http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45820
Il MES batte un golpe…
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45820
Riflessioni di governo…
Il governo di Pinocchietto Letta ha fatto la pensata: gli affitti di beni immobili non non si potranno più pagare in contanti, ma solo con sistemi rintracciabili.
Nella zucca di Pinocchietto e soci questo sarebbe un durissimo colpo al riciclaggio, un colpo alla malavita organizzata, un colpo all’evasione.
Risultato prevedibile: chi pagava in nero ed era sconosciuto al fisco, continuerà, soprattutto nelle zone ove spadroneggia la malavita organizzata, a pagare in nero, connivente il locatore. Alla faccia dei fessi in regola.
E questo è ancora niente.
L’ex Colonnello della Guardia di Finanza Repetto aveva condotto una inchiesta puntuale sull’evasione delle società che gestiscono le slot machine sul territorio nazionale. Risultato: fra evasione e multe relative (così pressanti per i comuni cittadini) si era arrivati alla bella cifra di 98 miliardi di euro (novantotto miliardi di euro).
Risultato: il Colonnello ha dovuto dare le “dimissioni” ed il Parlamento dei parassiti ha ridotto i 98 miliardi di euro a seicento milioni, meno dell’uno per cento.
Il motivo? Le slot sono un sistema di riciclaggio di soldi provenienti da droga, estorsione, corruzione, prostituzione, armi….
Basterebbe obbligare ad usare il bancomat, rintracciabile, e non obbligare il poveraccio drogato di gioco ad usare solo il contante. Ma in tal modo, i parassiti come farebbero a lucrare insieme alla malavita i soldi di cui sono affamati? E badate che da destra a sinistra i parassiti sono tutti coinvolti.
Li buttiamo a mare? Con una slot legata addosso, magari. Dante lo avrebbe chiamato “contrappasso”. Hai visto mai?
– See more at: http://rinascita.eu/index.php?action=news&id=22834#sthash.twHKQ1dd.dpuf
Una messe di dichiarazioni “buoniste”, Boldrini permettendo, ha concluso il disastroso 2013. L’unico diversivo, il controcanto di Beppe Grillo all’ipocrita messaggio di fine anno dell’ospite del Quirinale.
Un caleidoscopio di ovvietà, previsioni menzognere, falsi messaggi augurali, dati stiracchiati in lungo, in largo, sotto e sopra, benedizioni ee luoghi comuni è stato servito in tutte le salse dai disinforma tori stampa e radio-tv, velinari dei vari poteri.
Il papa ha chiesto maggiore accoglienza per gli immigrati.
Così pure il deputato marocchino del pd Khalid Chaouki, dopo le sue trasferte a Lampedusa e a Roma e dopo la sua dichiarata volontà di far tacere – mettendo fuorilegge – i cosiddetti “razzisti” di “Forza Nuova”.
Sul fronte diritto umanista dei diversi, tra l’altro, è ormai sceso in campo anche il redivivo Marrazzo con tanto di trasmissione in appalto in tv.
E così anche quasi tutti gli altri, da Napolitano, Boldrini e Kyenge in giù, fino all’ultimo rivoluzionario al caviale in un crescendo corale sui “diritti umani” calpestati dal razzismo degli italiani.
Che poi il Vaticano e tutti costoro possano dare l’esempio aprendo le porte dei loro vuoti palazzi, delle vuote seconde case, delle vuote chiese, dei conventi vuoti , delle sedi e dei circoli deserti ma da loro ottenuti per divina o laica concessione, è un’ipotesi dell’irrealtà. Che i vituperati centri di accoglienza dichiarati lager siano un frutto della legge Turco-Napolitano viene rimosso. E viene taciuto anche che le proteste delle “bocche cucite” hanno riguardato, toh, clandestini che magari 24 ore dopo dovevano essere rimpatriati. O che i servizi indecenti dei “kapò con gli idranti” o degli altri appaltatori dei “diritti umani” sono gestiti da enti/cooperative “amici” del potere, clericali, rossi o rosa.
A pagare per tale razzismo, con qualche tassa in più, magari, deve essere il popolo bue, la casta gode l’immunità.
E loro? Continuano a predicare male e razzolare peggio.
Immigrazione selvaggia a parte, altre mille sono state le esternazioni del Buonismo di Regime.
Una decina di milioni di italiani hanno avuto problemi di sussistenza? Non cale.
L’importante è dare spazio, reportages su reportages, alla terribile storia di connazionali andati ad adottare un figlio in Congo, ma trattenuti qualche giorno in più per delle naturali verifiche delle locali autorità, oppure al ritorno e fuga della Shalabayeva, la perseguitata kazaka.
