In Piemonte verranno scaricati i rifiuti della Liguria

settembre 26 12014
 Il Piemonte accoglierà i rifiuti della Liguria. Gli impianti di Cuneo ed Alessandria nei prossimi mesi daranno una mano alla discarica di Scarpino, provincia di Genova, già famosa per inchieste ambientali sullo stesso sito, almeno fino a che non saranno pronti gli impianti di pretrattamento. 

Un’emergenza che durerà fino alla primavera. L’intesa è stata firmata da Regione Piemonte e Regione Liguria. E mentre i costi e le tariffe saranno definiti nei prossimi giorni, i primi carichi di rifiuti liguri arriveranno a metà ottobre. 
A quanto pare oltre a Cuneo ed Alessandria una parte dei rifiuti potrà essere indirizzata agli impianti torinesi.

Corrispondenze No Tav 8. C’eravamo tutti!

http://www.radiocane.info/corrispondenze-tav-8-ceravamo-tutti/

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liberi ChiaraClaudioNiccoloMattia Corrispondenze No Tav 8. Ceravamo tutti!

Mercoledì 24 settembre 2014. Aula bunker di Torino. Claudio, Chiara, Mattia, Niccolò rilasciano dichiarazioni spontanee sui fatti di cui sono accusati. Rivolgendosi non tanto ai giudici, ma a tutti noi.

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Ancora amici da aiutare

dolce angioletto
cucciolo in bagno
peso 5/6 chili adozione urgenteeee prima che mi
buttano per strada
Mi trovo a Napoli vivo in un bagno pk non mi vogliono, maschio ho 9 mesi e peso 4 chili vi prego aiutatemi a toglierlo di li prima che mi sbattono fuori casa…Piange non vuole stare chiuso, lo portiamo ovunque anche al nord
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Sono incroci di Setter 3 femmine e 3 masch
piccoli setter
Federica Zoppi ha aggiunto 2 nuove foto.
15 settembre alle ore 12.29 · Modificato ·
Ennesima tragedia.
Dopo 4 mesi di allattamento,di crescita,di bella vita la crudeltà dell’uomo incombe ancora su di loro.
Sei cuccioli gettati per strada come se fossero chissà cosa,senza cibo,bagnati dalla pioggia.In poche ore dall’affetto caloroso della madre sono stati travolti in strada.
Sono incroci di Setter 3 femmine e 3 maschi.Socevoli,giocherelloni,mangioni pieni di tanta gioia da trasmettere.Cercano una casa,una vita,si separeranno ma hanno bisogno di VIVERE e cosi non possono farlo.Si trovano a Gricignano di Aversa(CE) si cedono sverminati e spulciati,hanno 4 mesi e saranno una futura tg media/piccola .Per info contattate Daniele al 3294611651 o Federica al 3294696759 Grazie

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ROMA URGENTE – MAX CUCCIOLO DI 8 MESI DOGUE DE BORDEAUX
Max cucciolo dogue de bordeaux
Situazione urgentissima. MAX è un dolcissimo CUCCIOLO DI DOGUE DE BORDEAUX DI SOLI 8 MESI, cerca una nuova famiglia che possa accoglierlo al più presto, pochi giorni e deve trovare un posto dove stare.
Purtroppo entro una settimana deve trovare una sistemazione, va bene anche in stallo momentaneo.
MAX è solo un cucciolo, socievole e giocherellone, non ha problemi con cani femmina, con i maschi va a simpatia, non testato con i gatti.
MAX HA DISPLASIA AL GOMITO ANTERIORE E DOVRA’ ESSERE IN FUTURO PROBABILMENTE OPERATO, abbiamo anche le sua radiografie, ma ovviamente dovrà fare un’altra visita di controllo ortopedica. Ha anche una leggera displasia alle anche ma nulla di compromettente. CONDUCE UNA VITA NORMALISSIMA, SALTA GIOCA E CORRE, non è nel suo caso una patologia invalidante va solo tenuto sotto controllo ed in futuro FORSE sottoposto ad un piccolo intervento.
Vi prego di guardare i suoi occhi e di non soffermarvi sul suo problema che è risolvibile.
MAX CERCA CASA IN TUTTO IL CENTRO NORD ITALIA previa compilazione di un questionario conoscitivo e colloquio pre affido con la famiglia.
Cerchiamo per lui una famiglia amorevole esperta della razza – NO NEOFITI – NO PRIMO CANE – NO RIPRODUZIONE – NO CANI MASCHI – obbligo futuro di castrazione.
PER INFO E ADOZIONE mandare mail a:
ddbrescueitalia@gmail.com
sandra@gescom.it
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simba e fratellini
simba e fratello
Ilary Milite ha aggiunto 6 nuove foto.
24 settembre alle ore 15.49 ·
Simba fu trovato quando aveva pressappoco qualche settimana insieme al suo frattellino! Tutti credevano non potessero sopravvivere e invece ce l hanno fatta…sono cresciuti sani e forti.
Simba ora ha quasi 4 mesi e cerca una mamma disposta ad amarlo per sempre!
SI AFFIDA SVERMINATO VACCINATO MICROCHIPPATO E DOPO PRE E POST AFFIDO. SI TROVA A NOLA ( NA ) MA PER UNA BUONA ADOZIONE SI PORTA OVUNQUE! PER INFO 3924695993 ILARY
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Darshak, una nuova applicazione per proteggersi dalle intercettazioni

