Fermiamo la strage di 100 volpi nella Provincia di Prato

 

Change.org

 

100 volpi rischiano di essere giustiziate. Basta con le carabine!

 

Firma la petizione

 

Fermiamo la strage di 100 volpi nella Provincia di Prato

La società civile si è mobilitata contro la scelta della Provincia di Prato attraverso figure illustri come Margherita Hack, l’Eurodeputato Andrea Zanoni, Danilo Mainardi, Licia Colò, Susanna Tamaro e tantissimi altri. Oltre 1000 cittadini/e hanno firmato una petizione on Line in meno di 24 ore. Tutto questo non può passare inascoltato! La strage di cento volpi non è una soluzione: la questione si riproporrà tale e quale l’anno prossimo. È una scelta miope che sarà pagata da creature indifese e innocenti. La stessa Federcaccia nel suo sito internet afferma l’inutilità del controllo numerico delle volpi  e la necessità di attuare altri tipi di interventi.

L’abbattimento di individui con lo scopo del controllo numerico si è rilevato inutile, mentre risulta efficace il controllo demografico per mezzo del contenimento delle fonti alimentari.

La redazione di Restiamo Animali assieme al Wwf Toscana, a LAC e CABS  propone di avviare immediatamente un serio intervento strutturale che includa: controllo delle fonti alimentari; stop all’immissione di fagiani e lepri di allevamento destinati alla caccia; piani di recinzione e protezione delle coltivazioni. È possibile soddisfare le esigenze legittime degli agricoltori tutelando la vita degli animali selvatici. Basta con le carabine! Fermiamo il braccio armato di una cultura ormai sorpassata e invisa alla società civile.

Clicca qui per firmare la petizione “Fermiamo la strage di 100 volpi nella Provincia di Prato.”


Avigliana-allarme-bomba-nellhotel-servi-dello-stato-e-della-polizia

Avigliana, allarme bomba nell’hotel
“Servi dello Stato e della polizia”

Un’immagine della polizia schierata a protezione del cantiere di Chiomonte

 Sopralluogo della Digos: nessuna traccia dell’ordigno

roberto travan

torino

Allarme bomba ad Avigliana. Ignoti hanno inviato all’hotel Ninfa una lettera che annuncia la presenza di un ordigno incendiario. «Basta servitori dello Stato, basta maiali in divisa, basta invasori in zona di terra libera. Perché arrivi meglio il messaggio abbiamo lasciato una molotov dentro una delle tante centraline dell’Enel del vostro albergo, perciò buona caccia al tesoro. Chi dà rifugio ai nemici del popolo è complice delle loro violenze, finché la violenza dello Stato verrà chiamata giustizia, la giustizia del popolo sarà la violenza». Il testo, dattiloscritto, è stato recapitato stamattina all’hotel che in passato ha ospitato le forze dell’ordine impegnate a proteggere il cantiere dell’Alta velocità di Chiomonte. Sul posto è intervenuta la polizia: le ricerche dell’ordigno non hanno dato alcun esito, indaga la Digos.

Calatrava, il grande inganno

da: IL FATTO

Calatrava, il grande inganno

DAL FLOP DELLA STAZIONE MEDIOPADANA (79 MILIONI DI EURO, CI PIOVE DENTRO) AL PONTE DELLA COSTITUZIONE DI VENEZIA. IN SPAGNA A SENTIRE IL NOME DELL’ARCHITETTO, I SINDACI SCAPPANO

di Elisabetta Ambrosi

  Insomma, ma che volete. Lui Santiago Calatrava, archistar mondiale (ha firmato opere come la Città delle arti e delle scienze di Valencia, l’Auditorium di Tenerife, il Ponte della Costituzione di Venezia), l’aveva detto chiaro e tondo, in un recente incontro ai Musei Vaticani: “La stazione è un non luogo che proprio nella sua fragilità e inconsistenza trova il suo elemento poetico”. E dunque, pazienza se nella nuova stazione Tav Mediopadana di Reggio Emilia, a un giorno dall’inaugurazione, ci piove dentro, perché l’acqua attraversa i 483 metri di onde bianche che delineano la costruzione dell’architetto valenciano (costata 79 milioni di euro, per 14.000 tonnellate di acciaio, una volta e mezzo il peso della Tour Eiffel). Sarà perché gli operai non hanno isolato i vetri col silicone, e si è preferito far partire subito la stazione, dicono gli ingegneri del comune. Ma mentre le Ferrovie dello Stato si sono precipitate a dichiarare che l’incidente “non ha a che fare con un problema strutturale”, lui, l’architetto dal cognome profetico alla cerimonia d’inaugurazione ripeteva sereno “io sono solo un piccolo ingranaggio orgoglioso dello spirito che avete avuto”.   LO SPIRITO È TUTTO, per questo architetto-ingegnere per il quale “le pure tecniche non bastano da sole, sono il vassoio di cui si serve il lirismo”. Ed è per questo, forse, che la sua fama ormai è legata alla scarsa tenuta degli edifici e alla sua abilità a far raddoppiare i bilanci (pare che in Spagna a sentire il suo nome ci sia un fuggi fuggi tra i sindaci). Lo scorso marzo, la Generalitat, l’ente regionale della Comunità valenziana, ha riscontrato difetti strutturali nella copertura del Palazzo delle arti e della scienza di Valencia, costato 6 milioni di euro. Nel 2006 è la volta del crollo delle gradinate del Palazzo dei Congressi di Oviedo, per il quale la magistratura ha condannato Calatrava a una multa da 3,2 milioni di euro, causa “patologie tecniche”. Persino a Gerusalemme, città dell’anima, il suo Ponte delle corde, una struttura imponente a forma di Arpa di re di Davide utilizzata per il transito di una metropolitana leggera, è stataal centro di feroci polemiche, mentre lui spiegava tranquillo di non essere sicuro che “il ponte avrebbe retto al peso della ferrovia”. In Italia, dove Calatrava è una star bipartisan – l’immagine del Ponte sull’autostrada, sempre a Reggio Emilia, è stata concessa dal Comune sia a Fabio Filippi del Pdl che alla festa nazionale del Pd, provocando una lite – il suo nome è celebre per la spettacolare vicenda del Ponte della Costituzione di Venezia, costi lievitati da 4 milioni a 10, per il quale l’architetto è stato citato in giudizio per il 13 novembre dalla Corte dei Conti, che ha chiesto un risarcimento di oltre 1 milione.   CARENZE PROGETTUALI, cadute dei passanti, decine di cause al Comune per indennizzi da insidia. Secondo i periti “il modello matematico” non sarebbe idoneo. Per gli imprenditori che ci hanno lavorato, è stata una vera “maledizione”. Calatrava era perso nel dubbio: “La Cappella Sistina è un’architettura o un dipinto?”.   Più sicure, e meno a rischio crolli, le opere mai iniziate o finite, come la struttura al servizio di un porto turistico a Salerno. O la Città dello Sport di Tor Vergata, due coperture a forma di conchiglia dal costo di 608 milioni – 200 già spesi – di cui Alemanno celebrava la conclusione in vista delle Olimpiadi di Roma del 2020. “Dopo il Ponte di Bilbao, diventato meta turistica e che lo ha reso famoso, non ha fatto nulla di rilevante”, dice l’architetta Eleonora Carrano, che trova la stazione di Reggio Emilia “un plissettato orrendo, di una scenicità sguaiata”. E che punta il dito contro “un’architettura spettacolar-cafona, come tutta quelle delle archistar, molto onerosa e soprattutto ormai fuori tempo, vista la crisi che richiederebbe strutture più eleganti ed economiche”. Sarebbe meglio ricordarlo al ministro per gli Affari regionali, Graziano Del-rio, che all’inaugurazione della stazione Tav Mediopadana filosofeggiava: “Non sono le strutture o i grandi monumenti a fare le città ma le comunità. Ma questa grande opera ci dice che attraverso le strutture le comunità possono mettere in moto le proprio intelligenze e i territori posso o riscattarsi”. Per tutto il resto, ci penserà la Provvidenza. Oppure la Corte dei Conti.

In basso, Romano Prodi e Santiago Calatrava all’inaugurazione della stazione Mediopadana (foto sopra) dell’Alta velocità a Reggio Emilia Ansa

Risposta poer Massimo Numa su Il Canto diMaddalena

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Ricevo da Massimo Numa, giornalista de La Stampa, sul mio indirizzo di posta elettronica, l’8 giugno alle ore 23.10, a proposito dello spettacolo “Il Canto di Maddalena” proposto dalla compagnia Teatro di Terra, di cui faccio parte:
 
Ho visto il Canto. Il primo impulso è stato quello di replicare il mitico Fantozzi alle prese con la Corazzata Potenkim, cioè ….Il Canto della Maddalena è……Il Canto della Maddalena è……

UNA BOIATA PAZZESCA!!!

