VIOLENZE DELLA POLIZIA ad HONG KONG


IL TG3 BIANCABERLINGUERIANO SI SCANDALIZZA DI FRONTE ” ALLE VIOLENZE DELLA POLIZIA DI HONG KONG CHE USA MANGANELLI E LACRIMOGENI CONTRO I MANIFESTANTI CHE CHIEDONO MAGGIORE DEMOCRAZIA”.

DITE AL TG3 CHE IN VAL DI SUSA, INVECE , LE FFOO OFFRONO IL TE’ E MAZZI DI FIORI AI MANIFESTANTI CHE CHIEDONO IL RISPETTO DEL TERRITORIO.

Italia senza grandi opere inutili

http://www.beppegrillo.it/2014/09/italia5stelle_italia_senza_grandi_opere_inutili.html

“Il governo ci parla di progresso e futuro pensando alle Grandi Opere come gli egiziani alle piramidi, e noi qua facciamo il TAV o il TAP o qualsiasi cosa che possa aver a che fare con grandi quantità di denaro. Noi invece pensiamo al benessere della collettività, pensiamo ai treni per tutti e non per pochi, e la nostra più grande preoccupazione è che i fondi pubblici stanziati per le Grandi Opere vadano a finire nelle tasche della criminalità organizzata. Per questo noi avevamo interessato le grandi personalità dell’antimafia, ma tutte le porte ci sono state chiuse in faccia. Mentre adesso i ministri dell’Interno e dei Trasporti cominciano a dire: “Beh, effettivamente sugli accordi internazionali c’era qualche problema.” Le Grandi Opere sono sempre così, un grande buco nero dove vanno a finire i soldi pubblici, e con il TAV al nord ce ne sono esempi infiniti ovunque, in Val di Susa il TAV fino in Puglia col TAP.
Si, effettivamente con questo decreto SbloccaItalia il governo è interessato solo a fare i grandi interessi di poche multinazionali. Quello di cui abbiamo bisogno in Italia non sono le Grandi Opere che risultano inutili e dannose per l’ambiente e per la salute dei cittadini, abbiamo invece bisogno di reti intelligenti, reti di trasporto intelligente che permettano di recuperare anche, ad esempio, le ferrovie dismesse o le tratte che oggi sono in uso e che qualcuno vuole bloccare. Mentre per quanto riguarda l’energia noi abbiamo già scritto da sempre, da anni, che vogliamo un’energia diffusa, distribuita, in cui ciascuno sia il produttore dell’energia e il cui eccesso venga messo in rete a disposizione degli altri. Questo è a favore non solo di un’economia e di una ricchezza distribuita ma anche a favore della tutela dell’ambiente. Vanno anche messi in conto quelli che sono gli investimenti nella ricerca e nello stoccaggio dell’energia, non abbiamo bisogno dei gasdotti che ci legano in un contesto geopolitico complicatissimo a regimi autoritari.
Ci vediamo il 10, 11 e 12 ottobre al Circo Massimo per #Italia5Stelle. Come sapete, anche per questo evento ci autofinanziamo perché il M5S rinuncia al finanziamento pubblico ai partiti, e abbiamo quindi bisogno del vostro contributo per rendere questo evento memorabile e indimenticabile.”
Marco Scibona e Diego De Lorenzis, M5S Parlamento

LUC MICHEL AU CAMEROUN 1 / EMISSION ‘LE MERITE PANAFRICAIN’ DU 12 SEPT. 2014

EODE-TV & Afrique Media TV/

2014 09 12/

 Emission LE MERITE PANAFRICAIN du 12 septembre 2014

Présentée par Tony Michael Menga

Avec Luc MICHEL en direct de Douala, Cameroun. EODE-TV - AMTV mérite panaf. LM au Cameroun 1 (2014 09 12) FR

Thèmes :

* Les nationalistes panafricains avaient-ils raison de mener leur combat ?

