Ucraina: aggredita troupe della BBC, documentava morti russi nell’est

giovedì, 18, settembre, 2014
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Una troupe della redazione moscovita della BBC e’ stata aggredita ad Astrakhan, Russia meridionale, dove si era recata per raccogliere materiale sulle morti di militari russi oltre il confine con l’Ucraina. Lo riporta oggi la radio Eco di Mosca.
Alcuni uomini si sono avvicinati con fare aggressivo al gruppo di reporter che usciva da un bar e dopo aver colpito l’operatore e buttato a terra la sua telecamera, si sono dileguati. Mentre i giornalisti erano dalla polizia a denunciare l’accaduto, qualcuno e’ entrato nell’auto della troupe e ha cancellato i video dalla scheda di memoria. I giornalisti hanno fatto tutti ritorno a Mosca. (AGI)

Siria: Patto di non belligeranza tra Isis e i ribelli moderati amici di Obama

giovedì, 18, settembre, 2014

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I ribelli siriani e i jihadisti dello Stato islamico (Is) hanno siglato un patto di non aggressione per la prima volta dall’inizio del conflitto in Siria nel marzo del 2011. Lo hanno dichiarato gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che l’accordo è stato raggiunto tra l’Is e i ribelli islamici moderati nel sobborgo di Hajar al-Aswad a sud di Damasco.
In base all’accordo, ”le due parti rispetteranno una tregua fino a quando sarà trovata una soluzione definitiva e promettono di non attaccarsi reciprocamente perché considerano nemico principale il regime” di Damasco.
I “ribelli moderati” alleati degli USA stanno per ricevere 500 milioni di dollari di armamenti e saranno addestrati dagli Stati Uniti.

“Le sanzioni anti-russe causeranno una nuova recessione nell’UE”. Il Washington Post

yes sir…
Le sanzioni reciproche tra Occidente e Russia minacciano di provocare un danno per l’economia europea e accrescono i timori a lungo termine che il blocco scivolerà in recessione, scrive il “Washington Post‘.
“La rescita in Europa ha registrato uno stallo nel secondo trimestre di quest’anno, ma nonostante i rischi crescenti, i leader europei hanno accettato di unirsi agli Stati Uniti e imporre una serie di sanzioni contro la Russia”, scrive il giornale.
 
La scorsa settimana, la politica delle sanzioni occidentali è culminata nell’ introduzione di sanzioni più severe contro le compagnie petrolifere e del gas russo che forniscono un terzo del fabbisogno energetico dell’Europa.
 
Sebbene le sanzioni siano state progettate per distruggere l’economia Russia e infliggere il minor danno per l’economia della stessa Europa, gli analisti si interrogano se queste non finiranno per essere dannose soprattutto per l’UE e andranno a colpire il paese considerato il motore della crescita per la regione: la Germania.
Secondo il “Washington Post”, la produzione e la fiducia delle imprese della Germania è scesa nel trimestre primaverile, quando è esploso il conflitto in Ucraina e i paesi occidentali hanno preparato il loro primo pacchetto di sanzioni. L’economia francese ha conosciuto un calo, mentre l’Italia è caduta nella sua terza recessione dal 2008.
Con l’arrivo dell’inverno nell’emisfero settentrionale, i paesi europei dovranno affrontare uan prova economica significativa data la loro dipendenza da più di un terzo dei  gas  russo, necessario per riscaldare case e uffici del continente. La terza serie di sanzioni “potrebbe indurre Mosca a giocare la sua carta più forte e fermare il flusso di petrolio e gas. ” “L’ economia  potrebbe realmente risentirne se Mosca dovesse decidere di ridurre le esportazioni di gas”, ha commentato l’analista Olaf Storbeck di Reuters Breakingviews.
Notizia del: 18/09/2014

“Europa rischio per economia globale”, Janet Yellen

ah ecco a chi da fastidio la deflazione….ai padroni di sempre, così come a sti stessi padroni da fastidio l’export tedesco contro il quale ordinarono un’inchiesta ue puntualmente aperta, tanto si sà, i demoni sono i tedeschi, ci salveranno gli yankees con il loro ttip
E’ una donna, quindi ha ragione a prescindere e poi si adopera per il bene nel mondo, all’interno di quel sant’istituto che è la FED, nota onlus per i poveri……
Ma perché nella ue della disoccupazione, sarebbe un bene l’inflazione?????? Che ne sa questa qua di cosa significa pagare anche l’inflazione quando guadagni poco, male e saltuariamente??????????

