Timore per un’Italia ingovernabile come la Grecia, ma l’esecutivo instabile belga sta facendo bene

Nel Belpaese c’è il rischio che si riproponga quanto già successo in terra ellenica, ossia elezioni-ingovernabilità-ancora urne. Ad Atene hanno passato il terzo step, incorrendo alle larghe intese, noi siamo al secondo ancora. Ma non è detto che tutta questa “instabilità” nuoca, anzi. A Bruxelles un esecutivo (o non esecutivo) formato di fatto dopo 541 giorni di crisi dagli sconfitti alle elezioni e composto per 10 dodicesimi da ministri già impegnati nel governo precedente sta facendo crescere l’economia e diminuire la disoccupazione.

Cosimo Nuzzo – 05 Marzo 2013 –  In Italia la parola “Grecia” sta diventando tabù, ed ogni qualvolta la si pronunci comincia a far venire a molti la pelle d’oca. Il fatto che la situazione politica nostrana stia di pari passo ricalcando in buona parte quanto sia già accaduto in terra ellenica, sprofondata in una crisi senza tempo, di certo non fa stare tranquilli gli italiani. Ma non è detto che sia necessariamente tutto negativo.

Non solo il caso greco, c’è anche un altro caso altrettanto atipico: il Belgio, come l’Italia, ha vissuto un’esperienza simile in tempi recenti: 541 lunghi giorni di crisi politica, a partire dalle legislative del 13 giugno 2010. Il Belgio dunque presenta per certi versi molti elementi in comune con l’Italia, positivi e non, ma, a differenza della Grecia, dalla nazione belga potrebbero arrivare indicazioni non del tutto negative, anzi.

Il Paese, come già accennato, vive dal 2010 uno stato di crisi latente, con un esecutivo (o non esecutivo, che dir si voglia) formato di fatto dopo 541 giorni di crisi dagli sconfitti alle elezioni e composto per 10 dodicesimi da ministri già impegnati nel governo precedente, il cui premier, tra l’altro, è un francofono di origini italiane, figlio di emigrati abruzzesi.

L’aspetto incredibile della vicenda è che, durante il periodo post 2008, tremendo per tutta l’Europa, il Belgio è stato, dopo la Germania, uno dei Paesi a cavarsela meglio, grazie soprattutto al volano delle esportazioni, alimentato dalle piccole e medie imprese, particolarmente competitive nelle Fiandre. Il 2010, l’anno della crisi, si è chiuso con un balzo in avanti del 2% del Pil, il Prodotto interno lordo.

Ancora +2% l’anno seguente e un calo di appena lo 0,2% nel 2012. Alla fine di quest’anno l’economia belga dovrebbe ritornare, anche se di poco, a crescere (+0,2%), mentre la disoccupazione si attestava in dicembra a un invidiabile 7,4% della forza lavoro. Intanto, se negli anni Novanta il debito pubblico superava addirittura quello dell’Italia (il 137% nel 1993), oggi resta elevato (99,7% a fine 2012) ma sotto controllo, se si calcola che sempre alla fine dello scorso anno il deficit pubblico si è fermato al 2,9% del Pil.

 

Ma non è tutto oro quel che luccica. La situazione politica resta comunque a rischio. Le prossime elezioni sono previste nel 2014. E il N-Va, che ha accresciuto ulteriormente i suo consensi alle comunali dello scorso autunno (il leader De Wever è diventato sindaco di Anversa), potrebbe divenire irrinunciabile per un governo nazionale. L’unione fa la forza, ed è bene che anche i grillini ne traggano insegnamento.

http://www.articolotre.com/2013/03/timore-per-unitalia-ingovernabile-come-la-grecia-ma-lesecutivo-instabile-belga-sta-facendo-bene/147257

 

Timore per un’Italia ingovernabile come la Grecia, ma l’esecutivo instabile belga sta facendo beneultima modifica: 2013-03-06T08:14:00+01:00da davi-luciano
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