Il senatore Pepe (M5S): Bersani? Con gli assassini non parlo

Il senatore Pepe (M5S): Bersani? Con gli assassini non parlo

Venerdì, 1 marzo 2013 – 18:45:00

“Bersani? Io con gli assassini non faccio nessuno tipo di accordo, perche‘ li considero gli autori della strage e del genocidio che sta avvenendo in questi ultimi anni in Campania. Chi parla e’ uno che si e’ preso un linfoma grazie allo sversamento di rifiuti tossici e sono incazzato per quello che il Pd ha fatto, con le discariche ci hanno massacrato”. Lo ha affermato Bartolomeo Pepe, neo senatore del Movimento Cinque Stelle, a La Zanzara su Radio24.

”Perche’ assassino Bersani? Il Pd insieme ad altri – prosegue Pepe – ha permesso lo scempio ambientale. Io la parola alleanza non la voglio neanche sentire. Se incontro Bersani al Senato lo mando a quel paese, se sara’ il caso mi togliero’ lo sfizio di prenderlo a parolacce. L’ho fatto con Bassolino, non ho problemi a farlo con Bersani. Piu’ che Morto che parla o Gargamella il segretario pd lo chiamerei Quaquaraqua’, come diceva Sciascia”.

”Siamo incazzati, motivati – prosegue Pepe – e siamo preparando interpellanze per accedere agli atti. Andiamo li’ e gli facciamo il culo al sistema e ai partiti”.
 http://affaritaliani.libero.it/politica/il-senatore-pepe-m5s-bersani-con-gli-assassini-non-parlo.html?fb_comment_id=fbc_544982438867793_5966333_545040572195313#f1693dbd2

 

Un Parlamento senza Governo

L’intervento di Claudio Messora, ieri su “La Cosa”, la tv di Beppe Grillo [click]


di Paolo Becchi

 «Non capisco come una mano pura possa toccare un giornale senza una convulsione di disgusto», scriveva Baudelaire. Difficile dargli torto. Le prime pagine dei quotidiani italiani – con «La Repubblica» in testa – hanno dato ieri prova del ruolo servile della stampa nei confronti del Regime. Secondo quanto riportano i nostri giornali, infatti, la «base» del MoVimento 5 Stelle sarebbe «insorta» contro la chiusura di Grillo nei confronti di Bersani. Come fanno a non capire? Non capiscono che un movimento forte, di opposizione radicale all’immoralità ed alla disonestà di questo Regime, di questa “casta”, non scenderà mai a compromessi con essa? Non capiscono che deputati e senatori del MoVimento non passeranno mai dall’altra parte? Il MoVimento lo ha ripetuto fin dall’inizio, fin dal suo atto di nascita: è una forza di opposizione al Regime, è contro i vecchi partiti e la vecchia logica politica. Questa è l’essenza del MoVi mento, non compromettibile.

 Ora si sta cercando di farla “saltare”, di dividere il MoVimento all’interno in nome della «governabilità», parola d’ordine di questi giorni. Da Bersani a Napolitano, da Berlusconi a Monti, tutte le vecchie forze politiche invocano l’esigenza di garantire governabilità in questo Paese. Ma chi ha detto che serva un nuovo Governo per garantire “governabilità”?

 Il MoVimento 5 stelle ha definito la sua linea:

1.    non parteciperà ad un governo di coalizione;

2.    non voterà la fiducia a Bersani o ad alti esponenti del Pd;

3.    è disponibile soltanto a dialogare sulle singole proposte di legge.

 Cosa significa? Come far stare questi tre aspetti insieme? I partiti non riescono a capire. Significa semplicemente: nessuna coalizione, nessuna fiducia, perché non ci sarà nessun nuovo Governo, ma soltanto un nuovo Parlamento. La mia è un’ipotesi, sia chiaro, un ragionamento personale. Eppure, forse, non così distante da quella che potrebbe essere la strategia per uscire dall’attuale situazione di stallo, senza dover ricorrere a “governissimi” o “inciuci”: mantenere l’attuale Governo Monti in prorogatio (ossia con limitatissimi poteri di ordinaria amministrazione, di disbrigo degli affari correnti), e concentrare tutta l’attività legislativa nel nuovo Parlamento, per almeno i prossimi 6-8 mesi. Tempo per una riforma elettorale, e per l’approvazione delle leggi più urgenti per il MoVimento: riduzione degli stipendi, trasparenza amministrativa, anticorruzione, taglio dei costi della politica , sgravi fiscali per le piccole e medie e imprese, reddito di cittadinanza. Forse si dimentica che, nel 1996, il governo Dini rimase in prorogatio per 127 giorni, e 126 giorni rimase in prorogatio il quinto Governo Andreotti nel 1979. Per non parlare di quanto accaduto nella recente storia del Belgio, il quale è rimasto “senza governo” per 540 giorni, ossia un anno e mezzo, fino al dicembre 2011.

 L’ipotesi è dunque questa: un governo in prorogatio, con poteri di mera amministrazione, ed un Parlamento con pieni poteri legislativi, in cui gli accordi e le convergenze potranno trovarsi solo sulle singole leggi, volta per volta. Mi spiego. La nostra Costituzione prevede, sulla base del principio di continuità delle istituzioni, che il Governo dimissionario (quale è, allo stato, quello di Monti), a partire dall’accettazione delle dimissioni da parte del Presidente della Repubblica, entri in regime di prorogatio, sino alla formazione del nuovo Governo. Per tutto questo periodo, il Governo ha poteri limitati agli “affari correnti”, nel senso che la sua attività sarebbe limitata all’ordinaria amministrazione mentre gli sarebbe preclusa la sfera del cosiddetto «indirizzo politico». In particolare, nel nostro sistema politico si sono sempre emanate circolare dirette a precisare e specificare i compiti ed i poteri del Governo in pror ogatio (le più recenti e rilevanti: la circolare Ciampi, quella Amato e la circolare Prodi). Credo che, in questa situazione, occorrerebbe così limitare i poteri del Governo dimissionario:

1.    Convocazione del Consiglio dei Ministri solo per adempimenti costituzionali, internazionali e comunitari o casi particolari di necessità e urgenza;

2.    Esclusione dell’iniziativa legislativa del Governo (se non nei casi di disegni di legge imposti da obblighi comunitari e internazionali);

3.    Esclusione dell’ammissibilità dei decreti-legge;

4.    Astensione del Governo nelle questioni concernenti i poteri di nomina di funzionari, salve le nomine, designazioni e proposte ritenute indispensabili per assicurare la piena operatività dell’azione amministrativa.