* La Libye sombre dans le chaos

 Video intégrale sur : https://vimeo.com/107191832

 EODE-TV / EODE Press Office

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LUC MICHEL AU CAMEROUN 2 / EMISSION ‘LE DEBAT PANAFRICAIN’ DU 13 SEPT. 2014

EODE-TV & Afrique Media TV/

2014 09 13/

 Emission LE DEBAT PANAFRICAIN du 13 septembre 2014

Présentée par Bachir Mohamed Ladan

Avec Luc MICHEL en direct de Douala, Cameroun.

EODE-TV - AMTV débat panaf. LM au Cameroun 2 (2014 09 13) FR

Video intégrale sur : https://vimeo.com/107518608

 Thèmes : 

SUJETS D’ACCEUIL

1- CAMEROUN : Polémique autour d’une motion de soutien à l’hémicycle. Que se passe-t-il exactement ? (Robert MOUTHE AMBASSA)

2- NIGERIA : après Gwoza, la ville de Maiduguri est encerclée par BOKO HARAM. La carte du califat prend-elle forme ? (Parfait Ndom, Luc MICHEL)

3- NIGER : Pourquoi HAMA AMADOU a-t-il choisi la France pour son exil ? (Dr BASSILEKIN, NOUHA SADIO)

4- CÔTE D’IVOIRE/CPI: La cour va finalement juger Laurent Gbagbo. Que vous inspire cette décision ? (Jules NJAWE, Maître YAMBI ROBERT)

5- RCA: Que vous inspire le prolongement de la transition ? (François BIKORO, Simo)

6- EBOLA : Enfin l’Union Africaine se prononce ! (François BEYO, JEAN DE DIEU AYISSI)

 SUJETS DEBATTUS

1- AFRIQUE : Quelle est la responsabilité des africains par rapport aux agissements des occidentaux dans les difficultés du continent ?

2- LIBYE : Paris veut agir et mobiliser la communauté internationale face au KO qui règne dans le pays. Quel service après vente faut-il pour la Libye ?

3- PRIX UNESCO-GUINEE EQUATORIALE : Obiang Nguema prime l’excellence dans la recherche scientifique. Que vous inspire cette initiative du président équato-guinéen ?

4- ICONE DE LA SEMAINE: Docteur Eugène Jamot  (France)

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No Tav fermati alla frontiera con la Francia. Scibona (M5S): “Vogliamo vederci chiaro”

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NuovaSocietà

No Tav fermati alla frontiera con la Francia. Scibona (M5S): “Vogliamo vederci chiaro”
settembre 29 2014
 
Il Senatore del Movimento 5 Stelle Marco Scibona presenterà un’interrogazione parlamentare riguardo a quanto avvenuto due giorni fa al passaggio di un gruppo di No Tav tra Italia e Francia.

Il 27 settembre Scibona ha infatti accompagnato una delegazione di attivisti contro l’alta velocità che voleva recarsi oltralpe per partecipare alla maratona italo-francese in programma per la stessa giornata. Al loro arrivo alla frontiera, però, hanno trovato la gendarmerie ad attenderli, che li ha fermati chiedendo i documenti di tutti i presenti e prendendo nota delle targhe delle vetture.
La procedura ha tenuto fermo il gruppo per circa mezz’ora, con l’eccezione del senatore che, in quanto tale, si è visto restituire immediatamente il documento. Tutti gli altri, invece, hanno dovuto attendere che la gendarmerie francese controllasse i loro nominativi con la polizia italiana, a quanto pare su esplicita disposizione del Prefetto di Chambéry.
Poco dopo l’episodio, Marco Scibona ha pubblicato sul proprio sito un post che riprendeva l’accaduto, dal titolo “No Tav in trasferta, controlli alla frontiera: vogliamo vederci chiaro!”. Nel pezzo, il senatore del M5S ha denunciato tra le altre cose che per tutta la durata del controllo, che si è svolto a circa 2000 metri di altezza, è stato impedito al gruppo di recarsi ai servizi igienici o mettersi al riparo, mentre le altre vetture a targa italiana superavano la frontiera nel giro di pochi secondi.
Scrive Scibona: «Che io sappia gli accordi Schengen sono ancora in vigore e non mi risulta che esista un’etnia No Tav che sia esclusa da tali accordi». Ma il senatore lascia il beneficio del dubbio («Potrei sbagliarmi…») e per questo annuncia di voler sentire i ministeri competenti per fare chiarezza sull’accaduto. In particolare, il Ministro degli Esteri «per conoscere se ci siano restrizioni in caso di espatrio di No Tav» e il Ministro degli Interni «per sapere se corrisponda al vero il fatto che i nostri uffici di Polizia abbiano effettivamente impiegato circa 30 minuti per identificare ciascun cittadino italiano che voleva attraversa il confine Italia-Francia».

