TOMMASO PADOA EURO, OVVERO COME FOSSE TUTTO CHIARO SIN DAL PRINCIPIO

Data: Giovedì, 07 marzo @ 23:38:45 CST

Argomento: Italia

 DI CLAUDIO MARTINI

il-main-stream.blogspot.it

 “I giovani italiani sono bamboccioni”, “le tasse sono bellissime”. Queste amenità, pronunciate durante il secondo Governo Prodi, di cui Tommaso Padoa Schioppa era ministro dell’Economia, sono probabilmente l’unico lascito alla memoria collettiva di uno degli ideatori della moneta unica. Oltre a questo, poco rimane; qualche convegno alla memoria tra economisti iniziati, e l’impressione che il personaggio fosse una brava persona colpita da un’avversa sorte (è morto all’improvviso alla fine del 2010).

Eppure Padoa Schioppa era ben altro. Era questo

 Un articolo sensazionale, nel senso che dopo che l’hai letto hai la sensazione che tutto fosse sempre stato chiaro, e che certi personaggi avrebbero dovuto essere combattuti, e non votati (l’ultima frase vale solo per gli elettori di sinistra). Cogliamo fior da fiore. 

 Parlando della storia delle relazioni commerciali franco-tedesche, il nostro scrive: La Germania aveva vinto per anni, decenni, combinando la superiore qualità dei suoi prodotti industriali (chi compra una Mercedes non bada al prezzo) con la superiore stabilità dei prezzi: le periodiche rivalutazioni del marco premiavano la combinazione ma vi contribuivano anche, perché proprio esse calmieravano i prezzi. La Francia, dopo la svalutazione del 1983, aveva preso la ferrea determinazione di fare «come e meglio della Germania»; un severissimo controllo dei salari accrebbe anno dopo anno la competitività favorendo la crescita. 

 Una descrizione del mercantilismo dei due paesi che dimostra come sia radicata nella letteratura economica la nostra analisi: la competitività si conquista con la stabilità dei prezzi; e la stabilità dei prezzi si ottiene non facendo crescere i salari, o addirittura riducendoli. Notiamo, en passant, che negli anni ’80 la Francia era governata dalla “sinistra”. 

 Poi però le cose si complicarono, e alla fine degli anni ’90 i due litiganti condividevano la stessa condizione di precarietà. A questo puntonon restavano che le riforme strutturali, eterno ritornello di quelle che Luigi Einaudi chiamava le sue prediche inutili: lasciar funzionare le leggi del mercato, limitando l’ intervento pubblico a quanto strettamente richiesto dal loro funzionamento e dallapubblica compassione.

 Dove fa capolino l’idea che l’élite finanziaria e accademica ha dello Stato Sociale: una costosa manifestazione della pietà umana. Un paternalismo classista che fa accapponare la pelle.

 Ma il meglio deve ancora venire.

 In cosa consisterebbero le “riforme strutturali”? In genere gli strani figuri che vediamo ossessivamente presenti sui teleschermi che le presentano come inderogabili e improcrastinabili, ma non si peritano di svelarci il loro contenuto, Padoa Shioppa invece lo fa: Nell’ Europa continentale, un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora. Ma dev’ essere guidato da un unico principio: attenuare quel diaframma di protezioni che nel corso del Ventesimo secolo hanno progressivamente allontanato l’ individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere, con i rovesci della fortuna, con la sanzione o il premio ai suoi difetti o qualità.

 Il contatto diretto con la durezza del vivere. Non avevo mai incontrato in vita mia una parafrasi più cinica dell’intento di abbandonare le persone alla propria sofferenza. Qui siamo di fronte ad un deliberato progetto di saccheggio dei diritti e delle risorse dei ceti subalterni da parte dei ceti dominanti. Naturalmente, per rendere inevitabili le riforme strutturali era ed è necessario l’euro. La prossima volta che vi chiedono a cosa è servita la moneta unica, rispondete “per riavvicinare l’individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere”. Per ritornare all’Ottocento. 

 Questo era l’uomo che i Bersani, i D’Alema, i Fassino, e anche i Di Pietro, Diliberto e Bertinotti vollero ministro dell’Economia nel 2006. Lo sanno gli elettori di sinistra di aver votato per Margareth Thatcher? Sì, probabilmente in tanti lo sanno. Infatti, sono sempre di meno. 

 Claudio Martini

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7.03.2013

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Tu, le Scie Chimiche e il Wireless + Svelato ufficialmente il funzionamento delle antenne HAARP

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Tu, le Scie Chimiche e il Wireless

di William Thomas

La prossima volta in cui userete un cellulare e vedrete i pennacchi delle scie chimiche, potreste decidere di terminare la chiamata. Se individuerete dei ripetitori, dei trasmettitori sui tetti o linee ad alta tensione di alimentazione nell’arco di un miglio della vostra posizione, potreste desiderare di sgomberare la zona immediatamente. Una volta a casa, si sarà tentati di disconnettere in modo permanente tutti i dispositivi wireless, tra cui computer e router “always-on”, i supporti per i telefoni chordless, perché quello che si vede nel cielo è ciò che si respira. E’ probabile che stiate respirando bario da più di un decennio.

 Il bario conduce l’energia elettromagnetica

 La colpa è del Capitano James Kirk. Da quando il capitano Kirk fu teletrasportato sulla superficie di un pianeta alieno ed estrasse il suo comunicatore portatile, tutti ne desiderarono uno. Le compagnie telefoniche ci ammannirono i cellulari, insieme con i messaggi compulsivi, i video in streaming, i giochi telematici ed i servizi bancari on line, insomma la Rete e molto altro ancora.

 Ci sono voluti più di vent’anni per connettere il primo miliardo di abbonati, ma solo altri quaranta mesi di tempo per collegare il secondo miliardo. Il 3.000.000.000 utente è entrato in possesso del cellulare appena ventiquattro mesi dopo.

 Mai prima nella storia umana tanti uomini hanno abbracciato una tecnologia così rischiosa e così in fretta. Solo a Toronto sono installate 7.500 torri di telefonia mobile. Negli Stati Uniti sono oltre 190.000.

 Telefoni cellulari e “reti cellulari” sono definiti così non in modo casuale. Ogni trasmissione distrugge le cellule direttamente. Gli esseri umani sono sistemi bioelettrici. I nostri cuori e cervelli sono regolati da segnali interni bioelettrici. I campi elettromagnetici artificiali sono in grado di interagire con i processi biologici fondamentali nell’organismo umano, affermano gli specialisti di “BioInitiative”.

 Come sostiene l’esperto di tecnologie militari, Barry Trower, un oceano invisibile di onde elettromagnetiche, di onde radio, di frequenze radar e di trasmissioni televisive, di stazioni radiobase, di reti intelligenti e di cavi elettrici aerei sommerge tutto quanto: edifici, elettrodomestici, pioggia, neve, vetro. Le onde elettromagnetiche sono veicolate dal particolato conduttivo deliberatamente disperso nella biosfera. 

Tu sei un’antenna

Un essere pieno d’acqua in posizione verticale è un’antenna. Dal momento che tutti gli elettroni in movimento generano corrente elettrica, tutte quelle onde elettromagnetiche, inondando la nostra vita di tutti i giorni, passano nel nostro corpo, in cui ognuno di essi produce una corrente elettrica. Queste correnti elettriche indotte modificano la carica con cui il nostro organismo, inteso come realtà bioelettrica, opera per mantenere la nostra salute e vitalità.

Cefalea e wireless

I mal di testa sono causati dalle microonde: esse sono particolarmente dannose poiché attraversano la barriera emato-encefalica. [Electronics Australia Magazine Feb/00]

Con un decimillesimo di watt, la barriera emato-encefalica si apre e le proteine del sangue all’interno interrompono segnali del cervello ed iniziano ad uccidere le cellule cerebrali. Un telefono cellulare trasmette tipicamente a 2 watt.

 Dopo soltanto due minuti di impiego d’un telefono cellulare o seduti vicino a un router wireless oppure ad un notebook collegato in wireless o ad un telefono senza fili, si altera l’attività elettrica degli ioni calcio nella barriera emato-encefalica. In questo modo le proteine e le tossine del sangue entrano nel cervello. Il Dr. Leif Salford ha trovato un “numero impressionante di cellule neuronali morte”, in conseguenza di una singola chiamata al cellulare.

 Non bisogna stupirsi: si determinano difficoltà di concentrazione, perdita di memoria, comportamento aggressivo, invecchiamento accelerato, una ridotta capacità di apprendimento e la demenza, il morbo di Alzheimer ad esordio precoce, il Parkinson, fibromialgia, sclerosi multipla e gliomi (tumori cerebrali).