 In questo modo, di tutta l’attività legislativa diviene esclusivo responsabile il Parlamento. Un Parlamento, pertanto, dotato di pieni poteri legislativi e di una piena responsabilità politica. Dal punto di vista costituzionale, è dunque possibile un Parlamento senza Governo. E forse, questo è proprio quello che ci vuole in questo momento al Paese, come in fondo sembrano ammettere gli stessi leader di partito: ciascuno si assuma, in Parlamento, la propria responsabilità.

http://www.byoblu.com/post/2013/03/01/Un-Parlamento-senza-Governo.aspx

 

A proposito di clowns

Marco Cedolin

Normalmente dopo la chiusura dei seggi elettorali e lo spoglio delle schede, fa seguito un periodo di contatti informali fra i partiti, che sfociano poi nell’insediamento del nuovo parlamento e nei contatti formali finalizzati alla creazione del nuovo governo. Solamente una volta che il nuovo governo è stato creato, il premier inizia a vistare o ricevere i leader degli altri paesi ed a confrontarsi con loro, illustrando la strada politica che intende intraprendere.

Oggi in Italia, senza che i media abbiano dato grande risalto alla cosa, né tanto meno si siano preoccupati di questa anomalia, sta invece accadendo qualcosa di profondamente diverso….

 Dopo appena un paio di giorni dal voto, quando ancora i nuovi eletti devono insediarsi in parlamento e non esiste nessuna seria ipotesi concernente la possibile composizione del nuovo governo, sembra essere esplosa una frenetica attività di “diplomazia”.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, giunto alla fine del proprio mandato, sembra avere ottenuto il diritto di asilo in Germania, dove la sua presenza ormai è stanziale e sembra impegnato nel relazionare i vertici della UE in merito alla situazione italiana, rassicurando che finite le elezioni non cambierà nulla e tutto resterà esattamente come prima.

Il servo di Obama John Kerry vola a Roma per far visita alla propria colonia ed intrattenersi a parlare del futuro italiano, con il golpista Mario Monti ormai sfiduciato dagli elettori, con il “cinese” Romano Prodi che trascinò l’Italia nell’incubo dell’euro mentre la governava a più riprese, con l’immarcescibile colonna del PD Massimo D’Alema, con l’eminenza grigia Giuliano Amato, con il regista del PDL Gianni Letta e gli entrambi ex ministri degli esteri italo/israeliani Franco Frattini e Giulio Terzi.

Non so voi, ma personalmente trovo molto “originale” il convivio organizzato da questa variegata combriccola, composta da persone il cui ruolo in un eventuale futuro governo è ancora sconosciuto. Così come trovo molto “originale” il fatto che ad accogliere il Segretario di Stato USA non ci fosse Napolitano (ostaggio in Germania) ma solamente il banchiere di Goldman Sachs, che ha ottenuto molti complimenti per l’opera di devastazione compiuta nel paese e ha sicuramente fornito esaurienti rassicurazioni al padrone americano, riguardo al fatto che la procedura di annientamento procederà spedita come non mai anche con il governo che verrà.


http://ilcorrosivo.blogspot.it/2013/02/a-proposito-di-clowns.html#more

Il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle di Grillo: esempi di basso giornalismo

28 febbraio 2013

By coriintempesta

 di: Matteo Guinness Da mesi e mesi sul quotidiano l’Unità abbiamo la sventura di leggere articoli di basso giornalismo, che hanno l’unico scopo di denigrare il Movimento Cinque Stelle accusandolo di ogni malefatta possibile. Principale autore di questa campagna è Toni Jop, specializzatosi in articoli denigratori della peggior specie.  Ora, premesso che chi scrive questo pezzo non è un particolare sostenitore del Movimento di Grillo, è evidente l’idiozia di un simile comportamento: non solo ci si inimica un possibile appoggio per governare (come invece è successo alla regione Sicilia) specialmente in una situazione elettorale bloccata come quella uscita dalle urne, ma non si fa un bel servizio al giornalismo, specialmente quello orgogliosamente schierato dal quale ci si aspettano proposte e poco altro.

Rivelatore è l’ultimo articolo di Toni Jop, uscito il giorno più importante, quello delle elezioni: crediamo quindi fosse l’asso nella manica, la cannonata risolutiva. Il titolo ci ha subito attratto: “Grillo, dietro le urla quanti silenzi e ambiguità sulle cose da fare”.

Ci accingiamo a leggere credendo di trovare argomenti su stato sociale, politiche economiche, insomma quello che servirebbe all’Italia e che credevamo interessasse a un giornale come l’Unità (questa è una piccola bugia, lo sappiamo che all’Unità non interessano questi argomenti).

Inizia la lettura e ben presto scopriamo che quello che Jop trova da ridire su Grillo e il movimento sono tre argomenti, per lui ovviamente fondamentali: si pone tre domande, che a suo avviso metterebbero in difficoltà i cinque stelle una volta per tutte. Come si schiera il Movimento in politica estera? E sullo ius soli? E sui matrimoni omosessuali?