Nuova applicazione, scaricabile da Play store Google, per proteggersi da intercettazioni telefoniche.

di Leonardo Capella

La privacy nelle comunicazioni telefoniche è un’esigenza sempre più diffusa. Esigenza sottolineata proprio  dei numerosi casi di intercettazioni. In USA, dove il problema delle intercettazioni è molto diffuso, è da poco scoppiato il caso della scoperta, da parte di alcuni utenti del GSMK CryptoPhone 500, di torri telefoniche non autorizzate in grado di monitorare i telefoni e intercettarne le chiamate. Il CryptoPhone è uno smartphone sul quale è installato uno speciale sistema operativo (simile al diffusissimo Android) in grado di accorgersi dei più diffusi sistemi di intercettazione e avvertire l’utente della situazione anomale. Questo strumento però non è alla portata di tutti. Il GSMK CryptoPhone 500 è molto costoso, circa 2.400 euro.

Per fronteggiare queste intercettazioni illegali da fine agosto ci viene in aiuto una nuova applicazione, Darshak, sviluppata per la piattaforma Android. L’applicazione Darshak è scaricabile dal Play store di Google.

La tecnologia sviluppata dall’applicazione ha due utilizzi principali, una è di rilevare attività sospette di monitoraggio tramite la rete cellulare (come ad esempio gli SMS silenziosi), l’altra è quella di valutare la sicurezza della provider di telefonia in uso il tutto in tempo reale.

Questi due sistemi si basano sostanzialmente sull’uso dell’identificativo IMSI (International Mobile Subscriber identity) per spiare le telefonate del malcapitato, telefonate che normalmente dovrebbero essere cifrate. Questo tipo di modalità di intercettazione è il più utilizzato grazie al basso costo della tecnologia necessaria.

Grazie quindi a Darshak tutti possono fare passo in avanti nella propria privacy nelle telecomunicazioni. Le limitazioni al momento sono legate al dispositivo android (solo Samsung S3) e versione OS (sistema operativo android 4.1 o superiori), ma siamo convinti che l’interesse degli utenti darà nuovo impulso agli sviluppatori.

L.C. 22.09.14 

Texas Padano? All’orizzonte ancora trivelle, senza alcuna precauzione

A Mantova e Cremona, come in buona parte della Lombardia e in generale della Pianura Padana, desta ancora preoccupazione il sempre vivo interesse per le trivellazioni alla ricerca di idrocarburi. La Regione dell’Expo non applica alcun principio di precauzione e continua a collezionare decisioni pericolose per il territorio ed i cittadini che chiedono di essere informati e consultati.

di Luca D’Achille

Arriva dagli aderenti a Salviamo il Paesaggio di Mantova l’ulteriore denuncia che per il territorio lombardo i pericoli continuano ad aumentare. Si apprende dalla stampa che il Consiglio Regionale ha bocciato ad inizio giugno una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle e da un consigliere del Partito democratico che chiedevano una precauzionale sospensione dei tanti permessi di ricerca e coltivazione di idrocarburi e di stoccaggio di gas che fanno della regione un appetitoso boccone per gli interessi delle lobby collegate alle fonti fossili.