Il presidente della US Federal Reserve Janet Yellen ha dichiarato che l’Europa è una minaccia per la ripresa degli Stati Uniti. Il «basso livello di inflazione in Europa» e «il declino delle aspettative sull’inflazione» sono al momento tra i «rischi per l’economia globale».

“Pensare di risolvere con le bombe un problema creato dagli Usa è pura miopia”. Eurodeputato

diversamente sinistra. Non hanno mai sostenuto i galoppini degli Usa in giro per destabilizzare nazioni sovrane, tutta altra roba rispetto ai nostri galoppini Usa che inneggiano a Pussy riot e TAGLIAGOLE riuniti in CNT vari, mercenari di ogni risma che chiamano ribelli.
Podemos è anche per la riduzione dell’ingiustissima Iva, guai a dirlo ai sinistrati amanti delle tasse sexy e bellissime...
 

“Non posso dimenticare chi ha creato il terrorismo islamico e che molto è dipeso dalle azioni dell’America”. Iglesias di Podemos

 
Gli Stati Uniti hanno sostenuto “formule dell’Islam radicale” e la loro “miopia” è quella di pensare ora che il problema possa essere risolto lanciando bombe in Iraq o in Siria. Lo ha dichiarato l’eurodeputato spagnolo di Podemos Pablo Iglesias.
“Non posso dimenticare chi ha creato il terrorismo islamico e che molto è dipeso dalle azioni dell’America”, ha sostenuto Iglesias, le cui parole sono riportate dal portale ‘Libertad Digital’. L’europarlamentare ha sottolineato che ognuno è allarmato con le barbarie della milizia jihadista dello Stato islamico, ma ha anche rimarcato come sia stata Washington a causare il problema, supportando “forme radicali dell’Islam.”
Se si guarda alle politiche americane in Afghanistan, Iraq, Libia e Siria, si scopre presto che Washington ha mosso un’offensiva contro il secolare pan-arabismo, e non bisogna mai dimenticare, prosegue Iglesias, che gli Stati Uniti hanno sostenuto i talebani per combattere l’Unione Sovietica in Afghanistan e simpatizzato con le ideologie radicali: “nei film di Rambo si parlava degli eroi mujahidin della libertà.”
Per quanto riguarda l’attuale campagna americana in Iraq e i piani per bombardare anche lo stato islamico in Siria senza alcun accordo con Damasco, Iglesias ha sostenuto come “non ci sono soluzioni militari ai problemi politici.” “Pensare che con le bombe e le soluzioni di forza si possa risolvere un problema che ha creato gli Stati Uniti è un’enorme miopia”.  E per questo la Spagna non deve partecipare a nessuna coalizione internazionale contro lo Stato islamico.
Notizia del: 18/09/2014

Decreto “Sblocca Italia”, un ritorno al passato verso la privatizzazione dell’acqua e dei beni comuni

Redazione | 17-09-2014
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Solo venerdì è stato pubblicato il testo del cosiddetto decreto “Sblocca Italia”. Ci sono voluti quasi 15 giorni prima che venisse alla luce essendo stato licenziato nel Consiglio dei Ministri del 29 Agosto scorso. Un lungo travaglio che, però, non è servito per migliorarne il contenuto.
Anzi si tratta di un provvedimento che segnala un deciso cambio di fase nelle politiche governative costruendo un piano complessivo di aggressione ai beni comuni tramite il rilancio delle grandi opere, misure per favorire la dismissione del patrimonio pubblico, l’incenerimento dei rifiuti, nuove perforazioni per la ricerca di idrocarburi e la costruzione di gasdotti, oltre a semplificare e deregolamentare le bonifiche.
 
