Archivi giornalieri: 11 settembre 2014
ROMA E I SUOI INVISIBILI, nemmeno una Boldrini che li veda
ma Marino Ignazio non era il candidato del cambiamento? Ma questo non era l’esponente della società civile tanto affranta e affaccendata per aiutare i poveri? Bell’esempio
Scritto da Marista Urru
Armi e consiglieri militari a Kiev. C’è anche l’Italia
è sempre stata considerata cosa buona e giusta fornire armi ai ribelli contro il cattivo dittatore, come fu per il CNT libico e quello siriano. Mica saremo gelosi? La democrazia contro il despota Putin deve essere sostenuta anche per gli ucraini….Perché altrimenti i tagliagole libici e siriani sono meritevoli di presidi e sit in per chiedere un intervento nato-umanitario in loro favore ma i “ribelli” ucraini no? Che si discrimina?
Dopo Newport. Il vertice Nato di Newport, in Galles, oltre alla forza di intervento rapido di 4 mila uomini e la creazione di 5 basi (non permanenti) dislocate tra la Polonia e le repubbliche baltiche per lo stoccaggio di carburante e munizionamento, i vertici militari di Stati uniti, Francia, Norvegia, Polonia e Italia hanno raggiunto un accordo per la fornitura di «armamenti avanzati» e l’invio di consiglieri militari a Kiev
Al vertice Nato di Newport, in Galles, oltre alla forza di intervento rapido di 4 mila uomini e la creazione di 5 basi (non permanenti) dislocate tra la Polonia e le repubbliche baltiche per lo stoccaggio di carburante e munizionamento, i vertici militari di Stati uniti, Francia, Norvegia, Polonia e Italia hanno raggiunto un accordo per la fornitura di «armamenti avanzati» e l’invio di consiglieri militari a Kiev per cercare di tenere a galla la sgangherata barca ucraina e farla navigare giusto il tempo per capire quale strategia adottare, cercando di limitare i danni di un disastro diplomatico e strategico imbarazzante per gli Usa e i suoi alleati europei.
A dare conto della fornitura di armi all’Ucraina è stato Yuriy Lutsenko in un lungo post pubblicato sul blog che gestisce dentro le pagine di Ukraiynska pravda. La notizia è stata ripresa da molti organi di stampa polacchi, per poi essere successivamente smentita dal colonnello Jacek Sonta, portavoce del ministero della difesa: «Nessun accordo è stato fatto al vertice Nato sull’invio di armamenti moderni all’Ucraina».
Smentita arrivata anche dagli Usa e dalla Norvegia. Il ministero della difesa italiano — da noi contattato – ha ribadito la posizione della ministra Pinotti al summit di Newport: l’Italia non invierà armi in Ucraina. Tuttavia si sta discutendo su quale tipologia di supporto militare potrebbe essere d’aiuto.
L’unica cosa certa fino ad ora è lo stanziamento di 15 milioni di euro in «aiuti generici», di che tipo però non è ancora dato saperlo. Eppure, al punto 5 di una lunga analisi fatta da Yuriy Lutsenko sul suo blog si legge: «Sicurezza. Al vertice Nato sono stati raggiunti accordi per l’invio di consiglieri militari occidentali e la consegna di armi moderne da Stati Uniti, Francia, Norvegia, Polonia e Italia».
Parole nette, scritte non da uno qualunque, ma da un organizzatore di Majdan, nonché ex ministro degli interni ed oggi consigliere politico del presidente ucraino Poroshenko. Oltretutto, le sue osservazioni sull’attuale situazione della crisi sono molto interessanti e raccontano un quadro molto diverso da quello dipinto dalla gran parte dei media occidentali.
Al punto 1 Lutshenko ammette quello che ormai anche le pietre sanno: l’esercito regolare ucraino — poco prima della tregua raggiunta a Minsk, la settimana scorsa — è con le ossa ammaccate. Più del 10% delle truppe ha abbandonato le posizioni senza un preciso ordine e l’unica opzione al momento rimasta è di mantenere la difesa. «Abbiamo bisogno di tempo per ristrutturare e potenziare le forze armate, e uscire fuori da una situazione di inefficienza», ha sottolineato sul blog.
