Censura sui suicidi- altra giornata di omicidi di stato

solo dalle cronache locali. La censura richiesta dall’usurocrazia non vuole si sappiano. Loro governano per il bene del paese. Attendo che gli intellettuali firmino  un appello per fermare i suicidi.

 

Testa sul binario, 30enne suicida

CASTELFRANCO – Ieri mattina ha deciso di farla finita posizionandosi con la testa sulle rotaie ed aspettando che il treno ci passasse sopra. Così è morto un 30enne di Castelfranco.

Prima di togliersi la vita ha mandato un sms d’addio alla madre.

È stato travolto dal treno in prossimità il cavalcavia di via Gallio, lungo la linea Trento-Venezia. Erano circa le 10,30.

Per il macchinista è stato impossibile cercare di frenare, anche perché il giovane avrebbe aspettato che il treno si avvicinasse per poi gettarsi a terra ed attendere.

La circolazione ferroviaria è stata bloccata per qualche ora per consentire il recupero dei resti. Pare che il 30enne, con problemi di tossicodipendenza e seguito dal Sert, soffrisse di depressione.


Data pubblicazione: 11/03/2013

http://www.oggitreviso.it/testa-sul-binario-30enne-suicida-58803

 

Giallo ad Alliste, 43enne “si suicida” in bagno

(11 marzo 2013) ALLISTE- Tragedia ad Alliste, dove si è consumato un presunto suicidio. La vittima è un 43enne disoccupato, con un passato difficile alle spalle.

Stando a una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo durante la notte si sarebbe chiuso in bagno, poi avrebbe afferrato una lametta e l’avrebbe affondata nella pelle, precisamente nell’inguine destro. Una ferita abbastanza profonda, tanto da a recidere l’arteria femorale.

Dopo, con le ultime forze rimaste sarebbe andato in camera da letto e avrebbe chiamato il padre. Purtroppo era troppo tardi: né il genitore, né il 118 sono riusciti a salvargli la vita.

Al momento on è ancora chiaro cosa abbia portato il giovane a un gesto così estremo.

http://lecce.ilquotidianoitaliano.it/notizie-in-evidenza/2013/03/news/alliste-43enne-si-suicida-in-bagno-52002.html/

 

Panettiere suicida per i troppi debiti

BARLETTA

Aveva 59 anni e 4 figli. Trovato senza vita con una busta sulla testa. Il commerciante stava andando al lavoro

Il luogo del ritrovamento

TRANI – I clienti andavano diminuendo, gli incassi anche e i debiti diventavano sempre più ingenti. Troppo per , un panettiere barlettano di 59 anni, che ieri mattina ha deciso di farla finita. Per uccidersi ha scelto la zona umida sulla costa tra Barletta e Trani, dove si è lasciato soffocare con una busta della spesa. Carabinieri e operatori del 118 lo hanno trovato disteso nella parte posteriore del suo furgone, con il sacchetto di plastica legato al collo con nastro adesivo da imballaggio. Aveva ancora in una mano il rotolo, quando hanno aperto il furgone e lo hanno trovato ormai privo di vita. Sarà l’autopsia, già disposta dal pm di turno Fabio Buquicchio, a fugare ogni dubbio. Ma l’uomo si sarebbe suicidato perché stanco di non arrivare alla fine del mese o di arrivarci con grandi difficoltà, con bollette e tasse da pagare. Sua moglie e i suoi quattro figli lo sapevano bene. In particolare, la moglie lo aveva più volte trovato disperato e già a lei ave va detto di volersi uccidere.

 

Ieri, mattina l’uomo dopo essere uscito di casa per recarsi al lavoro, nella panetteria di via Canosa, ha fatto perdere le sue tracce. Inutili i tentativi della donna e dei figli di mettersi in contatto con lui attraverso il cellulare. Così, hanno pensato al peggio. Per questo hanno avvertito i carabinieri che hanno avviato subito le ricerche, individuando la posizione esatta dell’uomo grazie al telefonino che aveva con sé. Il ritrovamento del cadavere, nel furgone con lo sportello posteriore semiaperto, è avvenuto intorno all’ora di pranzo. Per le indagini sono subentrati gli uomini del commissariato di polizia di Trani. La posizione molto composta dell’uomo, ritrovato a pancia in giù disteso nella cella adibita al trasporto di alimenti, ha fatto nascere dubbi anche sul fatto che si trattasse effettivamente di suicidio. Ma per il medico legale Biagio Solarino dell’istituto di medicina legale di Bari non ci sarebbero molti dubbi, considerata la posizione del cadavere, i segni riscontrati e l’assenza di aria nella busta. Il magistrato oggi gli conferirà comunque l’incarico per l’esame autoptico. Agli agenti della polizia che l’hanno ascoltata, la moglie ha confermato la disperazione del marito e le difficoltà di riuscire ad andare avanti e dare anche lavoro ad alcuni degli stessi figli impiegati nel panificio. Dopo i sacrifici di una vita, l’uomo non avrebbe visto più altra soluzione che uccidersi. Una condizione che, purtroppo, accomuna sempre più persone e che nemmeno a Trani è nuova. Esattamente un anno fa un imbianchino di 44 anni, che non aveva mai avuto un’occupazione fissa, si era gettato dal terrazzo di casa mentre la moglie e i figli piccoli dormivano.

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/cronaca/2013/8-marzo-2013/panettiere-suicida-troppi-debiti-21283370986.shtml

ABRUZZO/Donna suicida a Caramanico. A Pescara uomo con problemi economici salvato in extremis

Polizia lo ferma, aveva problemi economici

PESCARA. I guai economici, i problemi infiniti e la voglia di farla finita.

Sono all’ordine del giorno le notizie di uomini e donne stritolati dalla crisi che in preda allo sconforto si tolgono la vita. Un paio di casi negli ultimi mesi anche in Abruzzo. Nelle ultime ore altri due drammi dai finali diversi: una persona tratta in salvo in extremis e una donna morta le cui motivazioni, però, non sono state ancora chiarite. 

Di sicuro, invece, si sa che a causa delle condizioni economiche precarie e subito dopo aver avuto una discussione in famiglia un uomo ha tentato il suicidio a Pescara. 

Lo ha fermato la polizia. E’ accaduto verso le 4.20, sul ponte D’Annunzio. Il suo obiettivo era quello di lanciarsi dal ponte e ha provato piu’ volte a scavalcare la ringhiera ma e’ stato bloccato dagli agenti della squadra volante, diretti da Alessandro Di Blasio. Per contenerlo due di loro sono finiti a terra. L’uomo e’ stato trasportato in ospedale ed e’ stato ricoverato nel reparto di psichiatria.

A Caramanico, in localita’ Scansano, e’ stato invece recuperato il corpo di una donna B.G., 45 anni di Pianella che si e’ lanciata da un ponte da una altezza di 30 metri. Non si conoscono i motivi del suicidio, che potrebbero essere personali. L’auto della donna e’ stata notata questa mattina alle 8.50 nei pressi del ponte in località Case Scalpelli – Contrada Scagnano e sono stati avvertiti i carabinieri della compagnia di Popoli, intervenuti sul posto insieme ai vigili del fuoco e alle squadre soccorso Saf (speleo alpino fluviale).

