ARRIVANO I GRILLINI: E ALLA CAMERA SPARISCONO TARGHETTE E VINI PREGIATI

Martedì 05 Marzo 2013 – 17:49

ROMA – Via targhe e privilegi dalla Camera. L‘aria di rinnovamento annunciata dal Movimento 5 stelle sembra stia prendendo piede in parlamento, anche se sembra esserci qualche oppositore. È sparita la targa che precisava come il luogo fosse off limits per i comuni mortali. All’ufficio della posta si è volatilizzata come d’incanto l’insegna d’ottone che ammoniva a dare la precedenza agli «onorevoli deputati». Cambiamenti annunciati anche nell’abbigliamento, niente giacche ma comuni abiti casual e a questo c’è però chi proprio non vuole cedere. Emilio Colombo, parlamentare di 93 anni he presiederà la prima seduta a Palazzo Madama annunia duramente: «Se i senatori del Movimento 5 Stelle si presentano senza giacca e cravatta io non li faccio entrare in Aula».

Sparite anche le aule dedicate al riposo dei deputati, con l’obiezione che si tratti di un comune posto di lavoro e che dunque non siano necessari tali privilegi

Rinnovamento anche alla buvette dove sono sparite cioccolate di grandi marche e vini di pregio, anche se i grillini non hanno voluto nemmeno mettere piede nell’edificio. Serrato invece il ristorante del senato, origine di tante polemiche dopo i superprezzi pubblicati in rete.

http://www.leggo.it/news/politica/arrivano_i_grillini_e_alla_camera_spariscono_targhette_e_vini_pregiati/notizie/217438.shtml

 

La lettera di minacce di M5S a Equitalia è un palese fake, ma l’agenzia di riscossione denuncia lo stesso

-Redazione– 5 marzo 2013- E’ gia’ partita dall’Agenzia delle Entrate la denuncia di rito affinche’ si indaghi su chi sono gli autori della mail di minaccia ricevuta ieri da molti dipendenti di Equitalia, della stessa Agenzia ma anche da rappresentanti dei media.

Nel pomeriggio in ogni caso il direttore dell’Agenzia, Attilio Befera, incontrera’ i sindacati per fare un punto della situazione.

La firma del Movimento 5 Stelle viene considerata comunque palesemente un falso ma si e’ proceduto alle denunce di rito.

http://www.articolotre.com/2013/03/la-lettera-di-minacce-di-m5s-a-equitalia-e-un-palese-fake-ma-lagenzia-di-riscossione-denuncia-lo-stesso/147392

 

Allarme Bankitalia: per il 65% delle famiglie reddito non sufficiente

Allarme Bankitalia: per il 65% delle famiglie reddito non sufficiente

5 mar – Il 65% delle famiglie italiane valuta che il proprio reddito è inferiore al necessario ed è aumentata la quota di coloro che hanno un reddito insufficiente a coprire i consumi. E’ l’allarme di Bankitalia in due studi in cui avverte che in crisi sono soprattutto giovani e affittuari.

La Banca d’Italia descrive in due Quaderni di Economia e Finanza (‘Le difficoltà del risparmio nelle valutazioni delle famiglie italiane e ‘Il risparmio e la ricchezza delle famiglie italiane durante la crisi’) la difficile situazione delle famiglie italiane sotto gli effetti della crisi. Nel complesso dagli studi emergono “chiari segnali di difficoltà delle famiglie nel riuscire a risparmiare la quantità di risorse desiderata: la quota di quelle che ritengono di avere effettive possibilità di risparmio si è collocata su livelli storicamente bassi, intorno al 30% dalla metà dello scorso decennio (contro il 50% degli inizi degli anni ’90).

E l’incremento più diffuso di coloro che nel 2010 hanno segnalato un reddito inferiore a quanto ritenuto necessario si è verificata tra i nuclei che vivono in affitto, in cui il capo-famiglia è operaio oppure disoccupato, pensionato, impiegato a tempo parziale. Alcune famiglie, rileva Bankitalia, hanno risentito della crisi più di altre: in particolare, per i nuclei a basso reddito, per quelli giovani e per gli affittuari quasi tutti gli indicatori esaminati hanno registrato un peggioramento. E la propensione al risparmio è ulteriormente diminuita dopo il 2008 ed è aumentata la quota di famiglie con reddito insufficiente a coprire i consumi ed è aumentata la quota di famiglie con reddito insufficiente a coprire i consumi, in particolare per le famiglie a basso reddito: la metà dei nuclei appartenenti a questa classe ha entrate insufficienti a ripagare i consumi.