Ora chiaramente si capisce qui perché il centrosinistra ha perso le elezioni: citare questi come argomenti centrali e soprattutto svilupparli come è stato fatto è quanto meno ridicolo. Ridicolo è chiedere della politica estera e considerare l’Iran e Amhadinejad (che fra l’altro ormai è in declino nello Stato persiano) come criminali perché così ci viene detto da Washington. In più campando in aria l’ipotesi che Grillo non li attacchi costantemente perché ha parenti iraniani. Ma per favore! Proprio sull’attacco immotivato (per noi, non per la strategia globale Usa) all’Iran si basa la strategia di Stati Uniti e Israele, per il controllo del grande medio oriente. Ma che importa questo a Jop.

Soprattutto poco importa delle leggi e della realtà quando si parla dello jus soli. In Inghilterra è stato addirittura tolto anni orsono quando si è capito che gli stranieri andavano li a far nascere figli solo per interesse a breve termine. Comunque non è questo il punto, il punto è che in Italia la legge c’è, potrebbe essere migliorata, ma anche oggi i figli nati nel nostro Paese di immigrati possono già diventare cittadini italiani a tutti gli effetti al compimento del diciottesimo anno di età (prima hanno comunque tutti i diritti). Si potrà pure semplificare la possibilità di questa scelta, ma già è stato tutto pensato dai padri costituenti, senza bisogno di fare la riforma ideologica dello jus soli.

Per il terzo punto, matrimoni omosessuali è chiaro come sia l’ennesimo argomento che interessa pochi fanatici e non solletica la pancia del Paese: interessata a giustizia e buon governo, a economia, crescita e lavoro.

Per concludere appare evidente come gli stessi temi che secondo Jop appaiono deboli, sono forse la forza dei cinque stelle, comunque ne simboleggiano la libertà di pensiero e scelta. E si capisce pure come mai il centro sinistra in Italia sia ormai nulla più che una barzelletta. Si interessa ad argomenti inutili e vede in quelli la centralità del dibattito; e sia chiaro si potrebbero fare appunti al Movimento di Grillo: sovranità nazionale (http://coriintempesta.altervista.org/blog/lettera-aperta-a-beppe-grillo-e-ai-grillini/), interesse per argomenti minori come wifi e altro. Ma di questo i morti che parlano non hanno la minima idea.

http://coriintempesta.altervista.org/blog/il-partito-democratico-e-il-movimento-cinque-stelle-di-grillo-esempi-di-basso-giornalismo/

 

Quali interessi dietro il partito di Mario Monti?

19 febbraio 2013

By coriintempesta

Articolo inviato al blog

di: Luciano Lago

Riepiloghiamo i fatti: il governo Monti, arrivato al vertice dell’esecutivo mediante un “golpe bianco”, appoggiato e diretto dalla finanza internazionale, in un momento di gravissima crisi economica, ha operato per salvaguardare gli interessi delle grandi banche e della finanza, attuando una politica di austerità e di prelievo fiscale che ha avuto il risultato di affossare decine di migliaia di piccole e medie imprese costrette a chiudere o a de localizzare all’estero, stritolando economicamente le famiglie italiane mediante tasse, imposte ed accise, oltre ai tagli di servizi pubblici e sottraendo alle famiglie italiane del ceto medio una buona parte del risparmio detenuto che era la principale risorsa e un vanto del paese. D’altra tutto questo era stato ampiamente previsto. 

 

 

Questo è stato possibile grazie al vile sostegno fornito dalle forze politiche di centro, di destra e sinistra (i Bersani, i Berlusconi, Casini, Fini ecc.), nonché ai sindacati, che hanno mirato a salvaguardare i propri interessi e le proprie posizioni di privilegio indifferenti all’affossamento dell’economia italiana ed all’arretramento delle condizioni di vita dei cittadini italiani con la complicità dei vescovi e del Vaticano, che hanno manifestato il loro appoggio indiretto al governo Monti, ovvero a coloro che sono dichiaratamente al servizio degli interessi della finanza e delle banche a discapito delle classi disagiate,delle famiglie in difficoltà, dei poveri, proprio quelli che la Chiesa dovrebbe tutelare secondo il messaggio evangelico.

http://www.repubblica.it/politica/2012/12/27/news/osservatore_romano_con_monti_vuole_recuperare_senso_alto_e_nobile-49526773/?ref=HREA-1

Si sono visti poi gli effetti delle politiche di austerità sulle fasce deboli della società italiana con scivolamento in miseria di alcuni milioni di famiglie e si sono visti anche i miliardi elargiti dal governo a sostegno degli istituti bancari (MPS e Morgan Stanley) e dei fondi finanziari di Brussels (MES/EFSM). Una politica davvero “evangelica” quella svolta dal “governo tecnico”.

http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2012/07/17/news/aumentano_i_poveri-39193256/

Vogliamo sperare che non tutti i cittadini italiani siano completamente intontiti e cloroformizzati dalla velenosa e sottile propaganda mistificatoria dei poteri dominanti che controllano i media ed utilizzano le TV per istupidire la parte meno acculturata e critica della popolazione con le “farse” tipo festival di S.Remo condotte da presentatori milionari (Fazio e Litizzetto) profumatamente pagati con soldi pubblici per “distrarre” l’opinione pubblica dai problemi essenziali quali il lavoro che non c’è, l’arretramento delle condizioni di vita e l’annientamento dei diritti operato dai signori del potere politico.

Risulta evidente (e neanche tanto nascosto) l’interesse delle centrali finanziarie di Brussels, Francoforte e Londra ad ottenere in Italia una prosecuzione del governo dei “fiduciari” delle banche per continuare l’opera di spoliazione ed inaugurare una fase di nuove “privatizzazioni” del patrimonio pubblico italiano che consentirà ai potentati finanziari ed alle grandi corporations estere di acquisire a prezzi di saldo aziende importanti come Finmeccanica, ENI, ENEL per ottenerne il controllo e fare profitti (come già avvenuto nel 93 grazie ai Mario Draghi, Amato, Ciampi, D’Alema e Prodi).

