I costi occulti dell’atlantismo italiano

GIUGNO 20, 2013 DI BYEBYEUNCLESAM

Eurofighter italiani a difesa dello spazio aereo dell’Islanda fino a luglio!

“Lo scopo della missione, che nasce a seguito del ritiro degli
assetti aerei USA permanentemente stanziati in Islanda, e in
considerazione del fatto che la stessa Islanda non possiede Forze Armate, è quello di assicurare il servizio di sorveglianza dello spazio aereo islandese, alla luce degli impegni che l’Italia ha assunto in ambito NATO.”

Non contenti di ciò, scopriamo: “L’Aeronautica Militare, oltre alla missione in Islanda, sta partecipando alla sicurezza aerea e alla difesa aerea di Slovenia e Albania ormai da anni.”

Triplo evviva!!!

I dettagli sono qui.

Passeggiata notturna in Clarea,battitura ed idranti

idra

Ieri 21 giugno, primo giorno di iniziative al campeggio No Tav Gravella di Chiomonte.

All’appello rispondono un centinaio di persone che, nonostante la pioggia, verso le 21,30 parte per una passeggiata: direzione cantiere in Clarea

L’atmosfera tra i partecipanti è la solita, umore alto e voglia di tornare a disturbare ed a ostacolare quel cantiere illegale,che nessuno vuole.

Numerose le forze di polizia,presenti carabinieri,finanzieri ed esercito tutti rigorosamente in tenuta antisommossa.

Intorno alle 22 si parte dal campaggio Gravella e,attraverso i sentieri si raggiunge la Clarea. Ci si distribuisce lungo le reti del cantiere e si inizia la oramai tradizionale battitura alle reti e ai cancelli.

La risposta della polizia non si fa attendere: prima un idrante, che tenta di allontanare i no tav che spingevano il cancello,fallito questo tentativo di allontanamento ne arriva un secondo. Gli idranti sparano prepotentemente su chi resiste e ad un certo punto i carabinieri decidono di uscire . I no tav senza paura ,resistono e lentamente intonando cori sotto il getto degli idranti rientrano verso il campeggio.

Nuovo appuntamento oggi alle 18,30, al campeggio di Venaus, per un’apericena benefit x la due giorni di iniziative che nel mese di luglio sarà organizzata dalle donne No Tav. A seguire concerti rock e musica occitana al presidio Gravella di Chiomonte.

Marocco: studentessa sgozzata con un rasoio perchè laica

Pubblicato da ImolaOggiESTERI, NEWSgiu 20, 2013

Fadwa Rajoani era dentro la facoltà di Lettere e Scienze Umane
di Agadir, in Marocco. Mentre si recava in aula per seguire la lezione ,
dietro di lei l’ombra di un giovane, 20 anni all’incirca, senza barba o
caratteri tipici del radicalista. Le passa un rasoio sul collo e la
sgozza. Senza pietà. Una lettera giace tra i seni della ragazza:
“l’Islam è la soluzione”.
Unica colpa della studentessa? Aver aderito su Facebook ad una pagina
dal titolo “La laicità è la soluzione”. Nonostante alcuni testimoni
abbiano descritto il volto dell’aggressore alla polizia, per ora non è
stato ancora individuato. Sono in corso ricerche in tutto il territorio
per arrestarlo.
almaghrebiya
http://www.imolaoggi.it/?p=5374