L’aumento degli squilibri, osservano ancora gli economisti della Banca d’Italia, è messo in luce anche dall’incremento della concentrazione della ricchezza: tra il 2008 e il 2010 la quota di ricchezza netta posseduta dai tre quartili di reddito più bassi è diminuita a vantaggio della classe più elevata. L’esigua frazione di ricchezza detenuta dai nuclei giovani si è ridotta ulteriormente.

Se si considera una misurazione della povertà, che oltre al reddito, prenda in considerazione anche la ricchezza, emerge un peggioramento di tali indicatori fra il 2008 e il 2010, in misura particolarmente accentuata tra giovani e affittuari. Nel 2010 le famiglie povere di reddito e ricchezza al netto della casa di residenza erano l’8,8%, in lieve aumento rispetto al 2008. Tra quelle giovani invece l’incidenza della povertà è aumentata di quasi tre punti fino a raggiungere il 15,2%. Per gli affittuari la percentuale è ancora maggiore, pari al 26,1%, in aumento di 3,5 punti tra le ultime due rilevazioni. ansa

http://www.imolaoggi.it/?p=43354

 

Israele: L’attacco agli obiettivi nucleari iraniani durerebbe solo una notte

5 mar – L’ex capo della ricognizione militare dell’Armata della difesa d’Israele Amos Yadlin, intervenendo alla seduta del Comitato americano-israeliano per le pubbliche relazioni ( AIPAC ) ha dichiarato che l’operazione militare contro gli obiettivi nucleari iraniani non diventerà guerra in nessun caso. “Al più l’operazione durerà una notte” ha detto il generale israeliano.

Inoltre alla seduta è intervenuto John McCain. “Scendiamo sempre al compromesso, trovandoci sia sotto l’amministrazione di Bush che di Obama. Teheran sente la nostra debolezza, è importante far sentire all’Iran che non c’è differenza nelle posizioni degli USA e d’Israele” ha detto il senatore.

http://www.imolaoggi.it/?p=43349

Anche la Slovenia verso il default a causa delle banche

Slovenia. Il conservatore Janez Jansa sarà il nuovo premier

Anche jansa pare volesse nazionalizzare la Banca centrale e toglierla al controllo di Bruxelles, secondo le accuse del centro sinistra

 

28 febbr – Un altro Paese europeo rischia il default. In mezzo alle vicissitudini politico-economiche che in questo momento stanno affliggendo l’Italia e l’intero continente, la notizia rischia di far meno rumore, ma gli effetti potrebbero comunque essere pesanti.

La Slovenia è in crisi: il Parlamento di Lubiana ieri sera ha votato una mozione di sfiducia nei confronti del Premier Janez Jansa, anche lui sotto accusa per corruzione (secondo l’authority avrebbe nascosto al Fisco 210.000 euro). Al suo posto andrà Alenka Bratusek,

esponente del centro-sinistra, cui spetterà l’arduo compito di formare un nuovo Governo entro due settimane. Se fallirà, saranno necessarie elezioni anticipate e nel frattempo si parla già di un possibile salvataggio da parte dell’UE.

Ancora una volta sono le banche ad essere nell’occhio del ciclone: un sistema bancario messo in ginocchio dalla recessione, ma anche dalla cattiva gestione del passato che rischia oggi di non potercela fare da solo.

I crediti di sofferenza hanno raggiunto il 20% del PIL, un livello pericoloso e preoccupante che ha costretto il Governo a varare una ricapitalizzazione di emergenza da 4 miliardi di euro allo scopo di salvare l’intero sistema.

E nel frattempo l’economia reale ne paga le spese: PIL in calo del 2%, debito stimato al 59% nel 2013 e disoccupazione oltre il 12%.

Salvataggio UE

Se la Slovenia non riuscisse a salvarsi da sola, c’è chi parla di un salvataggio da 5 miliardi da parte dell’Unione Europea, una cifra che sembra irrisoria, ma che, se rapportata al PIL sloveno (35 miliardi), diventa considerevole. (forexinfo)

http://terrarealtime.blogspot.it/2013/03/anche-la-slovenia-verso-il-default.html?spref=fb

 

Germania: “Gli Italiani non vogliono l’Euro? Tornino pure alla Lira”

1 marzo – Un deputato tedesco del partito conservatore Cdu della cancelliera angela Merkel ha stimato oggi che l’Italia dovrebbe lasciare l’euro se il paese non sarà in grado di dotarsi di una maggioranza stabile filo-europea. In riferimento alla situazione italiana, Klaus-Peter Willsch, noto in Germania per le sue posizioni anti-europeiste, ha spiegato che “se un paese non arriva a convincere la maggioranza della sua popolazione a rispettare gli impegni assunti per una moneta unica efficiente (…) deve lasciarla tornare alla sua moneta nazionale”.

