La Francia non la ritiene prioritaria. Addio alla Tav Torino-Lione

Pubblicato da  il 25 giugno 2013.

Di Maria Ferdinanda Piva – Fonte: Blogeko

adieu LGV Lyon-Turin

Addio alla Tav Torino-Lione. Non importa se l’Italia continua a sognare i mega appalti e la grande opera, non importa se taglia la sanità ma non i soldi per scavare un inutile buco di 50 chilometri sotto le Alpi: lo ha ormai deciso la Francia, dove giovedì saranno ufficializzate le conclusioni della commissione Mobilité 21, incaricata dal Governo di individuare le priorità fra i 70 progetti di grandi infrastrutture legate ai trasporti.

Le anticipazioni sono riassunte dal prestigioso Le Figaro nella cartina sotto il titolo: in grigio le linee ferroviarie ad alta velocità (LGV) già esistenti o già in costruzione; in giallo le linee ferroviarie (non necessariamente ad alta velocità) da realizzare entro il 2030; in rosso quelle a cui pensare fra il 2030 e il 2050. La Lione-Torino è in rosso.

A Le Figaro risulta che prima del 2030 verrà avviata una sola nuova linea ferroviaria ad alta velocità, la Bordeaux-Tolosa, ed una seconda linea ad alta velocità potrebbe essere ripescata e considerata come prioritaria ma solo a determinate e non meglio definite condizioni.

Se anche il salvagente venisse lanciato proprio alla Torino-Lione, si tratterebbe quindi di una priorità condizionata e non assoluta.

Fino a giovedì i giochi sono ancora teoricamente aperti, certo. Potranno esserci dei cambiamentinella mappa: Le Figaro lo dice esplicitamente.

Ma l’entità del giallo è commisurata ai (pochi) soldi disponibili nelle casse francesi e la commissione incaricata della spending review raccomanda di privilegiare le necessità dei pendolari: vedete in giallo le “tangenziali su rotaia” da costruire attorno a Lione, a Marsiglia e nell’area di Parigi. Con la speranza che l’Italia prenda atto. E prenda esempio, soprattutto.

Sottolineo ancora una volta le cose fondamentali che di solito i maggiori media non dicono: in Italianon è ancora neanche completata la progettazione della Tav Torino-Lione e non è aperto nessun cantiere (è solo iniziato lo scavo di un tunnel geognostico per raccogliere dati utili a perfezionare il progetto, nella prospettiva di usare quello stesso tunnel come uscita di sicurezza del traforo principale); esiste già una linea ferroviaria fra Lione e Torino, è fresca di ammodernamento ed è ampiamente sotto utilizzata.

E soprattutto ricordate una cosa. I No Tav hanno fatto un favore all’Italia impedendole di sperperare inutilmente una montagna di soldi pubblici, dal momento che per ogni euro proveniente da Bruxelles l’Italia ne avrebbe sborsati altri 25. Estratti dalle nostre tasche, casomai ci fosse bisogno di specificare.

http://www.informarexresistere.fr/2013/06/25/la-francia-non-la-ritiene-prioritaria-addio-alla-tav-torino-lione/

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 Torino-Lione, sorpresa: la Savoia non ci crede più

Tav, la resa dei conti – Da: L’Espresso – Repubblica

L’inchiesta

di Federico Ferrero

A fine luglio nel cantiere della Valsusa arriva l’enorme ‘talpa’ meccanica che divorerà la montagna. A quel punto, dice il presidente della commissione, l’opera sarà irreversibile. E la protesta rischia di esplodere

(24 giugno 2013)

Foto di Francesco Anselmi per l EspressoFoto di Francesco Anselmi per l’EspressoArriva la grande talpa che scaverà la montagna. E così al cantiere Tav torna l’allarme. Si temono azioni di disturbo e nuovi scontri in Clarea, dove i recinti sono controllati a vista da polizia e soldati. L’architetto Mario Virano, classe ’44, torinese di Rivoli, è presidente della commissione italo-francese sull’alta velocità e dirige l’osservatorio tecnico Torino-Lione.

Gli scontri al cantiere di Chiomonte dello scorso maggio hanno avuto conseguenze?
«No, lo scavo del tunnel geognostico procede regolarmente, al ritmo di un paio di metri al giorno, nonostante isolate azioni di disturbo, a danno di operai che arrivano o se ne vanno dal cantiere. Rispetto ai tempi concordati siamo addirittura in anticipo di qualche mese. I primi 240 metri si scavano con la tecnica manuale, e ne mancano un centinaio; da fine luglio, si passerà allo scavo meccanizzato con la cosiddetta talpa: è una fresa enorme, lunga 150 metri. Già sappiamo che sarà un obiettivo sensibile».

Temete davvero che qualcuno voglia farla saltare in aria?
«La talpa non rappresenta solo un salto di qualità tecnico, perché scaverà a un ritmo cinque volte maggiore rispetto all’attuale, ma anche un simbolo. E’ un segno dell’irreversibilità della lavorazione: non voglio dire che andrà avanti per conto proprio, ma certo non tornerà indietro. C’è chi lo vorrà impedire, ma è una sparuta minoranza. Niente a che vedere con le manifestazioni popolari di dissenso».