Una triplice crisi rischia di portarci alla Guerra mondiale

Pubblicato da ImolaOggiESTERI, NEWSgiu 21, 2013

Il G8 di Lough Erne (Irlanda del Nord) si è aperto sotto la 
cappa di tre minacce che stanno spingendo il mondo sull’orlo di una
conflagrazione, che potrebbe scoppiare giusto per errore di calcolo.
In primo luogo, il sistema finanziario transatlantico ha raggiunto un
punto di svolta, caratterizzato da accresciute turbolenze sui mercati e
dalla crescente percezione che le politiche di espansione di liquidità
della Federal Reserve e della BCE hanno determinato una situazione
impossibile, in cui ogni sforzo per fermare il pericolo di
iperinflazione potrebbe causare un crollo immediato del sistema.
In secondo luogo, gli scandali sempre più numerosi che colpiscono
l’amministrazione Obama, e lo espongono al rischio concreto di
impeachment, non inducono il Presidente alla moderazione ma al contrario
spingono Obama e la sua cerchia a commettere imprudenze.
In terzo luogo c’è la crisi siriana, su cui Obama ha deciso di spostare
l’attenzione a causa del secondo motivo. Il 13 giugno il portavoce per
la Sicurezza Nazionale del Presidente, Ben Rhodes, ha sostenuto che la
comunità di intelligence USA fosse giunta “con grande certezza” alla
conclusione che il governo di Assad avesse usato armi chimiche. Entro 24
ore dall’annuncio, il New York Times e il Washington Post riferivano che
la decisione di armare i ribelli siriani era stata presa almeno una
settimana prima, ma ci voleva una “prova” che è stata fabbricata proprio
quando il Presidente Obama ne aveva bisogno per cambiare soggetto.
Ben prima di allora, il Primo ministro britannico David Cameron
sosteneva ininterrottamente che Londra era giunta alla conclusione che
Assad avesse usato armi chimiche contro la popolazione. Il governo
francese ha sostenuto le stesse accuse. Sia Cameron che Hollande hanno
esercitato pressioni su Obama perché si sganciasse dai “realisti” negli
USA – segnatamente dal capo degli Stati Maggiori Riuniti – e passasse
armi e bagagli alla linea della soluzione armata.
Il 12 giugno, il ministro degli Esteri britannico William Hague è volato
a Washington per convincere l’amministrazione USA ad armare i ribelli
siriani, in una fotocopia del viaggio di Tony Blair nel 2003 che
precedette l’invasione dell’Iraq.
Il pericolo insito nella nuova fase della crisi siriana è che essa
condurrebbe ad uno scontro diretto tra gli Stati Uniti e la Russia. Alti
funzionari russi, dal Presidente Putin in giù, hanno ammonito che la
cosiddetta “prova” dell’uso di armi chimiche da parte di Damasco non è
convincente. Il principale consigliere di politica estera della
presidenza, Yuri Ushakov, l’ha paragonata alle famose foto mostrate dal
segretario di Stato Colin Powell alle Nazioni Unite per giustificare
l’invasione dell’Iraq, affermando che essa “non appare convincente ai
nostri occhi”.
Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha ridicolizzato l’idea che il
regime di Assad userebbe armi chimiche proprio ora che sta facendo
significativi progressi sul fronte militare, e per giunta in quantità
minuscole, che servirebbero “solo ad auto-denunciarsi”. “Dal punto di
vista militare non ha senso”, ha dichiarato Lavrov.
Anche il segretario generale dell’ONU Ban Ki Moon ha espresso
scetticismo nel modo più diplomatico possibile, affermando che solo
un’inchiesta “indipendente” potrebbe assicurare la “validità” delle
prove presentate dagli USA.
È difficile che al G8 Putin abbandoni Assad al suo destino. A maggior
ragione dopo che alla vigilia dell’apertura del vertice, sono state
pubblicate le rivelazioni sul fatto che gli USA e la Gran Bretagna hanno
il vizietto di spiare i capi di stato dei vertici internazionali, in
prima fila i russi, per ottenere i “risultati desiderati” ai vertici.
A prescindere da quali armi gli USA daranno ai ribelli, la svolta
politica di Obama viene già interpretata da altri come un segnale di via
libera. L’Arabia Saudita ha annunciato che fornirà missili a spalla, e
ha concentrato i propri aiuti sul Fronte Al Nusra e altri gruppi
radicali. Riad investe risorse anche in Libano per combattere gli
Hezbollah, in una alleanza di fatto con Israele.
Per quanto riguarda l’Iran, l’elezione del moderato Hassan Rohani
difficilmente cambierà l’atteggiamento dell’asse Cameron-Hollande-Obama.
Fonte Movisol
http://www.movisol.org/13news106.htm

La rivolta in Brasile, una sfida “mondiale”

