Quando l’élite bypassa la democrazia

mercoledì, marzo 19, 2014
 
Il nostro tempo può definirsi post-democratico, ora che la #democrazia stessa ha definitivamente abbandonato l’idea secondo cui per sopravvivere essa debba possedere, o per lo meno creare, un consenso popolare. All’élite d’Occidente questo consenso non serve più. L’autodeterminazione dei popoli – legati a doppio filo con l’alta finanza che quota gli interessi delle grandi imprese strategiche in borsa – si gioca a colpi di spread e di sanzioni economiche. La politica, oggi, si fa in economia. La politica la fa l’economia.
 
“La potenza del Capitale è tutto, la borsa è tutto, mentre il parlamento, le elezioni, sono un gioco da marionette, per pupazzi” Lenin
 
Hanno trasformato, nel giro di pochi mesi, la protesta di piazza Maidan in una rivoluzione che, ha dire il vero, sembra più un colpo di Stato. Hanno destabilizzato e rimpiazzato un governo. Non hanno indetto elezioni. Hanno sulla coscienza più di 100 morti tra civili e militari. Hanno infranto le norme del diritto internazionale.
 
L’élite d’Occidente è un’élite rivoluzionaria – il caso ucraino ne è la prova – ed è inoltre del tutto intollerante all’applicazione dei principi democratici, tra cui l’inviolabilità delle frontiere e l’autodeterminazione dei popoli. Il referendum in Crimea di fatto non viene riconosciuto dai leader degli Stati Uniti e dall’Ue, che hanno varato una serie di sanzioni contro Mosca, di cui la camera bassa si è attivata, dopo i risultati, per annettere l’Ucraina come Repubblica nella Federazione Russa. L’élite pur di mettere Putin sull’attenti e ammonirlo per la difesa dei suoi interessi sullo scacchiere internazionale, si permette di bypassare la volontà popolare della penisola del Mar Nero, russa di lingua e ortodossa di confessione.
La Storia ci ha sempre dimostrato che le élites, a differenza dei popoli, non sono portatrici di valori, non sono contenitori di ideali, né di una visione del mondo comunitaria, democratica, o pacifica; esse sono gruppi violenti e rivoluzionari, tutori dei propri interessi. L’odio che provano nei confronti dell’opinione pubblica espressa democraticamente in base alle consultazioni dirette o meno, è stato ampiamente dimostrato in questi ultimi anni. Ricordiamo ad esempio la Francia del 2005 che disapprovò con il 54,6% dei “no” la ratifica del trattato che stabiliva una costituzione Europea. Eppure, senza venir sottoposto al vaglio popolare, solo due anni dopo, nelle segrete stanza di Bruxelles, fu firmato il Trattato di Lisbona. Fu cambiato il nome ma non i contenuti.
 
A Febbraio del 2014, con il 50,3% dei “si”, gli Svizzeri approvarono un emendamento sul freno alla circolazione degli immigrati sul suolo elvetico. L’Ue intervenne prontamente con una serie di sanzioni tra cui il congelamento dei negoziati sull’elettricità.
 
In Italia sono ormai tre i governi non legittimati dal consenso popolare, e la riforma elettorale che verrà a breve approvata non servirà, come non serviva il porcellum, ad esprimere l’opinione pubblica, ma a garantire determinati interessi politici e note alleanze strategiche. Del resto, citando Mark Twain, “se votare facesse qualche differenza, non ce lo lascerebbero fare”.
 

PAUL CRAIG ROBERTS: PERCHE’ WASHINGTON SI E’ OPPOSTA ALLA AUTODETERMINAZIONE DELLA CRIMEA?

Paul Craig Roberts, Institute for Political Economy
 
Perchè Washington si è opposta all’autoderminazione della Crimea?
La risposta è che uno dei maggiori scopi del colpo di Stato di Washington a Kiev era quello di avere un nuovo governo fantoccio per privare la Russia della sua base navale nel Mar Nero, in Crimea
Washington non puo’ usare il governo  che ha installato in Ukraina a tale scopo,  se la Crimea non appartiene piu’ alla Ukraina.
 
