Terremoto in Francia di 5.0: fermata centrale nucleare, controlli su 3 reattori

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Lunedì 11 Novembre 2019

Terremoto in Francia di 5.0: fermata centrale nucleare, controlli su tre reattori

Una scossa di terremoto molto forte, di magnitudo 5.0, ha spaventato la Francia centromeridionale questa mattina prima di mezzogiorno e ferito 4 persone, di cui una in modo grave. In serata, l’allarme si è amplificato per la notizia che 3 reattori della centrale nucleare di Cruas-Meysse, nell’Ardeche, saranno bloccati nelle prossime ore per consentire «approfonditi controlli». E sincerarsi che la scossa non li abbia danneggiati.

Secondo l’Autorità francese per la sicurezza nucleare (Asn), il terremoto – il più forte in Francia dal 2003 – non ha provocato «danni apparenti» agli edifici della centrale, e l’impianto ha continuato a funzionare normalmente. Ma l’operatore Edf dovrà stabilire quale sia stato «l’impatto» sismico sull’insieme delle installazioni. Per il prefetto Hugues Moutouh, «non è stato constatato alcun danno» dal terremoto che il Centro di osservazione sismica di Strasburgo ha localizzato alle 11:52 «26 chilometri a sud-est di Privas».


Per il resto i danni sono stati contenuti. Dei 4 feriti, tre hanno subito le conseguenze di una «crisi di panico», mentre una ha riportato gravi conseguenze per il crollo di un’impalcatura a Montelimar, la città dove il terremoto è stato avvertito con maggior forza. Ma la terra ha tremato da Lione a Grenoble, da Marsiglia a Montpellier. Testimoni intervistati dalle tv hanno detto di aver udito «un boato fortissimo», a Montelimar sono parecchi quelli che denunciano danni agli edifici, soprattutto crepe. 

Un séisme “fort” de magnitude 5,4 a été recensé dans la Drôme, près de Montélimar en fin de matinée

Video incorporato

Il sindaco di Teil, paese vicino a Montelimar, Olivier Peverelli, ha detto che due campanili «stanno per cadere» e l’ultimo piano del Comune è inaccessibile a causa della caduta dei soffitti. Ha annunciato di aver aperto tre palestre per ospitare fra le 400 e le 500 persone che, nel timore di crolli, non vogliono trascorrere la notte in casa. 

Secondo il collettivo antinucleare del Vaucluse, dipartimento più a sud dell’Ardeche, l’epicentro è stato localizzato «a meno di 20 chilometri dalla centrale nucleare di Cruas, dove la scossa è stata avvertita nella sala macchine dei reattori, e a 30 chilometri dal sito nucleare del Tricastin». Quest’ultimo impianto, aggiunge il collettivo, «sorge su una faglia sismica attiva ed è il più minaccioso di tutta Europa». Da tempo, gli ecologisti ne chiedono la chiusura.

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Des premières images arrivent. Les dégâts semblent matériels et globalement limités.

Pour rappel, la a été évaluée à 5,4 sur l’échelle ouverte de .

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“I terremotati paghino subito le tasse sospese: chi non ha i soldi faccia un mutuo”. Lettera choc del governo

sono ancora nelle casette senza riscaldamento immersi nella neve ……. il partito europeista che tanto ha a cuore gli ultimi. Lo avesse fatto lo spiconano…..