Isis, Iraq: avvocatessa torturata per 5 giorni e giustiziata in pubblico

http://www.imolaoggi.it/2014/09/29/isis-iraq-avvocatessa-torturata-per-5-giorni-e-giustiziata-in-pubblico/

Imola Oggi

lunedì, 29, settembre, 2014

 samira2

E’ stata torturata per cinque giorni l’avvocatessa e attivista per i diritti delle donne e delle minoranze, Samira al Nuaimy, ‘giustiziata’ in pubblico a Mosul, nel nord dell’Iraq. Lo riferisce l’Onu a Baghdad. I miliziani dell’Isis volevano che si “pentisse” per le critiche allo Stato islamico via Facebook. La donna ha rifiutato.

L’episodio è avvenuto il 22 settembre, ma senza precisare le modalità dell’esecuzione. Il responsabile della missione dell’Onu a Baghdad, Nikolay Mladenov, ha definito l’uccisione dell’avvocatessa “un crimine rivoltante”.

Samira al Nuaimy era particolarmente attiva sui social network, con interventi in cui promuoveva i diritti delle donne e delle minoranze e criticava le azioni dell’Isis, in particolare la distruzione dei siti storici e religiosi considerati eretici nella visione dei fondamentalisti sunniti.

L’avvocatessa, sposata e madre di 3 figli, era stata arrestata il 17 settembre, ma si era rifiutata di fare atto di pentimento per le opinioni espresse. Una Corte islamica dei jihadisti l’ha quindi condannata a morte. Mladenov ha rivolto un appello al governo iracheno e alla comunita’ internazionale perche’ “facciano fronte al pericolo che minaccia la vita, la pace e la sicurezza dell’Iraq e degli iracheni” e perche’ “facciano tutto il possibile per assicurare alla giustizia gli autori di questi crimini”. ansa

L’ANTROPOLOGO SEMIR OSMANAGICH CONFERMA CHE LA STORIA DELL’UMANITÀ INSEGNATA A SCUOLA È SBAGLIATA!

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2013/12/03/lantropologo-semir-osmanagich-conferma-che-la-storia-dellumanita-insegnata-a-scuola-e-sbagliata/

Prove archeologiche sparse in ogni angolo del globo sembrano confermare l’esistenza si una società umana altamente avanzata vissuta prima della fine dell’ultima era glaciale, tanto che alcuni ricercatori ne invocano il riconoscimento ufficiale da parte della comunità scientifica.
Semir Osmanagich
Il dottor Semir Osmanagich, antropologo di Houston, scopritore delle possibili piramide bosniache di Visoko e fondatore del Bosnian Archaeology Park, in una recente dichiarazione ha ribadito con granitica certezza che le prove scientifiche confermano in maniera inconfutabile che nel passato della Terra è esistita una civiltà altamente tecnologica che costringe a riscrivere i libri di storia.

Da un esame delle strutture individuate da Osmanagich, e su altri siti altrettanto interessanti, il ricercatore stima che tale civiltà avanzata sia esistita oltre 29 mila anni fa.

“Riconoscere che ci troviamo di fronte a delle prove fondamentali che confermano l’esistenza di una civiltà tanto antica e tanto progredita costringe la comunità scientifica a riconsiderare la sua comprensione dello sviluppo della civiltà e della storia”, spiega il dott. Semir Osmanagich. “I dati conclusivi sul sito delle piramidi bosniache di Visoko forniti da diversi laboratori indipendenti che hanno condotto la datazione al radiocarbonio confermano che le strutture risalgono a oltre 29 mila anni fa”.