Quel che Washington ha reso  completamente ovvio è che “l’auto-determinazione” è un’arma usata da Washington su ordine della propria agenda. Se l’auto-determinazione avanza verso l’agenda di Washington, Washington allora è per questa. it, diversa le è contro.
La risoluzione del Servizio di Sicurezza ONU iniziata da Washington, a cui la Russia ha posto il veto, dichiara falsamente  che il referendum in Crimea, un referendum richiesto dalla gente, “puo’ non avere validità e non puo’ formare le basi per una alterazione dello stato in Crimea; e si appella a Stati, organizzazioni internazionali e agenzie specializzate  perché non riconoscano  un’alterazione dello stato della Crimea sulla base di questo referendum …”
 
(…) Washington falsamente afferma che il referendum non puo’ essere valido  fintanto che non sia tutta la popolazione  del’Ukraina a votare e ad essere d’accordo  con la decisione della Crimea.
 
Si noti che quando Washington rubo’ il Kosovo alla Serbia, Washington non lascio’ votare i Serbi.
 
Ma lasciamo da parte l’ipocrisia di Washington… ed applichiamo il suo argomento che perchè sia valido un cambiamento nello status della Crimea, è necessario un voto da parte dellla popolazione del Paese da cui si separa. Se questo è il caso,  allora la Crimea non è mai stata parte dell’Ukraina.
 
Secondo l’interpretazione di Washington, della legge internazionale, l’Ukraina è ancora parte della Russia. Quando Khrushchev transferì la Crimea (ma non Sevastopol, la base del mare Nero) all’Ukraina, i Russi non hanno votato. Quindi secondo la logica stessa di Washington, non è valido riconoscere la Crimea come parte della Ukraina. Questo vale anche per altre parti della Russia che Lenin trasferì all’ Ucraina.
(…) avete bisogno di altre prove per vedere che la crisi Ukraina è stata fabbricata dal nulla da coloro che a Washington fanno gli schemi , che creano tutta la crisi ad un solo scopo : indebolire militarmente la Russia?
 
(…) Il governo USA ha esautorato  un governo ukraino eletto democraticamente ed accusa la Russia di  “invadere e annettere la Crimea” per poter depistare  l’attenzione dal fatto che Washington ha defenestrato la democrazia in Ukraina. Non c’è un governo eletto a Kiev.
I tirapiedi che agiscono come un governo a Kiev sono stati messi li da Washington.
 
(…) L’argomento di Washington si riduce con l’essere: “Noi la nazione, eccezionale e indispensabile, possiamo comportarci in un certo modo, ma non le altre nazioni” (…) Come ho evidenziato, la propaganda di Washington e le menzogne dei suoi fantocci europei, il New York Times, il Time, e tutti i media occidentali stanno ripetendo il sentiero di guerra che porto’ alla Prima Guerra Mondiale. Sta accadendo proprio sotto i nostri occhi.
 

ma la Germania non si stava arricchendo sulle spalle degli altri?

DEUTSCHE BANK: 500 LICENZIAMENTI NELLE SEDI DI FRANCOFORTE E LONDRA
20 marzo – Dopo i deboli risultati conseguiti nel primo trimestre dell’anno, l’istituto finanziario Deutsche Bank starebbe valutando la soppressione di circa 500 posti di lavoro nella divisione Investment banking. Lo scrive il sito online del giornale tedesco Handelsblatt. Stando a quanto riportato, i licenziamenti sono attesi nelle attività ‘fixed income’, divise, materie prime e prodotti derivati. La soppressione d’impieghi toccherà particolarmente le sedi della banca a Londra e Francoforte.
http://www.ilnord.it/b-1887_DEUTSCHE_BANK_500_LICENZIAMENTI_NELLE_SEDI_DI_FRANCOFORTE_E_LONDRA

LE AZIENDE USA IN GERMANIA SE NE VOGLIONO ANDARE: COSTO LAVORO E ENERGIA E’ ALTO
19 marzo – Le imprese statunitensi con sede in Germania sono preoccupate per la loro attivita’ a causa della ”svolta energetica”: il 71% di queste vede nell’aumento dei costi energetici un rischio per l’attrattività della Germania come sede della propria attività, ha fatto sapere la Camera di commercio Usa in Germania (Amcham Germany) in riferimento al suo sondaggio.Le aziende statunitensi hanno criticano anche l’ammontare del costo del lavoro: solo l’11 per cento ritiene che sia ”buono” o ”molto buono”.
http://www.ilnord.it/b-1884_LE_AZIENDE_USA_IN_GERMANIA_SE_NE_VOGLIONO_ANDARE_COSTO_LAVORO_E_ENERGIA_E_ALTO