Che strano per loro nessun comitato, nessuna cariola…..
Paola De Micheli scrive ai primi cittadini del “Cratere” per avvertire che dal 16 dicembre si dovrà ricominciare a pagare i tributi. La convenzione con alcuni Istituti bancari e la rabbia della gente La lettera che il commissario straordinario ha inviato ai sindaci dei territori terremotati di Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria
di I. D.
I comitati dei terremotati l’hanno presa come una doccia gelata. Il Commissario per la ricostruzione del Centro Italia, Paola De Micheli (deputata del Partito Democratico e sottosegretaria all’Economia, succeduta a Vasco Errani) ha inviato una lettera ai sindaci del cosiddetto “Cratere” (la zona con i 140 Comuni colpiti e danneggiati dal sisma) con un drastico promemoria: dal 16 dicembre dovranno ricominciare a pagare le tasse. Quelle sospese dal governo dopo il drammatico sconvolgimento tellurico che ha spezzato le gambe a tanti abitanti di una parte del territorio del nostro Paese.
I cittadini interessati sono in subbuglio, in primis perché l’economia di quei luoghi è ancora in ginocchio, con oltre 30mila sfollati ancora alla ricerca di una soluzione e tanti piccoli imprenditori alla ricerca di una normalità che tarda a ritornare. Questa nuova tegola lanciata dallo Stato che riprende a batter cassa proprio non ci voleva. A dover mettere mano al portafogli per pagare i tributi, da metà dicembre, – come esplicitato nella lettera della De Micheli – dovrebbero essere i titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo e per gli esercenti attività agricole.
“Prendete mutui”
Ma non è solo questo ad irritare gli interessati. Nella missiva del commissario nominato dal governo infatti si suggerisce di attivare dei mutui con le banche per dilazionare i pagamenti. Segue – come riportano i media locali (vedi Picchionews.it e Cronachemaceratesi.it)  una lista di Istituti di credito consigliata dall’esecutivo e aderenti a una convenzione (Plafond Moratoria Sisma Centro Italia) stipulata tra lo Stato, tramite la Cassa Depositi e prestiti, e l’Associazione delle banche italiane (Abi).
I crediti concessi avranno la garanzia dello Stato e verranno erogati “a tassi agevolati da Istituti come Intesa Sanpaolo e Monte dei Paschi di Siena. Oppure da banche locali quali Bcc del Velino, Bcc di Basciano, Bcc di Spello e Bettona, la banca dei Sibillini”.
In particolare – riporta sempre la lettera in questione – “i soggetti titolari di reddito di impresa e di reddito di lavoro autonomo e gli esercenti attività agricole possono chiedere alle banche un finanziamento agevolato per il pagamento dei tributi 2017 e 2018″. Stando a quanto previsto la Cassa Depositi e Prestiti “erogherà i fondi alle banche contraenti che – a lor volta – procederanno all’erogazione dei finanziamenti sui conti correnti intestati ai singoli beneficiari”.
La reazione dei comitati*
La reazione dei comitati è molto dura. “Riteniamo gravissimo – spiega su Cronachemaceratesi.it Francesco Pastorella, uno dei coordinatori – che il commissario De Micheli e il Governo non si rendano conto di come le predette categorie non siano ancora nelle condizioni di produrre, generare profitti e quindi pagare le tasse”. Con una osservazione conseguente: “La lettera inviata ai sindaci è emblematica della lontananza abissale della politica dalle reali esigenze dei terremotati e delle piccole imprese”. Mentre altri aggiungono: “Si preoccupassero di preparare incentivi e interventi strutturali per evitare la chiusura delle aziende (quasi 2mila) e la perdita di posti di lavoro (quasi 20mila) anziché proporre convenzioni con le solite banche”. Insomma, il fatto che i terremotati vengano costretti a pagare i tributi  e – per poterlo fare – a indebitarsi non piace di certo agli interessati.
20 febbraio 2018
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Sisma ad Amatrice, sindaco Pirozzi indagato per omicidio colposo

Pirozzi smsma tu guarda il caso, con tutti i terremoti che ci son stati chi ti incastrano? Il sindaco non allineato, non gradito al regime politically correct, che ha denunciato lo scandalo della raccolta fonti via sms MAI ARRIVATI…che caso Prima che qualcuno pensi ai bravi ragazzi del BUTAC che hanno classificato questo furto come bufala, vorrei che mi spiegasse da quando la Procura indaga su bufale Terremoto, scandalo degli sms per Amatrice: indaga la Procura su 33 milioni mai arrivati


Lʼinchiesta riguarda il crollo di una delle tre palazzine di piazza Augusto Sagnotti, quella ex Ina, in cui la notte del sisma del 24 agosto 2016 persero la vita 7 persone e ne rimasero ferite altre 3

Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, è iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Rieti per il crollo, in seguito al sisma del 24 agosto 2016, di una delle tre palazzine di piazza Sagnotti, quella ex Ina casa al civico 1, in cui persero la vita 7 persone e ne rimasero ferite altre 3. Insieme a Pirozzi risultano indagate altre 7 persone. L’ipotesi di reato contestata è omicidio colposo.
“In cooperazione colposa tra loro, nelle rispettive qualità e con le condotte commissive e omissive, non impedivano il crollo dell’edificio”. Recita così uno dei passaggi dell’avviso di conclusione delle indagini notificato questa mattina al sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, e altre 7 persone tra tecnici e funzionari pubblici, in relazione al crollo di una delle tre palazzine di piazza Sagnotti ad Amatrice in cui persero la vita 7 persone.
 
Nell’inchiesta, oltre al sindaco Sergio Pirozzi, risultano indagati anche il geometra Ivo Carloni, in qualità di progettista e di direttore dei lavori, quattro tra tecnici e dirigenti del Genio Civile di Rieti, Giovanni Conti, Valerio Lucarelli, Maurizio Scacchi e Maurizio Peron, il comandate della Polizia Municipale di Amatrice, Gianfranco Salvatore, e il responsabile dell’Ufficio tecnico dello stesso Comune, Virna Chiaretti. A tutti, nell’avviso di conclusione delle indagini notificatogli oggi, la Procura di Rieti contesta i reati di disastro colposo, omicidio colposo e lesioni personali colpose.
 
Secondo i pm Lorenzo Francia e Rocco Gustavo Maruotti, la palazzina ex Ina casa, che in seguito al sisma de L’Aquila fu sgomberata dall’allora sindaco di Amatrice Carlo Fedeli, fu oggetto di un intervento di ristrutturazione sulla base di un progetto che conteneva “gravi errori”, un “indicatore di rischio inattendibile e non realistico” e un “errato coefficiente di vulnerabilità sismica addirittura superiore a 1”.
 
“Come se l’edificio, progettato e realizzato (ante 1950) con vecchie normative ormai superate, fosse addirittura adeguato rispetto alle norme tecniche del 2008”. Ma così non era, hanno evidenziato le indagini, in quanto la ristrutturazione si limitò a una “scucitura/smontaggio della muratura in pietra che risultava “spanciata” dopo il sisma de L’Aquila” senza collegamenti, ad esempio collegando i solai con “barre d’acciaio”.
 
Per il crollo delle altre due palazzine, ex Iacp, in cui persero la vita altre 19 persone, risultano indagati, dal luglio dello scorso anno, 5 tra ex responsabili di ditte, collaudatori e un ex assessore del Comune.
 
Nardella: “Sindaci parafulmini” – “Pirozzi indagato? Con l’Anci lo diciamo da un sacco di tempo: i sindaci sono diventati parafulmini di tutto ciò che succede nel Paese”. Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella a chi gli chiedeva un commento sull’inchiesta che ha coinvolto Pirozzi. “Credo ci sia un clima di deresponsabilizzazione molto preoccupante – ha continuato Nardella -. E come l’Anci ha già detto più volte, occorre rimettere a posto il livello di responsabilità di tutte le istituzioni. Occorre restituire dignità al ruolo del sindaco”. Io non entro nel merito della questione che riguarda il collega sindaco Pirozzi, e ovviamente confermo il massimo rispetto per la magistratura. Ma probabilmente non è una questione della magistratura, bensì di leggi. Se si continua a colpevolizzare i sindaci per tutto ciò che succede si rischia di fare un grande danno: non ci saranno più persone brave, capaci, che si prenderanno la briga di fare i sindaci delle proprie città”. Se un sindaco sbaglia, prosegue Nardella, “davvero è bene che paghi, ma non è possibile che la politica e la società scarichino tutte le responsabilità addosso ai sindaci. Ci manca solo che qualcuno chieda al sindaco il risarcimento danni se piove”, ha concluso Nardella

Gentiloni, ricostruzione sisma 2016 e “corretta informazione”

La-CoopNonSeiTuSicuramente gli sporadici video sulle condizioni dei terremotati sono fruttto di “propaganda fascista” contro il governo dei giusti. Gentiloni chiede la censura e nessuno si indigna. Decisamente percepibile la differenza di attenzione rivolta alle vittime del terremoto dell’Aquila rispetto alle vittime del sisma del 24 agosto 2016 E SEGUENTI, nessun comitato delle cariole etc. Effetto governo amico?

