SPY FINANZA/ Le strane “coincidenze” dietro al crollo di Lehman Brothers

ma questa viene chiama “indipendenza delle banche centrali”. Indipendenza da un controllo parlamentare che concede alle banche il potere assoluto. La Ue infatti si è scatenata contro l’Ungheria che ha invece voluto che la sua banca centrare rispondesse al parlamento dei cittadini. Tradotto: un controllo delle banche da parte della collettività è considerato atto totalitarista dai difensori della democrazia in nome e per conto delle banche

Mauro Bottarelli
mercoledì 25 dicembre 201 3
E la Bce? Non è forse diventata il fulcro dell’intero sistema Europa, politico ed economico, grazie a questa crisi? Unione bancaria, supervisione unica, regolamenti per i fallimenti e le nazionalizzazioni di istituti, tassi d’interesse, operazioni di finanziamento e rifinanziamento: quale Stato può andare contro la Bce?
Nessuno e l’Italia ne sa qualcosa. Chi ha creato, infatti, se non l’Eurotower, il cordone ombelicale debitosovrano-sistema bancario, con la liquidità offerta a costo zero alle banche affinché con quei soldi comprassero titoli di Stato dei paesi in crisi, abbassando artificialmente lo spread?

Quell’incesto oggi è sotto gli occhi di tutti, solo le banche italiane hanno 450 miliardi di debito pubblico nei bilanci, quelle greche hanno ricomprato il 99% del debito ellenico detenuto da soggetti esteri, spalancando le porte al fallimento del Paese senza conseguenze, quelle spagnole pure, quelle portoghesi anche: i governi di questi paesi possono forse fare qualcosa al riguardo? No, devono sottostare alle regole della Bce, la quale può uccidere o lasciare in vita un governo come una banca con una semplice decisione sui tassi, visto che non esiste più alcuna leva di sovranità per le nazioni.
La Bce di Trichet era così forte? No, lo sta diventando sempre più e sempre più in fretta quella di Mario Draghi, uomo Goldman Sachs. Eccesso dietrologico? Forse, ma rileggete le parole di Carroll Quigley , datate 1966 e provate a pensare se tutto quanto può essere stata soltanto un’enorme coincidenza? Anche questa crisi è stata solo frutto di banchieri d’affari avidi, regolatori miopi e agenzie di rating idiote oppure si è sfruttata l’occasione per un duplice effetto? Ovvero, far purgare un sistema ormai marcio tra derivati e altre porcherie e contestualmente preparare il campo per l’ascesa della Fed e delle altre banche centrali a nuovi riferimenti politici. Perché chi ha visto nascere, partire questa crisi, è stato solennemente spernacchiato o circondato dall’indifferenza?
Non erano in pochi ad averla predetta, eppure il 15 settembre 2008 qualcuno ha deciso che la crisi doveva prendere un’altra piega e un’altra velocità: chi ha deciso di far morire Lehman Brothers, salvando tutti gli altri? Perché AIG salvata, Freddie e Fannie salvate, Bear Stearns salvata e Lehman  Brothers no, con le conseguenze che il mondo ha pagato? La Fed di Ben Bernanke di concerto con Henry Paulson, ex Segretario al Tesoro Usa. Il giorno successivo al fallimento, il Financial Times scrisse che «lasciar crollare Lehman è stato coraggioso. Potrebbe anche essere stato intelligente»: lo riscriverebbe oggi? Quasi certamente sì, perché quel fallimento era strumentale a un’unica cosa: tramutare la Fed nel motore immobile del sistema economico-politico-finanziario Usa e mondiale. Il primo settembre 2010, Dick Fuld, ex capo di Lehman Brothers, tuonò di fronte alla Financial Crisis Inquiry Commission:
«Paulson ha fornito dati compromessi agli altri istituti di credito quando c’era bisogno di aiutarci, non avevamo problemi di liquidità». Il riferimento di Fuld è noto: nella notte del 14 settembre 2008, quindi il giorno prima della bancarotta, ci fu un meeting fra Paulson e i vertici delle principali banche di Wall Street. Erano presenti anche il presidente della Fed di New York Timothy Geithner, il numero uno di Bank of America, Kenneth Lewis, e il capo della Sec, Christopher Cox. Lo scopo era uno solo: verificare le possibilità di un sostegno finanziario per Lehman Brothers. Servivano circa 100 miliardi di dollari, almeno secondo i dati in mano al Tesoro. Tuttavia, ci fu il veto completo di Paulson e Merrill Lynch. Gli altri non mossero un dito e Lehman fallì. Ma nella stessa settimana della bancarotta di Lehman Brothers sono state salvate American International Group e Merrill Lynch, mentre fu concesso a Goldman Sachs e Morgan Stanley di diventare holding bancarie:, perché, invece, a Lehman Brothers fu impedito di cambiare statuto?
Soltanto Lehman Brothers utilizzava i Repo (Repurchase agreement, cioè un contratto pronto contro termine) per ottenere liquidità a breve termine, esternalizzando le perdite, che nel frattempo per Lehman avevano superato l’intero valore delle attività della banca? No, ma la differenza è che affondando Lehman Brothers si affondava un simbolo e si rimetteva Wall Street, così come il Congresso, nelle mani della Fed, inviando anche uno scossone globale agli altri sistemi finanziari esposti verso l’ex gigante, mentre il fallimento di AIG avrebbe riguardato quasi esclusivamente l’America – per non parlare di Freddie e Fannie – e avrebbe richiesto un intervento che all’epoca non era ancora digeribile dalle masse statunitensi, dalla politica in senso lato e dai mercati. Ma poi i tempi cambiano, il primo presidente di colore e democratico arriva alla Casa Bianca, promettendo di far pagare il conto della crisi a Wall Street e invece facilitandola con ogni mossa e lasciando campo sempre più libero allo strapotere della Fed.
Tutte coincidenze, ovviamente. Come il fatto che fu l’alfiere della globalizzazione, Bill Clinton, a creare le condizioni della crisi subprime con la sua politica di mutui a cani e porci con garanzie zero, obbligando le banche a cartolarizzare come non ci fosse un domani per proteggersi e far pagare il conto dei fallimenti ai cittadini che comprav ano qualsiasi cartaccia gli venisse proposta come investimento. Solo coincidenze. Ancora tanti auguri, Fed. E a v oi, buon Natale.
 