Questo interesse è ormai vivo da qualche anno  e non sembra attenuarsi nonostante gli inevitabili effetti negativi sul territorio nonché le ben note correlazioni tra fracking e attività sismicaEppure nel 2013 era stata deliberata la sospensione delle istruttorie per lo stoccaggio del gas naturale in sovrappressione. Oggi però le scelte vanno in tutt’altra direzione.

E’ un’ulteriore grave attività a forte rischio ambientale – denunciano dai territori coinvolti – che si aggiunge ad altre scelte irragionevoli, incapaci di valutare i limiti e la sopportabilità ambientale, sanitaria e umana con la previsione di un numero spropositato di cantieri per grandi infrastrutture inutili, l’aggressione ed erosione continua di suolo agricolo o comunque verde.

Eppure il territorio lombardo, almeno a parole, è meritevole di ben altre attenzioni: La Regione dice di promuovere l’agricoltura, le produzioni di qualità, di prepararsi ad Expo 2015, la più grande esposizione forse mai avvenuta riguardante il cibo, ma contemporaneamente autorizza attività che va contro la salvaguardia del suolo (un altro esempio è la recente e molto contestata Legge Regionale “Ammazza Foreste”), contro l’attività agricola. Una svolta inopportuna verso uno sviluppo per nulla sostenibile e con scelte ormai superate come quella di puntare sull’energia fossile.

I comitati del territorio si stanno muovendo, come in provincia di Cremona dove è stata recentemente ottenuta un’altra concessione per la ricerca tra l’Adda e l’Oglio. Qui è stato inviato dai rappresentanti locali di Salviamo Il Paesaggio un eloquente appello ai sindaci di tutta la Provincia: tanti punti interrogativi su questa scelta di puntare ancora sugli idrocarburi con tutti i pericoli collegati. L’appello si chiude con una chiara richiesta: che ogni Amministrazione Comunale interessata  si esprima sulla compatibilità ambientale ed economica dei progetti di trivellazione e che i cittadini e le loro associazioni vengano consultati.

Nel rilevare l’atteggiamento della politica regionale sul tema, che sembra essere finalizzato all’arricchimento di pochi a danno di molti, la domanda sorge spontanea:Perché gli Amministratori pubblici non rispettano il pronunciamento del Consiglio di stato circa l’importanza assoluta e primaria dell’ambiente/paesaggio su ogni altro interesse?

da salviamo il paesaggio

MA CHE BELLA FAMIGLIA! ANCHE LA MAMMA DI RENZI E’ INDAGATA PER LA BANCAROTTA DELLA “EX” SOCIETA’ DI FAMIGLIA! ALMENO UN CUGINO ONESTO CI SARA’?

http://www.catena-umana.com/?p=5415

catenaumana

admin | 24 settembre 2014 | 

CHI HA SPOGLIATO LA CHIL? – L’INCHIESTA SULLA BANCAROTTA DELLA EX SOCIETÀ DI FAMIGLIA SI ALLARGA ANCHE ALLA MADRE DI RENZI, CHE NE ERA SOCIO DI MAGGIORANZA

La Chil promozioni era divisa tra la madre e le sorelle del premier, finché non hanno venduto le loro quote al padre Tiziano, che a sua volta cede alla moglie il ramo principale della ditta. Il resto viene venduto, e fallirà poco dopo. I pm vogliono capire quanto sapessero le donne Renzi delle reali condizioni della Chil…

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Sara Menafra per “Il Messaggero

 Non è un’indagine ad orologeria, ha detto e ripetuto il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce. E, infatti, i tempi dell’inchiesta che vede iscritto il padre del premier, Tiziano Renzi, sono stati quelli di una ”normale” verifica per una sospetta bancarotta fraudolenta, compreso il fatto che la notizia è saltata fuori solo quando l’indagato ha ricevuto l’avviso di proroga delle indagini. Il che non vuol dire, però, che la procura ligure non abbia intenzione di fare tutte le verifiche del caso.