Di fatto la situazione militare sul campo volgeva ormai nettamente a favore dei ribelli del Donbass. Nel caso in cui dovesse saltare la tregua, il rischio sarebbe combattimenti porta a porta e nelle strade con conseguenze disastrose per un’economia già in coma. Sul campo sono presenti truppe non regolari di volontari e mercenari (da una parte e dall’altra) che si sono macchiate di crimini di guerra, come denuncia Amnesty international in un rapporto consegnato al governo ucraino.
L’ex ministro degli interni ucraino, poi, sposta la sua attenzione sul piano economico quando parla di «convivenza» e chiede a gran voce un «piano Marshall» per l’Ucraina.
«C’è bisogno di riforme radicali e di una lotta senza tregua alla corruzione – scrive Lutshenko – e 5–7 miliardi di dollari da investire se vogliamo rendere attraente le nostre condizioni di vita agli occhi dell’Est».
Un’analisi ad ampio spettro che però ci lascia con qualche interrogativo: l’alleanza atlantica sta armando l’Ucraina? Ha in programma di farlo? E l’Italia come intende muoversi? Perché ancora non si è capito alcunché.
Leggendo il post di Lutshenko si ha la sensazione che l’Europa non sappia dove mettere mano, offuscata nelle sue decisioni dall’ombra ingombrante degli interessi americani.
Mauro Caterina
Fonte: www.ilmanifesto.info
10.09.2014
L’ULTIMA VOLTA CHE E’ SUCCESSO, GLI USA ENTRARONO IN GUERRA PER “DIFENDERE” I LORO INTERESSI
MODELLO OCCIDENTE FALLITO?
TAV – M5S PIEMONTE: “SOLIDARIETA’ AI DETENUTI NO TAV IN SCIOPERO DELL’ARIA”
Apprendiamo dalle agenzie di stampa la decisione dei quattro ragazzi No Tav detenuti dal 9 dicembre di intraprendere lo sciopero dell’aria per protestare contro le restrizioni cui è sottoposto Graziano Mazzarelli nella casa circondariale di Lecce.
La scelta di Chiara, Mattia, Claudio e Niccolò – è importante ricordare i loro nomi – consiste nel rinunciare all’ora d’aria ed è una testimonianza di solidarietà che ci motiva ancor di più a mantenere alta l’attenzione sulle condizioni degli attivisti No TAV ancora detenuti, trattati al pari di pericolosi delinquenti o, peggio, di mafiosi.
A breve riprenderà in aula bunker a Torino il processo che vede i quattro ragazzi imputati con la pesantissima accusa di terrorismo. Li vedremo nuovamente dentro le gabbie riservate agli imputati dei maxi processi contro le infiltrazioni mafiose. Seguiremo con attenzione le fasi del procedimento, nell’attesa che la verità dei fatti emerga con evidenza: gli innocenti tornino in libertà e sia individuato e punito chi, per propri interessi, sta devastando il territorio.
Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte
Marco Scibona, Senatore M5S
Federico Valetti, consigliere regionale M5S Piemonte
Paolo Mighetti, consigliere regionale M5S Piemonte
Stefania Batzella, consigliere regionale M5S Piemonte
REDDITO DI CITTADINANZA: ANCHE LA GRECIA E’ PIU’ AVANTI DELL’ITALIA
ma come? con cotanta società civile che detiene l’egemonia delle piazze e della kultura, quella moralmente superiore che difende tanto i deboli in Italia non si è mai prodigata.
AGOSTO 25, 2014 CONVERGENZA SOCIALISTA
di Rainero Schembri
In una precedente rubrica abbiamo dichiarato: “L’Italia, oltre ad essere uno degli ultimi sette Paesi UE a non avere un salario minimo non ha nemmeno un reddito minimo garantito, in compagnia questa volta della sola Grecia”. Errore. Ce lo ricorda l’Ambasciatore della Grecia in Italia Themistoklis Demiris. “Gli sforzi del governo ellenico”, ha dichirato l’Ambasciatore, “per venire incontro e aiutare il ceto più debole della popolazione si concentrano in quattro settori.
a) un programma pilota che garantisce il salario minimo in due aree del Paese con diverse caratteristiche socioeconomiche. Si tratta di un sussidio di reddito alle persone e famiglie che vivono in condizioni di estrema povertà.
