Le parole del padrone e del fratello

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama non ha espresso le proprie condoglianze per la morte di Hugo Chavez dopo che il vice presidente venezuelano Nicolas Maduro ha accusato Washington di aver provocato il cancro a Chavez con radiazioni nocive. 

Obama in un intervento speciale ma senza condoglianze ha ribadito che gli Stati Uniti sono pronti ad instaurare relazioni costruttive con il governo venezuelano e che il Venezuela ha la possibilità di iniziare un nuovo capitolo della propria storia fondato su principi democratici, sul rispetto della legge e il rispetto dei diritti umani.

http://italian.ruvr.ru/2013_03_06/Obama-non-esprime-alcun-dolore-per-la-morte-di-Chavez/

 TEHERAN (IRIB) – Un messaggio di condoglianze commosso ed addolorato ed allo stesso tempo pieno di ammirazione. 

 Un messaggio senza precedenti quello rivolto all’intero Venezuela dal presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad che scrive uno dei più singolari messaggi che un presidente iraniano abbia mai inviato. Ecco quì sotto la versione integrale del messaggio da lui inviato: 

 “Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. 

 Da Allah proveniamo ed a Lui verremo ricondotti, 

 Caro amico, egregio signor Nicolas Maduro 

 Rispettabile presidente del Venezuela facente funzioni, 

 lo spirito eccelso di un grande uomo, della dinastia dei grandi liberatori e dei sostenitori della giustizia, è volato in cielo immergendo un intero mondo nella tristezza. Il Venezuela ha perso un figlio possente e coraggioso, ed il mondo intero ha perso un leader saggio e rivoluzionario. 

 Con il mio più grande dolore porgo le mie condoglianze a tutti i popoli, soprattutto il grandioso popolo del Venezuela, la famiglia del defunto e lei stesso. 

 Hugo Chavez è un nome famigliare per tutti i popoli. Questo nome ricorda il sapore limpido della purezza e dell’affetto, il coraggio, la lealtà, l’amore per la gente, l’altruismo, lo sforzo incessante per servire la gente e soprattutto i diseredati e le vittime del colonialismo e dell’imperialismo. 

 Egli era un uomo profondamente fedele e rispettoso dei valoro umani e divini e credeva nella via dei profeti e nella vittoria finale del bene sul male. 

 Con il suo coraggio si è opposto a tutte le ambizioni degli imperialisti e contemporaneamente ha sopportato la pressione pesante della propaganda a lui ostile, delle azioni ostili economiche, delle accuse e persino dei colpi di Stato. 

 Quel corpo imponente lui lo piegava per abbracciare un bambino di qualche anno ed accarezzarlo e cantare con lui gli inni di libertà della patria e trasmettergli l’amore che aveva per il suo popolo. 

 Hugo Chavez è stato il simbolo e l’erede di tutti i coraggiosi, i combattenti, i rivoluzionari della storia piena di gloria ed allo stesso tempo triste dell’America Latina e la personificazione dello spirito libero dei popoli oppressi di questa regione del mondo e di quello di tutti i popoli danneggiati dal colonialismo; era una bandiera, di giustizia, e di amicizia tra i popoli. 

 Era un punto di riferimento per tutti i rivoluzionari e gli amanti della libertà nel mondo. 

 Lui è il simbolo di un venezuelano amabile, appassionato, idealista, ed il popolo del Venezuela con grande maturità politica lo hanno scelto più volte come presidente della loro nazione e lo hanno aiutato negli alti e bassi e lui ha ricambiato usando ogni occasione per aiutare il suo popolo e tenere a testa alta il nome del Venezuela nel mondo. 

 Proprio su questa via, alla fine, ha dovuto dare anche la sua vita, ed è scomparso a seguito di una dubbia e misteriosa malattia. 

 In verità lui è “il martire” che ha sacrificato la sua esistenza per servire il popolo del Venezuela e difendere i valori umani e rivoluzionari ed anche se oggi, in apparenza, l’amico affettuoso e sorridente della gente, Hugo Chavez, non è più tra di noi, io sono sicuro che il suo spirito celeste ed il suo pensiero si diffonderà in una dimensione superiore nel cuore e nello spirito di tutta la popolazione dell’America Latina e del Venezuela e sorgerà tra tutti i popoli della Terra ed illuminerà dinanzi a noi la via della dignità e della gloria. 

 Hugo Chavez è vivo, fino a quando lo saranno l’amore e la libertà. Lui è vivo fino a quando lo saranno la fede, l’umanità e la purezza. Sarà vivo fino a quando saranno vivi i popoli e si batteranno per l’indipendenza e la giustizia. 

 Io non ho dubbi sul datto che lui tornerà un giorno, insieme a tutti i prescelti ed insieme al Messia e insiem all’unico discendente della progenie pura, l’uomo perfetto, che verrà per riempire la terra di pace, giustizia ed affetto. 

 Porgo un’altra volto il mio cordoglio per questa grandissima perdita e chiedo a Dio il Generoso di dare a voi ed al popolo del Venezuela e a tutti gli altri popoli, la felicità, la salute, il benessere e la gloria. 