Poi ci ho pensato un po’ e devo dire che va apprezzato l’impegno ma, dico, non Le sembra di esagerare? In Val Susa non è esplosa una Bomba Atomica; né credo sia stata invasa, almeno in tempi recenti, dalle SS. Lo scenario mi è parso dunque eccessivamente fosco, dato che al centro della v. quaestio c’è, mi pare, una linea ferroviaria. Alla fine, l’effetto era abbastanza comico. Ma è solo un’opinione personale. Alla mia amica è invece piaciuto molto
Buona serata

mn

Vede signor Numa, esclusa la mia personale difficoltà nell’immaginarla gomito a gomito con il pubblico valsusino nel corso di una rappresentazione teatrale in valle; esclusi i modi del suo giudizio, che bene rendono l’idea della sua caratura professionale; esclusa l’ottusità nel cogliere quei legami e quelle connessioni tra episodi e fatti storici differenti, ma che in sé raccolgono con varia intensità la degenerazione dell’essere umano; escluso in ultimo quel permesso arrogante che si prende, di inviare messaggi di posta privata a chi non le ha dato il proprio indirizzo e a chi nulla vuol spartire con lei, mi chiedo su che basi abbia scritto queste righe e come abbia potuto farsi un’opinione sullo spettacolo “Il Canto di Maddalena”, dal momento che la rappresentazione in programma ad Avigliana per sabato 8 giugno è stata rinviata a causa del maltempo.

 Elisa Zorio per Teatro di Terra

 

Siria, il 70% sta con Assad

La notizia è stata riportata su Voltairenet  (http://www.voltairenet.org/article178800.html)

 

che l’ha ripresa dal WorldTribune:

http://www.worldtribune.com/2013/05/31/nato-data-assad-winning-the-war-for-syrians-hearts-and-minds/

 

NATO data: Assad winning the war for Syrians’ hearts and minds

 

L’articolo in sintesi dice che:

  • Dopo due anni di guerra civile il sostegno ad Assad in Siria è in forte aumento.
  • I dati provenienti da un insieme di attivisti e di organizzazioni indipendenti – che li hanno ritrasmessi alla Nato – hanno evidenziato che la maggior parte dei siriani sono spaventati da una presa del potere di Al Qaeda
  • La maggior parte dei siriani è stanca della guerra e odia i jihadisti più di quanto non si opponga ad Assad
  • Assad sta vincendo la guerra soprattutto perchè la gente sta cooperando con lui contro i ribelli
  • I dati asseriscono che il 70% dei siriani supporta il regime di Assad, un altro 20% è neutrale e il restante 10% supporta i ribelli
  • Il cambiamento maggiore di opinione è avvenuto proprio presso la comunità – maggioritaria – sunnita che era a lungo ritenuta supportare la rivolta
  • I sunniti pur non amando Assad si ritirano dalla rivolta, ciò che rimane sono i combattenti stranieri sponsorizzati dall’estero, che sono visti dai siriani come ben peggiori di Assad.

Ma come, non era il sanguinario dittatore odiato dal suo popolo ?

Ricordiamo la petizione di Avaaz del 13 febbraio 2012 che chiedeva:

 

Ai membri della Lega araba e agli Amici della Siria:

 

Il mondo conta sulla vostra leadership per fermare il regime sanguinario di Assad. Un piano per fermare la mattanza in Siria dovrebbe includere le seguenti priorità:

 

SOSTEGNO AL CONSIGLIO NAZIONALE SIRIANO (SNC): Riconoscimento come rappresentante legittimo del popolo siriano e aiuto per farlo diventare un organismo forte, rappresentativo e inclusivo che possa guidare efficacemente la transizione democratica; (…….)

 

Col senno di poi, stava davvero dalla parte del popolo siriano?

 

Per approfondimenti su Avaaz:

 

Come Avaaz sponsorizza la propaganda di guerra

 

Avaaz, la solita propaganda di guerra

http://freeyourmindfym.wordpress.com/2012/09/09/i-vertici-di-avaaz-si-fanno-vivi/

 

http://liberatebrian.iobloggo.com/179/avaaz-salvare-gli-oceani-impegnarsi-per-i-rinoceronti-bombardare-la-siria

http://patriziodevero.wordpress.com/2012/02/20/avaaz-lennesima-organizzazione-di-finta-filantropia/

L’agenda di Avaaz: L’agenda dei popoli o l’agenda delle Elite?

 


http://risveglioglobale.blogspot.it/2013/06/siria-il-70-sta-con-assad.html

 

purtroppo chi manifesta CONTRO L’AGGRESSIONE IMPERIALISTA ALLA SIRIA viene definito fascista – parole di Laura Eduati sull’Huffington post – Secondo costei, chi non vuole la distruzione della Siria su modello Libia inneggia ad Assad e come tale va eliminato subito.chi n

Chi si oppone alla colonizzazione della Siria è cattivo e vuole il male del popolo siriano negandogli la possibilità di divenire una democrazia “occidentale”….come in Iraq dove scoppiano tre autobombe al giorno

 

 

Siria: l’occidente prepara il suo piano B!

Nahed Hattar, Global Research, 2 giugno 2013

 

L’eterna vigilanza è l’impossibile prezzo della libertà [Guerra agli invisibili/Erik Frank Russell].  Impossibile? Restiamo vigili![NdT].

 

L’ex vicepresidente del Consiglio dei ministri per l’economia siriano Abdullah al-Dardari si prepara ad avere un ruolo politico nella “Siria del dopoguerra!” Al-Dardari ha abbandonato il tacito sostegno ai gruppi armati, e si offre di coordinare un programma di finanziamento [da più di venti miliardi di dollari] per la ricostruzione della Siria nel dopoguerra; un progetto presentato come “Piano Marshall per la Siria“, in riferimento al piano omonimo che supportò la ricostruzione dell’Europa dopo la seconda guerra mondiale. [1] Da funzionario internazionale [2] al-Dardari ha incontrato il Presidente Bashar al-Assad, il quale, secondo testimonianze di personalità giordane, non avrebbe prestato alcuna attenzione al piano e l’avrebbe rifiutato non app ena gli è stato direttamente chiesto un parere al riguardo. Fonti della stampa hanno riferito che la reazione di alcuni circoli diplomatici occidentali è stata dichiarare che “Assad non ha potere di veto sul gruppo guidato da al-Dardari, nel quadro dei regolamenti interni!“. La cosa importante non è al-Dardari. La cosa importante è che il progetto che annuncia comincia a prendere forma negli ambienti economici occidentali e nei circoli della finanza, probabilmente in stretta collusione con i loro omologhi arabi e siriani.

Il progetto o “Piano B” è stato ideato dopo l’inevitabile sconfitta politica e militare del piano precedente [3] per rovesciare il governo siriano. La sua attuazione è solo agli inizi e i suoi ideatori sperano di approfittare dell’esaurimento inflitto al governo siriano sfruttandone il bisogno di riconciliazione interna e di ricostruzione accelerata, permettendo all’occidente, agli Stati Uniti, ai Paesi del Golfo e alla Turchia di “rovesciare economicamente la Siria!” Un’inversione che dovrebbe portare al controllo delle sue risorse e ricchezze attraverso l’imposizione di un “sistema neo-liberale” su tutto il territorio e tutti i settori: la privatizzazione su larga scala, la liberalizzazione del mercato e della circolazione dei capitali, la concentrazione degli investimenti stranieri nei settori più redditizi, quali infrastrutture, immobiliare, turismo e finanza. Le ben note conseguenze di un tale approccio sono il debito, il deficit di bilancio, la distruzione delle istituzioni industriali e artigianali, lo smantellamento della produzione agraria e, pertanto, la trasformazione della Siria in uno Stato dallo sviluppo nazionale in uno “Stato compradore” che perde la sua relativa indipendenza economica, con tutto ciò che comporta la resa totale alle forze del neoliberismo e a tutto ciò che esso genera, come la corruzione che l’accompagna! Pertanto, la dipendenza economica inevitabilmente ne minerebbe l’indipendenza politica. Ed è naturale che una tale dinamica, alimentata dal capitalismo globale e dalla sua cricca nei Paesi del Golfo, possa portera alla “disintegrazione” delle costanti politiche siriane, quali il finanziamento e l’equipaggiamento dell’esercito nazionale, la sua resistenza politica e militare all’occupazione delle alture del Golan, il suo sostegno alla resistenza libanese e palestinese… Insomma, la politica siriana verrebbe disintegrata! Infine, attraverso gli obblighi economici del Piano Marshall si pretenderebbe da Damasco ciò che non si può imporre con la forza delle armi e delle sanzioni. Tuttavia, ha il merito di sottolineare l’unico aspetto positivo di questo approccio verso “la Siria del dopoguerra”, il tacito riconoscimenti che l’opzione della guerra è superata ed è ormai inevitabile affrontare il governo del presidente Bashar al-Assad… utilizzando delle tentazioni seducenti!