Meno male che almeno quest’anno ci hanno risparmiato altre chicche di propaganda a senso unico come quelle sulle “condizioni della donna in Iran” (e cioè di una condannata a morte per uxoricidio e comunque con pena non eseguita). Probabilmente c’è un ordine di pausa da Washington per non turbare il lavorio diplomatico in corso con Teheran e Damasco.
D’altra parte gli italiani hanno potuto contare su una potente iniezione pubblicitaria sul cosiddetto “femminicidio” (più grave di un omicidio, secondo il Nuovo Diritti Italico) e soprattutto sulla ferma legiferazione su stalking, molestie e così via. Ormai chi corteggia pesantemente il sesso ex debole richia di restare in carcere vari annetti in più di un omicida. Killer che possono godere anche di “permessi speciali” per buona condotta, uscire di prigione, fare il loro comodo, o, come accaduto, evadere.
E sui suicidi per mancanza di lavoro, per tasse e balzelli usurai e di Stato, e sulla disoccupazione, e sulla crisi economica, e sulla fine dei servizi sociali pubblici, e sulla svendita, ai privati e ai “fondi” finanziari, delle maggiori e più ricche aziende a partecipazione statale (e cioè di tutti i cittadini) e sull’aumento dei fallimenti, sui tagli alle pensioni?
Una raffica di buone notizie. Secondo il governo “Alfetta” e i suoi sponsor burocratici da Barroso a Draghi, le tasse sono state abbassate, il “Paese sta uscendo dalla crisi”, il 2014 sarà migliore, e via cantando.
Messaggi calmieratori in un contorno di voci ottimiste contrappuntate da dati pessimisti. La cgia di Mestre dichiara che il peggio è passato? La Bce pure? Peccato che Confindustria o le agenzie di rating o il Censis dica il contrario.
Mentitori, imbonitori, pagliacci.
Dobbiamo mandarli tutti a casa.
– See more at: http://rinascita.eu/index.php?action=news&id=22837#sthash.kMjI2kzF.dpuf
ah naturalmente è al soldo della Merkel…credibile no? Ma come mai lo riportano i giornali tedeschi e non uno in Italia che si passa tanto vittima della Germania? Forse perché farebbe puntare gli occhi sui veri mandanti dei sacrifici umani?
L’Italia è sulla crisi del baratro economico? Poco ci manca secondo il direttore generale della BCE, che in un’intervista all’edizione tedesca del Wall Street Journal ha dichiarato: “L’Italia è sull’orlo del collasso economico e in Europa si pensa ad una riduzione del debito pubblico e del costo del lavoro interno in forme “quasi militari”.
Il caos politico che si è generato in Italia sicuramente tende a far perdere di vista la situazione, tenendo lontano dall’opinione pubblica quali siano i reali problemi che attanagliano il nostro Paese. Il punto è uno solo: la situazione economica italiana, la quale non è per niente rosea, anzi. La cura Monti non è servita a nulla perchè l’economia italiana è tornata dove era in occasione dell’avvento del governo dei tecnici: sull’orlo del crack.
Lo scrive l’edizione tedesca del Wall Street Journal che ha intervistato il tedesco Asmussen direttore della Bce, il quale ha affermato: “L’Italia è troppo grande per essere salvata dall’esterno” ciò significa che con un Italia a rischio di collasso economico, l’Europa non ha nessuno intenzione di iniettare risorse nel nostro sistema e, poiché, lo stesso Asmussen afferma che “l’Italia è strategica per l’Europa” è facile immaginare l’unica soluzione possibile: l’Italia deve salvarsi con risorse da trovare al proprio interno. In poche parole, ce la dobbiamo sbrigare da soli. Già…peccato che per farlo occorrerebbe un governo solido, valido, con ministri capaci e per capaci si intende non dare lo ius soli ai clandestini illegali, come se questo fosse.
L’unico, grande problema dell’Italia. E se l’opinione di Asmussen non sarà isolata, per l’Italia si preannuncia un periodo, lungo chissà quanto, di lacrime e sangue. Se l’orientamento delle cancellerie europee si prospetta un unica strategia politica che preveda una drammatica riduzione del debito e del “costo” del lavoro in forma di fatto militare facendola pagare salatissima a più di mezzo paese, quello che si è visto finora in Italia è niente rispetto a quello che potrebbe succedere in un futuro più prossimo di quanto si immagini.