 Il vostro amico e fratello Ahmadinejad 

Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran”

 

Per il reddito di cittadinanza i soldi non ci sono. Per le auto si

Eco-incentivi auto dal 14 marzo, Federauto: “Finiranno subito” 
Lunedì, 4 Marzo 2013 | Mobilità sostenibile 

A Radio 24, Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto: “Chi può accedere farà molta fatica, il 14 marzo stesso questi incentivi per i privati potrebbero essere già finiti” 

Auto elettriche e a basse emissioni, gli incentivi partiranno il 14 marzo, ma il settore automobilistico resta scettico sulla loro utilità. Si tratta, per il 2013, di circa 40 milioni di euro, così suddivisi: 4,5 milioni di euro per l’acquisto, da parte dei privati, di veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km e ad alimentazione elettrica o idrogeno, anche in mancanza di un veicolo da rottamare; 10,5 milioni di euro per veicoli dello stesso tipo, solo se destinati all’uso di terzi o utilizzati nell’esercizio di imprese, arti e professioni e destinati ad essere utilizzati esclusivamente come beni strumentali nell’attività propria di impresa, dietro obbligatoria consegna per rottamazione di un veicolo più vecchio di 10 anni di cui si sia in regolare possesso da almeno 12 mesi di cui almeno 5 milioni, dovranno essere riservati ai veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km; 25 milioni di euro per veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km, oppure elettrici o ad idrogeno, solo se destinati all’uso di terzi o utilizzati nell’esercizio di imprese, arti e professioni e destinati ad essere utilizzati esclusivamente come beni strumentali nell’attività propria di impresa, e dietro obbligatoria consegna per rottamazione di un veicolo più vecchio di 10 anni di cui si sia in regolare possesso da almeno 12 mesi. 

“Per i privati 4,5 milioni di euro a disposizione: vuol dire 3.800 pratiche, due per concessionario, quindi a naso il 14 marzo questi incentivi per i privati saranno già finiti. Per le aziende sono circa 18mila, l’1,6% del mercato – ha detto a Radio 24, Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto – mentre per il privato la macchina non deve avere 10 anni per essere rottamata, le aziende devono rottamare auto che hanno più di 10 anni. Le aziende ammortizzano questi beni in 5 anni, quelle che hanno un parco vetture con più di 10 anni sono aziende molto particolari, forse enti pubblici. Chi può accedere farà molta fatica. Credo che non sia il momento di fare esperimenti con i soldi pubblici: in una recessione forte e con il mercato automobilistico che sta perdendo più della media europea, si deve avere molto rispetto dei soldi dei contribuenti. Veniamo da anni e anni dove sono stati usati gli incentivi anche per i veicoli a basso impatto ambientale, non abbiamo proprio niente da capire o da sperimentare. Noi non avevamo bisogno di questo, perché questo non sposta niente nel mercato automobilistico, che impiega 1 mln e 200 mila persone e fattura l’11,4% del pil. E’ un mercato che avrebbe bisogno di rispetto”. 

http://www.zeroemission.eu/portal/news/topic/Mobilit%C3%A0-sostenibile/id/20782/Ecoincentivi-auto-dal-14-marzo-Federauto-Finiranno-subito

 

Bianco dit stop aux nouvelles lignes à grande vitesse


  • Par Valérie Collet

    Da: LE Figarò – Publié le 05/03/2013 à 22:51

    Jean-Louis Bianco préconise l'amélioration de la qualité des services fournis par le gestionnaire d'infrastructures ferroviaires.
    Jean-Louis Bianco préconise l’amélioration de la qualité des services fournis par le gestionnaire d’infrastructures ferroviaires. Crédits photo : JEFF PACHOUD/AFP

    L’ancien ministre planche sur la réforme ferroviaire, les conclusions finales ­de sa mission seront rendues début avril.

    Ne pas construire de nouvelles lignes à grande vitesse, amé­liorer la qualité des services fournis par le gestionnaire d’infrastructures ferroviaires pour accroître ses recettes, imposer des contrats d’objectifs et de performances aux établissements publics (SNCFRFF)… Voilà les trois principales recettes de Jean-Louis Bianco, résumées dans un «document de méthode» que l’AFP s’est procuré. L’ancien ministre a été chargé par le gouvernement de plancher sur la réforme ferroviaire et ses conclusions finales ­seront rendues début avril, avant qu’un projet de loi soit présenté au Parlement.

    Autre préconisation de Jean-Louis Bianco, la nouvelle organisation ferroviaire devra s’articuler autour de trois entités à vocation industrielle: le gestionnaire d’infrastructure unifié (rassemblant RFF, la Direction des circulations ferroviaires et les équipes de SNCF Infra), le transporteur (SNCF) et «un établissement de tête dont les fonctions doivent être précisées et ­parmi lesquelles figurent nécessairement les ressources humaines». Selon l’ancien ministre, ces trois entités doivent avoir un statut d’établissement public à caractère industriel et commercial.

    Selon le document «de méthode», il faut maintenir le statut de cheminot pour «l’ensemble des agents du pôle public ­ferroviaire» et établir une convention ­collective commune.