Ma ciò che, come Forum dei Movimenti per l’Acqua, c’interessa maggiormente evidenziare è la gravità di quelle norme che, celandosi dietro la foglia di fico della mitigazione del dissesto idrogeologico (Capo III, art. 7), mirano di fatto alla privatizzazione del servizio idrico.
Infatti, con questo decreto si modifica profondamente la disciplina riguardante la gestione del bene acqua arrivando ad imporre un unico gestore in ciascun ambito territoriale e individuando, sostanzialmente, nelle grandi aziende e multiutilities, di cui diverse già quotate in borsa, i poli aggregativi.
 
Ciò si configura come un primo passaggio propedeutico alla piena realizzazione del piano di privatizzazione e finanziarizzazione dell’acqua e dei beni comuni che il Governo sembra voler definire compiutamente con la Legge di Stabilità.
In questo provvedimento, probabilmente, verranno inserite quelle norme, in parte già presenti nelle prime versioni del decreto circolate all’indomani del Consiglio dei Minsitri di fine agosto, volte a imporre agli Enti Locali la collocazione in borsa delle azioni delle aziende che gestiscono servizi pubblici, oltre a quelle che costringono alla loro fusione e accorpamento secondo le prescrizioni previste dal piano sulla “spending review”. Si arriverebbe, addirittura, a costruire un vero e proprio ricatto nei confronti degli Enti Locali i quali, oramai strangolati dai tagli, sarebbero spinti alla cessione delle loro quote al mercato azionario per poter usufruire delle somme derivanti dalla vendita, che il Governo pensa bene di sottrarre alle tenaglie del patto di stabilità.
 
Con il decreto “Sblocca Italia” si svelano, dunque, le reali intenzioni del Governo, ovvero la diretta consegna dell’acqua e degli altri servizi pubblici locali agli interessi dei grandi capitali finanziari. Infatti, la strategia governativa, pur ammantandosi della propaganda di riduzione degli sprechi e dei costi della politica mediante lo slogan “riduzione delle aziende da 8.000 a 1.000”, non garantirà certamente l’interesse collettivo ma solo quello economico e di massimizzazione dei profitti delle grandi aziende multiutilities che già gestiscono acqua, rifiuti e trasporto pubblico locale.
 
Come Forum dei Movimenti per l’Acqua intendiamo denunciare con forza la gravità di questo provvedimento che si pone esplicitamente in contrasto con la volontà popolare espressa con il referendum del 2011 e dichiariamo sin da subito che ci mobiliteremo per contrastare il tentativo di privatizzazione dell’acqua e dei beni comuni, anche rilanciando un nuovo modello di pubblico che guardi alla partecipazione diretta della cittadinanza alla gestione come elemento qualificante e realmente innovativo.
Roma, 16 Settembre 2014.
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Bevande energetiche tossiche, quindi nocive: la Russia prova a bloccarle.

La Russia intende mettere al bando le bevande energetiche. La versione aggiornata del relativo disegno di legge è già stata presentata alla Duma di Stato. Motivo della decisione: gli effetti nocivi sulla salute della nazione.