Le dichiarazioni di Willsch sono state pubblicate sul sito del quotidisno Handelsblatt. “Se vogliamo tornare a una coesistenza pacifica e rispettosa in Europa, e prendere sul serio il diritto dei popoli all’autodeterminazione, bisognerebbe uscire dall’ideologia euro-europeo’“, ha argomentato ancora il deputato tedesco.

Una posizione sposata anche dalla frangia fortemente euroscettica del partito liberale Fdp, alleato della Merkel. “Se l’euro vuole sopravvivere, deve diventare una moneta che respira. I membri che non riescono o non possono adeguarsi, devono poter uscire da questo club monetario”, ha stimato Frank Schaeffler, capofila dei liberali anti-euro. (milanofinanza)

http://www.imolaoggi.it/?p=43003#comment-7610

 

Sciopero generale in Francia contro la flessibilità del lavoro

il pacifista compagno Hollande anti-rigore impone la flessibilità?

Almeno i francesi scioperano. I nostri sindacati firmano.

Sciopero generale in Francia contro la flessibilità del lavoro

 

5 marzo – Oggi in Francia i sindacati della Confederazione Generale del Lavoro e Forza Lavoratrice organizzano manifestazioni di protesta contro il nuovo disegno di legge sulla flessibilità del lavoro, in base al quale alle aziende sarà più semplice licenziare o trasferire i propri dipendenti.

Si prevede che aderiranno massicciamente allo sciopero gli assistenti sociali e i lavoratori della posta, dei monopoli di Stato e dei trasporti. Nel Paese pertanto potranno subire disagi i pendolari, in quanto il numero dei treni regionali sarà ridotto del 20%.

http://www.imolaoggi.it/?p=43347

Suicidio a Quinto di Treviso: si è impiccato l’imprenditore Stefano Busato

Suicidio a Quinto di Treviso: si è impiccato l’imprenditore Stefano Busato

5 marzo 2013 15:59 

Quinto di Treviso (Treviso). Durante la notte Stefano Busato,  imprenditore di 47 anni, si è suicidato impiccandosi nel capannone della sua azienda, a Quinto di Treviso. A scoprire il cadavere è stato un operaio. I Carabinieri, fra le diverse ragioni che possono aver condotto l’uomo a togliersi la vita, accreditano anche anche quella relativa alle drammatiche condizioni finanziarie in cui versava la ditta. L’imprenditore trevigiano era socio della Ebla, un’azienda che impegnata nel settore dei trattamenti termici.

http://www.unpost.it/2013/03/05/suicidio-a-quinto-di-treviso-si-e-impiccato-limprenditore-stefano-busato/17556/

Milano – Pensionato uccide la moglie e si spara, colpa dei debiti

05 marzo 2013

 

Milano – Un terribile caso di omicidio – suicidio è avvenuto questa mattina a Segrate, nella frazione di San Felice, dove un pensionato ha ucciso la moglie mentre dormiva e successivamente ha sparato contro se stesso: da una prima analisi della situazione sembra che la causa principale di questo folle gesto siano stati i debiti che tormentavano l’uomo. Un ex imprenditore, oggi in pensione, di 77 anni, residente a Segrate nella frazione di San Felice, ha deciso, probabilmente a tarda notte, di compiere un gesto terribile, ma  quello che lascia ancora più stupefatti è la lucidità con cui sembra essersi mosso a dimostrazione di come si trattasse di un comportamento che stava meditando da tempo: l’uomo, infatti, ha ucciso la moglie di dieci anni più giovane puntandole la pistola nel sonno (probabilmente è stato l’ultimo gesto di “amore” per farla soffrire il meno possibile) e successivamente ha puntato l’arma, che era regolamente detenuta verso se stesso. Prima di togliere la vita a se stesso e alla donna della sua vita, però, il milanese aveva apposto sulla porta di casa un cartello con la scritta: “Non entrare. Avvisate mio figlio” ed è stato proprio questo a preoccupare i vicini che hanno così deciso di chiamare subito le forze dell’ordine. 
Secondo le prime informazioni acquisite dal nucleo Investigativo dei Carabinieri di Milano, l’imprenditore aveva grossi problemi economici nella sua attività commerciale, ipotesi che è stata confermata anche dal figlio che è stato sentito dagli inquirenti e sembra che sia stato proprio il peso ossessivo dei debiti a spingerlo ad agire in questo modo. Le forze dell’ordine, però, per ora stanno prendendo in considerazione tutte le ipotesi possibili e per questo non escludono che alla base dell’omicidio – suicidio possano esserci anche altre motivazioni che al momento ancora non sono note. I parenti hanno comunque spiegato di non essere a conoscenza di eventuali gr avi malattie di cui l’uomo potrebbe soffrire.  


http://milano.ogginotizie.it/220947-milano-pensionato-uccide-la-moglie-e-si-spara-colpa-dei-debiti/#.UTYUAUJpdKU

 

Nazionalizzare la Banca Centrale? Un violento attacco alle istituzioni di Bruxelles

Restituire il controllo della banca centrale ai cittadini attraverso il parlamento?