Operazione questa di cui si iniziano a vedere le prime avvisaglie con la magistratura che sembra operare per neutralizzare con provvedimenti giudiziari strumentali ad hoc la capacità di penetrazione sui mercati esteri delle aziende italiane. I magistrati italiani, nella loro infinita supponenza, hanno stabilito che non si devono pagare gli intermediari per ottenere le forniture di armi ed attrezzature su paesi come India e Nigeria (sic!!), non è necessario secondo loro, basta presentarsi, negli uffici dei committenti di quei paesi, con la giacchetta ben stirata, la cravatta in tinta ed i cataloghi in carta patinata degli elicotteri,accompagnati magari da un interprete del posto.

Quasi lo stesso che andare a vendere i tortellini ed il parmigiano reggiano all’estero, basta il marchio “made in Italy”.

Le persone con minimo senso critico avevano intuito da tempo che l’Italia aveva ceduto la sua residua sovranità nazionale alle centrali di potere sovranazionale ma forse non si immaginava una azione tanto pianificata di accaparramento delle risorse nazionali da parte della finanza predatoria attraverso i suoi fiduciari.

Nonostante tutto però, qualcosa ci dice che la “ciambella” non uscirà perfetta con il buco, come sperano i signori della finanza, visto che qualcuno inizia a fare le valigie e“fuggire” in Germania, come la ministra Fornero che si dice delusa ed “avvilita” dopo che ha massacrato i diritti all’aspettativa di pensione di tanta gente lasciata in mezzo alla strada e senza tutele. http://it.ibtimes.com/articles/43206/20130215/fornero-lascia-italia-avvilita.htm

Evidentemente la signora ha subdorato l’ambiente ed avrà visto le piazze riempite da Grillo, l’unico che riesce a canalizzare una massiccia protesta anti casta, quelle piazze che non ci fa vedere la TV di regime anche a Torino, la città della Fornero, di Fassino e degli Agnelli, segnali questi che non promettono niente di buono per i fiduciari della finanza. Questo perché quando è troppo e troppo e la gente sarà intontita ma non del tutto anestetizzata.

A nostro parere, alle elezioni bisogna andarci ma sarà importante dare un segnale non votando i partiti di centro, destra e sinistra che sono stati “compagni di merende” di Monti e dei suoi soci, corresponsabili dello sfascio e che adesso fingono di essere opposizione, molto meglio astenersi o dare il voto a formazioni minori che si siano espresse chiaramente contro il dominio della la finanza ed il partito assoluto dell’EURO e dell’”Europa che ce lo chiede”.

Sarà importante far suonare una “campana a morto” nelle orecchie di chi detiene il potere perché nella Storia qualche volta i popoli si sollevano contro il potere e manifestano con forza la loro collera.

 

Epilogo già scritto

 

Grillo ha dato picche al garante della troika Bersani. Nonostante la spudorata offerta di voto di scambio del Gargamella. 

Al di la delle leccate viscide di facciata e alla luce delle rassicurazioni espresse in merito alla possibilità che le autorità saranno comunque in grado di partorire un governo che continui a ratificare tutte le porcate che usura comanda, dobbiamo pensare che abbiano in mente un’altra carta da giocarsi. Kerry mostra fiducia nella nostra democrazia, è conscio che quasi tutti gli italiani vogliono le riforme. Sì, ma non quelle che intende la lobby affaristico-massonicache  egli rapp resenta. Il segretario di stato Usa, in linea con la sua nazione mostra anche uno

strano senso dell’amicizia, vedi Siria. Anche lui ripete “fate presto”, la parola magica che evocata come un mantra in maniera ossessiva dai tirapiedi nostrani dette vita al regime Monti a suon di spread. Perché tanta fretta? In Italia si muore suicidati dalle politiche rigoriste, in assenza delle quali vi sarebbe ben più speranza di campare serenamente. Non è certo la mancanza di un governo che uccide. Ma non dubito che l’accorato appello di Kerry sia disinteressato e spassionato. 

Dall’altro lato non posso dimenticare che Luttwack ha definito Grillo un pericolo per gli Usa e la sicurezza di tale paese sappiamo purtroppo cosa significa. Il movimento è profondamente pacifista, rifiuta ogni missione di guerra, ogni intromissione negli affari interni di una nazione sovrana. Chiede il rispetto dell’art 11 della costituzione anche se ormai soppiantata dal trattato di Lisbona. 

Davanti tanti complimenti di reciproco rispetto, ma dietro fomentano attacchi ad uomini o movimenti che, a torto o a ragione, l’establishment considera come fastidiosi.

La magistratura tira fuori un caso archiviato a carico di Berlusconi. Che fantasia.

Stupidamente pensavo che mettessero sotto inchiesta i vertici del Pd che si sono avvicendati nell’affaire MPS. Ah ricordo, è una volontà del pericoloso sovversivo Grillo, non certo della magistratura.

I giornali mainstream, terrorizzati dalle proposte dell’M5S (quelle proposte che si finge non esistano) come l’Unità si inventano storielle tutti i giorni. I giornali che altro non sono dei lacché del potere, hanno un ulteriore motivo di astio, dato che nel programma è prevista l’abolizione dei contributi pubblici all’editoria. Tali soldi costano sacrifici ai tartassati, ma lo scopo era avere una stampa libera di esprimersi senza timore di ritorsioni. Ma la stampa divulga la verità o ripete a pappagallo i diktat dell’establishment?