Per il tunnel principale manca l’approvazione del progetto definitivo.
«Sì, perché lo abbiamo sottoposto per intero alla valutazione di impatto ambientale. Il Cipe aveva chiesto di far riesaminare solo le parti modificate rispetto al preliminare; noi, però, avevamo preso un impegno con i sindaci e lo stiamo onorando. E’ ragionevole ritenere che l’approvazione arriverà in autunno; nel frattempo, il governo ha approvato il disegno di legge per ratificare l’accordo Italia-Francia. Dopo la pausa estiva, il Parlamento lo approverà e nascerà il promotore, un ente che sostituirà la Ltf nella gestione del cantiere».

Il decreto legge, però, ha spostato 524 milioni che servivano per la Tav.
«Sono soldi accantonati fino al 2016, al momento non ci servono. Il ministro Lupi ha chiarito che si tratta di un’operazione temporanea e di cassa, che noi condividiamo».

Alcuni sindaci della valle hanno interpellato la Procura e la Corte del conti. Sui 24 miliardi di costo complessivo, quanto pagherà l’Italia?
«La sezione transfrontaliera costa 8,3 miliardi. La commissione Ue ha già confermato di volerla finanziare al 40 per cento. Il resto riguarda i singoli Stati: l’Italia sta varando il progetto preliminare. Sul progetto definitivo si potrà chiedere un contributo supplementare, intorno al 20 per cento»

Vi si accusa di essere sordi con i Comuni della valle. Ci sono accordi siglati?
«I due comuni oggetto di cantiere sono Susa e Chiomonte. Con loro c’è un’interlocuzione quotidiana: riceveranno a breve i primi 10 milioni stanziati per vari lavori di tutela. Altri comuni, che per ragioni di politica economica sviluppano una più o meno legittima battaglia contro la Torino-Lione, non sono sul territorio del cantiere. Certuni non sono nemmeno interessati dall’intera linea Tav».

Pagina 1 di 1, totale messaggi: 5

1.      Egregio sig. pietrosandro, per dimostrarLe la superficialità di alcune Sue affermazioni, si può prendere ad esempio l’argomento Terzo Valico. Quasi ogni giorno compaiono notizie in merito alle contestazioni da parte delle popolazioni interessate. Ne cito un paio di oggi: http:/…

Inviato da sterogange il 24 giugno 2013 alle 22:30

2.      Sono favorevole al TAV in Val di Susa, perchè -sono astemio, perciò non m’importa se non verrà più prodotto il ricercato vino dell’Avanà -desidero essere tra quei pochi fortunati e ricchi viaggiatori che risparmieranno fino al 35% del loro tempo per rec…

Inviato da sterogange il 24 giugno 2013 alle 16:10

3.      Questo della TAV è un delirio basato sul nulla. In Svizzera sono stati scavati 4 tunnel di base, uno anche più lungo di quello della Torino-Lione, senza alcun problema, sul lato francese del tunnel hanno scavato 3 discenderie come quella del cantiere di Chiomonte senza problemi, tra It…

Inviato da pietrosandro il 24 giugno 2013 alle 13:12

4.      Continuiamo a farci fare tutto questo — Votando PD-L : Viva l’ IMU ! Vivala TAV dei mafiosi !

Inviato da genr034 il 24 giugno 2013 alle 11:00

5.      Stando al governo forse si aveva qualcosa da dire. Ora si può solo protestare…

Inviato da raul35 il 24 giugno 2013 alle 09:12

Nel 2014 nessun fondo per i malati gravi – un esempio di eugenetica applicata dalla società civile “democratic a”

Ma.Mas.

 Le malattie degenerative e le malattie rare rappresentano un importante banco di prova per la tenuta del Sistema sanitario nazionale. Tantissime famiglie sono costrette ad affrontare il problema in solitudine. Stato ed Enti locali sono sempre più distanti dalle esigenze dei pazienti, più volte costretti a manifestare con le proprie sedie a rotelle sotto le finestre dei Ministeri. Una scena indegna per un Pese che vuole continuare a dirsi civile. Sul tema della Sla è intervenuto Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista: “Il 21 giugno, si celebra la Giornata mondiale sulla Sla, la sclerosi laterale amiotrofica. In Italia c’è poco da celebrare perché a parte la miseria di 275 milioni di euro per la non autosufficienza elargita dal governo Monti dopo le clamorose proteste dei malati Sla del Comitato 16 Novembre, arrivati addirittura a fare lo sciopero delle batterie che le tengono in vita, nel 2014 non è previsto nemmeno un euro per il fondo nazionale per la non autosufficienza e zero anche per quello per le politiche sociali! Il governo è vergognoso perché trova i soldi per salvare le banche invece di stabilizzare risorse sufficienti, almeno due miliardi di euro, per rispondere ai bisogni della cittadinanza” “Il governo la smetta di fare promesse – accusa il leader del Prc – servono fatti concreti, a partire dal ripristino dei fondi nazionali almeno al livello del 2010. Le risorse basta prenderle dai ricchi, con una tassa sui grandi patrimoni sopra gli 800mila euro, e dal taglio alle spese inutili, come quelle militari e per la Tav”.

 22 Giugno 2013 12:00:00 – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=21652


Salute, nuovo studio collega oltre 7.000 tumori ai ripetitori di telefonia cellulare

ripetitore-cellulari

L’esposizione alle radiazioni dei “ripetitori” (più correttamente Stazione radio base) può essere responsabile di oltre 7.000 decessi a causa di tumori? Secondo una ricerca che arriva dal Brasile, i fatti parlano da soli. Lo studio ha dimostrato l’esistenza di un collegamento diretto tra i decessi per cancro e le reti mobili cellulari nella zona di Belo Horizonte, la terza città del Brasile.