E una delle direttrici che il procuratore aggiunto Nicola Piacente e il pm Marco Airoldi intendono seguire è il ruolo che nell’affare della spoliazione della piccola azienda Chil potrebbero aver avuto Laura Bovoli, madre del premier, e le due sorelle Matilde e Benedetta Renzi. E non solo perché in quanto membri della famiglia potevano conoscere le intenzioni di babbo Tiziano e l’effettivo stato di salute della Chil Post che tre anni dopo la vendita ha fatto bancarotta con debiti che arrivano a circa un milione e trecentomila euro.

IL PASSAGGIO

Anche se, il 2 agosto del 2007, fondano la nuova società Eventi 6, fino a metà 2009, quindi un anno prima della vendita, Laura Bovoli e le due figliole possiedono la totalità del capitale sociale della Chil Post. Mamma Laura è socio di maggioranza con 30.200 euro in tutto. Nella seconda parte dell’anno, le tre vendono tutte le loro quote a babbo Tiziano che l’8 ottobre deciderà di cedere il ramo principale della ditta, la Chil Promozioni, proprio alla moglie.

Di lì a sei giorni, il 14 ottobre 2010, c’è il passaggio di consegne incriminato: per soli 2000 euro Renzi passa quel che resta della Chil a Gian Franco Massone, anche se a gestire l’affare sarebbe stato il figlio di quest’ultimo, Mariano Massone (il padre non è indagato sebbene la sua firma risulti sul contratto) e amministratore delegato diventa Antonio Gabelli, anche lui indagato.

LE VERIFICHE

Cosa sapessero dello stato di salute della Chil Post quando inizia questa operazione Laura Bovoli e le due figlie, è uno dei punti che la procura intende chiarire e su cui la Guardia di finanza è stata delegata a fare accertamenti. L’altro punto essenziale per l’inchiesta genovese è ricostruire quando sia stato generato il debito da un milione e mezzo che ha condotto la Chil Post ad una veloce bancarotta.

Si sa che il mutuo della Banca di credito cooperativo di Pontassieve è precedente alla vendita ed era stato intestato a mamma Laura dall’ istituto di credito che vedeva tra i soci un fedelissimo dell’attuale premier, Matteo Spanò (che oggi presiede la stessa banca).

Ma anche molti creditori iscritti al passivo, spiegano di aver lavorato per la Chil solo fino al 2010 e che gli anni successivi li hanno passati a inseguire i nuovi amministratori, pur sapendo che la sede che avevano scelto a Genova non ha mai ospitato alcunché. E’ il caso della Genova Press che aveva affittato a Tiziano Renzi un piccolo locale commerciale per poi ritrovarlo spoglio persino dell’arredamento interno: «La sede era in pessime condizioni, erano state portate via persino le pareti mobili», spiega l’avvocato Ernesto Rognoni. Al momento della vendita, però, almeno formalmente la Chil Post aveva un valore di produzione da 4,5 milioni di euro e un capitale sociale di 60.400.

Due giorni fa, Tiziano Renzi ha scelto il suo legale. E’ Federico Bagattini, avvocato che ha già seguito il premier Matteo in un paio di occasioni. «E’ vero lo difendo, ma al momento non ho nulla da dire», spiega. E’ possibile però che presto babbo Tiziano scelga di dare la sua versione dei fatti in procura.

FONTE: 

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/chi-ha-spogliato-chil-inchiesta-bancarotta-ex-societ-85119.htm

Esasperazione a Borgo Fornari. Cittadino blocca camion del Cociv

 

26 settembre 2014

Questa mattina un cittadino di Borgo Fornari residente nella strada della Castagnola ha deciso di bloccare per una mezzoretta i camion del Cociv provenienti dal cantiere dall’ex foro pilota di Fraconalto dove da alcuni mesi è ripreso lo scavo di una delle gallerie di servizio. Un’iniziativa nata spontaneamente, figlia dell’esasperazione provata nel veder continuamente transitare a folle velocità per la strada i camion del Cociv e per protestare contro la polvere che si alza copiosa dal cantiere rendendo l’aria irrespirabile. Gli abitanti della strada della Castagnola nei giorni scorsi si erano più volte rivolti alla Polizia Municipale e ai Carabinieri chiedendo di intervenire per controllare la regolarità dei lavori e per mettere un freno alle folli corse dei camion sulla strada. Richieste a cui non è mai seguita nessuna azione concreta e da cui è scaturita l’esasperazione che ha portato questa mattina all’iniziativa di protesta che ha avuto il merito di far accorrere le forze dell’ordine sul luogo e di riaccendere i riflettori su questa piccola porzione di territorio ligure della Valle Scrivia interessata dai lavori del Terzo Valico e che fu teatro di numerosi blocchi di espropri nell’estate del 2012 (pare che Cociv abbia definitivamente rinunciato alla loro esecuzione).

