MOSCOU DENONCE ‘L’ORDRE CRIMINEL’ DE LA JUNTE DE KIEV

KH pour PCN-SPO / Avec RIA Novosti / 2014 04 13 /

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PCN-SPO - ordre criminel de Kiev (2014 04 13) FR

“Actuellement, c’est de l’Occident que dépend la possibilité d’éviter une guerre civile en Ukraine”

Moscou sortant du langage diplomatique appelle les autorités de Kiev à cesser “la guerre contre leur propre peuple” et juge  “criminel” l’ordre de Tourtchinov (pseudo président de la Junte de Kiev) de recourir à l’armée pour réprimer les protestations …

LA ‘GUERRE CONTRE LEUR PROPRE PEUPLE’ DES ‘HOMMES DE MAIN DU MAIDAN’

La Russie a appelé dimanche les autorités de Kiev à cesser “la guerre contre leur propre peuple”, se déclarant indignée par les menaces du gouvernement de recourir à l’armée pour mettre fin aux troubles dans l’est de l’Ukraine.

“Nous exigeons des hommes de main de Maïdan, qui ont renversé le président légitime d’Ukraine, de cesser immédiatement la guerre contre leur propre peuple”, a déclaré le porte-parole de la diplomatie russe Alexandre Loukachevitch, selon des images de la chaîne de télévision russe Rossia 24.

UN ‘ORDRE CRIMINEL’ EXECUTE AVEC DES NEONAZIS

“L’ordre criminel d'(Olexandre, ndlr) Tourtchinov de recourir à l’armée pour réprimer les protestations provoque l’indignation”, a-t-il poursuivi, réagissant à l’annonce du président par intérim ukrainien du lancement d’une “opération antiterroriste de grande envergure” pour mettre fin aux troubles dans l’est de l’Ukraine.

 “Nous condamnons vivement les tentatives de recours à la force contre les manifestants et les militants avec l’aide de combattants du (parti néonazi, ndlr) Secteur Droit et d’autres groupes armés illégitimes”, a-t-il ajouté.

MOSCOU VEUT UNE REUNION DU CONSEIL DE SECURITE DE L’ONU ET DE L’OSCE

La Russie appelle à la tenue “urgente” d’une réunion du Conseil de sécurité de l’ONU sur la crise en Ukraine. “La partie russe va porter la situation de crise dans le sud-est de l’Ukraine en urgence devant le Conseil de sécurité de l’ONU et auprès de l’OSCE”, l’Organisation pour la sécurité et la coopération en Europe, a ainsi indiqué M. Loukachevitch.

“Actuellement, c’est de l’Occident que dépend la possibilité d’éviter une guerre civile en Ukraine”, a poursuivi le porte-parole.

Une insurrection autonomiste a été lancée ce samedi dans des villes de l’Est russophone de l’Ukraine, région frontalière de la Russie, que la junte putschiste pro-occidentale de Kiev entend « réprimer durement » …

 KH / PCN-SPO

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MOSCOU REMET WASHINGTON A SA PLACE …

KH pour PCN-SPO / Avec Interfax / 2014 04 12 /

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PCN-SPO - washington a sa place (2014 04 12) FR

 Dans un communiqué séparé, la diplomatie russe a indiqué que la réunion quadripartite entre l’Ukraine, la Russie, les Etats-Unis et l’Union européenne était encore en cours d’organisation et que rien n’était clairement défini, contrairement aux déclarations de représentants américains et européens.

 “Pour éviter toute confusion, nous voudrions préciser que l’organisation de cette réunion se poursuit. Mais pour l’instant, nous ne nous sommes pas mis d’accord, ni sur l’ordre du jour, ni sur le format”, est-il indiqué dans ce communiqué.

 Washington avait pourtant confirmé vendredi que cette réunion quadripartite se déroulerait le 17 avril à Genève.

 “Si les États-Unis se sont déjà mis d’accord sur tout – sans la Russie – avec les autres participants, désignant la date et le lieu de la rencontre, (…) alors peut-être qu’ils sont en mesure d’annoncer dès maintenant ses résultats ? ” Peut-être peuvent-ils aussi par la même occasion expliquer comment la dette ukrainienne envers Gazprom va être remboursée ?”, a ajouté la diplomatie russe.