Non si tratta più solo di San Paolo. Questo lunedì migliaia di brasiliani sono scesi in piazza nelle principali città del paese. Sono le più grandi manifestazioni dalle lotte per le elezioni dirette del 1980. Brasilia, Belém, Salvador, Curitiba, Belo Horizonte, Vitoria, Porto Alegre, Rio de Janeiro e San Paolo. In queste ultime sono scesi in piazza in centomila secondo gli organizzatori. Dai primi anni ottanta che non si vedevano così tante persone scendere in piazza in Brasile. Le mobilitazioni sono iniziate meno di un mese fa a causa dell’aumento del biglietto degli autobus si sono sviluppate in diverse città brasiliane. Dopo ogni manifestazione, risposte repressive ma al tempo stesso numeri sempre maggiori. All’aumento dei biglietti si è unita la rabbia per l’inizio della Confederations Cup con le proteste fuori dagli stadi. Ma guardando con maggiore attenzione notiamo come già da alcuni mesi i brasiliani stanno mettendo in luce come l’attuale modello politico-economico non risolve i problemi sociali: ricostruiamo gli indizi utili alla comprensione dei fatti. In una scena del film “Queimada” di Gillo Pontecorvo, l’agente inglese William Walker, impersonato da Marlon Brando, dice “A volte le contraddizioni di un solo secolo appaiono in un solo decennio”. Parafrasando possiamo dire che in Brasile le contraddizioni degli ultimi 15 anni si stanno rivelando nell’ultima settimana.

Precedenti
L’anno scorso gli indigeni hanno mostrato la loro insoddisfazione con gesti forti. Alcuni confrontandosi con la questioni delle grandi opere, come il complesso idroelettrico di Belo Monte nella zona nord del paese oppure l’espansione della frontiera del settore agroalimentare che colpiscono i loro territori.
Contro alle previsioni di chi individuava in queste lotte gli interessi particolari di una piccola parte del popolo brasiliano, i lavoratori di Belo Monte hanno accolto l’occupazione indigena contro la costruzione della centrale idroelettrica
. Quegli stessi lavoratori avevano scioperato poco prima per l’aumento dei salari e per richiedere migliori condizioni di lavoro. Anche senza parole d’ordine comuni e apparentemente legati ad interessi corporativi non corrispondenti, i lavoratori di belo Monte hanno riconosciuto gli indigeni come fratelli. Questo è stato il primo indizio.

Negli stati del Mato Grosso do Sul, Mato Grosso, Río Grande do Sul y Paraná, durante l’ultimo mese, gli indigeni hanno affrontato con blocchi stradali e occupazioni di terre, l’arretramento delle politiche di riconoscimento e delimitazione dei loro territori che il governo ha portato avanti su pressioni dell’industria agroalimentare. Hanno affrontato la repressione poliziesca e le azioni dei pistoleros (gruppi paramilitari al servizio dei padroni ndr) che ha causato la morte di due indigeni del mato Grosso del Sud: un terena e un guaraní-kaiowá. In questo stato il movimento dei lavoratori rurali senza terra, le comunità rurali di discendenti di schiavi e altri movimenti contadini si sono mobilitati al fianco degli indigeni per tre giorni, organizzati come Povos della Terra, rivendicando terra per vivere e lavorare. Questo è stato il secondo indizio.

La ribellione contro l’aumento dei biglietti
L’aumento delle tariffe dei biglietti nella maggior parte delle città ha dato vita ad un movimento giovanile per il “biglietto gratuito”. Durante i primi mesi dell’anno ci sono state mobilitazioni di massa che in alcuni casi hanno avuto successo impedendo l’aumento dei costi del biglietto in città quali Porto Alegre e Goiania. Quel che rimase fui la lezione: la lotta paga. Ma è stato durante la scorsa settimana che le mobilitazioni contro l’aumento dei costi del trasporto urbano sono diventate questione politica nazionale.
In occasione della prima mobilitazione una forte repressione ha colpito i giovani che hanno rilanciato con una seconda mobilitazione ancor più numerosa, lo Stato ha raddoppiato l’impegno repressivo e le mobilitazioni sono cresciute ancor di più, si sono estese a tutto il paese e nonostante la propaganda dei media mainstream i sondaggi esplicitano l’appoggio della maggior parte della popolazione nei confronti delle proteste. A nulla sono servite le campagne contro il “vandalismo”. Questo è il terzo indizio.
Nell’ultima manifestazione a Belo Horizonte non c’è stata repressione poliziesca perché la comandante della polizia si è rifiutata di applicare l’ordine giudiziario che imponeva la repressione. Ha preferito appellarsi alla Costituzione del paese che permette la libertà di manifestare ritenendo questa superiore alla richiesta repressiva. Questo è il quarto indizio, anche se questo fatto può essere anche legato a questioni elettorali.