(2- fine)
http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2013/12/25/SPY-FINANZA-Le-strane-coincidenze-dietro-al-crollo-di-Lehman-Brothers/print/454772/

Scorie nucleari, da marzo 2014 al via il Deposito unico nazionale

Scritto da: Marina Perotta – mercoledì 25 dicembre 2013
Da marzo 2014 partiranno i lavori per l’individuazione della zona adatta per costruire il Deposito unico che ospiterà le scorie nucleari nazionali in Piemonte
  
Il 72% delle scorie nucleari nazionali sarà stoccato nel Deposito Nazionale unico, così come imposto da Bruxelles che li accoglierà e per informare i comuni sedi di servitù nucleari qualche giorno fa la consulta Anci e il Sindaco di Caorso Fabio Callori hanno avuto un incontro con l’Ispra e Flavio Zanonato ministro per lo Sviluppo economico per avere aggiornamento relativi al processo avviato per la costruzione del Deposito. All’incontro erano presenti i sindaci di Caorso, Trino Vercellese, Ispra, Latina, Sessa Aurunca, Saluggia, Bosco Marengo, Rotondella e Roma perché entro il 2015 bisognerà presentare a Bruxelles il piano con l’indicazione di dove questo Depositi sarà costruito, ossia un bunker sotterraneo tra i 100 e i 700 metri di profondità e rivestito di granito.
 
Ha detto il sindaco Callori:
 
Se tutto procederà senza intoppi e come auspicato numerose volte dall’ANCI per gli inizi di marzo si aprirà formalmente il processo di consultazione finalizzato all’individuazione dei siti su cui, come Comuni, chiediamo la massima trasparenza, in ogni fase.
 
Le scorie nucleari dunque saranno stoccate in un unico deposito e rientreranno anche quelle che attualmente sono all’estero inviate per essere riprocessate. A disporre il documento con le linee guida rispetto ai criteri e prassi per l’impostazione del Deposito è l’ISPRA che terminerà appunto entro marzo 2014 il suo lavoro di studio.
 
Infine la Consulta Anci ha incontrato anche l’ISS, Istituto superiore di Sanità che ha avviato una indagine epidemiologica per cui si attendono i risultati. Ha detto Callori:
 
Apprendiamo che a marzo 2014 dovrebbero essere finalmente presentati i risultati. Confidiamo che questa volta i tempi possano essere rispettati e che le popolazioni possano avere finalmente contezza dello stato di salute dei territori rispetto alla passata generazione del nucleare.
 
Ecco a cosa servirà il tunnel della Val Clarea a Chiomonte; è dal 2005 che lo dico

LEGGE DI STABILITA’: AUMENTANO LE TASSE

Questa volta non possono dire di non avere messo le mani nelle tasche degli italiani.
 
Nel seguente link si legge “l’anno prossimo il 67% delle coperture arriva infatti da maggiori tasse con il prelievo fiscale e contributivo che aumenta di 2,1 miliardi nel 2014, di circa 600 milioni nel 2015 e di 1,9 miliardi nel 2016.”:http://qn.quotidiano.net/politica/2013/12/23/1001098-legge-stabilita.shtml.
Nell’articolo trovate anche tutte le novità sulla legge di stabilità.
 

