Resoconto udienza aula bunker e primo video dichiarazioni spontanee imputate

26 settembre 2014, al maxi processo  in aula bunker dopo la consulenza del medico legale che analizza le posizioni di una cinquantina di agenti “feriti” nello sgombero del 27 giugno e nel corso della manifestazione del 3 luglio, evidenziando prognosi incongrue e sproporzionate, la parola passa agli imputati. In questo video ascolterete le ragioni e le autodifese di Gabriela Avossa, Jacopo Bindi e Tobia Imperato.
Di seguito alcuni passaggi delle loro dichiarazioni spontanee:
Gabriela Avossa: “Mi assumo e rivendico appieno il significato di tutte quelle indimenticabili meravigliose giornate.
Non starò a illustrare in questo luogo i mille buoni motivi che spinsero e spingeranno sempre tante persone come me tra quei sentieri. Perché è evidente che in questo bunker si parla un’altra lingua, che si difendono interessi di tutt’altra natura. Non è quindi la sede per descrivere quanta forza e gioia possa restituire l’aver partecipato anche solo a una di quelle giornate di Resistenza.
Perciò concludo: il 27 giugno 2011 c’ero anch’io e ne sono fiera, e mi riconosco in ogni singolo atto messo in campo in quei giorni di splendida Resistenza.”
Tobia Imperato: “La giustizia, quella vera, si sottrae alla norma e non potrà mai essere codificata. Appartiene alla sfera dei valori e solo il giudizio storico – una volta che le passioni del presente saranno sopite – decreterà, attraverso il comune senso civile, se la vostra sentenza sarà stata o meno giusta.
In quest’aula sono state delineate due visioni diametralmente opposte dei medesimi eventi.
Una – quella della procura – che vede centinaia di agenti violentemente aggrediti e feriti nell’adempimento del proprio dovere.
L’altra – quella che noi e le nostre difese abbiamo esposto – racconta di un movimento popolare pacifico aggredito brutalmente senza che avesse messo in atto nemmeno il semplice reato di disobbedienza civile. Sì, perché noi siamo stati violentemente attaccati mentre eravamo pacificamente attestati in un luogo in cui non solo avevamo il diritto di rimanere ma di cui avevamo persino pagato il suolo pubblico. Un’area che era al di fuori – e lo rimane tuttora nonostante le recinzioni illegittime che ne inibiscono l’accesso – dall’area destinata al cantiere.”

 Sono in attesa di ricevere il testo di quella di Jacopo, siccome filmavo non ho potuto trascrivere, mentre per quella di Ginetti sto montando video a parte, per questioni di lunghezza… 🙂 
Qui trovate il primo video, con le dichiarazioni di Gabriela, Jacopo e Tobia: https://www.youtube.com/watch?v=wnEMw9ScMhM&feature=youtu.be
Il video di Antonio GINETTI  
http://youtu.be/Bm2sBvPbQLE?list=PLBwed0UenqZpxikMB5Jv0jdC84r_aKjRW