 “Esiste una forte evidenza che le microonde sono associate all’invecchiamento accelerato (morte cellulare e cancro) depressione, suicidio, impeti di collera, violenza, in primo luogo attraverso l’alterazion e dell’equilibrio degli ioni di calcio nelle cellule e lo squilibrio della melatonina nonché della serotonina”, scrive il ricercatore neozelandese, Dr. Neil Cherry, esperto in elettrosmog.

Così lontano così cattivo

Mentre centinaia di milioni di tossicodipendenti wireless insistono sul fatto che nulla di negativo sta accadendo, gli effetti di questa piaga invisibile si aggravano. Negli Stati Uniti, un bambino su sei soffre attualmente di disturbi neurologici. Con le reti 4G tanto decantate e con i nuovi dispositivi LTE, “che producono una forma d’onda in grado di massimizzare l’assorbimento di radiazione per 3-6 anni”, scrive Simon Best, la situazione peggiora di giorno in giorno.

Se l’elettrosmog fosse visbile, esso creerebbe una nebbia, simile a quella che copre ed ammorba Shangai. Basta aggiungere il micro-particolato della geoingegneria ed una persona su tre può aspettarsi di contrarre l’asma.

Le basse frequenze sono direttamente connesse all’epidemia di demenza che minaccia di far fallire il Canada, gli Stati Uniti e gran parte del mondo nel giro di pochi decenni.

“Il problema delle cure mediche è un disas tro che va di là da tutto ciò che è stato affrontato durante l’intera storia dell’umanità”, dichiara il Dottor Barry Greenberg di Toronto.

“Il sistema dell’assistenza sanitaria è destinato alla bancarotta entro il 2050, se non si troverà un modo per ritardare o trattare la malattia di Alzheimer”, dichiara l’esperta statunitense, Kathleen Sebelius.

A più di un bambino su dieci negli Stati Uniti è diagnosticato un deficit di attenzione ed iperattività.

L’aumento del 6000% di diagnosi di autismo negli ultimi anni va di pari passo con la proliferazione di reti wireless e di vari gadget elettronici.

Il periodo 1980-2000 ha visto un incremento di quasi il 50% del numero di nuovi casi di tumori maligni al cervello.

Chi comincia ad usare i dispositivi senza fili a qualsiasi età si può aspettare un rischio del 500% di sviluppare il cancro al cervello entro dieci anni – anche prima per i bambini. L’uso di telefoni cellulari e d i chordless è ancora più nocivo.

“Il rischio che i tumori all’encefalo si conclamino in utenti di cellulari entro dieci anni, anche se possono avere una una latenza di quaranta, è profondamente inquietante” dichiara preoccupata la Dottoressa Devra Davis. [[MSN 7 Giugno / 04; Globe & Mail 24 settembre / 10]

Addio, bambini

Fino al 16% delle coppie in America settentrionale sta già sperimentando l’infertilità: è quasi un raddoppio dal 1992. Nella città di Nuova Dheli, costellata di antenne per i cellulari, una coppia su quattro non riesce a concepire, dopo aver provato per due anni o più. I gameti maschili sono indeboliti e danneggiati. Al ritmo attuale, il numero dei gameti maschili precipiterà a zero entro il 2048.

Barium blues

Quasi dall’inizio della scoperta delle scie chimiche, Clifford Carnicom ha cominciato a documentare alti livelli di sali di bario reattivi che cadevano e cadono dal cielo su Santa Fe , Nuovo Messico. Carnicom ha sostenuto che questi sali stanno rendendo il suolo conduttivo.

Aveva ragione. Nell’autunno del 2002, un paesaggista cominciò a notare nella città di Edmonton che sia i fiori sia gli alberi manifestavano gravi carenze nutrizionali. Norme precise pongono come limite per la conducibilità elettrica un valore non superiore ad 1 nei terreni locali, ma Dave Dickie ha esaminato campioni di terreno, rilevando valori 4,6-7 volte superiori al limite massimo ammissibile.

Dickie si chiede se i livelli elevati di conducibilità nel terreno, dovuti ai metalli, possano essere all’origine della clorosi. Test di laboratorio su campioni di neve raccolti in un contenitore sterilizzato hanno confermato elevati livelli di alluminio e di bario.

Le piante ed i pesci morti in California denotano livelli anormalmente elevati di bario e di alluminio. A Lake Shasta, Francis Mangels, biologo che ha lavorato per il Servizio forestale statunitense pe r trentacinque anni, osserva – ci ricorda Dane Wingington – che l’alcalinità del suolo è superiore al normale di dieci volte, a causa dell’ossido di alluminio.

Dane Wigington riferisce che i normali livelli di ossido di alluminio della neve nel Monte Shasta sono di mezza unità. L’alluminio ammissibile nell’acqua potabile è di 50 unità. Le autorità hanno portato questo limite a 1.000 unità di alluminio. Le analisi condotte dall’E.P.A. sulla neve del Monte Shasta (California) hanno individuato 61.100 unità!

Nel luglio 2001 i funzionari dello stato della California ancora non riuscivano a spiegare per quale ragione i livelli di bario fossero quasi raddoppiati dal 1991. Non erano in grado di giustificare elevati livelli di bario nel suolo e nell’acqua, quando l’inquinamento industriale da bario è quasi del tutto scomparso.

Nel marzo del 2002, due scienziati del Lawrence Livermore National Laboratory presso la base di Wright Patterson (aviaz ione militare), hanno rivelato al pluripremiato giornalista Bob Fitrakis di essere stati coinvolti in due programmi di irrorazione aerea. Sono diffusi ossidi di alluminio in atmosfera per riflettere la luce solare in entrata e mitigare il riscaldamento globale (versione di copertura, n.d.t.). E’ attuata anche la dispersione di stearato di bario per agevolare le comunicazioni militari “oltre l’orizzonte”, la mappatura tridimensionale del territorio e per le trasmissioni radar (Progetto R.F.M.P. e sottotprogetto V.T.R.P.E.). [1] I due scienziati hanno anche confermato che le trasmissioni H.A.A.R.P. vengono usate per deviare la corrente a getto.

Nel 2008, un servizio televisivo di una rete, la KSLA della Louisiana, ha focalizzato l’attenzione sul bario, che la stazione ha definito “marchio di garanzia delle scie chimiche.” Le analisi condotte per conto della KSLA denotano livelli di bario di 6,8 ppm, ovv ero “più di sei volte la soglia già tossica fissata dall’E.P.A.”. Il Dipartimento della qualità ambientale della Louisiana ha confermato che gli ingenti tassi di bario erano “molto insoliti”.

Due anni più tardi, i livelli di alluminio e bario hanno subito un’impennata pure in Arizona. Le seguenti prove di laboratorio indicano quante volte sono superati i limiti consentiti per legge:

Alluminio: 15.8x

Bario: 5,3 x

Clifford Carnicom afferma ora che la quantità di bario nella nostra atmosfera supera di otto volte il livello considerato sicuro per gli esseri umani. Gli animali più piccoli sono semplicemente spacciati. Siamo prossimi ad una grande sesta estinzione.

Malattie connesse alle scie chimiche ed alle microonde

Embrioni, feti, neonati e bambini sono particolarmente vulnerabili agli impulsi dei segnali wireless, che penetrano direttamente attraverso gli organismi in rapido sviluppo ed attraverso il cervello.

” I bambini che sono stati esposti a telefoni cellulari prima e/o dopo la nascita tendevano ad avere una maggiore prevalenza di sintomi emotivi, problemi comportamentali, disattenzione, iperattività e problemi con i coetanei”, spiega il Professor Kjell Mild, svedese, esperto in elettrosmog. I bambini e gli adolescenti hanno cinque volte più probabilità di sviluppare il cancro al cervello (gliomi ed astrocitomi), se usano i telefoni cellulari.

Le patologie dovute alle microonde suscitano preoccupazione nei paesi in cui sono state introdotte le tecnologie wireless. “Hot spot” sono Svezia, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Svizzera, Austria, Grecia ed Israele.

I dati raccolti dal governo svedese hanno appurato che l’introduzione della tecnologia cellulare a livello nazionale nel 1997 ha coinciso con un aumento allarmante del cancro alla prostata, di tumori cerebrali, di melanomi e neoplasie polmonari. Ha anche provocato un’epidemia di Alzheimer, incidenti s tradali, elevati tassi di assenza per malattia e patologie cardiache soprattutto fra i bambini e gli adolescenti.

250.000 Svedesi sono oggi invalidi a causa di malattie collegate alle microonde. Le scie chimiche sono naturalmente diffuse anche nei paesi succitati.