Grecia, causa la crisi gli automobilisti riconsegnano le targhe

di REDAZIONE

A causa della crisi economica che ormai da sei anni perdura in Grecia, migliaia di automobilisti stanno facendo la fila in questi giorni davanti agli sportelli degli uffici della motorizzazione o del fisco per riconsegnare le targhe dei loro veicoli ed evitare così di pagare la costosa tassa di circolazione per l’anno prossimo. Le Tv greche dedicano molto spazio alla vicenda e trasmettono le immagini delle persone in fila con le targhe in mano che ammettono davanti alle telecamere di non potersi più permettere di pagare alcune centinaia di euro di tassa sull’auto. Imposta che supera i 1.000 euro per le macchine di lusso.

“Solo quest’anno sono stati circa 70.000 gli automobilisti che hanno riconsegnato le targhe dei loro veicoli”, ha detto Charis Theocharis, un funzionario del ministero delle Finanze. Naturalmente i furbi non mancano mai e c’è sempre chi, dopo aver riconsegnato le targhe vere, applica sulla propria autovettura targhe false. Come ha fatto Michalis Liapis, 60 anni, ex ministro dei Trasporti e della Cultura nei precedenti governi di Costas Karamanlis (Nea Dimokratia), fermato martedì scorso dalla polizia stradale alla periferia di Atene per un controllo di routine mentre guidava un Suv con targhe false appunto per non pagare la tassa di circolazione né l’assicurazione. I redditi dei lavoratori greci, come confermano studi condotti dai maggiori sindacati greci, sono diminuiti di circa il 40% dal 2009 mentre, secondo i rivenditori di auto, dallo stesso anno sono state riconsegnate le targhe di almeno un milione di autoveicoli.

In forte sofferenza anche il mercato automobilistico ellenico: sempre secondo i concessionari di auto, nel periodo gennaio-novembre di quest’anno sono state registrate solo 55.000 mila nuove immatricolazioni con un calo delle vendite del 40% rispetto allo stesso periodo del 2012, il picco più basso fra tutti i Paesi dell’Ue.
http://www.lindipendenza.com/grecia-causa-la-crisi-gli-automobilisti-riconsegnano-le-targhe/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=grecia-causa-la-crisi-gli-automobilisti-riconsegnano-le-targhe&utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

Prodi Condannato

come? Un alfiere della società civile, della serietà al governo condannato? Ah no certo, mica da un giudice italiano, eh
 
BY  ANSAWEB  – 20 DECEMBER 2013
  
condannato (1)
Romano Prodi
 
Romano Prodi è stato condannato dalla Corte di Giustizia Europea per azioni compiute quando era Presidente della Commissione e nessuno dei media importanti nazionali, sia della carta stampata che soprattutto della TV, sempre pronti a guardare nel letto dei politici, ne ha fatto cenno? Queste le motivazioni di condanna espresse dalla Corte a carico del Prof. Prodi: 1 – aver fornito al Parlamento Europeo notizie false e non documentate; 2 – aver emesso comunicati che mettevano in dubbio l’onorabilità di alti dirigenti che non si erano sottomessi alle sue imposizioni; 3 – aver tentato di ostacolare la giustizia. I fatti che hanno portato alla condanna risalgono al 2002-2003 e si riferiscono a una contorta vicenda relativa all’Eurostat, innescata dalla lettera di una funzionaria che si riteneva discriminata. L’inchiesta è iniziata per capire se tali irregolarità fossero state effettuate su iniziativa di dirigenti o addirittura dallo stesso responsabile della Commissione, Prodi.
 
È cominciato così il rimbalzo delle responsabilità, nonché la “fughe di notizie” – questo afferma la sentenza – depistate verso giornali amici. Proprio per la paura di rivangare anche questioni irrisolte del passato (gli scheletri nell’armadio: Iri, Nomisma), Prodi ha pensato bene, da far suo, di chiudere con un colpo di mano gli Istituti, ma, non avendo elementi per mandare a spasso un migliaio di persone li ha destituiti tutti dai loro incarichi, tenendoli a non fare nulla fino alla pensione!
 
In Italia questi si sarebbero trovati un secondo lavoro, e comunque tutti a ringraziare il benefattore che paga senza far fare niente; ma all’estero, qualcuno dal senso civico sviluppato e con un sano amor proprio, si sente discriminato e sottostimato… e si lamenta.
 
Col suo modo di fare credeva di passarla franca, padroncino anche all’estero, ma, fortunatamente, da quelle parti sanno bacchettare le mani come agli studentelli presi con le mani nella marmellata, anche se si tratta di Professoroni.
Siccome anche questa volta i giornalisti e le TV non ne parlano, v’invitiamo a condividere Grazie.
 