DUMB – Basi militari sotterranee

Sconosciuto alla maggior parte degli americani è questo un oscuro segreto, proprio sotto il naso di tutti.
E’ la realtà della presenza di basi militari sotterranee (DUMB). Nella sola America ci sono oltre 120 basi militari sotterranee situate sotto la maggior parte delle grandi città, US ABES, basi navali USA e basi dell’esercito USA, così come sotto i campi di addestramento militare FEMA e DHS centri di controllo.
Ci sono anche molte basi militari sotterranee in Canada. Quasi tutte queste basi sono oltre 2 miglia sottoterra e hanno diametri che vanno da 10 miglia fino a 30 miglia di diametro.
Hanno costruito queste basi giorno e notte, incessantemente, a partire dal 1940.
Queste basi sono fondamentalmente grandi città sotterranee collegate con treni ad alta velocità a levitazione magnetica che hanno velocità fino a 1500 miglia orarie (NDR: circa 2400 Km/h). Molti libri sono stati scritti su questa attività. Richard Souder, un architetto di alto livello, ha rischiato la sua vita parlando di questo. Egli è l’autore del libro, “Basi e tunnel sotterranei: Cosa il Governo sta cercando di nascondere”. Ha lavorato con una serie di agenzie governative su basi sotterranee militari. La profondità media di queste basi è di oltre un miglio, e ancora una volta sono fondamentalmente intere città sotterranee. Hanno trivelle laser a propulsione nucleare in grado di praticare un tunnel di sette miglia in un giorno.
Molti reagiscono con la paura, terrore e paranoia, ma è necessario reagire e svegliarsi da questo lavaggio del cervello portato avanti dai media tutto il giorno. Negli ultimi 40 anni il governo degli Stati Uniti attraverso la NSA, DOD, CIA, DIA, ATF, ONI, US Army, US Marine Corp, la FEMA e il DHS hanno speso oltre 12 mila miliardi di dollari per costruire l’imponente segreta struttura del Nuovo Governo Mondiale ( N.W.O.) che si sta affermando e per la Nuova Religione del Mondo …

Base sotterranea di Denver
C’è la base militare sotterranea sotto l’aeroporto internazionale di Denver, che è più di 22 miglia di diametro e vanno giù oltre 8 livelli.
Non è un caso che la CIA vi abbia trasferito il quartier generale della sua divisione interna, che è responsabile delle operazioni negli Stati Uniti, dal quartier generale della CIA a Langley a Denver. Costruito nel 1995, governo e politici si sono impegnati nella costruzione di questo aeroporto per cui hanno speso un budget di molto superiore a quello previsto. Le accuse di corruzione, costanti cambiamenti di società di costruzioni, e licenziamenti di massa delle squadre una volta che avevano costruito una parte del loro lavoro; è stato realizzato in modo che nessun gruppo aveva idea di quale fosse il progetto reale dell’aeroporto. Non solo i residenti non volevano che questo aeroporto fosse costruito ma neanche era necessario; ma tutto è stato fatto per assicurarsi che fosse costruito nonostante questo. Simboli massonici e bizzarre opere d’arte di bambini morti, città bruciate e donne sulle tombe, compone un ampio murale. Rappresenta una capsula del tempo e, nulla di questo, è riportato nel sito dell’aeroporto nella sezione del dettaglio delle opere d’arte uniche in tutto l’edificio. DIA (Aereoporto Internazionale di Denver) è stato realizzato per la copertura delle vaste strutture sotterranee che sono state costruite lì.
Ci sono rapporti di vibrazioni elettroniche/magnetiche che rendono alcune persone malate e causano mal di testa in altri. Ci sono ettari di zone recintate che hanno il filo spinato rivolto verso l’area, come se per mantenere le cose dentro. Si vedono uscire dal terreno recintato, colonne in cemento che assomigliano a mini-torri di raffreddamento, come se fossero sfiatatoi di livelli sotterranei. La struttura sotterranea è 88,3 miglia quadrate in profondità. Fondamentalmente questa base sotterranea è come se ci sono 8 città una sopra l’altra!
Queste basi a dimensioni di città possono contenere milioni e milioni di persone, siano essi mentalmente controllati, assoggettati, soldati dell’esercito mondiale del NWO (Nuovo Ordine Mondiale) o innocenti e schiavizzati abitanti della superficie da villaggi e città d’America e Canada.