 KH / PCN-SPO

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Sandro Plano presenta la lista civica: “Susa”

La lista civica “Susa”, con il suo simbolo raffigurante il Rocciamelone e l’arco di Augusto su cui campeggia la scritta Susa, è stata presentata sabato 12 dal suo candidato Sindaco Sandro Plano.

Posted on 13 aprile 2014

 di Leonardo Capella

Si è voluto aprire la presentazione sottolineando che i candidati interpretano il concetto di lista civica soprattutto nell’accezione della non sudditanza a partiti o interessi che non siano quelli dei cittadini. Non poteva non occupare un ruolo di rilievo la problematica TAV. A nome di tutti i candidati, Sandro Plano, afferma: “riteniamo che la questione del treno ad alta velocità sia stata dibattuta a fondo e siamo convinti che quest’opera non serva, crei problemi alla valle e al bilancio della Stato. In caso di vittoria ci esprimeremo in modo pacifico, ma determinato, la nostra contrarietà. Per questo motivo non chiediamo compensazioni, tanto più che quelle attualmente spacciate come tali sono in realtà interventi dovuti.”

Candidati lista susa

Il gruppo si rifà a quattro principi fondanti: onestà, non solo incensurati, perché la trasparenza è un bene per tutti; capacità, perché la macchina comunale è complessa e richiede competenze; attivi, ci deve essere una forte volontà per raggiungere gli obiettivi; sensibilità, alle richieste e hai suggerimenti dei cittadini. Un richiamo viene anche fatto ai valori della democrazia, della Costituzione e della Resistenza. Non poteva mancare un riferimento alla tassazione che viene promesso sarà ridotta al minimo necessario. Un indicazione viene poi fatta in relazione al consumo del territorio, che deve tendere al concetto di consumo zero (costruire sul costruito). Altri passaggi hanno interessato l’acqua pubblica, i rifiuti, internet veloce, il lavoro, il turismo, la sanità, la solidarietà e lo studio di un progetto di integrazione fra le varie fasce di età (si è utilizzato il paragone del vecchio cortile delle cascine dove ogni età aveva il proprio spazio). Ognuno di questi argomenti ha trovato il proprio sviluppo che confluirà nel programma che verrà presentato a giorni.

I componenti della lista “Susa” sono:

Sandro Plano (candidato sindaco)
Luca Ariodante
Luigi Bentrame
Cinzia De Faveri
Marco Dori
Francesca Favaron
Denis Fontana
Antonita Fonzo
Maria Greco
Erika Liuzzo
Roberto Perdoncin
Maicol Sibille
Walter Sottemano