 Da cosa deriva questo collegamento diretto?

 Oltre l’80% di coloro che sono deceduti a causa di determinati tipi di tumori risiedevano a circa 500 metri da uno delle centinaia di ripetitori di telefonia cellulare che popolano la città.

 I tumori oggetto della ricerca (prostata, seno, polmoni, reni, fegato) sono quelli associati all’esposizione ai campi elettromagnetici.

 Da cosa deriva questo collegamento diretto?

 Oltre l’80% di coloro che sono deceduti a causa di determinati tipi di tumori risiedevano a circa 500 metri da uno delle centinaia di ripetitori di telefonia cellulare che popolano la città.

 I tumori oggetto della ricerca (prostata, seno, polmoni, reni, fegato) sono quelli associati all’esposizione ai campi elettromagnetici.

 Vallette1[1]

Si tratta di una questione molto scottante, e riguarda in primis gli utilizzatori di cellulari, e persino chi non li usa. Coloro che evitano la tecnologia mobile, o che si premurano di indossare gli auricolari per proteggersi dalle radiazioni dannose, sono comunque soggetti alle radiazioni delle Stazioni radio base.

 Lo studio Brasiliano è uno studio isolato?

 Studi relativi ai ripetitori per reti mobili che hanno esaminato la relazione tra l’esposizione alle radiazioni e i tumori sono state condotti anche nella città di San Francisco, oltre ad Austria,Germania e Israele. Tutti gli studi sono giunti alla medesima conclusione: vivere a una certa prossimità da un ripetitore aumenta il rischio di cancro da 2 a 121 volte, a seconda del tipo di cancro rilevato.

 Adilza Condessa Dode, uno degli ingegneri ricercatori e coordinatrice dello studio brasiliano, si rivolge a coloro che sono turbati dalle radiazioni dei ripetitori e spiega che il Brasile non è di certo il solo in questa situazione, “i livelli di radiazione, sono alti e pericolosi per la salute umana. Più vicini si vive a un’antenna, maggiore sarà l’esposizione al campo elettromagnetico.”

 Lo studio si è concentrato solo su una città del Brasile. Ma ciò vale universalmente: l’Italia stessa ha visto negli anni recenti un proliferare di ripetitori a causa del numero in continua crescita di cellulari e della necessità di maggiore copertura di rete.

 La prova schiacciante

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Un numero sempre maggiore di organizzazioni e molti altri studi, non fanno altro che avvalorare i risultati dello studio brasiliano. Persino l’Organizzazione Internazionale per la Ricerca sul Cancro (International Association for Research on CancerIARC), dopo avere esaminato le varie ricerche ha concluso e sottolineato che le onde elettromagnetiche, incluse le radiazioni emesse dalle Stazioni radio base, sono un possibile cancerogeno.

 Perché i ripetitori delle reti mobili sono così pericolosi?

 Il pericolo deriva dalla costante attività delle Stazioni: emettono radiazioni da radiofrequenza pulsata. E’ stato provato da migliaia di studi che questa radiazione causa un danno biologico al corpo, che precede la malattia.

 Possono infatti, essere annoverate altre conseguenze all’esposizione, oltre al cancro: mutazioni genetiche; disturbi della memoria; ostacoli all’apprendimento; insonnia; sindrome da deficit di attenzione; sbalzi ormonali; disturbi cerebrali; sterilità; demenza; complicazioni cardiache.

 Di Filomena Fotia

 Fonte:http://www.meteoweb.eu/2013/06/salute-nuovo-studio-collega-oltre-7-000-tumori-ai-ripetitori-di-telefonia-cellulare/211831/

 http://pianetablunews.wordpress.com/2013/06/25/salute-nuovo-studio-collega-oltre-7-000-tumori-ai-ripetitori-di-telefonia-cellulare/


AFGANISTAN: Attacco al Ministero della Difesa e alla CIA

La surreale caccia a Snowden, uno dei 5 milioni di informatici utilizzati per lo spionaggio sistematico e massivo del resto del mondo (1)

 Coriolano Un assalto armato è andato a segno nel centro di Kabul, dove i Talebani hanno bersagliato non solo il Palazzo presidenziale -come puntualmente riferito dai media uficiali- ma anche il Ministero della difesa e la sede della CIA. Zabiholá Muyahid,  portavoce talebano, ha riferito che “Un importante gruppo di combattenti ha attaccato i locali della CIA, il Palazzo e il Ministero della difesa”. L’operazione è avvenuta quando un folto gruppo di giornalisti e corrispondenti era in attesa per la conferenza stampa del presidente afgano Hamid Karzai. Ma la guerra non era cominciata per mettere fuori gioco i Talebani?

 E’ una disfatta. Tempi duri per gli USA in questi paraggi del mondo. Pensare che vi si si avventurarono perchè convinti di poter vincere -in contemporanea- due guerre in diversi continenti. Sogno frenetico e fugace del postGorbachov. Ora, l’Uzbechistan ha provveduto a chiudere la base militare di Karshi-Khanabad concessa agli USA, e il Kirghizistan ha dato lo sfratto e devono restituire la base di Manas. A questo punto, per evitare che la ritirata dall’Afganistan assomigli alla fuga dal Vietnam, non rimarrebbe che la frontiera terrestre con la Russia, però bisogna negoziare con Putin. Sullo sfondo della vicenda finanziaria di Cipro, da più parti si segnala che negli incontri con il ministro degli esteri russi Lavrov, nel “pacchetto” bilaterale c’è la concessione del porto di Limassol, ma anche una base aerea nell’areoporto di Paphos. Insomma, la Russia è tornata nel Mediterraneo per restarci.