Le patologie provocate dalla perniciosa sinergia microonde-scie chimiche sono le seguenti:

• dolori articolari

• attacchi d’asma

• cefalee feroci

• improvvisi capogiri

• eruzioni cutanee e piaghe

• disturbi gastro-intestinali

• tosse secca persistente

• incapacità di concentrarsi o di ricordare anche cose semplici

• aritmie cardiache

“I telefoni cellulari hanno goduto di un’eccezionale libertà per opera delle atorità preposte alla protezione della salute e dell’ambiente”, ha commentato il Dottor John Wargo, professore di rischio ambientale all’Università di Yale. Proprio come le scie chimiche.

Il bario: vicini al baratro

Dopo aver ricevuto alcuni riconoscimenti europei per i suoi progetti inerenti all’uso dell’energia solare, l’ex attivista di “Greenpeace”, Werner Altnickel, ha cominciato a denunciare la Geoingegneria come tecnica ufficialmente volta a rallentare i cambiamenti climatici, ma che sta rendendo l’atmosfera sempre più elettroconduttiva (La verità è la seguente: è proprio la Geoingegneria ad essere all’origine degli attuali sconvolgimenti climatici, n.d.t.).

Sulla base di un’attività nota come V.T.R.P.E., l’U.S.A.F. continua a diffondere bario nell’atmosfera per le trasmissioni militari oltre l’orizzonte. Anche se le onde wireless commerciali non sono condotte come segnali coerenti assieme alle chemtrails che sono, invece, specificamente “sintonizzate” su frequenze H.A.A.R.P., tutte le operazioni commerciali a radio frequenza e le microonde creano comunque una sinergia con la miscela bario-stronzio delle scie chimiche.

Se pensate che questo coacervo di radiazioni elettromagnetiche sia fin troppo dannoso per ogni organismo, avete ragione. Già nel 1971, un documento recentemente declassificato della Marina statunitense indicava più di 2.300 studi che descrivono gli effetti sulla salute delle radiazioni a microonde. Oggi più di 6.000 ricerche epidemiologiche collegano i campi wireless ed altre frequenze elettromagnetiche a più di 122 effetti biologici.

Il bario altamente conduttivo delle scie chimiche propaga e rafforza le trasmissioni militari, creando “strati conduttivi” che amplificano i livelli già pericolosamente alti di radiofrequenza e microonde, originate dagli onnipresenti trasmettitori UMTS, dagli apparati radio-televisivi, dai radar civili e militari e dalle cosiddette “reti intelligenti”.

Il ricercatore della Pioneer, Dottor George Carlo, ha guidato la prima vasta ricerca sulle radiazioni wireless per conto della Motorola dal 1993 al 1999, ma ha perso i finanziamenti a ca usa delle sue allarmanti scoperte.

In una comunicazione ad un altro ricercatore, il dottor Carlo asserisce: “Le radiazioni elettromagnetiche tendono a creare una sinergia con i pesticidi, le scie chimiche, i vari inquinanti etc. Sono insulti al sistema immunitario che si impegna in una forte compensazione biologica per tentare di rintuzzare questo attacco. I campi elettromagnetici fiaccano la capacità di ripristinare l’equilibrio biochimico, per cui l’essere vivente soccombe in modo più rapido”. [Vedi “The Age of wireless” di William Thomas]

E adesso?

Le cose non stanno migliorando. Mentre le nazioni dell’Unione europea cominciano a promulgare delle norme per ridurre l’esposizione alle sorgenti wireless (eccetto l’Italia, n.d.t.) sulla scorta dello studio condotto da “BioInitiative”, il lancio globale del wireless per i contatori intelligenti (l’autore si riferisce all’Energy box, n.d.t.) e le loro reti di supporto a mic roonde rischiano di spingere i livelli di esposizione di là da ogni sopportazione umana. [Tyee 9 agosto /2011]

L’esposizione a radiazioni a microonde ed onde radio, provenienti da questi contatori, è involontaria e costante. Infatti, a differenza dei telefoni cellulari e di altri apparecchi wireless, non è possibile disattivare i contatori intelligenti. Questi apparati emettono frequenze pericolose quasi ininterrottamente, giorno e notte, sette giorni su sette. Esiste un programma per l’installazione di 603 milioni di contatori intelligenti in tutto il mondo: nel corso dei prossimi cinque anni aumenterà a dismisura l’elettrosmog a causa di miliardi di nuovi trasmettitori, mentre la geoingegneria diventerà ancora più implacabile.

“L’esposizione ai campi elettrodinamici è sempre maggiore”, sottolinea il Dottor Poki Namkung, amministratore della Santa Cruz County Health. “Non esistono norme di sicurezza in grado di difenderci dall’esposizione a lu ngo termine a campi elettromagnetici o a fonti multiple”.

Per gestire tutto il traffico wireless dei contatori intelligenti ed aggiornare costantemente le applicazioni Android di quarta generazione LTE a 4GHz, sono stati elevati i limiti di emissione, mentre, in questo modo, si limitano ulteriormente le nostre capacità di difesa.

(Una norma contenuta nel “decreto sviluppo” approvato dal Governo italiano nello scorso ottobre 2012, innalza del 70% i limiti degli impianti di telefonia mobile e del 30% quelli di radio e televisioni. Sarà così possibile navigare in Internet con il proprio smartphone e questo porterà ad una “necessaria invasione” di nuove antenne. Sulla scorta di ciò, verranno installati 15-20.000 nuovi impianti nei prossimi due anni, n.d.t.).

La bassa frequenza del protocollo 4G LTE vanta ancora più alti “tassi di penetrazione” in edifici e negli organismi viventi, rispetto alle microonde di frequenza più alta. Infine è già prossimo il protocollo 5G.

Ad oggi, nessuna agenzia o organizzazione sta esaminando gli effetti delle scie chimiche elettricamente conduttive sui centri abitati, già sature di trasmissioni elettromagnetiche.

Per gli abitanti delle città e sempre più anche per i residenti nelle zone rurali, l’esposizione giornaliera alle radiazioni è più di 100 milioni di volte superiore a quella rilevabile ai tempi dei nostri nonni. Come scrive Simon Best: “Certo, se i telefoni cellulari fossero stati un nuovo farmaco, non sarebbero mai usciti dal laboratorio”.

Scie chimiche e campi elettromagnetici sono sinergicamente collegati

Dal mese di ottobre 2002, l’appello di Friburgo è stato firmato da oltre 6.000 medici ed operatori sanitari che chiedono al governo tedesco di rivedere gli standard di sicurezza per i wireless e di vietare i telefoni portatili (chordless).

Sulla base dall’allarme di Friburgo, il Rapporto di “BioInitiative” denuncia che 165 milioni di Europei soffrono di disturbi cerebrali: il Consiglio europeo ha stabilito che i telefoni cellulari ed i computers con connessione wireless ad Internet rappresentano un serio rischio per la salute umana. Nel maggio 2011, il Consiglio d’Europa ha iniziato a rimuovere tutti i dispositivi Wi-Fi dalle scuole. [Reuters 4 settembre / 11; Telegraph 24 maggio / 11]

Oggi gli esperti di campi elettromagnetici di caratura internazionale come il Dottor George Carlo, il Dottor Olle Johansson, il Dottor Leif Salford, il Dottor Neill Cherry, il Dottor Robert Becker, il Dottor David Carpenter e molti altri stanno pubblicamente lanciando l’allarme. Essi avvertono che saturare il nostro pianeta con onde elettromagnetiche di differente lunghezza e frequenza porterà alla decerebrazione degli esseri viventi, all’infertilità maschile e femminile e infine all’estinzione della razza umana.

Ciò è destinato ad accadere, se non si riuscirà ad arrest are la mortale sinergia tra la dispersione di composti elettroconduttivi e l’irradiazione di campi elettromagnetici.

 

William Thomas 21 febbraio 2013

Traduzione per Tanker Enemy a cura di Antonio e Rosario Marcianò 

Fonte: Geoengineeringwatch.org

Leggi QUI l’articolo originale in versione PDF.