TAV E SFRATTI: UN’ESPERIENZA UMANA

 http://notavbs.org/tav-e-sfratti-unesperienza-umana.html

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12 APRILE 2014 

Pequod vi propone un’intervista che tenta di approfondire l’esperienza dello sfratto, dell’“espropriazione per pubblica utilità” che nel concreto significa abbandonare forzosamente la propria casa, in virtù della realizzazione di un progetto più grande. Anche quando non si condivide tale progetto.
 Ne abbiamo parlato con Alessandra Zanini, dietista di 25 anni che ha sempre vissuto in un’abitazione di via Toscana, a Brescia, fino a quando le hanno comunicato di dover lasciare la sua casa per la realizzazione di una tratta ferroviaria ad alta velocità.
 Ciò che spesso sfugge tra le pagine dei quotidiani è la dimensione umana di tali esperienze, che tocca tutti al di là delle personali posizioni ideologiche e dei tecnicismi.
Alessandra, partiamo dall’inizio: la tua famiglia come ha saputo dell’esproprio? Sul Giornale di Brescia (26 luglio 2012) leggo le parole di Maurizio Zanini, tuo padre: siete stati informati solo dai giornali?
 «Tutto è iniziato nel luglio 2012, quando da un articolo del Giornale di Brescia si parlava di lavori in città che nei prossimi anni avrebbero recato disagi al traffico e alla cittadinanza; tra questi c’erano quelli previsti per il TAV a Brescia, con l’abbattimento di alcune palazzine. C’era la foto di casa nostra.
 Solo in via Toscana si tratta di 23 abitazioni; si aggiungono le 4 di Villaggio Violino e i giardini privati di via Roncadelle, per un totale di circa cento persone coinvolte direttamente.
 Abbiamo chiesto informazioni alle amministrazioni, ma nessuno sembrava saper nulla. Ad agosto arrivano le prime comunicazioni di Italferr [ditta incaricata dei lavori per la tratta bresciana del TAV, n.d.A], che chiede di formulare una proposta di indennizzo per l’esproprio della propria casa, ma cercando sul sito di Italferr apprendiamo che l’ammontare degli espropri era già stato fissato. Intanto nessun politico o ente competente ci ha dato informazioni, lasciando che si generasse il panico totale. Considera che la maggior parte dei coinvolti sono anziani che vivono in casa loro “da tutta una vita” e lì hanno cresciuto tutta la famiglia.»
Le case di via Toscana che saranno abbattute per la costruzione del TAV.
Quali sono state le risposte del comune di Brescia?
 «Dopo una pressante richiesta mediatica, il 2 ottobre 2012 riusciamo ad avere un incontro con il sindaco di Brescia (ai tempi Adriano Paroli) e Italferr, che ribadisce di non voler modificare il progetto per evitare di abbattere le case coinvolte.
 A fine anno si ha solo la certezza che le case dovranno essere lasciate entro fine 2013, ma a febbraio Italferr comunica che chiede la disponibilità delle case entro gennaio 2014. Essendo vicino alle elezioni amministrative, Paroli, sindaco PDL in carica, fa promesse di ogni tipo agli abitanti di via Toscana: parla di salvare una palazzina, di ricostruire una “piccola via Toscana” in una zona vicina… ma la realtà è diversa. La gente era spaventata, le mie vicine di casa più anziane si auguravano di morire prima di dover lasciare casa. Intanto Italferr fa un vero e proprio ricatto: o accettate i soldi dell’indennizzo o subentra l’esproprio coatto e venite sbattuti fuori senza prendere niente.
 Gli abitanti di via Toscana, uniti in un comitato per tutelarsi, riescono a ottenere un incontro con i principali candidati sindaci e proiettano il video Tav – Storie di espropri a Brescia, per far capire a tutti che la casa non è solo mattoni, soldi e nulla più. La casa è ricordi, emozioni, sentimenti. In questo penoso incontro i candidati si dimostrano completamente disinformati sulla questione TAV a Brescia, fatto seriamente vergognoso visto il costo e l’impatto ambientale che ha sulla città.
 Con l’aiuto di un tecnico il comitato obbliga Italferr a riconsiderare il valore effettivo di ogni abitazione e così l’indennizzo diventa più congruo al valore della casa, ma non permette di ricomprarsene una di uguali caratteristiche e soprattutto non considera il danno morale alle persone, costrette ad abbandonare abitudini e ritmi di vita consolidati.
 Da settembre 2013 iniziano le prime cessioni obbligatorie delle abitazioni, che tra pochi giorni saranno completamente vuote.»
Come pensavate sarebbe cambiata la vostra vita e come è realmente cambiata, nel quotidiano?
 «Abbiamo passato un anno e mezzo devastante, pieno di sofferenza, rabbia e frustrazione per non essere riuscite a far nulla per le nostre case e a far capire che il passaggio del TAV creerebbe danni a tutti: inquinamento, devastazione ambientale e disagi dovuti ai lavori. Molte persone ancora non sanno, o forse fingono di non sapere. Come i negozianti e i cittadini che fingono di non sapere che si troveranno i cantieri davanti alle attività, sotto le finestre di casa. Per ora non c’è, quindi non è un problema. La storia della Val Susa e di altre città già segnate dal TAV purtroppo alla popolazione “media” non è arrivata nel modo giusto. Credo che in questo caso i mass media abbiano creato lostereotipo del No Tav = Black Block che spaventa chi non conosce i motivi e le modalità di questa lotta.»
È da quel momento che hai deciso di partecipare attivamente nel gruppo NoTAV di Brescia oppure eri già coinvolta nelle iniziative?
«Da agosto 2012, conoscendo gli attivisti della Rete Antinocività Bresciana, decidiamo di creare un gruppo, inizialmente composto da 3-4 persone tra cui io e mia sorella Valentina, per fare informazione sul TAV nella nostra città. Il gruppo cresce e creiamo varie iniziative: spettacoli di teatro, presidi, volantinaggi, presentazioni di libri, proiezioni di video, dibatti ecc. Partecipiamo anche a livello nazionale a una lotta che negli ultimi tempi è emersa non solo come lotta contro un treno, ma contro un modello di sviluppo che non funziona.
 Essendo parte di Rete Antinocività per noi la questione ambientale di Brescia è un punto fondamentale per far emergere come i soldi pubblici vengano spesi per grandi opere i cui i profitti vanno a pochi, mentre l’ambiente e la salute dei cittadini sono all’ultimo posto nell’agenda della amministrazioni.»
 
