L’anno scorso, nessun parroco, perché tutti si rifiutarono di celebrare la messa in quel luogo, salì al cantiere Tav di Chiomonte per il giorno di Santa Barbara, protettrice dei vigili del fuoco e dei minatori.
Una decisione, questa dei preti valsusini, che fece discutere non poco, con polemiche durate per mesi.
Quest’anno però, nel totale silenzio, la messa è stata celebrata anche dietro i recinti dove si sta scavando il tunnel geognostico per la Torino-Lione. Non è stato il vescovo di Susa, monsignor Alfonso Badini Confalonieri, che alcune settimane fa aveva spiegato che non conosceva i suoi impegni per il 4 dicembre, a celebrare, ma don Michele Giulio parroco di Olux.
Alla funzione ha partecipato un folto gruppo, tra polizia, carabinieri, militari, tecnici e operai, che stanno lavorando al cantiere. Tra di loro anche il direttore generale della Ltf, Lyon Turin Ferroviaire, il presidente dell’osservatorio Torino-Lione Mario Virano e l’ex sottosegretario ai Trasporti Mino Giachino, che è anche responsabile del settore per Forza Italia.
L’altare è stato allestito in fondo allo scavo, giunto a 1.835 metri.
Archivi giornalieri: 5 dicembre 2014
Difendiamo l’acqua bene comune di Coassolo Torinese
Con una delibera preparata e votata in sordina, il Sindaco e la maggioranza del Consiglio comunale hanno rinunciato alla gestione diretta dell’acquedotto comunale e l’hanno ceduta a SMAT SPA.
I cittadini lo hanno saputo da un comunicato del Sindaco, successivamente affisso all’Albo pretorio.
Immediata la mobilitazione e la protesta popolare, espressa con grande forza e chiarezza in un consiglio comunale aperto nel quale il Sindaco e la sua maggioranza si sono barcamenati senza assumere però l’impegno a ritornare sui propri passi.
Si è quindi costituito il Comitato civico di volontariato per la difesa dell’acqua di Coassolo che in pochi giorni ha raccolto 750 firme a sostegno dell’annullamento e/o revoca della delibera, richiesta formalizzata con un’Istanza legale.
Torino, 4 dicembre 2014
Maxiprocesso No Tav: “Il 27 giugno fu reazione legittima ad atto arbitrario” (avv. Bertone udienza 4 novembre)
- 05/12/2014 at 16:42
- by Simonetta Zandiri
Maxiprocesso no tav, aula bunker, udienza del 4 novembre, video della prima parte dell’intervento dell’avv. Stefano Bertone.
Dopo aver introdotto quella che fu, realmente, l’esperienza della Libera Repubblica della Maddalena, la discussione passa alla reazione all’atto arbitrario. La frequenza e densità di lacrimogeni sparati in quelle date a Chiomonte NON HA PRECEDENTI in Italia.
“Stiamo parlando di 270 lacrimogeni sparati il 27 giugno e 4357 sparati il 3 luglio, uno ogni 20 secondi il 27 giugno e uno ogni 4,6 secondi il 3 luglio. Il calcolo è presto fatto, si prende la durata delle ore dei confronti, si divide per il numero di lacrimogeni e si vede quant’è la frequenza al secondo, da quando ho iniziato a parlare di questo argomento ne erano già stati sparati 5 o 6.”
“In requisitoria finale della Procura, davvero fenomenale, dopo aver riconosciuto che ne è stato fatto un uso imponente di lacrimogeni si dice che hanno agito solo dopo ore di scontro… Io mi chiedo che film abbia visto la procura, forse ha visto il video di un altro processo, i lacrimogeni non sono stati sparati dopo ore, ma in tutte le circostanze sono stati sparati PRIMA di qualsiasi aggressione da parte dei manifestanti nei confronti delle fdo, parlo del 27 giugno, del 3 luglio, centrale e zona archeologica.”
In questo video l’avv.Bertone mostra alcuni passaggi delle azioni delle forze dell’ordine che, il 27 giugno 2011 (durante lo sgombero di quella che fu la Libera Repubblica della Maddalena) causarono diffuse sensazioni di panico, ferite (con spari intenzionalmente ad altezza uomo) e che fu probabilmente alla base dei comportamenti oggi considerati reati.