Cosa sarà l’Europa? In migliaia tentano di dirlo, ma è già scritto da 19 anni. (Andrea Signini)

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Diciannove anni fa, precisamente nel Novembre del 1994, qualcuno pubblicava uno straordinario documento avente ad oggetto quella che potremmo definire, oltre ogni ragionevole dubbio, la principale proposta di riforma delle istituzioni europee mai scritta. Il titolo che l’autore aveva dato al documento in questione era, per l’appunto: “Riforma della struttura giuridica ed istituzionale dell’Unione Europea”.
 
Non che fosse uno qualsiasi, perché era il Coordinatore per il suo Gruppo Politico, Forza Europa, della Commissione Istituzionale del Parlamento Europeo, cioè un deputato europeo però molto diverso dagli altri.
 
In poche battute sulla sussidiarietà, ad esempio, risolveva la polemica Europa sì – Europa no, e anticipava che le banche sarebbero state la nostra rovina. Scriveva precisamente: “lo Stato ideale – la più bella delle speranze – sarebbe quello in cui l’obbligatorietà dei principi generali trovasse attuazione attraverso la massima espressione della libertà dei singoli, portando dunque, attraverso la sussidiarietà, alla massima esaltazione della statualità”. Proseguiva: “Differire più oltre la formalizzazione dello Stato europeo significherebbe condannarsi ad assistere fatalmente a quel processo di degenerazione che segue ogni non raccolta maturazione. Una degenerazione che non potrebbe che consistere nella tendenza a utilizzare il legislatore europeo per dar luogo – sotto la pressione delle banche, che notoriamente dominano l’UE – a norme realizzare le quali sarebbe più difficile attraverso gli ordinamenti dei singoli paesi. Con il risultato di trasformare così definitivamente l’UE, da strumento di crescita della democrazia, in strumento di subdola oppressione”.
 
I temi su cui si richiamava l’attenzione erano due: conferire il potere di iniziativa legislativa ai deputati e conferire il potere di promulgare le leggi al Parlamento, togliendolo alla Commissione e al Consiglio, che invece ancora lo detengono.
 
Se non fosse che si tratta di una relazione (una proposta di legge europea) risalente al 1994, sembrerebbe una nota odierna di quello che, senza riuscirci, sembrerebbero voler dire in tanti. Nel testo a cui si fa riferimento, viene definito “guerriero morto” l’eletto dal popolo a rappresentante delle istanze in sede europea privo del potere di legiferare. E si sottolinea la funzione primigenia del/lla deputato/a europeo/a: legiferare. A cosa può servire una platea di eletti ed elette con il sistema del suffragio universale se poi, alla fine dei conti, la loro presenza si riduce ad una mera comparsata infruttifera sul piano dei cambiamenti? Giova ricordare che la nascita della UE aveva – ed avrebbe tutt’ora – all’oggetto lo scopo di promuovere una dinamica evoluzione dell’azione politica del Continente tutto a tutto vantaggio dei singoli Stati membri. Ma, giacché tale prerogativa viene a mancare per la mancanza dei requisiti che sarebbero dati per scontati (la facoltà di proporre le leggi per i deputati e di promulgarle per il parlamento), l’autore s’interrogava su quale fosse la miglior via d’uscita da questa impasse. Ed aveva cura d’indicare anche quale fosse l’iter, semplice, pratico e veloce, da seguire: “Si osservi che […] i par­lamentari europei, in quanto eletti a suffragio universa­le, non avrebbero bisogno del consenso e del suppor­to di nessuno né per porre in essere questi principi né per dichiarare l’illegittimità di quelli superati, poiché la loro dichiarazione di volon­tà è fonte del diritto dell’U­nione, per cui sarebbe suffi­ciente che una maggioranza adeguata preventivamente concordata dai parlamentari stessi decidesse che questa è la sua volontà, e la riforma sarebbe già in essere”. Una disarmante semplicità. Una logica inoppugnabile. Eppure, stando a quanto osserviamo da sudditi esautorati ed inginocchiati – quali siamo ridotti oggi come oggi grazie allo strapotere assurdamente concentrato nelle mani di chi non è eletto per volontà dei popoli (vedi Commissione e Consiglio d’Europa) – non possiamo che concordare e domandarci, a nostra volta: Come mai nessuno, in oltre venti lunghi anni, ha dimostrato di possedere quel pizzico di fegato necessario ad imprimere un mutamento capace di convogliare il dibattito nella direzione indicata nel documento del Novembre del ‘94? Quale orrido meccanismo ha potuto imbalsamare l’atteso sviluppo delle “Istituzioni europee” e confinarle ad uno stato perpetuo da crisalide riducendole a poco più di una “zinna” da cui mungere denari pubblici? La risposta è altrettanto logica ed altrettanto tranchant: il potere lobbistico! Quello bancario! Certo! L’autore del testo, già nel 1994, aveva piena consapevolezza della situazione reale che si celava ed ancora adesso si cela dietro al teatrino dei pupazzi della politica. Scriveva sempre il “Nostro”: “Ora però il predominio delle lobby bancarie (oggi BCE) sta travolgendo ogni residua democraticità, e si sta appa­lesando in maniera inequivo­cabile che il potere legislati­vo deve essere sottratto alla Commissione e al Consiglio e, non restituito, perché non l’ha mai avuto, ma dato, al Parlamento, ovvero a un’I­stituzione eletta a suffragio universale […]“. Un chiromante, penserete voi? Un rabdomante politico? Un astrologo in grado di predire con vent’anni d’anticipo la realtà in cui ci saremmo ritrovati/e? No! Nulla di tutto ciò. Semplicemente un Avvocato: Alfonso Luigi Marra, Gino, per tutti e tutte.
 