A consumare le bevande energetiche sono soprattutto i giovani. La pubblicità delle aziende che producono bevande gassate in barattoli dai colori vistosi promette energia, prontezza dei riflessi e una capacità lavorativa pressoché inesauribile. Che l’effetto stimolante sia poi dovuto a dosi micidiali di caffeina, teina e altre sostanze analoghe, questo la pubblicità non lo dice. Come del resto non dice che c’è il pericolo di assuefazione, prima psicologica e poi anche fisiologica. In questo caso risulta inutile persino il caffè forte. Attenzione! In questo caso stiamo parlando dell’effetto tonificante di bevande analcoliche. Quelle che contengono dell’etanolo, anche se in quantità minime, sono ancora più pericolose, mette in guardia il professor Konstantin Eller dell’Istituto di dietetica dell’Accademia delle scienze russa.

http://www.stampalibera.com/?a=27849

La notizia apparentemente pare essere una buona notizia, là (in Russia) almeno qualcuno pare preoccuparsi anche dei giovani). Ma occorre anche tenere presente che fino a quando ci sarà sempre un qualche “potere buono” che “vuole proteggerci”, non impareremo mai a difenderci da soli.
Che poi in molti casi l’unica e semplice difesa che abbiamo in molti casi a disposizione, è un semplice “NO”, negare il proprio consenso a qualsiasi cibo/bevanda “Tecnogena”, inventata dal sistema per tenerci deboli e dipendenti.

Già lo cantava il buonanima di De Andrè in “Nella Mia Ora Di Libertà”, cosa si rischia di “diventare” se non si riesce “più a capire che non ci sono poteri buoni”.
http://www.youtube.com/watch?v=5xQju-XozOk

Bambini per terra in Centrale, lite tra Comune e Forza Italia

noi che ci si permette di fare le pulci sui diritti umani in altri paesi si lasciano bambini dormire in strada.
E’ la città del Pisapippia, di quel partito che pensa ai deboli e che, se ne strafrega perché è colpa del Pdl che ha bocciato il presidio ASL in stazione.

LA SOLUZIONE PER IL PD NON E’ DARE UNA CASA AI BIMBI, MA UN PRESIDIO DELLA ASL A SORVEGLIARE SE I BIMBI DORMONO BENE???????
E si stupisce sia stata bocciata e poi la maggioranza chi ce l’ha??

PATETICHE SCUSE, puerili e disgustose, ed insistono che sono lì con i genitori perché aspettano di salire sul treno la mattina….SEMPRE PIU’ PATETICI

EMERGENZA RIFUGIATI – «È STATO IL CENTRODESTRA A BOCCIARE UN PRESIDIO DELL’ASL IN STAZIONE»
 La consigliera di zona di Forza Italia, Silvia Sardone, ha scattato alcune immagini di piccoli addormentati. Palazzo Marino: nessun minore abbandonato la notte

di Redazione Cronaca di Milano

  
Una delle foto scattate da Silvia Sardone (Ansa)Una delle foto scattate da Silvia Sardone (Ansa)
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Bambini che dormono con la guancia sul cartone sul pavimento della stazione. La consigliera di zona di Forza Italia, Silvia Sardone, attraversa la Centrale lunedì pomeriggio e scatta delle fotografie. Sono scene viste di frequente in quest’ultimo anno di afflusso costante e incontrollabile di profughi siriani a Milano: famiglie intere sbarcate a Sud, approdate qui in treno, in attesa di rimettersi in viaggio per il Nord Europa. Nella confusione degli arrivi e, soprattutto, delle ripartenze, qualcuno si ferma nel mezzanino, spesso perché aspetta un Eurocity per Parigi o per Vienna. E accade che i bambini, stanchi, s’addormentino dove possono. «È vergognoso – scrive Sardone, diffondendo le foto – che il Governo e il Comune, dello stesso colore politico, non si assumano la responsabilità di quanto sta accadendo ma piuttosto continuino a rimbalzarsi il peso e le colpe sulla vicenda».

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I bambini che dormono in Stazione Centrale
Da Palazzo Marino fanno notare (piuttosto piccati) che il Comune, con l’aiuto solo del volontariato, in meno di un anno ha accolto 35 mila profughi, di cui 12 mila bambini; che nessun minore viene lasciato in stazione per la notte (qualcuno rimane con i genitori a volte per salire sui treni all’alba); che «il centrodestra di cui fa parte Sardone è lo stesso che ha bloccato in consiglio regionale la mozione per istituire un presidio dell’Asl per i profughi in Centrale»; che Grandi Stazioni, nonostante le ripetute richieste, non è riuscita a trovare «uno spazio dignitoso» da riservare ai rifugiati in arrivo.