 
Vedi anche: Conto Corrente la rapina del Governo Prodi Condannato
il gruppo Bildeberg Prodi Condannato

Un nuovo spettro si aggira per l’eurozona: l’Unione bancaria

ma che malelingue. Ma è roba da ….antidemocratici criticare la Ue che è un progetto umanitario di amore e pace…Se le lodi vengon da quel sant’uomo campione di onestà, un uomo del popolo come saccomanni….come non credere all’Unione bancaria come grande progresso umano?

ECONOMIA – Un nuovo spettro si aggira per l’eurozona: l’Unione bancaria
di Angelo Fontanella – 24/12/2013
Fonte: statopotenza

Raggiunto nella notte ed a porte chiuse all’Ecofin l’accordo per la gestione “ordinata” dei fallimenti bancari. Una maratona che, ufficialmente, doveva mettere in sicurezza un settore delicatissimo, per evitare di far pagare ai contribuenti i default delle banche. Siamo di fronte all’ ennesimo favore fatto alle banche a discapito dei popoli europei. Siamo all’inizio di un lungo cammino che porterà all’unione bancaria, quello che la Bce e molti governi definiscono come il primo passo verso la vera unità europea sul piano economico. L’unione bancaria viene salutata da tutti loro, come una grande conquista, in realtà non è altro che il primo passo verso il secondo furto legalizzato più grande della storia, dopo quello della sovranità monetaria, che non viene fatto attraverso le armi tradizionali, come una qualsiasi rapina standard, ma attraverso la finanza.

La servilissima stampa nazionale riporta le dichiarazioni festanti del ministro dell’economia Saccomanni, il quale parla di grande vittoria dell’Italia sul tema dell’unione Bancaria. “L’accordo raggiunto, permetterà di evitare che vi sia un’altra Lehman Brothers a Roma”. Come sempre capita da un bel po’ di tempo a questa parte, non c’è proprio niente da festeggiare per noi, molto per i banchieri, chiaramente.
Da Asmussen a Draghi la motivazione ufficiale per la creazione di questo meccanismo sarebbe quella di non coinvolgere i governi e i contribuenti nel processo di fallimento delle banche. In caso di fallimento di una banca, o anche solo in caso di gravi difficoltà attraversate, si prevede che a pagare siano gli azionisti della banca in primo luogo e successivamente gli obbligazionisti. Esiste però anche un terzo passaggio, quello che si può facilmente chiamare “modello Cipro”, e cioè che a pagare siano anche i correntisti. I conti correnti fino a 100 mila euro dovrebbero essere assicurati e quindi esclusi dal provvedimento, ma anche in questo caso è meglio non fidarsi. Infatti se si guardano i dati sulle sofferenze bancarie, si evince come la possibilità di non toccare quei conti correnti sia irrealistica. Di certo ci si prepara a legalizzare il furto del denaro presente sui conti correnti. Non sarebbe la prima volta visti i casi di Cipro, con prelievi forzosi fino al 30%, e il mini prelievo del sette per mille dai conti correnti, made in Italy. Questa procedura si chiama bail-in e dovrebbe entrare in vigore dal 1 gennaio del 2016 anche se in molti premono per anticipare i tempi, per un motivo ben preciso: gli enormi passivi di bilancio delle banche, dovuti a speculazioni e ad investimenti andati a male, nonchè all’enorme quantità di titoli di stato in pancia, per cui i rischi di crollo sono più che concreti, alla faccia della solidità delle banche europee sbandierata in giro dai burocrati. Per questo motivo è quanto mai necessario trovare una copertura, nel caso si verifichi qualche incidente prima di quella data, e a pagare saranno i risparmiatori. Dopo aver dissanguato lavoratori dipendenti, artigiani, piccoli imprenditori, pensionati e creato la prima d’allora sconosciuta categoria degli esodati, i banchieri sono pronti a succhiare i risparmi di quei pochi fortunati che ancora li hanno, sopravvissuti alla tassazione draconiana. Ce lo chiede l’Europa…
Tante altre notizie su www.ariannaeditrice.it

I soldi del Pd non si toccano

chissà chi gestisce quell’appalto di 23 MILA euro per un sito internet del comune….Si capisce perché i governi Prodi introdussero le tanto care ESTERNALIZZAZIONI. Le mafie vanno legalizzate.