Una delle prime iniziative organizzate da Alessandra Zanini all’intero del gruppo No TAV.
Se l’“espropriazione per pubblica utilità” è un provvedimento giuridico che sacrifica il bene privato per il bene della collettività, quali considerazioni puoi fare, considerando le specifiche problematiche di Brescia?
 «“Bene della collettività”? Sia l’attuale sindaco Del Bono che la dirigente Italferr della tratta bresciana, a questa domanda hanno saputo rispondere solo: «Un guadagno di più di 10 minuti di tempo tra Milano e Brescia». A che costo però? 2 miliardi di euro e capannoni, case, campi espropriati e distrutti… e un biglietto che sarà inaccessibile a tutti.
 Pensa che a Brescia questa bretella non doveva nemmeno passare… l’ha voluta, per il prestigio della città, l’ex sindaco PD Corsini, amico di partito della Lorenzetti, arrestata per il traffico illecito di rifiuti legato al TAV.
 In generale, Brescia è in uno stato di emergenza ambientale. L’acqua è contaminata da cromo esavalente, sostanza cancerogena, tanto che in alcune zone l’acqua del rubinetto è non potabile. Anche l’aria è molto inquinata; nelle scorse settimane oltre a PM10 è stata rilevata una concentrazione di PCB inspiegabile. E poi la contaminazione del suolo con materiale radioattivo, amianto…
 Viviamo in una città letale e le cose non cambieranno finché la gente non cambierà mentalità.»
 
Sacchi di amianto presso il cantiere TAV di via Roncadelle (BS), il settimo ritrovamento di sostanze nocive in poco più di 2 km di tratta in fase di esecuzione dei lavori.
 
Denuncia del ritrovamento di amianto sul Giornale di Brescia del 4 aprile 2014.
Nella foto, a destra, Valentina Zanini.
  Tu e tua sorella state realizzando un video per raccontare la vostra esperienza e la difficoltà anzituttoumana di affrontare l’allontanamento forzoso dalla propria casa…
 «È un’idea di mia sorella, che ha scritto delle frasi su emozioni e pensieri riferiti a ogni stanza della nostra casa. Questo per comunicare quello che abbiamo provato e stiamo provando: dolore, rabbia, rancore… Perdiamo non una casa, ma i ricordi di una vita, i ricordi di nostra madre, di noi piccole… e in tutto questo ci sentiamo solo giudicate, da una parte come “ribelli” e dall’altra come “vendute”. Questo non ci demotiva, anche se portare avanti questa lotta è stato difficile. Per noi la lotta No TAV non finiva terminata una riunione; per mesi si è parlato solo di quello in casa, ogni pranzo e ogni cena. Con le difficoltà che un nucleo famigliare può avere nell’affrontare la cosa. Noi vivevamo solo con nostro padre, che essendo in pensione e avendo due figlie disoccupate, ha deciso di proteggere la sua famiglia accettando l’esproprio. Noi invece avremmo lottato con le altre famiglie.»
Con quale stato d’animo ti sei avvicinata alla “consegna delle chiavi” di lunedì 7 aprile?
 «Abbiamo cercato di non pensarci fino all’ultimo. Sarà difficilissimo, significherà arrendersi, mettere da parte i propri ideali… ma non ci fermerà. Questo è successo a noi, ma non dovrà più accadere! La gente ha il diritto di essere informata! Pensa che alcune persone di via Toscana avevano comprato casa da poco e nessuno li aveva avvisati di quello che sarebbe successo. Questo non è accettabile! Tutti devono capire che dietro a quest’opera si nascondono corruzione, devastazione dei territori, pericoli per la salute dei cittadini e le generazioni future.
 Consegnare le chiavi sarà perdere una parte di questa battaglia, perdere una parte della nostra vita.»
Articolo tratto da: http://pequodrivista.blogspot.it/

Ucraina:Direttore CIA va a Kiev, prima, in incognito

I deputati della Rada ( il parlamento ucraino ) parlano della visita a Kiev del direttore della CIA John Brennan come di un fatto compiuto, ha dichiarato, domenica, alla RIA Novosti, il deputato del Partito comunista ucraino, Vladimir Goloub .