Base sotterranea di Dulce
C’è Base Dulce, nel New Mexico.
Dulce è una piccola città nel nord del New Mexico, che si trova all’altitudine di 7.000 piedi nella riserva degli indiani Jicarilla Apache. C’è solo un motel principale e alcuni negozi. Non è una località turistica e non è piena di attività. Ma Dulce ha un profondo, oscuro segreto. Il segreto si annida in profondità sotto la boscaglia di Archuleta Mesa. La funzione della base è la ricerca sulle funzioni della mente, controllo di essa e riprogrammazione. Vengono fatti esperimenti genetici. Ci sono oltre 3000 videocamere in tempo reale in tutte le postazioni del complesso ad alta sicurezza (entrate e le uscite). Sono oltre 100 le uscite segrete vicine e intorno a Dulce. Molte si trovano intorno ad Archuleta Mesa, altre a sud intorno il lago Dulce e persino a oriente fino a Lindrith. Sezioni in profondità del complesso si collegano con sistemi di caverne naturali. Vediamo i livelli:

Livello 1 – Apparente garage per la manutenzione stradale. L’individuo qui giunto, è spogliato e rivestito con una divisa. Il peso della persona è messo ogni giorno su una carta d’identità presente nel computer che controlla il personale.

Livello 4 – Viene svolta ricerca sull’uomo per quanto riguarda le sue potenzialità paranormali. Ovvero telepatia, controllo mentale, ipnosi, visione a distanza, viaggi astrali ecc. La tecnologia presente su questo livello, è apparentemente per consentire di manipolare e sviluppare il “Corpo bioplasmico”, compresa un’arma laser che può causare da lontano ustioni e disagi sul bersaglio umano. Si sperimenta sull’abbassamento del battito cardiaco mediante le ‘onde delta’ del sonno profondo, per indurre uno shock statico che consente poi di riprogrammare il soggetto, tramite un collegamento cervello-computer.

Livello 5- La sicurezza è severa e guardie armate pattugliano costantemente il livello. In aggiunta alle aree sensibili al controllo del peso, ci sono stazioni di scansione dell’impronta e della retina. Qui è presente il dispositivo che alimenta il trasferimento di atomi.

Livello 6 – Nel livello 6 è presente una società privata chiamata ‘Sala dell’Incubo’. Tiene laboratori di sperimentazione genetica. Sono fatti qui, esperimenti su pesci, foche, uccelli e topi che sono molto alterati rispetto le loro forme originali.

Struttura di Greenbrier

Poi c’è la struttura di Greenbrier, in White Sulfer Springs, West Virginia sotto il Greenbrier Resort.
La continuità di strutture governative destinate dal 1962 per ospitare il Congresso degli Stati Uniti, nome in codice Casper, è situata sul terreno del prestigioso Resort Greenbrier.
Il bunker è al di sotto dell’ala West Virginia, che comprende una clinica medica completa. La costruzione della struttura, iniziata nel 1959, ha richiesto 2,5 anni e 50.000 tonnellate di cemento. Le pareti in calcestruzzo rinforzato con acciaio del bunker, che è 20 metri sotto terra, sono 2 metri di spessore. La struttura comprende camere separate per la Camera dei Rappresentanti e il Senato, così come una stanza più grande per le sessioni congiunte. Questi si trovano nella “Hall Exhibit” della Virginia West Wing, che include ingressi veicolari e pedonali che possono essere rapidamente sigillati da porte a scoppio. Nemmeno la nascondono, ed è anche un’attrazione turistica. Il soffitto sotterraneo è stato costruito per soddisfare le esigenze di un congresso all’insaputa di tutti. In pratica l’hotel è una replica della Casa Bianca. L’area sotterranea ha una camera per il Senato, una per la Casa Bianca e una sala grande per le sessioni congiunte. Sebbene l’hotel dica che organizza tour della zona per un’area di 112.000 metri quadrati ogni giorno, l’installazione si ferma all’occorrenza, i suoi operatori stanno ancora lavorando sotto copertura all’hotel. La segretezza che circonda la zona, la protegge sia dal controllo pubblico che da un riesame ufficiale.

