No Tav. 8 Dicembre al cantiere

La mobilitazione nell’ anniversario di Venaus 2005 ha prodotto buoni risultati sul campo e mantenuto la pressione sul cantiere. Picchettato anche il bar/ristorante di Chiomonte frequentato dagli operai delle ditte sotto l’occhio della magistratura. La polizia blocca la Statale 24 creando code e ingorghi.

All’osservatorio No TAv in Val Clarea
di Fabrizio Salmoni

Il massimo risultato con il minimo sforzo. Cosi si può sintetizzare la giornata No Tav che ha voluto ricordare quel 8 Dicembre 2005 quando una marea umana si riappropriò dell’area del cantiere di Venaus costringendo il governo a cancellare il progetto sulla riva sinistra della Dora. Nove anni dopo diverse cose sono cambiate: c’è un cantiere geognostico che procede a passo di lumaca (1800 m scavati in due anni e mezzo) per le incertezze economiche e burocratiche che sembrano aumentare con il progredire della crisi economica e un’opposizione popolare falcidiata dai mille e più procedimenti giudiziari emessi dalla Procura nello stesso periodo di tempo. Solo qualche centinaio di

VIDEO FIACCOLATA A SUSA

No Tav però hanno tenuto impegnate sul terreno ingenti forze di polizia, con blindati, idranti e elicottero, per tutta la giornata.

Un corteo da Giaglione ha raggiunto l’area della baita passando in alto nei boschi, hanno attraversato il torrente Clarea gettando rudimentali pontoni e hanno bypassato i cordoni di agenti che li aspettavano al ponte. La mossa ha preso di sprovvista le forze dell’ordine che si sono rischierate più indietro mettendo davanti gli idranti. Dopo un lungo confronto nel bosco, calato il buio, i dimostranti si sono ritirati non senza dare l’arrivederci con un paio di fuochi d’artificio che hanno chiamato a risposta un lancio di lacrimogeni. I rappresentanti 5 Stelle, consiglieri regionali Bono e Frediani e il senatore Scibona hanno negoziato per garantire al grosso dei dimostranti l’uscita di scena e hanno poi diffuso una nota in cui si dice che “anche in questa giornata, come già in passato, abbiamo assistito ad una massiccia militarizzazione del territorio e delle zone del cantiere. Oggi come allora il M5S è accanto al movimento No Tav, nelle piazze e nelle istituzioni, per far sentire la voce di chi si oppone alla devastazione del territorio e rivendica la necessità di impiegare i fondi pubblici per il bene dei cittadini e non per il guadagno di pochi» .

Un secondo raduno di No tav previsto dalla parte opposta della zona milutarizzata, presso la centrale elettrivca di via Avanà di Chiomonte ha trovato il ponte sulla Dora sbarrato da un mezzo della polizia. La consueta battitura si è allora effettuata sul vecchio mezzo e ha ricevuto prima un’innaffiata da parte dell’idrante poi un fitto lancio di lacrimogeni a altezza d’uomo. Dopo qialche resistenza, i No Tav hanno raggiunto il paese dove hanno picchettato il Bar Ristorante delle Alpi, luogo di ritrovo degli operai del cantiere e fermato per un quarto d’ora la linea ferroviaria. La polizia, per tutta risposta, ha bloccato la statale 24 in due punti causando lunghe code e gran disagio alla circolazione mentre i No Tav già si scioglievano.

Giornata dura e fredda dunque per le truppe d’occupazione in gita al cantiere a respirare la loro dose quotidiana di polveri sottili e amianto che un giorno faranno sentire i loro effetti proprio su di loro per primi. (F.S. 8.12.2014)

Galleria fotografica di Leonardo Capella

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No Tav. 8 Dicembre al cantiereultima modifica: 2014-12-09T21:53:56+01:00da davi-luciano
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