 Lo spazio concesso dalle Fs

Intanto, le Ferrovie dello Stato comunicano di aver messo a disposizione del Prefetto di Milano da lunedì scorso uno spazio di 350 metri quadrati per affrontare l’emergenza dei profughi. Il locale – spiega la società in un comunicato – sarà concesso in comodato d’uso gratuito per tutto il periodo necessario ad affrontare la situazione. Il gruppo «si è reso disponibile all’esecuzione e al finanziamento dei lavori per rendere l’immobile adatto all’accoglienza dei profughi». «Finalmente una buona notizia. Purtroppo però l’emergenza resta. Lo spazio offerto da Grandi Stazioni necessita di pesanti lavori di riqualificazione e messa a norma che richiederanno mesi di interventi», sottolineano gli assessori Majorino e Granelli. «Altro tempo che avremmo potuto evitare di perdere se i nostri appelli fossero stati accolti tempestivamente fin dallo scorso ottobre quando il mezzanino del metrò ha iniziato ad ospitare le prime famiglie di profughi e noi a chiedere uno spazio più dignitoso. Da allora dalla Stazione sono transitate 38.000 persone, diecimila dei quali bambini, tutti ospitati entro la fine della giornata, grazie al lavoro del Comune, di Caritas Ambrosiana, del Terzo Settore e dei volontari, nelle nostre strutture via via aumentate di numero fino ad ospitare 1.400 profughi per notte».

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_settembre_18/bambini-terra-centrale-lite-comune-forza-italia-8f0e22f2-3f0f-11e4-97e5-7c54525b65fe.shtml

UE mette in guardia la Serbia dal costruire il South Stream

l’essenza della Ue, minacciare, intimidire, estorcere, cannibalizzare, sanzionare. Un sogno.
In questo caso, la minaccia fatta alla Serbia, è una sua fortuna
 

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Dopo che il capo del dipartimento progetti internazionali di Gazprom, Alexander Siromyatin, ha reso noto che la costruzione del tratto serbo del gasdotto South Stream avrà inizio nel mese di ottobre, la Commissione europea ha commentato di non avere il potere di impedire alla Serbia di costruire il gasdotto. Ma ha avvertito che non sarà consentito l’invio di gas nell’UE fino a quando il progetto non sarà pienamente armonizzato con la normativa comunitaria e che la costruzione potrebbe rendere più difficili i tentativi di adesione della Serbia all’Ue.
Notizia del: 18/09/2014

Dalla difesa degli ultimi e della Costituzione a quella dei banchieri: la parabola di Benigni

il saltimbanco politically correct emblema dell’essenza di cosa sia la sinistra. La storia che la sinistra difende i deboli è pura fantascienza. Sicuramente per chi ha 40 anni lo è.

“Cessione di sovranità per fare spazio ai sogni”. I sogni di Benigni, l’incubo per milioni di italiani ed europei