Il decesso è stato accertato dal medico legale che ne ha disposto il trasporto presso l’Ospedale Civile di Pescara a disposizione per l’eventuale autopsia.

A Caramanico, in localita’ Scansano, e’ stato invece recuperato il corpo di una donna B.G., 45 anni di Pianella che si e’ lanciata da un ponte da una altezza di 30 metri. Non si conoscono i motivi del suicidio, che potrebbero essere personali. L’auto della donna e’ stata notata questa mattina alle 8.50 nei pressi del ponte in località Case Scalpelli e sono stati avvertiti i carabinieri della compagnia di Popoli, intervenuti sul posto insieme ai vigili del fuoco e alle squadre soccorso Saf (speleo alpino fluviale). Il decesso è stato accertato dal medico legale che ne ha disposto il trasporto presso l’Ospedale Civile di Pescara a disposizione per l’eventuale autopsia.

11/03/2013 

http://www.primadanoi.it/news/cronaca/538223/ABRUZZO-Donna-suicida-a-Caramanico-.html

 

Schio, imprenditore si suicida gettandosi dal nono piano

Alessandro Crivellaro, 47 anni, socio in uno stidio di infromatica in uno studio di Schio, Vicenza, in via Veneto si è tolto la vita gettandosi dal 9° piano del palazzo in cui aveva l’ufficio

Alessandero Crivellaro imprenditore suicida a Schio

di Redazione – 11 marzo 2013

 

Ennesima tragedia nell’imprenditoria vicentina. A togliersi la vita questa volta è stato Alessandro Crivellaro, 47 anni di Zugliano, titolare di uno studio di consulenza informatica a Schio, con il socio Giovanni Saccardo. I suicidi degli imprenditori

E’ stato proprio dalla sede dell’azienda, in via Veneto 2, che Crivellaro si è gettato dal 9° piano. Sul posto i carabinieri di Schio, che stanno svolgendo le indagini del caso. Risale ad appena 4 giorni fa il tragico gesto diElia Marcante, noto imprenditore dello scledense, molto conosciuto per essere stato patron della locale squadra di calcio. In quel caso Zaia, governatore del Veneto ha parlato di “Fatto epocale“.

 

http://www.vicenzatoday.it/cronaca/alessandro-crivellaro-suicida-imprenditore-schio.html

 

sull’evasione fiscale Bersani accusa Grillo di essere tiepido. Ovviamente per il parassita di stato Bersani i suicidi per crisi sono ascrivibili a cattivi evasori.

La recessione? La crisi? Non esiste. La povertà? Nemmeno. Tutti evasori. Una parola sulla pressione fiscale al 70% no eh?

Suicidio Busato, Muraro choc: “Piuttosto non pagate le tasse”

“Piuttosto di arrivare a un gesto estremo meglio non pagare le tasse”, questa la riflessione del presidente della Provincia Muraro, dopo il suicidio di Stefano Busato. Parole di cordoglio anche dal sindaco Gobbo

di Redazione – 6 marzo 2013

La morte di Stefano Busato, imprenditore 47enne impiccatosi nella sua azienda di Quinto, dà un nuovo scossone alla Marca trevigiana.

Il gesto di Busato segue di pochi giorni la morte di un altro imprenditore a Paese, Gianfranco Mazzariol, titolare del “Birrificio trevigiano”, entrambi erano molto noti a Treviso.

“Piuttosto di arrivare a un gesto così estremo è meglio non pagare le tasse”, Sbigottito di fronte all’ennesimo suicidio, il presidente della Provincia, Leonardo Muraro, lancia una provocazio ne per stimolare una categoria in enorme difficoltà.

Come riporta Il Gazzettino, Muraro sottolinea il pericolo dell’emulazione: “Ho anche l’impressione che parlare troppo di questi casi inneschi un fenomeno di emulazione: ormai siamo di fronte a una vera e propria emergenza sociale. Chi è in difficoltà deve pensare che suicidandosi non risolve i problemi, anzi rimangono tutti e vengono trasferiti alla famiglia. I problemi invece vanno affrontati”.

Per questo il presidente della Provincia ricorda i servizi degli sportelli per l’ascolto.

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“La vita è preziosa – ribadisce Muraro – questo non possiamo dimenticarcelo mai. Non bisogna arrendersi davanti alle responsabilità. Occorre prendere l’esistenza in modo più aperto. Molto meglio non pagare l’Irpef e le tasse per dieci anni che rinunciare a un bene unico come la vita”.

Turbato dall’ennesima tragedia della crisi anche il sindaco di Treviso, Gian Paolo Gobbo, che auspica un cambiamento di mentalità: “Queste situazioni ci lasciano smarriti, però siamo destinati a dover convivere ancora a lungo con la crisi perché i problemi non potremo di certo risolverli dall’oggi al domani. Per noi è sempre stato fondamentale il rispetto della parola data, fare bene il proprio lavoro, assumersi le responsabilità. Ma ora è necessario riflettere: le prospettive cambiano e quindi bisogna cambiare il modo di vedere le cose”.

http://www.trevisotoday.it/politica/sucidio-busato-commenti-muraro-gobbo.html

 

“Ora, sono i figli degli imprenditori a minacciare suicidio”

TREVISO – “La situazione si sta evolvendo in peggio. Adesso le nuove ‘vittime’ della situazione di crisi stanno diventando i figli degli imprenditori. Purtroppo abbiamo già avuto alcune segnalazioni di ragazzi che potrebbero arrivare al gesto estremo”. Parole pesanti quelle pronunciate con amarezza da Ildebrando Lava, presidente della Confartigianato di San Donà di Piave. E’ trascorso un anno esatto (era l’8 marzo) quando Ivano Polita, artigiano di Noventa di Piave, decise di togliersi la vita perché preso dalla morsa della disperazione; l’altro giorno un altro caso a Quinto di Treviso, nella Marca.

Proprio da allora, la Confartigianato di San Donà ha avviato una serie di iniziative, una delle quali prevede la consulenza di una psicologa, che permette al personale di capire i segnali che possono giungere dai contatti con i vari artigiani ed eventualmente come comportarsi. Nell’osservatorio permanente, ecco arrivare la situazione che Lava mai si sarebbe aspettato di dovere affrontare.

“La disperazione, il senso di impotenza adesso sta per interessare i figli degli imprenditori – racconta -. Giovani sui 25/30 anni, cresciuti nell’azienda e con la stessa, che lavorano già con i genitori e che stanno vivendo tutte le difficoltà del momento, la crisi così come i tentativi di riemergere che continuano ad andare a vuoto. Spogliati di tutto, logorati dalla situazione, travolti dalla crisi, ora sono loro a minacciare l’estremo gesto. Purtroppo abbiamo già avuti alcuni segnali”.

http://www.oggitreviso.it/ora-sono-figli-degli-imprenditori-minacciare-suicidio-58682

COMUNICATO STAMPA MOVIMENTO NO TAV

Comunicato Stampa – Communiqué de Presse

Lione, 10 marzo 2013

Invito congiunto alla manifestazione del 23 marzo da Susa a Bussoleno

iNCONTRO TRA GLI oppositori ITALIANI E FRANCESI DELLA TORINO-LIONE

 

Gli oppositori francesi e italiani alla nuova linea ferroviaria da Torino a Lione si sono incontrati questo fine settimana in occasione del Salone PRIMEVERE[1] di Lione che vede presente uno stand del Coordinamento degli oppositori alla nuova linea ferroviaria Lione-Torino dove dimostrano ancora una volta con una ricca documentazione (su video e su carta) la fantasia dei lobbisti e sostenitori della Torino-Lione per quanto riguarda le loro previsioni. Nella realtà la capacità della linea esistente è utilizzata a meno del 20%, vi è dunque un’ampia possibilità di spostare già da subito le merci oggi trasportate dalla strada alla ferrovia; il trasporto ferroviario di merci, grazie alle nuove tecnologie come la motorizzazione distribuita sui carri merci, è all’altezza delle sfide del 21° secolo.