Il ‘caso’ Arrighini: chi tocca i soldi muore

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giovedì, 26 dicembre 2013,
di aldo grandi
Andrea Arrighini, 46 anni è nato a Pietrasanta e abita a Forte dei Marmi, è produttore Mediaset, incaricato dal Comune di Lucca come consulente per i grandi eventi e la promozione del turismo a Lucca. Incarico gratuito. Ha iniziato la collaborazione a fine maggio 2013 e l’ha conclusa, dimettendosi, pochi giorni fa. In questa interSvista esclusiva e senza peli sulla lingua, si toglie non qualche sassolino, ma vere e proprie pietre dalle scarpe.
 
Il sindaco Alessandro Tambellini le ha telefonato per farle gli auguri di Natale dopo le sue dimissioni?
 
No, ce li siamo fatti al momento in cui mi ha comunicato che accettava le mie dimissioni dall’incarico.
 
Qualcun altro l’ha cercata per manifestarle solidarietà?
 
Oltre agli assessori Massimo Tuccori e Giovanni Lemucchi, no.
 
Ci spiega per quale motivo lei si è dimesso?
 
Mi sono dimesso per poter difendermi e replicare alle accuse che sono state pubblicate a mezzo stampa dal quotidiano La Nazione e mosse al mio indirizzo dal suo caposervizio. Ho rietnuto, quindi, di dovermi dimettere per correttezza verso l’amministrazione comunale perché, per replicare, avrei dovuto coinvolgere figure di primo piano dell’amministrazione medesima come, ad esempio, l’assessore Alda Fratello.
 
A proposito. La Fratello aveva detto che non si era mai occupata delle proiezioni luminose sponsorizzate di piazza del Giglio e di piazza Bernardini, bensì di tutte le altre ossia quelle non contestate.
 
E’ questo punto che voglio chiarire subito visto che l’assessore Fratello non ha ritenuto opportuno precisare alcunché, di fronte alle inesattezze e agli errori sull’articolo pubblicato, lasciando l’assessore Tuccori e il sottoscritto in un alone di sospetto assolutamente inopportuno dal momento che lei non si era mai occupata delle proiezioni, ma le avevamo seguite tutte noi. Non solo l’assessore Fratello non ha replicato, ma ha permesso alla stampa di avallare quella dichiarazione a lei attribuita in cui sarebbe stata raggirata e tenuta all’oscuro di tutto da parte nostra arrivando a parlare, addirittura, di omonimie. Dopo sei giorni io aspetto ancora una rettifica dell’assessore Fratello in merito a quanto ha dichiarato. Altrimenti sarò costretto a querelarla.
 
Certo che il sindaco Tambellini non ha mosso un dito né avanzato una obiezione per difenderla.
 
Io, però, parleri al plurale e direi per difendervi visto che la gravità delle accuse che venivano mosse al sottoscritto e all’assessore Tuccori erano avallate da un altro assessore appunto la Fratello. Tambellini, dal mio punto di vista, avrebbe dovuto pretendere, immediatamente, una rettifica perché le sue parole erano palesemente false e hanno arrecato un danno professionale al sottoscritto e all’assessore Tuccori che, nella vita, non è un politico di professione, ma un funzionario di banca. Ritengo inqualificabile il comportamento, in questa circostanza, dell’assessore Fratello e spero che il sindaco prenda immediatamente provvedimenti visto che l’assessore non si sente in dovere, ancora, dopo tanti giorni, di puntualizzare come sono andate le cose.
 
Ma l’assessore Tuccori non doveva dimettersi dopo questa delegittimazione pubblica?
 
Infatti l’assessore Tuccori ha rimesso le sue dimissioni nelle mani del sindaco. Solo a questo punto, per paura di una crisi di giunta, il sindaco si è sentito in dovere di uscire pubblicamente per rinnovargli la fiducia, ma è chiaro che in queste condizioni sarà difficile che l’assessore, per onestà morale e intellettuale, possa portare a termine il programma che avevamo preparato e che, a breve, avremmo annunciato.
 
Scusi Arrighini, ma la Fratello non appartiene alla stessa parrocchia ossia la lista Lucca Civica, di Tuccori e Lemucchi?
 
Sì, infatti questo comportamento è sorprendente. Lasciare che i media diffamino un collega per di più della medesima lista di partito nel silenzio generale è, davvero, inqualificabile.
 
La sensazione è che lei, svincolato com’è da ogni appartenenza politica e, professionalmente, uomo indipendente e legato a un’azienda privata, sia stato sulle palle a qualcuno all’interno della maggioranza.
 
Diciamo che è proprio così. Sin da subito il programma che avevamo condiviso di realizzare con gli assessori Lemucchi e Tuccori, si è scontrato con una realtà tutta politica. E’ chiaro che, se avessimo portato a termine il progetto del cartellone unico e il riassetto di tutto il settore della promozione e pianificazione del turismo, questo avrebbe creato dei problemi a quelle persone che in questi settori hanno fatto sempre clientela. Non era tollerabile che due non politici, come me e Tuccori, potessero gestire direttamente anche il portafoglio economico di tale iniziativa. Sappiamo bene che la politica, queste cose, le vuole gestire direttamente. Così è stato anche per tanti altri progetti.
 