Il Brasile dei Mondiali.
Se i recenti scioperi dei maestri sono stati repressi duramente e il salario dei docenti è stato ulteriormente compresso meno di un mese fa nello Stato del Cearà, emerge in maniera chiara il contrasto con i generosi investimenti statali per le infrastrutture per la Confederations Cup e i Mondiali di calcio. Queste opere, assieme all’avida conquista di aree per operazioni di speculazione immobiliare legata a questi eventi, hanno provocato sgomberi di migliaia di famiglie.
Questi grandi investimenti statali non solo hanno favorito solo le grandi imprese di costruzioni ma hanno anche creato un contesto favorevole allo sviluppo di speculazioni affari per le stesse imprese. L’avvertimento rispetto ad una certa “sospensione” dei diritti democratici durante il campionato mondiale non hanno avuto effetto. Gli abitanti dei quartieri toccati dalla speculazione, sia rispetto alle proprie condizioni di vita che rispetto all’orientamento degli investimenti statali volti a favorire il turismo, si sono mobilitati durante le partite di calcio della Confederations Cup con diversi livelli di organizzazione nelle città di Brasilia, San Paolo e Rio de Janeiro. Questo è il quinto indizio.
Indizi di cosa? Dell’esaurimento di una fase di crisi delle lotte sociali in Brasile. Del rifiuto attivo del modello “neosviluppista” da parte delle classi popolari. Indizi non solo della necessità ma anche della possibilità di una nuova articolazione delle lotte contro l’espansione capitalista. Una nuova alleanza che sappia mettere in questione la riconfigurazione dei rapporti tra le le classi lavoratrici operata dal capitale in espansione. Indizi di una azione diretta continua che proprio a causa della sua persistenza e dello scontro che mette in atto sappia ingrandirsi e continuare per ottenere con le lotte conquiste reali. Per questo è così importante fermare l’aumento del biglietto.
Non solo perché i prezzi dei biglietti li subiscono le classi popolari, anche se proprio i precari son quelli più vulnerabili e maggiormente colpiti dall’aumento. Ma soprattutto perché questa lotta è una possibilità di mutuo riconoscimento e complicità tra le classi popolari per immaginare lotte a venire, con parole d’ordine comuni e per costruire un progetto di paese incentrato sui diritti e non sul profitto del grande capitale.

Articolo tratto da marcha.org.ar, pubblicato con il titolo “¿El vecino se está despertando?”, traduzione a cura della redazione di DinamoPress ( http://www.marcha.org.ar/1/index.php/elmundo/105-brasil/3799-el-vecino-se-esta-despertando )
Fonte: www.senzasoste.it
Link: http://www.senzasoste.it/internazionale/la-rivolta-in-brasile-una-sfida-mondiale
19.06.2013

Proteste Brasile: seconda vittima. Presidente convoca gabinetto di crisi.

Pubblicato da Imola OggiESTERI, NEWSgiu 21, 2013

Brasilia, 21 giu. (TMNews) – Una seconda persona è morta nelle proteste sociali che negli ultimi giorni hanno scosso il Brasile. Lo hanno indicato le autorità, che hanno chiarito che è stato un infarto a provocare questa seconda vittima. Nella notte tra giovedì e venerdì era invece morto un ragazzo di 18 anni, investito da un’auto a Ribeiro Preto.
Giovedì a Rio de Janeiro più di 300mila persone hanno manifestato, e violenti scontri sono scoppiati davanti alla sede del municipio. Gli agenti hanno lanciato gas lacrimogeni ed hanno sparato proiettili di gomma. Almeno 62 persone sono rimaste ferite, tra cui un giornalista della Tv Globo.
Intanto la presidente del Brasile, Dilma Rousseff, ha convocato una riunione del gabinetto di crisi per valutare la situazione e le rivendicazioni dei manifestanti, e decidere se rivolgere o meno un messaggio televisivo alla paese in rivolta. Roussef ha annullato anche una visita ufficiale in Giappone, che avrebbe dovuto svolgere dal 26 al 28 giugno, “a causa degli eventi attuali”.
http://www.imolaoggi.it/?p=53868

Palermo: coniugi minacciano il suicidio dopo lo sfratto

Pubblicato da ImolaOggiCRONACA, NEWSgiu 21, 2013

Minacciano il suicidio due coniugi di Palermo, ai quali e’ stato notificato oggi lo sfratto con l’avviso che la loro casa di via Pio La Torre sara’ messa all’asta giovedi’ prossimo. L’ex bancario Ciro Gianforte e sua moglie sono decisi a non lasciare l’appartamento.