In precedenza, i media hanno pubblicato delle informazioni secondo le quali il direttore della CIA John Brennan è andato in incognito, sabato, a Kiev per incontrare i capi delle forze dell’ordine.

” I miei colleghi della Rada Suprema per ( visita di Brennan ndr ) come un fatto compiuto. Ciò non mi stupisce affatto poiché è del tutto evidente che quando il sig. Valentin Nalivaïtchenko era una volta il capo del servizio di sicurezza ucraino ( SBU ), quest’ultimo era essenzialmente una filiale della CIA. Attualmente, se ne parla apertamente alla Rada e io non sono affato incline a pensare che questo sia falso “, ha dichiarato il parlamentare ucraino .

Sabato, i sostenitori della federalizzazione in Ucraina, hanno preso il controllo di diversi edifici amministrativi a Slavjansk all’est del paese. Domenica, il Ministro degli Interni ucraino, Arsen Avakov, ha lanciato una operazione da parte di ” tutte le forze dell’ordine del paese “. I partigiani della federalizzazione hanno già fatto un morto e due feriti dalla loro parte e due morti sul lato del gruppo ultranazionalista ” Settore Destro “.
Trad.kefos93
http://fr.ria.ru/world/20140413/200962436.html

MOSCOU JUGE CRIMINELLE LA POLITIQUE DE LA JUNTE DE KIEV

LUCMICHEL.NET / avec PCN-SPO/

LE MAE RUSSE CONDAMNE COMME « CRIMINEL » L’USAGE DE LA FORCE CONTRE LES UKRAINIENS

La Russie « condamne les tentatives d’utiliser la force contre les manifestants dans le Sud de l’Ukraine » en impliquant des militants du PRAVIY SEKTOR, le Secteur droit néonazi radical, et « exhorte l’Occident à convaincre Kiev de se dissocier des néo-nazis », précise une déclaration du ministère russe des Affaires étrangères publiée dimanche.

En outre, le MAE russe a qualifié de « criminel » l’ordre du président par intérim ukrainien Alexandre Tourtchinov sur utilisation de l’armée contre les manifestants.

« Nous condamnons fermement les tentatives d’utiliser la force brutale contre les manifestants et les activistes avec la participation des militants du Secteur droit et d’autres groupes armés illégaux. Nous sommes particulièrement indignés par l’ordre présidentiel criminel d’utiliser l’armée pour réprimer les manifestations », ajoute le communiqué.

LM

Il “Fondo Salva-Stati” è in realtà il “Fondo Salva-Goldman”

domenica, 13, aprile, 2014
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Quello della Grecia è un caso di scuola: un Paese ridotto alla fame, con un terzo di cittadini senza lavoro, pagherà a Goldman Sachs & Co. interessi del 5% per cinque anni. Non ci sono in giro molte occasioni di “investimento” così succose, e se le sono accaparrate lorsignori.
 
Il rischio? Niente paura, la BCE sorveglia, darà «aiuti», prestiti-ponte, farà in modo che la Grecia paghi tutto. E altrimenti, ci sarà un «bailout», e pagheranno i contribuenti europei. La BCE ha già un colossale “Fondo Salva-Stati” a cui noi italiani contribuiamo per 125 miliardi in 5 anni (tanto, nuotiamo nei miliardi in patria). Se fossero onesti, lo chiamerebbero “Fondo Salva-Goldman”. Del resto, c’è un ex dirigente Goldman alla BCE, quindi stanno sicuri. (Maurizio Blondet  effedieffe.com)
 
Mario Draghi è stato vice-presidente della Goldman per l’Europa dal 2002 al 2005, Mario Monti consigliere
internazionale dal 2005, e il neo-Premier greco Lucas Papademos governatore della Banca centrale della Grecia quando, lo dicono certi resoconti, Goldman Sachs truccò i conti del paese per favorirne l’ingresso nell’euro.
 