1.- Il Movimento No TAV in Italia e il Coordinamento in Francia lanciano un appello congiunto per manifestare insieme il 23 marzo da Susa a Bussoleno contro questa Grande Opera inutile, imposta, aberrante, costoso e pericolosa.

2.- Gli oppositori hanno fatto il punto sull’importanza del Movimento No TAV in Italia nel momento dell’ingresso nel Parlamento di un numero significativo di deputati e senatori che si oppongono al progetto Torino-Lione nelle liste di SEL e Movimento 5 Stelle (145 deputati e 61 senatori).

Il successo elettorale dei cittadini attenti insegna molto e permette di sorvegliare il comportamento dei promotori del progetto in un paese in cui le élite hanno sempre tentato di ridicolizzare un ampio movimento di opposizione.

3. – Gli oppositori ricordano che il cantiere del progetto TAV di sottoattraversamento della città di Firenze è stata fermata dall’Autorità giudiziaria per fatti di corruzione e appropriazione indebita con probabile relazione con la mafia.

Essi ricordano inoltre che le associazioni anti-corruzione “ANTICOR”[2] e “FLARE”[3], hanno segnalato la condanna in primo grado dell’ex direttore generale e del direttore dei lavori della società LTF sas (Lyon-Turin Ferroviaire) per turbativa d’asta.

4. – Con soddisfazione gli oppositori della Torino-Lione hanno preso atto del fatto che in Francia tutti i partecipanti al dibattito pubblico sulle infrastrutture di trasporto sottolineano l’assoluta necessità di utilizzare e ammodernare l’infrastruttura esistente.

In seguito alle raccomandazioni della Corte dei Conti francese, i Deputati Eva Sas (EELV – Verdi) e Dominique Dord (UMP – destra) hanno dichiarato il mese scorso “Torino-Lione: d’ora in avanti senza di me!”; sono più recenti le conclusioni dell’ex ministro dei trasporti Jean Louis BIANCO circa le  nuove infrastrutture: “L’abbandono puro e semplice della linea Lione-Torino sembra ovvio”.

5.- Gli oppositori franco italiani fanno appello ai parlamentari francesi affinché rifiutino la ratifica dell’Accordo franco-italiano firmato a Roma il 30 gennaio 2012.

Ad una lettera raccomandata degli oppositori, il Presidente della LTF sas [4] ha cercato di proteggersi rivelando che i dati forniti per il tunnel internazionale sono suscettibili di cambiamenti, e che si basano sul progetto preliminare in valori del gennaio 2010 che devono essere rivalutati. Louis Besson, da parte sua, ha confermato nel mese di gennaio 2013 che non esiste alcuna previsione di utilizzo e di finanziamento per questo progetto, dicendo che “gli studi sulla capacità di partecipazione finanziaria saranno resi noti la prossima primavera” e che “... la percentuale di finanziamento derivante dai pedaggi futuri versati dalle imprese ferroviarie utilizzatrici  è in corso di valutazione.”

6.- Gli oppositori chiedono che LTF sas cessi immediatamente i lavori iniziati nonostante l’evidente violazione degli accordi intergovernativi ormai decaduti a causa delle modifiche sostanziali intervenute (esplosione dei costi previsti da 12 a più di 26 miliardi di €, ulteriore diminuzione dei flussi di merci nelle Alpi nei mesi di gennaio e febbraio 2013…).

La sospensione dei lavori permetterà di risparmiare denaro pubblico e non graverà in alcun modo sul futuro dato che la linea ferroviaria esistente può trasportare già oggi oltre l’80% delle merci circolanti su strada così come i pochi passeggeri che viaggiano sul treno tra Francia e Italia.

Poi vinci

  Che significa “intellettuale”? Dov’è che ci si laurea in “intellettualità”? Quelli che non sono intellettuali cosa sono, organismi preminentemente biomolecolari? La categoria degli intellettuali è tutta italiana. E’ un altra casta, con le sue baronie, i suoi intoccabili, quasi sempre schierati, che mangiano alla tavola dei privilegiati, che vanno alle prime, che scrivono prefazioni, che si invitano reciprocamente ai convegni, che hanno un’interpretazione per ogni cosa, un’idea su tutto, un giudizio illuminato, espresso con fare pensoso e forbito, e un’interpretazione della storia quasi sempre consona al mantenimento del loro status e quasi mai visionaria.

 Per gli intellettuali va sempre bene così. Disapprovano tutto, ma con moderazione. Sono sempre d’accordo con i loro pari, ma con un distinguo, possibilmente originale, perché è necessario distinguersi a loro volta l’uno dall’altro. Mettono in guardia dai populismi, dai qualunquismi, da qualsiasi cosa intacchi gli equilibri di potere dove hanno intessuto solide relazioni nel tempo, ma quando il cambiamento li sopraffà, improvvisamente si accorgono che “il Parlamento è stato profondamente rinnovato, per la prima volta dai giovani e dalle donne”, si avvedono della “volontà popolare” (ma perché non la chiamano “volontà populista?”) e realizzano tutto d’un tratto che… udite udite… avremmo addirittura attraversato “vent’anni di scandali, di malapolitica, di sperperi, di prepotenze, di illegalità, di discredito dell’Italia nel mo ndo”. E dire che, proprio grazie a molti di loro, non ce ne eravamo neppure accorti.

 E donde questo risveglio collettivo? A quale fine? Per avere un “Governo di alto profilo”, è la risposta. Ma con i qualunquisti? Con i populisti? Con quelli del mero voto di protesta? Un Governo di alto profilo con quelli ignoranti che non sanno neppure quanti sono i senatori? Signori miei, voi vi renderete perfettamente conto, proprio in quanto “intellettuali”, che è una contraddizione in termini. Siffatto Governo, laddove nascesse, non potrebbe che essere di basso, bassissimo profilo. Come potrebbe mai, infatti, un Parlamento di polli venuti già dalla montagna con la piena, alternativamente pericolosi estremisti di sinistra o nostalgici fascisti a seconda che il pezzo sia pubblicato sulle pagine pari o su quelle dispari, eguagliare il Governo – quello sì di alto profilo – che ha ratificato il fiscal compact, il Mes (di cui la vostra penna non si è mai occupata), il trattato di Lisbona (un giorno di ferragosto del 2008, mentre gli organismi preminentemente biomolecolari erano ubriachi sulla spiaggia, ignari e rigorosamente tenuti all’oscuro), il trattato di Velsen e ogni altro contratto che avrebbe mutato drasticamente le sorti del Paese, contro il quale non avete speso una sola virgola della vostra munifica eloquenza, della vostra raffinata favella, forse intenti a consumare il dolce ondeggiare della vostra esistenza certamente non precaria?