Nel pomeriggio si è poi svolta una riunione con gli attivisti del Comitato No Tav – Terzo Valico di Borgo Fornari e si è discusso delle nuove iniziative da intraprendere nei prossimi giorni per mantenere alta l’attenzione su quanto sta accadendo e per proseguire la lotta contro la costruzione del Terzo Valico.

Al cittadino di Borgo che stamattina ha deciso di bloccare i camion mandiamo un forte abbraccio. E’ anche da piccole scintille che possono nascere grandi incendi.

MOSCOU: ACTION CONTRE LES MASSACRES DE DONETSK

# NOVOROSSIYA INFO/ CIVILIANS WERE SHOT DEAD NEAR DONETSK. IS THIS YOUR REAL DEMOCRACY, MR. OBAMA ?

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* Action devant l’Ambassade des USA à Moscou ce vendredi.

* Journée de commémoration des victimes civiles « Donetsk : des victimes innocentes » à Moscou ce samedi.

 Novorossiya Info/ 2014 09 27/

Avec La Voix de la Russie – PCN-SPO/

 Moscou: des étudiants ont accroché hier une bannière avec des croix devant l’Ambassade des USA !

Un groupe de militants a organisé une action de protestation en face de l’Ambassade des Etats-Unis à Moscou. Les étudiants moscovites ont accroché une bannière en anglais, sur laquelle étaient dessinées des centaines de croix tombales avec une inscription au-dessus : « Civilians were shot dead near Donetsk. Is this your real democracy, Mr. Obama » (Des civils ont été tués près de Donetsk. Est-ce ta véritable démocratie, M. Obama ? ».

 Les étudiants ont ainsi exprimé leur position à la veille de la journée de commémoration des victimes civiles dans la ville, intitulée « Donetsk : des victimes innocentes », qui a lieu ce samedi près du ‘monument de la Tragédie des peuples’ sur le mont Poklonnaïa à 19h00 (heure de Moscou). Les participants à cette action de commémoration demandent d’entamer une enquête internationale sur l’apparition de fosses communes près de Donetsk.

 Novorossiya Info

__________________

 # NOVOROSSIYA Coordination Center/

Leadership : Luc MICHEL (président), Fabrice BEAUR (SG Eurasie), Gilbert NKAMTO (SG Afrique)

Contact : novorossiya.center@gmail.com

Blog NOVOROSSIYA INFO : http://www.scoop.it/t/novorossiya

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 # PCN-TV/

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Ho vivide le immagini di questi animali che si contorcono per il dolore mentre sono appesi e pugnalati

AIUTACI a continuare le investigazioni e denunce internazionali, diventando sostenitore di Animal Equality.
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“Ho vivide le immagini di questi animali che si contorcono per il dolore mentre sono appesi e pugnalati. Non dimenticherò mai il terrore che avevano negli occhi. E non c’era nulla che potessi fare per aiutarli. Tutto quello che potevo fare era registrare in modo che quante più persone possibile potessero vedere il destino di questi animali e alzare la voce contro questo abuso.” Dal diario di un investigatore di Animal Equality infiltrato tra le bande di trafficanti di cani in Cina.
* Grazie alle indagini, alle denunce e alla collaborazione con gli attivisti cinesi, abbiamo ottenuto la chiusura di 33 rivenditori di carne di cane e gatto e di un macello clandestino a Foshan (Cina).