Qui, chiedo alla leadership siriana di ricordare quanto segue:

In primo luogo, l’attuazione parziale delle politiche di privatizzazione e di apertura economica verso l’occidente, gli Stati del Golfo e la Turchia, di cui al-Dardari fu il principale artefice quando  incaricato esercitò il controllo sulle politiche e le decisioni economiche della Siria dal 2005; è stata la causa principale che ha privato il governo siriano della sua base sociale tradizionale. Contadini, artigiani e lavoratori furono gravemente colpiti dallo “shock neoliberista” nella seconda metà del decennio scorso. E’ infatti dal 2005 che sono apparse le peggiori manifestazioni di povertà,  disoccupazione ed emarginazione. È su questo segmento della società siriana che si basavano le forze reazionarie ostili alla Siria. E’ tra costoro che furono reclutati i combattenti che si unirono ai gruppi terroristici, dopo l’indottrinamento settario di migliaia di loro. Quindi, cosa possiamo aspettarci se una politica neoliberista viene applicata pienam ente e incondizionatamente?

In secondo luogo, le forze che hanno versato il loro sangue e difeso la Repubblica araba siriana e il suo governo legittimo sono principalmente:

1.  Gli ufficiali e i soldati dell’esercito arabo siriano provenienti dalle classi lavoratrici.

2.  Gruppi di giovani patrioti progressisti.

3.  Attivisti di sinistra e nazionalisti che sperano che la guerra, anche se dolorosa, possa solo guidare la rotta socio-economica siriana verso lo sviluppo nazionale e la democrazia sociale.

4.  Le forze della borghesia siriana e gli industriali patriottici che ne hanno abbastanza dell’apertura verso la Turchia.

Queste sono le quattro forze che saranno maggiormente colpite, se la Siria sarà costretta a diventare uno “Stato compradore”, comportando inevitabilmente la riduzione delle spese militari, l’aumento della disoccupazione nella classe media lavoratrice e il degrado delle qualità della vita dei giovani della classe media e la distruzione dei progetti industriali… Il governo siriano non può cedere a questa tentazione, con il rischio ritrovarsi un consenso nazionale pronto ad opporvisi. La Siria del dopoguerra sarà solo per coloro che hanno combattuto per la sua difesa, e i suoi giovani, i suoi lavoratori e contadini, i suoi industriali patriottici non si discostano dalla linea dell’indipendenza, dello sviluppo e della resistenza. Questo è ciò che vogliamo sentire, ma questa volta “in pubblico”, dal suo Presidente!

 

Nahed Hattar al-Akhbar 31/05/2013

Articolo tradotto dall’arabo da Muna Alno-Nakhal

 

Note:

[1] Il piano Marshall/Indice storico: “Dal 1947, il Piano Marshall fu un’arma economica usata dagli statunitensi per combattere il comunismo. Fu il lato economico della Dottrina Truman del contenimento. L’idea è che la miseria sia la culla del comunismo, il Piano Marshall permise sia di combattere il comunismo che di convertire l’economia di guerra statunitense in un’economia di pace, necessaria. Con il Piano Marshall gli statunitensi radunarono l’Europa. L’assistenza finanziaria fu subordinata alla condizione di acquistare prodotti statunitensi. L’Unione Sovietica si oppose al progetto e impedì ai Paesi dell’Europa orientale di beneficiarne. Ad esempio, il piano Marshall in Cecoslovacchia venne inizialmente accettato dal governo, che poi dovette respingerlo sotto pressione di Mosca. Tuttavia 17 Paesi che l’accettarono contribuirono a creare, nel 1948, l’Orga nizzazione per la cooperazione economica (OECE), che divenne OCSE [Organizzazione per il Coordinamento e lo Sviluppo Economico). Nel maggio 1949 fu creata la RFT ed un ex-oppositore di Hitler, il democristiano Konrad Adenauer ne fu il primo Cancelliere. Ancorò fermamente la RFT nel campo occidentale e  accettò il piano Marshall. Il Piano Marshall permise le pressione sugli alleati degli Stati Uniti. Così, gli statunitensi minacciarono l’Olanda di sospendere il piano se non avesse concesso l’indipendenza all’Indonesia (nel 1949).” [Questo sito non è forse una fonte ma dal momento che la storia è scritta dai vincitori, non è vietato leggere l’altra faccia di alcune medaglie. NdT].

[2]  Abdallah al-Dardari, capo economista e direttore della Divisione sviluppo economico e globalizzazione ed ESCWA[Commissione economica e sociale per l’Asia occidentale] .

[3] Come il blocco atlantista ha condotto la guerra alla Siria

 

Dr. Nahed Hattar è uno scrittore e giornalista che vive in Giordania, ad Amman.

Copyright © 2013 Global Research

 

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

http://www.stampalibera.com/?p=63805#more-63805

Siria: Rinvenute, in mano ” all’opposizione “, armi sofisticate israeliane e proibite

 Siria: Rinvenute, in mano ” all’opposizione “, armi sofisticate israeliane e proibite, incluse maschere anti-gas. a Al Qousseir.

 L’armée régulière syrienne a repris le contrôle de la localité de Boueyda Charqiya dans la province de Qousseir. Ainsi, toute la province de Qousseir, située dans la circonscription de Homs devient sécurisée.

 Ce nouvel exploit survient quelques jours après la reprise du contrôle de la ville de Qousseir et de la région proche de Dabaa. Des centaines d’insurgés avaient alors pris la fuite vers Boueyda Charqiya.

 Siria: Rinvenute armi israeliane e proibite, incluse maschere anti-gas. a Al Qousseir.

 L’observatoire syrien des droits de l’homme proche de l’opposition s’est dit inquiet pour le sort des rebelles présents à Boueyda, faisant état de l’impossibilité de tout contact avec eux. Le correspondant d’almanar présent sur place a transmis des images sur des maisons remplies d’armes et de munitions ainsi que les images de tunnels utilisés par les groupes armés dans la ville de Qousseir, Dabaa et Boueyda.

 Certaines armes portaient des inscriptions en hébreu et des fusils d’assaut israéliens de type Uzi ont été retrouvés. Alors que les dirigeants de l’opposition déploraient l’absence d’armes efficaces dans les rangs des groupes de rebelles, les images transmises dans cette vidéo montrent des armes sophistiquées, de multiples roquettes, des armes prohibées, ainsi que des masques à gaz.

Scandalo Mps, dipendente sottrae 23 milioni per giocare al tavolo verde

lo schema Lusi che si ripete? Insomma è colpa di un unico individuo che all’insaputa di tutte le altre anime belle tanto innocenti ed ingenue ha creato l’ammanco

 

Scandalo Mps, dipendente sottrae 23 milioni per giocare al tavolo verde

Gonfiava le spese e giocava fino a 100mila euro al giorno. Svuotate le casse dalla filiale per la logistica di Napoli.

 

Vittima del vizio del gioco, un ex dipendente del Monte dei Paschi di Siena, con la complicità di quattro colleghi, ha sottratto alla banca più di 23 milioni di euro; i cinque sono ora indagati dalla procura della Repubblica di Napoli assieme ad altre sette persone, tra cui alcuni titolari di agenzie di scommesse.

 

Il pm Salvatore Scalera ipotizza per tutti il reato di associazione per delinquere e, a vario titolo, quelli di truffa e riciclaggio.

 

Promotore dell’associazione per delinquere è considerato Remigio C., 59 anni, ex dipendente di MPS addetto all’ufficio «Servizi vari e logistica area Sud Ovest», che ha sede a Napoli.

 

Il suo compito era quello di provvedere alle spese correnti della banca, come il pagamento delle bollette. «Gonfiando» ad arte la voce «spese generali», Remigio C., con la complicità dei colleghi Vincenzo N., Maria F., Giocondo C. e Giuseppe M., è riuscito a far sborsare all’istituto di credito 23 milioni e 468.000 euro: per sua stessa ammissione, la maggior parte dei soldi è finita nelle sue tasche, alcune centinaia di migliaia di euro in quelle dei colleghi.