Nel web, il fan club dei frustrati esclusi o afecionados del sistema terrorizzati all’idea di abbandonare il vecchio che conoscono, continuano con attacchi ed illazioni infondate e pretestuose. Sono felice per loro, devono stare economicamente bene, magari proprio questo status quo li appaga appieno e ricompensa a dovere per un lavorio continuo contro un gruppo numeroso di cittadini comuni ora impegnati in politica sotto le cinque stelle.

 

Perfino Napolitano che ha chiesto rispetto per queste persone scelte dai propri connazionali, è stato messo alla berlina, mentre generalmente era un personaggio intoccabile.

 

 

Ad ogni modo, il silenzio dei mercati che, a giudicare dall’andamento di Wall Street ieri certo non sono certo stati danneggiati dalla “ingovernabilità” italiana, come premesso, fa pensare che il potere abbia in serbo un asso nella manica.  Ed ecco che davanti ad un parlamento ormai delegittimato, gli 007 mettono in guardia sulla deriva eversiva che staremmo per imboccare.

 

Il montante malcontento sociale, potrebbe essere un innesco di inenarrabili episodi di terrorismo.

In un paese dove negli ultimi 13 mesi di lacrime e sangue pesantissimi, si è registrata un’unica manifestazione, massiccia e partecipata da sigle trasversali, improvvisamente diventeremmo tutti dei potenziali kamikaze. In effetti, guardando Spagna e Grecia le piazze non sono riuscite ad influenzare nulla della politica omicida europeista in atto. Non le temono quindi. Altra faccenda se ci si avvicina ai gangli del potere come ora in Italia è possibile. Quindi niente reddito di cittadinanza, continueremo a mendicare un posto per due euro in un call-center. Equitalia continuerà ad espropriare ogni avere. In nome della competitività e del pareggio di bilancio. Finiremo come i 34 minatori in Sud-Africa assassinati a sangue freddo per aver chiesto migliori condizioni salariali. Sembrano queste le prospettive che non solo il potere vuole, e lo comprendo. Non capisco come i vari detrattori del movimento che sembrano persone comuni possano battersi per tali condizioni.  ;

E’ per caso all’eventualità di riesumare la strategia della tensione che si riferisce il Bersani quando dice che il M5S si deve prendere le sue responsabilità? Il M5S deve lasciarsi addomesticare e cedere alla trattativa?

Che ne sarebbe di tutte le istanze sociali, ambientaliste, di cambiamento, del referendum sull’euro? Quest’ultimo mi ricorda Papandreu quando propose di chiedere il consenso al proprio popolo sulle ulteriori misure di austerità che esso era chiamato a pagare. Sappiamo tutti come andò a finire. A proposito di Grecia, lo scenario che si sta delineando è sempre più preoccupante ed instabile. Sembra che vi siano già degli squadroni della troika all’opera (a quanto pare prima che l’Eurogenfor entri in azione devono aver “appaltato” le questioni ” di sicurezza” alla Blackwater , famosa per gli eccidi in Iraq).

In effetti, Bersani accusò Grillo di volerci portare “fuori dalla democrazia e alla situazione della Grecia”. Intendeva questa prospettiva programmata e calata dall’alto?

Insomma, i popoli sono condannati a morte. In un modo o nell’altro. O a suon di rigore, o a suon di repressione se ci si oppone.

Ecco che si intensificano le richieste da personaggi noti (dopo la petizione della giovane “Viola” come il nome del popolo della rivoluzione colorata degli scorsi anni) per far pressione sul Movimento  affinché si allei con il Pd e si lasci addomesticare, disinnescando il potenziale di cambiamento che potrebbe caratterizzare i grillini. Se M5S continua a non volerne sapere dell’uomo del Monte dei Paschi di Siena sarà accusato di aver costretto il suo comitato d’affari chiamato Pd a dar vita ad un governissimo con l’odiato avversario con il quale ha governato felicemente nell’ultimo anno. Se accetta di dare la fiducia al Pd, in men che non si dica farà la fine della sinistra radicale che firmò il dodecalogo con la scusa che non poteva prendersi la responsabilità della caduta del governo del centro sinistra.

Posso comprendere che la coerenza sia decisamente demodé ed i risultati sono sotto i nostri occhi.

Articolo preso da La Stampa. Curiosa la foto scelta per evocare la minaccia terroristica imminente. Si tratta di uno scatto che ritrae una protesta contro gli sfratti.

Indubbiamente, come il reddito di cittadinanza, il diritto ad un’abitazione per chiunque, in un mondo totalitario diretto dalla finanza è ovviamente un oltraggio intollerabile.

Barbara

Una manifestazione anarchica contro gli sfratti (Foto Reporters)

La relazione dei servizi segreti al Parlamento: la minaccia anarco-insurrezionalista rimane estesa e multiforme

«Forme estemporanee di protesta, anche eclatanti, potranno trovare spazio in situazioni di crisi occupazionale al fine di richiamare la massima attenzione mediatica e politica sulle problematiche in atto». È la speciale attenzione che segnala la Relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza, coordinata dal Dis, diretto da Giampiero Massolo. Sul piano sociale, spiega la Relazione annuale del comparto intelligence, «la strumentalizzazione del disagio in chiave di contrapposizione radicale allo Stato non appare in grado di conferire nuova capacità di attrazione a progetti eversivi di ispirazione brigatista, avulsi dalla società ancorché tuttora perseguiti da ristretti circuiti estremisti». «Altra -avvertono i Servizi- è la potenzialità dell’eversione di matrice anarco-insurrezionalista, il cui “aggancio” alle tematiche di attualità risulta funzionale a più generali strategie antisistema e all’obiettivo di infiltrare occasioni di protesta e di lotta, come la mobilitazione No Tav».  