Le analisi sono state condotte su materiale organico trovato nel sito delle piramidi. Il primo annuncio dell’incredibile scoperta fu dato nel 2008 dalla dottoressa Anna Pazdur della Silesian University, Polonia, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Sarajevo nel mese di agosto.

Alessandra Mona Haggag, professoressa di archeologia presso l’Università di Alessandria, coinvolta anch’ella nelle analisi al radiocarbonio, dopo aver condotto il suo studio spiegò che il materiale su cui fu eseguito il test al radiocarbonio fu ottenuto da un pezzo di materiale organico recuperato da una misteriosa guaina argillosa rinvenuta all’interno della piramide del Sole.

L’ultimo studio condotto nel 2012, di cui abbiamo riportato i risultati in un articolo precedente [Leggi: Nuovi studi sulle Piramidi di Visoko spingono l’inizio della civiltà indietro di 20 mila anni], ha rivelato che la struttura interna della piramide, realizzata con una sorta di calcestruzzo, è databile a quasi 30 mila anni, confermando le analisi di laboratorio su materiale organico.

“I popoli antichi che hanno realizzato queste piramidi conoscevano i segreti della frequenza e dell’energia della Terra”, spiega il dottor Osmanagich. “Hanno usato queste risorse naturali per sviluppare tecniche di costruzione su scale che non abbiamo mai visto prima sulla Terra”. Osmanagich è convinto che le piramidi fossero delle enormi macchine capaci di estrarre energia dalla griglia che circonda la Terra, in maniera simile alle intuizioni di Tesla.

Di recente, storici e ricercatori statunitensi hanno riportato scoperte altrettanto sorprendenti che costringono a chiedersi chi e per quale scopo siano state costruite queste strutture e, soprattutto, in che modo queste antiche e avanzate civiltà hanno contribuito a plasmare il nostro presente.

 Leggi anche:

Piramidi al Polo Sud? Intriganti foto dall’Antartide

Indonesia: possibile piramide di 9 mila anni fa

Si registra un crescente interesse per questi argomenti anche da parte del grande pubblico, tematiche che accendono l’innata curiosità sulle nostre origini, tanto da spingere numerosi network televisivi a dedicarsi. Il National Geographic ha dedicato l’edizione speciale della sua rivista uscita nel mese di novembre 2013, dal titolo: 100 Grandi Misteri Rivelati, alle civiltà antiche.

All’interno si legge che “a volte le culture si lasciano dietro misteri che confondono quelli che vengono dopo di loro, tra costruzioni, pietre e manoscritti codificati. Tutto fa pensare che le indicazioni degli antichi avevano uno scopo profondo”. L’edizione speciale si concentra in maniera approfondita sui siti antichi e i misteriosi indizio lasciato da civiltà antiche che conosciamo molto poco.

Un noto autore, Michael Cremo, nel suo libro Archeologia Proibita, teorizza che la conoscenza di civiltà antiche altamente tecnologiche è stata soppressa o ignorata dalla comunità scientifica perchè contraddice le attuali convinzioni sulle origine dell’Homo Sapiens e che quindi demoliscono l’attuale paradigma dominante. Il lavoro di Cremo, sebbene irriverente e provocatorio, è stato valutato interessante dal punto di vista didattico e valutato con interesse da numerose riviste accademiche.

Maxitruffa al sistema sanitario: 10 indagati, anche Mastrapasqua

http://www.ansa.it/lazio/notizie/2014/09/29/perquisizioni-in-uffici-della-regione-lazio-e-nellospedale-israelitico_99713488-a090-46b5-bab9-e65aeca41e4f.html

Perquisizioni sono in corso da questa mattina in alcuni uffici della Regione Lazio, nella sede dell’ospedale Isrealitico e in uffici di Asl

Sono dieci, tra cui il direttore generale dell’ospedale Israelitico, Antonio Mastrapasqua, gli indagati nell’indagine che ipotizza una maxitruffa ai danni del Sistema sanitario. Anche due funzionari della Regione Lazio già coinvolti nel procedimento madre, non legati all’attuale amministrazione e 7 dipendenti dell’ospedale. Perquisizioni in alcuni uffici della Regione Lazio, nella sede dell’ospedale Isrealitico e in uffici di Asl. 