Resoconto udienza aula bunker e primo video dichiarazioni spontanee imputate

26 settembre 2014, al maxi processo  in aula bunker dopo la consulenza del medico legale che analizza le posizioni di una cinquantina di agenti “feriti” nello sgombero del 27 giugno e nel corso della manifestazione del 3 luglio, evidenziando prognosi incongrue e sproporzionate, la parola passa agli imputati. In questo video ascolterete le ragioni e le autodifese di Gabriela Avossa, Jacopo Bindi e Tobia Imperato.
Di seguito alcuni passaggi delle loro dichiarazioni spontanee:
Gabriela Avossa: “Mi assumo e rivendico appieno il significato di tutte quelle indimenticabili meravigliose giornate.
Non starò a illustrare in questo luogo i mille buoni motivi che spinsero e spingeranno sempre tante persone come me tra quei sentieri. Perché è evidente che in questo bunker si parla un’altra lingua, che si difendono interessi di tutt’altra natura. Non è quindi la sede per descrivere quanta forza e gioia possa restituire l’aver partecipato anche solo a una di quelle giornate di Resistenza.
Perciò concludo: il 27 giugno 2011 c’ero anch’io e ne sono fiera, e mi riconosco in ogni singolo atto messo in campo in quei giorni di splendida Resistenza.”
Tobia Imperato: “La giustizia, quella vera, si sottrae alla norma e non potrà mai essere codificata. Appartiene alla sfera dei valori e solo il giudizio storico – una volta che le passioni del presente saranno sopite – decreterà, attraverso il comune senso civile, se la vostra sentenza sarà stata o meno giusta.
In quest’aula sono state delineate due visioni diametralmente opposte dei medesimi eventi.
Una – quella della procura – che vede centinaia di agenti violentemente aggrediti e feriti nell’adempimento del proprio dovere.
L’altra – quella che noi e le nostre difese abbiamo esposto – racconta di un movimento popolare pacifico aggredito brutalmente senza che avesse messo in atto nemmeno il semplice reato di disobbedienza civile. Sì, perché noi siamo stati violentemente attaccati mentre eravamo pacificamente attestati in un luogo in cui non solo avevamo il diritto di rimanere ma di cui avevamo persino pagato il suolo pubblico. Un’area che era al di fuori – e lo rimane tuttora nonostante le recinzioni illegittime che ne inibiscono l’accesso – dall’area destinata al cantiere.”

 Sono in attesa di ricevere il testo di quella di Jacopo, siccome filmavo non ho potuto trascrivere, mentre per quella di Ginetti sto montando video a parte, per questioni di lunghezza… 🙂 
Qui trovate il primo video, con le dichiarazioni di Gabriela, Jacopo e Tobia: https://www.youtube.com/watch?v=wnEMw9ScMhM&feature=youtu.be
Il video di Antonio GINETTI  
http://youtu.be/Bm2sBvPbQLE?list=PLBwed0UenqZpxikMB5Jv0jdC84r_aKjRW