 

Nei confronti dell’impiegato la Procura non ha chiesto l’arresto dopo che Remigio C., che è assistito dagli avvocati Silvio e Fabio Fulgeri, ha chiesto al pm di essere interrogato e ha spiegato di essere dipendente dal vizio del gioco, ammettendo di avere puntato fino a 100.000 euro al giorno nelle agenzie di scommesse sportive.

 

Nell’inchiesta sono coinvolti alcuni titolari di sale giochi, tra cui una donna di origini venezuelane, che hanno fatto confluire sui propri conti correnti somme puntate da Remigio C. e per questo rispondono di riciclaggio.

 

LEGGI DALLA FONTE ORIGINALE – IlMattino.it

Clamoroso: Equitalia registrata in Delaware

Fonte: http://www.opptitalia.org/index.php/mainstream-news/134-esigiamo-una-spiegazione

ESIGIAMO UNA SPIEGAZIONE

Pubblicato: Sabato, 08 Giugno 2013 01:51

E quindi L’IRS, l’agenzia americana di riscossione delle imposte, è una società a capitale privato. Quindi un’azienda. Come la Rovagnati.
Di conseguenza avrà dei libri sociali, un libro giornale, inventari… le scritture contabili, il libro dei soci, delle obbligazioni… delle delibere assembleari….
e ovviamente un BILANCIO…

Non staremo in questa sede ad analizzare la costituzione di questa società.
L’IRS, come molti studiosi e liberi ricercatori ben sanno, è una Corporation nata in un periodo molto delicato della nostra storia, in quegli stessi anni in cui un noto cartello bancario prese letteralmente il controllo del sistema monetario americano insieme alla gestione delle sue imposte.

Vogliamo invece che tutti prendano coscienza in modo diretto di quant’è stato nascosto ai nostri occhi fino ad ora… e si tratta di cose che aprono un coacervo d’interrogativi.
E forse si tratta anche di una NOTITIA CRIMINIS.

Stavamo cercando di capire meglio quando come e in che forma fosse stata registrata alla S.E.C quando abbiamo trovato un codice di 7 cifre riferito ad un numero di file con la sigla accanto “DE” che non vuol dire Deutschland “Germania” ma indica il più piccolo degli Stati americani, incastonato tra il Maine e lo Stato di New York bagnato dall’Oceano Atlantico:

IL DELAWARE

Il Delaware è uno stato piccolissimo di appena 900.000 abitanti, semplice, tradizionale, legato alla cultura Old England. Una particolarità di questo Stato è quella di avere i nomi delle contee uguali a quelle dell’Inghilterra.

Quindi abbiamo il Sussex, il New Castle, il Kent e anche qualche nome di città come Dover. Ma vedremo più avanti perché la similitudine con le aree geografiche britanniche ci ha incuriosito ancora di più e ci ha portato a nuovi risultati.

Un così piccolo Stato non ha grandi risorse, a meno fino a quando il suo Governo non decide, negli anni 60, di inventarsi una bella politica fiscale: Perché non invogliare le società straniere a spostare le loro sedi legali in questo piccolo e ridente Staterello, garantendo loro una TASSAZIONE PARI ALLO 0%?

E voi direte: “Eh, ma sarà complicato”

Niente affatto, ti puoi registrare comodamente online da casa tua, pagare con la tua carta VISA la modica cifra di 300 dollari ed aprire in tutta tranquillità una società che viene definita “LLC” (Limited Liability Company) “come una s.r.l”

Oppure una Corporation o anche una INC “Incorporated”

Facile come bere un bicchiere d’acqua. L’importante è che si operi al di fuori del territorio del Delaware.

Ma se si è americani e si lavora in America, la convenienza invoglia comunque perché la tassazione è all’ 8,7% contro una media del 48% di tutti gli Stati Federali.

Ecco alcune delle motivazioni del perchè il 60% delle Società indicate nella classifica “FORTUNE 500″ hanno sede nel Delaware:
http://usacompany.studiocommercialisti-londra.com/delaware#TOC-Bassa-Tassazione

Ulteriori approfondimenti de Il Sole 24 Ore:
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=22.0.1599221219&chId=30

Un Paradiso Fiscale di nome Delaware:
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2012-09-30/paradiso-nome-delaware-141137.shtml?uuid=AbPnO9lG

UN’EVENTUALE ROGATORIA INTERNAZIONALE

quindi un accertamento fiscale che parta dall’Italia… non andrà mai a buon fine: Il Delaware garantisce la totale discrezione sui dati personali dei consiglieri di amministrazione, al punto tale che se voi intestate a terza persona la vostra società, il Delaware non ha nemmeno interesse a registrare il passaggio notarile.

Quindi potete fare il bello e il cattivo tempo godendovi tutti i proventi del vostro lavoro fino all’ultimo euro.

La politica fiscale ha avuto talmente tanto successo che a fronte di meno di un milione di abitanti, il Delaware registra presso la sua camera di commercio oltre 5 Milioni di ragioni sociali e non è neanche presente nella Black List mondiale dei paradisi fiscali.

MEGLIO DI CIPRO

MEGLIO DI MALTA

MEGLIO DELLE CAYMAN…

NON CRESCERANNO I COCCHI E NON CI SARANNO LE SPIAGGE BIANCHE MA LA TASSAZIONE RIMANE ALLO 0%

Quindi si tratta del miglior paradiso fiscale esistente sulla terra.

A questo punto “fuochino” ma noi volevamo “FUOCO”
Dopo vari tentativi per trovare un database consultabile finalmente…. BINGO
Da qui potevamo partire con la nostra ricerca.

Ed una volta risaliti al file number di appartenenza, ecco apparirci come per incanto proprio l’IRS:

INTERNAL REVENUE TAX AND AUDIT SERVICE (IRS) For Profit General Delaware Corporation Incorporation date 7/12/33 File No. 0325720
Una Corporation registrata in Delaware con il file number 0325720
Quindi l’IRS risiede in un paradiso fiscale?
E voi direte, ah caspita… paga solo l‘8,7% di tasse?

NO!

Tutti i dipartimenti di Stato e i servizi correlati all’amministrazione americana sono registrati nel Disctrict of Columbia, con Capitale a Washington, sempre quel piccolo fazzoletto di terra di 25.000 mq che sussiste sotto la legge dell’ammiragliato e gode dei benefici dell’extraterritorialità (Oltre ovviamente ad essere registrato come una Corporation presso la S.E.C. e all’UCC)

QUINDI 0% DI TASSAZIONE.

Ah! Bell’esempio… perseguita i cittadini americani, pignora le loro case, distrugge le loro vite, intimidisce i movimenti politici all’opposizione e poi si registra in Delaware in un paradiso fiscale con tassazione ZERO?

C’è come minimo dell’incoerenza.

Se volessimo poi mettere in pari la bilancia sul piatto delle colpe, ci andrebbero messi tutti i suicidi e la gente disperata che compie atti inconsulti perché vessata da questo sistema iniquo, dovremmo aggiungere anche i milioni di disoccupati che perdono il lavoro perché le loro aziende non riescono a sostenere più il peso del prelievo fiscale.
Ma non credo che ci sia un prezzo per queste persone.

Il nostro sangue si è ghiacciato quando nel database del Delaware abbiamo inserito questo File number: 5315638

(abbiate l’accortezza di farlo da seduti)

 
Siamo qui in attesa di trovare delle risposte alle domande che sorgono spontanee.
Chiediamo collaborazione anche a chi legge per risolvere questo “mistero americano”, ci viene in mente una lettura, forse la peggiore, quella in virtù della quale abbiamo menzionato la Notitia Criminis. Andiamo per punti. Il 30 giugno scadeva la convenzione di Equitalia S.P.A. con lo Stato Italiano per la riscossione di tributi. Questa Convenzione è stata prorogata pochi giorni fa fino al 31/12/2013. Chi ci dice che non ci sia un manipolo di Italiani che, in previsione di questa “sede vacante”, non abbia pensato bene di aprire una SOCIETA’ OMOLOGA che si propone di TRUFFARE, per mezzo dell’invio di cartelle FALSE agli ignari contribuenti italiani, richiedendo debiti inesistenti con more salatissime e portando direttamente negli Stati Uniti a tassazione zero, tutti i proventi di questa ipotetica truffa di portata internazionale. Sarebbe il colmo eh?