Una truffa pari “a milioni di euro per centinaia di trattamenti sanitari”. Così i pm della Procura di Roma definiscono il presunto raggiro. Concorso in truffa e falso i reati contestati oltre che al dg dell’ospedale Israelitico anche ad alti dirigenti del nosocomio tra cui il direttore sanitario Luigi Antonio Spinelli e il vice direttore amministrativo Tiziana D’Agostino. Secondo i pm Corrado Fasanelli e Maria Cristina Palaia, gli indagati “avrebbero attestato falsamente, nella documentazione trasmessa agli uffici della Regione Lazio competenti al pagamento delle prestazioni sanitarie in convenzione con il ssn, interventi sanitari”.

Raggiro in settore ortopedico e oncologico – Le irregolarità nei rimborsi ai quali ha avuto accesso l’Ospedale Israelitico, oggetto di un’inchiesta della Procura di Roma riguarderebbero i settori di ortopedia, per gli interventi all’alluce valgo, e le prestazioni di assistenza domiciliare integrata e di assistenza domiciliare oncologica. Analoghe irregolarità erano già emerse in passato nel settore odontoiatrico. Per l’attività di ortopedia sono “stati inseriti a rimborso come prestazioni di ricovero”, in realtà effettuate “in regime di day hospital o day surgery, remunerato con 4.629 euro anzichè con 2.759 euro e altresì interventi sanitari che avevano riguardato biopsie trans perineali erano stati inseriti a rimborso come prestazioni di ricovero e remunerati rispettivamente 1.459 euro e 1.331 euro invece di 238 euro e 151”.

Inchiesta su dg Ospedale Israelitico Mastrapasqua – L’indagine è lo sviluppo dell’inchiesta che coinvolse nel gennaio scorso l’ex presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, nella sua veste di direttore generale dell’ospedale Israelitico. L’inchiesta madre riguarda fatti risalenti al 2009 quando un controllo dell’Asl Roma D su prestazioni dell’Ospedale Israelitico portò alla luce incongruenze: fatture per semplici interventi odontoiatrici per i quali venivano richiesti alla Regione rimborsi onerosi da intervento con ricovero.

Dai controlli successivi emerse che tra il 2006 e il 2009 la richiesta di rimborsi alla Regione Lazio per “interventi fantasma” da parte dell’Ospedale Israelitico accadeva nella stragrande maggioranza dei casi verificati, il 94% delle cartelle cliniche. La Regione Lazio governata da Nicola Zingaretti perciò sospese il pagamento di 15,5 milioni di euro in fatture all’Ospedale Israelitico, e congelò i due protocolli d’intesa che la vecchia amministrazione stipulo’ con la struttura sanitaria nel 2011 e nel 2012.

Pm, indagati sapevano in anticipo ispezioni Asl – Erano arrivati a modificare “lo stato dei luoghi, la destinazione degli ambienti dell’ospedale e delle attività sanitarie svolte” in modo da “indurre in errore” gli ispettori della Regione. Viene contestato anche questo agli indagati per una presunta maxi truffa al Ssn da parte dell’ospedale Israelitico. I pm scrivono che alcuni “avendo appreso in anticipo dell’ispezione svolta da personale dell’Asl Rmd, alteravano lo stato dei luoghi, la destinazione degli ambienti dell’ospedale e delle attività sanitarie svolte, in modo tale da indurre in errore il personale ispettivo”. Nel decreto viene citato anche un’altro episodio relativo ad una ispezione della Regione “finalizzata al controllo delle prestazioni di assistenza domiciliare integrata (Adi) e di assistenza domiciliare oncologica (Ado)”. Gli indagati, tra cui anche due primari, “hanno fornito decine di false cartelle cliniche di anziani in regime di Adi e Ado in precedenza mai compilate e facevano giustificativi, falsi nel contenuto e nella data, in relazione alla mancanza di documentazione sanitaria di assistiti in regime di Adi e Ado”.

