Perchè l’AIPAC protegge l’Arabia Saudita dalle prove dell’11 Settembre 2001 ?

Il rapporto segreto dell’11 Settembre potrebbe rivelare il coinvolgimento di Israele nella vicenda.FONTE
Tradotto e Riadattato da Fractions of Reality
Il 9/11 è uno dei più grandi gialli di tutti i tempi.

Ora un nuovo mistero intorno all’11 Settembre è nato a Washington: Perché il Congresso non ha subito risposto la settimana scorsa alla richiesta di informazioni da parte del Congresso con le persone di Stephen Lynch (D-MA) e Walter Jones (R-NC). Ciò che si chiedeva riguarda la risoluzione del Congresso chiedendo che il presidente Obama declassificasse l’intera relazione congiunta del Congresso dell’11 Settembre 2001

Lynch e Jones hanno definito il materiale redatto, che è stata classificata dall’ex presidente Bush nel 2002, “scioccante” come hanno confermato il senatore Bob Graham, presidente del Joint 9/11 Investigation. Il rapporto implica una o più agenzie straniere coinvolte nella pianificazione ed esecuzione degli attacchi al World Trade Center e il Pentagono.

In altre parole, Bush ha nascosto il fatto che uno o più paesi stranieri abbiano attaccato gli Stati Uniti il 9/11. La sua scusa: “questioni di sicurezza nazionale” Ma come potrebbero nascondere le vere identità dei possibili esecutori dell’11 Settembre, per proteggere la sicurezza nazionale?!

Ora il Congresso, di fronte a prove che il presidente Bush abbia coperto un omicidio di massa – o anche un atto di guerra – non sta facendo nulla. Perché non è Bush ad essere incriminato? Perché non sarà il Congresso ad aderire alla semplice richiesta da Lynch e Jones? Perché, secondo fonti del Congresso di VT, il Comitato americano-israeliano di Affari Pubblici (AIPAC) sta mettendo in atto tattiche precise e mirate sul Congresso per seppellire tutta la vicenda.

Il che solleva un’altra domanda scottante: perché l’AIPAC vorrebbe proteggere i sauditi? Le numerose “fughe” sbandierate nei media mainstream punta tutto sui sauditi come i colpevoli che hanno attaccato l’America l’11/9, in base alle pagine redatto dal report del Congresso congiunto. Eppure Israele sta facendo pressioni enormi sul Congresso per coprirla.

Le fughe di notizie stanno mettendo in piedi uno stratagemma che sembrerebbe agire per depistare dai reali responsabili. Potrebbe essere che “una o più” agenzie di intelligence straniere fossero coinvolte nella progettazione e realizzazione dell’11 Settembre, il Mossad Israeliano compreso ?

Guardate da dove arrivano le accuse “ai sauditi”, sono provenienti dalle fughe di notizie. Paul Sperry, un neocon israeliano, autore dell’articolo del New York Post sulla richiesta Lynch e Jones, lavora per l’Istituto Hoover, una think tank affiliata ad Israele. Il post è di per sé uno dei diversi luoghi travestiti da giornale ma che in realtà assolve ai compiti della propaganda israeliana a New York. Sperry afferma che “fonti anonime della CIA” gli hanno detto che le pagine redatte dalla relazione congiunta implicano i sauditi come colpevoli. Quelle “fonti della CIA” raccontano davvero che i sauditi hanno la capacità per questo genere di operazioni segrete, il peso politico e le motivazioni per attaccare gli Stati Uniti e farla franca? O è Sperry e le sue fonti reali o immaginari, che stanno facendo ciò che l’Istituto Hoover e il New York Post fanno da sempre: supportare l’obbiettivo strategico di Israele.

Dr. Alan Sabrosky, l’ex direttore degli studi del Strategic Studies Institute del US Army War College, dice che solo il Mossad israeliano – campioni del mondo di false flag terrorismo e operazioni segrete sconsiderate – ha avuto la capacità di coordinare gli attacchi dell’11 Settembre. Ancora più evidente è che solo Israele aveva un movente: di tutti i paesi che potrebbero aver voluto inscenare un attacco spettacolare contro gli Stati Uniti, Sabrosky dice: “Israele è l’unico che ha avuto un incentivo positivo a compiere l’attentato. Avevano qualcosa da guadagnare dalla sua realizzazione e dalla risposta americana che ne sarebbe derivata. Mentre per tutti gli altri ipotetici attentatori, non c’era tutto questo interesse, poiché sapevano benissimo che compiendo un attentato del genere, sarebbero stati certamente oggetto di ritorsioni dopo, e non c’è niente di positivo in questo.”

Orchestrando un enorme attacco terroristico, attribuito ad arabi e musulmani, i nemici di Israele ha permesso ad Israele di creare una situazione strategica perfetta…. e altrettanto assolutamente inutile per qualunque altro paese sulla terra.