TG5 VIDEO Casette? Invivibili! Lo scandalo delle casette inutilizzabili consegnate ai terremotati. del 29 DIC 2017

TGCOM24 Terremoto: consegnate casette difettose e sporche nelle Marche di Luca Pesante 26 DIC 2017

STUDIO APERTO
Nelle casette, a meno dieci Amatrice, Capodanno difficile per le famiglie nelle casette.
30 DIC 2017 Caldaie montate all’esterno congelate

VEDI ANCHE PRECEDENTE SULLE CONDIZIONI DEI TERREMOTATI E SUGLI APPALTI

300 CASETTE POST SISMA NON SALDATE DALLE COOP AL COSTRUTTORE, MA I POLITICI LE INAUGURANO CON ENFASI. IMPERVERSA IL MONOPOLIO COOP NEGLI APPALTI PUBBLICI, SALTANO ALTRI 50 POSTI DI LAVORO“

Terremoto, Gentiloni: «Segnali di ripresa»

Umbria, il presidente del Consiglio ne ha parlato in occasione della conferenza di fine legislatura: «Sono meno tranquillo sui ritardi e sul ‘corpo a corpo’ con gli intoppi burocratici»

L’occasione per parlarne – poco meno di due minuti – è stata la conferenza di esposizione del bilancio di fine legislatura. E il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha dedicato parte del suo ampio discorso anche alla scia sismica del 2016 e alle diverse zone del centro Italia ancora in difficoltà a oltre un anno dalla scossa più forte, quella del 30 ottobre: «I segnali di ripresa sono tanti».

Tranquillo, ma non su tutto Il ‘premier’ ha sottolineato in primis la «sequenza senza precedenti di eventi sismici, così come le risorse e le norme che abbiamo messo in campo». Bene, poi il giudizio sintetico sugli aspetti positivi e negativi: «Di questo – in riferimento all’impegno del governo – sono tranquillo. Meno invece sui ritardi, sui tempi di realizzazione e sul ‘corpo a corpo’ continuo che facciamo noi e i sindaci con le strozzature e gli intoppi burocratici».

I segnali di ripresa Infine – Gentiloni si rivolge ai giornalisti – il presidente del Consiglio ha chiesto aiuto ai media per far passare un messaggio: «Ma non perché – ha specificato – ci sia qualcosa da silenziare, si deve informare. Bensì per mettere in luce i tantissimi segnali di ripresa di vita nelle zone colpite dal sisma. Credo che non sia solo un dovere del governo: penso che il dare una speranza ed evidenziare i segnali di ripresa di vita e delle attività economica sia un dovere dell’intera comunità nazionale».
28 Dic 2017 12:06 FONTE

Terremoto in Umbria, nuove scosse e Natale in tenda. Lo sfogo: “Ci trattano come bestie”

ma dai vi hanno regalato il concertino non siete contenti? Due strimpellatori per capodanno ed ogni tragedia si risolve, no?

dicembre 30, 2016
Nuove scosse di terremoto in Umbria, mentre ancora si attende la ricostruzione promessa a fine agosto, e ribadita a inizio novembre. Intanto le case sono inagibili e gli abitanti di Norcia hanno trascorso il Natale in tenda.
 
24 agosto e 30 ottobre. Queste due date hanno significato un vero spartiacque per gli abitanti delle zone colpite dal terremoto che tutti noi conosciamo. Le immagini di ciò che è accaduto tra l’Umbria e le Marche hanno invaso i media per settimane, accompagnate dalle promesse di ricostruzione e ripristino della normalità.
 
L’interesse mediatico si è esaurito e social e giornali hanno smesso di parlarne. Si potrebbe credere che la classe politica abbia mantenuto le promesse, che la ricostruzione sia completata, che le persone abbiano di nuovo un tetto sulla testa.
 