 Sempre più imbarazzante la vicenda dell’informatico dei “servizi”Edward Snowden, che ha rivelato al mondo in che modo gli USA controllano e filtrano tutte le comunicazioni (2), interne ed esterne, degli amici e dei nemici. Insomma, una pesca a strascico in tutte le condutture in fibra ottica del pianeta, da cui non sono esclusi nemmeno i vertici presidenziali come il G20. La Merkel ha reclamato e chiesto spiegazioni a ameron, perchè gli inglesi fanno altrettanto, e dispongono strutture invidiate persino dai loro “cugini”.

 Snowden dimostra che gli USA spiano tutti, accusa Washington che sta violando in primo luogo la Costituzione, e lo ricercano per…spionaggio (sic). Che fantasia. La caccia sulla rotta Cina-Russia-Ecuador diventa  surreale, affiora un certo affanno per seguire le orme del fuggiasco, e per mettere in guardia il resto del mondo. E’ inoccultabile, palpabile a chiunque, la crescente relatività della rimanente egemonia USA. I vari topolini multipolaristi stanno giocando con il vecchio gatto unipolare.

 (1)

Sowdwn ha fornito dati sullo spionaggio alle telefonate all’interno e fuori degli Stati Uniti (Verizon, Sprint e AT & T), e l’intrusione in e-mail globali, chat, video, immagini, video e il trasferimento di file, e coinvolge le aziende Microsoft, Yahoo, Google, Facebook, Paltalk, Youtube, Skype, AOL e Apple

 (2)

Per il funzionamento di questo apparato edificato dalla paranoia di Washington, quasi 5 milioni di persone -impiegati statali o personale di ditte subappaltatanti- hanno contatto all’informazione “riservata o segreta“. Mentre 1 milione e mezzo sono quelli addetti al maneggio di informazione classificata come “ultrasegreta“.

Pubblicato da titus a 12:41 p.m.

http://selvasorg.blogspot.it/2013/06/afganistan-attacco-al-ministero-della.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+selvas/blog+(Selvas+Blog)


Infarto e ictus: antidolorifici fans aumentano il rischio

domenica 23 giugno 2013

Infarto e ictus: antidolorifici fans aumentano il rischio
L’uso prolungato di alcuni antidolorifici della famiglia dei fans
(farmaci antinfiammatori non steroidei) è associato ad un aumento di
circa un terzo del rischio di infarto, ictus e morte per eventi
cardiovascolari.
È quanto emerso da un’analisi condotta da un gruppo di ricerca
internazionale che vede coinvolto anche l’Istituto di farmacologia della
facoltà di Medicina e Chirurgia ‘Agostino Gemelli’ dell’università
Cattolica di Roma.
I ricercatori hanno preso in considerazione i risultati di 639 trial
clinici per un totale di oltre 300 mila persone coinvolte e analizzato i
dati dei singoli pazienti al fine di predire gli effetti avversi dei
fans. Per questi è emerso un rischio più elevato di complicanze
vascolari, in particolare a livello cardiaco, e un rischio da 2 a 4
volte superiore di emorragia gastrointestinale, che tuttavia raramente
risulta fatale. Si calcola che per ogni 1.000 soggetti trattati in
questo modo si verificano tre infarti in più di cui uno con esito fatale.

I principi attivi collegati al rischio sono il diclofenac e l’ibuprofene.
Pubblicata su The Lancet, la ricerca suggerisce pertanto che la scelta
di una terapia di lunga durata con fans debba essere fatta in modo
ragionato, scegliendo l’antidolorifico giusto, soprattutto se il
paziente è già a rischio cardiovascolare, e informando adeguatamente il
paziente circa i potenziali rischi legati a questi farmaci.
“Sulla base di queste ricerche – riferiscono gli autori – dovremmo
raccomandare ai pazienti di assumere le dosi efficaci più basse di
questi farmaci per il più breve tempo possibile necessario al controllo
dei sintomi”.
Fonte: informasalus.it
Fonte: laleva.org

Mangime OGM trasforma stomaci di suini in poltiglia!

domenica 23 giugno 2013

Foto scioccanti rivelano gravi danni causati da soia e mais OGM.

Studio pubblicato congiuntamente su GM Watch e Sustainable Pulse.

 

Per iniziare consiglio di leggere il caso di questo allevatore danese:

 Soia OGM legata a danno della salute nei suini – un dossier danese

 Il dossier appena pubblicato dalla Ong “GMfree Cymru” presenta il caso dell’allevatore danese Borup Pedersen che, nell’Aprile dello scorso anno, decise di cambiare la dieta dei suoi maiali passando da mangimi a base di soia geneticamente modificata ad alimenti Ogm-free, annotando i cambiamenti osservati nella salute degli animali.