 

[1] La dispersione nell’atmosfera di metalli elettroconduttivi ed igroscopici, soprattutto il bario, si lega ad un sistema integrato che implica l’uso di aerei AWACS, di satelliti in orbita geostazionaria e di radar VLF ed ELF a terra. Gli AWACS sono dotati, dal 2003, grazie ad un contratto con la società MITRE, di sofisticate apparecchiature elettroniche che consentono di riprodurre il territorio in modalità tridimensionale. Ci riferiamo al Progetto RFMP, un programma appunto basato sulla connessione tra diffusione di sali di bario e specifiche esigenze legate alle comunicazioni radar e satellitari di ultima generazione, atte alla scansione e mappatura elettronica di intere regioni a fini strategici. Il progetto d ella Marina militare statunitense RFMP, ovvero “Pianificatore delle frequenze radio di missione”, è il nome di sistema dato ad un gruppo di programmi informatici. Uno dei sottoprogrammi, nell’ambito di tale sistema, è il VRTPE che consente di osservare su un monitor il campo di battaglia in una configurazione tridimensionale. Il sistema RFMP dipende dai satelliti per ricavare e caricare le immagini del terreno di combattimento, per poi combinarle con l’immagine ripresa a terra, producendo così rappresentazioni tridimensionali. Il sistema RFMP funziona adeguatamente solo sull’acqua e lungo le linee di costa, ma non sulle masse terrestri, perché il radar per operare al meglio, ha bisogno di condizioni atmosferiche particolari. I militari hanno risolto questo problema, impiegando squadriglie di aerei che rilasciano nell’atmosfera una miscela di sali di bario, così da creare un canale per le frequenze radio. Ciò produce un ambiente adatto alla trasmissione di onde radio pe r il sistema RFMP/VRTPE. Vedi anche: 7 MILIARDI DI PERSONE SOTTO CONTROLLO MENTALE

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mercoledì 6 marzo 2013

Svelato ufficialmente il funzionamento delle antenne HAARP

Sul sito dell’U.S. Naval Research Lab è stato svelato ufficialmente il funzionamento delle antenne HAARP. Le famose e misteriose antenne, utilizzate dagli americani per effettuare esperimenti nell’atmosfera terrestre, hanno un funzionamento ben preciso. Militare si intende.

C’e lo spiegano direttamente gli scienziati americani, che ci hanno lavorato,  con un loro comunicato scritto.

Le antenne, accusate di creare terremoti e catastrofi dall’altra parte del mondo, hanno il compito di studiare nuovi metodi di comunicazione. Producono ad elevate altezze, precisamente sulla ionosfera. Nubi ad alta densità di plasma.

Paul Bernhardt,  della Sezione NRL Plas ma:  ”Qualche tempo fà si potevano creare nubi di plasma solo per 10 minuti, ma adesso con le antenne HAARP possiamo sostenere queste nubi per più di un’ora,  la nube scompare solo dopo aver spento il segnale radio dell’antenna HAARP.”

Utilizzando il 3,6 megawatt per il trasmettitore ad alta frequenza (HF) HAARP, le nubi di plasma, o sfere di plasma, sono in fase di studio per essere utilizzati come specchi artificiali ad una quota di 50 chilometri al di sotto della ionosfera naturale e verranno utilizzati per la riflessione del radar HF e segnali di comunicazione.

Precedenti tentativi di produrre miglioramenti di densità elettronica hanno dato densità di 4 x 10 5 elettroni per centimetro cubo (cm 3) usando trasmissioni radio HF vicino alle armoniche secondo, terzo, e quarto della frequenza ciclotronica elettronica. Questa freque  nza vicino a 1,44 MHz è la frequenza con cui gli elettroni girano intorno al campo magnetico terrestre. Il gruppo di NRL è riuscito a produrre nubi di plasma artificiali con densità superiori a 9 x 10 5 cm 3 elettroni si utilizza la trasmissione HAARP alla sesta armonica della frequenza di ciclotrone dell’elettrone.

Immagini ottiche delle palle di plasma artificiale dimostrano che sono turbolente e cambiano dinamicamente le strutture di densità. Onde elettrostatiche generate da trasmissioni radio dell’HAARP si pensa siano responsabili per accelerare elettroni ad alta energia sufficiente per produrre la scarica a bagliore in atmosfera neutra che si avvicinano ad altitudini di quasi 170 chilometri.

Le nuvole artificiali d i plasma sono rilevate con sondaggi radio HF e backscatter, altissima frequenza (UHF) backscatter, radar e sistemi di immagini ottiche. Misure a terra delle emissioni elettromagnetiche stimolate forniscono la prova della forza e la frequenza per le onde elettrostatiche degli elettroni accelerati a velocità ambiente ionizzanti.

Il team sta lavorando con i collaboratori NRL presso l’SRI International, Università di Fairbanks in Alaska, University of Florida, e BAE Systems, su questo progetto per sintetizzare le osservazioni con la teoria parametrica interazioni di sviluppare una teoria completa della generazione nube di plasma. La campagna HAARP prossima, prevista per l’inizio del 2013, comprenderà esperimenti per sviluppare nubi di ionizzazione più dense, più stabili.

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Obiettivo Siria tra disinformazione mediatica e mistificazione: chi e perché vogliono la caduta di Assad?

Obiettivo Siria tra disinformazione mediatica e mistificazione: chi e perché vogliono la caduta di Assad?

“Se non si capisce che l’universalismo è la tara di fondo, che non è mai esistito né mai esisterà un «cosmopolita», cioè un «cittadino del mondo», che la «vera democrazia» esiste solo nella mente di Giove, che la democrazia è solo questa bieca democrazia reale, non si è capito nulla. La differenza non è più tra destra e sinistra, tra rossi e neri, e così via. La differenza è fra mondialisti e difensori del diritto dei popoli ad essere se stessi. Per distruggere le appartenenze al mondo reale – fatto di razze, stirpi, nazioni, popoli e Stati – tre sono le strategie dei Nemici degli uomini liberi.”

Federico Dal Cortivo per Europeanphoenix ha intervistato lo studioso Gianantonio Valli, collaboratore e redattore della rivista l’Uomo Libero.

turchiamericana

La Siria è sotto tiro da mesi oramai e dopo la liquidazione della Libia di Gheddafi, l’apparato bellico e mediatico degli Stati Uniti e dei suoi fidi alleati, ha iniziato a muoversi contro il legittimo presidente siriano Bashar al  Assad. Una guerra al momento fatta d’intelligence, gruppi ben armati di mercenari, operazioni sotto copertura, provocazioni, che hanno già causato migliaia di vittime tra la popolazione civile e tra le forze di sicurezza governative. I fatti riportati dai media embedded tutti allineati al mainstream imposto da Washington, ogni giorno ci dipingono una Siria nel caos, un presidente delegittimato, una forza di opposizione che gode de l pieno consenso dei siriani e una popolazione in attesa di essere “liberata”. Ne abbiamo parlato con il dott. Giannantonio Valli che è stato di recente in visita a Damasco.

1) Dott. Valli innanzitutto una premessa, lei in una recente conferenza ha esordito parlando della totale disinformazione che c’è sull’argomento Siria. Giornali, riviste, canali televisivi tutti salvo rare e lodevoli eccezioni ci propinano ripetitivamente la solita immagine degli insorti liberatori e dei governativi oppressori, come giudica la libertà di stampa in Italia oggi e in Europa in generale?

Il paradigma storico-politico dal quale l’umanità viene conformata dal secondo conflitto mondiale o per dirla più semplicemente la cornice che inquadra la ricezione delle informazioni da parte dell’uomo comune, è stato forgiato da precise centrali di guerra psicologica. Tali centrali altro non s ono che le dirette eredi della Psychological Warfare Branch angloamericana. La creazione dei più diversi immaginarii è quindi, da un lato, il risultato pressoché inconscio della conformazione dei cervelli dell’uomo democratico, dall’altro dell’incessante opera dei mezzi di comunicazione di massa. Questi ultimi rispondono, in ogni Paese dell’Occidente, per il 99 per cento ai potentati finanziari, padroni pure della quasi totalità delle forze politiche maggiori. La residua libertà, di stampa e più latamente di informazione, è dovuta a voci assolutamente coraggiose, che mettono in discussione non tanto questo e quel singolo fatto, ma le radici stesse, ideologiche e storiche, del mondo attuale. Tra queste mi piace ricordare, per la loro serietà, coerenza e irriducibilità al Sistema, CONTINUA SU European Phoenix

Paolo Ferraro sotto attacco

 Paolo Ferraro è un magistrato che ha denunciato la massoneria e la pedofilia all’interno della stessa

 

Strenua difesa della democrazia e della legalità

Comunico che la via intrapresa per l’annichilamento e distruzione totale di chi vi scrive sta’ proseguendo a marce e tappe forzate . 