Fonte: www.net1news.org
Quando qualcuno vuole giustificarsi a tutti i costi tira in ballo altre motivazioni che spesso sembrano non avere alcun nesso.
Questo è il caso di Letta che dopo aver approvato il cosiddetto «decreto milleproroghe», lo strumento con cui si cerca di sanare tutte le situazioni di bilancio ancora pendenti e che obbligatoriamente devono essere portate a termine prima dell’anno nuovo, ha dichiarato “La vicenda del dl salva Roma dimostra come sia essenziale un processo di riforma del sistema legislativo. Per noi è uno stimolo a considerare il 2014 a mettere mano al percorso legislativo, a partire dal bicameralismo perfetto». Fatto sta che nel testo delle “milleproroghe” corretto in fretta e furia per correggere gli errori dei provvedimenti precedenti vi troviamo norme che mettono a posto il pasticciaccio degli affitti d’oro (la possibilità per le pubbliche amministrazioni di rescindere anzitempo i contratti di locazione di uffici e palazzi) e quelle, appunto, del «salva-Roma», che dovevano essere finalizzate ad evitare il default di bilancio per la Capitale e non per favorire gli amici degli amici. Letta in un disperato tentativo di salvarsi in corner ha così voluto sottolineare che «Il decreto è costruito con le proroghe essenziali e accanto a questo si sono prese le norme essenziali del dl Salva Roma che abbiamo deciso di non portare a termine in Parlamento per l’eterogeneità che era venuta fuori». Peccato che se fosse stato per lui e gli altri deputati e senatori si sarebbe votato con il silenzio-assenso di tutti il «salva-Roma» che avrebbe invece riportato i favori elettorali e non, promessi da molti. Non facendo parola del fatto che sia stato Napolitano con una telefonata a bloccare questo scambio di favori che era diventato troppo evidente, Letta si è autocelebrato sottolineano che con il “milleproroghe” “siamo in grado di riallocare 6,2 miliardi di fondi europei dove possono essere spesi subito, evitando così di perderli. È un intervento di tipo amministrativo che assegna 2,2 miliardi a sostegno alle imprese, 700 milioni alle misure a sostegno del lavoro e dell’occupazione, 300 milioni per il contrasto alla povertà e 3 miliardi di euro a sostegno delle economie locali». Chissà se questi fondi faranno la stessa fine del decreto “salva Roma” e quindi spesi per altri interessi. Il dubbio ormai nasce spontaneo in ogni cittadino.
Guerriero del Risveglio
http://www.signoraggio.it/letta-e-il-milleproroghe/
toh, ma guarda. Ma non era la Germania l’unica a beneficiare dell’euro e della Unione Europea?
Crisi economica? Non preoccupiamoci più di tanto della recessione, ormai stiamo uscendo dalla crisi.
O per lo meno, questo è quanto ci vogliono far credere. Per carità, se ce ne fossero le giuste ragioni, sarei il primo ad esserne contento. Ma visto che motivazioni serie per poter realmente vedere il concretizzarsi del “giro di boa” non ci sono , inizio ad essere abbastanza irritato dal comportamento della casta che vuole a tutti i costi farci vedere una realtà distorta.
«Il 2013 è l’anno che verrà ricordato come una svolta generazionale senza precedenti nella storia repubblicana italiana» e il 2014 deve essere l’anno di un’altra «svolta», quella economica e delle riforme perché adesso nessuno ha più «alibi». Il messaggio che Enrico Letta vuole consegnare al Paese nella conferenza di fine anno è duplice: da un lato saluta l’ingresso dei nuovi protagonisti sulla scena politica – con un implicito riferimento a Matteo Renzi ed Angelino Alfano ed uno, esplicito, a se stesso -, dall’altra lega il destino di questa nuova generazione di 40enni alla capacità di non sprecare l’ultima occasione rimasta per dimostrare che la politica è davvero cambiata. (Source)
La politica continua con la sua campagna pubblicitaria a favore di una ripresa che non esiste e di un “cambio di marcia” che nella realtà è totalmente invisibile.
Signori, basta parole, occorrono fatti concreti!
Ricordo a tutti, come esempio, cosa hanno fatto a proposito di “legge elettorale”. E questa sarebbe “il buon esempio”? E questa sarebbe la rivoluzione? Ma per favore… In Italia occorrono riforme concrete ed importanti. Finora si è visto solo fumo e cambiamenti estremamente limitati.
Parlare quindi di ripresa in Italia è deleterio. E in Europa?