………….

continua QUI,   Leggi il dossier .pdf

Leggi anche

Esclusivo. Ricercatori francesi: “Gli OGM sono fortemente tossici e spesso letali”

“Effetti avversi … effetti tossici … prove evidenti”

 (NaturalNews) Se avete problemi di stomaco o problemi gastrointestinali, un nuovo studio condotto dal Dr. Judy Carman può aiutare a spiegarvi il perché: maiali alimentati con una dieta di soia e mais geneticamente modifiati hanno mostrato un aumento del 267% di una grave infiammazione dello stomaco rispetto a quelli nutriti con diete non OGM. Nei maschi, la differenza è ancora più marcata: un aumento del 400%. (Per la cronaca, la maggior parte dei bambini autistici sono maschi, e quasi tutti hanno una grave infiammazione intestinale.)

 Lo studio è stato condotto su 168 giovani maiali in alcune fattorie ed è stato effettuato su un periodo di 23 settimane da otto ricercatori in tutta l’Australia e gli Stati Uniti. Capo della ricerca, il Dott. Judy Carman, dell’Istituto di Sanità e la ricerca ambientale in Kensington Park, in Australia. Lo studio è stato pubblicato sul  Journal of Organic Systems, una rivista scientifica peer-reviewed.

 Lo studio è il primo che dimostra quello che sembra essere un collegamento diretto tra l’ingestione di mangimi OGM e danni misurabili neglistomaci di questi animali. I test hanno inoltre dimostrato anormali aumentti di peso dell’utero degli animali alimentati con diete OGM, sollevando ulteriori interrogativi circa la possibilità che gli OGM possanoo provocare danni agli organi riproduttivi.

I fautori della scienza delle piante OGM rapidamente hanno attaccato lo studio, annunciando che non vi è alcuna prova che colleghi gli OGM ai danni biologici su tutti gli animali della sorta. E sono determinati a continuare a crederlo, anche se questo significa ignorare selettivamente l’onda di marea sempre più profonda e innegabile di studi scientifici che hanno ripetutamente dimostrato che gli OGM sono collegati a gravi danni organici, a tumori e cancro e a casi di morte prematura.

 Per saperne di più:

http://www.naturalnews.com/040727_GMO_feed_severe_inflammation_pig_stomachs.html#ixzz2W5UVKGhr

http://scienzamarcia.blogspot.it/2013/06/mangime-ogm-trasforma-stomaci-di-suini.html

 

ECCO GLI ALLEATI DELLA CANDIDA REGINA ELISABETTA E DI UN PRESIDENTE NERO DI DENTRO E DI FUORI

http://realtofantasia.blogspot.it/2013/06/ani-ecco-gli-alleati-della-candida.html


Duecento anni fa, i pellerossa scotennavano i nemici. Oggi lo fanno gli alleati della NATO, portando via tutta la testa come souvenir.

 Chi è debole di stomaco  o normalmente sensibile si astenga dal vedere.

 Questi sono i ributtanti amici della Regina Elisabetta II che invocano gli interventi umanitari a favore dei loro amici massacratori immortalati in questo orrendo video che deve circolare per fermare il massacro.

 . Il Governo inglese, per ammissione dello stesso David Cameron ha organizzato assieme ai sauditi ed all’emiro del Katar questa strage insensata mirante a distruggere la florida economia siriana e ad ottenere la spartizione della Siria in piu staterelli non in grado di costituire un “pericolo strategico” per i paranoici della Geopolitica.

 Francamente non pensavamo possibile che un Presidente USA, eletto dal popolo americano potesse voler partecipare ad un tale selvaggio vilipendio di vivi e di morti assieme agli attentatori dell’11 settembre 2001.

 Questo video è stato cancellato piu volte con la motivazione che violava i diritti di autore di qualche complice dei – stavo per dire assassini – macellai.

 Fatelo circolare velocemente perché durerà poco on line. Mostratelo a tutte le persone che potete,  a favore di chi viene invocato l’intervento umanitario a spese dei contribuenti italiani ( spese NATO) ed europei ( sempre a spese nostre).

C’è anche una scena di esecuzione di ribelli contro un camion militare da parte dei lealisti. La revolverata sembra un gesto di cortesia al confronto.

 clikkate sul link e tenete a portata di mano un bacile per vomitare, poi mandate il video a Deputati, Presidenti delle Camere e Tribunale Penale Internazionale, prima che diano il premio Nobel per la pace anche a Cameron o al compagno di merende che ha messo agli esteri.

 VIDEO

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=y9cNYrIUOYU

 fonte: http://corrieredellacollera.com/2013/06/21/ecco-gli-alleati-della-candida-regina-elisabetta-e-di-un-presidente-nero-di-dentro-e-di-fuori-arabi-per-arabi-preferivamo-gli-amici-di-lady-diana/

http://www.stripes.com/news/former-africom-chief-ward-still-on-active-duty-pending-probe-1.178786

http://www.fpif.org/blog/wikileaks_africom_commander_ward_the_beneficiary_of_gaddafis_wit_and_wisdom

http://aurorasito.wordpress.com/2012/12/02/libia-fallimento-della-nato-in-libia-e-sconvolgimento-dellus-army/


Le Ruote girano. La Flotta Russa é Ospite gradito a Cipro.

24 giugno 2013

Giuseppe Sandro Mela.

   Le ruote della fortuna girano sempre più veloci di quanto non possa sembrare. Venti anni or sono la Germania si comprava i resti della Ddr a colpi di sanissimi marchi. Oggi i Russi di Putin sono riusciti a conquistarsi un valido amico nel Mediterraneo, e con lui quella base navale che avevano sognato da più di due secoli.