Per il 14 marzo 2013 sono stato convocato in udienza dinanzi al giudice tutelare di Roma ( presidente della sezione Tribunale ) per la “nomina di ” amministratore di sostegno ” non alla mia anziana madre o alla signora terminale in ospedale .. ma a me . 
Chi sa capisce quanto grave sia questa iniziativa e comunque spiego per gli altri che significa togliere a un soggetto autonomia capacità di agire ed in crescendo intrappolarlo rapidamente .. nella direzione finale che è stata evidentemente tracciata dall’odio di chi credeva di poter mettere tutto a tacere . 
Farlo a Paolo Ferraro significa esattamente quello che intuite e non servono parole .
Le iniziative relative spettano a voi ma non sono “per me” , sono per la strenua difesa della democrazia e della legalità . PAOLO FERRARO 

LETTERA AL GIUDICE TUTELARE 
https://docs.google.com/file/d/0B5Eu-dn2BBkfeEJaWmtDQWFmZmM/edit?usp=sharing
ALLEGATI 
https://docs.google.com/file/d/0B5Eu-dn2BBkfclN5OTgwRFVCTmM/edit?usp=sharing

ALLEGATO 4 ter faldone a parte 
https://docs.google.com/file/d/0B5Eu-dn2BBkfbTQ0WFplRHVmM28/edit?usp=sharing

RICORSO PER AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO 
https://docs.google.com/file/d/0B5Eu-dn2BBkfVTM0SXhjam45ZXc/edit?usp=sharing

6322

 



http://www.stampalibera.com/?p=60679

Prato: dalle banche mutui facili solo ai cinesi, senza garanzie

2 marzo – 200 milioni di euro elargiti, attraverso circa 1000 mutui, da banche operanti a Prato a cittadini cinesi con dichiarazioni dei redditi irrisorie e senza apparenti garanzieQuesto, in estrema sintesi, è quanto emerso dall’attività di lotta all’evasione fiscale e contributiva messa in atto dal Comune attraverso la Polizia municipale, che porta a segnalazioni qualificate all’Agenzia delle Entrate, a carico di soggetti che dichiarano redditi molto bassi nonostante siano intestatari di beni immobili e di auto di grossa cilindrata.

Crisi: allarme degli 007 del DIS sulle mire espansionistiche cinesi

A tal proposito l’assessore alla Sicurezza, Aldo Milone, afferma: “Ci chiediamo a quanti artigiani, piccoli imprenditori, commercianti e singoli cittadini le banche attive a Prato hanno negato mutui o piccoli prestiti nonostante i nostri concittadini avessero presentato dichiarazioni dei redditi ben superiori a quelle dei cittadini di nazionalità cinese, ai quali invece sono stati elargiti mutui da circa 200mila euro ciascuno”.

L’assessore Milone prosegue nella sua riflessione sottolineando che: “Dalla moltiplicazione di questa somma per mille si ottiene il totale, ovvero circa 200 milioni di euro, che è stato distribuito dagli istituti di credito operanti sul nostro territorio solo ad una porzione della nostra comunità. Perché? Anzitutto se una parte di questa somma fosse stata elargita anche ad artigiani e piccoli imprenditori di origine pratese forse l’attività di questi ultimi sarebbe stata salvaguardata con evidenti benefici per l’occupazione e più in generale per la qualità della vita sul nostro territorio. Questo, ripeto, nonostante che i nostri concittadini avessero presentato documenti e garanzie più chiare e rassicuranti dei colleghi stranieri”.

Una riflessione che tocca temi di carattere politico: “Quasi tutti in campagna elettorale – continua Milone – si sono empiti la bocca con appelli al credito alle imprese e il sostegno all’economia reale. Peccato che a Prato questi appelli siano stati raccolti a senso unico e con un singolare razzismo alla rovescia nei confronti del tessuto imprenditoriale pratese.

A questo punto poniamo due quesiti per i quali attendiamo risposta. Anzitutto, alla luce della documentazione acquisita, è inevitabile dedurre che dietro ad ogni soggetto richiedente il mutuo vi sia la presenza di un garante occulto, a dispetto della legge che prevede che il garante sia palese e dimostri la provenienza del denaro messo a garanzia. Inoltre, alla presenza dei garanti, gli istituti di credito ci spieghino come è possibile che soggetti con dichiarazioni dei redditi tra i 5 e i 10 mila euro lordi l’anno, possano pagare rate mensili che vanno da un minino di 1400 fino a 1700 euro mensili”.

Conclude così l’assessore Aldo Milone: “Ad attendere la risposta non è solo l’Amministrazione Comunale ma la città tutta. Mi riferisco in particolare ad artigiani, commercianti, piccoli imprenditori e i cittadini che si sono visti sbattere la porta in faccia nonostante le garanzie presentate e con dichiarazioni dei redditi ben superiori a quelle dei più fortunati cittadini cinesi. La giunta Cenni si muoverà con ogni mezzo a sua disposizione perché gli organi chiamati a vigilare svolgano come si deve la loro funzione. Pecunia non olet, ma a tutto c’è un limite”. (ilsitodiprato)

http://www.imolaoggi.it/?p=43097

 

Italia sempre più vicina alla bancarotta

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By Edoardo Capuano – Posted on 05 marzo 2013

L’anno scorso hanno chiuso i battenti quasi 380.000 mila imprese, oltre mille al giorno. Secondo quanto riportato di recente dalla CGIA di Mestre, almeno un’impresa su due, delle piccole e medie imprese rimaste, pagano a rate i propri collaboratori, o si indebitano per poterlo fare. Stanno anche accumulando debiti tributari crescenti, o ricorrono al credito esterno per poter sostenere il carico fiscale. La pressione fiscale, per le imprese, è del 75% o forse più. Mentre il livello in rapporto al Pil ha superato la soglia del 44%.

Dall’inizio della crisi, i titoli di credito (assegni bancari o postali, cambiali, tratte ecc. ecc.) che alla scadenza non hanno trovato copertura sono cresciuti quasi del 13%.

Sempre secondo quanto ci riferisce l’Associazione di Mestre, le sofferenze bancarie in capo alle aziende hanno subito un incremento del 165%.

A proposito di banche, abbiamo la banca più antica del mondo, il Monte Paschi, che è in bancarotta e negli ultimi quattro anni sono stati necessari ben due interventi statali per rianimarla e prolungarne l’agonia: il primo con i Tremonti Bond, il secondo con Monti Bond. Costo complessivo dell’operazione, oltre 4 miliardi di euro, pari all’intero gettito IMU sulla prima casa. Sarebbe curioso indagare approfonditamente anche sugli altri gruppi bancari, al fine di capire l’esatto stato di solvibilità e l’utilizzo che è stato fatto della montagna di derivati che hanno in pancia. Che siano stati utilizzati anche per abbellire i conti? Non lo sappiamo, ma se è vero che pensare male si commette peccato, è anche vero che talvolta ci si azzecca.

Pochi giorni fa, è emerso che nei bilanci dell’Inps c’è un buco di oltre 10 miliardi di euro, e sempre lo stesso ente, in base ai dati del 2011, fa sapere che in Italia le prestazioni pensionistiche inferiori ai 1000 euro, sono il 77% del totale, e oltre 2,4 milioni di pensionati, invece, ricevono un assegno inferiore a 500 euro mensili. Somme che, vista l’esiguità e il crescente costo della vita, condannano i percettori a vivere in condizioni di crescente indigenza e ovvia difficoltà, soprattutto in età avanzata.

I disoccupati sfiorano i 3 milioni. Il tasso disoccupazione è intorno al 12%, mentre quella giovanile è prossima al 40%, con picchi vicini al 50% al sud. Fuori del perimetro dei dati appena enunciati, c’è un numero considerevole di cassaintegrati in forza ad aziende che non avranno mai la possibilità di riprendersi da questa crisi, e presto diverranno disoccupati in pianta stabile proiettando il tasso di disoccupazione ben oltre il 15%.

A dimostrazione di quanto appena affermato a proposito del crescente stato di povertà, proprio pochi giorni fa, il sito Zerohedge, ha diffuso un’analisi secondo la quale il tasso di rischio di povertà italiano ha superato quello della Spagna. Non solo, ma in un’altra analisidiffusa dallo stesso sito, emerge che il tasso di disoccupazione giovanile ha superato quello del Portogallo attestandosi oltre il 38%, un livello analogo a quello della Grecia di appena 2 anni fa.

Nell’ultimo anno, nonostante la spremitura di tasse operata dal Governo Monti con il sostegno congiunto del Pd e del Pdl, il debito pubblico è aumentato di oltre 80 miliardi di eurosuperando la barriera dei 2000 miliardi, attestandosi a quasi il 128% del PIL. Ormai si viaggia speditamente verso i parametri greci.

Nello stesso periodo il PIL è crollato del 2,4%, e se dovessimo allungare l’orizzonte ai 5 anni precedenti, osserveremmo che la crescita nazionale si è contratta di oltre il 7% dall’inizio della crisi.

La produzione industriale è crollata a livelli che non si vedevano da decenni, così come sono crollati consumi precipitati sotto i livelli del 2001. Un numero considerevole di famiglie confermano che possono arrivare a fine mese solo intaccando i risparmi accumulati in una vita, o dalle generazioni passate.

Un numero sempre più significativo di comuni e regioni, sono in difficoltà finanziarie e sempre più prossimi alla bancarotta.

Le pubbliche amministrazioni statali devono alle imprese circa 70 miliardi di euro, che si sommano agli ulteriori 70 miliardi che devono pagare le autonomi locali, arrivando all’iperbolica cifra di 140 miliardi. Queste somme non rientrano nel perimetro del debito pubblico e, se così fosse, il rapporto debito/Pil schizzerebbe oltre il 140%; ammesso che ci siano investitori disponibili a comprare il debito pubblico per pagare i debiti delle Pa.