Tipo?
 
Tanti altri progetti di minore entità economica, ma emblematici.
 
Ad esempio?
 
Ad esempio appaltare esternamente il nuovo sito Internet per la promozione turistica del Comune a una cifra a mio avviso, oggi, poco giustificabile, quando potrebbe tranquillamente occuparsene l’ufficio turismo interno a palazzo Orsetti.
 
Arrighini parliamo in soldoni comprensibili a tutti. Quanto sarebbe costato il sito Internet che lei giudica ‘poco giustificabile’?
 
Quando sono entrato in carica ho trovato una determina già fatta e approvata di più di 7 mila euro che per me erano troppi. Si prevedeva una gestione annua del sito Internet del costo di oltre 23 mila euro. Io e l’assessore Tuccori non eravamo d’accordo perché si riteneva si potesse risparmiare questa cifra affidando tutta la gestione all’ufficio turismo e chiudere il progetto solo con la determina esistente. C’era anche una opportunità di contenuti da salvaguardare che ritenevamo non giusto affidare in esterno. Pertanto abbiamo bloccato il progetto di affidare la gestione del sito esternamente. Questa è una delle tante cose che ha generato malcontento.
 
Le malelingue dicono che lei non andasse per nulla in sintonia con il capogruppo del Pd Battistini e che l’antipatia fosse reciproca. E’ vero?
 
Che l’antipatia sia reciproca non è vero, perché contro il consigliere Battistini non ho nulla. Anche a me avevano riferito di un suo non gradimento nei miei confronti. Tuttavia non si può stare simpatici a tutti. Importante è che ci sia un rispetto reciproco.
 
Non sarà che il fatto di non essere, lei e Tuccori, legati aa alcun carro, vi ha, alla fine, creato problemi di coesistenza con gente abituata a ragionare con tessere di partito?
 
Sicuramente e questo si è percepito chiaramente negli ultimi due mesi quando hanno iniziato a comprendere che avremmo completato il programma e che avremmo riordinato un attimo quelli che erano i flussi economici che arrivavano dalle partecipate, dagli enti istituzionali e, quindi, dalla Fondazione Cassa di Risparmio e dagli sponsor esterni. Oltre alla questione della tassa di soggiorno.
 
Cioè?
 
Essendo una tassa di scopo concordata con le categorie, noi prevedevamo di poterla investire nel cartellone eventi e nella promozione turistica – vedi l’accordo Pisa-Lucca, in azioni di marketing e nell’accoglienza – Invece c’è chi ritiene che Lucca non abbia bisogno di queste cose e che sia più opportuno investire soldi sulle casette dei rom addirittura pensate in un luogo strategico come l’area del campo Coni-Palazzetto dello Sport che qualunque amministrazione illuminata dovrebbe vedere come un polmone di verde sportivo a 150 metri dalle mura a disposizione della città invece che un accampamento di nomadi.
 
Lo sa Arrighini che così dicendo si è messo contro anche l’assessore Ilaria Vietina, patrona dei nomadi e in attesa di beatificazione?
 
Poco male. Deve essere il sindaco che deve far capire all’assessore Vietina l’importanza di un’area così strategica per la città di Lucca situata a 150 metri dalle Mura e che può diventare il suo Central Park in un posto magnifico lungo il fiume Serchio. Invece di pensare alle casette per i rom dovrebbe pensare, questa amministrazione, a sviluppare un progetto di fattibilità sportiva visto che ci sono già delle infratrutture come il campo Coni e il palazzetto dello Sport e far sì che quell’area, fino al Foro Boario, diventi una eccellenza sportiva.
 
Pare che il sindaco Tambellini sia preoccupato per la salute dell’assessore Tuccori a seguito delle critiche mossegli negli ultimi tempi da noi giornalisti. Lei cosa ne pensa? C’è da preoccuparsi che l’assessore possa crollare da un momento all’altro per colpa nostra?
 
Io non credo che l’assessore Tuccori possa crollare per le accuse generiche che arrivano dai giornalisti. L’assessore Tuccori può sentirsi non difeso da una amministrazione che non fa quadrato intorno a lui, da questa delle luci di Natale fino alla Lucchese dove sappiamo benissimo che i rapporti con il presidente della società Bacci non sono ottimi.
 
Le malevoci a proposito della Lucchese, sostengono che il sindaco Tambellini non vorrebbe più parlare con Andrea Bacci perché lui gli si sarebbe presentato vantando l’amicizia con Matteo Renzi e, quindi, rivendicando una sorta di diritto ad essere accontentato. Fermo restando che il Comune non ha, comunque, mantenuto gli impegni assunti, è vera questa considerazione?
 