La maggior parte degli americani non crederà che un Olocausto americano accadrà fino a quando non lo vedranno accadere con i propri occhi. Fino allora questa possibilità è solo un’altra strana teoria del complottisti. Questa realtà però, non è cosa da ridere. Quando accadrà, sarà troppo tardi per fermarla. Il governo degli Stati Uniti è stato coinvolto segretamente nella creazione di un esercito di fedeli, e mentalmente controllati soldati del futuro. Avranno impianti cibernetici e microchip e combatteranno dappertutto nel mondo, senza dubbio, con lealtà totale e senza esitazione o paura. Questi soldati sono stati creati nei laboratori nazionali di Brookhaven BNL, nei laboratori di ordinanza nazionale NOL e nel Massachusetts Institute of Technology MIT, e segretamente trasferiti sotto il controllo e pianificazione della DOD e della NSA. Molti di questi soldati sono collocati nelle basi militari sotterranee (DUMB) come quella sotto Denver International Airport. Ci sono molte reti sotterranee di treni a magneto-levitazione che si estendono da questi complessi e vanno ad altre basi sotterranee. Tutti i soldati che lavorano in queste basi sono dotati di microchip e sono sotto totale controllo mentale psicotronico.

Ogni anno in America centinaia di migliaia di persone scompaiono. La creazione da parte degli illuminati di un totale Stato Globale di Polizia Fascista accadrà se noi tutti non ci svegliamo e vediamo cosa sta accadendo.

Prova scientifica dell’esistenza delle DUMB
Nelle Dumb sotto lo Stato della Virginia è avvenuta un’esplosione atomica, responsabile della scossa tellurica avvertita, lo scorso 23 agosto 2011, pari a 5.8 gradi della scala Richter, a Washington, New York e altre città statunitensi. Questa detonazione avrebbe scatenato il terremoto, fenomeno assolutamente inusuale nella East Coast degli Stati Uniti, a bassissimo rischio sismico: anzi, a memoria d’uomo non se n’erano mai verificati prima a Washington D.C.

A dimostrare che non è stato un evento naturale, i sismografi. La traccia lasciata da un’esplosione sotterranea è molto diversa da quella di una normale scossa di terremoto. Lo scoppio provoca infatti delle onde P, ovvero onde di compressione, che si propagano in modo circoncentrico, come le onde sonore; il sisma naturale invece provoca onde S, ovvero trasversali, come quando si scuote l’estremità di una fune. Ebbene, il 23 agosto 2011 i sismografi hanno disegnato un grafico in cui sono preponderanti le onde P dunque, si sarebbe trattato di una scossa indotta da una gigantesca esplosione.
(Articolo pubblicato da: Reporter Live Italia)
Tratto da: dioni.altervista.org

“L’Ue ha speso 350 milioni di euro per sviluppare droni segreti”

ci dovremmo difendere no? La Ue ci ama e vuole solo il bene dei propri cittadini
L’accusa arriva dalla Ong Statewatch, secondo cui l’Unione avrebbe investito senza consultare Parlamento e Stati. L’organizzazione denuncia anche legami “troppo stretti” tra funzionari europei e industrie del settore
Entro la fine del decennio pattuglie di droni potrebbero sorvolare i cieli dell’Europa alla ricerca di criminali o per proteggere l’ordine pubblico. Molto più che un’idea futuristica: un vero progetto per cui l’Unione starebbe già lavorando e spendendo (non poco), senza però consultare gli Stati e il Parlamento europeo. L’accusa, riportata dal quotidiano britannico Telegraph, arriva dalla Ong che si occupa di libertà civili, Statewatch, secondo cui l’Unione europea avrebbe già investito oltre 350 milioni di euro sui droni per la sorveglianza aerea senza alcuna supervisione democratica e con legami fin troppo stretti tra industrie e funzionari coinvolti.
Né il Parlamento europeo né gli Stati sarebbero stati consultati in merito allo sviluppo degli apparecchi teleguidati, nonostante, riporta il Telegraph, il programma sia già costato ad esempio ai contribuenti britannici oltre 50 milioni di euro. Secondo la relazione di Statewatch, una linea di bilancio segreta da 70 milioni di euro sarebbe stata inserita come “priorità politica” nella nuova legislazione Ue in materia di controllo del traffico aereo per sviluppare droni che le forze di polizia europee, le guardie di frontiera e i servizi di sicurezza potranno usare per la sorveglianza.
Palesi, denuncia poi l’Ong, i legami tra industrie del settore e funzionari europei: “Almeno una decina” di funzionari dell’Ue, accusa la Ong, avrebbero ricevuto dei riconoscimenti per il loro “personale impegno e contributo” da parte della Unmanned Vehicle Systems (Uvs), una lobby dell’industria della Difesa che rappresenta i principali fabbricanti di apparecchi teleguidati.
L’ong ha infine rilevato almeno 215 milioni di euro di ricerche finanziate dall’Ue per “progetti basati sui droni, molti dei quali destinati alle principali industrie europee della sicurezza e della Difesa, e indirizzati allo sviluppo e all’ampliamento della sorveglianza”.
Un impegno preso senza considerare le molte problematiche legate al potenziale utilizzo dei droni: il potenziale utilizzo dei droni per il “controllo sociale” ha bisogno di una maggiore controllo pubblico, critica Statewatch. Nel 2013 una commissione dell’Ue aveva ammesso l’esistenza di questioni delicate in merito alla sorveglianza aerea, concludendo tuttavia che “nelle aree pubbliche non esiste alcuna privacy”: un documento contenente le linee guida in materia dovrebbe essere pubblicato entro il prossimo marzo.
Fonte tratta dal sito .
http://wwwblogdicristian.blogspot.it/2014/03/lue-ha-speso-350-milioni-di-euro-per.html