 Date retta a un volgare agitatore di rozzi sentimenti popolari: per il bene del Paese è meglio se continuate a dirigerlo voi, come avete sempre fatto con brillanti risultati, senza essere costretti a mediare con un fenomeno transitorio e certamente destinato a rientrare, come già accadde al Fronte dell’Uomo Qualunque, che non avete mai mancato di ricordare con ammirevole costanza per creare un parallelismo artificiale, essendovi dimenticati di sottolineare come il movimento di Guglielmo Giannini nascesse dichiaratamente con lo scopo eminentemente nichilista di non occuparsi di nulla, di non prendere nessuna decisione, di non fare niente di niente perché tanto niente serve. E infatti non aveva nessun programma né si preoccupava di averne uno, caratteristica che lo rendeva diametralmente opposto a quel Movimento Cinque Stelle che avete prima ignorato, poi deriso, poi combattuto e che adesso vorreste irretire nelle vostre spire mortali, per tentare forse più di n on andare a fondo che di imbrigliarlo.

 Com’è che finiva la storia, secondo Gandhi? Ah sì… poi vinci.


http://www.byoblu.com/post/2013/03/11/Poi-vinci.aspx#continue

 

Arriva la ripresa, lo dice l’Ocse

continuano a prendere per i fondelli

 Istat: 6,7 milioni di italiani in difficoltà Ma l’Ocse: la ripresa non rallenta più

(Ansa/I.Bonotto)

Il prodotto interno lordo (Pil) dell’Italia è sceso nel 2012 del 2,4% ed è dell’1% il calo già acquisito per l’anno in corso. Lo comunica l’Istat. Immediata la reazione dei mercati, dove Piazza Affari aveva già aperto in rosso, condizionata anche dal declassamento dell’Italia da parte dell’agenzia di rating Fitch. Qualche buona notizia arriva però poche ore dopo, nella stessa mattinata, dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), secondi cui nell’eurozona la crescita sta per ripartire e in Italia e Francia non dovrebbe esserci un «ulteriore deterioramento» della situazione economica.

I DATI ISTAT-CNEL– Più in dettaglio, l’Istat rende noto che nel quarto trimestre del 2012 il Pil è diminuito dello 0,9% rispetto al trimestre precedente e del 2,8% nei confronti del quarto trimestre del 2011. 

Oltre ai dati sul Pil, l’Istituto di statistica presenta inoltre – con il Consiglio nazionale economia e lavoro (Cnel) – «Bes 2013», primo rapporto sullo stato di salute del Paese con indicatori del benessere sociale. Uno studio da cui emerge che tra il 2010 e il 2011 il cosiddetto indicatore della «grave deprivazione» sale dal 6,9% all’11,1%: ciò significa che 6,7 milioni di persone sono in difficoltà economiche, con un rialzo di 2,5 milioni in un anno. Cresce inoltre il livello di disuguaglianza, quello misurato attraverso il rapporto tra il reddito posseduto dal 20% più ricco della popolazione e il 20% più povero: si va dal 5,2% del biennio 2008-2010 al 5,6% del 2011.

LE RILEVAZIONI OCSE – L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo, invece, sottolinea che il «superindice» di Italia e Francia (indicatore utilizzato per prevedere l’evoluzione del ciclo economico di un Paese, ndr)è aumentato rispettivamente dello +0,11% e +0,05% rispetto a dicembre. Il confronto con lo stesso mese dell’anno scorso, però, resta negativo, con una contrazione dello 0,66% per l’Italia e dello 0,53% per la Francia. Negli Usa, rileva ancora l’Ocse, prosegue il trend di «consolidamento della crescita», con un superindice in incremento dello 0,08% su base sequenziale e dello 0,53% su base annua.

http://www.corriere.it/economia/13_marzo_11/pil-calo_1f3e18b2-8a2d-11e2-8bbd-a922148077c6.shtml

 

VICINO ALLE ANTENNE DEI TELEFONINI GLI ALBERI MUOIONO E GLI ORTAGGI SUBISCONO MUTAZIONI + video

A GAETA IN PROVINCIA DI LATINA
due agricoltori notano strane mutazioni nei prodotti della loro terra, che coltivano da generazioni.Lo strano fenomeno segue di poco l’installazione, nelle vicinanze, di alcune antenne per la telefonia mobile.Il reportage di TMO, a cura di Luigi Oliviero, mostra gli esiti sugli ortaggi di questo “strano” e imprevisto fenomeno [in realtà nel video i due contadini intervistati parlano anche di alberi da frutta morti – N.d.R.]. Questo è quanto si legge come descrizione del video disponibile su youtube, registrazione di una inchiesta della piccola emittente privata Tele Monte Orlando di Gaeta (Latina).Ribadiamo che tutte queste antenne, dal MUOS (antennistica militare) alle antenne per telefonia mobile (spesso accatastate su una medesima postazione di modo da accrescere il rischio sanitario) sono pericolose per la salute, così come lo sono le antenne per il wi-fi, l’uso del wi-fi per la connessione ad internet, l’uso sempre più comune di giochi con connessione wi-fi, gli accessori per PC con connessione wi-fi, i telefonini (che spesso la gente usa persino in auto, sul treno, sulla nave, ovvero in luoghi schermati che costringono il telefono ad utilizzare la massima potenza con grave rischio per il cervello dello sprovveduto utente).Ma siamo davvero sicuri che tutto questo saturare l’aria di radiazioni rischiose per la salute sia solo un caso, o che venga fatto solo perché c’è chi ci guadagna sopra?

CHI OSSERVA IL CIELO CON ATTENZIONE

Da anni ed è cosciente del fenomeno delle scie chimiche e delle mortali malattie da esse portate non ha dubbi sul fatto che il potere ormai cerca in ogni modo di avvelenare la gente, di abbassarne le difese immunitarie, di debilitarla psico-fisicamente. Le antenne e le dannose quanto inutili radiazioni emanate da tutti questi dispositivi senza fili fanno parte sicuramente di questo oscuro disegno.Non possiamo sapere al momento se le mutazioni riscontrate negli ortaggi ed in particolare nelle zucchine (denominate “cocuzzedde” nel dialetto locale) siano genetiche o di altro tipo, ma è possibile che le onde emanate dalle vicine antenne influiscano negativamente su certi meccanismi in cui è implicata la funzione del DNA.una certa intensità e frequenza possano impedire agli organismi di svilupparsi secondo la loro forma naturale.