Ma al momento tutto resta immutato. Chi ha perso la propria casa è ancora nelle tendopoli o nelle palestre, e non ha idea di quando e come potrà tornare a una vita normale dopo il terremoto.
Foto: umbria24.it
 
Arrivano le prime casette
 
Su Umbriaon leggiamo che da qualche giorno qualcosa sembra smuoversi. A San Pellegrino, a pochi passi dalla tendopoli, gli operai sono a lavoro per montare le prime casette prefabbricate. Per ora sono arrivate le strutture richieste dopo il sisma del 24 agosto, ma ancora nulla si sa di quelle rese necessarie dopo il 30 ottobre.
 
Ce ne sono per ora sette da 60 mq, che potranno ospitare fino a 4 persone, e dodici da 40 mq, fatte per 2-3 persone. Gli operai si stanno occupando di realizzare i basamenti per poterle poggiare, in quanto le case sono già pre-assemblate.
 
Secondo le previsioni, potrebbero essere consegnate alle persone entro la fine di gennaio. Ma quanto ancora dovranno aspettare gli abitanti di Norcia? A loro non è stato ancora detto nulla.
 
Lo sfogo di chi abita le tendopoli dopo il terremoto
 
E sempre davanti alle telecamere di Umbriaon c’è chi non riesce a trattenere l’amarezza e la frustrazione, e si lascia andare allo sfogo. La gente di Norcia che è alloggiata nelle tendopoli fa del proprio meglio per andare avanti e svolgere una vita che si avvicini il più possibile a quella normale, ma a volte è proprio dura. Soprattutto all’idea di festeggiare il Natale in tenda, invece che in quella che era la propria casa e che ora non esiste più.
La casa di qualcuno non è crollata, ma solo dichiarata inagibile, e l’accesso vi è stato precluso per motivi di sicurezza. Ma qualcuno sceglie di aggirare il divieto e si rifugia nella propria vecchia casa almeno per lavarsi. Infatti, nelle tende si sta molto al caldo, ma i bagni sono lontani e al freddo.
 
E qualcuno si sente trattato “peggio delle bestie”. Soprattutto per il silenzio e il disinteresse che arriva da parte delle autorità, che si stanno perdendo in lungaggini burocratiche e in vuote promesse. Ma le persone non vogliono arrendersi e sono decise a non lasciare la città.
 
La terra trema ancora
 
Un’altra scossa di terremoto di magnitudo 3.2 è stata avvertita il 20 dicembre e un’altra di 3.3 il 21 pomeriggio, sempre con epicentro a Norcia, costringendo anche l’ultimo abitante di Castelluccio a lasciare il paese.
 
Fonte: qui

Amatrice, splendido appello di Sergio Pirozzi alla politica

ROBERTO ARDUINI 22 DICEMBRE 2016
 
Ennesima splendida iniziativa ideata dal sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, che questa mattina è intervenuto su Radio Cusano Campus nel corso del format ECG. Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, invita la politica sul territorio e lancia un appello che non dovrà assolutamente passare inosservato.
Sergio Pirozzi ha lanciato una nuova iniziativa per Amatrice: “Lancio un appello: il 27, il 28 e il 29 un deputato per ogni gruppo parlamentare venga a stare tre giorni insieme a me. Per accrescere le sue conoscenze e stare tutti insieme. Voglio dare questa opportunità straordinaria al Parlamento. Tutti insieme appassionatamente per tre giorni. Si dorme nei container, si fa un corso di formazione accelerato, per capire quello che succede quando c’è un dramma o disgrazia. Mi auguro che un parlamentare per ogni gruppo politico venga a stare tre giorni con me. Lancio questo appello, sarebbe una cosa straordinaria, in un momento in cui il popolo pensa che la politica stia distante dalla gente. Così i politici staranno al mio fianco, avranno un quadro a 360 gradi della situazione. Li invito a stare qui con me, tutti con gli scarponi, perché qui c’è il fango. Niente scarpe con i tacchi, niente scarpe con le suole. Stiamo insieme e lavoriamo. Questa può essere una grande esperienza umana per i parlamentari, che poi, non dimentichiamocelo mai, lavorano per il popolo”.
Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ha speso parole d’elogio per Renzi: “Con me è stato una persona squisita, mi ha ascoltato per diverse ore in diverse giornate, sia all’alba che di notte. Sono state riconosciute le nostre istanze, il 100% prima e seconda casa, il finanziamento del fondo commerciale che non c’è più a tempo, io penso che abbiamo il dovere di riconoscere, se siamo persone serie, l’impegno di un uomo. Il fatto che abbia dato al nuovo Premier, Gentiloni, la felpa di Amatrice sta a testimoniare l’attenzione di chi ci governa”.
Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, ha annunciato che Gentiloni il 24 sarà ad Amatrice: “Il 24 il Premier sarà ad Amatrice, ci vedremo per la prima volta”.