Quelli che sono i problemi politici tutti interni al Pd credo Tambellini saprà come affrontarli. E’ chiaro che Tuccori paga anche una questione Lucchese.
 
Ma a questo punto il cartellone eventi che lei e Tuccori avevate predisposto, che fine farà?
 
Noi eravamo già arrivati ad avere oltre 32 eventi di un certo livello. Credo che a questo punto e visto che, almeno sette eventi, erano il frutto di mie conoscenze personali e professionali, sicuramente salteranno. So già che altri impresari e imprenditori del settore, di fronte all’accaduto, hanno manifestato l’intenzione di non farne più nulla. E non penso che Tuccori possa proseguire nel programma visto che non lo doteranno assolutamente delle risorse che noi avevamo previsto fossero necessarie per attuare il programma. A cominciare dalla tassa di soggiorno e scusate se insisto su questo aspetto…
 
Chi voleva che gli introiti della tassa di soggiorno fossero reinvestiti nel turismo erano Confcommercio e Confesercenti ossia le associazioni di categoria più coinvolte che chiedono un tavolo decisionale di trasparenza sulle destinazioni dei soldi e un capitolo di spesa a parte nel bilancio del Comune. La sua ‘cacciata’ non è anche un attacco verso il mondo del commercio lucchese notoriamente vicino a Lemucchi e Tuccori, ma sulle palle agli assessori comunisti della giunta?
 
Lei che dice?

Slot machines, money transfer, coop onlus: la casta tutela i suoi traffici (Marco Della Luna)

per i protetti del Governo il CONTANTE va bene?

La nota corporation del gioco d’azzardo e delle slot machines era stata scoperta, da un alto ufficiale della Guardia di Finanza, aver evaso somme enormi di tasse, e doveva allo Stato 98 miliardi – ripeto: miliardi. Il governo – questo governo di larghe intese e larghi inciuci – ha ridotto il pagamento a 600 milioni – meno di un centesimo!!!. L’alto ufficiale è stato rimosso. Sommiamo questa vicenda al fatto che giochi d’azzardo e slot machines accettano, anzi esigono, il contante:  quindi sono un mezzo ideale per giganteschi riciclaggi e rilavaggi monetari di soldi di ogni – dico ogni – provenienza: nero, droga, armi, corruzione, prostituzione – , buoni per ogni forza politica e sindacale democratica e responsabile. Ovvio che chi gestisce questi giochi fa comodo a tutta la casta e non solo ad essa; ovvio che possa comandare alla politica e agli uffici che redigono i provvedimenti normativi; ovvio quindi che nella “legge di stabilità” non sia stato introdotta la semplicissima misura di imporre l’identificazione dei giocatori e l’uso del pos, proibendo l’uso del contante, nel gioco d’azzardo e con le slot machines: l’establishment che detiene il potere politico difende i suoi traffici e le sue fonti di reddito:  ditelo ai nuovi, ai quarantenni, a Renzi e Letta, e vediamo se faranno inserire questa misura nel decreto Mille Proroghe, come han promesso di fare per rimediare ad altre due sconcezze piccole. Se non lo fanno, ditegli quel che si meritano, in parlamento, sui giornali, nelle piazze.
Altra importante industria, tutelata perché utile al nero e al riciclaggio e alle tangenti, è quella del money transfer: anche qui non vi è, e non è stato introdotto (perché fa comodo che le cose restino così) alcun reale sistema di identificazione dei pagatori e soprattutto dei percettori delle somme trasferite, mentre abbiamo società di money transfer che abilitano a versare sui loro conti numerosi extracomunitari con o senza reddito, che chiaramente hanno la funzione di legalizzare e inserire nel circuito finanziario contante di opaca provenienza.
Assieme al gioco d’azzardo e al money transfer, altra area protetta del business di regime, soprattutto alla sua componente catto-sinistra, è quella delle cooperative onlus, le quali praticamente non sono soggette a verifiche contabili (esistono controlli interni ai vari club delle cooperative, ma sono pressoché fittizi e non vanno a controllare i movimenti bancari incrociati), ricevono donazioni e sovvenzioni pubbliche e private, in parte – ripeto: in parte – ,  notoriamente, girano sottobanco pingue parte di esse a chi gliele procura (evasione fiscale, tangenti), simulano costi inesistenti (falso in bilancio), spartiscono utili effettivi tra i loro titolari facciali e retrostanti (appropriazione indebita, evasione fiscale). Anche qui significativa è l’omissione di introdurre controlli reali incrociati sui movimenti bancari delle onlus e dei soggetti collegati, nonché sui costi effettivi delle onlus (accertare i costi è indispensabile per accertare i profitti, che sono dati dai ricavi meno i costi).
Questo governo ha proibito il contante nel pagamento persino delle pigioni, ha imposto il pos a destra e manca, ma non è minimamente intervenuto su quanto sopra, non è intervenuto sul grosso dell’evasione, con grande danno per l’erario e per i cittadini, ma con grande beneficio per la criminalità organizzata e per il sistema di corruzione imperante. Eppure il 2014 sarà l’anno della ripresa, grazie a Lorsignori: ci lasceranno più soldi in tasca, ci sarà più lavoro per tutti… quindi, suvvia, è Natale, siate buoni, lasciate che il governo faccia i suoi regali a chi crede, perdonate e pagate la Tasi, pensando che serve proprio a finanziare quegli scintillanti regali!
24.12.13 Marco Della Luna
RITENUTA ALL’INGRESSO DI FONDI CHE ARRIVANO DALL’ESTERO! CIRCOLARE 38E AGENZIA DELLE ENTRATE – COME EVITARE PROBLEMI

