che età forzosamente passare al creatore….

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BY LOCCHIODIHORUS – 14 APRILE 2014
Leggo un vecchio inserto nella Sette del Corriere della sera  una strana intervista a cura di Vittorio Zincone  del venerabile maestro Umberto Veronesi, oncologo di chiara fama,  e mi vien fatto di pensare che la massoneria non esiste, ma i massoni sì. Essi sono vivi, lottano e sperano di configurare un mondo basato sul progresso continuo. Sono in un certo senso,  dei sacerdoti dell’ingegneria genetica. Soprattutto promuovono  un mondo basato sulla falsificazione del Bene con la B maiuscola. E’ per il Bene che Umberto Veronesi asserisce infatti di preoccuparsi del “vissuto psicologico del cancro” divenuto a detta sua “ancora molto problematico”. In particolare mi piace la frase: “il vissuto psicologico del cancro è ancora molto problematico”. Mmmmh! Così il cancro avrebbe pure una sua vita psicologica.  Poi i “vissuti” gli prendono la mano e asserisce: “Combatto l’uso della parola cancro come metafora”.
Insomma, se ho ben capito dalla sua intervista la parola cancro, è bene non pronunciarla proprio. Uno la bandisce dal suo vocabolario e …voilà…eccolo guarito come per incanto. “Fosse per me, non si dovrebbero più usare espressioni come “la mafia è il cancro del Paese”. Per chi lotta contro i tumori, l’identificazione del cancro con “il male” è un problema”. Lotta alle metafore, dunque.
 Ora sappiamo pure che Veronesi pretende una chemio  che neutralizzi la  parola “cancro” considerata  non medicalmente né clinicamente corretta.
La Veronesianschauung tocca molti altri argomenti tra i quali quello delle differenze biologiche tra uomo e donna e i loro rapporti sessuali. Alla domanda se l’uomo e la donna stanno cambiando, ecco che cosa risponde:
“Le differenze biologiche rimarranno sempre, ma andranno attenuandosi nel tempo. Non parlo di una mutazione, eh. Siamo in campo antropologico. E le cause del cambiamento sono semplici: all’inizio dello scorso secolo eravamo un miliardo, oggi, siamo sette miliardi. E’ difficile pensare che si possano fare più di due figli per ogni coppia”.
E fin qui ci può anche stare, ma poi si fa prendere la mano dalle mutazioni transgeniche.
“Il tramonto delle donne che allevavano dai 10 ai 15 figli ha spinto il mondo femminile a occuparsi dell’attività pubblica. Con grandissimo successo. Contemporaneamente, l’uomo sta perdendo le sue caratteristiche maschili più rozze e tende a trasformarsi un una figura sessualmente ambigua. L’attrazione tra i due sessi si potrebbe attenuare di conseguenza”.
Ci aspetta un futuro con meno sesso? gli chiede Zincone
“No, non con meno sesso. Si svilupperanno alte forme di sessualità”. E alla domanda se cambieranno i modelli familiari risponde convinto: ” Il matrimonio tra omosessuali è già accettato in molti Paesi. E sì certo, si aprono nuovi scenari (non necessariamente negativi) nei futuri assetti socio-familiari”.
Nel mondo ridisegnato da Veronesi ci sono inoltre i cibi transgenici, l’appoggio al nucleare, gli Ogm, l’abolizione della carne (“un pericolo per l’ambiente: occorrono migliaia di litri d’acqua per produrre un chilo di carne”, proclama l’oncologo) e pure il vegetarianesimo come scelta etico-animalista.  
Il suo romanzo di culto ?  L”Uomo senza qualità di Musil . Forse pensava all’Uomo con ambiguità.
Mi domando se Veronesi quando opera oltre al camice bianco, indossi anche lo scolapasta rovesciato in testa.  Un esempio di scienza medica al servizio dell’ideologia, nemmeno troppo singolare, dati i tempi che corrono.
Nei sistemi totalitari scienza e ideologia tendono a fondersi e, sbocciano fiori velenosi come l’eugenetica. L’homo sapiens opportunamente rivisto, non più carnivoro, assessuato e schiavo docile dei voleri di chi sta sulla cima della piramide.
Altro che scolapasta sulla testa i veri pazzi siamo noi che ancora pretendiamo di vivere in un mondo libero. La libertà è schiavitù e più passa il tempo e meno sono convinta di volere vedere il ‘fulgido’ futuro che ci aspetta.
“Da tempo, i massoni rivendicano, e hanno ottenuto in francia, la libertà totale tra adulti consenzienti. Questa valorizzazione del piacere, questo edonismo, hanno portato la massoneria a preparare e promuovere in francia tutte le leggi che favoriscono il libertinaggio sessuale, il divorzio senza colpa, la contraccezione chimica e meccanica, l’aborto, il pacs, le manipolazioni degli embrioni e, a breve, la depenalizzazione delle droghe leggere, così come la legalizzazione dell’eutanasia attiva: “E’ l’intero concetto di famiglia che si sta ribaltando”.[Ero massone, Maurice Caillet]
Eh, ma fa molta molta tendenza e modernità essere a favore di tutto ciò che è elencato sopra. Essere vegan, vegetariani, bisessuali… Veronesi non è la prima volta che fa uscite del genere. In altra occasione affermò che l’omosessualità sarebbe più “genuina” dell’eterosessualità, perché quest’ultima è legata (anche) alla riproduzione. Il che significa che millenni di miti, storie, romanzi, quadri, film, canzoni tradizionali e commerciali, fumetti, ecc. hanno raccontato una balla, secondo questo cialtrone. Naturalmente, a Veronesi non passa per l’anticamera del cervello che l’omosessualità sia più egoista proprio perchè “omo”. Dire che l’amore per l’identico è amore più genuino è praticamente una confessione di appartenenza ad una epoca, uno stile di vita e una ideologia che dell’individualismo e dell’egoismo hanno fatto il loro unico vangelo (anche se naturalmente le cose sono un po’ più complesse, ma non mi dilungo).
http://locchiodihorus.altervista.org/veronesi-lattrazione-uomo-donna-sparira/