Naturalmente, sappiamo che i sauditi e israeliani hanno molti interessi comuni. Hanno anche una storia di  collaborazione del terrore nelle false flag, come abbiamo imparato a conoscere , quando l’Arabia ha fornito tramite l’intelligence di Bandar “Bush” ad “al-Nusra” armi chimiche in al-Ghouta … Altrettanto fece Israele che ha mobilitato tutti i suoi effettivi per cercare di forzare gli Stati Uniti a bombardare la Siria.

Qualunque sia la verità ultima dell’11 Settembre, una cosa è chiara: se le pagine redatto nel 2002 dal Joint Congressional Investigation davvero mostrassero che una o più agenzie di intelligence straniere hanno pianificati ed eseguiti gli attacchi del 11 settembre 2001, l’ex presidente Bush è colpevole di ostruzione della giustizia … e magari di alto tradimento o peggio. Non possono esserci motivo di “sicurezza nazionale” per nascondere l’identità degli organizzatori dell’11 Settembre al mondo.

Con le operazioni di lobby al Congresso per seppellire il problema del report, l’AIPAC sembra stia commettendo un’ostruzione alla giustizia.

Se il Congresso continuerà a rifiutarsi di dar seguito alla richiesta di Lynch e Jones e di approvare una risoluzione chiedendo la de-classificazione piena della relazione congiunta del Congresso, anch’esso starà commettendo un’ostruzione alla giustizia.
http://fractionsofreality.blogspot.it/2013/12/il-rapporto-segreto-dell11-settembre.html

Spesa per regali di natale 4,1 mld, taglio da 205 mln

25/12/2013 15:44 | ECONOMIA – ITALIA

La crisi colpisce anche il natale e i doni sotto l’albero. Secondo una elaborazione della Coldiretti, sulla base dell’indagine Deloitte, le famiglie italiane hanno scartato regali per un valore di 4,1 miliardi con un taglio in valore del 5 per cento rispetto allo scorso anno. In ogni famiglia sono stati scartati in media sotto l’albero quasi 5 regali per un valore di circa 36 euro ciascuno. Rispetto allo scorso anno – sottolinea la Coldiretti – il valore dei regali offerti dagli italiani è sceso complessivamente di 205 milioni di euro, ma si registra anche una tendenza all’acquisto di regali utili.

Il risultato – sostiene la Coldiretti – è che significativi cali nei regali si registrano per abiti, tecnologie e divertimento. Resistono di più le spese nel settore alimentare per i tradizionali pranzi e cene natalizi. Tra i beneficiari, i tagli hanno riguardato soprattutto parenti e amici e meno i regali destinati a se stessi, al partner/coniuge e soprattutto ai bambini.
http://www.controlacrisi.org/notizia/Economia/2013/12/25/38749-spesa-per-regali-di-natale-41-mld-taglio-da-205-mln/

SCIENZIATI SCOPRONO UN CODICE “SEGRETO” NELLE ELICHE DEL DNA

Posted By Dioni On 23 dic 2013
 
Gli scienziati hanno scoperto un secondo codice nascosto all’interno del DNA.
Questo secondo codice contiene informazioni che cambiano il modo in cui gli scienziati leggono le istruzioni contenute nel DNA e interpretano le mutazioni per dare un senso alla salute e alle malattie.
La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricerca guidato dal Dr. John Stamatoyannopoulos, professore associato di scienze del genoma e di medicina dell’Università di Washington. I risultati sono riportati dal 13 dicembre in Science.
Il lavoro fa parte del progetto Encyclopedia of DNA Elements, noto anche come ENCODE, collaborazione internazionale pluriennale finanziata dal National Human Genome Research Institute. ENCODE mira a scoprire dove e come sono memorizzati nel genoma umano le indicazioni per le funzioni biologiche.
Dal momento in cui è stato decifrato il codice genetico, nel 1960, gli scienziati hanno ipotizzato che esso fosse usato esclusivamente per scrivere le informazioni relative alle proteine. Gli scienziati della UW si sono sbalorditi scoprendo che i genomi usano il codice genetico per scrivere due lingue distinte. Una descrive come sono fatte le proteine, e l’altra istruisce la cellula sul modo di controllare i geni. Una lingua è scritta sopra l’altra, il motivo per cui la seconda lingua è rimasta nascosta per tanto tempo.
 
Dr. John Stamatoyannopolous
“Per oltre 40 anni abbiamo ipotizzato che i cambiamenti del DNA che interessano il codice genetico impattino solo il modo di produrre le proteine”, ha detto Stamatoyannopoulos. “Ora sappiamo che questo assunto di base sulla lettura del genoma umano si era perso la metà del quadro. Questi nuovi risultati evidenziano che il DNA è un dispositivo incredibilmente potente di immagazzinamento di informazioni, che la natura ha pienamente sfruttato in modi inaspettati”.
 