Le nuove case di Amatrice più care di quelle all’Aquila

se a speculare e guadagnare è il Pd, tutto ok ok, è politically correct
 
Il costo di un modulo abitativo può superare i 90mila euro, contro i 68mila dell’Abruzzo. E i tempi slittano
Massimo Malpica – Dom, 02/10/2016 – 11:37
 
Meno sfollati, ma con costi pro capite superiori. Tra le questioni in odore di polemica della ricostruzione post-sisma in Centro Italia c’è anche il prezzo delle casette in legno.
 
modulo abitativo
Le «Sae», soluzioni abitative d’emergenza, verranno fornite da un raggruppamento temporaneo d’imprese guidato dal colosso delle coop rosse Cns, il consorzio bolognese del quale faceva parte anche una cooperativa di Salvatore Buzzi, protagonista dell’inchiesta Mafia Capitale. La Rti di gusto emiliano, ricorda la protezione civile, ha vinto la gara Consip in tempi non sospetti rispetto al sisma e alla successiva nomina di Errani a commissario della ricostruzione: venne bandita già ad aprile 2014, quando Matteo Renzi era fresco premier.
 
Il dato che però salta agli occhi è che per quell’accordo le unità immobiliari, previste in tre dimensioni, da 40, 60 e 80 metri quadri, costano allo Stato 1.075 euro iva esclusa a metro quadro, un prezzo appena più basso della base d’asta (1.100 più iva). La Rti di cui fa parte Cns dovrà fornire al massimo 850 unità immobiliari: se ne servissero di più, precisa la Protezione civile, con un sistema a cascata verrà chiamata in causa la seconda classificata della gara, il Consorzio stabile Arcale legno, che ha sede a Impruneta, Firenze.
 
Il costo delle case che dovranno accogliere gli sfollati di Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto, dunque, ammonterà a 44mila, 66mila o 88mila euro, a seconda delle dimensioni della «Sae», più l’iva. Mentre il dato delle «Map», le casette costruite all’Aquila dopo il terremoto del 2009 e al centro di infinite polemiche, parla di un costo per unità – secondo L’Espresso – di 68.599 euro, ma in quel caso l’iva era già inclusa. E i tempi di consegna più brevi. Ora si parla di circa sette mesi per consegnare le case agli sfollati. Eppure le Sae sono già in costruzione: il 21 settembre Errani, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e varie autorità regionali erano a Terni, sede della Cosp Tecnoservice, associata Cns, a visitare la Sae modello. La Cosp avrebbe una capacità produttiva di 10 moduli abitativi al giorno. Per farne 850, il massimo previsto dal bando per Cns, dovrebbero volerci meno di tre mesi, ai quali vanno aggiunti i tempi necessari ad allestirle sui terreni (ci vogliono sei giorni a unità, ma se ne possono montare più di una alla volta, naturalmente) individuati e urbanizzati dai comuni, ma certo la stima temporale, stando ai tempi di produzione e montaggio dichiarati il giorno della visita alla «casetta modello», sembra prudente.
 
Sul territorio colpito dal sisma di agosto c’è da registrare poi anche il malumore di alcune sigle sindacali, che temono che eventuali altri appalti nel business della ricostruzione non terranno conto delle realtà imprenditoriali locali, ma proprio i lavori per la preparazione di urbanizzazione dei suoli che ospiteranno le case (le verifiche sono già a buon punto, con diverse decine di sopralluoghi effettuati tra Lazio e Umbria) potrebbe essere una cartina di tornasole per valutare l’attenzione al tessuto economico locale.
 