    Jean-Louis Bianco propose aussi d’élargir les missions du régulateur, l’Araf, qui devra veiller à l’assainissement financier du système notamment grâce à un plan pluriannuel de résorption des déficits. En revanche, le texte ne se prononce pas sur la gouvernance du futur ensemble.


     “L’ex ministro sta lavorando alla riforma delle ferrovie, le conclusioni finali della missione sarà effettuata ai primi di aprile.

    Non costruire nuove linee ad alta velocità, migliorare la qualità dei servizi forniti dal gestore dell’infrastruttura ferroviaria per aumentare le entrate, imporre contratti e obiettivi di performance per le istituzioni pubbliche (SNCF, RFF) … Questi sono i tre principali I ricavi Jean-Louis Bianco, riassunte in un “metodo della carta”, che ha ottenuto AFP. L’ex ministro è stato nominato dal Governo sulla riforma binario a pavimento e le sue conclusioni finali saranno ai primi di aprile, prima che un disegno di legge viene presentato al Parlamento. “

Tuo padre non paga, scendi subito. Bambino abbandonato in strada.

la giunta di Rende è capitanata dal Pd- che tanto lotta per la società civile

L’autista di uno Scuolabus, prima della partenza individua un Bambino di nome Francesco; “Senti dico a te” grida l’autista, “comincia a scendere che tra l’altro tuo padre non paga nemmeno il tesserino”.

Francesco trema, il suo viso diventa rosso: “scusi signore, ma io devo tornare a casa, da qui è lontano e poi non conosco la strada” dice Francesco, “a casa mi aspetta la mia mamma, da qui io non conosco la strada”.

L’autista non ha voluto sentire ragione, ha scaricato il bambino a circa 2 chilometri dalla sua casa; al freddo, da solo, su una strada pericolosissima ad alta velocità.

Francesco ha solo 10 anni; la sua colpa? Avere dei genitori che non percepiscono lo stipendio da circa 8 mesi…

Mi rivolgo al Sindaco di Rende: Signor Sindaco, il servizio Scuolabus costa mensilmente € 51,95 non voglio fare polemica, ma non posso nemmeno rimanere indifferente a tanta disumanità.

Signor Sindaco, in un Paese dove i suoi “colleghi politici” spendono i “NOSTRI SOLDI” in cene, party e feste costosissime a base di (ostriche e champagne), lei non avrebbe € 51,95 da poter versare in beneficenza alla famiglia di questo bambino?

Signor Sindaco, lei ha il dovere di tutelare tutti i bambini, assicurando solo ed esclusivamente il loro benessere; il comportamento dell’autista è deplorevole, ha letteralmente abbandonato un bambino di 10 anni in mezzo ad una strada.

Signor Sindaco, ma si rende conto? È solo un bambino, lui non ha alcuna colpa…

Pensi se tutto ciò fosse accaduto suo figlio, lei come avrebbe reagito? Vergognatevi TUTTI.

A cura di Andrea Mavilla (My Facebook Page)

http://www.andreamavilla.com/2013/03/05/tuo-padre-non-paga-scendi-subito-bambino-abbandonato-in-strada/

Ruba un pezzo di formaggio per fame… ARRESTATA.

Il suo nome è Angela, è una donna una 51enne disoccupata, l’azienda per cui lavorava ha dovuto tagliare il personale, ed Angela si è trovata senza soldi e lavoro.

 Angela per sfamare i suoi 2 bambini non ha resistito, una volta entrata all’interno del supermercato, ha fatto il giro dei reparti, poi giunta a quello dei “freschi” s’è ritrovata di fronte ad una forma di formaggio. Non ha resistito e l’ha presa. Ma Angela stata notata. La donna è uscita dal market, nel frattempo sono stati avvertiti i carabinieri, che notandola l’hanno fermata, recuperando anche il formaggio dal valore di € 4,78 centesimi, poi restituito al titolare del market. 

Portata alla Stazione dei carabinieri di Montemiletto, Angela confessa le sue colpe: “É la prima volta, credetemi, non sono un ladra ma sono senza lavoro e senza soldi, non abbiamo nemmeno un pezzo di pane da mettere sotto ai denti, oggi mi trovo qui a rubare un pezzo di formaggio per mangiare, mi vergogno molto“.

Angela è stata arrestata per il reato di furto.

Non voglio giustificare chi ruba, ma permettetemi di esprimere una considerazione personale. Voglio spezzare una lancia a favore di tutta quella gente disperata che a causa della crisi economica non ha letteralmente cosa mettere in tavola, quella gente a cui non manca la voglia di lavorare e guadagnarsi da vivere, ma a cui manca la possibilità di farlo. 

  • Cari amici, il gesto di questa donna di Montemiletto è solo il simbolo di una parte dell’Italia che è ridotta veramente in situazioni economiche drammatiche, in totale dissonanza con il denaro pubblico sprecato e male usato, denaro pubblico che potrebbe essere messo a disposizione di quelle povere persone che non hanno cosa mangiare all’ora dei pasti.