Il Codacons si costituirà parte offesa. “Se saranno confermati gli illeciti contestati dalla Procura, chiederemo un mega risarcimento danni in favore degli utenti della sanità pubblica” afferma il Presidente Carlo Rienzi. “Il settore sanitario, infatti – prosegue – risulta tra i più colpiti dai tagli di spesa decisi a livello nazionale e regionale, che hanno avuto ripercussioni negative sui servizi resi all’utenza. Per tale motivo una truffa al Ssn, se confermata, configurerebbe un enorme danno economico e morale per i cittadini, perché ha sottratto soldi pubblici destinati alla collettività, e la costituzione di parte offesa del Codacons mirerà proprio a far ottenere agli utenti il giusto risarcimento” – conclude Rienzi.

In Maurienne per dire no all’Alta velocità

 Una carovana No Tav da Lanslebourge a St. Jean de Maurienne. Una iniziativa indetta per sensibilizzare la popolazione, e anche per poter vedere da vicino la devastazione iniziata oltr’Alpe.

di Gabriella Tittonel

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“Ho fatto la denuncia, ho assunto un avvocato ma la risposta di Ltf quale è stata? Che ho costruito male la casa…” – questo quanto affermato da un cittadino di Bourget incontrato a Modane lo scorso sabato 27 settembre. Un cittadino che abita in quello splendido borgo affacciato su Modane, posto sopra allo scavo di una discenderia dell’ipotizzata alta velocità Torino Lione. Discenderia penetrata nella montagna grazie al supporto di mine, che hanno fatto tremare tutta la montagna e che hanno lesionato in modo consistente, da cima a fondo, le case e la chiesa di Bourget. Come ha fatto anche notare il primo cittadino Gilles Margueron.

E a Bourget i No Tav italiani e francesi ci sono arrivati, per pranzo, questo grazie all’iniziativa della carovana No Tav da Lanslebourge a St. Jean de Maurienne, una iniziativa indetta per sensibilizzare le popolazioni dei tanti paesi incontrati, con distribuzione volantini, presenza gioiosa ed anche per poter vedere da vicino, per i No Tav italiani, la devastazione iniziata oltr’alpe.

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Il viaggio, con la colonna di auto, ha subito una prima battuta d’arresto alla dogana del Moncenisio, dove  un gruppo, tra cui era presente il senatore Scibona, è stato fermato per controlli ed è poi proseguito fino a Lanslebourg, dove c’erano ad attendere i No Tav  italiani quelli francesi.

Di qui il viaggio, segnato da una splendida giornata assolata,  è proseguito, con attraversamento e sosta a Termignon, Bramans, Sollieres, Aussois giungendo poi a Modane, nella piazza davanti a la Rizerie, dove vi è il museo della nuova linea Lyon-Tourin e dove si stava svolgendo l’assemblea generale della Federazione dei Gemellaggi Savie-Piemont-Val d’Aoste, una assemblea patrocinata da Ltf.

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Qui i No Tav, protagonisti di un gemellaggio alternativo, quello per la salvaguardia delle persone e dei territori,  si sono distribuiti davanti all’ingresso, sulla strada, sulla piazza, con gli immancabili striscioni, bandiere, fischietti, tutti in attesa dell’uscita dei partecipanti che, poco dopo le dodici e trenta, hanno conquistato l’uscita per recarsi a pranzo e che sono stati accolti festosamente, il tutto, come per tutta la manifestazione, sotto lo sguardo discreto delle forze dell’ordine, in moto e auto.

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Poi i due gemellanti si sono divisi per pranzo, gli uni (quelli “Ltf”) al ristorante Albaron e gli altri a Bourget, sulla piazza, con pranzo al sacco arricchito da appetitose minestre e dolci. Qui è giunto anche l’onorevole Ibanez, si sono potute scambiare informazioni e battute gioiose, osservare da vicino le lesioni provocate dalla discenderia sottostante ed allungare lo sguardo anche sull’altro versante, sulla stretta valle dove già le polveri dello smarino, mescolate a quelle del passaggio autostradale, stanno creando nefaste misture per la vita.