Ben, in Europa le cose vanno un po’ meglio ma anche nel Vecchio continente è assai difficile certificare l’inversione di tendenza e il ritorno alla crescita economcia stabile, contreta e strutturale.
L’Europa registra un ritmo di crescita economica più lento di quello dei suoi maggiori concorrenti e i suoi leader devono quindi perseguire un approccio più lungimirante per ripristinare – e mantenere – il potenziale di crescita. (Source)
Vero, l’Europa cresce meno. E come mai? Occorrono fare riforme anche nell’Unione Europea sopratutto a livello politico, occorre cambiare le cose, gli accordi, i trattati, altrimenti si resta al palo. Anche se, come spiegato nell’ultimo mio post pubblicato, ad aver alimentato crescita, economia e borse sono stati elementi non proprio strutturali come ilmargin debt e ovviamente il quantitative easing.
Tanto che si è creato un gap importante tra gli utili generati negli utlimi anni dalle imprese Made in USA e quelle europee. Guardate questo interessante grafico.
Guardate come “curiosamente” dal 2010 gli utili delle società USA sono decollati rispetto a quelli delle aziende europee! Ma che magia! Un vero e proprio decoupling che è giustificabile solo con una politica monetaria aggressiva che ha cambiato le regole del gioco. E la redditività delle aziende USA.
Non voglio parlarvi di P/E o similari. In questo momento storico diventa secondo me fuorviante.
Poniamoci piuttosto questa domanda: il gap generato è destinato a chiudersi? Oppure le aziende USA continueranno a crescere a dismisura a scapito della stitica crescita economica europea? (Non parliamo delle aziende italiane che in tal caso finirebbero con l’essere “azzerate”).
Dal punto di vista della logica, possiamo dire che oggi, con una politica monetaria USAche dovrebbe (condizionale d’obbligo) diventare meno aggressiva, la redditività dell’equity USA dovrebbe rallentare e quindi il gap dovrebbe chiudersi progressivamente. Oppure si potrebbe anche assistere ad un crollo degli utili USA o ad un sontuoso recupero dell’equity dell’Eurozona (Mah). A livello direzionale cambierebbe poco.
Solo una mia convinzione. Comunque vada, le aziende dell’UE sono destinate a riprendersi nei confronti delle consorelle a stelle e strisce. E questo ci dà indicazioni su come geograficamente considerare un’eventuale sovraesposizione nell’asset allocation. Se poi la Bce si decidesse anche ad osare…
“European stocks are poised for a third year of gains, restoring almost all the losses suffered during the financial crisis, as economic growth overcomes record pessimism on earnings. Equities will rise 12 percent in 2014, according to the average projection of 18 forecasters tracked by Bloomberg News.The average estimate is the most bullish since at least 2010, with no strategist predicting a gain of less than 3.3 percent, and comes even as company analysts reduced income forecasts for an 85th straight week, a record streak, according to Citigroup Inc. data on Bloomberg.”
“More than 40 percent of fund managers surveyed this month by Bank of America Corp.’s Merrill Lynch said they are overweight euro-area equities, or own a greater proportion than are specified in global indexes, the highest for any of five regions.” (Bloomberg)
STAY TUNED!
LUCMICHEL.NET / NOTICE TO FRENCH UNEMPLOYED PERSONS: 400.000 EUROS PER DAY, COST OF THE WAR IN MALI ! Luc MICHEL / In Brief /
With IRIB – PCN-SPO / 2013 12 31 /
What will be the cost of the intervention in Mali? If we take those of the Libyan aggression presented in a French parliamentary report , in October 2012 , the use of ammunition cost 400,000 euros per day to only Sarkozy’s France. A AASM missile fired from a Rafale on a ground target costs eg EUR 4 000.
Maintenance of equipment and aircraft overhead was estimated at 570,000 euros . Fuel consumption has reached 200,000 euros and the daily allowances of military personnel involved in the operation 270,000 euros. These figures , however, should be much lower in Mali , due to significantly lower means.
Regarding the cost of the devices involved in Mali , the time of flight of a Rafale was estimated at € 27 000 in 2010 according to the budget report of PS deputy Jean Launay in October 2012. The hourly cost of a Mirage 2000 is ” lower “: € 11 700. As for Gazelle helicopters used by the Army , the cost of use is of the order of 2600 euros.