I nostri rispettosissimi Onorevoli, Parlamentari e Senatori, rubano alla luce del sole “SOLDI PUBBLICI”, soldi di tutti noi comuni cittadini… ma sembrerebbe che per loro non si aprano mai le porte del carcere, ma quelle del Parlamento.

Oggi la mia comprensione va a queste famiglie distrutte, il mio disprezzo a quelle persone che l’hanno attivamente causata.

http://www.andreamavilla.com/2013/03/05/ruba-un-pezzo-di-formaggio-per-fame-arrestata/

Ho paura, ho una dannatissima paura, mio marito ormai lo vedo sempre triste…

beh Rehn e gli euroassassini sono soddisfatti delle misure ed esigono di andare avanti

 

Vorrei che questo messaggio arrivasse sulla scrivania dei BASTARDI che hanno causato il fallimento di questa famiglia, vorrei leggessero, vorrei capissero in che condizioni hanno ridotto questo maledetto Paese. Oggi la mia comprensione va a queste famiglie distrutte, il mio disprezzo a quelle persone che l’hanno attivamente causata.

Ciao Andrea ,

mi chiamo Pamela ti scrivo dalla provincia di Salerno, sono sposata ed ho due meravigliosi bambini, Alessandra 6 anni e Federico 9 anni. Una mia amica mi ha detto di scriverti, io non posso farlo perché a casa non abbiamo il computer e nemmeno internet, così ho deciso di farlo da casa sua, nella speranza che tu possa fare un miracolo.

Il 3 ottobre 2011 mio marito ha perso il lavoro,  ”giorno terribile” , l’azienda per cui lavorava é fallita, ma siccome la crisi nn sembrava ancora così profonda avevamo speranze di trovarne un altro, intanto abbastanza tranquilli continuammo ad andare avanti con la disoccupazione, nella speranza di trovare un altro posto di lavoro, ma ancora oggi non é arrivato.

La disoccupazione scade tra 1 mese, siamo disperati, abbiamo paura, ci sentiamo dei falliti.

Toc… Toc… Toc;  bussano alla porta… Chi è? Sono il padrone di casa:  Andrea, con i pochi soldi rimasti, abbiamo preferito sfamare i nostri figli, anziché pagare l’affitto, purtroppo il proprietario dell’appartamento ci comunica che dobbiamo liberare casa, altrimenti si rivolgerà all’ufficiale giudiziario; non puoi immaginare la nostra disperazione, come facciamo a lasciare questa casa? Dove andiamo?

Andrea, pensa che Domenica scorsa Alessandra mi ha chiesto di mangiare i wurstel con le patatine, le ho detto che i supermercati erano chiusi, in verità non abbiamo i soldi per poterci permettere la carne… mi sento una fallita credimi; domenica prossima magari Federico mi chiederà un dolce, e dovrò prepararti l’ennesima scusa.   Hai qualche suggerimento? 

Purtroppo qui manca tutto, anche il necessario come ad esempio scarpe nuove per i bambini, o vestiti.

Ho paura, ho una dannatissima paura, mio marito ormai lo vedo sempre triste e pensieroso abbattuto e demoralizzato, non voglio nemmeno pensare ad un suo folle gesto.

Andrea ti prego, noi non chiediamo soldi, ma soltanto un dannatissimo “lavoro”,  che ci possa permettere di andare avanti con dignità, senza sentirti dei falliti.

Magari non leggerai nemmeno questo messaggio.

Ciao Andrea. Pamela.

http://www.andreamavilla.com/2013/02/18/ho-paura-ho-una-dannatissima-paura-mio-marito-ormai-lo-vedo-sempre-triste/

Esperimenti di cancro con i presidenti dell’America Latina?

news internazionali : CIA: esperimenti di cancro con i presidenti dell’America Latina?

Inviato da Redazione il 6/3/2013 3:20:00 (27 letture)

In occasione della morte di Chavez pubblichiamo questo articolo di Comedonchisciotte del febbraio 2012.

di Nil Nikandrov (Fonte: strategic-culture.org / comedonchisciotte)

In una serie di suoi discorsi pubblici Hugo Chavez ha definito come “epidemia” i casi di cancro che stanno colpendo molti presidenti latino-americano, definendo tutto ciò un fenomeno strano ed allarmante. Il cancro ha colpito Chavez in primis, il presidente paraguayano Fernando Lugo, Dilma Rouseff e Lula da Silva (Brasile), Crisitina Fernandez (Argentina). Tutti loro sono conosciuti come politici di centro-sinistra che lottano per accelerare il processo di integrazione dell’America Latina e per liberarsi del dominio degli Stati Uniti nell’emisfero occidentale. Chavez ha parlato di imperi che sono pronti a tutto pur di raggiungere i loro obiettivi.

La risposta di Washington non si è fatta attendere. Victoria Nuland, portavoce ufficiale del Dipartimento di Stato americano, ha definito le parole di Chavez “orribili e riprovevoli”. Cioè esse sono state percepite dall’amministrazione Obama come una accusa di utilizzo di particolari tecnologie biologiche per causare il cancro tra i leader latino-americani colpevoli di non perseguire una politica amichevole nei confronti degli Stati Uniti.