  Non stanno variando soltanto gli equilibri culturali, economici e sociali, ma anche quelli militari: il contesto strategico.

 Churchill soleva dire, e con ragione, che tutti i popoli hanno il malvezzo di non ascoltare a sufficienza i militari in tempo di pace e di farlo troppo durante le guerre.

  Viene sempre però il momento in cui la potenza militare si dispiega, ed in quel tempo l’agibilità di basi militari all’estero, specie se messe in zone strategiche, diventa una carta assai importante nel condizionare la politica estera.

   Anzi, diciamolo pure apertamente: senza esercito non esiste politica estera.

   L’Europa sta perdendo un altro pezzo.

    ruvr.ru. 2013-06-24. La Flotta Russa é Ospite gradito a Cipro.

  Ventiquattro ore dopo l’incontro con il collega russo Serghej Lavrov a San Pietroburgo nell’ambito del XVII Forum economico internazionale il ministro degli Esteri cipriota Ioannis Kasulidis ha assicurato “La Voce della Russia” che nei rapporti tra Cipro e Russia “le nubi si sono dissipate” e che ambo le parti stanno preparando intensamente una serie di accordi che saranno firmati dai presidenti Vladimir Putin e Nicos Anastasiadis.

 

Terra muta – libro di Gianni Lannes sui terremoti artificiali

Sembra un romanzo di fantascienza, ma non c’è alcun intento di stupire con effetti speciali. Spesso la verità è a tal punto inverosimile da prestarsi ad essere interpretata come un parto della fantasia. Allora, il responso finisce inevitabilmente per essere più di uno. Sarà il lettore a stabilire se questa storia è fantastica e inverosimile, fantasiosa ma verosimile, o inverosimile ma autentica.

Vorrei solo che il meraviglioso ed immenso dono ricevuto in dote dall’essere umano, quello di poter osservare l’universo circostante e fare congetture su di esso, tornasse ad essere un patrimonio critico fondamentale della collettività. Sono consapevole di quanto fragile sia l’autonomia di pensiero, quanto la presunzione di ragionare su determinati argomenti fuori moda (scomodi o spigolosi), per comprendere i quali, a ben vedere, sono sufficienti basi elementari di sapere…

Allora, naturale o artificiale? Sembra un miracolo in divisa stellare la genesi sismica che attanaglia lo Stivale. Nel frattempo si contano vittime e si registrano danni.  Insomma, nel terzo millennio regna la paura: la più importante arma di distruzione di massa delle coscienze, già annichilite…

Perché non si fanno ricerche scientifiche indipendenti sulle cause artificiali dei terremoti? Cosa sono le armi sismiche in dotazione al governo USA? Qual è il vero funzionamento di HAARP, AMISR e PAMIR? Perché in Italia gli addetti ufficiali (civili) alle rilevazioni sismiche censurano e scremano i dati sensibili?…

C’era una volta L’Aquila, presto dimenticata al suo destino di macerie all’aria. Così affiorano i ricordi di una  strage umana sepolti nella memoria. Alla sei del mattino affiorava la luce, si apriva dal cielo per illuminare le lacrime. C’era un odore di terra marcia. E i rumori erano solo quelli delle macerie, come una pietra d’argilla che si sgretola fra le mani. Sedici bare: Spoon River di bimbi sotto i miei occhi perduti per sempre…

I terremoti fanno sempre dei morti come delle guerre, anzi sono i conflitti dell’era moderna, il progresso tecnico che avanza inesorabilmente con la benedizione della santa scienza. Numeri che divorano anche il dolore, come i  corpi allineati sotto gli alberi a Paganica, pietosamente nascosti dalle coperte…

Rabbia è la parola spontanea, quando sono anni che si classifica il territorio nazionale, mettendo in luce quanto sia esposto a rischi naturali, ma senza profferire verbo su quelli artificiali, innescati dalla mano armata del potente alleato USA. Al popolo italiota sembra di poter vivere in Scandinavia, ma il terremoto dell’Aquila e poi dell’Emilia ci ricorda brutalmente che non è così, che nel giardino d’Europa ci sono alluvioni, frane ed eruzioni vulcaniche, che in buona misura possono essere previste, e terremoti di cui, invece, non si sa né l’ora o il giorno né tanto meno il mese o l’anno in cui si scateneranno. E’ però certo che lo faranno e ormai si sa bene dove…

Nelle lingue del Sud, negli idiomi del Mezzogiorno, nei dialetti del Mediterraneo, la parola “tarramut” rende il significato principale di terremoto, ovvero terra che trema, suolo che vibra, da cui anche tremiti (Isole Tremiti al largo del Gargano) o tramite, collegamento, quindi terra che unisce (Adria da cui Adriatico è il ponte di isole che univano la penisola italica e quella balcanica). Senza alcuna pretesa filologica. La polisemia è voluta, aperta: terra muta, silenziosa, in ascolto, in osservazione, in-difesa, in movimento, in evoluzione. Ecco lo sconvolgimento o scuotimento finale a cui approdare: terra liberata…

Dall’alto è come guardare una guerra in televisione, un raccapriccio schermato appena dalla lontananza del cielo. Ma quando l’elicottero scende ruotando l’aria, quei volti che alzano gli occhi dal basso, fra le macerie sfarinate, che si sono improvvisamente accumulate lì accanto sui resti delle case, è come se avessero le stesse lacrime di tutti quei mobili sfracellati, delle quinte spezzate dei palazzi. Uno, in particolare, mi ha fatto tremare i polsi come l’assedio di Sarajevo: la casa dello studente…