Le imprese italiane, negli ultimi sei anni, ossia dall’inizio della crisi, hanno perso oltre 500 miliardi di euro di fatturato. La cancelliera Angela Merkel, non più tardi di qualche settimana fa, ha affermato che con ogni probabilità, l’attuale crisi, si protrarrà per almenoaltro 5 anni. E arriviamo così a undici anni di crisi. Ci dicono che dobbiamo lavorare oltre 40 anni, e ci può anche stare. Ma in queste condizioni significa trascorrere oltre un quarto della vita lavorativa e professionale in profonda crisi. E non è affatto escluso che quelle che verranno in seguito non siano ancor più frequenti o meno profonde di quella attuale.

Il rischio è quello di convivere con recessioni economiche per buona parte della carriera professionale. Questo, è semplicemente impossibile.

Paghiamo una novantina di miliardi all’anno per interessi sul debito pubblico, che si autoalimenta e cresce per inerzia. Questo, nella sua connotazione attuale, e in un simile ambiente, è semplicemente impagabile.

Siamo all’ingovernabilità totale e, con ogni probabilità, passeranno ancora lunghi mesi prima di poter avere un esecutivo capace di governare. Per quanto qualificato possa essere, che un nuovo governo possa invertire questa tendenza, è solo un pia illusione che può albergare nelle menti che pericolosamente rifuggono dalla realtà dei fatti. Il processo è inarrestabile, e tenderà ad accelerare con il trascorrere dei mesi. Se tutto ciò non fosse sufficiente, si potrebbe andare avanti ancora per ore. Ma non cambierebbe affatto il risultato.

Ormai il punto di non ritorno è stato superato, da un pezzo. L’Italia è fallita, fatevene una ragione. Se per crederci attendete la conferma da parte del mondo politico, state pur certi che verrà annunciata solo dopo che vi avranno tolto tutto, anche la speranza.

Si sta cercando di mantenere l’apparente solvibilità dello Stato e del sistema bancario, rendendo insolventi un numero mostruosamente crescente di imprese e famiglie. Questo è solo un massacro alla devastazione che rischia di abbattere del tutto quel che rimane del sistema produttivo nazionale, compromettendo o rendendo più ardua ogni possibilità di risalita.

È indispensabile avere un piano B per garantirci, eventualmente, una via di fuga e uscire dai vincoli imposti da questa camera a gas chiamata eurozona. Occorre dichiarare il default e annunciare la ristrutturazione del debito tagliandone il capitale, gli interessi e riprogrammando le scadenze verso un sentiero più sostenibile.

Questo evento, per quanto traumatico possa essere, nel comune interesse di tutti, se concertato anche con istituzioni sovranazionali e creditori, limiterà gli effetti devastanti di un default incontrollato che non tarderà ad arrivare. Eviterà l’annientamento dell’apparato produttivo e del tessuto imprenditoriale, altrimenti perennemente al servizio del debito e di un apparato burocratico/amministrativo degno della peggiore Unione Sovietica, fino alla scomparsa.

L’alternativa a questo saranno scontri sociali, rivolte, scomparsa di buona parte del tessuto produttivo, svendita di interi settori industriali, perdita dei diritti acquisiti, compressione dello stato sociale, povertà diffusa e bancarotta. Quella vera intendo, quella imposta dalle regole del mercato selvaggio.

Autore: Paolo Cardenà / Fonte: vincitorievinti.com

http://www.ecplanet.com/node/37

Polillo: «Pd-banche, attrazione fatale E D’Alema c’entra»

Economia

28 gennaio 2013

INTERVISTA

Polillo: «Pd-banche, attrazione fatale E D’Alema c’entra»

«Si segni i nomi di questi due illustri pugliesi d’origine e toscani d’adozione: Silvano Andriani e Vincenzo De Bustis. Attraverso le loro storie è possibile rintracciare il filo rosso che lega in modo organico, e non solo attraverso la componente senese, il Pci e i suoi eredi al Monte dei Paschi di Siena». Gianfranco Polillo è diventato sottosegretario all’Economia del governo Monti come tecnico di area centrodestra. Ma nella sua giovinezza c’è un intenso passaggio nel Cespe, il Centro studi di politica economica del Pci presieduto da Giorgio Amendola, Giorgio Napolitano ed Eugenio Peggio. «So di cosa parlo – vuota ora il sacco –, ho visto sotto i miei occhi diluirsi la “senesità” del Monte e crescere la presenza della segreteria nazionale, la commistione con il partito nazionale. È un’anomalia da sanare, come ora ben si vede…».

 Allora, racconti…

Partiamo da Silvano Andriani. Arrivò nel Pci dopo lo scioglimento del Psiup, fu subito inserito come direttore del Cespe. È stato poi senatore, quindi membro della direzione nazionale Pds. Allo stesso tempo, ha ricoperto e ricopre ruoli amministrativi di primo piano nel Monte. È l’uomo che ha rotto la barriera, che ha aperto la breccia perché la segreteria nazionale del partito entrasse a piene mani nelle nomine e nelle strategie.

 Come fa a dirlo?

Attraverso, ad esempio, la storia della Banca del Salento, poi divenuta Banca 121. In pratica l’antefatto dell’acquisizione scellerata e sovrastimata di Antonveneta.

 Spieghi…

Il direttore generale all’epoca era Vincenzo De Bustis, ora al vertice della Banca popolare di Bari. Lui ebbe l’idea di trasformare una banca locale in una banca all’avanguardia nel trading on line. Vendeva prodotti finanziari in principio molto allettanti e redditizi, ma poi, con il crollo delle Borse, rivelatisi un boomerang, una truffa, per risparmiatori e pensionati.

 Mi sfugge ancora il nesso con la politica…

Per la truffa furono sanzionati, tra i tanti, sia De Bustis sia Andriani. Ma, stranamente, Banca 121 fu comprata da Mps almeno al doppio del suo valore. Siena che si interessa del Salento, difficile da spiegarsi… E De Bustis, ulteriore stranezza, fu premiato con la nomina per una breve stagione come direttore generale a Siena: l’acquisito che va a comandare l’acquirente, credo un caso unico nella storia della finanza. Ho tanti motivi per ritenere che operazioni del genere potessero avere solo una matrice politica e una strategia nazionale che andava molto oltre Siena.

 Sia più preciso: a chi si riferisce?

L’anno di riferimento di questa vicenda è il 1999, premier Massimo D’Alema. Lo stesso anno in cui Mps acquisisce la Banca agricola mantovana, nel cui Cda sedevano Colaninno, Gnutti, Fiorani, Consorte… Gli uomini della scalata Telecom, e poi – con Colaninno che si fa da parte – del caso Unipol-Bnl. L’anno in cui Guido Rossi definì Palazzo Chigi «l’unica merchant bank> dove non si parla inglese».

 Il tutto potrebbe essere facilmente archiviato come ipotesi, comunque legate al passato e non al presente.

Certo, è legittimo. Però un dato c’è. Nella stagione che le sto ricostruendo, esattamente nel 1997, lo strappo tra il Pds senese e quello nazionale, segretario ancora Massimo D’Alema, si consuma pubblicamente. E come presidente del Monte viene indicato un nome terzo e di prestigio, Luigi Spaventa. Ci fu una vera e propria trattativa tra il territorio, il premier Romano Prodi, il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi e D’Alema, appunto. E anche la scelta dell’avvocato calabrese Giuseppe Mussari a mio avviso rientra in dinamiche che coinvolgono il partito nazionale.

 In conclusione?

C’è un’attrazione fatale degli ex comunisti per le banche. Negarla è impossibile. Ormai è storia.

 Non crede che l’eccessiva politicizzazione della vicenda stia avvelenando i pozzi?

Non è questo il mio intento. Se così vengo percepito, correggo il tiro. Sto parlando di una vicenda specifica sulla quale mi pare ci siano troppe omissioni di una parte politica. Ma il problema è più generale, riguarda il nodo dell’indipendenza del management bancario da ogni gioco di potere. In questo senso, credo che Alessandro Profumo stia dando un grosso esempio. Qualcuno forse pensava di poterlo controllare. Ma lui, fedele all’idea per cui un top manager deve essere valutato solo dai soci, ha preso le carte segrete e le ha portate in procura. Questo stile personale deve diventare regola comune.

 Torniamo all’attualità. Come valuta le polemiche – presunte o reali – tra Tesoro e Bankitalia e intorno ai Monti-bond?

Intanto mi stupiscono le parole di Tremonti circa il fatto che i Monti-bond non sarebbero stati discussi dal Parlamento perché inseriti nella legge di stabilità. Quella legge è stata riscritta dalla testa ai piedi, e quasi nessuno ha alzato la voce contro il prestito a Siena. Anche la Lega in aula ha espresso preoccupazione per il futuro della banca. Quanto a Bankitalia e Tesoro, è un caso montato, c’è da tempo comune e condivisa consapevolezza delle debolezze patrimoniali di Mps. Consapevolezza che era anche del precedente governo, e infatti si è agito in piena continuità.