Il codice genetico usa un alfabeto di 64 lettere chiamato codone. Il gruppo dell’UW ha scoperto che alcuni codoni, che hanno chiamato duoni (Inglese=duons), possono avere due significati, quello relativo alla sequenza proteica, e quello relativo al controllo del gene. Questi due significati sembrano essersi evoluti di concerto tra loro. Le istruzioni di controllo del gene sembrano contribuire a stabilizzare alcune funzioni benefiche delle proteine ​​e come sono fatte.
 
La scoperta dei duoni ha importanti implicazioni per il modo in cui gli scienziati e i medici interpretano il genoma di un paziente e aprirà nuove porte alla diagnosi e al trattamento delle malattie. “Il fatto che il codice genetico possa scrivere simultaneamente due tipi di informazioni significa che numerose varianti del DNA, che sembrano alterare le sequenze proteiche, possono effettivamente causare le malattie, interrompendo i programmi di controllo del gene o anche simultaneamente entrambi i meccanismi”, spiega Stamatoyannopoulos.
 
Lo studio è stato finanziato dal National Institutes of Health e dall’Istituto Nazionale del Diabete e Malattie Digestive e Renali. Oltre a Stamatoyannopoulos, il team di ricerca comprendeva Andrew B. Stergachis, Eric Haugen, Anthony Shafer, Wenqing Fu, Benjamin Vernot, Alex Reynolds, e Joshua M. Akey, tutti del Dipartimento di Scienze del Genoma dell’UW; Anthony Raubitschek del Dipartimento di Immunologia dell’UW e del Benaroya Research Institute; Steven Ziegler del Benaroya Research Institute; ed Emily M. Leproust, ex di Agilent Tecnologists e ora alla Twist Bioscience.
 
 
Riferimenti: A. B. Stergachis, E. Haugen, A. Shafer, W. Fu, B. Vernot, A. Reynolds, A. Raubitschek, S. Ziegler, E. M. LeProust, J. M. Akey, J. A. Stamatoyannopoulos. Exonic Transcription Factor Binding Directs Codon Choice and Affects Protein Evolution. Science, 2013; 342 (6164): 1367 DOI: 10.1126/science.1243490
 
 

Padova, arriva la repressione contro i clochard

la vita dignitosa degli italiani:
1) prima ti dicono che c’è da salvare l’europa e le banche e giù 20 anni di lacrime e sangue
2) c’è da arrivare al pareggio di bilancio e giù altre tasse e servizi tagliati che se avrai ancora risorse ti dovrai pagare
3) finisci i soldi, o sei licenziato o cassintegrato o pensionato o esodato ma non hai più di che vivere, magari dopo essere stato sfrattato da Equitalia per impossibilità di pagare Imu tarsu tares irpef e le migliaia di tasse, LO STATO NON TI AIUTA DI CERTO.
TI DICE CHE FINGI DI ESSERE POVERO E SEI UN EVASORE. In Italia i poveri non esistono

4) Se osi frugare nei cassonetti sei…impallinato??

E PRETENDONO CHE VI SIANO ANCHE GLI SQUADRONI PER LA SALVAGUARDIA DELLA DEMOCRAZIA CONTRO IPOTETICI RIBELLI.
Risulta assai evidente in cosa consista il modello democratico: potere totale assoluto dell’1% che può decidere di sterminare chi ormai impoverito non ha niente da offrire loro. Tranquilli, nessuno urlerà VERGOGNA né tantomeno vi saranno proteste in difesa degli ultimi RESI TALI DA QUESTO REGIME TOTALISTA. Se non hai soldi, perdi il titolo di essere umano, soprattutto se autoctono.

Siccome vivere in strada, mangiare gli avanzi frugando nei cassonetti della spazzatura e vivere mendicando non bastava, il Comune di Padova ha pensato bene di dare vita ad una squadra contro i senzatetto: anziché aiutarli, mettere loro a disposizione strutture per farli dormire su un letto, hanno pensato bene di svegliarli e allontanarli, nasconderli insomma.

In un periodo di grave crisi e disoccupazione, in cui il numero dei senzatetto è aumentato ed è in via di aumento – anche perché  per chi non gode dell’aiuto dei parenti nel momento del bisogno ritrovarsi in mezzo alla strada è più facile di quanto si pensi – arriva pure la repressione. Come sorprendersi se molti di loro, per sopportare queste condizioni di vita, si rifugiano nell’alcool aggiungendo disperazione alla disperazione?