Gianforte ha dichiarato ai media locali che lo sfratto si lega a due
rate del mutuo non pagate e che le difficolta’ economiche della famiglia
sono iniziate nel 2008 dopo un tentativo di estorsione ai danni della
ditta di sua figlia.
L’uomo ha esplicitamente evocato il caso di Giovanni Guarascio, il
muratore che il 14 maggio scorso a Vittoria (Ragusa) si era dato fuoco
quando il nuovo proprietario della sua casa, venduta all’asta, si era
presentato con l’ufficiale giudiziario per cacciarlo. Guarascio era
morto alcuni giorni dopo in ospedale.

http://www.imolaoggi.it/?p=53857

Indesit: l’azienda conferma 1.425 licenziamenti

Pubblicato da ImolaOggi ECONOMIA, NEWSgiu 21, 2013

Fim, Fiom e Uilm annunciano in una nota che e’ stato
proclamato per venerdi’ 12 luglio uno sciopero generale in tutti gli
stabilimenti del gruppo Indesit con manifestazione nazionale a Fabriano.
Altre 8 ore di sciopero articolato verranno indette entro il 5 luglio.
“Di fronte alla conferma, da parte della Direzione aziendale di Indesit,
dei tagli produttivi e occupazionali prospettati, della chiusura degli
stabilimenti e della delocalizzazione delle produzioni come unica
soluzione per tutelare gli azionisti e il profitto dell’Azienda, il
Coordinamento sindacale del Gruppo ha interrotto il confronto in corso,
confermando all’Azienda la propria contrarieta’ ad un piano che abbiamo
definito inaccettabile”, si legge nella nota.
“La scelta di Indesit rappresenta – per le lavoratrici e i lavoratori
interessati, per i delegati, per Fim, Fiom, Uilm territoriali e
nazionali – un fatto grave, non condivisibile e da contrastare con tutte
le iniziative necessarie per affrontare con l’Azienda una strada
alternativa di prospettiva e di salvaguardia dell’occupazione e delle
produzioni”, proseguono i sindacati, “La discussione che vogliamo
svolgere con Indesit deve mettere al centro le scelte e gli interventi
di politica industriale da chiedere al Governo per sostenere un settore,
quella della produzione di elettrodomestici, fondamentale per mantenere
la vocazione industriale del nostro Paese.”
“Inoltre, siamo disponibili a discutere con Indesit quali azioni
organizzative e quali investimenti siano necessari per garantire la
continuita’ produttiva e gli attuali livelli occupazionali di Indesit e
dell’indotto”, continuano le sigle, “oggi, a fronte dell’interruzione
del confronto, gli stabilimenti Indesit si sono immediatamente fermati”.
– “Il Coordinamento sindacale Indesit e le Segreterie nazionali di Fim,
Fiom, Uilm, immediatamente convocati, hanno deciso di dare continuita’
alla mobilitazione e di realizzare le seguenti iniziative: 8 ore di
sciopero articolato in tutti gli stabilimenti del Gruppo da svolgersi
entro il 5 luglio; 8 ore di sciopero generale di tutti gli stabilimenti
Indesit per venerdi’ 12 luglio 2013, con manifestazione nazionale di
tutti i lavoratori Indesit a Fabriano, dove ha sede il quartier generale
del Gruppo”, continua la nota, “inoltre, le Segreterie nazionali di Fim,
Fiom, Uilm convocano l’assemblea unitaria dei delegati del settore
elettrodomestico a Roma lunedi’ 8 luglio 2013 per discutere la grave
situazione produttiva e occupazionale che investe tutte le aziende del
settore, dai grandi gruppi all’indotto, mettendone a rischio le
prospettive future, nonche’ per decidere le iniziative da
intraprendere”. “Il settore dell’elettrodomestico, nel nostro Paese
secondo per importanza solo all’automotive, merita la massima attenzione
da parte di tutti, inclusi i massimi livelli istituzionali”, conclude il
comunicato. (AGI) .

http://www.imolaoggi.it/?p=53855

Napoli, appalti sospetti: arrestato direttore marketing Mostra d’Oltremare

il sindaco ex pm della società civile….naturalmente si costituirà parte civile che come il Bersani e tutto il Pd sarà parte lesa.
Lusi è in coma, David Rossi suicidato….