La Mappa delle battaglie ecologiste nel mondo

 http://www.tgvallesusa.it/?p=6674

Uno studio condotto a livello mondiale promosso dalla Comunità Europea mette in luce i numerosi conflitti ambientali sul nostro pianeta

Posted on 20 marzo 2014

 di Davide Amerio

Proponiamo la traduzione di un interessante articolo apparso su Le Monde nel quale viene illustrato uno studio effettuato a livello mondiale e finanziato dalla Comunità Europea per documentare i conflitti ambientali in corso.

 

La fuoriuscita di petrolio sulla Deepwater Horizon nel Golfo del Messico verso gli Stati Uniti, lo sfruttamento delle sabbie bituminose in Alberta, Canada, le miniere di Rio Tinto in Madagascar o ancora la deforestazione nello stato del Pará in Brasile: martedì 19 marzo il progetto europeo EJOLT (Environmental Justice Organisations, Liabilities and Trade – Organizzazione per la giustizia ambientale, debiti e commercio) ha pubblicato il suo atlante mondiale della giustizia ambientale, una mappa interattiva che identifica quasi 1.000 i conflitti ambientali nel mondo.

Questa mappa, che permette di fare ricerche e documentarsi per paese, società materie prime o tipo di conflitto (nucleare, combustibili fossili, acqua, biodiversità, ecc.), è stata sviluppata nell’arco di tre anni da 23 università e ONG appartenenti a 18 paesi differenti, che hanno ricevuto un finanziamento di 3,7 milioni di euro da parte dell’Unione Europea.

Questo dimostra che i conflitti ambientali sono in crescita in tutto il mondo“, dichiara Leah Temper una delle coordinatrici del progetto e ricercatrice presso l’istituto di scienze ambientali e delle tecnologie dell’università di Barcellona. “Poiché la maggior parte delle persone conosce solamente alcuni casi presentati dai media, questa mappa mostra che gli impatti ambientali fanno parte del normale funzionamento dell’economia e che l’estrazione delle risorse comporta dei costi ecologici che sono pagati dalle popolazioni più emarginate e povere: gli autoctoni e sopratutto le donne e i bambini“.

Questa mappa mette inoltre in evidenza delle tendenze inquietanti come la frequente impunità delle aziende colpevoli di crimini contro l’ambiente e la persecuzione continua di militanti ecologisti. Malgrado tutto, delle vittorie sono state conseguite davanti ai tribunali e alcuni progetti sono stati annullati.” Il 17% dei casi analizzati con la mappa sono considerati come delle “vittorie in favore dell’ambiente”, secondo i ricercatori del progetto EJOLT.