b) La distribuzione di un sussidio sociale, che ammonta a 450 milioni di euro proveniente dal surplus primario del governo per l’anno 2013, a sostegno dei cittadini e delle famiglie a basso redito e con un piccolo patrimonio immobiliare calcolato sulla base di criteri specifici già stabiliti.
c) La distribuzione di ulteriori 20 milioni derivanti dal surplus primario per le persone senza fissa dimora, con una priorità per i programmi o azioni finalizzati a garantire la sistemazione, l’alimentazione e i servizi di previdenza sociale (o assistenza sanitaria) ai senza tetto.
d) L’efficace utilizzo del Fondo Europeo di Aiuti ai più bisognosi economicamente (FEAD). Le ricordo che l’UE volendo diminuire di 20 milioni il numero di coloro che si trovano in pericolo di povertà o di esclusione sociale, ha deciso quest’ anno la creazione di questo Fondo che prevede la distribuzione di 3 miliardi e 500 milioni di euro per il periodo 2014-2020. Secondo i calcoli dell’UE, alla Grecia spettano 249,3 milioni di euro che dovrebbero corrispondere, su base annua, a 41,5 milioni di euro.
http://convergenzasocialista.com/2014/08/25/reddito-di-cittadinanza-anche-la-grecia-e-piu-avanti-dellitalia/
Tav – Frediani (M5S): “Striscioni No Tav in Comune: legittimi e democratici”
8 settembre 2014
Non comprendiamo le polemiche sollevate in merito all’esposizione di striscioni No Tav presso il Comune di Almese (TO).Gli spazi comunali (su tutto il territorio nazionale) spesso vengono utilizzati per inviare messaggi, si pensi al caso dei Marò detenuti in India o per chiedere la liberazione di cooperanti rapiti in zone di guerra.In questo caso il messaggio riguarda la salvaguardia del territorio della Val Susa da un’opera destinata a devastare l’ambiente e sprecare preziose risorse che appartengono alla collettività.Dunque i vessilli No Tav a nostro avviso sono perfettamente legittimi ed oltretutto profondamente democratici. In quanto la popolazione di Almese, in occasione dell’ultime elezioni amministrative, ha dimostrato con il voto la propria contrarietà al Tav.
Francesca Frediani, consigliere regionale M5S Piemonte
Cyberia: Torino Capitale del Software libero
Conferma la tua presenza aderento all‘evento facebook, clicca qui!
La Community di promotori, sostenitori e sviluppatori di Free Libre Open Source Software, attiva a Torino, festeggia e sostiene attivamente la scelta dell’amministrazione comunale di migrare i propri computer al sistema operativo GNU/Linux
Anche per questo organizza ad arciPelago Beach (Murazzi lato dx) Cyberia, un evento ricco di iniziative e ospiti mirato ad incuriosire, informare e discutere sulle numerose sfaccettature e possibilità offerte dall’approccio “libero ed aperto” alla conoscenza utilizzando gli strumenti tecnici e giuridici esistenti.
La community torinese coesa, propositiva e disponibile intende sfruttare questa occasione per promuovere ed incoraggiare tutte le pubbliche amministrazioni ad adottare software libero e per far sentire forte e concreto il suo supporto.
All’evento parteciperà Richard Stallman, figura di rilievo mondiale, uno dei principali esponenti del movimento del software libero e fondatore del progetto GNU.
Anche Border Radio (web radio che trasmette esclusivamente musica rilasciata con licenze libere www.border-radio.it), parteciperà all’evento Cyberia per tutta la durata dell’iniziativa con una diretta streaming degli appuntamenti, interviste, approfondimenti…
Il programma:
Dalle 15.00 saranno attivi numerosi workshp e laboratori:
– Mini GLIP (GNU/Linux Installation Party)
– Recupero Trashware con Software Libero
– Sportello consulenza CC (Creative Commons) per artisti e produttori di contenuti
– Distribuzione a km0: OpenMamba
– Open 3d: Proiezione Video Blender Foundation
– Dimostrazioni Stampa 3D
– Eris Edizioni: Casa editrice Creative Commons
– I.I.S. Giuseppe Peano
– Patamu.com (deposito e tutela opere, gratuita e legale)
Dalle 16.30, appuntamento centrale della giornata, la discussione pubblica moderata dall’avvocato Marco Ciurcina, a cui parteciperanno tra gli altri:
Gianmarco Montanari (Direttore Generale Città di Torino), Fosca Nomis (Consigliere Comunale di Torino), Roberto Moriondo (Direttore Innovazione e Ricerca Regione Piemonte), Monica Cerutti (Assessore Regionale alle Politiche giovanili), Gabriele Molinari (Consigliere Regionale)Luca Robotti (Promotore Legge regionale n. 9 del 26 marzo 2009), Angelo Raffaele Meo (professore emerito del Politecnico di Torino), Juan Carlos De Martin (Co-fondatore Centro Nexa su Internet e Società), Roberto Guido (Direttore Italian Linux Society), Enrico Capirone(Consiglio di Amministrazione del CSI Piemonte e Vicesindaco della Città di Ivrea), Alessandro Portinaro (Sindaco Comune di Trino), Sasha Dalia Manzo (Avvocato esperto in proprietà industriale e intellettuale), Italo Vignoli (Co-Fondatore The Document Foundation).