In the end, according to a budget expert consulted by BFM Business.com, the French military intervention should cost approximately € 400,000 per day . Provided it does not extend too much …
For imperialist war, France , like all NATO countries , always finds means. For social welfare, on the other hand …
LM
_________________________
Luc MICHEL /
PROFILE Facebook https://www.facebook.com/luc.michel.505
Twitter https://twitter.com/LucMichelPCN
OFFICIAL PAGE Facebook https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel
Website http://www.lucmichel.net/
LUCMICHEL.NET/ AVIS AUX CHÔMEURS FRANÇAIS : 400.000 EUROS PAR JOUR, COÛT DE LA GUERRE AU MALI ! Luc MICHEL/ En Bref /
avec IRIB – PCN-SPO / 2013 12 30 /
Quel sera le coût de l’intervention au Mali ? Si l’on reprend ceux de l’agression libyenne présentés dans un rapport parlementaire français, en octobre 2012, l’utilisation de munitions a coûté 400 000 euros par jour à la seule France sarkozyste. Un missile AASM tiré d’un Rafale sur un objectif au sol revient par exemple à 4 000 euros.
Le surcoût d’entretien des matériels et avions a été estimé, lui, à 570 000 euros. La consommation de carburant a atteint, elle, 200 000 euros, et les indemnités journalières des militaires engagés dans l’opération 270 000 euros. Des chiffres qui devraient cependant être largement inférieurs au Mali, en raison de moyens nettement moins importants.
Concernant le coût des appareils engagés au Mali, l’heure de vol d’un Rafale était estimée à 27 000 euros en 2010 selon le rapport budgétaire du député PS Jean Launay d’octobre 2012. Le coût horaire d’un Mirage 2000 est « moins élevé » : 11 700 euros. Quant aux hélicoptères Gazelle utilisés par l’armée de terre, leur coût d’utilisation est de l’ordre de 2 600 euros.
Au final, selon un expert budgétaire consulté par BFM Business.com, l’intervention militaire française devrait coûter environ 400 000 euros par jour. A condition qu’elle ne se prolonge pas trop…
Pour la guerre impérialiste, la France, comme tous les pays de l’OTAN, trouve toujours les moyens. Pour le bien être social, par contre …
LM
_________________________
Luc MICHEL /
PROFIL Facebook https://www.facebook.com/luc.michel.505
Twitter https://twitter.com/LucMichelPCN
PAGE OFFICIELLE Facebook https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel
Website http://www.lucmichel.net/
EODE zone Russie-Caucase / ЕОДВ Россия-Кавказ /
https://www.facebook.com/EODE.russia.caucasus
UKRAINE – UDAR: NOT JUST A NAME… /
With RT & EODE Press Office / 2013 12 29 /
“In the course of the investigation it was established that the detained had been in close contact with members of the party UDAR [Ukrainian Democratic Alliance for Reform],” head of the main investigations department, Mykola Chynchyn, said in a video statement posted on the Interior Ministry’s website.
UDAR is headed by heavyweight boxing champion Vitaly Klitschko, one of the top three opposition leaders in Ukraine.
Chynchyn revealed that the investigation uncovered a connection between one of the detained and the head of a criminal gang “with whom the Klitschko brothers had closely cooperated.”
FB
EODE zone Russie-Caucase /
ЕОДВ Россия-Кавказ /
https://www.facebook.com/EODE.russia.caucasus
DEFENSE : ACCORD DE DEFENSE ANTI-AERIENNE ENTRE LA RUSSIE ET LE KAZAKHSTAN /
Avec RIA Novosti & EODE Press Office / 2013 12 30 /
Cela ne va pas encore aussi loin que la défense anti-aérienne unifiée entre Minsk et Moscou mais c’est un pas supplémentaire dans la collaboration militaire dans le domaine sécuritaire en Asie centrale.
“Une sorte de parapluie antiaérien couvrira désormais les deux pays. Il est inutile, pour sa mise en place, d’entourer Moscou et Astana d’aérodromes supplémentaires avec des avions d’interception ou de “planter” le long des frontières extérieures des unités antiaériennes avec des lance-roquettes sol-air portatifs Strela et Igla. Personne n’a l’intention de projeter les unités d’un pays dans l’autre ou de former des unités nationales mixtes. Les QG, le personnel et les équipages représentants les forces armées russes et kazakhes dans le système régional conjoint de défense antiaérienne resteront déployés au même endroit, les spécialistes resteront dans leurs armées et brigades. Quels changements, alors, en attendre ? Un élargissement des tâches, notamment lors des exercices conjoints, et une modification de la géographie des intérêts. Ce fut notamment le cas quand des structures militaires similaires ont été formées dans le cadre du système régional conjoint de défense sol-air entre la Russie et la Biélorussie, ainsi qu’entre la Russie et l’Arménie.”
FB