Circa i senzatetto, leggi  Dossier clochard e Italia, senzatetto in aumento
Di seguito l’articolo de Il Mattino di Padova:

PADOVA. Servizio anti-degrado operativo in città da qualche giorno. I vigili del turno notturno infatti hanno ricevuto un «ordine di servizio» in cui gli si impone di svegliare e allontanare tutti gli eventuali clochard che trovano nella loro azione di controllo del territorio. Una decisione che, ovviamente, arriva per input diretto dell’amministrazione comunale, che controlla la polizia locale.
Gli agenti impiegati ogni notte per il controllo della città (in realtà soprattutto per il traffico) sono sei. L’operazione di «pattugliamento» anti-clochard si concentra in particolar modo nelle zone della stazione, di piazza Mazzini e delle piazze del centro.
Fonte: http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/11/23/news/a-padova-nasce-la-squadra-anti-clochard-vigili-in-azione-per-allontanarli-1.8166902
http://www.nocensura.com/2013/12/padova-arriva-la-repressione-contro-i.html

La Valle del Mela diventa la “Valle dei Tumori”, insolito aumento di malattie

http://www.resapubblica.it/ambiente/sicilia-la-valle-del-mela-diventa-la-valle-dei-tumori-insolito-aumento-di-malattie/

domenica 22 dicembre 2013 – 15:25

Pubblicato in AmbienteMedicina & Salute
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In Sicilia, la splendida Valle dei Mela, nel messinese, si è trasformata nella Valle dei Tumori. Si registra un aumento delle malattie legate alle modifiche del DNA, indaga la magistratura

Sicilia – La Valle del Mela, in provincia di Messina, si è trasformata nella Valle dei Tumori. Si registra infatti un insolito aumento di malattie legate alla modificazione del DNA, con una statistica deitumori di due volte superiore alla media nazionale.

In particolare, in questa zona della Sicilia nella quale sorgono i comuni di Pace del Mela, Santa Lucia del Mela, Gualtieri, San Pier Niceto e Milazzo, c’è particolare aumento del mieloma multiplo, del tumore al colon (negli uomini) e di tumori al seno (per le donne), tumori al sistema nervoso e ai polmoni. Ma anche problemi all’apparato riproduttivo registrati su alcuni soggetti giovani e un cambiamento della struttura del DNA che blocca la produzione di determinate proteine importanti per il funzionamento dell’organismo.

Cosa sta succedendo nella Valle del Mela? La magistratura sta indagando, ma le prime indiscrezioni concentrano i sospetti nelle raffinerie petrolchimiche di Milazzo. Potrebbero uscire anche altre ipotesi, ma – al momento – rimane queste la causa indicata come maggiormente probabile.

Non sono poche le preoccupazioni della cittadinanza e della comunità scientifica. La Valle dei Mela come Valle dei Tumori è un nome che dice già tutto. In Sicilia si apre così un nuovo caso nazionale  dimalattie, quasi sempre tumori, legati ad agenti chimici non controllati. Aspettiamo ulteriori risultati dalle indagini.

Occorre fare attenzione anche al riso, è contaminato!

imporre dei limiti per legge che eresia. Ed il mercato? SI vuole forse scoraggiare gli investimenti stranieri tanto cari a Napoletame-Letta? Proprio all’indomani dell’entrata in vigore del TTIP (Nato economica), sarebbe un insulto razzista nei confronti di queste multinazionali USA che diffondono il bene nel mondo….La Ue delle lobby e delle banche è preoccupata per la salute dei cittadini, ipocrisia senza fine. “Per l’acrilammide la contaminazione purtroppo non dipende direttamente dal metodo di coltivazione o da fattori ambientali, ma dall’esposizione a temperature elevate. Un fenomeno ampiamente conosciuto ed estendibile ad altri prodotti di largo consumo come caffè, cereali tostati, patatine, pane e biscotti.”
Mangiamo da una vita questi prodotti, ora sarebbero tossici? A che gioco gioca la Ue? Li vuole abolire? Vuole far spazio nei mercati ad altri prodotti degli americani togliendo di mezzo la concorrenza locale? Vuole imputare a prodotti consumati da secoli qualche malattia?????
 
Posted By Dharma Cristiano Botti On 16 dic 2013
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Arsenico, acrillamide e cadmio in quantità elevate. Il test di laboratorio effettuato in Germania è un vero shock: tutte le gallette di riso risultano contaminate. Comprese quelle biologiche…
 
Ma non solo le gallette. Secondo una ricerca della Food&Drugs Administration (FDA) americana, praticamente tutto il riso risulta contaminato da arsenico, e per quanto non spinga per l’abandono del consumo di riso (anche perchè sarebbe una bella botta ai mercati, verso cui la FDA ha sempre un occhio di riguardo), consiglia vivamente di variare molto la dieta, con grani e cereali diversi.
 
“Cosa c’è di più innocente di una galletta di riso? Difficile innamorarsene per il sapore neutro e la consistenza che sembra quella del polistirolo. In virtù di questo loro volto asciutto e compassato pensavamo che fossero al 100% sane, soprattutto perché si tratta per la maggior parte di prodotti biologici, senza altri ingredienti tranne il riso ed un po’ di sale. Ebbene la rivista tedesca Oekotest ha sottoposto al laboratorio 20 marche di gallette di riso, tra cui ben 14 da agricoltura biologica, ribaltando queste convinzioni.
Il risultato è allarmante: quasi tutti i prodotti sono contaminati con elementi cancerogeni come l’arsenico, a volte presente in quantità rilevante, e acrilammide, la stessa sostanza che ritroviamo nelle patatine fritte, e che secondo la stessa Efsa, l’Autorità Europea sulla Sicurezza del Cibo, rappresenta una potenziale preoccupazione sanitaria. Da tempo sappiamo che il riso ha la capacità di assorbire grosse quantità di arsenico, prelevando questa sostanza dai terreni. Nelle gallette però questa concentrazione si mostra particolarmente elevata, con una percentuale di composti inorganici di arsenico che mediamente si attesta sull’80% sulla quantità totale dell’elemento chimico. L’arsenico può provenire da residui di fitofarmaci agricoli, ma può anche essere di origine naturale, soprattutto in paesi del Sud Est Asiatico, dove viene rilasciato dai sedimenti nelle acque di falda a causa delle condizioni del sottosuolo.
 