 

Autore: Corrado Penna 
Fonte: scienzamarcia.blogspot.com
Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio.org

 

MUTAZIONI GENETICHE SU ORTAGGI DA ANTENNE


http://ilfattaccio.org/2012/02/05/vicino-alle-antenne-dei-telefonini-gli-alberi-muoiono-e-gli-ortaggi-subiscono-mutazioni-video/

Test cosmetici su animali, da lunedì divieto assoluto

Stop ai test dei cosmetici (anche delle singole materie prime) sugli animali. Lunedì, 11 marzo, entra in vigore il divieto totale (attualmente sono già vietati i test dei cosmetici finiti), previsto dal nuovo regolamento europeo sui cosmetici (n. 1223/2009). E dall’11 luglio sulle etichette dei prodotti di bellezza ci saranno anche informazioni più chiare sulla scadenza (che verrà indicata con un nuovo simbolo, la clessidra) e l’eventuale presenza di ingredienti “nano”, di dimensioni inferiori ai 100 micron (usati soprattutto nei solari), sui quali ancora si discute circa la loro sicurezza.

 Di queste novità si è parlato durante un convegno organizzato da Unipro, l’Associazione nazionale delle imprese cosmetiche, nell’ambito della fiera Cosmoprof, che ha aperto i battenti oggi a Bologna.

Gli imprenditori italiani di Unipro ed europei di Cosmetics Europe sono a favore del bando totale dei test sugli animali e ritengono che rechi beneficio a tutti, consumatori, animalisti e stesse industrie.

“Per noi il tema non è nuovo – ha detto Luca Nava, responsabile area tecnico normativa di Unipro – l’Europa è già da tempo animal free, ma da lunedì non potranno essere più venduti nei paesi europei neache quei prodotti i cui ingredienti sono stati testati sugli animali in Paesi extra europei. Attendiamo quindi per lunedì le indicazioni della Commissione europea che, oltre a confermare il divieto, indicherà alle imprese come procedere per garantire la sicurezza degli ingredienti nuovi sull’uomo”.

“La decisione é stata presa per consentire una scelta più informata da parte dei consumatori” ha sottolineato Florian Schellauf, direttore technical regulatory affairs dell’associazione delle imprese cosmetiche europee, Cosmetics Europe, di Bruxelles. “I nanomateriali impiegati dalle industrie cosmetiche sono soprattutto nanostrutture passive che, al contrario di quelli impiegati ad esempio per i farmaci, non svolgono alcuna azione biologica nella pelle. Da questo anno le aziende che li usano, oltre che indicarlo sulle etichette, dovranno notificare il loro impiego alla Commissione europea prima di immettere sul mercato prodotti che li contengono. Si tratta di una ulteriore garanzia sia per le industrie che per i consumatori”.

08/03/2013 – 15:56 – Redattore: GA

 http://www.helpconsumatori.it/secondo-piano/test-cosmetici-su-animali-dall11-marzo-divieto-assoluto/62873

 

‘Nel mondo di oggi o fai il Chavez o il maggiordomo dei potenti’

1) Prima di tutto vi ringrazio per aver accettato di farvi intervistare da noi. Come avete accolto, quattordici anni fa, la notizia dell’elezione di Chavez in Venezuela? Quali aspettative ha suscitato in Iran?

Che sia lodato Dio, il Migliore dei Creatori.

All’inizio di questa intervista sento il dovere di soffermarm i su questo verso di Rumi, poeta persiano classico, che diceva che se si cerca di mettere il mare in una brocca, si potrà prendere solo ciò che basta per qualche giorno. Parleremo di Chavez ma ricordiamoci che la nostra parola è solo una brocca mentre stiamo cercando di parlare del mare.

Al contrario di come avviene di solito in Occidente e come quindi gli occidentali pensano avvenga per tutto il resto del mondo, l’Iran non accoglie o al contrario non critica mai l’elezione di nessuno in nessuna parte del mondo. Apparirà paradossale ma come paese che e’ sempre stato infastidito dalle ingerenze straniere, abbiamo deciso di non fare agli altri ciò che non piace a noi. L’Iran rispetta sempre la scelta dei popoli e l’esito delle elezioni. Credo che la più grande dimostrazione in questo senso l’Iran l’abbia dato quando ha riconosciuto e rispettato l’esito del voto persino negli Stati Uniti, con cui non ha nemmeno relazioni diplomatiche. Per il Venezuela la questione fu la stessa. L’Iran assistette a quella prima vittoria di Chavez nel 1998 silenzioso, senza particolari reazioni, positive o negative, col suo metodo tradizionale. Certo non significa che l’Iran non abbia o non avesse le sue opinioni o che al tempo non ritenesse difficile la situazione in Venezuela che prima di Chavez era sotto un governo filo-americano. Ma l’Iran ha sempre seguito un politica di principio. Con la sua rivoluzione nel 1979 e con la sua esperienza negli anni successivi ha detto al mondo che si può vivere anche senza la protezione delle potenze e senza essere servi di queste. Poi ha lasciato la decisione ai popoli; ed abbiamo visto che laddove i popoli lo hanno voluto, il modello iraniano è stato seguito.  L’Iran non va certo ad imporre questo pensiero…come certi paesi che impongono la democrazia con le bombe. Per l’Iran il principio più importante è sempre quello, non interferire negli affari degli altri.

Ma devo dire che nel 1998, in Venezuela, vinse una persona che aveva precisamente questo pensiero in mente. Chissà se il paracadutista e colonnello aveva anche informazioni sulla rivoluzione islamica del 1979; ma anche se non lo ha voluto ha seguito la stessa corrente di pensiero. Nel mondo di oggi, tra l’altro, la scelta per i politici non è difficile. Le opzioni sono due:

O fai il Chavez, o per dire fai l’iraniano, in altre parole pensi al tuo popolo e te ne infischi di potenze, propaganda dei media, critiche ed ecc…e ti appoggi alla tua gente. Oppure fai, come dice Giulietto Chiesa, il tipico “maggiordomo di secondo o terzo grado”, il “lavapiatti”. Insomma diventi una sorta di rappresentante di banche, potenze straniere, poteri finanziari, multinazionali ed eccetera alla testa del governo; lì tu devi ingannare la gente ed agire se necessario anche contro di loro per fare bene ed al più lungo possibile il maggiordomo, ed accumulare denaro per la tua attività. Potrebbe sembrare una suddivisione troppo allegorica e semplicistica, ma purtroppo è la verità. Tu non puoi fare un pò questo ed un pò quello, perchè non ti viene permesso. Naturalmente se fai il Chavez, oltre alle politiche interne, anche la tua Politica Estera è indipendente ed incentrata sulle politiche nazionali. Quindi non finisci come certi paesi che forniscono le loro basi per aggredire un loro alleato, con cui hanno firmato un accordo di pace ed alleanza, accordo il cui inchiostro non si è ancora asciugato.