Dalle 18,30 intervento di Richard Stallman
A partire dalle 22.00 live di gruppi aderenti al progetto Patamu.com, la prima piattaforma in Italia che permette agli artisti di depositare e tutelare gratuitamente dal plagio le proprie opere d’arte e di ingegno in modo legalmente valido. Parteciperà Adriano Bonforti, fondatore del progetto.
Dalle 22 alle 23 – de Grees (hard-monic)
Dalle 23 alle 24 – So What Jazz Ensemble (Jazz Elettrico)
L’iniziativa è promossa da “Volontari per il software libero e le libertà digitali”:
NetStudent, GlugTO, Officina Informatica Libera, ARCI Torino, Prometeo con il sostegno di Italian Linux Society.
Per informazioni e comunicazioni: cyberia@arcitorino.itPer informazioni e comunicazioni:cyberia@arcitorino.it
USA: Il Califfo e il senatore McCain: di che parlavano?
sábado, 6 de septiembre de 2014
che infine ha quagliato la distruttività semantica di “stato islamico”. Che è come se i loro avversari definissero gli USA-UE-NATO-Occidente “stato capitalista”. Sufficiente per un rinnovo profondo della narrativa propagandistica, per sceneggiare mediaticamente -a tinte lugubri- la nuova fiction. Dalla fase del consueto thrilling a quella dell’evocazione apocalittica dello stato-islamico versus stato capitalista.
Dopo aver finanziato e armato le bande terroriste in Siria, Iraq e Libia, puntano a resuscitare l’orrore raccapricciante, la scenificazione più terrorizzante delle esecuzioni, ottenendo persino un provvisorio rialzo dell’indice di gradimento (rating) verso le fallimentari aggressioni della NATO in quell’area. Vorrebbero creare i presupposti per continuarle e rilanciarle, ossia per tornare a bombardare a mansalva.
La dirigenza politica degli USA e dell’UE è ormai incapace di portare a compimento con successo operazioni di “cambio di regime”. E si infascano in belligeranze decennali in cui non ottengono il controllo pieno dei Paesi aggrediti. Riescono solo a distruggere nazioni, Stati, eserciti, relazioni economie e legami di convivenza sociale. Ne sono una prova l’Iraq, la Siria, e la martoriata Libia in cui USA-UE non riesce a tenere aperte neppure le sue ambasciate e consolati,
Chi ha tratto benefici dai spettacolari fallimenti bellici in Afganistan e Iraq? Non certo la e il popolo degli Stati Uniti, nè il Paes nel suo insieme, men che meno quelli europei, caduti in illimitato vassallaggio. Solo il complesso militar-industriale USA e la finanza che lo possiede, finanziati dai bilanci militari crescenti dei 28 aderenti alla NATO. I tecnoguerrieri del modello liberista e del zero-Stato, alla fine, vivono grazie all’economia non-privata, appropriandosi delle risorse pubbliche assegnate ai ministeri della difesa.
Il nuovo Califfo, però, sarebbe un non-arabo: Elliot Shimon, figlio di padre e madre ebrea, addestrato alla guerra psicologica.
Foto ricordo del senatore con i quadri del califfato
Califfo, prima e dopo
Il senatore con la banda anti-Siriana Al Nusra
. L’orgoglio di colonialisti di vario tipo, attivi in Africa e Asia. La decapitazione non è un monopolio