Per quanto riguarda l’eversione anarco-insurrezionalista, segnala ancora la Relazione del comparto intelligence, il ferimento dell’amministratore delegato dell’Ansaldo Nucleare, a Genova il 7 maggio scorso, «ha testimoniato l’innalzamento del livello della minaccia» portata dalle formazioni clandestine aderenti alla FAI-Federazione Anarchica Informale. La risposta dello Stato si è concretizzata durante l’anno «in diverse operazioni di polizia giudiziaria nei confronti di realtà di settore, con l’arresto di numerosi attivisti anarco-insurrezionalisti, ivi compresi i militanti considerati responsabili dell’attentato di Genova».  

Si registra «da allora, una stasi operativa della FAI (con l’eccezione di due azioni di scarso rilievo compiute a luglio ai danni di Istituti di credito di una cittadina laziale) con tutta probabilità ascrivibile alla necessità, per gli “affini” a quella progettualità terroristica, di non evidenziarsi in una fase di accentuata pressione investigativa». In considerazione tuttavia delle caratteristiche proprie dell’area, tradizionalmente non omogenea e aperta all’adozione di strategie di lotta diversificate, «si ritiene che la minaccia rimanga potenzialmente estesa e multiforme, suscettibile di tradursi in una gamma di interventi».  

Eventualità, segnala l’intelligence, «che può comprendere sia attentati “spettacolari” potenzialmente lesivi come quelli tradizionalmente messi in atto dai gruppi FAI, sia iniziative di non elevato spessore ad opera di altre sigle eventualmente emergenti, non dotate delle medesime capacità tecnico-operative, come anche attacchi non rivendicati, in linea con la visione classica dell’anarco-insurrezionalismo che individua nel compimento stesso del gesto e nella scelta dell’obiettivo la “riconoscibilità della matrice”.  

«Ulteriori fronti di lotta -segnala ancora la Relazione del comparto intelligence- potrebbero inoltre essere aperti, in relazione all’eventuale diffondersi di tensioni e proteste connesse alla crisi economica, contro le riforme del welfare e del lavoro, oppure, in un’ottica anticapitalista, contro le molteplici espressioni della “società del benessere” e del consumismo». Senza trascurarne altri «di rinnovata, crescente attualità, come l’antifascismo, che esprime il timore di un rafforzamento dei movimenti di estrema destra». Tematica, quest’ultima, cui sembra ricondursi l’attentato compiuto ai primi di dicembre ad Atene contro una sede di Alba Dorata, rivendicato a nome del Fronte Antifascista – Federazione Anarchica Informale/ Fronte Rivoluzionario Internazionale.  

Blog Generale russo Venaus


http://dadietroilsipario.blogspot.it/2013/03/epilogo-gia-scritto.html#more

 

I chiacchieroni che governano da sempre

In un paese normale, non stiamo parlando dei politici italiani, chi perde le elezioni fa autocritica e lascia il posto di potere. In Italia il segretario del partito più potente, nel senso che amministra comuni, province e regioni, anziché ammettere la sconfitta, cosa fa? Sfida verbalmente il leader non eletto e non candidato di un soggetto politico “anomalo”, nel senso che non è un partito strutturato, ma un movimento di opinione che porta avanti idee e progetti concreti.

In un paese normale, Bersani, durante la sua conferenza stampa post elezioni, avrebbe dovuto ammettere la sconfitta entrando nel merito perché egli è l’immagine della sconfitta, ed una persona che vuole bene al suo paese avrebbe detto che lasciava il vertice del partito avviando un periodo di transizione. Bersani doveva analizzare il voto in profondità perché c’è il 25% del M5S, ma c’è anche il 25% di chi non ha votato. PD e PDL non hanno più la legittimità politica dalla maggioranza degli italiani, essi sono minoranza.

Poiché il risultato politico ha sconvolto e sconvolge i politici navigati mi permetto da dare gratuitamente qualche consiglio: primo non cercate alleanze col M5S poiché rimarrete scottati. Secondo consiglio: dedicato agli amministratori politici, Sindaci e Presidenti di Regioni, prendete il programma del M5S ed applicatelo: sostituite tutti gli inceneritori con gli impianti di riciclo totale, fate un piano di decrescita energetica per ridurre la dipendenza dagli idrocarburi e sviluppate reti smart-grid, avviate processi di partecipazione popolare al processo decisionale della politica, aiutate i comuni che hanno difficoltà di bilancio per mezzo dello stupido patto di stabilità, sostituite il PIL col Benessere Equo e Sostenibile come criterio per conoscere la società.

Nella sostanza chi amministra conosce bene le proposte del M5S, sono note da anni, se avete capito il voto degli italiani dovete semplicemente eseguire la volontà popolare, i dipendenti eletti sono pagati per fare questo, meno chiacchiere e più fatti concreti di buon senso, ripeto buon senso.

Un politico intellettualmente corretto avrebbe preso atto che gli italiani hanno scelto il programma del M5S e in questi giorni i leader di PD e PDL anziché accusarsi a vicenda della sconfitta elettorale e dell’emorragia impressionante di voti avrebbero dovuto prendere il telefono per fare cose concrete copiando il programma del M5S, lo stanno facendo? No, ma potreste farlo, bhè fatelo, anziché terrorizzare gli italiani con indicatori finanziari obsoleti e fuorvianti.

http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/02/28/i-chiacchieroni-che-governano-da-sempre/

 

Arrestato per concussione il direttore dell’Agenzia delle Entrate

w equitalia che taglieggia per conto degli usurai della troika

l’indagine

Arrestato per concussione
il direttore dell’Agenzia delle Entrate

È finito in carcere anche il commercialista Silvio Mencucci. Ad incastrarli ci sono delle intercettazioni telefoniche

FIRENZE – Hanno arrestato su richiesta del pm Paolo Barlucchi con un’ordinanza del gip Tommaso Picazio il direttore provinciale dell’agenzia delle entrate di Firenze, Nunzio Garagozzo, il commercialista Silvio Mencucci. Sono finiti in carcere per due episodi di concussione e uno di induzione alla corruzione. L’operazione è stata condotta dalla guardia di finanza. Ad incastrare i due sono anche delle intercettazioni telefoniche e ambientali. In una di queste, Mencucci si vanterebbe di essere sfuggito all’arresto, in passato, durante un’inchiesta che lo sfiorò quando lavorava per l’agenzia delle entrate.