Purtroppo in Europa non esistono soglie minime imposte per legge, anche se la letteratura scientifica non esprime dubbi sulla tossicità e cancerogenità dell’elemento. Gli esperti consultati dall’autorevole rivista di consumatori tedesca, hanno fissato la soglia massima tollerabile di assunzione in 200 mg per kg di prodotto alimentare. Sorprendentemente uno dei pochi paesi che ha fissato una soglia massima, è la Cina che ha imposto un limite soglia di 150 mg per kg di prodotto, probabilmente a causa della posizione geografica ed il grande consumo di riso.
Tornando alle nostre povere gallette gli esperti intervistati espongono forti preoccupazioni anche per l’acrilammide è un composto chimico che si forma negli alimenti, solitamente nei prodotti amidacei, durante la cottura ad alta temperatura (frittura, cottura al forno e alla griglia). Tutte questi valori sono considerati però in funzione del corpo adulto, mentre per i bambini l’esposizione diventa pericolosa a soglie più basse. Tutti i prodotti testati superano questa soglia, ma nella meta delle gallette il residuo risulta particolarmente elevato. Non bisogna poi considerare il rischio di assumere queste sostanze attraverso altri alimenti.
 
Per l’acrilammide la contaminazione purtroppo non dipende direttamente dal metodo di coltivazione o da fattori ambientali, ma dall’esposizione a temperature elevate. Un fenomeno ampiamente conosciuto ed estendibile ad altri prodotti di largo consumo come caffè, cereali tostati, patatine, pane e biscotti. In seguito ad una raccomandazione dell’Efsa gli Stati membri sono stati invitati a monitorare i livelli di acrilammide per un periodo di tre anni e a presentare all’EFSA i dati ottenuti.
 
Anche in questo caso le quantità rinvenute in laboratorio sopra i 100 mg per kg di prodotto sono state valutate negativamente in ben 18 prodotti su 20. L’ulteriore schiaffo d’immagine agli insapori agglomerati di riso pressato deriva dalla presenza elevata di cadmio in tre prodotti biologici. Il fatto più grave, secondo la rivista, è che tutti questi prodotti vengano sponsorizzati come adatti ai bambini di pochi mesi. La raccomandazione principale, invece, è che non vengano consumati troppo alla leggera.”
 
Articolo di: Gabriele Bindi
 
 

L’hamburger McDonald’s contiene solo il 15% di manzo, il resto sono scarti ed ammoniaca

Posted By Dioni On 25 dic 2013.
 
Scandalo McDonald’s – La catena di fast food più famosa al mondo è stata recentemente coinvolta in un gigantesco scandalo alimentare. Dalle analisi eseguite sulle carni degli hamburger, è emerso che quest’ultimi sono formati da manzo per solo il 15%, con la restante parte costituta da ammoniaca e scarti di altre carni.
 
Per fortuna, grazie a Jamie Oliver, chef che da anni lotta contro la catena di fast food più famosa al mondo, portando avanti la tesi che vede le carni utilizzate per gli hamburgher McDonald’s inadatte per il consumo umano, poiché, provenienti da scarti di macellazione addizionate con l’ idrossido d’ammonio,  la multinazionale Usa è stata costretta a cambiare drasticamente la ricetta dei suoi hamburger.
A sconvolgere l’opinione pubblica e le Associazioni dei Consumatori, l’utilizzo di ammoniaca, sostanza altamente nociva, abbandonata da Burger King e altre catene minori di fast food da diversi anni. Senza contare la presenza di scarti di macello (tendini, ossa e cartilagini) e altre parti che potrebbero finire con il compromettere la salute umana, poiché, potenzialmente contaminate dalle feci delle bestie macellate , rintracciabili, oltre che negli hamburger McDonald’s, nel 70% della carne venduta nei supermercati Usa.
 