Se fai invece il maggiordomo, in Politica Estera devi seguire le potenze che ti comandano e va a finire che entri in guerra con questo o quel paese senza nemmeno sapere il perchè. Va a finire che ti costellano il territorio con le basi militari, che ti tengono in casa le bombe nucleari senza che tu le voglia, che ti costruiscono una base che ti arrostisce la popolazione come se questa fosse in un forno a microonde, si prendono anche quello che c’è di buono della tua industria, oltre alle risorse, naturali ed umane e a tutto quello che c’è da prendersi. Nel 1998, il nuovo presidente del Venezuela era Hugo Chavez, ed oggi vediamo come il suo nome sia sufficiente per indicare il primo tipo di politica che un leader di Stato possa scegliere.E’ naturale che se nel mondo di oggi scegli la prima strada, quella di fare il Chavez, le cose si mettono male per te.  Perchè i politici che hanno preferito fare i maggiordomi, hanno l’ordine di farti a pezzi. Ti criticano, ti danno del dittatore, la grande potenza che ti voleva come pedone del suo scacchiere ti colpisce con le sanzioni, cerca di ucciderti con un golpe, ed alla fine magari ci riesce. A Chavez tutto questo è accaduto. Ma a riappagarti c’è il fatto che la tua gente vivrà meglio, sarà più felice, ti amerà e sarai eterno. Certo i pennivendoli ed i media della potenza e dei maggiordomi della potenza ti bombarderanno. Washington Post, New York Times, Time, Guardian, Der Spiegel, Corriere della Sera, Repubblica, Panorama, Haaretz, France24, Reuters, Ansa, CNN, AP…scriveranno male di te, diranno che sei un dittatore, scaveranno nella tua vista per scoprire i tuoi punti deboli, si inventeranno falsi oppositori contro di te, intervisteranno false persone che hanno ricevuto presunti maltrattamenti e torture nel tuo stato, o che diranno di non essere liberi. Ti insulteranno anche dopo la tua morte. Pensiamo un pò al titolo dell’8 Marzo di Panorama che scrive “Anche senza Chavez il mondo è comunque pieno di dittatori“.

Tutti i popoli hanno avuto i loro Chavez. Anche l’Italia li ha avuti. Penso ad Enrico Mattei che fece tanto per il suo paese ma che fece una brutta fine. Insomma, se fai l’eroe prima o poi ti uccidono. Ma muori da eroe e fai del bene alla tua gente. Altrimenti puoi morire di vecchiaia e fare pure il presidente del Consiglio per cinquanta volte, ma la storia non ti ricorderà con gloria. Ed alla tua camera ardente, invece di milioni di persone ed i capi di Stato stranieri, arriveranno quattro gatti radunati dai tuoi padroni.

Se poi la vediamo dal profilo ideologico islamico e nella galassia islamica dal punto di vista sciita, quello dell’Iran, se muori da eroe sei martire e come ricorda il Corano nel versetto 169 della terza sura del Corano, “Non considerare morti quelli che sono stati uccisi sul sentiero di Allah. Sono vivi invece e ben provvisti dal loro Signore”. In altre parole, se fai il Chavez o il Mattei, è vero che un giorno o l’altro ti fanno fuori, ma il bello è che in realtà non muori mai. Perchè Dio tiene conto di tutto e rimarrai vivo per sempre anche tra la gente. Divieni “martire”.

Tornando alla domanda, dal 1998 in Venezuela è iniziata una avventura perchè lì una persona ha avuto il coraggio e l’onestà di scegliere l’autentico presidente del suo paese e non il maggiordomo degli altri. L’Iran ha solo assistito con entusiasmo, da quell’anno, a questa potrei dire “romantica” storia, la storia di amore un uomo che ha liberato il suo popolo e che ha diffuso l’idea di libertà in tutta la regione dell’America Latina.

2) Chavez ha subito stretto legami fecondi con la Repubblica Islamica dell’Iran. Come li giudicate? Qual è la loro portata?

Come abbiamo detto il primo brutto tiro che ti giocano se decidi di fare veramente il presidente o il premier del tuo paese, invece che l’incaricato d’affari della potenza di turno, è quello della pressione economica e delle sanzioni. Naturalmente Chavez già nei primi tempi si sarà trovato con le spalle al muro pur avendo un paese ricco di petrolio.

Se l’Italia, facciamo un esempio, oggi decidesse di avviare politiche veramente indipendenti, visto che si troverebbe contro tutto l’Occidente, dove dovrebbe andare a cercare? Naturalmente tra le nazioni indipendenti o quelle che non ti vogliono “inglobare” nella loro orbita se commerci con loro. Una di queste nazioni può essere l’Iran, puoi trovarne di altre tra i Brics, ci sono anche almeno una ventina di paesi emergenti, con cui puoi trovare accordi. Credo sia stato il corso naturale della geopolitica mondiale ad aver avvicinato le due nazioni. Se vogliamo parlare più precisamente, oltre alle cooperazioni nel settore del petrolio e dell’industria petrolichimica, l’Iran ha aiutato il Venezuela in settori come quello dell’edilizia, nell’agricoltura tramite la vendita di trattori e poi linee di montaggio di questi; automobili ed altre tecnologie.

Oltre al valore economico degli scambi tra i due paesi che sono andati sempre più lievitando, si può dire che il Venezuela è stato una sorta di porta per l’Iran in America Latina ed ha gettato le basi per l’ incremento di scambi e collaborazioni con tutti i paesi di quella regione. Forse oggi rimangono pochissime le eccezioni.

Pensare che l’Iran, con l’accordo ancora fresco stipulato con l’Argentina della Kirchner, è riuscito a superare un annoso problema sorto con il paese per via della questione del presunto coinvolgimento nell’attentato terroristico del ‘94 contro il centro ebraico Amia. E’ certo che l’avvicinamento tra Iran ed Argentina sara’ un punto di svolta anche perchè gli iraniani, questo nessuno lo sa, potrebbero dare sostegno diplomatico importante a livello mondiale anche per quanto riguarda l’affare delle isole Malvinas, in funzione anti-britannica. E pensiamo alle relazioni dell’Iran con il Brasile, con il Nicaragua, la Bolivia, Cuba, l’Ecuador.

3) Riguardo all’aggressione occidentale e saudito-qatariota alla Siria, quant’è importante per voi il sostegno che il Venezuela di Chavez ha dato e continua a dare a questo paese che è un vostro importante alleato?

Più che per noi iraniani e per la Siria credo che sia importante per lo stesso popolo del Venezuela e per gli altri popoli dell’America Latina. Dobbiamo stare attenti a non sottovalutare l’importanza che ha “sapere la verità”.

In Italia, lo posso dimostrare in tanti modi e lo possono appurare anche gli stessi amici italiani, la gente non è al corrente di molte verità. Quando i media e la tv raccontano bugie, quando i politici fanno lo stesso, allora le bugie diventano la versione ufficiale dei fatti e la realtà diviene bugia. Ciò è l’inizio di un ciclo viziato che alla fine fa pagare tutto alla gente. È parte di quel sistema dei maggiordomi, che come dicevamo prima, devono ingannare la gente per fare gli interessi dei loro padroni. Un altro vantaggio di avere un uomo indipendente o un Chavez alla testa del tuo governo, è proprio dire la verità e dare alla tua gente una versione esatta dei fatti. Questa versione esatta aiuta il tuo paese a muoversi bene e a trarre anche profitti di vario genere.

Oltre al gran dono di sapere la verità sulla Siria, che è andato ai venezuelani, l’importante è che nazioni come gli Usa che mettono sempre in bocca ad una immaginaria “comunità internazionale” le loro opinioni e le loro politiche, possono farlo sempre meno. Quando il noioso Segretario di Stato di turno americano viene a farti la solita predica “la comunità internazionale vuole che Assad se ne vada” e bla bla bla ecco che se ci sono 30 paesi al mondo che come Chavez dicono che lì Assad è il presidente legittimo, ecco che il grande inganno Usa sarà sempre più palese.