Alfred on Gaia

NOTA BENE

Il database della Camera di Commercio dello Stato del Delaware è consultabile dal lunedì al venerdì dalle ore 7:00 alle ore 11:59  East time (US)
Nel caso si stia effettuando questa ricerca fuori dai seguenti orari di ufficio, è possibile visionare lo screenshot del risultato nei link sottostanti:

Screenshot1 

Screenshot2

IRS: STA SUCCEDENDO QUALCOSA DI STRANO

Pubblicato: Venerdì, 07 Giugno 2013 18:37

Visite: 1533

Abbiamo tradotto integralmente gran parte dell’audit rivolto all’ex direttore generale dell’IRS, Steven Miller, lo scorso 10 maggio e trasmessa in diretta televisiva in USA. Un’audizione per complessive 3 ore e mezza che si è tenuta presso la commissione d’indagine e controllo governativa sull’IRS, in seno al Congresso americano.
Volevamo sentire con le nostre orecchie la frase menzionata dal delegato Xavier Becerra, senatore repubblicano eletto in California e membro del Congresso, riportata da moltissimi blog americani.

L’IRS, LO RICORDIAMO, È UNA SOCIETÀ A CAPITALE PRIVATO

una corporation a tutti gli effetti, che in America è incaricata da Washington dell’esazione delle tasse su tutto il territorio nazionale (vi ricorda qualcosa?)

Abbiamo “sbobinato” tutta l’ora e 58 minuti di domande e risposte estremamente illuminanti per comprendere a pieno quanto l’utilizzo di questo strumento ricattatorio e coercitivo, in abbinamento con indagini persecutorie e richieste interminabili di documenti ai contribuenti presi di mira, sia stato un vero e proprio strumento di intimidazione e boicottaggio nei confronti dei gruppi politici conservatori americani che si oppongono nettamente alle decisioni dell’amministrazione Obama e si battono per una restaurazione fedele dei principi della Carta Costituzionale americana.

Siamo al punto di sentire ripetere per bene TRE volte, forte e chiaro, la frase che ci interessava ascoltare:

XAVIER BECERRA

Noi dobbiamo mantenere la fiducia dei cittadini americani nel sistema perché sappiamo che il pagamento delle tasse é volontario.

  

E Miller rafforza questa affermazione pronunciando un sintetico: “SI, sono d’accordo”

Ah, quindi le cose stanno così? e in Italia?
Guardiamo un attimo la Costituzione italiana cosa recita a proposito.
L’ARTICOLO 53 DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA RIPORTA:
“TUTTI SONO TENUTI A CONCORRERE ALLE SPESE PUBBLICHE IN RAGIONE DELLA LORO CAPACITÀ CONTRIBUTIVA.”
ED AGGIUNGE:
“IL SISTEMA TRIBUTARIO È INFORMATO A CRITERI DI PROGRESSIVITÀ.”

Una tassazione del 65% sui redditi si può definire congrua ed equa? Riesce a garantire il livello minimo di sostentamento per le famiglie e per gli Esseri Umani? Esiste nel regime fiscale del nostro Paese una progressione percentuale giusta in relazione ai redditi dichiarati?
E se le pensioni minime sono oramai meno di un’elemosina, queste prebende d’oro sui redditi da lavoro autonomo e dipendente, sono da considerarsi perequate?
Insomma forse, a prescindere dall’appurare che siano “volontarie” o meno, queste tasse esose ed insostenibili, specie in un momento di sofferenza come questo che stiamo vivendo, dovrebbero tener conto prima di tutto del rapporto tra Stato e Cittadini e della finalità stessa del prelievo fiscale, che dovrebbe essere destinato, innanzitutto, a migliorare la qualità della vita dei contribuenti, i servizi al cittadino, la nostra scuola, la ricerca, l’aiuto alle classi meno abbienti ed agli anziani…

IN UNA PAROLA, DOVREBBERO SERVIRE ALLA GARANZIA DELLA FELICITÀ DI UN POPOLO…
E’ forse questo che i delegati del Congresso volevano suggerirci?

RIPORTIAMO LE PARTI SALIENTI DELL’AUDIT AL CONGRESSO NEI CONFRONTI DELL’IRS:

DAVE CAMP:
(Presidente della commissione di indagine sulla IRS)

Rivolgendosi a Miller: Nonostante due anni di investigazione di questa commissione, l’IRS non ha mai detto la verità ne agli americani ne a noi. C’è stato ripetuto più volte che si trattasse di inesattezze, ma ora noi sappiamo la verità e sappiamo che queste rivelazioni sono solo la punta dell’iceberg e si tratta di un vero SCANDALO.
Io posso ravvedere cinque gravi violazioni dei diritti dei cittadini che dovrebbero essere trattati in modo chiaro, trasparente ed imparziale dal loro Governo.
Per prima cosa nell’agosto del 2010 è stata creata una compagnia privata per l’esazione dei tributi fiscali, una chiara tattica intimidatoria: Una compagnia privata che chiede le tasse. (ma a quanto pare la IRS è SEMPRE stata una compagnia privata e lo scopriremo presto).
Al secondo punto nel giugno del 2010 comincia la persecuzione nei confronti dei gruppi conservatori.
Terzo, nel maggio del 2011 l’IRS comincia a perseguitare anche i supporter, donatori volontari di questi gruppi, riempiendoli di tasse.
Quarto, nel marzo del 2012 l’HUFFINGTON POST pubblica la lista completa dei dati di questi donatori risalente al 2008.
Quinto “PROPUBLICA” fornisce la prova che l’IRS ha utilizzato regole inesistenti (inventandosele) per poter perseguitare questi gruppi.
Lei non pensa Sig.r Miller che tutto questo si possa accomodare solo con le sue dimissioni vero?
questi gruppi stavano cercando di rendere l’America un posto migliore dove vivere prima di diventare il bersaglio dell’IRS. Se prendiamo questo come riferimento, ogni gruppo di attivismo civico in America è a rischio.
Io sono sicuro che voi vi rendiate conto che il potere di tassare è il potere di distruggere.
E sotto questa amministrazione l’IRS ha ABUSATO di questo potere e ha distrutto la fiducia che il popolo americano ha nel ruolo di governo di Washington. Questo non è sopportabile.
Sentendo le notizie dai Media sembra essere l’ennesimo tentativo di Cover Up e di corruzione nell’amministrazione. Sembra che la verità sia stata nascosta agli americani per il tempo necessario per arrivare alle elezioni (di Obama. Ndr)
Obama ha promesso di essere diverso, di darci un Governo il più trasparente nella storia degli Stati Uniti. Aveva ragione, l’America merita di meglio.
E’ ora di finirla con l’IRS, è un sistema che in accordo con Washington DECIDE CHI VINCE E CHI PERDE.

SANDER LEVIN:
(Membro della commissione del Congresso)
Quello che risulta chiaro è che l’IRS ha completamente RAGGIRATO gli americani.
Mi preme sottolineare che è chiaro ormai che l’IRS ha usato metodi ILLECITI per l’applicazione della tassazione sugli americani.
Questi criteri sono cambiati in due anni ben quattro volte.
Noi siamo molto arrabbiati e determinati a fare in modo che tutto questo non accada mai più.
Steven Miller nel Marzo 2013 ha testimoniato dicendo che non vi era nessun tipo di persecuzione nei confronti di questi gruppi, mentre noi adesso ne abbiamo le prove. Poco meno di una settimana fa LOIS LERNER, direttrice della divisione esenzioni fiscali, si è rifiutata di comparire di fronte a questa commissione per svelare la verità mentre non ha esitato a tenere una conferenza stampa 2 giorni dopo. Questo è inaccettabile ed è il motivo per cui io sette giorni fa ne ho chieste le sue dimissioni.
Se quest’indagine dovesse alla fine risultare un prolungamento della campagna elettorale 2012 in vista delle elezioni di MID- TERM (2014) noi avremmo fallito e tradito il nostro mandato nei confronti del popolo americano. (diretto contro l’amministrazione Obama. Ndr)
Lei Mr. Miller oggi è qui per dirci dove, come, quando e perché accadde tutto questo.
E se al contrario lei cercasse di portare acqua al mulino dell’amministrazione non dicendo la verità, commetterà oltraggio nei nostri confronti.

Intervento di Obama poche settimane prima con l’annuncio della richiesta di dimissioni di Miller:
“Ho saputo che il tesoro era informato, questo non ha nessuna giustificazione… Gli americani sono arrabbiati e anche io lo sono… non importa quale fazione politica sia stata perseguitata, l’IRS si deve comportare in modo trasparente… Vi dirò cosa faccio: Prenderò in carico la documentazione relativa a questi atti personalmente. Ho richiesto e accettato formalmente le dimissioni del Direttore generale dell’IRS”

RUSSELL GEORGE:

(Ispettore generale IRS)

E’ vero che l’IRS ha usato dei criteri specifici diversi dalla norma nei confronti dei gruppi conservatori. Questa pratica è iniziata nel 2010 fino a giugno 2012.
In una riunione interna della IRS, i criteri “personalizzati” venivano riferiti direttamente in maniere esplicita citando TEA PARTY, PATRIOTS, WE THE PEOPLE e il GRUPPO 9/11 (IL GRUPPO CHE RICERCA LA VERITA’ SULL’ATTENTATO ALLE TORRI GEMELLE)

Un altro punto di questo Report indicava la necessità di educare l’opinione pubblica attraverso le tendenze delle Lobby  (mettere in buona luce alcune Lobby per orientare il consenso dell’opinione pubblica. Ndr) e in ultimo si diceva di ostacolare il più possibile chi criticasse l’operato del Governo.