Approfondiamo
 
Dopo anni di lotte,Jamie Oliver, uno chef che ritiene la carne degli hamburger di Mc Donalds inadatta al consumo umano, ad agosto scorso è riuscito a vincere la sua battaglia: la grande multinazionale ha annunciato proprio allora che avrebbe cambiato la sua ricetta. Capo d’accusa è la pink slime, la tipica poltiglia rosa ottenuta dalla triturazione dei resti della macellazione o della disossatura dei capi di bestiame, lavata con ammoniaca e messa in percentuali variabili nella carne macinata prima di essere surgelata. L’uso dell’ammoniaca, già abbandonato dalla Burger King e dalla Taco Bell, serve ad uccidere i microbi, ma è altamente tossica, anche se, negli Usa, essendo considerata parte del processo di lavorazione, non viene neanche indicata tra gli ingredienti…una tecnica che rende commestibili scarti di animali che a stento i nostri amici a 4 zampe riuscirebbero a mangiare! Dal canto loro, le associazioni di consumatori e genitori, soprattutto da quando è stato reso noto che gran parte delle mense scolastiche utilizzano regolarmente prodotti contenenti l’additivo, hanno iniziato a manifestare le loro forti preoccupazioni e al mega scandalo che ha colpito più volte la catena di fast food più famosa del mondo, legata ad hamburger formati solo al 15% da manzo e per la restante parte da ammoniaca e scarti di macello potenzialmente contaminate dalle feci delle bestie macinate, si è aggiunto il fatto che nei 3/4 della carne macinata statunitense ci sono percentuali variabili di tendini, cartilagini e altre parti potenzialmente contaminate, dato che solo il grasso viene completamente rimosso con appositi mezzi di centrifuga.
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A far scalpore, in tutto il mondo, è stato il caso di David Whipple, balzato agli onori della cronaca per aver acquistato nel 1999 un hamburger da Logan Mc Donalds per 79 centesimi, che ha deposto fresco in un cappotto involontariamente per anni, fino al giorno del ritrovamento, ancora nella sua confezione originale e con scontrino al seguito. L’hamburger non emanava cattivo odore e non presentava segni di muffe o funghi. L’uomo ha persino creato un blog, è stato contattato varie volte dalla CBS, fino a che i produttori di “The Doctor” gli hanno proposto un show televisivo in tema con la sua scoperta. David Whipple ha avvolto premurosamente il suo panino pietrificato in un involucro protettivo, con la paura che potesse danneggiarsi, ma a parte due piccoli urti, l’alimento gli ha solo portato successo, rendendolo celebre in tutto il mondo. Ma quali sono le infezioni che si possono maggiormente contrarre con cibi a rischio?
 
Fonti
 
 
 

Fisco più forte: da febbraio attenti a come gestite il conto corrente

non dubitiamo che l’intento sia stanare gli evasori, quelli che si suicidano  e falliscono apposta per far dispetto al fisco. Naturalmente, se vedranno che un conto corrente appartiene ad un disoccupato o cassintegrato stiamo pur certi che ci verranno a chiedere se abbiamo bisogno di un aiuto. L’importante è che questi controlli non mettano becco nelle transazioni miliardarie della finanza globale
 
Posted By Dioni On 23 dic 2013. 
  
Movimenti e saldi dei conti senza segreti: con le liste selettive effettuate grazie all’Anagrafe tributaria, possibilità di indagini e controlli fiscali dietro l’angolo; fondamentale gestire bene il proprio conto corrente.
 
Dal 31 gennaio prossimo in poi, banche e altri operatori finanziari saranno obbligati a informare il fisco di tutti i nostri conti correnti: saldi e ogni movimentazione. Prima si procederà con la comunicazione dei dati relativi al 2011; poi si procederà con il 2012, il 2013 e così ogni anno. In altre parole, ogni operazione che faremo in banca (dall’apertura di un conto, al prelievo, al versamento, al bonifico bancario) verrà, in tempo reale, comunicata all’Agenzia delle Entrate, per ricostruire il reddito dei contribuenti. Non c’è via di scampo, né ciò può essere evitato.
 
Tutti i dati bancari dei singoli contribuenti andranno a costituire un vero e proprio patrimonio informativo per il fisco: un database unico in tutta l’Europa.
 
Finisce l’epoca del segreto bancario per inaugurarsi quella della massima trasparenza.
 
A disposizione tutti i saldi e carte
 
Saranno a disposizione del Fisco i saldi iniziali finali per ciascun anno dei singoli rapporti nonché i dati relativi, per ogni rapporto, agli importi totali delle movimentazioni distinte tra “dare” e “avere”.
 
I rapporti interessati comprendono, tra l’altro, i conti corrente, le cassette di sicurezza, le carte di credito e di debito, gli acquisti e vendita di oro e metalli preziosi e le operazioni extra conto.
 
Tali informazioni saranno inserite in quella che è stata definita l’Anagrafe tributaria.
 
Inevitabilmente, l’elevato numero di dati di cui disporranno gli uffici dell’Agenzia delle Entrate inciderà sulle modalità delle indagini finanziarie, rendendo innanzitutto superfluo, d’ora innanzi, richiedere informazioni sui conti al contribuente o alle banche.
 
Sulla base dei dati ottenuti, l’Amministrazione potrà effettuare delle liste (cosiddette liste selettive) in cui vi inserirà i soggetti a potenziale rischio di evasione fiscale.
 