Napoli, appalti sospetti: arrestato direttore marketing Mostra d’Oltremare
Pubblicato da ImolaOggiCRONACA, NEWSgiu 21, 2013
21 giu – Un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari e’ stata eseguita dalla Guardia di finanza del nucleo di polizia tributaria di Napoli. Il provvedimento e’ stato emesso dal gip presso il Tribunale di Napoli su richiesta del pm della Procura-sezione reati contro la pubblica amministrazione guidata dal procuratore aggiunto Francesco Greco. Sono stati condotti agli arresti domiciliari l’attuale direttore marketing della Mostra d’Oltremare Spa, la sua compagna e il fratello di lei.
G li indagati sono accusati di associazione a delinquere, peculato, induzione indebita, turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Tra le ipotesi delittuose contestate agli indagati c’e’ quella di avere costituito da anni una vera e propria associazione per delinquere finalizzata “a drenare illecitamente risorse della Mostra d’Oltremare Spa a vantaggio dei componenti del sodalizio criminale attraverso il ricorso ad aziende compiacenti o societa’ ad essi direttamente riconducibili” spiegano in Procura. La Mostra d’Oltremare Spa e’ una societa’ interamente a capitale pubblico partecipata della Regione Campania, del Comune, della Provincia e della Camera di Commercio.
L’attivita’ investigativa ha avuto inizio nel 2011 ad opera dei finanzieri del Gruppo Tutela Spesa Pubblica ed e’ stata coordinata dai magistrati della Procura. Gli inquirenti hanno “fatto emergere una lunga serie di reati, posti in essere, in forma associativa a partire dal 2003, dai tre soggetti oggi tratti in arresto, caratterizzati da condotte dirette, secondo l’ipotesi accusatoria, a veicolare commesse concernenti servizi di ideazione grafica, stampa ed advertising di eventi di rilievo svoltisi presso la Mostra d’Oltremare, tra i quali, ‘Fiera della casa’, ‘Parchinmostra’, ‘Nauticsud’ e ‘Accampamento della Pace’” spiegano gli inquirenti.
In particolare tutto cio’ sarebbe stato possibile grazie al contributo che si ritiene illecito fornito dal direttore marketing della Mostra, che, “violando i doveri derivanti dalla sua funzione di pubblico ufficiale -spiega il pm- ha nel tempo assicurato alla sua compagna e al fratello della stessa cospicui vantaggi economici concessi all’esecuzione dei servizi-forniture rese all’ente”.
Le Fiamme gialle hanno fatto uso di intercettazioni telefoniche, eseguito accertamenti bancari e ascoltato testimoni. Grazie a questa attivita’ investigativa e’ stato possibile ricostruire un grave quadro indiziario da cui emerge che nel perseguire il proprio intento di favorire gli interessi economici del sodalizio criminale, il direttore marketing “forte del ruolo svolto in seno alla Mostra si era spinto perfino ad imporre agli organizzatori di noti eventi fieristici il ricorso ai servizi resi dalle aziende riconducibili alla compagna”.

http://www.imolaoggi.it/?p=53839


Lusi colto da malore

ma che coincidenza…..

Lusi colto da malore 
L’avvocato, è ricoverato in rianimazione 
21 giugno, 16:32 

ROMA – L’ex tesoriere della Margherita Luigi Luisi, è stato colto da malore oggi in Tribunale a Roma. L’ex senatore, in una pausa del processo che lo vede imputato per essersi appropriato di oltre 20 milioni dei fondi destinati al partito, si è sentito male accusando una forte crisi ipertensiva al punto che è stato necessario l’intervento di un’ambulanza. Lusi doveva affrontare l’interrogatorio ma, prima di essere colto da malore, aveva annunciato che avrebbe effettuato solo dichiarazioni spontanee. 

L’ex senatore Luigi Lusi è ricoverato in rianimazione all’ospedale Santo Spirito”. Lo afferma l’avvocato Luca Petrucci, difensore dell’ex tesoriere della Margherita sotto processo a Roma per appropriazione indebita. Lusi si è sentito male oggi in una pausa del processo. Pochi minuti prima di sentirsi male l’ex parlamentare aveva, per bocca del suo collegio difensivo, annunciato che non si sarebbe sottoposto all’interrogatorio previsto ma che avrebbe effettuato alcune dichiarazioni spontanee. 

http://ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2013/06/21/Lusi-colto-malore_8907805.html