Quanto ai costi e al confronto con il sisma aquilano, va segnalato anche il Contributo di autonoma sistemazione, ossia la somma fornita agli sfollati per affittarsi in proprio una casa in attesa di avere la Sae. All’Aquila arrivava a 400 euro per una famiglia di 4 o più persone. Per gli sfollati del 24 agosto sono 600 euro per famiglie da 3 persone in su, quando ad Amatrice il prezzo medio di locazione per una villa di 80 mq si ferma a 480 euro.

The choice between an unnecessary train and very necessary housing – “La scelta tra un treno non necessario e una necessaria politica abitativa

 

 

http://stophs2.org/news/16076-choice-unnecessary-train-housingARRESTO HS2 - La campagna nazionale contro ferroviario ad alta velocità 2

Posted on Sep 7, 2016 by Guest Author

By Madeleine Wahlberg

You will have seen the dreadful destruction from the recent earthquake in middle Italy. As well as the tragic impact on lives, there will be the on-going massive impacts on jobs, housing, transport, health etc. Italy has not yet managed to repair the damage from the previous earthquakes not far away so it is quite unclear how they are going to find the resources to address the new devastation.

The map shows the areas with the highest probabilities of major earth movement (dark). It is clear that dealing with earthquake damage should be a prime priority for resources. Earthquakes may be unpredictable but they are not a ‘one-off’ freak event.

carta sismica europea

So here is one helpful suggestion from the residents of the Susa Valley. Avid and seasoned readers of this blog will remember that the Susa Valley is on the route of the Lyon to Turin HSR that is so controversial. Local communities have fought it for over 24 years and watched while the existing rail service (yes, there is an existing service!) is artfully downgraded so as to ‘justify’ the need for a new service.

The suggestion is that the money and, as important, the building capacity that has been allocated to the Susa Valley HSR shenanigans, should be diverted to the desperate needs of the earthquake zone.

Usefully, the EU is currently in the first phase of a mid-term review of expenditure http://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/BRIE/2016/572679/IPOL_BRI(2016)572679_EN.pdf . They note (page 4) that it is probably necessary to shift cash between budget headings in order to cope with the refugee crisis, terrorist attacks and Russian ‘playfulness’. So it would be a perfect moment to say ‘hang on chaps – why not also move cash into a budget for repairing earthquake damage?’

Now this will be an interesting one to watch given our similar belief that there are far higher priorities for expenditure than HS2. Can the Italian, French and EU politicians work out the difference between the ‘need’ for a gravy train and the needs of people living in tents – without any gravy? Tricky!

riflessione di Madeleine Wahlberg  di STOP HS2 (alta velocità inglese) 

“La scelta tra un treno non necessario e una necessaria politica abitativa

Avrete visto la terribile distruzione del recente terremoto in Italia centrale.

Oltre al tragico impatto sulle vite, ci sarà un continuo impatto sul lavoro, abitatività, trasporti, salute, ecc. L’Italia deve ancora riparare il danno dai terremoti precedenti in zone non lontane per cui è piuttosto poco chiaro come verranno trovate le risorse per affrontare la nuova devastazione.

La mappa mostra le aree con le più alte probabilità di importanti movimenti della terra.

E’ chiaro che la priorità per le risorse dovrebbe essere i danni del terremoto.

I terremoti possono essere imprevedibili ma non sono eventi che si verificano una volta e poi basta.

Ed ecco quindi un utile suggerimento dalla gente della Val Susa.

Gli abituali avidi lettori di questo blog ricorderanno che la Val Susa è sul tragitto della controversa linea ad alta velocità Torino-Lione.

Le comunità locali l’hanno combattuta per 24 anni ed hanno visto che l’esistente servizio ferroviario (si, c’è un servizio ferroviario) è stato artatamente sottovalutato per giustificare la necessità di un nuovo servizio.

Il suggerimento è che il denaro e, altrettanto importante, le capacità costruttive allocate agli sciagurati promotori della linea Tav siano destinate ai disperati bisogni delle aree terremotate.