Sino ad oggi, l’Anagrafe ha contenuto solo i dati personali, compreso il codice fiscale, del titolare del conto, l’esistenza dei rapporti e la loro natura. Non venivano indicate né le somme contenute nel conto né la consistenza di una certa gestione. Il ricorso all’Anagrafe permetteva di individuare solo l’esistenza dei rapporti.
 
Gestire bene i conti correnti
 
Soprattutto ora che nella nuova Anagrafe dei conti confluiranno anche i dati di saldi e movimentazioni finanziarie, diviene fondamentale per i contribuenti gestire in modo più razionale i propri conti correnti ricorrendo in maniera sempre più frequente a strumenti di pagamento tracciabili.
 
Sarà così necessario, per ogni bonifico, prelievo o versamento, chiarire con precisione la causale dell’attività, anche al fine di tenerne traccia in futuro, in caso di eventuali controlli: controlli che, ovviamente, posso intervenire anche a distanza di anni, quando ormai la memoria potrebbe aver dimenticato le ragioni di una determinata attività sul conto corrente.
 
Insomma, bisognerà gestire il conto al pari di un bilancio societario.
 
Siamo ormai già abituati ad utilizzare i sistemi tracciabili per via della riduzione a 999,99 euro del limite all’utilizzo del denaro contante. Questa, però, dovrà essere la regola.
 
Rivedere abitudini e meccanismi di gestione dei propri movimenti finanziari, sia in entrata che in uscita, costituisce di fatto un obbligo per i contribuenti chiamati a contrastare efficacemente il potenziamento delle indagini finanziarie.
 
Le liste selettive
 
Per contrastare l’evasione fiscale, l’Agenzia può accedere alle informazioni raccolte dagli intermediari finanziari e trasmesse all’Anagrafe tributaria così da creare liste selettive di contribuenti da sottoporre a verifica controllo. Dati individuali, quali saldi attivi e passivi e operazioni fuori conto, vengono comunicati al Fisco che li elabora individuando particolari anomalie finanziarie nei comportamenti dei contribuenti come la realizzazione di operazioni non coerenti rispetto al proprio profilo economico-finanziario oppure l’utilizzo di particolari mezzi e modalità di pagamento.
 
Per l’approfondimento leggi l’articolo “Indagini finanziarie: le fasi del procedimento
 
Attenti all’uso ripetuto di piccole somme in contanti
 
Gli usi ripetuti e ingiustificati di contante oppure il ricorso a tecniche di frazionamento dei pagamenti, l’utilizzo di carte di pagamento non coerente con le ordinarie modalità operative così come movimentazioni eccessive dei conti di deposito costituiscono tutte anomalie finanziarie che, combinate e suffragate da ulteriori informazioni, potrebbero insospettire il fisco. Il che potrebbe far inserire il contribuente nelle liste dei soggetti da sottoporre a controllo, da effettuare anche con strumenti di accertamento di massa quali lo spesometro e il redditometro.
 
Tutti sotto controllo
 
Le indagini della finanza non riguarderanno soltanto i portatori di partita IVA, i professionisti e gli imprenditori, ma tutti i contribuenti, sia persona fisica che giuridica e indipendentemente dal fatto che svolgano un’attività d’impresa o di lavoro autonomo.
 
Sotto esame anche i conti “collegati” al contribuente
 
Operare in modo “pulito” sul vostro conto e in modo “sporco” su quello di un familiare, anche se pensionato, non aiuterà i contribuenti. Infatti, le indagini potranno partire anche da rapporti che risultano intestati a soggetti terzi (ad esempio: il coniuge o i soci nelle società a ristretta base partecipativa).
 
L’amministrazione deve provare che l’intestatario del conto è un prestanome?
 
In merito ai controlli partiti da conti correnti di terzi, la Cassazione ha manifestato due opposti orientamenti interpretativi.
 
Accertamento legittimo: secondo il primo orientamento, basterebbe il solo vincolo coniugale o familiare con il contribuente, o con l’amministratore della società a estendere il controllo bancario al contribuente. È infatti un classico espediente quello di intestare un conto corrente al coniuge quando il contribuente sia soggetto a verifiche fiscali [1].
 
Accertamento illegittimo: con un secondo ed opposto orientamento, la Corte [2] ha affermato la necessità che l’amministrazione debba provare, anche tramite presunzioni, la natura fittizia dell’intestazione o comunque la sostanziale riferibilità al contribuente dei conti intestati a terzi o di singoli dati o elementi di essi.
 