… Non c’è più il futuro di una volta, bensì il vuoto moribondo. Gli esperimenti vanno in onda sotto gli occhi annebbiati del mondo. I giochi di “prestigio” hanno fatto impazzire il clima in un giorno imprecisato del terzo millennio moderno. Scocca la mezzanotte ed arriva la catastrofe sotto forma di una strana nevicata. Un nemico disumano avanza inesorabile e minaccia la vita dal cielo.  Regna il buio assoluto, mentre il freddo è in agguato durante l’estate…

Una misteriosa catastrofe ha distrutto ogni cosa o quasi. In quello che un tempo era chiamato il “Giardino del Vecchio Continente”, soltanto pochi esseri umani sono sopravvissuti e la maggior parte delle specie animali e vegetali si sono estinte. Le api non hanno resistito, forse memori della previsione di Einstein. Anche le formiche sono sparite. Perfino gli addomesticati soloni dell’antisistema sono stati tutti annientati. Restano topi, scarafaggi, ibridi replicanti ed uno sputo di negazionisti al soldo del miglior offerente. Peggio di un inferno. Ovunque calano le tenebre. Il benessere effimero si è dissolto in un amen. La gente del fast food di entusiaste idee razziste, che un tempo si adagiava all’ingrasso di cibi industriali senza qualità (organismi geneticamente modificati dalle multinazionali farmaceutiche), e derideva i rari contadini che fruttificavano la terra, adesso si dimena, urla e da’ fiato al dolore. Ma è tutto inutile, in un mondo anestetizzato dal consumo senza limiti. Il destino delle merci umane a poco prezzo è già segnato dalle nebbie apocalittiche del nuovo sistema mondiale…

Ci siamo Rockefeller? Pronto Rothschild! Ora lo sponsor bancario reclama tutta la torta planetaria.  Allora, quale verità?… Percezione: il mondo che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi è reale. Realtà: questo mondo è una beffa, un complesso inganno ordito dalle onnipotenti intelligenze artificiali che controllano l’umanità…

Drin, drin, drin…! L’apparecchio è rovente, ormai tuona al limite della fusione fredda. Una telefonata al ricercatore inviso ai compromessi, per scaraventarlo giù dal letto. L’avvertimento telegrafico lo ha strappato senza remore al sonno inquieto, quando aveva già deciso di gettare la spugna. «Ho avuto un incubo» risponde Lucien all’interlocutore…

Quando arrivò la fine soffiava una brezza leggera da Sud, un libeccio debole. Nella base dell’Aeronautica a Ghedi, a meno di 100 chilometri da Milano, la bomba atomica targata USA, modello B 61 da 170 chilotoni – uno dei 90 ordigni conficcati nello Stivale all’insaputa del popolo italiano – esplose casualmente, ironia della sorte, per un errore umano di un addetto alla sicurezza. Un ufficiale alleato nato a Dallas, che per disprezzo della colonia sottomessa, e ignoranza abissale non spiccicava una parola in lingua italiana. Nel medesimo istante Lucien si svegliò, mentre era preda della classica allucinazione: la lotta dell’uomo contro la macchina. La luce malaticcia del sole filtrava attraverso le persiane del suo studio in riva all’Adriatico, e lui rimase pigramente a guardare le figure danzanti che la generosa stella – lontana anni luce – disegnava sulla parete incorniciata dalle sue immagini ritratte nel mondo. Non ebbe il tempo di riflettere ed un boato annichilì i tramortiti raggi rendendoli sempre più sottili e tenui. Lui non lo sapeva con certezza, ma intuiva il pericolo…

Era una questione di fiuto, o meglio di sintonia cosmica. La radio emise un ticchettio e poi iniziò a ronzare. L’aveva regolata per la sveglia delle cinque. Mentre allungava la mano per spegnerla, sentì la voce del cronista Rai annunciare il cosiddetto incidente: «Le autorità di Governo invitano la popolazione italiana a mantenere la calma: a non abbandonare le proprie case e i posti di lavoro. La situazione è sotto controllo e non c’è alcun pericolo». Una seconda esplosione ad Aviano di un ordigno nucleare gemello, eredità della guerra fredda  – per cause ignote – non lasciò scampo ai residenti nel mitico Nord Est, politicanti da strapazzo e razzisti compresi: gli abitanti di Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto non ebbero il tempo di rifiatare. Svanì in un lampo il deposito bellico di Camp Darby a Livorno – imbottito di bombe nucleari miniaturizzate e proiettili all’uranio impoverito che avevano fatto ammalare circa 3 mila militari italiani, a centinaia già deceduti senza un riconoscimento di responsabilità dello Stato. La Toscana si volatilizzò in un amen. Proprio da questo avamposto erano state rifornite le guerre degli ultimi 4 lustri. Nello stesso modo gli armamenti proibiti disintegrarono  la base militare di Sigonella in Sicilia. Il risveglio consequenziale dell’Etna contribuì a scatenare il panico in milioni di individui: gente costantemente disinteressata alla vita sociale e al progresso spirituale che si trasformò in polvere in un battito di ciglia.