Per scegliere e documentare i conflitti, i ricercatori hanno lavorato con una rete di associazioni che lavorano da diversi anni all’interno dei paesi dove le lotte sono in corso. Ma al momento, la mappa è ancora lontana dall’essere completata. 104 casi si riferiscono all’India, 72 alla Columbia, 58 al Brasile e Nigeria e persino 48 in Equador. Al contrario, in Cina, dove la contestazione ecologista è oramai largamente condivisa dopo i ripetuti scandali ambientali, sono stati analizzati solamente due conflitti: l’avvelenamento da piombo degli abitanti presso l’officina di una fabbrica di pile nella provincia di Fujian (situata nel sud-est del paese) e il progetto di prolungamento del treno a sostentamento magnetico di Shanghai.

In Francia solamente sei progetti che suscitano l’opposizione sono messi in luce dalla grafica: il reattore ITER a Cadarache (Bouches-du-Rhone), la linea  ad alta velocità tra Bordeaux e la Spagna, la “Eco Valley” a Nizza, il centro di stoccaggio di scorie nucleari a Bure (Meuse), i lavori del futuro stadio dell’Olympique lyonnais e il nuovo collegamento stradale Pau-Oloron. Nulla si dice delle lotte a riguardo del progetto dell’aeroporto a Notre-Dame-des-Landes, della linea ferroviaria Lione-Torino, della ricerca di petrolio (bitumoso) nel bacino di Parigi e ancora della fattoria “mille vacche” a Picardie.

La mappa non è ancora esaustiva ne rappresentativa di tutti i conflitti ambientali più emblematici nel mondo”, racconta Leah Temper. “Questo perché  invitiamo i ricercatori e le ONG a entrare in contatto con noi al fine di arricchirla. Il nostro obiettivo è di raggiungere oltre 2000 conflitti documentati entro il prossimo anno.”

Tav, è allarme polveri chimiche

http://ilmanifesto.it/tav-e-allarme-polveri-chimiche/

—Maurizio Pagliassotti, 18.3.2014

Val Susa. Nelle aree vicine ai cantieri dell’Alta velocità rilevati forti aumenti dell’inquinamento


↳ Cantiere Tav a Chiomonte

 Le nuvole di pol­vere che avvol­gono il can­tiere di Chio­monte in val Susa nelle belle gior­nate di sole sono visi­bili da chi­lo­me­tri di distanza. Per que­sta ragione i dati recen­te­mente pro­dotti da Ltf, la società respon­sa­bile della parte inter­na­zio­nale della fer­ro­via Torino-Lione, rela­tivi alle pol­veri sot­tili che si spar­gono sul ter­ri­to­rio trac­ciano un qua­dro a tinte fosche.

Ogni giorno, da marzo a set­tem­bre 2013, sono stati effet­tuati da un cen­tra­lina cam­pio­na­menti sulla qua­lità dell’aria; quasi cen­to­no­vanta giorni di ana­lisi durante i quali sono stati rile­vati ottan­totto sfo­ra­menti di Pm 10, Mate­ria Par­ti­co­lata. La peri­co­lo­sità di que­ste micro­pol­veri è con­na­tu­rata alla loro com­po­si­zione chi­mica, ma in gene­rale la comu­nità scien­ti­fica non ha dif­fi­coltà a rite­nere che pos­sano essere fonte di pato­lo­gie quali asma e affe­zioni cardio-polmonari. La nor­ma­tiva vigente pre­vede che gli sfo­ra­menti gior­na­lieri com­ples­sivi non pos­sano essere supe­riori a tren­ta­cin­que nell’arco di un anno. I risul­tati quindi non lasciano molti mar­gini di inter­pre­ta­zione: in soli sei mesi di ana­lisi i limiti sono stati supe­rati di quasi tre volte. Una pro­ie­zione media annuale di que­sti dati porta ad un numero di sfo­ra­menti pari a cen­to­set­tanta giornate.

Que­sti numeri sono stati defi­niti «grezzi» da Ltf, che aggiunge: «Le rive­la­zioni nor­mate hanno sem­pre evi­den­ziato con­cen­tra­zioni molto infe­riori». Inol­tre le pol­veri gene­rate dagli scavi sareb­bero meno peri­co­lose di quelle emesse dal traf­fico veicolare.