[1] Cass. sent. n. 1452/2009. Con ordinanza 13 settembre 2010, n. 19493, la Cassazione ha stabilito che “l’estensione delle indagini bancarie anche a soggetti terzi rispetto alla società, non può ritenersi illegittima in quanto tutti detti soggetti hanno riferimento nella società o quali amministratori e soci, o quali congiunti di questi e, quindi, in una società, come nella specie, la cui compagine sociale e la cui amministrazione è riferibile ad un unico ristretto gruppo familiare, ben si può ritenere che l’esistenza di tali vincoli sia sufficiente a giustificare la riferibilità al contribuente accertato delle operazioni riscontrate sui conti correnti bancari intestati a tali soggetti, salva, naturalmente, la facoltà di questi di provare la diversa origine di tali entrate (…). Inoltre (…), la verifica può estendersi anche ai conti dei congiunti degli amministratori della società contribuente, essendo il rapporto familiare sufficiente a giustificare – salvo prova contraria – la riferibilità al contribuente accertato delle operazioni riscontrate sui conti bancari degli indicati soggetti”.
 
[2] Cass. sent. n. 21454/2009.
 
 
 

PIOMBO NEI VACCINI: LA RICERCA CENSURATA DELL’UNIVERSITA’ DI PAVIA

Posted By Dioni On 25 dic 2013
 
Spesso le scoperte più inaspettate nascono dalle curiosità più ingenue.
Questa volta la curiosità è stata quella di una studentessa dell’Università di Pavia, laureanda in medicina, che decise di svolgere un’indagine nanopatologica sui vaccini, per ricercare in essi eventuali agenti inquinanti.
La scoperta – o meglio: la sorpresa – è stata quella del professor Stefano Montanari (1), laureato in Farmacia, specializzato in Microchimica e considerato tra i massimi esperti europei in nanopatologie, che ha dapprima avvallato la ricerca della studentessa e in seguito, stupito dai risultati che stava conseguendo, ha continuato a svilupparla autonomamente, arrivando a conclusioni inaspettate.
 
«Tutto ciò che si inietta tramite siringa dovrebbe essere prodotto in maniera assolutamente sterile, in un ambiente privo di polvere – spiega il professor Montanari – Inoltre, ogni prodotto realizzato per tale scopo, dovrebbe essere ricontrollato in modo maniacale prima di arrivare sui banchi delle farmacie».
 
Eppure, non va sempre così. Anzi. Va SEMPRE in modo diverso.
 
Continua Montanari: «Abbiamo analizzato 24 vaccini diversi, di diverse case farmaceutiche e con diversa collocazione terapeutica o preventiva. E abbiamo riscontrato che in ciascuno di essi erano presenti microparticelle fatte di sostanze inorganiche non biodegradabili e non biocompatibili, che non dovrebbero assolutamente esserci».
 
Il professore afferma che si tratta di particelle minuscole, grandi da pochi millesimi di millimetro fino a un milionesimo di millimetro appena, che non provocherebbero “reazioni visibili dal punto di vista clinico” ma che, proprio perché minuscole, vengono trasportate dal sangue in ogni distretto del corpo.
 
«E allora è questione di fortuna o di sfortuna – spiega ancora il dottor Montanari – perché, a seconda di dove le microparticelle si depositano, poiché non sono né biodegradabili né biocompatibili, possono provocare conseguenze da non sottovalutare. Se, ad esempio, finiscono nel cervello, possono provocare malattie quali l’autismo».
 
Il professore, sensibile alle conseguenze della sua scoperta, ha provato a informare i produttori di vaccini, ma la sua premura non è stata accolta – per dirla con un eufemismo – con grande entusiasmo.
 
«Nel vaccino Gardasil, oggi molto utilizzato contro il papilloma virus, responsabile del cancro al collo dell’utero, ho rintracciato del piombo. Sono stato a Roma, presso la sede dell’azienda che lo produce, e ho girato anche un servizio televisivo, che però non è mai andato in onda, a seguito delle minacce ricevute dallo stesso produttore televisivo. Nei mesi successivi, sono stato interrogato per ben due volte dai carabinieri, i quali ora hanno tutta la documentazione con i dati delle mie ricerche, ma a tutt’oggi non hanno ancora fatto nulla».
 
Forse la scoperta del professor Montanari è scomoda per qualcuno?
 
La dottoressa Rima Laibow (2), direttrice medica della Natural Solutions Foundation e da sempre impegnata nella lotta contro gli OGM e nella denuncia dei danni creati dalle lobbies farmaceutiche, afferma: «I vaccini sono tremendamente pericolosi e non hanno un background scientifico. Sono nati della frode e perpetrati in essa. Agiscono contro il sistema immunitario. Il loro scopo è fare denaro e creano infertilità, diabete… solo per citare alcuni “effetti collaterali”. Per esempio, la vaccinazione della polio. Ma poi si vede che c’era la polio post vaccino. La polio si è diffusa con la vaccinazione della polio.»
 
La conclusione è che l’industria farmaceutica non fa denaro se noi siamo sani (3). E allora, dove trovare le soluzioni?
 
La dottoressa Laibow propone un approccio olistico e il più naturale possibile alle cure, affermando che una buona alimentazione, quando assicura il giusto apporto di vitamine, minerali e bioflavonoidi, è la migliore arma per mitigare gli effetti delle sostanze tossiche, guarire le cellule malate e rafforzare il corpo.
 
Fonti: