Goodyear chiude uno stabilimento in Francia, protestano i lavoratori

07/03 13:16 

Un brusco confronto con la polizia e decine di pneumatici bruciati davanti alla sede sociale della Goodyear France.

Hanno reagito così diverse centinaia di lavoratori alla notizia della chiusura di un impianto del gruppo.

Lo stabilimento che dovrebbe cessare l’attività è da sei anni oggetto di un piano sociale del governo, senza che questo abbia creato le condizioni per il rilancio.

La produzione è intanto scesa da 20.000 pneumatici al giorno a soli 2.700

Secondo i sindacati sono a rischio 1173 lavoratori.

Nel corso dell’ultima riunione del Comitato d’impresa di Goodyear, il 12 febbraio scorso, almeno 750 lavoratori avevano manifestato nello stesso luogo.

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Siria – Le Falsità Occidentali sulla “Primavera Siriana”: 10 Dollari a Persona per Ribellarsi – Intervista a l Vescovo di Aleppo

Ora Pro SiriaSiria – Le Falsità Occidentali sulla “Primavera Siriana”: 10 Dollari a Persona per Ribellarsi – Intervista al Vescovo di Aleppo

Domenica,  Marzo 3rd/ 2013 

– Intervista di Davide Malacaria al Vicario Apostolico di Aleppo –  

Le Falsità Occidentali sulla Cosiddetta “Primavera araba Siriana”

Pagati 10 Dollari per ribellarsi e scendere in Piazza! Per 20 persone, guadagno di 200 dollari: il prezzo della Rivoluzione “Democratica” Occidentale in Siria

Il Vicario Apostolico di Aleppo: 

Mi chiedo spesso, ma l’Occidente Capisce o Non Capisce?

I Governi Occidentali si rendono conto che stanno distruggendo la presenza cristiana in Medio Oriente?

A che gioco giocano? Perchè questa presunta “Democrazia” si “esporta” solo in Siria?

La Domanda al Mondo del Vicario Apostolico di Aleppo

Intervista di Davide Malacaria

Intervista a Monsignor Nazzaro – Aleppo 

Aleppo, Siria – Monsignor Nazzaro, ci parli della situazione attuale in Siria – Ci sono città relativamente tranquille, altre in cui la guerra infuria. Ad Aleppo i combattimenti sono continui. Manca carburante, elettricità, acqua. Perfino l’acqua potabile scarseggia e pure il pane a volte. I ricchi hanno già abbandonato il Paese, ma anche tanta povera gente che ha perduto tutto: centinaia di migliaia di sfollati, fuori e dentro i confini nazionali. Noi cerchiamo di stare vicino alla popolazione come possiamo. I gesuiti hanno una mensa che fornisce 8.000 pasti al giorno. Ma ogni comunità cristiana cerca di fare qualcosa per aiutare la popolazione, sia musulmani che cristiani, ovviamente. Sono opere che nascono grazie ad aiuti diversi; anche i musulmani ci aiutano finanziariamente per portare avanti queste opere di carità. C’è una grande fraternità, non si tiene conto delle diversità religiose. Una caratteristica antica di questo Paese.

 Già, sono tanti a parlare di una convivenza felice prima di questa guerra 

Sono tanti a parlare di una convivenza felice prima di questa guerra – E dicono bene! Anni fa, quando ancora non c’era il regime di Assad padre, avevo sempre la polizia segreta alle costole. Quando abbandonai il Paese, andarono dalle suore che stavano con me a chiedere informazioni per sapere come avessi fatto a lasciare la Siria. Quando sono tornato era tutto cambiato. Si poteva stare fino a tardi per le strade tranquillamente. Ho potuto girare in lungo e in largo la Siria senza alcun impedimento. C’era libertà e rispetto reciproco. A maggio facevamo le processioni lungo le vie di Aleppo alle quali i musulmani guardavano con curiosità e rispetto. A Natale e a Pasqua i capi religiosi islamici venivano a farci gli auguri e noi ricambiavamo all’inizio e alla fine del Ramadan. Ma incontri simili erano frequenti ben al di là di que ste occasioni. I diritti erano uguali per tutti, tanto che il governo annoverava ministri cristiani. Anche adesso il ministro della Difesa è un cristiano.

 Poi è iniziata la rivolta  

Poi è iniziata la rivoltà? – Sì, sull’onda delle “primavere arabe” che tanto scompiglio hanno portato altrove. A ogni manifestante disposto a scendere in piazza a gridare contro Assad venivano corrisposti dieci dollari. E altri dieci per ogni persona che riusciva a portare con sé. Se portavi venti persone, potevi metterti in tasca duecento dollari, quanto un siriano medio guadagnava in un mese…

 La maggior parte del popolo sta con Assad  

Monsignore, dicono ci fosse un grande malcontento? – In tutti i Paesi c’è sempre un malcontento contro il governo. In Italia non c’è?Anche in Siria c’era, ma molto circoscritto, la gran parte del popolo stava con Assad. E anche adesso. Comunque di cose se ne sono inventate parecchie: c’è la favola secondo la quale in Siria fosse in vigore la legge marziale, che il regime avesse limitato la libertà con la scusa di uno stato di emergenza. Tutte invenzioni. C’erano leggi vecchie, forse, ma non sono mai state applicate. Nessuno qui le ha mai viste.

 Ingerenze esterne – La “Democrazia” del Maligno 

Mondignore, ci sono ingerenze esterne? – Ingerenze, già! In Arabia Saudita gli imam chiamano alla guerra santa contro Assad. E poi c’è la rete di Al Qaeda che recluta in zone già teatro di guerra come Afghanistan, Libia, Iraq… Infine c’è l’Occidente che vuole portare la “Democrazia” in Siria. Quale democrazia? In Italia c’è democrazia? E altrove? Cos’è la Democrazia? Hanno iniziato con la guerra in Afghanistan, poi c’è stato l’Iraq, quindi la Libia… quale Democrazia è fiorita?

 Il Risultato della “Democrazia”… Immani Devastazioni e Distruzione dei Cristiani 

Mi pare che l’unica conseguenza di questo attivismo per “esportare” la democrazia siano state immani devastazioni e la progressiva diminuzione della presenza cristiana in Medio Oriente. Dopo tutte queste guerre i cristiani stanno sparendo dai Paesi arabi, ponendo fine a secoli di convivenza. Per i ribelli siriani gli alawiti (il ramo islamico cui appartiene Assad e la classe dirigente del Paese) e i cristiani sono la stessa cosa: un nemico da uccidere. Mi chiedo se in Occidente capiscono o non capiscono… (la ripete questa domanda e la scandisce).

 Il regime ha consentito lo svolgimento di elezioni… 

Al voto ha partecipato tanta gente. Bisogna fare i passi uno alla volta. La democrazia deve maturare poco a poco, dall’interno del Paese, non deve essere imposta da altri. D’altra parte, quando c’erano le elezioni in Egitto, Mubarak prendeva il 99% dei consensi e nessuno in Occidente diceva niente…

 Occidente e integralismo islamico attaccano Assad anche in chiave “Iran”  

Si parla di guerra tra sciiti e sunniti? – L’Arabia Saudita, il Qatar, Paesi sunniti, tentano di far saltare Assad anche per indebolire l’Iran. A proposito di democrazia: in Bahrein una minoranza di sunniti governa sulla maggioranza sciita che è praticamente senza diritti. Da tempo ci sono scontri e repressioni. Perché nessuno ne parla? C’è poi l’Arabia Saudita, dove sciiti e cristiani non godono di alcun dirittoNon si può costruire una chiesa, celebrare una messa e c’è la polizia religiosa pronta a intervenire in caso di violazioni minime. Perché, dunque,  la “Democrazia” si “esporta” solo in Siria?

 La sua città sembra essere al centro di questa guerr! 

La Sua città, monsignore, sembra essere al centro di questa guerra! – All’inizio era tranquilla, poi otto o nove mesi fa il conflitto è arrivato anche da noi. Questo perché la gente di Aleppo non era scesa in piazza a protestare contro Assad. Ora lo fa, ma per protestare contro tutte e due le parti: chiede di essere lasciata in pace. Da tempo poi si è diffusa la piaga dei sequestri. Rapiscono povera gente e poi chiedono riscatti altissimi. Si fanno collette tra i cittadini, si tratta sulla cifra da offrire per il rilascio. È un modo criminale per finanziare la guerra di ribellione, anche se a volte a compiere azioni simili sono solo banditi comuni.

 Sembra che ci siano alcuni spiragli per poter aprire un negoziato 

Ci sono spiragli per poter aprire un negoziato? – Per giungere alla pace occorre iniziare un dialogo senza pre-condizioni. Al momento tutti mettono pre-condizioni che per l’altra parte sono inaccettabili. Così non si va da nessuna parte: bisogna mettersi attorno a un tavolo e trattare. La pace è troppo importante…

 In questa tempesta, Lei rimane in Siria? 

In questa tempesta Lei rimane in Siria? – Sì e questo desta meraviglia tra la mia gente! Sono uno straniero, potrei andar via. Ma il Signore non ci ha detto di star comodi. Siamo lì per annunziare Cristo, anzitutto con la testimonianza e l’esempio. San Francescodiceva: “non andate in giro a fare tanti discorsi, ma date testimonianza con la semplicità della vostra vita”Stare vicino al popolo, in questo momento, è dare testimonianza di Gesù.

Intervista di Monsignor Nazzaro, Vescovo in Aleppo

di Davide Malacaria

http://www.quieuropa.it/siria-le-falsita-occidentali-sulla-primavera-siriana-10-dollari-a-persona-per-ribellarsi-e-scendere-in-piazza/

 

Non avete il diritto

Sul Corriere della Sera on line del 26 gennaio 2013 si legge un appello di alcuni intellettuali europei, tra cui il nostro Umberto Eco, che conclude con “l’unione politica o la morte ”, “o l’Europa fa un passo in più, ma decisivo, sulla via dell’integrazione politica, oppure esce dalla storia e sprofonda nel caos”.

Non è concepibile che siano proprio degli intellettuali, proprio coloro che avrebbero dovuto difendere i popoli da questo abominio, a parlare in quei termini. Non hanno il diritto di parlare di democrazia, né di libertà, né di diritto, difendendo la chiusura del cerchio di un’Europa che si palesa come la più terribile violazione proprio di quei principi che, nel loro appello, pretenderebbero di voler difendere.

Questi signori forse dimenticano come all’indomani della seconda guerra mondiale, delle grandi anime raccolsero un grido profondo che si levava dal silenzio assordante dei cadaveri ancora giacenti sui campi di battaglia, da quell’enorme orrore che furono i campi di concentramento e dal dolore talmente forte, da essere muto, dei sopravvissuti di quella terribile parentesi della storia dell’umanità.

Da quel dolore potè levarsi quel grande respiro di democrazia che pervase la nostra storia, seppur per breve tempo, intesa come il più grande emblema della conquista della consapevolezza del senso “umano” dell’uomo.

Si, perché “umanesimo” è l’essenza della democrazia, perché nessuna democrazia può esistere senza amore per l’uomo, per il suo “essere”, per la sua storia e per la sua cultura e ciò pur nella consapevolezza delle sue diversità e, anzi, proprio nel rispetto di queste differenze. Perché la grandezza della democrazia sta proprio nel consentire di creare armonia nelle differenze, di modo che il talento ed il merito di ognuno trovino il loro posto, fondendosi in una perfetta sinfonia. E’ quel superiore senso del “limite”, di aristotelica memoria, che consente di raggiungere la proporzione, la misura e l’armonia, che sono poi i principi sui quali si fonda, e che esprimono, la dimensione piena della vera politica.

Peccato che qualcuno dimentichi che l’Europa e la sua storia, soprattutto la storia dei popoli europei, non hanno nulla a che fare con quella degli Stati Uniti d’America, furtivamente richiamata nell’appello,  e che il Sacro Romano Impero è già caduto una volta e la sua storia è collegata ad un cupo Medioevo.

Quest’Europa non ha nulla a che fare con il “sogno” di quegli intellettuali, che all’indomani della guerra  pensarono ad essa come alla culla della pace, dell’armonia tra i popoli e del benessere collettivo.

Ebbene, Vilfredo Pareto ebbe a scrivere: “E’ tutt’altro che certo che la storia si ripeta sempre allo stesso modo: quel che è certo è che si ripete sempre entro certi confini che potremmo definire “principali”(…). Gli avvenimenti del passato e quelli del presente si danno mutuo sostegno(…) per la propria reciproca comprensione”.

L’avvento “dell’euro” si presenta alla storia come la versione “più evoluta” dei tentativi di “unioni monetarie” del passato: dall’Unione monetaria latina, all’Unione monetaria scandinava, o a quella siglata tra gli stati tedeschi dello Zollverein e l’Austria, culminata nella guerra austro-prussiana del 1867. Ma sulla stessa linea si possono collocare anche le fallimentari operazioni del “serpente monetario” e dello SME.

Nessuna di esse, a ben guardare, ha mai avuto un particolare riguardo per gli Stati ed i loro popoli, né, alla prova dei fatti, si è rivelata di garanzia o tutela per gli stessi. Piuttosto, hanno creato solo problemi economici non indifferenti, di cui hanno fatto le spese sempre i cittadini.

Se si prova a prendere in mano l’art.2 del Trattato di Roma del 1957, istitutivo della Comunità Economica Europea, nella sua versione originaria, si legge: “La Comunità ha il compito di promuovere, mediante l’instaurazione di un mercato comune e il graduale ravvicinamento delle politiche economiche degli stati membri, uno sviluppo armonioso delle attività economiche nell’insieme della Comunità, un’espansione continua ed equilibrata, una stabilità accresciuta, un miglioramento sempre più rapido del tenore di vita e più strette relazioni tra gli Stati che ad essa partecipano”. Raffrontando queste parole con lo scenario catastrofico che quotidianamente ci si delinea dinnanzi, gli interrogativi sono sicuramente infiniti e le risposte, quantomeno, sconcertanti. Di sicuro rimangono solo i risultati, la cui realtà fattuale è certamente l’opposto di quanto “surrealisticamente” annunciato nei propositi.

Analizzata nel dettaglio, tutta l’operazione dell’Unione Europea, così come è stata realizzata e a dispetto della linea confederalista originariamente prevalente sotto l’egida di De Gaulle, visto l’epilogo cui si è giunti e verso cui la si sta portando, appare, ed è, una pura follia: giuridica, politica e storica, oltre che economica, una sfacciata violazione del principio di autodeterminazione dei popoli, fondamentale principio di diritto internazionale generale (jus cogens),  codificato nella stessa Carta delle Nazioni Unite, nonché dei diritti fondamentali dell’uomo.

Ma il paradosso più abnorme è dato dal fatto che proprio l’Europa, che ha dato i natali all’elaborazione filosofica, politica e giuridica più alta del concetto di “democrazia” e del principio del “contemperamento dei poteri”, quale baluardo e garanzia della democrazia stessa, abbia potuto accettare che una delle principali prerogative del potere sovrano dello Stato, sempre democraticamente concepito (laddove nel concetto di “Stato” si sottolinea il principio, di ciceroniana memoria, dell’inerenza del popolo allo Stato), potesse essere trasferito ad entità che nulla hanno a che fare con il concetto stesso di Stato ed esterne agli Stati stessi, alle quali è stata attribuita la più totale indipendenza ed immunità, ivi inclusa la sostanziale impossibilità di controllo da parte di alcuno, ma con poteri di decisione su aspetti fondamentali della vita degli Stati e della loro popolazione. La moneta è il “motore” dell’economia: senza la moneta, geniale intuizione che ha permesso di uscire dall’economia del baratto, è quantomeno surrealistico anche solo ipotizzare politiche di crescita o di ripresa. Qualunque promessa elaborata alle attuali condizioni è una macroscopica falsità.

L’unico effetto che l’operazione dell’Europa e dell’euro ha avuto e, vista la scientificità che è stata adottata nel realizzarlo, ritengo sia difficile non pensare che fosse voluto, è stato quello di mettere a disposizione della finanza privata, e consegnare in pieno potere della stessa, un enorme mercato su cui sbizzarrirsi: quello di un’Europa brillantemente ripresasi dal secondo dopoguerra, ricca di risorse a cui i mercati hanno mirabilmente attinto.

Operazione perfettamente riuscita.

Il resto sono solo illazioni: non esiste un’”Europa dei popoli”. Se così fosse, perché quei “tecno-finanzieri” che tengono in pugno tutti i politici d’Europa, ed i politici stessi, dovrebbero avere così tanta paura del verdetto di quei popoli espresso in un referendum? Perché chiamano in tono spregiativo “populismo” la pura proclamazione, da parte di quegli stessi popoli, di diritti inviolabili, sanciti in atti ed in principi oramai acquisiti al diritto internazionale quale jus cogens, e parlano ed agiscono in spregio alle grida dei cittadini che chiedono solo di vivere con dignità? Che senso avrebbe avuto, in ulteriore spregio e violazione di tutte le norme ed i principi giuridici più elementari, lasciare agli Stati dei Parlamenti “fantoccio”, con dei politici oramai ridotti a “servi” degli ordini impartiti da tecnocrati, ciechi addirittura davanti all’evidenza dello sfacciato fallimento del loro teorema?

Non c’è democrazia senza rispetto dei popoli, della loro cultura e della loro storia: qualunque processo che pretenda di passare sopra questo principio è destinato a fallire, con grande dolore per chi ne subisce il fallimento.

Avv.Paola Musu       

http://rapportoaureo.wordpress.com/2013/03/04/non-avete-il-diritto/

 

Tracce di Cesio 137 in cinghiali Valsesia, Balduzzi attiva i Nas

Analizzati campioni di lingua e diaframma, su 27 livelli oltre soglia tollerabile per incidente nucleare

TMNews

Roma, 7 mar. (TMNews) – Tracce di cesio 137, oltre la soglia prevista dal regolamento, sono state riscontrate nei cinghiali del comprensorio alpino della Valsesia. Sono stati analizzati campioni di lingua e diaframma di capi abbattuti durante la stagione venatoria 2012-2013 e su 27 di questi il livello di cesio è risultato superiore allo soglia indicata dal Regolamento 733 del 2008, come limite tollerabile in caso di incidente nucleare.

I campioni erano stati prelevati per essere sottoposti ad una indagine sulla trichinellosi, una malattia parassitaria che colpisce prevalentemente suini e cinghiali. Successivamente, sono stati sottoposti a un test di screening per la ricerca del radionuclide Cesio 137, con l’intento di mettere a punto la metodica stessa, coerentemente con quanto espresso dalla Raccomandazione della Commissione Europea del 14 Aprile 2003. I valori dei campioni analizzati oscillano in un range tra 0 e 5621 Bq/Kg e 27 campioni presentano valori al di sopra dei 600 Bq/kg. A oggi dei 27 con valore superiore alla soglia ne sono stati inviati 10 al Centro di referenza nazionale per la ricerca della radioattività nel settore zootecnico veterinario dell’IZS di Puglia e Basilicata, 9 sono stati confermati, con la metodica accreditata, con valori superiori ai 600 Bq/Kg. Il decimo ha un valore attorno ai 500 Bq/Kg. Il cesio 137 è un isotopo radioattivo rilasciato, tra l’altro, nel 1986 dalla centrale di Chernobyl.

Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, in contatto con le autorità sanitarie e la presidenza della Regione Piemonte, ha immediatamente attivato il comando dei carabinieri del Nas e del Noe, nel cui reparto operativo è inserita una sezione inquinamento da sostanze radioattive, orientata al contrasto di traffici illeciti di rifiuti e materiali radioattivi e dotata di complessi laboratori mobili di rilevamento, che insieme alla direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione dello stesso Ministero coordineranno tutti gli accertamenti. Red/Apa Int3

Corriere.maxi-diga-che-esiste-solo-carte

 http://www.corriere.it/inchieste/maxi-diga-che-esiste-solo-carte/754278c4-8678-11e2-8496-c29011622c49.shtml

Ma i miliardi di soldi spesi sono tutti veri – di Antonio Crispino

Dovrebbe esistere. Nei sogni dei calabresi da più di 60 anni. Sulle cartine geografiche dell’Automobil Club è riportata dagli anni ’80 in poi. Ma non c’è. Niente. Nemmeno una goccia d’acqua.

E’ la diga del Mèlito, nel catanzarese, la più grande del Mezzogiorno, una delle più estese d’ Europa. Avrebbe dovuto dar vita al lago Azzurro. I numeri sulla carta parlano da soli: 15 milioni di metri cubi di materiale, 108 metri di altezza massima per uno sviluppo a corona di 1,5 km e la capacità di ingabbiare 108 milioni di metri cubi d’acqua. Tutto attorno era stato previsto un piano di sviluppo turistico ma anche il potenziamento della rete di irrigazione agricola in 50 comuni, due province (Vibo Valentia e Catanzaro).

La Cassa del Mezzogiorno finanzia l’opera nel 1983 con 503 miliardi di vecchie lire. Ad accorgersi per primi della diga fantasma, fu negli anni ’80 una coppia di turisti tedeschi che intendeva fare canoa sul lago. Dopo ore a girare a vuoto, qualcuno gli dovette spiegare che il lago che vedevano sulla mappa esisteva solo sulla carta. E da allora non è cambiato quasi niente. Mentre le cartine geografiche già stampano ovunque il lago Azzurro, l’opera resta ferma per una serie di contenziosi con le ditte appaltatrici. All’improvviso, infatti, Italstrade e poi Astaldi si rendono conto che l’opera si trova in una zona altamente sismica, una delle spalle della diga rischia di crollare sotto il peso dell’acqua. Nel frattempo vengono spesi 25 milioni di euro per espropriare tutto un paese e 112 ettari di terreno. 200 nuclei familiari vengono allontanati dalla frazione Canne del comune di Fossato Serralta. Secondo i progetti dovrebbe essere inabissata.

Sul cantiere non troviamo né custodi né operai ma solo un grande sperpero di denaro: dagli automezzi abbandonati sino alle case degli operai in completo stato di degrado.Facciamo un giro all’interno. Invece delle ruspe e delle gru in azione ci sono le mucche a pascolare. Tutto abusivo. Macchinari da milioni di euro ormai fuori uso sono parcheggiati sul cantiere. Entriamo nelle case dove alloggiavano gli operai, ormai devastate. Ci sono ancora i mobili e qualche suppellettile di quando questa era considerata una sorta di terra promessa e brulicava di lavoratori. Ad occuparsi di tutta la gestione della diga sul Melito è il Consorzio di bonifica che si trova in un lussuoso palazzo al centro di Catanzaro.

I giornali locali sono pieni di annunci di fine lavori da parte del presidente Grazioso Manno ma, dopo la rescissione del contratto con Astaldi, nemmeno l’affidamento a una terza ditta,la Safab , va a buon fine. Arrivano informative di infiltrazioni della ndrangheta nell’appalto e viene rescisso anch’esso. Trecento operai perdono il posto di lavoro. In 40 anni si riescono a realizzare solo opere minori (il 10% dell’opera). Paradossalmente, proprio mentre si licenziano gli operai e i cantieri sono chiusi, il Consorzio decide di assumere nove persone. «Sono frutto di clientelismi e trasversalismi politici» ci dice Giuseppe Valentino della CGIL. Il sindacato denuncia, ela Procura mette sotto inchiesta il presidente Manno per abuso di ufficio. Ma non resteranno l’unico caso di assunzioni a dir poco strane. Lo stesso Manno “eredita” la poltrona di presidente dal padre Francesco. «Nulla di strano – ci dice il direttore dell’area amministrativa Silvestro Giacoppo -. Se gli agricoltori intendono confermare a chi ha ben operato, in continuità, un altro componente che fa parte della stessa famiglia, non me ne preoccuperei».

Del resto lui, come il direttore dell’ufficio tecnico e tanti altri, sono stati assunti per chiamata diretta del presidente Manno, di cosa bisognerebbe preoccuparsi? Tra amici e parenti, il rappresentante della Cgil ci segnala anche l’assunzione della figlia dell’attuale direttore del consorzio Flavio Talarico, Emanuela. «Mia figlia non è mai stata assunta al Consorzio, è disoccupata di lungo corso» si difende Talarico. Eppure, andando a chiedere tra i vecchi dipendenti licenziati per far posto ai nuovi assunti, si scopre che Emanuela non è mai stata assunta dal Consorzio direttamente, ma da un ente, il Sidical, nel 2005 e 2006, che si trova nell’Urbi (Unione regionale delle Bonifiche) la cui sede è proprio nel Consorzio di Bonifica. «La ricordiamo tutti – dice un’ex dipendente -. La mattina arrivavano insieme e andavano via insieme». Oggi l’opera è bloccata. Il Ministero dei Lavori Pubblici per paura di altri sprechi e contenziosi con le ditte, l’ultima costata ben 35 milioni di euro a favore di Astaldi, prima ha commissariato l’opera e poi ha bloccato il resto dei soldi facendo finire tutta l’opera faraonica in un tunnel senza sbocchi. «Quando si è iniziato a parlare della diga mia mamma aveva 7 anni. Ora è morta, all’età di 88 anni, e la diga non si è ancora vista» chiosa uno dei residenti che pur avendo intascato i soldi dell’esproprio, visti i continui intoppi del progetto, invece di andare via è ritornato abusivamente nella propria casa senza che nessuno gli dicesse niente. Ormai da vent’anni.

Antonio Crispino6 marzo 2013 (modifica il 7 marzo 2013)

 

Cara Barbara D’Urso, quel giorno potrebbe piacerti.


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Cara Barbara D’Urso,

  hai invitato a parlare a nome di otto milioni e mezzo di persone che hanno votato il MoVimento Cinque Stelle un signore che si èiscritto a un MeetUp il 24 febbraio scorso, il giorno prima delle elezioni. Iscriversi a un MeetUp, nel caso la tua redazione non lo sapesse, non è sinonimo di “attivista del Movimento Cinque Stelle”. MeetUp è una piattaforma generale, dove ci si riunisce per molti scopi diversi. Gli attivisti del Movimento Cinque Stelle (la base) sono quelli certificati e iscritti al portale del Movimento: http://www.movimentocinquestelle.it/.

  E gira in rete anche un commento, a nome di Matteo De Vita, comparso su sangiovannirotondonet.it appena cinque giorni fa, il 2 marzo, nel quale si capisce che il commentatore non appartiene agli attivisti del MoVimento. Che sia lui?

   Come che sia, io capisco che voi facciate un mestiere e dobbiate portare a casa ogni giorno qualcosa per tenere alto lo share, ma credo anche che, visto che siete giornalisti (voi sì, mica come noi qui in rete), dovreste ricordarvi tutta la storia della verifica delle fonti, magari studiare un po’ quello che non conoscete, risalire a un minimo di storia personale di quelli che fate parlare, specialmente se non parlano a nome di se stessi ma a nome del primo “movimento politico” alla Camera. Se no, capite bene che poi la gente ci rimane male e vi fate inutilmente dei nemici. 

  Ti sei lamentata, Barbara, perché gli attivisti o gli eletti del MoVimento non partecipano ai dibattiti televisivi. Anche qui, mi rendo conto che stiamo parlando del tuo mestiere, e questa decisione a cinque stelle non ti aiuta a chiudere le puntate. Però dovresti fare un minimo di autocritica e ammettere – perché sono sicuro che lo sai – che la televisione si è trasformata ormai da decenni in un pollaio di oche e tacchini starnazzanti dove esprimere un concetto dignitoso è diventato più difficile che pattinare sulla lama di un rasoio appoggiati sulla punta del …naso. 

  Ecco perché il Movimento Cinque Stelle non si presta a questo mercato del pesce. Se i dibattiti fossero più civili, come quelli cui si può assistere in quella Europa che per altri versi tutti inseguono, allora sarebbe diverso. Se non ci fossero tanti giornalisti schierati a priori, che credono che il loro mestiere consista nel cercare di mettere in ridicolo quello che non capiscono o quello che non conviene al loro editore, allora se ne potrebbe parlare. Ma stanti così le cose, essendo questa la televisione italiana, per cercare di riportare un minimo di senso ove non ce n’è più (e lo si può leggere bene nella piega di disgusto che appare sul volto del telespettatore italiano da sempre, ormai quasi impercettibilmente), il Movimento Cinque Stelle sceglie di parlare dove si è conquistato lo spazio, il tempo, e la dignità di farlo: nel Parlamento italiano.

  In quel luogo si confronterà con il Paese. In quel luogo, sia in aula che nelle commissioni, prenderà le posizioni che riterrà di voler assumere. Gli italiani potranno leggere le trascrizioni degli interventi, pubblicate nei siti istituzionali, o guardare la diretta streaming einformarsi direttamente alla fonte, senza essere costretti a districarsi in una foresta di interlocuzioni non-sense, di contraddizioni trash, di concetti terra a terra che già all’asilo che frequenta mio figlio sarebbero considerati acquisiti e poco formativi.

  Lo ritieni un approccio bacchettone, eccessivamente rigido? Mi rendo conto anche di questo. La televisione, inseguendo la logica deldivide et impera, ci ha abitutati alla consacrazione del nulla, elevato a feticcio da adorare, per sopperire alla decadenza di valori, principi, idee superiori che possano elevare lo spirito anziché abruttirlo. Nel tentativo di inseguire costantemente il peggio, avete trasformato talk show politici in luoghi dove fotografi poi condannati si spaccavano le mani sulle scenografie, senza per questo essere cacciati, mentre cittadini per bene, rispettosi, educati e con idee civili da scambiare, venivano abbandonati a sprofondare su un divano, con un telecomando in mano, trattati come polli di allevamento a consumare il vostro mangime preconfezionato, prodotto in serie, tanto che lo chiamate “format”.

  Quindi mi rendo conto che tu non capisca, altrimenti non avresti partecipato a questo circo per tutti questi anni senza manifestare un solo moto di repulsa interiore. Per questo stesso motivo non ti chiedo di chiedere scusa per avere perlomeno “sbagliato”, giornalisticamente parlando, a presentare il tuo ospite come rappresentante di quello che non rappresentava affatto. 

  Però mi piacerebbe che tu non cadessi dal pero, almeno quello, quando presto assisterai alla fine di un mondo e all’inizio di qualcosa di nuovo, di una nuova dimensione della conoscenza e, perché no, anche dell’entertainment. Qualcosa che finalmente possa restituire a tutti il piacere della conversazione, del senso delle cose, la sensazione di appartenere finalmente a una comunità di interessi e non a un’accozzaglia di tanti piccoli e grandi ego in perenne e rumoroso conflitto fra di loro.

  Quel giorno, sappilo, potrebbe addirittura piacerti, e potresti finire per ringraziare tutto quello che oggi ancora non comprendi fino in fondo (se no saresti già scesa dalla giostra).

http://www.byoblu.com/post/2013/03/07/Cara-Barbara-DUrso-quel-giorno-potrebbe-piacerti.aspx?page=all#id_62e8a6f8-b9fc-4d45-a3e3-8b8fd69b2608

 

Hollande ed Erdogan hanno sponsorizzato il tentato assassinio di al-Assad e al-Muallam

Rete Voltaire 3 marzo 2013

In un documentario video, La guerra segreta alla Siria, il regista Awarq Qadr racconta in dettaglio il tentato assassinio del Presidente Bashar al-Assad e del ministro degli Esteri Walid al-Muallam da parte dell’intelligence francese e turca, dando voce alle due spie arrestate a Damasco quando il complotto è stato sventato.
I francesi e i turchi avevano deciso d’infiltrarsi nel palazzo presidenziale siriano e nel ministero degli Esteri manipolando o reclutando dei lavoratori curdi delle società responsabili della manutenzione o della riparazione degli edifici governativi. L’operazione segreta era sostenuta da israeliani e statunitensi.
Il 17 agosto 2012, il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius disse: “Sono consapevole della forza di quello che sto per dire, Assad non merita di vivere sulla Terra“. Il presidente François Hollande da tre settimane aveva già dato l’ordine di assassinare il suo omologo siriano.
Le confessioni delle due spie reclutate dalla Francia e dalla Turchia possono essere viste sul sito web dell’agenzia Asia:
testimonianza di Muayyad al-Hashtar;
testimonianza di Anas Abdel-Hakim al-Hussaïni.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

http://www.statopotenza.eu/6221/hollande-ed-erdogan-ha-sponsorizzato-il-tentato-assassinio-di-al-assad-e-al-muallam

Bin Laden ha finanziato il Movimento 5 Stelle

Ci sono a quanto pare collegamenti tra al-Qaida ed il Movimento 5 Stelle, infatti dai documenti presi dai militari USA il giorno che hanno ammazzato Bin Laden, sono emerse prove che mostrano senza ombra di dubbio che il Movimento di Grillo abbia preso ingenti finanziamenti dal gruppo terroristico, una commissione sta valutando e passando al setaccio tutti i possibili legami, i grillini infatti non sono solo attivisti ma potenziali armi di distruzione di massa, ognuno vale uno è il motto, infatti ognuno potrebbe avere un obbiettivo nel quale farsi saltare in aria, molti di questi obbiettivi pare siano proprio gli apparati istituzionali, dal parlamento fino al garage dove tengono le auto blu, tanto odiate dai grillini!

 

Infatti è molto sospetta l’ascesa del Moviemnto 5 Stelle che prende alle ultime elezioni un consenso così ampio, e questo come sostenuto fino ad oggi senza alcun aiuto finanziario, ora sappiamo che non è così, i soldi ci sono e sono stati forniti dal gruppo terroristico più temuto della storia, oltre ai soldi hanno anche fornito il kit del martire per ogni nuovo eletto, con tanto di indicazioni per costruire una bomba fai da te, occorre tenere gli occhi aperti, questi individui sono pericolosi, hanno il chip in testa e non si sà quando potrebbero essere attivati per l’azione esplosiva!

Con questo post surreale vorrei inviare i miei più sinceri auguri ai leccaculo della stampa, quelli delle Tv e Radio, ANDATE TUTTI A FARE IN CULO!!

Se continuate così il M5S avrà il 90% dei consensi in pochi mesi, il 10% ovviamente siete voi grandissime teste di cazzo!!

Bin Laden ha finanziato il Movimento 5 Stelle was posted on March 7, 2013 at 4:19 pm in CarognateNewspapers and tagged as Bin Laden ha finanziato il Movimento 5 Stellegiornali di carta igienicagiornalisti bastardi , grilloTv di merda. It was last modified on March 7, 2013 at 4:19 pm. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response or trackback from your site.

http://www.umanamenteidiota.com/index/2013/03/07/bin-laden-ha-finanziato-il-movimento-5-stelle/#comment-1460

 

L’italia giusta anti corruzione è questa?

4 – FONDIARIA-SAI:ASSOLTI LIGRESTI E CIONI,1 ANNO BIAGI 
(ANSA) – L’ex presidente onorario di Fondiaria Sai, Salvatore Ligresti, e l’ex assessore di Palazzo Vecchio Graziano Cioni sono stati assolti perché “il fatto non sussiste” al processo sulla trasformazione urbanistica dell’area di Castello a Firenze. Condannato a un anno l’altro ex assessore della giunta Domenici, Gianni Biagi. Biagi è stato condannato solo per abuso d’ufficio e turbativa d’asta, ed interdetto per un anno dai pubblici uffici. La pena però è stata sospesa e non ci sarà menzione. Il giudice Francesco Maradei ha poi assolto anche Fausto Rapisarda, Gualtiero Giombini e Marco Casamonti oltre ad Aurelio Fontani, Fondiaria-Sai, Europrogetti e Archea Associati.

5 – FONDIARIA-SAI: LIGRESTI, UNA GRANDE SODDISFAZIONE 
(ANSA) – In un periodo per lui non proprio bello, “questa, pur piccola, diventa una grande soddisfazione”. Così, secondo quanto riferito dal suo legale, l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, l’ex presidente onorario di Fondiaria-Sai, Salvatore Ligresti, ha accolto la sentenza del tribunale di Firenze. Ligresti, insieme ad altre 6 persone, era accusato di corruzione nell’ambito della ristrutturazione dell’area di Castello, alla periferia nord-ovest di Firenze.

Graziano CioniGRAZIANO CIONI

“Siamo molto soddisfatti: è stata una lunga battaglia – spiega l’avvocato Tizzoni – ma l’esito è quello in cui abbiamo creduto fin dall’inizio. Eravamo convinti che non ci potessero essere ipotesi di reato e una sentenza così ampia dimostra che avevamo ragione”. Tutti gli imputati, compresi Ligresti e gli ex assessori di Palazzo Vecchio, Graziano Cioni e Gianni Biagi, sono stati assolti dall’accusa di corruzione, “perché il fatto non sussiste”, e solo Biagi è stato condannato a un anno, con pena sospesa e non menzione, per abuso d’ufficio e turbativa d’asta.

6 – FONDIARIA-SAI: CIONI, ALLA BERLINA ED EMARGINATO PER 5 ANNI 
(ANSA) – “Sono molto sollevato, ma anche molto ‘incazzato’ perché sono stato per 5 anni alla berlina ed emarginato”. Così l’ex assessore alla sicurezza del Comune di Firenze, Graziano Cioni, ha accolto la sentenza di piena assoluzione, “perché il fatto non sussiste”, al processo per la riqualificazione urbanistica dell’area di Castello dove era accusato di corruzione insieme ad altri 6 imputati, tra cui l’ex presidente onorario di Fondiaria-Sai Salvatore Ligresti. “Dopo tante notti da incubo, in cui mi chiedevo sempre cosa penseranno le persone, i cittadini, dopo aver visto soffrire la mia famiglia, finalmente stanotte dormirò”, ha aggiunto.

Paolo BertoluzzoPAOLO BERTOLUZZO

“La giustizia ha trionfato – ha proseguito Cioni ringraziando Tea Albini, ex assessore alla casa nella giunta guidata da Leonardo Domenici, e oggi con lui in aula -, ma la più grande soddisfazione – ha aggiunto – è stata veder piangere mia figlia che per tutti questi anni è stata considerata la figlia di un corrotto. Proprio io, uno che quando mi misero una mazzetta sul tavolo chiamai subito la guardia di finanza e li feci arrestare”. Poi, a proposito del suo ex collega di giunta, l’ex assessore all’urbanistica Gianni Biagi, l’unico condannato ma per abuso d’ufficio e non per corruzione, Cioni si è detto sicuro “che verrà assolto in appello”.

 

TRATTO DA 

 

CASUALMENTE MUORE L’ADDETTO ALLA COMUNICAZIONE SUICIDATO DAL BALCONE MPS

 

UN MESSAGGIO MASSONICO IN PIENO STILE LEGGE DEL CONTRAPPASSO

 

Cronache

06/03/2013

Mps, suicida David Rossi
il capo della comunicazione

David Rossi

Si è gettato da un ufficio della sede. Era stato perquisito nell’ambito dell’inchiesta ma non era indagato

David Rossi, responsabile dell’area comunicazione di Banca Monte dei Paschi di Siena, si è ucciso questa sera gettandosi da un ufficio della sede dell’istituto a Rocca Salimbeni. Rossi era stato perquisito dieci giorni fa nell’ambito dell’inchiesta sul Monte ma non era indagato. 

 



http://www.lastampa.it/2013/03/06/italia/cronache/mps-suicida-david-rossi-il-capo-della-comunicazione-YXIulpZFNgkMrz47Q1UphK/pagina.html