 Il messaggio che sta passando è che Monti ha dirottato parte dei soldi dell’Imu per salvare una banca…

Questo è un messaggio pericoloso. Lo Stato ha il dovere di intervenire in casi del genere. E il modo in cui si sta per intervenire è vantaggioso, perché i tassi d’interesse sul prestito sono alti. Direi che questa associazione Imu-Mps vada sottratta alla campagna elettorale per buon senso. E il Pd potrebbe riprendere tra le mani le redini di una situazione sfuggita di mano non negando le responsabilità, ma mettendosi alla testa di chi reclama la depoliticizzazione definitiva del sistema bancario.

 Marco Iasevoli

© riproduzione riservata

http://www.avvenire.it/Economia/Pagine/polillo-pd-banche-attrrazione-fatale.aspx

E’ ufficiale, i pesticidi causano il morbo di Parkinson.

Per prima in Europa, la Francia riconosce il Morbo di Parkinson come malattia professionale per gli agricoltori entrati a stretto contatto con i pesticidi.

Il decreto francese è stato pubblicato lo scorso maggio ed è entrato in vigore di fatto un mese fa. Alla base una serie di ricerche scientifiche che hanno evidenziato i legami tra il Parkinson e l’esposizione professionale ai pesticidi.

I danni provocati dai pesticidi sono ormai noti. Ricercatori e scienziati continuano a studiare gli effetti della contaminazione di questi veleni nella catena alimentare e negli esseri umani.

Il testo di legge francese specifica che con il termine pesticidi ci si riferisce ai prodotti destinati ad usi agricoli e prodotti per la manutenzione dei terreni, nonché a prodotti usati in ambito veterinario, biocidi e anti-parassitari, autorizzati o meno al momento della domanda.

La contaminazione con i pesticidi in ambito lavorativo, tale da portare poi alla malattia, avviene durante la manipolazione di questi prodotti, attraverso il contatto o l’inalazione, durante la distribuzione sulle colture, superfici, o con il trattamento su animali, quando si usano macchine agricole per la distribuzione dei pesticidi.

Assobio in Italia dichiara che: “Il riconoscimento ufficiale acquisisce un carattere importante sia a livello simbolico che concreto aprendo la possibilità a sostegni finanziari per l’incapacità degli agricoltori di continuare a lavorare. Un percorso cui dar seguito in Italia aggredendo radicalmente le problematiche legate a produzione, uso e residui dell’agrochimica. Un esempio da seguire, dunque, e una strada, quella dei pesticidi, da abbandonare”.

La rivista scientifica Annals of Neurology ha dedicato un articolo a questo tema. Dalle risultanze dell’articolo emerge che esiste di fatto una rapporto positivo tra il morbo di Parkinson e l’uso professionale di pesticidi, con una relazione di dose-effetto per il numero di anni di utilizzo, in particolare per gli insetticidi organoclorurati.

Già nell’aprile 2009, i ricercatori della UCLA (University of California, Los Angeles) avevano annunciato di aver scoperto un legame tra la malattia di Parkinson e due sostanze chimiche comunemente spruzzate sulle coltivazioni per combattere i parassiti.

Quello studio epidemiologico non aveva esaminato gli agricoltori che lavorano costantemente con i pesticidi, bensì persone che semplicemente vivevano vicino a dove i campi agricoli sono spruzzati con il fungicida Maneb e l’erbicida Paraquat. Si era riscontrato che il rischio per la malattia di Parkinson, per queste persone aumenta del 75 per cento.

Ora, uno studio ulteriore aggiunge due nuovi colpi di scena. Ancora una volta i ricercatori sono tornati nella fertile Central Valley della California, e per la prima volta hanno coinvolto un terzo pesticida, il fungocida Ziram, nella patogenesi della malattia di Parkinson. In secondo luogo, invece di osservare solo le persone che vivevano in prossimità di campi dove sono spruzzati i prodotti chimici, si sono stati valutati i luoghi in cui la gente lavorava, tra cui insegnanti, vigili del fuoco e impiegati che lavoravano nelle vicinanze, anche se non all’interno dei campi .

È stato riscontrato che l’esposizione combinata di Ziram, Maneb e Paraquat vicino a ogni luogo di lavoro aumenta il rischio di malattia di Parkinson (PD) di tre volte, mentre l’esposizione combinata a Ziram e Paraquat solamente, è stata associata a un aumento dell’80 per cento del rischio. I risultati appaiono nell’edizione corrente on-line della rivista European Journal of Epidemiology.

Mentre la Francia prende provvedimenti restrittivi in materia, grandi ritardi, in Italia, ci sono stati nel togliere dal mercato pesticidi ora considerati pericolosi, come il lindano e il Ddt. Ma ancora oggi c’è un pericolo che si aggira in Italia e in gran parte dell’ Europa: la Commissione Europea ha emanato nel 2009 un “Regolamento” sui pesticidi, nel quale elenca le sostanze più dannose che dovranno essere bandite dal mercato; oltre al fatto che su 100 sostanze pericolose sono vietate solo 22, considerate cancerogene o “interferenti endocrine”, tra queste compare il glufosinate, il cui impiego è elevato in particolare nelle colture transgeniche di mais, ma anche in viticoltura e nei frutteti e che verrà commercializzato fino al 1 ottobre 2017.

In Italia, il ministero della Salute ha revocato la sospensione cautelativa della vendita di glufosinate, autorizzando per cinque anni (con decreto del 27 aprile 2012) un prodotto fitosanitario al glufosinate ammonio “per vite e fruttiferi”.

Cosa si sapeva sulla correlazione pesticidi-parkinson in passato.

2007

Uno studio, coordinato da Ricercatori dell’University of Aberdeen in Gran Bretagna, ha esaminato le associazioni tra malattia di Parkinson ed altre sindromi parkinsoniane degenerative, ed i fattori ambientali in 5 paesi Europei.

Sono stati analizzati 959 casi di parkinsonismo vascolare o farmaco-indotto, o con demenza.

Le analisi aggiustate di regressione logistica hanno mostrato un significativo incremento degli odds ratio per la malattia di Parkinson / parkinsonismo con una relazione esposizione-risposta per i pesticidi ( bassa versus nessuna esposizione, OR=1,13; alta versus nessuna esposizione, OR=1,41; una volta versus mai, OR=1,35; più di una volta versus mai, OR=2,53).

L’uso di ipnotici, ansiolitici o antidepressivi per più di un anno ed una storia familiare di malattia di Parkinson, erano associati ad un aumento significativo del rischio.

Il consumo di tabacco è risultato protettivo (OR=0,50).

Le analisi compiute solamente sui soggetti con malattia di Parkinson, hanno offerto risultati simili.

Secondo gli Autori, esiste un’associazione tra l’esposizione ai pesticidi e la malattia di Parkinson. Inoltre, la ripetuta perdita traumatica della coscienza, è associata ad un aumentato rischio. (Xagena2007)

Dick FD et al, Occup Environ Med 2007; Published online first Neuro2007

2006

Un’esposizione cronica, a basso dosaggio, ai pesticidi è sospettata aumentare il rischio di malattia di Parkinson.

Uno studio, coordinato dall’Harvard School of Public Health a Boston (USA), ha esaminato in modo prospettico se gli individui esposti ai pesticidi presentassero un rischio di malattia di Parkinson più elevato rispetto a quelli non esposti.

I dati sono stati ottenuti dai partecipanti al Cancer Prevention Study II Nutrition Cohort, uno studio iniziato nel 1992 ed organizzato dall’American Cancer Society.

I 143.325 soggetti, che si sono presentati ad un esame di controllo nel 2001 e che al basale ( 1992 ) non manifestavano sintomi di malattia di Parkinson, sono stati inclusi nell’analisi.

L’esposizione ai pesticidi è stata riportata dal 5.7% (n = 7.864) dei partecipanti.

Gli individui esposti ai pesticidi presentavano una più alta incidenza (70%) di malattia di Parkinson rispetto ai soggetti non esposti (rischio relativo aggiustato = 1.7; p = 0.002).

Il rischio relativo per l’esposizione ai pesticidi è risultato simile tra gli agricoltori ed i non agricoltori. (Xagena2006)

Ascherio A et al, Ann Neurol 2006; Early view Neuro2006

2005

L’esposizione a pesticidi sembra rappresentare un fattore di rischio per l’insorgenza della malattia di Parkinson, ma al riguardo i dati epidemiologici non hanno fornito dati conclusivi.