Naturalmente, Hugo Chavez non è così maleducato. Ha capito che Washington avrebbe richiesto prove. Così il presidente ha spiegato la propria posizione dicendo di non aver mai incolpato nessuno, ma che piuttosto ha fatto utilizzo della libertà di pensiero di fronte ad una strana serie di eventi di difficile spiegazione. La sua ansia è ben compresa, poiché per scongiurare il rischio di morte si è dovuto sottoporre ad una serie invasive chemioterapie a Cuba. E l’ansia è destinata a rimanere. Come compaiono queste malattie? Come un tumore maligno ha potuto colpire un uomo sano, …

… militare in pensione, ex giocatore di baseball, regolare frequentatore di palestre nonché corridore agonista? Perché solo i politici populisti incappano in questi problemi e ciò non accade mai ai presidenti di destra che favoriscono l’Impero?

Il dottor Salomon Yakubowicz, un popolare dottore venezuelano, specialista in diete e frequente visitatore dell’ambasciata degli Stati Uniti, si è precipitato a chiudere la questione. Egli ha detto in modo autorevole, non usando note preparate dalla CIA, che sono i presidenti stessi ad essersi attirati questi problemi. Ha asserito che Lula da Silva ha fumato troppo. Christina Fernandez si è sottoposta a troppe procedure per il ringiovanimento del viso e del collo. Il paraguayano Lugo non ha usato alcuna protezione durante i numerosi rapporti sessuali avuti durante la sua vita; il linfoma è una cosa comune in questi casi ed egli deve essere già grato a Dio per non aver sviluppato l’AIDS. Chavez deve biasimare solo se stesso per non aver vissuto in armonia con i bioritmi, lavorando di notte, mangiando male: questo è ciò che la sua malsana tendenza a espletare troppe attività testimonia. I circoli di opposizione ed i media a favore degli Stati Uniti hanno fatto da cassa di risonanza a queste affermazioni: Chavez ed i suoi amici populisti sono soggetti a stress, paura del futuro e soffrono di manie di persecuzione vedendo “cospirazioni dell’impero” ovunque.

Eppure la spiegazione dell’epidemia ventilata da Chavez è stata presa sul serio. Studiosi di pol itica non dubitano che i servizi speciali americani stiano conducendo un’operazione su vasta scala per neutralizzare i “ribelli leader latino-americani”. Hanno studiato la storia; sanno come il Pentagono e la CIA abbiano usato sostanze radioattive, biologiche ed armi chimiche sul continente e ricordano eventi mostruosi in cui sono stati utilizzati esseri umani come cavie, nel totale silenzio dei mass media.

C’è solo una piccola possibilità che un approfondito resoconto del programma statunitense sulle armi biologiche possa mai vedere la luce. La maggior parte degli archivi è classificata, i file più riprovevoli sono progressivamente eliminati e gli studiosi, che miravano a rendere nota la verità sugli esperimenti criminali, sono morti in strane circostanze.

Nel 1947 cioè poco dopo la sua istituzione, la C.I.A. è stata colta in flagrante mente compiva tali esperimenti. Gli agenti della F.B.I. e della C.I.A. “proteggevano” i medici degli Stati Uniti che in Guatemala infettarono 2000 guatamaltechi per studiare la sifilide e la gonorrea. Il consenso ai guatamaltechi sulla loro volontà a sottoporsi a tali esperimenti non è mai stato chiesto.

Il Presidente del Guatemala Alvaro Colom ha definito questi esperimenti un crimine contro l’umanità. Barack Obama ha dovuto chiedere scusa in una conversazione telefonica con il Guatemala. Ha detto che gli esperimenti erano in contraddizione con i valori degli Stati Uniti. Ma quale contraddizione! Gli esperimenti ed i valori degli USA sono ben allineati.

Fu sempre nel 1947 che la CIA lanciò il programma di test su “materiale umano” dell’LSD (dietilamide dell’acido lisergico). Più tardi l’intelligenza militare degli Stati Uniti ha portato il programma ulteriormente avanti e ha utilizzato i suoi risultati “sul campo” nell’Estremo Oriente ed in Europa occidentale.

Nel 1953 la CIA ha lanciato il progetto MK ULTRA. Esso aveva ad oggetto lo studio dei modi per inf luenzare “il comportamento umano ed il modo di pensare degli uomini tramite l’aiuto di farmaci e microrganismi. Gli “studi” della Cia e dei laboratori militari hanno incluso la dispersione di batteri patogeni nella metropolitana di New York. Come si vede, gli sperimentatori non ha risparmiato neanche i propri compatrioti. In questo modo è stato attuato il contagio intenzionale di 240 città della provincia americana nonchè dei quartieri poveri di Washington, San Francisko e del Minnesota. Alcuni esperimenti sono stati condotti nei tropici, a Panama City per esempio. Nel 1970 la CIA e il Pentagono lanciarono un programma di test per sperimentare armi genetiche super segrete. Una missione strategica fu assegnata a degli scienziati con lo scopo di ottenere una massiva riduzione della popolazione nei paesi potenzialmente ostili. La Cina, l’Iran, l’India ed il Pakistan sono stati presi di mira dai genetisti americani che da tempo hanno superato i “successi” del medico nazis ta Mengele.