Gli episodi risalgono uno tra aprile e ottobre scorso e gli altri due a gennaio. Secondo quanto emerso dalle indagini il commercialista sarebbe stato l’intermediario del direttore provinciale in quanto, secondo l’accusa, avrebbe contattato gli avvocati o i commercialisti dei contribuenti e avrebbe chiesto denaro per evitare di arrivare alla soglia penale durante i controlli. In un’occasione la cifra chiesta a un imprenditore sarebbe stata di 10 mila euro. La guardia di finanza ha perquisito gli uffici di via Santa Caterina di Alessandria.

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2013/27-febbraio-2013/agenzia-entrate-arrestato-concussione-direttore–2114245506759.shtml

Lo spread ha perso le elezioni

– Giorgio Cremaschi – http://www.lsmetropolis.org –

I mercati hanno reagito male. Era ovvio, banche e finanza volevano la vittoria di un PD aperto a Monti. Se poi le elezioni avessero dato addirittura il successo a quest’ultimo per i mercati sarebbe stato il massimo, ma comunque essi erano disposti ad accontentarsi.

E invece no, il popolo italiano non ha votato come avrebbe dovuto per senso di responsabilità e degli affari. Le politiche di austerità, perché questo han subito capito all’estero, sono state bocciate.

Come si fa a non provare soddisfazione per questo sconquasso?

Seicentomila licenziamenti in nove mesi, il più grave impoverimento di massa dalla fine della guerra, le previsioni sul futuro tutte pessimiste e gli italiani avrebbero dovuto farsi ammaliare ancora dal teatrino di Berlusconi Bersani e Monti?

Il palazzo e anche i sondaggisti si erano illusi che sarebbe stato così. In fondo le terribili controriforme delle pensioni e dell’articolo 18, i tagli alla scuola e alla sanità erano passati senza quella rivolta sociale che abbiamo visto crescere in Grecia Spagna Portogallo.

OCGIL CISL UIL o approvavano o subivano tutto e i loro gruppi dirigenti si erano equamente distribuiti tra il sostegno al centro e quello al centro sinistra. Anche le ruberie scandalose della classe politica sembravano suscitare più rancore che protesta.

Si poteva credere alla rappresentazione di regime di un popolo italiano passivo e in fondo disposto a votare secondo le indicazioni di quella Troika europea che esercita la sua dittatura in Grecia.

E invece sono andati in minoranza. Perché Berlusconi e Bersani, che ora comunque fanno finta di aver vinto qualcosa, raccolgono il peggior risultato della storia delle loro coalizioni, che ora rappresentano ciascuna poco più di un quarto dei voti espressi. Perché Monti ha mostrato gioia per il solo fatto di essere riuscito ad entrare alla Camera per il rotto della cuffia. Perché tutti costoro, che ci hanno governato in alternanza negli ultimi venti anni e assieme negli ultimi tredici mesi, sono oggi minoranza nel corpo elettorale e nel paese.

È stato duramente sconfitto, assieme a loro, il Presidente della Repubblica che viene ora sottoposto ad una dura legge del contrappasso. Dopo aver imposto la governabilità a tutti i costi in nome dello spread, si trova adesso a dover amministrare il più ingovernabile dei responsi elettorali, mentre lo spread risale.

Siamo dentro una crisi di sistema che le vecchie politiche e i vecchi schieramenti possono solo aggravare. C’è da augurarsi che il movimento 5 stelle sia consapevole che il suo successo non è una scelta definita né tantomeno una delega, ma è segnale e parte della rivolta che sta crescendo in tutta Europa e finalmente è cominciata davvero anche ad noi.

Siamo solo all’inizio di un processo lungo e doloroso, dal quale si potrà uscire positivamente solo con l’eguaglianza sociale e il rovesciamento dell’austerità, con il pubblico al posto dei mercati e con la democrazia diretta per controllare il potere pubblico. E questo si potrà fare solo facendo saltare i calcoli e i conti dell’Italia e dell’Europa di banche e finanza. Siamo di fronte ad una crisi di sistema che si può affrontare solo cambiando sistema.

Sarà dura come dicono in Valsusa, ma intanto prendiamo un po’ di fiducia dal fatto che gli elettori italiani hanno cominciato a mandare a quel paese i signori dello spread. E prepariamoci a lottare.

link articolo: http://www.lsmetropolis.org/2013/02/lo-spread-ha-perso-le-elezioni/

http://systemfailureb.altervista.org/lo-spread-ha-perso-le-elezioni/


http://www.informarexresistere.fr/2013/02/28/lo-spread-ha-perso-le-elezioni/#axzz2ME6O6Z58

Borse positive, spread stabile a quota 330 L’Eurogruppo aprirà i l «dossier Italia»

l’eurogruppo apre un Dossier italia…

 che c’è stato un terremoto devastante? C’è un genocidio in corso? Si, quello voluto dalla troika. Ora gli italiani si son stufati di suicidarsi e la troika per ritorsione apre un fascicolo…

L’europa dei popoli…

 Borse positive, spread stabile a quota 330 L’Eurogruppo aprirà il «dossier Italia»

Il premier uscente, Mario Monti, e il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli

L’Eurogruppo in programma lunedì prossimo, 4 marzo, discuterà della situazione creatasi in Italia dopo il voto di domenica e lunedì scorsi, nonostante l’argomento non sia in agenda. Lo dice una fonte Ue, ripresa dall’agenzia di stampa Reuters, confermando la presenza alla riunione del ministro italiano dell’Economia, Vittorio Grilli. «La situazione italiana è tale da essere inevitabilmente oggetto di discussione», è il commento in riferimento all’agenda della riunione dei ministri economici e finanziari della prossima settimana. Giovedì mattina, dopo le polemiche aperte dai commenti di esponenti del governo tedesco sul presunto «contagio» che l’Europa rischia dalla situazione politica in Italia, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita in Germania, ha sottolineato che il Paese, malgrado l’incertezza,   non è allo sbando».