Ricercatori della Washington University a Seattle hanno condotto uno studio finalizzato a studiare l’associazione tra esposizione a pesticidi e malattia di Parkinson idiopatica.

Hanno preso parte allo studio 250 pazienti con Parkinson.

I Ricercatori hanno valutato le dichiarazioni dei pazienti riguardo all’esposizione ai pesticidi.

L’odds ratio (OR) per l’esposizione occupazionale non è risultato significativo, ma ha indicato delle differenze tra le esposizioni occupazionali ( persone che producono i pesticidi, OR = 2.07; agricoltori, OR = 1.65; allevatori ed agricoltori, OR = 1.10 e lavoratori caseari, OR = 0.88.

Gli OR per gli organofosfati sono risultati in linea con le classificazioni del rischio elaborate da WHO ( World Health Organization ), con paration molto più alto di diazinon o di malation.

E’stato anche riscontrato un OR elevato per gli erbicidi (OR = 1.41) e per il paraquat (OR = 1.67).

Non è emersa alcuna evidenza di rischio dovuta alle esposizioni domestiche ai pesticidi.

E’stato osservato un significativo aumento del rischio dal consumo di acqua per un lungo tempo (OR = 1.81).

Dallo studio è emerso che le esposizioni occupazionali ai pesticidi sono correlate alla malattia di Parkinson, mentre i rischi sarebbero bassi per l’esposizione domestica e rurale.(Xagena2005)

Firestone JA et al, Arch Neurol 2005; 62: 91-95 Neuro2005

2005

Le persone che si espongono regolarmente a pesticidi per motivi di lavoro sembrano avere un rischio leggermente più elevato di sviluppare la malattia di Parkinson.

Tuttavia, lo studio condotto presso l’University of Washington a Seattle è stato di dimensioni relativamente piccole e la possibilità che la relazione tra una precedente esposizione a pesticidi e la malattia di Parkinson possa essere dovuta ad un caso non può essere la regola.

Precedenti studi di laboratorio hanno mostrato che alcuni pesticidi sono in grado di danneggiare il cervello.

Le persone che ingeriscono elevate quantità di pesticidi possono andare incontro a crisi convulsive, stato confusionale o coma.

Tuttavia, è meno chiaro quali siano gli effetti cronici delle esposizioni di basso livello.

Lo studio caso-controllo basato sulla popolazione ha avuto come obiettivo quello di analizzare la relazione tra esposizioni a pesticidi e malattia di Parkinson idiopatica.

Hanno preso parte allo studio 250 pazienti con malattia di Parkinson e 388 soggetti sani di controllo.

I partecipanti sono stati intervistati circa la loro esposizione a pesticidi.

E’ emerso che il rischio di sviluppare malattia di Parkinson tra coloro che erano esposti a pesticidi per motivi di lavoro, è risultato quasi doppio.

Per coloro che producono i pesticidi il rischio (odds ratio, OR) è stato pari a 2.07; per gli agricoltori, pari a 1.65; per allevatori e agricoltori, 1.10 e per coloro che lavorano nell’industria casearia, 0.88).

Non è stata riscontrata alcuna evidenza di rischio riguardo all’esposizione a pesticidi nell’ambiente domestico, sebbene sia stato osservato un aumento dell’odds ratio associato al consumo di acqua durante l’arco della vita (OR = 1.81).

Le percentuali di rischio per gli organofosfati hanno avuto un andamento analogo alla classificazione del rischio da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con un rischio molto più elevato per il paration che non per diazinon o malation.

Inoltre, sono state riscontrate elevate percentuali di rischio per erbicidi (OR = 1.41) e paraquat (OR = .1.67).

L’esposizione occupazionale a pesticidi ha mostrato una relazione con lo sviluppo di malattia di Parkinson.

Tuttavia, l’assenza di associazione con le esposizioni domestiche e le deboli relazioni con l’esposizione di tipo rurale indica che i pesticidi non svolgono un ruolo eziologico importante in questa popolazione.(Xagena2005)

Firestone JA et al, Arch Neurol 2005; 62: 91-95 Neuro2005

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Scritto da: Redazione il 20 luglio 2012.

http://www.quotidianolegale.it/1240/notizie/e-ufficiale-pesticidi-causano-il-morbo-di-parkinson.htlm

 

Mano bionica con il senso del tatto, in Italia il primo “trapianto”

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Mano bionica con il senso del tatto, in Italia il primo “trapianto”

Non solo si controlla con il pensiero, come fanno già molti degli arti artificiali, ma è l’unica capace di ‘mandare indietro’ dei segnali elettrici che danno a chi la ‘indossa’ il senso del tatto. La prima mano bionica al mondo di questo genere ha un  papà italiano, e se i programmi verranno confermati verrà impiantata proprio in Italia, a Roma, entro la fine dell’anno.

L’annuncio è di Silvestro Micera, ricercatore italiano dell’Ecole Polytechnique Federale di Losanna, che ne ha parlato durante il meeting della American Association for the Advancement of Science (Aaas) in corso a Boston. Il primo paziente, ha spiegato Micera che collabora anche con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dovrebbe essere un ragazzo di 20 anni che ha perso la mano in un incidente. L’arto bionico sarà connesso direttamente al sistema nervoso del paziente con degli elettrodi collegati a due dei nervi principali del braccio, il mediano e l’ulnare, e oltre ad essere controllato con il pensiero dovrebbe inviare, tramite sensori sulla superficie, anche i segnali ‘di ritorno’ relativi al tatto. Un primo prototipo è stato collegato temporaneamente a un paziente nel 2009, rendendolo capace di agitare le dita, fare un pugno e tenere alcuni oggetti, oltre che di percepire la sensazione di alcuni aghi che venivano piantati nel palmo. Quello che dovrebbe essere impiantato quest’anno è un modello nuovo, con sensori su tutti i polpastrelli, compreso il pollice, sul palmo e sul polso: “L’idea è che la mano possa trasmettere due o più sensazioni allo stesso tempo – ha spiegato Micera – si può pizzicare qualcosa e ricevere informazioni dalle dita, ma anche dal polso e dalla mano. Abbiamo ottimizzato l’interfaccia, quindi speriamo di vedere movimenti più dettagliati e un maggiore controllo della mano. L’arto è studiato per essere il più simile possibile a quelli veri”.

Fonte:  http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/19/mano-bionica-con-senso-del-tatto-in-italia-primo-trapianto/505348/


http://ctldaf.blogspot.it/2013/03/mano-bionica-con-il-senso-del-tatto-in.html

Lo stato dell’arte delle armi psicotroniche

L’ex agente dell’MI5 Barrie Trower è un fisico che ha lavorato per i servizi segreti britannici. Ci ha rivelato segreti circa l’enorme pericolo di Inquinamento elettromagnetico, onde scalari e le radiazioni a microonde sia del nostro telefono cellulare che nella tecnologia Wi-Fi. Egli rivela inoltre, come le agenzie di intelligence facciano un uso improprio delle microonde in tutto il mondo, essi infatti possono influenzare i corpi delle persone, compreso il cervello. Possono provocare dolore in tutto il corpo e malattie, anche attacchi di cuore e ogni forma di cancro.

Essi possono controllare la vostra mente leggendo i vostri pensieri, oppure modificarli, si può spiare nella memoria, modificarla o cancellarla. Possono controllare a distanza un uomo totalmente senza che egli se ne renda conto. La gente può essere programmata per essere usata come una vera e propria telecamera vivente, un killer o una macchina del sesso.

E ‘facile per loro far sentire le voci nelle loro teste, ( V2K ) e non è una malattia mentale, ma il risultato di una tecnologia moderna.

Il telefono cellulare e wireless per internet, possono causare danni da radiazione non solo per noi, per i nostri figli e la natura, ma anche per le generazioni future in un modo così orribile, che tra qualche generazione, moltissime donne avranno perso la loro fertilità.

Il Dr. Barrie Trower è sconvolto per il fatto che gli scienziati britannici ( e non solo ) hanno licenza di uccidere con queste tecnologie, infatti esse sono state usate su centinaia di cavie umane innocenti, e ovviamente l’hanno sempre fatta franca. Lui e l’esperto di controllo mentale dott. Henning Witte, hanno forti sospetti che queste armi segrete a microonde, siano state usate per alterare i risultati inglesi alle Olimpiadi di Londra 2012.

In fine il Dr. Trower fa un appello a tutti i governanti del mondo, compresi i reali danesi e svedesi, per far sì che il popolo possa essere salvato, rivelando attraverso una conferenza stampa al mondo intero, questa orribile tecnologia psicotronica dei servizi segreti.

A seguire una delle interviste TV più importanti che ha avuto modo di fare.

E ‘stata registrata al Convegno Open Mind in Danimarca.

Fonte tratta dal sito .

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http://wwwblogdicristian.blogspot.it/2013/03/lo-stato-dellarte-delle-armi.html