Le istituzioni della sacra finanza sono brutalmente attaccate….lesa maestà nell’europa delle banche è comprensibile che i cittadini che controllano le istituzioni sia un abominio

 

Ungheria vuole nazionalizzare la Banca centrale

4 marzo 2013 

 

Viktor Orban ha nominato Győrgy Matolcsy come Governatore della Mnb

 

La scelta del premier di centrodestra magiaro scatena l’ira della stampa internazionale e dell’Unione europea. “La Repubblica” lancia un violento attacco e Bruxelles comincia ad agitare lo spettro dei mercati

 

L’Ungheria non piace all’Europa. E il sentimento sembra essere reciproco. Il premier Viktor Orban pensa più al proprio popolo, piuttosto che ai vertici dell’Unione europea. E questo non piace a Bruxelles. L’ultima eclatante e, secondo alcuni, “oltraggiosa” mossa attuata dall’amministrazione del leader del partito di centrodestra, Fidesz, è stata quella di nominare un nuovo Governatore per la Banca Centrale Ungherese (Mnb). Il suo nome è Győrgy Matolcsy, Ministro dell’Economia. E’ Orban stesso ad annunciare la nomina, tramite i microfoni di Kossuth Radio. Il Wall Street Journal aveva già ipotizzato da tempo che potesse avvenire questo stravolgimento all’interno dell’Ue, tanto che aveva intervistato Matolcsy sulle sue intenzioni.“La Banca centrale e il Governo dovrebbero cooperare tra loro” aveva risposto ad una delle tante domande l’ex Ministro dell’Economia.

 

Ovviamente, la scelta ha fatto adirare la stampa europea. “La Repubblica” definisce il gesto del premier magiaro come “una gravissima sfida ai princìpi del mondo libero e delle istituzioni economiche e finanziarie, dalla Banca Centrale europea al Fondo Monetario Internazionale”. C’era da aspettarselo. Nessuno in Europa vede di buon occhio i tentativi di nazionalizzazione bancaria, che Orban da tempo sta tentando di mettere in atto. E tutti hanno già cominciato a scalciare, strepitare e battere i piedi per terra. Ma, fino a prova contraria, l’Ungheria è uno Stato sovrano e il suo Governo è stato eletto liberamente e democraticamente dal popolo, che ad oggi ancora si rivela dalla sua parte. Tra l’altro, anche il Giappone sta attuando le stesse politiche del premier magiaro. Sempre secondo “La Repubblica”, Matolcsy prende il posto di Andras Simor, banchiere apprezzato da personaggi come Mario Draghi e dal Governatore della americana Fed, Bernanke, oltre che da vari capi di Stato, come Angela Merkel ed Obama. Insomma, un uomo di cui i nostri paesi si dovrebbero vantare. Ma ad Orban questo non interessa. D’altronde c’è un limite al volere della Germania, degli Usa o della troika. E il premier magiaro non è neanche molto incline a rispettare le direttive europee, dato che da quando si è insediato sia la stampa internazionale, sia il mondo delle istituzioni occidentali, non hanno fatto altro che dargli addosso.

 

Insomma, l’inserimento di Matolcsy ha acquisito un  sapore di nazionalizzazione che non piace a Bruxelles. Ma il nuovo governatore della Magyar Nemetzi Bank ha già dato dimostrazione di essere la persona giusta per questo compito. Sempre nell’intervista rilasciata al Wall Street Journal, alla domanda sulle politiche finanziarie europee, ha dichiarato che è un errore iniettare denaro nel sistema bancario a basso costo dalla Bce, a meno che non ci sia un fine specifico. Praticamente, si tratterebbe  indirizzare i finanziamenti su obiettivi ben determinati. Insomma, quello che hanno detto anche alcuni personaggi, tra cui il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, qui da noi, in Italia. Attuare una sorta di “spending review”, ovvero ridistribuire i fondi europei con una maggiore specificità. Ma a questo “La Repubblica” non ha fatto caso. Per qualche strana ragione, non si è fatto caso a quando Mario Monti “consigliò” i nomi di Luigi Gubitosi e Anna Maria Tarantola per la dirigenza della Rai. Ma quando si parla di Ungheria si devono seguire le direttive europee. E su chi le sfida il colpo di martello deve cadere con maggiore violenza.

 

Federico Campoli