Ovviamente tutti questi criteri sono illeciti perché non hanno come fondamento principale le tasse, ma un orientamento politico.

Un gruppo scelto di Cincinnati (OHIO) aveva selezionato tutti nomi da “approfondire”
Il gruppo di Cincinnati continuò a perseguitarli personalmente cancellando riferimenti alla loro posizione politica.

Dopo di che cambiò ulteriormente la tattica. Lasciò correre i 270 giorni previsti dalla legge per la contestazione nonostante la mole di documenti prodotti a loro difesa dai gruppi e dalle persone coinvolte, senza dare risposta e continuando ad eseguire i pignoramenti e ad esigere i pagamenti.

Alcuni dei casi già aperti, lo sono da TRE anni.

E’ stata richiesta una montagna di documentazione che l’IRS  non ha preso in considerazione.

Il fatto che siano state rese pubbliche le liste era noto ai vertici dell’IRS.

Detto questo tutte e tre le accuse mosse all’IRS SONO FONDATE.


MILLER: 
Per prima cosa voglio dire che l’IRS chiede scusa per ciò che ha causato. Il sistema fiscale e il pubblico americano meritano di più.

Il potere politico non dovrebbe avere connivenze con l’IRS. Prenderemo iniziative nei confronti dei responsabili.

DAVE CAMP: 

Ma lei sta ancora impersonando il Direttore dell’IRS

Miller: si

Dave Camp: E chi le ha dato questo incarico? il Presidente Obama?

Miller: si

Dave Camp: E quando ha ricevuto questo incarico

Miller: 
a novembre 2012 (ovvero in pieno scandalo. Ndr)

Dave Camp: Ma quindi lei ha 2 incarichi? E’ deputato e in oltre è qui a rappresentare l’IRS?

Miller: si

Dave Camp: E quindi a chi riferisce in merito alle questioni IRS, al Tesoro o al suo partito?

Miller: Se sono deputato della commissione riferisco alla commissione, per tutto il resto riferisco all’amministrazione.

Dave Camp: E questa non è una violazione del regolamento interno?

Miller: Lo è (dicasi grave conflitto d’interesse)

Miller: L’art 6103 dell’IRS impone l’obbligo di non rivelare i dati personali dei contribuenti. Lei lo sa che Washington in una conference-call ha diffuso alla stampa i nominativi di moltissimi contribuenti?

Miller: L’ho letto sui giornali.

Dave Camp:  E lei non ha preso nessuna iniziativa quando ha saputo questa cosa?

Miller: Non mi ricordo…  (balbettando)

Dave Camp:  Quindi lei non ha informato l’ispettore generale o altri dirigenti.

Miller: Non so di cosa avrei dovuto informarli visto che era su giornali, non mi ricordo.

Dave Camp: La persecuzione di questi gruppi è avvenuta a Marzo 2010, giusto? E lei quando se ne è accorto?

Miller: Io ho incaricato alcune nostre persone di fare degli accertamenti su questa cosa.

Dave Camp: Ma era deputato a quel tempo?

Miller: si lo ero.

Dave Camp: Ma quando lei dice “Ho incaricato alcune nostre persone” a quali nostre si riferisce.

Miller: Un capo dipartimento anziano a livello di amministrazione governativa (da un politico)

Dave Camp: Ma lei ha allertato anche qualcuno all’IRS?

Miller: Si, a maggio (dopo aver informato l’amministrazione Obama)

Dave Camp: Nello stesso momento lei è venuto a conoscenza che l’IRS cominciasse a convocare per accertamenti fiscali i finanziatori di questi gruppi politici?

Miller: Si, … non ricordo il giorno… si cominciava a sapere che ciò stesse accadendo.

Dave Camp: Ma l’ha saputo dai giornali o dal suo team?

Miller: Non lo so.. forse da tutti e due…

Dave Camp: A quel punto cosa ha fatto?

Miller: Io ho detto di dare un’occhiata alla situazione e ho rimediato modificando il regolamento che risaliva al 1982 in modo da rendere più trasparenti ecorrette le regole di imposizione fiscale.

Dave Camp: Quando lei dice “abbiamo investigato” a chi si riferisce?

Miller: non mi ricordo  (…)

Dave Camp: Ma quando lei dice “NOI” a chi noi si riferisce?

Miller: IRS, però non so essere più preciso… non mi ricordo a chi ho dato l’incarico.

Dave Camp: Ma lei sapeva che sarebbero state pubblicate queste liste?
Miller: Non mi ricordo, può darsi che qualcuno sia venuto da me… riferendomi di una richiesta di chiarimenti da parte del Congresso.

Dave Camp: E quando l’ha scoperto?

Miller: Non mi ricordo…

Dave Camp: Ma quando l’ha scoperto, ha fatto qualcosa?

Miller: Non mi ricordo, credo di si, immediatamente dopo. Ma io approssimativamente me ne sono reso conto quando la cosa è diventata pubblica.

Dave Camp: Ha informato qualcun altro di questo?

Miller: Io credo… che il servizio abbia informato internamente tutti.

Dave Camp: E di tutte queste cose che le ho chiesto, lei ha mai informato il Congresso?

Miller: Non credo, almeno fino a quando non è venuto fuori in conversazioni o nelle testimonianze.

Dave Camp: Ma lei non ha ritenuto opportuno informare il Congresso?

Miller: Era sui giornali…. (…)


Dave Camp: 
 Ho un’ultima domanda per lei Signor Miller, quando lei è in possesso della verità e non la divulga, come lo definirebbe questo comportamento?

Miller: Io ho sempre risposto sinceramente alle domande Sig. Camp

DAVE CAMP: 

(Rivolgendosi a l’Ispettore generale dell’IRS, Russell George): Sig.r Russel, riguardo alle accuse di Propublica ( l’associazione che ha accusato l’IRS di essere una Corporation privata – www.propublica.org ) ne avete mai parlato al vostro interno?

Russell George: Si noi sapevamo di questo. Non posso essere preciso a riguardo su quando e come, ma probabilmente lo abbiamo saputo dal nostro ufficio investigativo.

Dave Camp: E’ sicuro di non averlo saputo da parte di qualche impiegato dell’IRS?

George: Molto probabilmente da uno dei miei collaboratori.

Dave Camp: Non si ricorda da chi?

George: Non posso essere più preciso di così.

LEVIN:

mi scusi Miller ma questo nuovo regolamento quale dipartimento l’ha scritto? Una società privata si scrive le regole da sola?

Miller: lo ha scritto l’ufficio che si occupa degli affari legali.

Levin: E dove si trovano gli impiegati che appartengono a questo settore?

Miller: La maggior parte di essi lavorano a Cincinnati ( La task Force che perseguitava i partiti. Ndr) 140 persone che lavorano tutte a Cincinnati.

JOE CROWLEY:

(Delegato Democratico dello stato di New York – membro del Congresso):

L’incaricato dei rapporti con l’amministrazione fu incaricato da G.W. Bush vero?

George: si

Crowley: quindi lei mi sta dicendo che questi comportamenti vergognosi accaddero sotto gli occhi di un uomo nominato dal nostro Presidente

George: si, era quel periodo.

Crowley: L’ultima carica politica all’interno dell’IRS, è stato Everson vero? Sempre nominato da G.W. Bush?

George: si

Crowley: Quello che mi interessa capire, sono i fatti e l’ho chiesto anche alla scorsa audizione senza ottenere risposta: “L’operato dell’IRS ha una funzione strumentale politica ed è coordinato dalla Casa Bianca?” E non mi è stata data risposta. Io non penso che sia possibile perseguitare una fazione politica per la sua ideologia. E noi sappiamo adesso che anche nelle precedenti amministrazioni sono accadute le stesse cose e questo deve finire. E’ insostenibile, sto chiedendo ai miei colleghi di ottenere per favore delle risposte certe.