Poi la carovana ha ripreso il viaggio, con negli occhi lo splendido paesaggio segnato ora dalle mani e dai cervelli di umani votati ad una cieca visione di progresso: discenderia La Praz, St. Martin la Porte, St. Julien Mont Denis, discenderie, siti di smarino, boschi distrutti, rocce messe all’aria….

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L’allegria è ritornata a St. Michel de Maurienne, con il volantinaggio e con le giostre e l’autoscontro, dove anche i No Tav, con le loro bandiere e la grande orsa non hanno voluto mancare: tante le persone che hanno accettato i volantini, lo scambio di informazioni, l’impressione, nel corso del viaggio, è di un territorio che inizia a comprendere quanto sta accadendo e che desidera capire come attrezzarsi.

Ultima tappa della carovana è stata infine St. Jean de Maurienne: qui ancora volantinaggio, un’ultima merenda condivisa, una veloce visita allo splendido chiosco del duomo dedicato a S. Giovanni Battista, dove si trova una reliquia del Santo, due dita della sua mano. Due dita che potranno servire anche ai No Tav, qui giunti anche in una sorta di pellegrinaggio allegro, gioioso, determinato, certo un poco faticoso e che anche ai santi non disdegnano di chiedere aiuto. In una sorta di gemellaggio circolare tra cielo e terra, perché la terra possa essere quel paradiso terrestre iniziale. I No Tav ci stanno provando, anche con il loro modo di stare insieme, di accogliersi, al di là delle sciocche ed inutili barriere sociali, culturali, di razza. Questo è il vero mondo che avanza, a bassa velocità…

G.T. 29.09.14

Il Tribunale Permanente dei Popoli accoglie l’esposto del Controsservatorio Val Susa

Una importante vittoria e un significativo riconoscimento per il movimento di opposizione al Tav e non solo: il Tribunale Permanente dei Popoli, erede del Tribunale Russel, ha ritenuto ammissibile il nostro esposto in cui venivano denunciate violazioni di diritti fondamentali dei singoli abitanti e della comunità della Val di Susa con riferimento alla progettata costruzione della linea Tav Torino-Lione.

Il Tribunale Permanente dei Popoli ha infatti deciso, a seguito dell’esposto presentato dal Controsservatorio Valsusa e da un folto gruppo di amministratori locali, di aprire un procedimento che esaminerà in particolare “le finalità e l’effettività delle procedure di consultazione delle popolazioni coinvolte e l’incidenza sul processo democratico” [leggi il documento del TPP]

Nella comunicazione ricevuta dal TPP viene segnalato che  «sempre più chiaramente si evidenziano anche nei Paesi cosiddetti “centrali”, situazioni – più volte rilevate nei Paesi del Sud in sessioni del Tribunale per quanto riguarda il rapporto tra sovranità, partecipazione delle popolazioni interessate, livello delle decisioni politico-economiche – che mettono in discussione e in pericolo l’effettività e il senso delle consultazioni e la pari dignità di tutte le varie componenti delle popolazioni interessate. In questo senso il caso TAV, insieme alle altre vicende segnalate al TPP, è “rappresentativo” di processi e meccanismi più generali, specificamente importanti nell’attuale fase della evoluzione economica-politica europea e mondiale…»

Di qui la decisione – particolarmente importante – di estendere il procedimento a casi analoghi, con una procedura avviata immediatamente e che si svilupperà nei prossimi mesi.

Recentemente il Tribunale Permanete dei Popoli, con riferimento alle attività delle imprese transnazionali in Colombia, aveva affermato il principio che è diritto fondamentale dei cittadini e delle comunità «essere consultati al fine di ottenere il consenso libero, previo e informato prima di adottare e applicare misure legislative o amministrative che li danneggino, prima di adottare qualsiasi progetto che comprometta le loro terre o territori o altre risorse».
Il procedimento aperto oggi è il primo, nei 35 anni di storia del TPP, che affronta problemi di violazione di diritti fondamentali connessi alla realizzazione di un grande opera in Europa: segno che esistono i presupposti per ipotizzare che la Val di Susa rappresenti un laboratorio di ricerca avanzata di una nuova politica coloniale diversa nelle forme rispetto a quelle tradizionali ma non per questo meno devastante.

da controsservatoriovalsusa