 
  Molti sono i sospetti che circondano Mario Draghi, attuale governatore della Bce, titolare tra il 2002 e il 2005 della carica di vice presidente della Goldman Sachs International. In quel fatale 2005 la Goldman Sachs rifila alla Grecia gli strumenti finanziari indispensabili per nascondere i debiti e metter piede nell’euro. A render possibile il raggiro targato Goldman Sachs contribuisce non poco Lucas Papadémos, il premier greco, membro come Mario Monti della Commissione Triennale, chiamato oggi – al pari del “Supermario” nostrano – a salvare la patria in pericolo.
Una patria accompagnata da lui stesso sull’orlo del precipizio quando, da governatore della Banca Centrale di Atene, affida a Petros Christodoulos, un ex gestore di titoli della Goldman, lo scellerato maquillage dei conti ellenici.
 
 

Laura difende la scorta alla figlia: “Non è un privilegio, è una prigione”

peccato che le altre donne che ogni giorno finiscono stuprate non possono farne richiesta.

domenica, 13, aprile, 2014
Laura Boldrini non ci sta ad essere messa sotto accusa per gli agenti che seguono a vista la figlia. La scorta, per lei, non è un privilegio. Anzi, è una prigione. In una intervista a Repubblica si dice offesa delle tante polemiche che ha suscitato la notizia di un casting per la scelta delle guardie del corpo rivelato dall’Espresso.
scorta
“Questa polemica è offensiva”, tuona, “non si sa se più per la polizia o per me e la mia famiglia. Non è un privilegio avere la scorta, è un enorme sacrificio e una fortissima limitazione della libertà, farci dell’ironia sopra è inaccettabile. L’esigenza nasce da una serie di messaggi agghiaccianti, dall’acido in faccia ad esplicite minacce di morte”.
E sui poliziotti carini, giustificati dall’Espresso per non dare troppo nell’occhio, risponde piccata: “Ma come può venire in mente una cosa del genere? È un chiaro tentativo di delegittimare la mia persona e il rischio stesso. È una polemica montata ad arte che mette ancora di più in pericolo me e la mia famiglia”. E infine lo sfogo: “Dopo un anno di vita sotto scorta posso dire che mi sento in libertà vigilata. Altro che privilegio”.

LIBEROQUOTIDIANO.IT

Il blog ufficiale di Anonymous Italia

#12A #Street&WebUnitedWeStand! 

Manifestanti che non si arrendono, siamo con voi. Ci schieriamo dalla parte di chi ha il coraggio di contestare l’ordine costituito e non si piega nonostante le intimidazioni. A chi lotta affinchè reddito, casa e dignità possano appartenere a tutti, non solo alle classi agiate, va la nostra stima. La disumanità di un sistema che non garantisce un alloggio e un sostentamento a tutti è deplorevole. Noi stiamo con gli invisibili, i dimenticati dai media e dai governanti con le tasche lorde di denaro.

Alzate la voce! Lottate! Vogliono convincerci che i terroristi alberghino nelle piazze. Terrorista è lo Stato, terroristi sono i suoi tentacoli.

E voi, pupazzi in divisa che non avete mai conosciuto la Dignità, con quale coraggio rientrate a casa senza sentire una morsa al petto dopo aver dato adito a violenze disumane? Continuate pure a reprimere, a obbedire. E coperitevi, nascondetevi ditro le belle armature per la vergogna, perchè la vergogna vi appartiene.
SIC SEMPER TYRANNIS
We are Anonymous
We are legion
We do not forgive
We do not forget
Expect us
 
TARGET:
www.matteorenzi.it, www.lavoro.gov.it, webmail.poliziadistato.it

Sia maledetto il soldato che spara contro il suo stesso Popolo

“No TAV è un movimento popolare italiano sorto nei primi anni novanta nel quale si riconoscono gruppi di cittadini accomunati dalla contrarietà alla realizzazione di infrastrutture per l’alta capacità e l’alta velocità ferroviaria (comunemente note come TAV, acronimo di “treno ad alta velocità”), da cui il nome.”wikipedia”

Nel Febbraio 2012 Luca Abbà un attivista NO TAV si arrampica su un traliccio per protestare, Luca Abbà cade dal traliccio, il lavori non si fermano … mesi dopo l’incidente “anonymous” pubblica file privati della polizia italiana, tra le tante cose, si scopre che sono stati lanciati 4357 gas lacrimogeni contro gli l’attivisti NO TAV ed era solo l’inizio

Catturaemili