Nell’emisfero occidentale è stata Cuba a subire la maggior parte degli attacchi biologici made in USA. Almeno 300 mila cubani hanno sofferto di febbre emorragica dengue. 150 uomini, tra cui 50 bambini, sono morti. I “mosquitos” cresciuti nei laboratori della Georgia e della Florida sono stati portati sull’isola in diversi modi. Anche il personale militare sovietico di stanza a Cuba è stato oggetto di febbre dengue e sono stati registrati dei morti.

Lo scrittore guatemalteca Persi Francisko Alvarado, che ha lavorato 20 anni per l’intelligence cubana negli Stati Uniti, ha pubblicato un articolo sull’uso dell’impianto di cancro quale arma da parte della C.I.A. Egli ha fornito elementi concreti sull’esistenza di decine di laboratori di guerra biologica sul suolo americano. Fort Detrick, un reparto di virologia, è un luogo dove sono stati ottenuti molti sinistri successi.

Gli studiosi venezuelani di politica spesso commentano il p otenziale uso di armi sperimentali che emanano radiazioni elettromagnetiche e direzionabili da parte dei servizi speciali degli Stati Uniti. È possibile che l’arma sia già operativa per attacchi selettivi contro il “i politici invisi agli USA”. Una vittima non muore subito ma dopo qualche tempo, caratteristica positiva che permette di fuggire senza lasciare tracce.

Una domanda viene spontanea: cosa ha portato i capi del governo americano ad autorizzare le attività della CIA volte alla “neutralizzazione” (uso proprio questo termine) dei presidenti – populisti?

Si può supporre con grande credibilità che la sconfitta al IV vertice americano (novembre 2005), quando la squadra degli Stati Uniti ha cercato di imporre l’accordo del libero commercio (ALCA) sull’emisfero occidentale, ha contribuito a questo tipo di decisione. Alla cerimonia di apertura l’ospite allora presidente argentino Nestor Kirchner ha dichiarato che l’integrazione sarebbe potuta diventare una realtà solo nel caso in cui fossero state attuate misure appropriate per eliminare sproporzioni di sviluppo. In caso contrario, il “libero mercato” avrebbe ulteriormente indebolito l’America Latina e fatto crescere il suo debito estero. Rivolgendosi a Bush ha detto che la politica imposta dagli Stati Uniti ha aggravato la povertà del continente e ha anche portato all’instabilità e alla caduta di governi democraticamente eletti. Kirchner ha invitato i partecipanti al vertice a ricercare una nuova strategia di sviluppo regionale che avrebbe potuto incontrare l’interesse dei latino-americani. Presto un nuovo modello di integrazione – l’Unione delle Nazioni Sudamericane – UNASUR sarebbe nato. Durante gli anni della sua esistenza l’Unione ha impedito alla CIA l’attuazione di colpi di stato sia in Bolivia, sia in Ecuador, per esempio. Ha incoraggiato il dialogo tra vicini in conflitto e ha facilitato il ripristino della democrazia in Honduras.

Grazie a Chavez e ai fratelli Castro l’ALBA (Alternativa Boliviana per l’America Latina), un’alleanza di integrazione, creata nel 2004, ha ottenuto un impulso potente. È stata fondata per fungere da contrappeso alla ALCA, basandola sui principi dell’ideologia anti-imperialista al fine di garantire la sicurezza energetica dei partecipanti. Il Petocaribe (giugno 2005) è stato un successo dovuto agli sforzi da parte di Chavez. L’alleanza prevede forniture di idrocarburi preferenziali dal Venezuela ai Caraibi e Centro America Stati. Ciò pone fine agli abusi commessi da compagnie petrolifere transnazionali.

Un altro importantissimo evento è stato il forum tenuto a Caracas all’inizio del dicembre 2011 che ha avuto come risultato la creazione della Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC). La nuova alleanza comprende 33 membri dell’emisfero occidentale, esclusi USA e Canada.

Chavez ed i suoi amici vedono il nuovo blocco come un necessario contrappeso alla dittatur a degli Stati Uniti nella OAS. Il CELAC nel prossimo decennio diventerà la forza più influente dell’emisfero occidentale. L’OAS dovrà rinunciare alla sua presentazione permanente negli Stati Uniti per conservare la sua posizione nella regione.

Naturalmente Washington non è conciliante con l’idea di una America Latina sempre più indipendente, ignorando le grida perentorie dei dittatori e le minacce di usare la forza. Il primo tentativo di sbarazzarsi dei “presidenti ostili” non è riuscito. Rafael Correa si ferma nei tempi duri del tentativo di colpo di stato in Ecuador. I cecchini addestrati della CIA mancarono il bersaglio. Hugo Chavez ha sconfitto il cancro e sta con fiducia guardando alle elezioni dell’ottobre 2012. Cristina Fernandez ha consultato i medici in tempo e lo sviluppo critico della malattia è stato prevenuto. Anche se il pericolo è ancora lì.