Appositamente, la UE è attualmente nella prima fase della revisione di spesa di medio termine.

Fanno notare che potrebbe essere necessario spostare voci di budget per far fronte alla crisi dei profughi, agli attacchi terroristici e alla “giocosità” della Russia.

Sarebbe quindi il momento giusto per dire ” Un attimo ragazzi, perchè non spostare soldi su un budget per riparare i danni del terremoto?”

Sarà interessante stare a vedere cosa succederà visto la nostra simile convinzione che ci siano altre maggiori priorità di spesa che non un Tav.

Riusciranno i politici europei, italiani e francesi a capire la differenza tra un “succoso” treno e i bisogni della gente che vive nelle tende – “senza niente da spremere”?

 

Gli aiuti raccolti per i terremotati? Bloccati in Comune e regalati ai migranti

domenica, 18, settembre, 2016
aiuti-terremotati
SILEA – Treviso – giocattoli, beni di prima necessità, biscotti, crackers, alimenti di vario genere e vestiario: questo quanto ormai da oltre 15 giorni è chiuso in decine di scatoloni ammassati nella hall del Comune di Silea e nella vecchia casa del custode dello stesso. Una situazione per molti inspiegabile, per altri simbolo della mala gestione dell’amministrazione comunale.
 
Tra loro Moreno Vanzin, Segretario della Lega Nord – Liga Veneta di Silea, che nelle ultime ore ha denunciato pubblicamente tale situazione. “Nelle settimane scorse il Comune di Silea, su indicazione tra gli altri del sindaco Silvano Piazza, ha deciso di organizzare una raccolti fondi e beni per i terremotati di Amatrice e Accumuli colpiti dal sisma del Centro Italia. Una decisione lodevole, ma organizzata alla cieca. Fin da subito infatti i responsabili della Protezione Civile avevano fatto presente come nelle zone interessate dalla tragedia non ci fosse bisogno di nulla, essendo la situazione in loco ormai ben sotto controllo. Nonostante questo avviso – continua Vanzin – si è andati avanti con la raccolta e ora nessuno sa cosa fare con quanto rimasto in stallo in paese”.
 
“Da giorni poi, su non si sa bene quale base, i beni raccolti stanno venendo regalati a chiamata alla popolazione o concessi direttamente agli immigrati che vengono con camion e auto a fare incetta di quanto messo a disposizione dal Comune. Non c’è nessun controllo e parliamo di circa un container di materiale. Dove va tutto questo quindi? Perchè, si sa, il rischio che si entri nel mercato nero è facile. Non possiamo dare possibilità ai malintenzionati di guadagnare da un eventuale business illegale”. Dalla Giunta comunale però, nel frattempo, alcuni esponenti parlano di un prossimo invio di tutto quanto rimasto non spedito nella giornata di lunedì, sempre verso le zone terremotate, mentre i beni per l’igiene personale sono stati comunque redistribuiti, tramite i servizi sociali, a persone bisognose sul territorio. La polemica però non accenna a fermarsi e nei prossimi giorni sarà anche oggetto di una precisa interrogazione in Consiglio comunale.
 
Brando Fioravanzi – – trevisotoday.it

Diluvia sui terremotati, passerelle di legno tra le tende

lunedì, 5, settembre, 2016
ACQUASANTA TERME (ASCOLI PICENO), 5 SET – Assi in legno come passerelle tra le tende nel campo di Acquasanta Terme, dove sta piovendo intensamente. “Per ora ce la facciamo – dice il sindaco Sante Stangoni -, speriamo che la pioggia non aumenti, altrimenti…”.
 
Tecnici del Comune e addetti della Protezione civile hanno lavorato, in preparazione dell’ondata di maltempo che si è abbattuta sulle zone terremotate, pulendo tombini e rinforzando i canali di scolo. Nella tendopoli ci sono 22-23 tende, un’altra ventina sono dislocate nelle varie frazioni e sono quelle la cui situazione è più difficile da controllare. “Abbiamo 400-500 persone che dormono fuori casa – aggiunge Stangoni -, nelle tende o in macchina”. Tra le note positive, indicate dal sindaco, “non fa freddo”. ANSA