KEWIN BRADY:

(Delegato Repubblicano dello Stato del Texas – membro del Congresso):

Nella mia città c’è una piccola comunità del Tea Party e la sua coordinatrice è una piccola imprenditrice. E’ stata perseguitata dall’IRS per molto tempo con lettere alle quali lei rispondeva con documenti validissimi, senza mai ricevere risposta. A distanza di un anno e mezzo la sua pratica risulta essere ancora aperta. Tre anni di persecuzione che inizia nel 2010. Per prima cosa le arriva l’unità antiterroristica dentro casa. Venne convocata due volte per degli accertamenti dall’IRS e ricevette quattro volte viste dall’FBI a casa propria. E poi le hanno mandato due verbali di accertamento con multe pazzesche dalla commissione per l’ambiente. E io adesso le voglio chiedere: Stiamo ancora in AMERICA? Il nostro Governo è così ubriaco di potere?

Sig.r Miller, chi è il responsabile di questi atti intimidatori all’interno dell’IRS?

Miller: Se lei parla delle liste…

Brady: Io non sto parlando di liste, ma di una disposizione ben precisa per cui braccavate alcune persone per anni. Chi è il responsabile?

Miller: Se lei legge il mio rapporto avrà le sue risposte

Brady: Nel suo rapporto non ci sono nomi. Le sto chiedendo come deputato che ha la responsabilità del controllo dell’IRS. Ora CHI è il responsabile?

Miller: Io non ho nomi per lei.

Brady: Quindi mi sta dicendo che lei non ha un nome di chi possa aver iniziato queste persecuzioni nei confronti di questa gente? Lei è sicuro che nessuno di questi nomi sia uscito dall’FBI e sia finito in altre agenzie governative?

Miller: Una cosa del genere sarebbe violazione della legge. Se venissi a saperlo sarei assolutamente shoccato.

Brady: Noi vogliamo solo la verità da lei Sig.r Miller

CHARLES RANGEL:

(Delegato Democratico dello Stato di New York – membro del Congresso)

Scusi ma i referenti politici di cui abbiamo parlato… lei vuole dire che sono stati nominati da Bush e poi sono rimasti durante l’amministrazione di Obama, non è strano questo?

Miller: Si, certo  (come se fosse la cosa più normale del mondo. Ndr)

PAUL RYAN:

(Delegato Repubblicano dello Stato del Wisconsin – membro del Congresso):

Lei ha appena dichiarato che ciò sarebbe oltraggioso ma nelle precedenti audizioni ha difeso l’operato dell’IRS. Noi adesso le chiediamo non solo di dire la verità, ma di dire TUTTA la verità. Lei ha mentito a questa commissione, come pretende che possiamo crederle nuovamente? Lei non ha mai menzionato che stavate perseguitando ideologie politiche. Sapeva benissimo che si trattava di questo ma lo dice solo oggi alla Commissione.

Miller: Io ho risposto in modo veritiero alle vostre domande 

Ryan: Risponda a questo: Lei ha appena detto che eravate preoccupati dell’attività politica che orbitava intorno a queste organizzazioni. Ora le faccio qualche nome. Una si chiama Progresso per l’America, una si chiama Leadership Progressista… ma non è che è la parola progresso che a voi spaventa?

Miller: Noi avevamo selezionato una serie di attività politiche ma poi ci siamo ristretti a lavorare su queste organizzazioni.

GYM MC DERMOTT:

(Senatore Democratico dello Stato di Washington – membro del congresso)

Nella mia mente c’è una sostanziale differenza tra stupidi errori ed errori intenzionali. La stragrande maggioranza delle vostre azioni nei confronti di gruppi politici, era diretta a gruppi di un determinato schieramento politico. Anche se io non amo la destra, trovo che sia profondamente sbagliato che di questo sia stato fatto oggetto una fazione politica.

DEVIN NUNES:

(Senatore Repubblicano dello Stato della California – membro del congresso):

Lei sa che la scorsa settimana è venuta qui a testimoniare Lois Lerner, direttrice della divisione esenzioni fiscali?  Sa che si è appellata al 5° Emendamento e si è rifiutata di rispondere alle nostre domande?  Sa che è stata convocata a testimoniare per un processo penale che indaga sui rapporti tra l’IRS e il B.A.R. di London?

Miller: Io so che è andata a deporre ma non so quale fosse l’argomento.

Nunes: ha mai avuto rapporti con qualcuno di Propublica?

Miller: … probabilmente no, però quando questo affare venne fuori mi ricordo che qualcuno dell’IRS incontrò qualcuno di Propublica. (non sarà stato unb tentativo di corruzione? Ndr)

Nunes: Lei sa che noi potremo chiedere copia di tutto ciò che uscito dal suo ufficio e dal suo cellulare nel periodo che riguarda la sua indagine?

Miller: si

Nunes: Chiedo il rapporto dell’intercettazione di tutto lo storico delle conversazioni di Miller riferite a quel periodo. Chiedo che vengano prodotte copie di queste registrazioni, specie nelle conversazioni con la Lerner e chiedo che essa venga riconvocata qui il più presto possibile.

Nunes: Lei ha ripetuto all’infinito oggi e nelle precedenti occasioni di non aver fatto mai nulla di male. La mia domanda ora è : Perché ha dato allora le dimissioni?

Miller: Io non ho ripetuto di aver fatto solo cose buone, io mi sono dimesso perché tutto quanto relativo a queste indagini si fermava alla mia scrivania. Ma da qui a dire che io ho una responsabilità personale è molto diverso.

Nunes: Io mi auguro che lei collaborerà a recuperare quante più registrazioni possibili degli ultimi quattro anni della sua vita.

Miller: Ne parleremo. (…)

PAT TIBERI:

(Delegato Repubblicano dello stato dell’OHIO – membro del Congresso):

nel 2010 al Tea Party, che ha sede nel mio stato sono arrivate 35 lettere da parte dell’IRS ma diventano 95 richieste documentali se andiamo a comprendere le sotto-domande.

Gli è stato scritto che erano a rischio di spergiuro se non avessero prodotto ognuno di quei documenti. Gli sono stati chiesti i nomi di tutti gli impiegati, degli ex Presidenti, la lista delle loro attività su Facebook, su Tweetter, i nomi dei membri delle loro famiglie… e molto altroancora.

Uno dei membri del Tea Party, che è in quest’aula oggi, rispose che erano no profit e che tutti lavoravano come volontari, dichiarando che nessuno di loro svolgesse le attività politiche che voi cercavate di dimostrare. Al punto 26 leggo testualmente: Forniteci i dettagli del vostro rapporto con Justin Tons. Un cittadino americano, che è qui oggi e che ancora non si spiega perché fa parte della richiesta numero 26. Questa persona è rimasta shoccata quando ha scoperto che l’IRS stava raccogliendo informazioni dettagliate su di lui. Trall’altro non aveva nessun rapporto con il Tea Party. E chiede a questo punto per quale motivo è stato oggetto di quest’indagine e da dove sono uscite queste informazioni? Chi ve le ha date? Questo lo danneggia negli affari e ancora non capisce perché compare in quelle richieste. E’ da Gennaio 2010 che si richiedono informazioni su di lui.

questa è solo una parte dei documenti forniti all’IRS sotto loro richiesta, e all’IRS non era sufficiente. (Mostra un faldone di proporzioni gigantesche)

Dopo aver prodotto questo e altri quintali di documenti, la loro richiesta è stata approvata da giugno 2010 a Dicembre 2012, esattamente un mese dopo le presidenziali (come se li avessero tenuti sul gira arrosto fino alla rielezione di Obama. Ndr)

Questa organizzazione ha una biblioteca e l’IRS ha richiesto la lista di tutti i LIBRI PRESENTI IN QUESTA BIBLIOTECA. E’ INCREDIBILE. Io non lo so come lei farà a difendersi, a dire che tutto ciò non ha una ragione politica.

 XAVIER BECERRA:

(Senatore democratico dello stato della California – membro del Congresso):  

Mi faccia riassumere, lei ha detto che si è trattato di un comportamento oltraggioso, orribile, ha parlato di errori grossolani, ma se pensiamo che il ruolo degli impiegati dell’IRS è di andare dai loro concittadini e dire che potrebbero essere posti sotto accertamento fiscale, non ci sono scuse, è intollerabile. Noi dobbiamo mantenere la fiducia dei cittadini americani nel sistema, perché sappiamo che il sistema di pagamento delle tasse è volontario.

Miller: sono d’accordo

Becerra: Lei ha ragione, si è trattato di un errore grossolano, ma il presente è anche peggio: E’ UNA VERGOGNA.

Lei ha detto quindi che non ci sono coinvolgimenti politici, ma l’effetto che ha provocato è peggiore, quello che viene alla luce è un comportamento assolutamente non giustificabile perché ha eroso la fiducia che gli americani hanno in un sistema al quale partecipano volontariamente. E se c’è un posto in tutti i settori dell’amministrazione dove bisogna mantenere il più alto grado di fiducia dei cittadini, è proprio l’amministrazione dei tributi.