Il grande inganno Usa è quello di volere far credere ai popoli di tutto il mondo che possono vivere solo se danno ascolto a ciò che dicono loro. È un inganno e siamo davanti ad un mondo multipolare. Ogni popolo può essere indipendente e farsi rispettare. Lo ha dimostrato l’Iran dal 1979 in poi, lo ha dimostrato il Venezuela dal 1998 al 2013 e lo ha dimostrato la Siria da 60 anni a questa parte.

4) Ora che è morto Chavez, cosa pensate che succederà in Venezuela? Quali problemi si troverà a sfidare il suo successore Nicolas Maduro? Che ruolo potrà avere l’Iran in tutto questo?

Lo scenario è questo. Il vice Nicolas Maduro cerca di unire il paese intorno a quella che fu l’ideologia di Chavez, la rivoluzione bolivariana e non credo avrà problemi a farsi eleggere. Ma il problema sarà poter proseguire sulle orme di Chavez ed essere all’altezza. Non sarà un qualcosa di facile. Soprattutto perchè Obama ha già mostrato i muscoli ed i denti e Capriles e l’opposizione venezuelana sono in agguato. Se si legge il messaggio di cordoglio di Obama, si trova questa frase “gli Stati Uniti d’America ribadiscono il loro appoggio al popolo del Venezuela”.

Noi in Iran ormai siamo maestri nella parafrasi dell e affermazioni dei politici americani ed occidentali. Quando un presidente americano dice di voler sostenere il popolo, significa che sguinzaglierà la Cia per cercare di innescare un golpe nel tuo paese o creare una guerra civile. Vi ricordate che alcuni mesi fà Obama disse che voleva sostenere “il popolo siriano”. Credo che l’esempio in questione confermi la grande precisione della nostra ‘parafrasi’. Dal Venezuela arrivano poi notizie sul fatto che Capriles e le forze sconfitte da Chavez si sono messe in moto. È facile capire che Obama ci proverà per tentare di recuperare il potere in una nazione chiave soprattutto per il suo petrolio, ed userà Capriles e gli oppositori. L’Iran non può fare nulla direttamente, può solo sperare che il popolo del Venezuela resista.

In un secondo momento però, dopo la probabile elezione di Maduro, l’Iran con il sostegno dato attraverso gli scambi economici, la fornitura di nuove tecnologie ed il sostegno diplomatico e politico, può riavere un ruolo a favore del Venezuela. L’Iran può aiutare Maduro anche con l’esperienza accumulata sulla “resistenza” dinanzi ai ricatti di Usa ed Occidente. Credo che questo a livello di gestione della nazione, sia il contributo è la merce più preziosa che Teheran abbia. Ma è naturale che dal punto di vista irano-islamico, se il governo del Venezuela proseguirà con politiche indipendenti e mirate a servire la propria gente, chiunque lo diriga, il maggiore sostegno ed aiuto lo riceverà da Dio e cosa manca a chi ha Lui come Patrono? L’aiuto al Venezuela, voluto da Dio, può arrivare dall’Iran, dalla Siria, dal Brasile, dall’Italia, da qualsiasi paese al mondo. Ma bisogna dire che questo aiuto, il Venezuela, se lo sarà pientamente meritato se continuerà ad essere indipendente.

L’importante ora è il popolo del Venezuela e la sua decisione. Posso augurarmi che prenda la migliore delle decisioni e non c’è bisogno che sia io a dire loro quale sia.

Buona fortuna al Venezuela.

Intervista di Filippo Bovo a Davood Abbasi

Fonte: statopotenza

Cinghiali e criminali

10 marzo 2013 

http://aipri.blogspot.it/2013/03/cinghiali-e-criminali.html – di Paolo Scampa

I dati radiologici sui cinghiali della Valsesia sono noti alle autorità scientifiche, amministrative e politiche da più di un mese ma questi dati sono stati perversamente sequestrati durante tutto questo tempo per probabile convenienza elettorale, come è da tempo sotto sequestro il fatto che, purtroppo, vaste zone del nostro arco alpino siano pure e semplici zone proibite generate dalle ricadute di Chernobyl, zone proibite che andavano e vanno tuttora imperativamente isolate secondo le leggi internazionali. Inoltre è loro sicuramente noto da più di un mese il rapporto isotopico tra il cesio 137 ed il cesio 134 che acconsente di determinare obiettivamente se si tratta di contaminazione “vecchia” (residui delle ricadute delle prove atomiche atmosferiche e dei vari incidenti nucleari del passato Shellafiled, Saluggia, Chernobyl, ecc.) oppure se vi sia anche l’aggiunta di una fonte ulteriore di inquinamento più recente (Fukushima, ecc.) ma non  viene pubblicato. Ritardare un’allerta nucleare è un crimine contro l’umanità. Pretendere che la specie umana sia al riparo dai contaminanti che aggrediscono gli animali è una falsità. Lasciare credere che gli animali (e pertanto uomini) siano contaminati soltanto dal cesio, dimenticando gli immancabili stronzio e vari isotopi del plutonio che furono, con tassi stra noti, parte integrante delle ricadute è delittuoso. Che muoiano i vostri figli per vostra convenienza elettorale vi è indifferente.

 Siete la feccia dell’umanità. 

 

NB. Il rateo di attività Cs137/Cs134  ”di Chernobyl” è passato dall’ 1,94 iniziale all’ 8932,7 odierno. Qualora gli animali fossero contaminati dalle uniche ricadute di Chernobyl il Cs134 dovrebbe pertanto essere circa 9000 volte meno attivo del Cs137. Inoltre aspettiamo le prove radiometriche che i cinghiali contaminati  con circa 6000 Bq/kg di Cesio137 non siano anche in contemporanea contaminati con circa 740 Bq/kg di Stronzio 90, 3,4 Bq/kg di Plutonio 238, 5,4 Bq/kg di Plutonio 239, 8,3 Bq/kg di Plutonio 240, 212 Bq/kg di Plutonio 241 e 21 Bq/kg di Americio 241.

Approvata l’Introduzione di Chip RFID in USA

Mentre in Italia si scherza sui microchip, non poche polemiche sono nate a proposito del disegno di legge sulla salute firmata da Obama che renderà obbligatorio per tutti i cittadini statunitensi l’impianto di un microchip Rfid che contenga tutte le informazioni relative a ogni americano. 

 L’intento dichiarato è quello di facilitare il monitoraggio e il controllo della salute di ogni singolo individuo, con la creazione di un apposito registro nazionale in cui ogni chip – e quindi ogni persona – sia registrato.

 Oltre ai parametri medici potranno essere inserite nei chip informazioni in merito al conto bancario del paziente, così da determinare in tempo reale la sua capacità finanziaria. Medici e ospedali saranno quindi autorizzati ad eseguire la scansione dei conti bancari così da poter prelevare immediatamente, in tempo reale, la cifra prevista per il trattamento terapeutico.

