Grillo ha dato picche al garante della troika Bersani. Nonostante la spudorata offerta di voto di scambio del Gargamella.
Al di la delle leccate viscide di facciata e alla luce delle rassicurazioni espresse in merito alla possibilità che le autorità saranno comunque in grado di partorire un governo che continui a ratificare tutte le porcate che usura comanda, dobbiamo pensare che abbiano in mente un’altra carta da giocarsi. Kerry mostra fiducia nella nostra democrazia, è conscio che quasi tutti gli italiani vogliono le riforme. Sì, ma non quelle che intende la lobby affaristico-massonicache egli rapp resenta. Il segretario di stato Usa, in linea con la sua nazione mostra anche uno
strano senso dell’amicizia, vedi Siria. Anche lui ripete “fate presto”, la parola magica che evocata come un mantra in maniera ossessiva dai tirapiedi nostrani dette vita al regime Monti a suon di spread. Perché tanta fretta? In Italia si muore suicidati dalle politiche rigoriste, in assenza delle quali vi sarebbe ben più speranza di campare serenamente. Non è certo la mancanza di un governo che uccide. Ma non dubito che l’accorato appello di Kerry sia disinteressato e spassionato.
Dall’altro lato non posso dimenticare che Luttwack ha definito Grillo un pericolo per gli Usa e la sicurezza di tale paese sappiamo purtroppo cosa significa. Il movimento è profondamente pacifista, rifiuta ogni missione di guerra, ogni intromissione negli affari interni di una nazione sovrana. Chiede il rispetto dell’art 11 della costituzione anche se ormai soppiantata dal trattato di Lisbona.
Davanti tanti complimenti di reciproco rispetto, ma dietro fomentano attacchi ad uomini o movimenti che, a torto o a ragione, l’establishment considera come fastidiosi.
La magistratura tira fuori un caso archiviato a carico di Berlusconi. Che fantasia.
Stupidamente pensavo che mettessero sotto inchiesta i vertici del Pd che si sono avvicendati nell’affaire MPS. Ah ricordo, è una volontà del pericoloso sovversivo Grillo, non certo della magistratura.
I giornali mainstream, terrorizzati dalle proposte dell’M5S (quelle proposte che si finge non esistano) come l’Unità si inventano storielle tutti i giorni. I giornali che altro non sono dei lacché del potere, hanno un ulteriore motivo di astio, dato che nel programma è prevista l’abolizione dei contributi pubblici all’editoria. Tali soldi costano sacrifici ai tartassati, ma lo scopo era avere una stampa libera di esprimersi senza timore di ritorsioni. Ma la stampa divulga la verità o ripete a pappagallo i diktat dell’establishment?
Nel web, il fan club dei frustrati esclusi o afecionados del sistema terrorizzati all’idea di abbandonare il vecchio che conoscono, continuano con attacchi ed illazioni infondate e pretestuose. Sono felice per loro, devono stare economicamente bene, magari proprio questo status quo li appaga appieno e ricompensa a dovere per un lavorio continuo contro un gruppo numeroso di cittadini comuni ora impegnati in politica sotto le cinque stelle.
Perfino Napolitano che ha chiesto rispetto per queste persone scelte dai propri connazionali, è stato messo alla berlina, mentre generalmente era un personaggio intoccabile.
Ad ogni modo, il silenzio dei mercati che, a giudicare dall’andamento di Wall Street ieri certo non sono certo stati danneggiati dalla “ingovernabilità” italiana, come premesso, fa pensare che il potere abbia in serbo un asso nella manica. Ed ecco che davanti ad un parlamento ormai delegittimato, gli 007 mettono in guardia sulla deriva eversiva che staremmo per imboccare.
Il montante malcontento sociale, potrebbe essere un innesco di inenarrabili episodi di terrorismo.
In un paese dove negli ultimi 13 mesi di lacrime e sangue pesantissimi, si è registrata un’unica manifestazione, massiccia e partecipata da sigle trasversali, improvvisamente diventeremmo tutti dei potenziali kamikaze. In effetti, guardando Spagna e Grecia le piazze non sono riuscite ad influenzare nulla della politica omicida europeista in atto. Non le temono quindi. Altra faccenda se ci si avvicina ai gangli del potere come ora in Italia è possibile. Quindi niente reddito di cittadinanza, continueremo a mendicare un posto per due euro in un call-center. Equitalia continuerà ad espropriare ogni avere. In nome della competitività e del pareggio di bilancio. Finiremo come i 34 minatori in Sud-Africa assassinati a sangue freddo per aver chiesto migliori condizioni salariali. Sembrano queste le prospettive che non solo il potere vuole, e lo comprendo. Non capisco come i vari detrattori del movimento che sembrano persone comuni possano battersi per tali condizioni. ;
E’ per caso all’eventualità di riesumare la strategia della tensione che si riferisce il Bersani quando dice che il M5S si deve prendere le sue responsabilità? Il M5S deve lasciarsi addomesticare e cedere alla trattativa?
Che ne sarebbe di tutte le istanze sociali, ambientaliste, di cambiamento, del referendum sull’euro? Quest’ultimo mi ricorda Papandreu quando propose di chiedere il consenso al proprio popolo sulle ulteriori misure di austerità che esso era chiamato a pagare. Sappiamo tutti come andò a finire. A proposito di Grecia, lo scenario che si sta delineando è sempre più preoccupante ed instabile. Sembra che vi siano già degli squadroni della troika all’opera (a quanto pare prima che l’Eurogenfor entri in azione devono aver “appaltato” le questioni ” di sicurezza” alla Blackwater , famosa per gli eccidi in Iraq).