 
“Condannatemi, non importa. La storia mi assolverà” – Antonio Ginetti 
Interrotto più volte dal Presidente, Quinto Bosio, Ginetti ha proseguito la sua accalorata difesa ripercorrendo una parte importante della sua vita, perché più volte il passato è stato usato per attaccare diversi testi della difesa e sarà certamente usato nella requisitoria finale dei PM, per contribuire a criminalizzare il movimento NO TAV.
Ecco alcuni passaggi dell’intervento di Antonio:
“Ero in Valle di Susa il 3 luglio, come già vi ero stato per alcuni giorni sul finire del mese di maggio, per vivere appunto quella bellissima esperienza che è stata la Libera Repubblica della Maddalena.”
“Vorrei invece portare la vostra attenzione, signor Presidente e signori della Corte su un aspetto a me molto caro accaduto in questa vicenda giudiziaria: l’utilizzo improprio che si è voluto fare della mia persona.”
“Si, aveva bisogno di appellativi “forti” da dare in pasto ai media, che potessero suggestionare la c.d. opinione pubblica. Per questo non si è esitato ad utilizzare impropriamente e con molta ipocrisia il mio nominativo, potendoci attaccare l’appellativo “ex terrorista”. Che è ovvio, a nessuno poteva giustamente importare il nome in quanto tale, ma poter utilizzare appunto quell’appellativo contro il Movimento No Tav. Che poi questo appellativo su il sottoscritto sia nato da una sentenza ingiusta, illegittima e forse anche illegale poco importa a lorsignori. Ho sempre affermato che questo mi è stato rifilato in passato come una “MARCHIATURA”. In un processo SPECIALE in un periodo EMERGENZIALE. Magari sarebbe utile anche soffermarmi un attimo su questa vecchia mia condanna, ma non so se mi posso dilungare troppo, forse anche sì e nel prosieguo di questa mia dichiarazione vi ritornerò sopra. Intanto vi anticipo che quella condanna non fu supportata da nessuna prova, da nessun pur minimo indizio. Che non fui accusato di aver partecipato a qualche azione, atto o altro di reale. Proprio niente di niente.”
“Signor Presidente quando emetterà la sentenza contro di noi la prego di rispondere alla domanda che non il sottoscritto, ma molti cittadini di questa nazione le chiedono: PERCHE’ IL 3 LUGLIO CHIOMONTE FU INTERESSATA DA UNA VERA E PROPRIA BATTAGLIA CAMPALE? 4357 CANDELOTTI AL C.S. in poche ore e in un’area limitata, I FERMATI SOTTOPOSTI AD ABUSI E BOTTE, SASSI LANCIATI NON SOLO DA RESISTENTI MA ANCHE DA POLIZIOTTI E CARABINIERI non sono fatti che accadono tutti i giorni.
Molti in Italia guardano quotidianamente le foto che vengono aggiornate del cantiere di Chiomonte e molti si chiedono perché accanto alle ruspe si vedono i lince e gli alpini in missione come se fossero in AfghanistanL’ambiente montato attorno a quest’aula finisce per convincere l’opinione pubblica che non si sta processando delle singole persone, ma la possibilità che un Movimento Popolare, qualunque esso sia, possa Resistere alla violenza di uno Stato incapace, o impossibilitato, di risolvere le vertenze come le richieste dei territori e dei propri cittadini con la “politica”.
Si finisce per processare il DIRITTO E DOVERE DI RESISTENZA di una popolazione impegnata nella difesa del suo futuro.
Certo, dalla parte di chi accusa stanno le Leggi dello Stato. Ma dalla nostra parte sta la LEGITTIMITA’ della Storia. Le Leggi a cui ci si appella sono diverse da quelle che regolavano lo Stato 70 anni fa e sono diverse da quelle che regoleranno lo Stato tra 70 anni. Perché le Leggi sono scritte dagli uomini a seconda delle necessità dell’organizzazione sociale dello Stato in un dato periodo storico. Mentre la nostra LEGITTIMITA’ nasce dalla difesa che stiamo effettuando del territorio che l’Umanità ha vissuto nei millenni e per altri secoli ancora dovrà, cioè vorrà, vivere. Ne era testimonianza il sito archeologico neolitico de La Maddalena da voi distrutto. Noi Lottiamo per lasciare in eredità ai nostri nipoti un territorio sano, pulito e vivibile. Così come ci è stato tramandato dai nostri avi.
E mentre le Leggi dell’Uomo mutano, le Leggi della Natura permangono. E le nostre IDEE, che nascono per/dalla difesa della Natura vivranno oltre di voi.”CONDANNATEMI, NON IMPORTA, LA STORIA MI ASSOLVERA’!
Buona lettura, buona visione,
saluti resistenti
Simonetta
Nota di Antonio Ginetti:
all’udienza di ieri vi era il legittimo impedimento di un avvocato (Novaro) che aveva un’altro processo No Tav in Tribunale, inoltre c’era l’avvocato La Macchia (o come si chiama) in malattia.

Dovevano ascoltare il perito della difesa per le questioni mediche. Gli avvocati non potevano rinviare l’audizione e quindi si è proceduto. Una delle udienze migliori e più proficue. Leggete il resoconto dell’audizione del medico legale.
Dopo di che ci sono state le “dichiarazioni spontanee” di 4  imputati.
L’udienza di martedì 30 è stata annullata. Sostituita da una udienza venerdì 3 ottobre alle ore 15.00.
In questa udienza verrà ascoltato il perito della difesa sui video. Inoltre ci saranno le ultime “dichiarazioni spontanee” degli imputati.
Il 7 ottobre prenderà la parola la P.M.
 
ciao Antonio