Noi abbiamo bisogno di andare a fondo in questa questione.
Dobbiamo ripulire la scena in maniera che la gente partecipi con la stessa motivazione al sistema VOLONTARIO DI PAGAMENTO DELLE TASSE.

Questi problemi secondo me sono nati da un vuoto normativo che perde di vista il fatto che tra il Governo e le agenzie come l’IRS, ci sia un patto: Il primo obiettivo di un sistema di prelievo fiscale è quello di tutelare e di finanziare il servizio al cittadino, che vanno considerati attività primarie.

– Fine trascrizione –

MA COS’È VERAMENTE L’IRS?

In che anno è stata realmente costituita?
Come mai è impossibile risalire ai nomi di chi ha dato le direttive di persecuzione nei confronti di determinati gruppi politici? Cosa c’è realmente dietro a questa organizzazione?

Indubbiamente i soldi giocano ancora una volta un ruolo incontrastato di controllo.
Un vecchio detto recita:  “FOLLOW THE MONEY” Segui i soldi.

Incuriositi dal fatto che per la prima volta si sia posta l’attenzione su un organo governativo così plenipotenziario come l’IRS e che in tutto il mondo sembra essersi presa effettivamente la strada della DISCLOSURE, abbiamo deciso di spingerci in una ricerca più approfondita sulla costituzione societaria delle così dette Corporazioni private che usurpano funzioni pubbliche… e quello che abbiamo scoperto oltre ad essere sconvolgente, ci ha permesso di aprire altre scatole cinesi dove le sorprese sembrano riguardarci MOLTO da vicino.

PUBBLICHEREMO OGGI I RISULTATI DI QUESTA RICERCA. 

Edit 8/6/13: Link all’articolo della ricerca: http://www.opptitalia.org/index.php/mainstream-news/134-esigiamo-una-spiegazione

Alfred on Gaia – Valeria Gentili

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http://www.stampalibera.com/?p=63836&cpage=1#comment-112970

 

La battaglia di Qusayr rivela i suoi segreti

al-Manar, 7 giugno 2013

 L’inizio della battaglia non è stata cosa facile. Ma è stato il suo epilogo lampo ad essere una sorpresa. Tuttavia, durante il giorno le discussioni tra i gruppi islamici e salafiti che trasformarono Qusayr in una base militare dell’opposizione, davano conto della “fermezza eroica contro l’esercito invasore”. Ma di notte, le attività in alcune sacche dell’opposizione nella parte settentrionale della città, erano cessate. Ci sono state voci secondo cui, sotto pressione, molti ribelli hanno tradito i loro camerati e si sono arresi o sono fuggiti lasciandoli soli a combattere una battaglia persa.

 I 24 combattenti di Hezbollah uccisi

Non era, tuttavia, così nei primi giorni della battaglia intorno Qusayr. Il morale dei combattenti dell’opposizione era all’apice dopo la notizia che i loro compagni avevano teso un’imboscata ai combattenti di Hezbollah, uccidendone 24. Infatti, nei primi due giorni di combattimenti, il partito libanese ha pagato un pesante tributo in morti e feriti. I ribelli erano completamente inebriati. Mentre alcune fonti dell’opposizione sostengono di essere riusciti ad attirare Hezbollah in una trappola infliggendo un gran numero di vittime, altri l’attribuiscono alla sottovalutazione del numero di combattenti nella città e alla precipitosa avanzata del regime e degli Hezbollah. Un’altra versione della storia dell’agguato riportata da alcune fonti dell’opposizione dicono di aver teso una trappola a Hezbollah attraendoli in città, credendo che i gruppi armati fossero pronti ad arrendersi. Una cosa è certa: i gruppi armati di Hezbollah hanno sorpreso per le loro capacità di combattimento, mostrando un alto livello di competenza ed esperienza che molti di loro avevano tratto negli altri conflitti legati alla jihad.

 Un cambiamento della tattica

Hezbollah ha poi cambiato tattica e ha sospeso le operazioni dei commando, limitando le perdite. Poi sono intervenuti i bombardamenti dell’artiglieria e i raid aerei a molestare la milizia e soprattutto per sbarazzarsi di ordigni esplosivi disposti in gran numero in tutti gli angoli e tutte le case della città. Nello stesso tempo, l’assedio è stato rafforzato e tutti gli accessi alla città sono stati bloccati impedendo la logistica o l’arrivo dei rinforzi. A poco a poco le operazioni hanno eseguito la graduale erosione della città, assieme ad operazioni limitate e protette.

 Trattative in battaglia

Così i combattimenti sono durati per 16 giorni. L’ultimo attacco è avvenuto all’alba del 4 giugno.  L’opposizione siriana ha pubblicato le foto e i nomi di 431 miliziani uccisi nei combattimenti. Oltre ai corpi che non sono stati recuperati e ai miliziani stranieri uccisi e la cui identità non è stata rivelata. Mentre l’assedio si stringeva, si dice abbiano avviato trattative con Hezbollah presumibilmente per facilitare l’uscita dei civili rimasti in città. Hanno detto al partito libanese di volersi arrendere, ma che non potevano farlo senza salvare la faccia compiendo alcune scaramucce simboliche. Secondo le fonti dell’opposizione più affidabili, il numero delle vittime nei loro ranghi è di più di 1.200 morti e 1.000 feriti. Al-Akhabr ha informato che più di 1.000 miliziani sono stati catturati, tra cui molti stranieri, come cecchini australiani e ceceni. I martiri nelle file dei combattenti di Hezbollah sarebbero 93 e decine feriti.

 Le ultime ore

La battaglia di Qusayr non ha ancora rivelato tutti i suoi segreti, soprattutto negli ultimi minuti della caduta della città. Si parla di trattative durante la battaglia in pieno svolgimento. Contrasti sono scoppiati tra i gruppi di miliziani e scontri sono scoppiati tra essi, in un contesto di reciproche accuse di tradimento. Alcuni di loro hanno capitolato arrendendosi senza combattere dopo aver ricevuto garanzie da Hezbollah di non essere uccisi. L’esercito siriano e Hezbollah hanno anche tenuto aperti i passaggi di al-Dabaa e Buwayda orientale quando i miliziani sono stati sorpresi dallo sbandamento dei loro camerati. Mentre altri fuggivano verso il villaggio libanese di Ersale.

 Traduzione di Alessandro Lattanzio

http://www.statopotenza.eu/7723/la-battaglia-di-qusayr-rivela-i-suoi-segreti

Euro? Diversamente compagni, Marino Badiale

Euro? Diversamente compagni

di Marino Badiale – 09/06/2013

Fonte: il-main-stream
Si sa che tutti i comunisti sono compagni. Per fortuna, però, non sono tutti uguali. In Grecia, Portogallo, Spagna, i partiti comunisti stanno discutendo seriamente dell’uscita dall’euro. Trovate una sintesi di questi dibattiti qui (una discussione fra i partiti greco, cipriota, spagnolo e portoghese) e qui (discussioni interne al partito portoghese). Possiamo osservare come molte delle tesi sostenute in queste discussioni siano le stesse che andiamo discutendo in questo blog, e che abbiamo esposto nel nostro libro (e che sostengono tanti altri, da Bagnai all‘ARS). Voglio suggerire, con questa osservazione, come fosse perfettamente ragionevole che tali posizioni venissero almeno prese in considerazione e seriamente discusse dai comunisti nel nostro paese. Così non è stato, e davvero non ci possiamo fare nulla. Ci permettiamo però di instillare nei nostri lettori un ragionevole dubbio. I partiti comunisti che abbiamo citato sono partiti certo piccoli, ma non del tutto insignificanti come quelli di Diliberto e Ferrero. In Italia sono sempre stati descritti come partiti chiusi e dogmatici. Il risultato però è che loro mantengono una qualche presenza nei loro paesi, mentre i Ferrero e i Diliberto sono stati spazzati via. Il ragionevole dubbio è allora questo: forse i comunisti nel nostro paese potrebbero esaminare le posizioni di quei partiti e cercare, in mezzo a tutto il dogmatismo che indubbiamente c’è e indubbiamente è da rifiutare, anche quelle piccole verità che sarebbero utili a ricostruire una presenza anticapitalistica in Italia. La critica di euro e UE è senz’altro una di queste piccole verità. Ma temo che questi siano discorsi inutili. In Italia, Diliberto e amici le loro scelte le hanno già fatte e non le cambieranno. Sono comunisti, ma diversi. Diversamente compagni. 

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