di Cesare Sacchetti
Ieri sera nella nuova edizione del programma Ballarò, Roberto Benigni ha auspicato una “cessione di sovranità per fare spazio ai sogni”. Si fa ancora una volta riferimento al cosiddetto “sogno  europeo” che assomiglia sempre di più ad una nemesi senza uscita con dati economici disastrosi e una conflittualità tra gli stati europei che cresce sempre di più.
La retorica del sogno europeo è ancora una volta sbandierata, e si è deciso di farne portavoce un artista che una volta spiccava per il suo senso dissacratorio e critico nei confronti del sistema, ma che ormai da tempo appare prono alla logica dell’europeismo quale panacea di ogni male e tristemente asservito ai poteri forti. Non poco tempo fa lo stesso Benigni tenne una lezione sugli articoli della Costituzione, di cui evidentemente non ha colto il senso profondo perché la Carta Costituzionale descrive il popolo come sovrano e non sono contemplate cessioni di sovranità ad enti sovranazionali non eletti, con un’agenda fondata sulla disoccupazione di massa e sull’abbattimento della spesa pubblica.
Il grande balzo in avanti che era stato promesso ai cittadini europei si è rivelato un salto nel baratro, ma la cappa propagandistica dei media e della carta stampata continua a raccontarci un mondo che non è reale, blaterando di un treno della ripresa su cui bisogna salire come se la ripresa fosse un qualcosa di increato che nasce da sé, e non un processo che si costruisce con gli strumenti economici che lo Stato ha a disposizione previsti in Costituzione, soppressi dai Trattati europei incostituzionali.
Non si chiede certo ad un artista di conoscere l’economia e il diritto e comprendere i meccanismi tecnici che sottendono la creazione della moneta e come lo Stato può creare sviluppo, ma basterebbe quantomeno fare un giro nell’Italia reale, non quella del TGUNO, ma l’Italia degli imprenditori che si sono tolti la vita per le cartelle esattoriali di Equitalia, l’Italia dei cassaintegrati della Merloni, l’Italia della disoccupazione giovanile al 44% , l’Italia depredata delle sua aziende di Stato dagli speculatori finanziari e l’Italia dei pensionati da 700 Euro al mese che riescono a mettere insieme il pranzo e la cena per miracolo. La forbice tra il mondo reale e quello mediatico continua ad allargarsi sempre più, e il blocco unico dei media continuerà a parlarci del sogno europeo che è prossimo alla realizzazione, dobbiamo solo avere un po’ di pazienza e poi finalmente diventeremo un Paese senza più sovranità, e quel poco che ci è rimasta va ceduta al più presto.
Dov’è finito lo spirito dell’artista che attaccava la classe politica e aveva una parola sempre per gli ultimi, per quelle situazioni economiche e sociali che stanno devastando il Paese? Nel conto corrente molto probabilmente, gli artisti sono diventati dei paggetti che non fanno altro che ripetere vuote formule a memoria, per poi passare all’incasso. In questo caso bisogna cedere ancora più sovranità, e probabilmente Benigni si riferisce ad un arrivo della Troika. E’ questo il sogno di cui parla Benigni? Forse dovrebbe dare uno sguardo a cosa è successo ai greci dopo la calata della Troika, mostro a tre teste che ha letteralmente fatto strame del popolo greco espropriandone i porti, gli aeroporti, le isole e lasciando dietro di sé un deserto sociale fino ad arrivare a colpire l’identità di una nazione millenaria che è la culla della civiltà occidentale. Quale sogno ha in mente Benigni? Forse il sogno dei banchieri e dei finanzieri che si sono impossessati delle vite e dei destini di milioni di persone costringendole a stenti e rinunce inimmaginabili.
Come tutti i processi storici ogni evento, fatto o accadimento segue un ciclo, ha un inizio e un termine e così sarà anche per questo processo storico dell’unione monetaria che continua ad accumulare tensioni insopportabili che non potranno non condurlo che all’implosione, nonostante il terrorismo ridondante e persino grottesco che i media e gli economisti di regime continuano a disseminare, a cui si è aggiunto anche Prodi, uno degli artefici della moneta unica per la quale impose anche una tassa, che parla di uscita dall’Euro come di suicidio. Il suicidio, caro professore, lo stiamo portando a compimento adesso con la nostra economia che farà registrare per l’ennesima volta segno negativo e le nostre imprese che continuano a fallire ogni giorno. Una cosa è certa, non usciremo dall’Euro per nostra volontà ma quando coloro che si stanno impossessando del nostro patrimonio e delle aziende pubbliche avranno finito di cannibalizzarci. Quindi la domanda va rivolta a loro prendendo in prestito una citazione di un famoso film: quand’è che basta Gordon?
Notizia del: 17/09/2014