BORSE POSITIVE – Dopo le turbolenze dei giorni scorsi, la giornata delle Borse (vai agli indici) non ha fornito particolari elementi di preoccupazione. L’indice generale di Piazza Affari, il Ftse-Mib, ha chiuso in rialzo dello 0,6%. Milano ha beneficiato come il resto d’Europa, del leggerissimo rialzo di Wall Street: per l’Europa si tratta del nono mese consecutivo in rialzo. In Piazza Affari i titoli migliori nel paniere principale sono Ferragamo e Buzzi, con Prysmian e Autogrill. Debole Mediobanca, vendite anche su Intesa e Fiat.

SPREAD STABILE – Anche lo spread tra Btp e Bund è rimasto stabile: il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato decennale emesso dal Tesoro italiano e l’omologo tedesco si è mantenuto attorno a quota 330 punti base.

http://www.corriere.it/economia/13_febbraio_28/eurogruppo-borse-italia-btp_a8c3d20a-81c4-11e2-aa9e-df4f9e5f1fe2.shtml

Frode fiscale, arrestato Baita Ha costruito il Passante e il Mose

L’INCHIESTA

Frode fiscale, arrestato Baita
Ha costruito il Passante e il Mose

Fatture false per 10 milioni di euro nei lavori delle dighe mobili. Manette anche all’ex segretaria di Galan e ad altre due persone. Sequestro preventivo di 8 milioni di euro

VENEZIA – Il nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Venezia ha arrestato Piergiorgio Baita, presidente della società Mantovani, impresa di costruzioni tra le più importanti del Nordest. L’arresto è avvenuto nell’ ambito di un’inchiesta della magistratura veneziana su tangenti. La Mantovani è un’impresa di costruzioni tra le più note del nord Italia presente nelle principali opere come il passante di Mestre e il Mose di Venezia. Sono complessivamente cinque le persone arrestate dal nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Venezia nell’ambito dell’inchiesta. I destinatari dei provvedimenti restrittivi sono oltre a Piergiorgio Baita, presidente del Cda della Mantovani S.p.A. e vice Presidente di Adria Infrastrutture S.p.A., Claudia Minutillo, amministratore delegato di Adria Infrastrutture S.p.A. ed ex segretaria di Galan; Nicolò Buson responsabile amministrativo della Mantovani e William Colombelli, presidente della sammarin ese Bmc Broker S.r.l., che si è accertato essere una società «cartiera».

L’ACCUSA – Sono tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata all’evasione delle imposte mediante emissione e utilizzo di fatture false per un importo complessivo di 10 milioni di euro nei lavori del Mose, il sistema di sicurezza contro l’alta marea gestito dal Consorzio Venezia Nuova. L’inchiesta è condotta dal pm veneziano Stefano Ancilotto. L’indagine è una propaggine dell’operazione ‘Aria nuova’ che ha portato nel 2011 all’arresto di varie persone tra cui, per corruzione, l’ex ad dell’autostrada Venezia-Padova, Lino Brentan, per aver assegnato lavori a trattativa diretta aggirando le normali procedure d’appalto.

IL CONTROLLO FISCALE – Tutto è iniziato con un controllo fiscale della Guardia di finanza di Padova alla Emc Broker, un’azienda che aveva un solo un ufficio (senza nemmeno la fotocopiatrice) e una segretaria. In seguito al controllo, è emerso che l’azienda aveva emesso fatture di consulenza per un importo totale di 10 milioni di euro. Tra gli intestatari delle fatture ci sono Mantovani, Adria, Consorzio Venezia, Thetis, Palomar, Dolomiti Rocce, Talea, Venezia Strade, Venezia Acque, Passante di Mestre, Autorità portuale di Venezia. La procura di Venezia avrebbe avuto i riscontri e avrebbe chiesto gli arresti per le cinque persone coinvolte. Gli uomini della Finanza di Venezia avrebbero sequestrato le mail scambiate fra Baita e Colombelli. Secondo gli inquirenti, le mail sarebbero la «pistola fumante». Il contatto fra i due sarebbe nato durante un viaggio istituzionale organizzato dalla Regione (governatore Giancarlo Galan) a San Marino.

IL SEQUESTRO – I finanzieri hanno, tra l’altro, fatto un sequestro preventivo per quasi 8 milioni di euro. In particolare, un appartamento sul lago di Como intestato a Colombelli (ultima dichiarazione dei redditi: 12mila euro) e due barche. A Baita sono stati sequestrati cinque appartamenti a Mogliano Veneto, Treviso, Lignano Sabbiadoro, Venezia Santa Croce e due conti correnti. A Minutillo due appartamenti, a Mestre e Jesolo. A Buson un appartamento a Padova. Secondo quanto si è appreso, sono una ventina le persone indagate dai finanzieri che stanno eseguendo 45 perquisizioni tra le province di Padova, Venezia, Bologna e Lecco.

Piergiorgio Baita (archivio)

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2013/28-febbraio-2013/tangenti-arrestato-baita-uomo-che-ha-costruito-passante-mose-2114252216722.shtml