In effetti, Bersani accusò Grillo di volerci portare “fuori dalla democrazia e alla situazione della Grecia”. Intendeva questa prospettiva programmata e calata dall’alto?
Insomma, i popoli sono condannati a morte. In un modo o nell’altro. O a suon di rigore, o a suon di repressione se ci si oppone.
Ecco che si intensificano le richieste da personaggi noti (dopo la petizione della giovane “Viola” come il nome del popolo della rivoluzione colorata degli scorsi anni) per far pressione sul Movimento affinché si allei con il Pd e si lasci addomesticare, disinnescando il potenziale di cambiamento che potrebbe caratterizzare i grillini. Se M5S continua a non volerne sapere dell’uomo del Monte dei Paschi di Siena sarà accusato di aver costretto il suo comitato d’affari chiamato Pd a dar vita ad un governissimo con l’odiato avversario con il quale ha governato felicemente nell’ultimo anno. Se accetta di dare la fiducia al Pd, in men che non si dica farà la fine della sinistra radicale che firmò il dodecalogo con la scusa che non poteva prendersi la responsabilità della caduta del governo del centro sinistra.
Posso comprendere che la coerenza sia decisamente demodé ed i risultati sono sotto i nostri occhi.
Articolo preso da La Stampa. Curiosa la foto scelta per evocare la minaccia terroristica imminente. Si tratta di uno scatto che ritrae una protesta contro gli sfratti.
Indubbiamente, come il reddito di cittadinanza, il diritto ad un’abitazione per chiunque, in un mondo totalitario diretto dalla finanza è ovviamente un oltraggio intollerabile.
Barbara
Una manifestazione anarchica contro gli sfratti (Foto Reporters)
La relazione dei servizi segreti al Parlamento: la minaccia anarco-insurrezionalista rimane estesa e multiforme
«Forme estemporanee di protesta, anche eclatanti, potranno trovare spazio in situazioni di crisi occupazionale al fine di richiamare la massima attenzione mediatica e politica sulle problematiche in atto». È la speciale attenzione che segnala la Relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza, coordinata dal Dis, diretto da Giampiero Massolo. Sul piano sociale, spiega la Relazione annuale del comparto intelligence, «la strumentalizzazione del disagio in chiave di contrapposizione radicale allo Stato non appare in grado di conferire nuova capacità di attrazione a progetti eversivi di ispirazione brigatista, avulsi dalla società ancorché tuttora perseguiti da ristretti circuiti estremisti». «Altra -avvertono i Servizi- è la potenzialità dell’eversione di matrice anarco-insurrezionalista, il cui “aggancio” alle tematiche di attualità risulta funzionale a più generali strategie antisistema e all’obiettivo di infiltrare occasioni di protesta e di lotta, come la mobilitazione No Tav».
Per quanto riguarda l’eversione anarco-insurrezionalista, segnala ancora la Relazione del comparto intelligence, il ferimento dell’amministratore delegato dell’Ansaldo Nucleare, a Genova il 7 maggio scorso, «ha testimoniato l’innalzamento del livello della minaccia» portata dalle formazioni clandestine aderenti alla FAI-Federazione Anarchica Informale. La risposta dello Stato si è concretizzata durante l’anno «in diverse operazioni di polizia giudiziaria nei confronti di realtà di settore, con l’arresto di numerosi attivisti anarco-insurrezionalisti, ivi compresi i militanti considerati responsabili dell’attentato di Genova».
Si registra «da allora, una stasi operativa della FAI (con l’eccezione di due azioni di scarso rilievo compiute a luglio ai danni di Istituti di credito di una cittadina laziale) con tutta probabilità ascrivibile alla necessità, per gli “affini” a quella progettualità terroristica, di non evidenziarsi in una fase di accentuata pressione investigativa». In considerazione tuttavia delle caratteristiche proprie dell’area, tradizionalmente non omogenea e aperta all’adozione di strategie di lotta diversificate, «si ritiene che la minaccia rimanga potenzialmente estesa e multiforme, suscettibile di tradursi in una gamma di interventi».
Eventualità, segnala l’intelligence, «che può comprendere sia attentati “spettacolari” potenzialmente lesivi come quelli tradizionalmente messi in atto dai gruppi FAI, sia iniziative di non elevato spessore ad opera di altre sigle eventualmente emergenti, non dotate delle medesime capacità tecnico-operative, come anche attacchi non rivendicati, in linea con la visione classica dell’anarco-insurrezionalismo che individua nel compimento stesso del gesto e nella scelta dell’obiettivo la “riconoscibilità della matrice”.
«Ulteriori fronti di lotta -segnala ancora la Relazione del comparto intelligence- potrebbero inoltre essere aperti, in relazione all’eventuale diffondersi di tensioni e proteste connesse alla crisi economica, contro le riforme del welfare e del lavoro, oppure, in un’ottica anticapitalista, contro le molteplici espressioni della “società del benessere” e del consumismo». Senza trascurarne altri «di rinnovata, crescente attualità, come l’antifascismo, che esprime il timore di un rafforzamento dei movimenti di estrema destra». Tematica, quest’ultima, cui sembra ricondursi l’attentato compiuto ai primi di dicembre ad Atene contro una sede di Alba Dorata, rivendicato a nome del Fronte Antifascista – Federazione Anarchica Informale/ Fronte Rivoluzionario Internazionale.
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