 Fin troppo facile lanciarsi in speculazioni indegne dell’orwelliano Grande Fratello, ma il nuovo progetto sulla salute – l’HR 3200 – adottato dal Congresso prevede la necessità di impiantare il chip per identificare tutti i cittadini che usufruiscono del sistema sanitario. Le tasse derivanti dalla riforma Obama finiranno direttamente nelle casse della Federal Reserve. Il mondo intero sta galoppando verso un sistema che funzioni senza denaro contante.

 Il progetto era già in studio nel 2004, come rivelano alcuni documenti della Food and Drug Administration, con il nome di Implantable Radiofrequency Transponder System for Patient identification and Health information (Sistema di transponder impiantabile a Radiofrequenze per l’identificazione dei Pazienti e le informazioni relative alla salute).

 Di fatto, con il pretesto di garantire una migliore assistenza sanitaria, gli Stati Uniti stanno cercando di marcare ogni cittadino, senza tra l’altro, aver previsto alcun tipo di regolamentazione per l’impianto e l’uso dei microchip Rfid, cosa che potrebbe causare conseguenze impreviste – almeno non da noi comuni mortali – per la vita anche democratica dei cittadini americani. 

 Useranno la propaganda e parole come facilità d’uso, sicurezza sanitaria e sicurezza sociale. State pur certi che arriveranno anche qui.

 Link diretto alla legge HR 3962 in formato pdf

 Fonti:

http://www.wakeupnews.eu/dal-2013-rfid-obbligatorio-negli-stati-uniti/

http://www.rense.com/general58/plant.htm

http://cassinolibera.altervista.org/blog/riforma-obama-approvata-la-introduzione-dei-chip-rfid/?doing_wp_cron=1358815691.9112029075622558593 750

http://www.youtube.com/watch?v=SGzZnopnR3I&feature=youtu.be

http://www.losai.eu/riforma-obama-approvata-lintroduzione-dei-chip-rfid/

 Vedi anche:

Ragazzo si fa impiantare il microchip

L’IMPIANTO del MICROCHIP RFID E’ Gia’ Realta’…

 “La verità passa per tre gradini: prima viene derisa e ridicolizzata, poi viene ferocemente contrastata, infine viene accettata come palese ovvietà.” 

[Arthur Schopenhauer]

 http://fintatolleranza.blogspot.it/2013/03/approvata-lintroduzione-di-chip-rfid-in.html

 

Le verità nascoste

I popoli devono saperlo: possiamo vivere in pace ed in armonia con la natura, possiamo vivere con un reddito sufficiente per crescere i nostri figli, possiamo farlo senza rinunciare ai nostri interessi ed al tempo libero da trascorrere con le persone che amiamo, possiamo farlo. Abbiamo le conoscenze e le tecnologie per fare tutto questo, senza inquinare e senza avvelenare il cibo che mangiamo con l’inevitabile destino di uccidere proprio i nostri figli. Domani sorgerà il Sole e donerà tutta l’energia di cui abbiamo bisogno, tutte le specie viventi di questo pianeta non si scambiano una moneta per sopravvivere, solo l’uomo ha inventato una religione inutile e dannosa: monetarismo, avidità e liberismo.

In questi giorni di fibrillazione post elettorale il mainstream sta usando tutta la sua forza mediatica per manipolare la percezione dell’opinione pubblica, l’élite sente di aver perso il controllo delle masse. Una importante visione politica del M5S è tratta dalla filosofia della “decrescita felice”, nel 2005 il blog di Grillo pubblicizzava il testo di Maurizio Pallante, La decrescita felice.

Si tratta di una proposta di cambio di paradigma culturale che affonda le sue radici nella bioeconomia, e nessun partito tradizionale, pur conoscendo l’argomento, ha preferito adottarla ma ha scartato tale filosofia per abbracciare il pensiero unico europeo figlio del liberismo selvaggio.

In questi giorni è stato orchestrato un coro mediatico: “state attenti al M5S poiché propone la decrescita felice“, con toni dispregiativi, e soprattutto, nella maggior parte del talk show, senza invitare chi possa spiegare cos’è la “decrescita felice”, ma raccontando palesemente una serie di menzogne a dire poco grottesche ed infantili, del tipo ritorno al passatorecessioneaumento della disoccupazione etc. Dal punto di vista della comunicazione i talk sono organizzati, per attaccare il M5S partendo col dire: abbiamo bisogno della crescita e non della decrescita altrimenti l’Italia non riparte.

In Italia esistono due associazioni che parlano di decrescita, una si chiama decrescita.it, e l’altra è un’associazione di promozione sociale, apartitica, che pratica la “decrescita felice”, e si chiama per l’appunto “Movimento per la Decrescita Felice” costituito da un insieme di associazioni, circoli territoriali, ove liberi cittadini mettono in pratica stili di vista sostenibili, e danno consigli alle amministrazioni pubbliche  per affrontare le sfide del presente. MDF non appoggia nessun partito e condivide conoscenze con chiunque sia interessato a metterle in pratica. Diversi piccoli comuni amministrati dalla destra e dalla sinistra si sono palesemente ispirati alle buone pratiche amministrative figlie della bioeconomica, mentre M5S ha preferito farne una priorità.

E’ abbastanza “strano” riscontrare che talk show televisioni come Indiretta su RAI Uno, AgoràBallarò ed altri ancora abbiano coordinato un coro per denigrare una filosofia politica abbastanza nota ai politici, e che negli anni ’60 e ’70 fu volutamente scartata dai partiti novecenteschi, mentre oggi riceve tutta questa pubblicità negativa senza che MDF abbia l’opportunità di mostrare all’opinione pubblica cosa significa “decrescita felice”.

Solo nelle occasioni in cui Maurizo Pallante ha avuto la libertà di esprimere ciò che pensa ha potuto mostrare le opportunità concrete che le applicazioni tecnologiche della filosofia bioeconomica consentono di esprimere producendo un effetto positivo e migliorando la qualità della vita.

leggi anche:

I chiacchieroni che governano da sempre, 28 febbraio 2013

Politica industriale, 15 febbraio 2013

La ricchezza degli italiani, 23 gennaio 2013

Finanziarie la prevenzione, come? 22 gennaio 2013

Tecnologie del buon senso, 6 gennaio 2013

I luoghi della decrescita felice, 20 novembre 2012

Tecnologie della decrescita felice, 19 novembre 2012

debito e soluzioni, 13 novembre 2012

Il buon senso che cresce, 28 marzo 2012

Uscire dalla “crisi”, 2; 5 marzo 2012

Come uscire dalla “crisi”, 28 febbraio 2012

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(Ri)Lanciare l’economia reale col buon senso, 11 gennaio 201

Decrescita e architettura, 19 ottobre 2011

Ripensare la società insieme ai cittadini, 3 ottobre 2011

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Immaginare il cambiamento, 14 giugno 2011

Far ripartire il Paese con moneta sovrana (a credito), 26 maggio 2011

Possiamo farcela, 11 aprile 2011

Energia, basto poco … , 28 marzo 2011

Agire direttamente, 10 febbraio 2011

Rompere l’incantesimo, 18 gennaio 2011

Capitano, siamo un faro. 12 gennaio 2011

Cambio i miei pensieri, 7 ottobre 2010

 

http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/03/07/le-verita-nascoste/