 
“Condannatemi, non importa. La storia mi assolverà” – Antonio Ginetti 
Interrotto più volte dal Presidente, Quinto Bosio, Ginetti ha proseguito la sua accalorata difesa ripercorrendo una parte importante della sua vita, perché più volte il passato è stato usato per attaccare diversi testi della difesa e sarà certamente usato nella requisitoria finale dei PM, per contribuire a criminalizzare il movimento NO TAV.
Ecco alcuni passaggi dell’intervento di Antonio:
“Ero in Valle di Susa il 3 luglio, come già vi ero stato per alcuni giorni sul finire del mese di maggio, per vivere appunto quella bellissima esperienza che è stata la Libera Repubblica della Maddalena.”
“Vorrei invece portare la vostra attenzione, signor Presidente e signori della Corte su un aspetto a me molto caro accaduto in questa vicenda giudiziaria: l’utilizzo improprio che si è voluto fare della mia persona.”
“Si, aveva bisogno di appellativi “forti” da dare in pasto ai media, che potessero suggestionare la c.d. opinione pubblica. Per questo non si è esitato ad utilizzare impropriamente e con molta ipocrisia il mio nominativo, potendoci attaccare l’appellativo “ex terrorista”. Che è ovvio, a nessuno poteva giustamente importare il nome in quanto tale, ma poter utilizzare appunto quell’appellativo contro il Movimento No Tav. Che poi questo appellativo su il sottoscritto sia nato da una sentenza ingiusta, illegittima e forse anche illegale poco importa a lorsignori. Ho sempre affermato che questo mi è stato rifilato in passato come una “MARCHIATURA”. In un processo SPECIALE in un periodo EMERGENZIALE. Magari sarebbe utile anche soffermarmi un attimo su questa vecchia mia condanna, ma non so se mi posso dilungare troppo, forse anche sì e nel prosieguo di questa mia dichiarazione vi ritornerò sopra. Intanto vi anticipo che quella condanna non fu supportata da nessuna prova, da nessun pur minimo indizio. Che non fui accusato di aver partecipato a qualche azione, atto o altro di reale. Proprio niente di niente.”
“Signor Presidente quando emetterà la sentenza contro di noi la prego di rispondere alla domanda che non il sottoscritto, ma molti cittadini di questa nazione le chiedono: PERCHE’ IL 3 LUGLIO CHIOMONTE FU INTERESSATA DA UNA VERA E PROPRIA BATTAGLIA CAMPALE? 4357 CANDELOTTI AL C.S. in poche ore e in un’area limitata, I FERMATI SOTTOPOSTI AD ABUSI E BOTTE, SASSI LANCIATI NON SOLO DA RESISTENTI MA ANCHE DA POLIZIOTTI E CARABINIERI non sono fatti che accadono tutti i giorni.
Molti in Italia guardano quotidianamente le foto che vengono aggiornate del cantiere di Chiomonte e molti si chiedono perché accanto alle ruspe si vedono i lince e gli alpini in missione come se fossero in AfghanistanL’ambiente montato attorno a quest’aula finisce per convincere l’opinione pubblica che non si sta processando delle singole persone, ma la possibilità che un Movimento Popolare, qualunque esso sia, possa Resistere alla violenza di uno Stato incapace, o impossibilitato, di risolvere le vertenze come le richieste dei territori e dei propri cittadini con la “politica”.
Si finisce per processare il DIRITTO E DOVERE DI RESISTENZA di una popolazione impegnata nella difesa del suo futuro.
Certo, dalla parte di chi accusa stanno le Leggi dello Stato. Ma dalla nostra parte sta la LEGITTIMITA’ della Storia. Le Leggi a cui ci si appella sono diverse da quelle che regolavano lo Stato 70 anni fa e sono diverse da quelle che regoleranno lo Stato tra 70 anni. Perché le Leggi sono scritte dagli uomini a seconda delle necessità dell’organizzazione sociale dello Stato in un dato periodo storico. Mentre la nostra LEGITTIMITA’ nasce dalla difesa che stiamo effettuando del territorio che l’Umanità ha vissuto nei millenni e per altri secoli ancora dovrà, cioè vorrà, vivere. Ne era testimonianza il sito archeologico neolitico de La Maddalena da voi distrutto. Noi Lottiamo per lasciare in eredità ai nostri nipoti un territorio sano, pulito e vivibile. Così come ci è stato tramandato dai nostri avi.
E mentre le Leggi dell’Uomo mutano, le Leggi della Natura permangono. E le nostre IDEE, che nascono per/dalla difesa della Natura vivranno oltre di voi.”CONDANNATEMI, NON IMPORTA, LA STORIA MI ASSOLVERA’!
Buona lettura, buona visione,
saluti resistenti
Simonetta
Nota di Antonio Ginetti:
all’udienza di ieri vi era il legittimo impedimento di un avvocato (Novaro) che aveva un’altro processo No Tav in Tribunale, inoltre c’era l’avvocato La Macchia (o come si chiama) in malattia.

Dovevano ascoltare il perito della difesa per le questioni mediche. Gli avvocati non potevano rinviare l’audizione e quindi si è proceduto. Una delle udienze migliori e più proficue. Leggete il resoconto dell’audizione del medico legale.
Dopo di che ci sono state le “dichiarazioni spontanee” di 4  imputati.
L’udienza di martedì 30 è stata annullata. Sostituita da una udienza venerdì 3 ottobre alle ore 15.00.
In questa udienza verrà ascoltato il perito della difesa sui video. Inoltre ci saranno le ultime “dichiarazioni spontanee” degli imputati.
Il 7 ottobre prenderà la parola la P.M.
 
ciao Antonio 
Resoconto udienza aula bunker e primo video dichiarazioni spontanee imputateultima modifica: 2014-09-27T21:33:08+02:00da davi-luciano
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