Finalmente Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Camorra, Basilischi, Sacra Corona Unita e varie Società criminali sparirono per incanto bellico, e non certo per impegno delle Istituzioni; allo stesso modo fu annientata tutta l’accozzaglia di partiti e di parassiti in divisa (con o senza stellette) che hanno succhiato il sangue all’intera nazione dal 1861. L’incredulità si sparse in un baleno dal profondo nord al vituperato sud, ma non ebbe la possibilità di ragguagliare un straccio di pensiero. Non fu l’apocalisse  ma la paralisi si materializzò fulmineamente e senza tregua. Caos, morte e distruzione ovunque. Insomma, un unico olocausto come Dio comanda che non risparmiò i lussi ostentati ed i privilegi mostruosi del Vaticano, Papa in primis e cardinali in pompa magna. L’alba iper-tecnologica salutò il buio dilagante di una notte morente in un pianeta all’ultimo stadio. Solo allora si spense per sempre il cicaleccio delle radiotelevisioni sotto padrone e abortirono nel vuoto le veline di regime. Le deflagrazioni atomiche avevano contaminato l’atmosfera terrestre in modo irreversibile. I contatori geiger erano letteralmente impazziti. Ai venti toccò l’involontario compito di propagare il pulviscolo mortale nell’intero globo per l’ultimo respiro letale.

Anche gli sceriffi a stelle e strisce, i gendarmi che avevano depredato e violentato impunemente Gaia per decenni con il plauso dell’Onu, assassinando milioni di esseri umani mediante la benedizione delle Religioni, con il beneplacito di Chiese, Sinagoghe e Moschee, erano stati finalmente dissolti nel nulla da cui provenivano. Poco dopo il Mediterraneo cominciò lentamente a bollire e la penisola italica fu condensata in vapore. Per una sorta di legge cosmica del contrappasso, peggior sorte toccò a Svizzera, Francia,  Germania, Russia e Gran Bretagna che avevano trasformato mari ed oceani, all’insaputa delle rispettive popolazioni, in cimiteri nucleari, cancellando ogni forma di vita, comprese le innocenti formiche.

Neppure gli sparuti arricchiti  e potenti scamparono alla fine del mondo piombata all’improvviso:  i soci d’affari Rockefeller & Rothschild (con relative progenie) – a capo del club Bilderberg e della Commissione Trilaterale a cui erano affiliati tutti i vip italioti senza distinzioni effimere di partito, compresi i numerosi pennivendoli  dell’Ordine Giornalistico – non se l’aspettavano e morirono all’istante provando per una volta la sofferenza dei comuni mortali. I casati di questi miliardari  avevano controllato per un paio di secoli governi e multinazionali del crimine, perseguendo sulla pelle dell’umanità il disegno disumano di un nuovo ordine mondiale. Le esplosioni nucleari continuarono a propagarsi dall’Europa – dove gli Usa avevano ammassato ben 480 ordigni atomici – alla Russia che sentendosi attaccata bombardò gli States. Alla fine il bilancio a cifra tonda: nessun “homo sapiens” sopravvissuto.

Quando scoppiò la pace, l’intero genere umano non esisteva più, spazzato via nel ventunesimo secolo da un oscuro fenomeno, noto già ai tempi di Darwin sotto il nome di estinzione della specie più deleteria. In fondo l’evoluzionismo non è una preghiera, ma una scommessa aperta col caos. Comunque, non importava ormai più, perché nessun libro di scuola avrebbe tramandato ai posteri in un prossimo futuro questa storia. Non ci sarebbe stato il domani.

Un incubo radioattivo: ecco cos’era. Un sogno infernale che annunciava un tragico presagio trascinato dalla notte del dottor Stranamore. Indubbiamente l’influenza di Stanley Kubrick – anche attraverso il film 2001: odissea nello spazio – si era sedimentata nell’inconscio di Lucien. Un terribile rischio permanente per l’umanità intera, trasformato in un pazzesco percorso di morte. Un conto alla rovescia per il disastro senza ritorno. Per Lucien il sussulto partì dal cuore scuotendo il suo corpo. Si risvegliò come in seguito ad una rianimazione cardiaca. Si toccò il viso, sfiorò il letto: “Non sono morto!”  esclamò il giornalista senza apparente paura. Era solo una maledetta visione onirica, un incubo illuminante dentro un altro incubo senza uscita, reso reale dagli ultimi avvenimenti di cui era venuto a conoscenza. Restò immobile nel giaciglio di Procuste: un paio di secondi dopo, il cuore riprese il suo ritmo regolare. Lucian spalancò i suoi occhi: l’anima vibrò a lungo e lui annotò sul suo diario: «Un mondo nuovo nasce da una rivoluzione interiore. Il sapere e la bellezza possono salvare l’umanità dolente». L’incubo sembrava più vero della realtà moribonda di tutti i giorni a base di cancro per tanti. E già, perché quelle bombe atomiche – in barba alla volontà popolare che per ben due volte si era espressa contro il nucleare – con decisioni segrete mai ratificate dal Parlamento, sono realmente presenti in Italia. E nonostante il Belpaese abbia aderito al Trattato internazionale di non proliferazione (Tnp), civilissimi piloti tricolore si addestrano a sganciarle dai tornado…

L’Appendice di questo volume, a cui si rimandano gli increduli e i disinformatori di professione, contiene una selezione di prove inoppugnabili per chiunque…

Lucien ha iniziato a vivere la sua nuova vita, libero dall’ossessione di Cassandra, e pronto a guardare nel respiro il suo mare libero, oceano senza confini…

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