Il monito di Napolitano: “Anche se vincono gli euroscettici, l’Europa non torna indietro”

Se non è regime totalitarista questo….ovvio che per Napolitato i partiti non debbano occuparsi di faccende di casa, LA SOVRANITA’ NON è PIU’ ENTRO I CONFINI NAZIONALI grazie anche a lui…Kissinger, assassino con Premio Nobel per la pace, lo chiamò il mio comunista preferito, Napolitano potrebbe anche raccontarci questi altri dettagli….

Il capo dello Stato a ‘Che tempo che fa’ parla in vista delle elezioni di maggio: “Ciò che è scritto nei trattati è irrinunciabile”. E sul lavoro: “Bisogna garantire che i giovani non paghino per gli anziani”. Non mancano i ricordi: da quel primo viaggio fuori dai confini nazionali, a Praga, all’abbraccio col presidente tedesco a Sant’Anna di Stazzema. Sull’America, racconta di quando Kissinger gli negò il visto per gli Usa…

Le varie farneticazioni e deliri continuano qui
http://www.repubblica.it/politica/2014/04/13/news/quirinale_governo_e_riforme_napolitano_ue_non_solo_austerity_ha_garantito_60_anni_di_pace-83522297/

POUTINE INQUIET DE LA SITUATION EN UKRAINE

PCN-SPO & LUCMICHEL.NET / avec LVDR – PCN-SPO/

POUTINE INQUIET DE LA SITUATION EN UKRAINE (PORTE-PAROLE)

Le président Vladimir Poutine « suit avec inquiétude l’évolution de la situation en Ukraine, théâtre de la confrontation entre autorités et partisans de la fédéralisation du pays », a déclaré lundi le porte-parole du chef de l’Etat russe, Dmitri Peskov.

« Provenant de l’est Ukraine, beaucoup de messages demandant d’aider ou d’intervenir sous une forme ou une autre sont adressés à monsieur Poutine en personne. Le président russe suit avec inquiétude l’évolution de la situation dans ces régions », a expliqué M.Peskov aux journalistes.

Les grandes villes de l’est et du sud de l’Ukraine, dont Donetsk, Kharkov et Lougansk, connaissent ces dernières semaines une mobilisation de militants pro-russes qui réclament la tenue de référendums sur le statut politique de leurs régions à l’instar de celui organisé en Crimée.

Dimanche soir, le président ukrainien par intérim Alexandre Tourtchinov a appelé les partisans de la fédéralisation à quitter les bâtiments administratifs occupés avant lundi 9h heure locale. Dans le même temps, il a annoncé le début d’une vaste opération spéciale impliquant l’armée régulière dans l’est du pays ; à qui il a donné l’ordre de tirer sur les civils. Ordre que Moscou a qualifié hier de « criminel ».

LM

# Lire :

http://www.lucmichel.net/2014/04/13/pcn-spo-ukraine-moscou-denonce-lordre-criminel-de-la-junte-de-kiev/