Il can­tiere ove si sta bucando la mon­ta­gna è situato in val Cla­rea, valle paral­lela alla val Susa. A poche cen­ti­naia di metri dallo scavo corre l’autostrada e, come soste­nuto dagli esten­sori dei dati, il traf­fico potrebbe inci­dere sui risul­tati otte­nuti. Ma i dati rela­tivi agli stessi periodi di cam­pio­na­mento, rile­vati nel 2011 e 2012, periodi di appron­ta­mento del can­tiere e prime opere, evi­den­ziano una pro­gres­sione costante negli sfo­ra­menti. Ad esem­pio due anni fa il supe­ra­menti dei limiti di legge erano uno ogni dieci giorni cam­pio­nati, lo scarso anno si è arri­vati ad un giorno su due. A que­sto si aggiunga che il traf­fico vei­co­lare lungo l’autostrada gestita dalla Sitaf non pare essere aumen­tato, ed anzi in dieci anni il numero di pas­saggi è dimi­nuito del 10% circa. Cosa potrebbe esserci quindi alla base di una situa­zione che appare allar­mante? Forse l’intenso uti­lizzo di mezzi mili­tari, noto­ria­mente molto inqui­nanti, potrebbe aver influito su dati finali. Ma que­sti sono pur sem­pre un sot­to­pro­dotto del can­tiere, quindi non eli­mi­na­bili e comun­que il periodo preso in esame non aveva ancora in corso d’opera lo scavo del tun­nel con l’utilizzo della enorme talpa ora pre­sente nella mon­ta­gna. Luca Giunti, tec­nico della Comu­nità Mon­tana, com­menta: «Que­sta non è una situa­zione inu­suale in Ita­lia, pur­troppo. Si pensi a una città come Torino che ogni anno si trova con sfo­ra­menti oltre i limiti di legge già prima dell’inizio della pri­ma­vera. Noi tec­nici quindi non pos­siamo che pren­dere atto dei numeri e delle ras­si­cu­ra­zioni for­nite da Ltf, che non ci tran­quil­liz­zano. Fac­cio appello all’Agenzia Regio­nale per la Pro­te­zione Ambien­tale e al sin­daco di Chio­monte affin­ché moni­to­rino una situa­zione che mi appare molto pre­oc­cu­pante. Chie­diamo che venga rispet­tata la legge, se il can­tiere genera quel sur­plus che rende la situa­zione peri­co­losa devono essere presi dei provvedimenti».

Il dato inquie­tante sulla pro­du­zione di pol­veri sot­tili pre­sente nel can­tiere di Chio­monte giunge ina­spet­tato, e non è l’unica novità nell’intricata vicenda Tav in val Susa. La pas­sata set­ti­mana Mauro Moretti, ammi­ni­stra­tore dele­gato di Fer­ro­vie dello Stato, ha «pro­mosso» l’ingegnere Marco Ret­tin­ghieri alla dire­zione tec­nica di Ital­ferr. Mossa inat­tesa e for­te­mente sim­bo­lica. Due espo­nenti minori del Pd, Ste­fano Espo­sito e Davide Borioli, hanno accu­sato senza mezze misure Mauro Moretti di boi­cot­tag­gio della Torino-Lione. Ma secondo altri espo­nenti tori­nesi di area ren­ziana l’ostinato silen­zio del capo del governo sulla vicenda alta velo­cità sarebbe volto a una pro­gres­siva disar­ti­co­la­zione della tratta , ormai con­si­de­rata anti­sto­rica. Can­cel­la­zione che por­te­rebbe a un sostan­zioso van­tag­gio per le disa­strate casse del Paese.

Torino – Lione a tutti i costi

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Negli anni ’80 la linea Torino Lione rientrava tra i numerosi progetti di sviluppo di linee ad alta velocità dedicate soprattutto ai passeggeri. Essa si integra nei progetti di interconnessione europea per beneficiare dei finanziamenti europei. La Torino-Lione è stata giustificata dal grande aumento del traffico di mezzi pesanti fino al 1994 e, in Maurienne, in seguito alla chiusura del traforo del Monte Bianco, per assorbire il trasporto stradale di merci inquinanti e pericolose.

Gli studi giungevano tutti alla conclusione di un livello di traffico in forte aumento fino a 80 milioni di tonnellate di merci tra la Francia e l’Italia e prevedevano la saturazione della linea esistente, avente una capacità di 20 milioni di tonnellate.
Si è dunque immaginato un tunnel transfrontaliero di 57 km tra Saint Jean de Maurienne in Francia e Susa in Italia. A fronte di questo progetto è nata una forte opposizione in Francia e in Italia basata su argomenti economici, tecnici e ambientali.

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