Gli Stati Uniti si stanno tuffando nella crisi più profonda della loro storia. La fase di st allo della élite si fa più acuta. Non hanno pietà per le proteste dei loro connazionali e non saranno più teneri con gli stranieri.

Nil Nikandrov

11.01.2012

Fonte originale: strategic-culture.org

Traduzione per comedonchisciotte a cura di ALESSIA



http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4195

Il grande Guarino: “Fiscal Compat è nullo, il governo lo certifichi”

Nel 1997, mentre si concludeva la fase transitoria che avrebbe dovuto rendere più omogenee tra loro le economie dell’Eurozona in vista dell’introduzione della moneta unica, “la Commissione si arbitrò di sostituire l’articolo 104 C del trattato dell’Unione europea con due regolamenti, uno dei quali è appunto il 1466/97”. In sintesi: il parametro dell’indebitamento al 3 per cento – uno dei famosi “parametri di Maastricht” – veniva sostituito “con il parametro dello zero per cento, cioè il pareggio di bilancio, togliendo invece rilevanza al parametro del rapporto debito/pil al 60 per cento”. Guarino ammette: “Studiando la materia, sono rimasto sorpreso anch’io. Mi sono accorto di questo regolamento soltanto ora. I ministri della Repubblica italiana continuavano a parlare di ‘parametri di Maastricht’, in realtà operavano ottemperando a vincoli ancora più stringenti”.

Il professore rilegge ancora una volta, con un sorriso incredulo, l’articolo 2 del regolamento 1466/97 che stabilisce l’obbligo di raggiungere a medio termine un saldo del bilancio della Pubblica amministrazione “prossimo al pareggio o in attivo”. Fu un “attentato alla Costituzione europea”, spiega, ad opera di membri della stessa Commissione Ue. (E in quella Commissione – ma questo Guarino non lo dice – erano presenti due italiani, Mario Monti alla Concorrenza, ed Emma Bonino responsabile per la Politica dei consumatori, della pesca e degli aiuti umanitari). La motivazione di quella mossa? E’ probabile che quel regolamento dovesse servire come pungolo per gli stati meno rigorosi: “La sua adozione fu proposta in anticipo rispetto alla fine del periodo di ‘convergenza’ per accedere all’euro. Quindi gli stati che temevano di non superare lo scrutinio, se non avessero accettato questo ulteriore restringimento dei bulloni sulla loro politica fiscale, avrebbero dato segno di debolezza. Si trattò perciò di consensi formalmente volontari ma sostanzialmente coatti”. Lo schema, insomma, è simile a quello che si ripete oggi con il Fiscal compact. Nel 1997 fu un regolamento ad avere la pretesa di correggere le norme di un trattato che pure era legalmente sovraordinato, con la Commissione che si arrogò di inserire l’obiettivo del bilancio in pareggio o in attivo. Nel 2012 è stato firmato il Fiscal compact che, sul rigore di bilancio, ha tradito le norme vigenti del Trattato di Lisbona e quelle appena stabilite nel Regolamento 1175/2011.

Forse oggi anche la Germania, all’apice della crisi dell’euro, ha ottenuto consensi “formalmente volontari ma sostanzialmente coatti” attorno a una politica di bilancio che avvantaggia Berlino? D’altronde è stato lo stesso presidente del Consiglio, Mario Monti, a dire che il Fiscal compact è stato fortemente voluto da Angela Merkel. Guarino insiste: “Sono soltanto un medico, la mia diagnosi dal punto di vista legale è questa e nessuno finora me l’ha contestata”. Dice di non credere troppo a chi vede una macchinazione di Berlino dietro ogni mossa dell’Unione europea: “La realtà è che i risultati di questo impianto giuridico schizofrenico penalizzano tutti gli europei.

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Timore per un’Italia ingovernabile come la Grecia, ma l’esecutivo instabile belga sta facendo bene

Nel Belpaese c’è il rischio che si riproponga quanto già successo in terra ellenica, ossia elezioni-ingovernabilità-ancora urne. Ad Atene hanno passato il terzo step, incorrendo alle larghe intese, noi siamo al secondo ancora. Ma non è detto che tutta questa “instabilità” nuoca, anzi. A Bruxelles un esecutivo (o non esecutivo) formato di fatto dopo 541 giorni di crisi dagli sconfitti alle elezioni e composto per 10 dodicesimi da ministri già impegnati nel governo precedente sta facendo crescere l’economia e diminuire la disoccupazione.

Cosimo Nuzzo – 05 Marzo 2013 –  In Italia la parola “Grecia” sta diventando tabù, ed ogni qualvolta la si pronunci comincia a far venire a molti la pelle d’oca. Il fatto che la situazione politica nostrana stia di pari passo ricalcando in buona parte quanto sia già accaduto in terra ellenica, sprofondata in una crisi senza tempo, di certo non fa stare tranquilli gli italiani. Ma non è detto che sia necessariamente tutto negativo.

Non solo il caso greco, c’è anche un altro caso altrettanto atipico: il Belgio, come l’Italia, ha vissuto un’esperienza simile in tempi recenti: 541 lunghi giorni di crisi politica, a partire dalle legislative del 13 giugno 2010. Il Belgio dunque presenta per certi versi molti elementi in comune con l’Italia, positivi e non, ma, a differenza della Grecia, dalla nazione belga potrebbero arrivare indicazioni non del tutto negative, anzi.