l’agenzia delle entrate ha emesso una  nuova circolare, la 38E in data 23 dicembre in relazione alla RITENUTA ALL’INGRESSO. ovvero la ritenuta che le banche italiane saranno obbligate ad APPLICARE A TUTTI I BONIFICI CHE ARRIVERANNO DALL’ESTERO (anche da conti propri) A PARTIRE DA GENNAIO 2014.

FOTO DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE..COME COMPLICARE LE COSE SEMPLICI E CHI SBAGLIA VIENE PUNITO
 
MERCATO LIBERO E’ FRA I PRIMI A PARLARNE E A SPIEGARLA AI PROPRI LETTORI.
Si parla  di una GABELLA DEL 20% che nel 99% dei casi non è dovuta..ma come al solito siamo in Italia….fai lavorare tutti per incassare un cazzo…L’AGENZIA DELLE ENTRATE METTE A SEGNO L’ENNESIMO AUTOGOAL …GENERANDO SEMPRE PIU’ SFIDUCIA NEL SISTEMA E NELLE ISTITUZIONI, AGGRAVIA IL LAVORO DEL CONTRIBUENTE CHE DEVE DIFENDERSI DALLE MILLE REGOLE E REGOLUCCE IMPOSTE DA UN SISTEMA DI CONTROLLO E DI POTERE ARRIVATO A UN PASSO DAL FALLIMENTO…
 
SUL BLOGECONOMYSOCIAL IN UN’AREA GRATUITA MA RISERVATA AI MEMBRI DEI NOSTRI GRUPPI,  ABBIAMO POSTATO UNA NUOVA E IMPORTANTE  CIRCOLARE ESPLICATIVA DA PARTE DEL NOSTRO PARTNER FISCALISTA.
 L’AUTOCERTIFICAZIONE RIMANE L’UNICO STRUMENTO DI DIFESA DA UN FISCO VORACE CHE CREA LEGGI E LEGGINE CON IL SOLO OBBIETIVO DI GENERARE BUROCRAZIA, INCAZZATURE E GETTITO (SPESSO NON DOVUTO)
L’ACCESSO ALL’AREA AL BLOGECONOMYSOCIAL (QUADRO RW NOVITA’) E’ GRATUITO MA SOLO PER LE COLORO CHE FANNO PARTE DEL GRUPPO DI AMICI CHE HA IL CONTO CON UNA BANCA ESTERA NOSTRA PARTNER O CHE FACCIA PARTE DI ALTRI GRUPPI DI LAVORO DI MERCATO LIBERO.
IN ALTERNATIVA L’ACCESSO A TALE AREA PUO’ ANCHE AVVENIRE A PAGAMENTO. LA FEE ANNUALE E’ DI 500 FRANCHI SVIZZERI + IVA.
PER RICHIEDERE L’ACCESSO A PAGAMENTO SCRIVERE A MERCATILIBERI@GMAIL.COM
Il nostro studio di fiscalisti è poi a disposizione dei membri del nostro gruppo che (in relazione a questa nuova normativa)  abbiano bisogno di una consulenza personalizzata. (fatturazione minima di 150 euro + Iva) .  Fatturazione  che viene triplicata  per coloro che non fanno parte del nostro gruppo (450 euro *iva) .
entro poche ore posteremo sul sito BLOGECONOMYSOCIAL una copia dell’autocertificazione da consegnare in banca. Dalla circolare si evince che l’autocertificazione dovrà essere consegnata “al più tardi entro il 30 giugno essendo prevista la prima scadenza di pagamento per il 16 luglio p.v.” vi terremo informati su tutte le prossime mosse delle banche e degli organi competenti.

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