Il Paese, come già accennato, vive dal 2010 uno stato di crisi latente, con un esecutivo (o non esecutivo, che dir si voglia) formato di fatto dopo 541 giorni di crisi dagli sconfitti alle elezioni e composto per 10 dodicesimi da ministri già impegnati nel governo precedente, il cui premier, tra l’altro, è un francofono di origini italiane, figlio di emigrati abruzzesi.

L’aspetto incredibile della vicenda è che, durante il periodo post 2008, tremendo per tutta l’Europa, il Belgio è stato, dopo la Germania, uno dei Paesi a cavarsela meglio, grazie soprattutto al volano delle esportazioni, alimentato dalle piccole e medie imprese, particolarmente competitive nelle Fiandre. Il 2010, l’anno della crisi, si è chiuso con un balzo in avanti del 2% del Pil, il Prodotto interno lordo.

Ancora +2% l’anno seguente e un calo di appena lo 0,2% nel 2012. Alla fine di quest’anno l’economia belga dovrebbe ritornare, anche se di poco, a crescere (+0,2%), mentre la disoccupazione si attestava in dicembra a un invidiabile 7,4% della forza lavoro. Intanto, se negli anni Novanta il debito pubblico superava addirittura quello dell’Italia (il 137% nel 1993), oggi resta elevato (99,7% a fine 2012) ma sotto controllo, se si calcola che sempre alla fine dello scorso anno il deficit pubblico si è fermato al 2,9% del Pil.

 

Ma non è tutto oro quel che luccica. La situazione politica resta comunque a rischio. Le prossime elezioni sono previste nel 2014. E il N-Va, che ha accresciuto ulteriormente i suo consensi alle comunali dello scorso autunno (il leader De Wever è diventato sindaco di Anversa), potrebbe divenire irrinunciabile per un governo nazionale. L’unione fa la forza, ed è bene che anche i grillini ne traggano insegnamento.

http://www.articolotre.com/2013/03/timore-per-unitalia-ingovernabile-come-la-grecia-ma-lesecutivo-instabile-belga-sta-facendo-bene/147257

 

Il riformatorio della morte

bene. Peccato che si invochi questa nazione ogni volta ci siano diritti umani da far rispettare. Almeno l’ipocrisia si potrebbe evitare.

 In un riformatorio americano, chiuso tre anni fa, sono stati rinvenuti cinquanta corpi di ragazzini, sepolti nel campo adiacente alla struttura. Secondo i più, la maggior parte delle vittime fu uccisa all’interno dell’istituto, già definito da tempo “il campo di concentramento dei ragazzini”, in merito al loro ruolo di bersagli di punizioni e ignobili vessazioni.

 -G.C.- -5 marzo 2013- Una macabra scoperta. Triste, inquietante, ma soprattutto shockante. Nel giardino di un riformatorio americano, sito a Marianna, in Florida, sono stati rinvenuti cinquanta corpi di ragazzi. Sepolti lì, sottoterra, dove, per anni, hanno continuato ad essere stati calpestati dagli altri “ospiti” della casa di correzione, chiusa solo nel 2010.

Si chiamava “Dozier School”, ed era definita dai più un “campo di concentramento per i ragazzi”. Un luogo dell’orrore, fondato nel 1900, che, negli anni, si è arricchito di risvolti indecenti: i giovani, piccoli delinquenti, venivano puniti, fustigati e abusati senza remore. Secondo vari testimoni, tra le mura del riformatorio americano, frustare i ragazzi, incatenarli al muro o obbligarli a lavori forzati, erano considerate prassi comuni, una routine quotidiana e mostruosa.

Proprio a causa del continuo vociferare riguardo quello che i ragazzi avessero dovuto subire, nel 2011, a un anno dalla chiusura dell’istituto, furono avviate delle indagini federali. Varie inchieste che portarono, infine, alla luce anche quei cinquanta resti di giovani sotterrati nel campo che circonda la Dozier School.

Secondo alcune fonti, tra il 1914 e il 1973, all’interno della casa di correzione morirono 98 ragazzi. Cinquanta di essi sono rimasti lì. Certo, le cause ufficiali dei decessi vanno per lo più ad accusare incendi, annegamenti o malesseri naturali. Ma ci sono casi in cui i ragazzi mancarono a seguito di settimane e settimane di percosse e violenze.

Qualcuno narra anche aneddoti di altro genere: i ragazzi venivano svegliati durante la notte, condotti nel parco e veniva loro impartito l’ordine di sparare a tutto ciò che si muovesse. Nello specifico, le “cose in movimento” erano ragazzi neri.

Adesso, l’intenzione è quella di allargare le ricerche e scoprire la verità: è stato domandato il permesso di riesumare i corpi e, nel caso in cui le indagini confermassero i sospetti d’omicidio, l’inchiesta diventerà penale.

http://www.articolotre.com/2013/03/il-riformatorio-della-morte/147112