Andrea Signini

Chi è Mario Molinaro, l’uomo che molti vorrebbero al Quirinale (Nicola Bizzi)

Si fanno sempre più insistenti le voci attorno all’elezione al Quirinale di un uomo nuovo, non legato ai partiti e alle istituzioni. Si tratta solo di fantapolitica?
In questa delicata fase politica che vede l’Italia sempre più affondare nella recessione economica, con un Governo fallimentare tenuto artificiosamente in piedi dalla cabina di regia del Quirinale, si parla sempre più con insistenza di una messa in stato di accusa del Capo dello Stato, di una sua richiesta di impeachment sostenuta a gran voce da Beppe Grillo e dal suo Movimento 5 Stelle.
 
Nessun Presidente della Repubblica, dalla Costituente ad oggi, è stato similmente tanto attaccato dall’opinione pubblica e dai partiti di opposizione, neanche Oscar Luigi Scalfaro, che, per quanto sia stato a mio avviso il peggiore Capo dello Stato della nostra storia repubblicana, godeva di maggiore considerazione e di maggior rispetto anche da parte dei suoi più acerrimi detrattori.
 
Ormai, a sostenere Napolitano restano soltanto il Partito Democratico (neanche tutto),  i tecnocrati di Scelta Civica e la goffa compagine dei diversamente centro-destristi di Angiolino Alfano. E si parla con sempre maggiore insistenza di un addio anticipato al Colle da parte di “Re Giorgio”, che probabilmente si dimetterà prima che possa concretizzarsi l’impeachment o che emergano ulteriori particolari scottanti sulla trattativa Stato-Mafia. Si realizzerebbe così la facile profezia di Grillo, secondo cui il discorso di fine anno che Napolitano si appresta a pronunciare (per i pochi che lo ascolteranno) sarà l’ultimo della sua carriera presidenziale.
 
Era quindi inevitabile, data la situazione, che si cominciasse a fare ipotesi su chi sarà chiamato a prendere il posto di Napolitano al Quirinale, a guidare la Repubblica in una fase di crisi indubbiamente senza precedenti. E di nomi ne stanno circolando parecchi già da giorni, nei corridoi dei palazzi del potere, come mi hanno confermato vari deputati e senatori che ho avuto modo recentemente di sentire. Troppi nomi, a dir la verità, indice di come difficilmente possa essere raggiunto un accordo fra le parti politiche per tirare fuori dal cappello un personaggio che possa godere di un minimo consenso bipartisan (dovremmo dire “tripartisan”, perché è ormai evidente che il Movimento 5 Stelle rappresenti di fatto un “terzo polo”).
 
Martino Cervo, sul numero di oggi di Libero (sto scrivendo il 28 Dicembre), in un suo lungo articolo a tutta pagina,  paventa il rischio di un’imminente elezione al Colle di Romano Prodi. Dopo l’impallinata ricevuta ad Aprile, ritengo molto improbabile che un simile individuo, che tanto danno ha arrecato alla Nazione, possa avere serie chance di riprovarci in una sua improbabile scalata al Quirinale. Il collega Cervo può quindi, secondo me, tranquillizzarsi. Prodi è a mio parere già bruciato e ritengo estremamente difficile che il suo nome possa trovare i consensi necessari per raggiungere un obiettivo in cui probabilmente neanche il principale affossatore della nostra economia crede.
 
Molto spesso abbiamo l’abitudine di identificare i nostri politici e i vertici delle istituzioni come “quelli che comandano”, come i reali detentori del potere decisionale. Ma l’esperienza dovrebbe ormai averci insegnato che i cosiddetti “burattini” (i politici) sono sempre manovrati da abili burattinai, i veri manovratori della politica e dell’economia. Personaggi che, nella maggior parte dei casi, sono poco noti all’opinione pubblica (quando non del tutto sconosciuti) e che amano restarsene dietro le quinte.
 
Quando però il gioco si fa duro (per gli interessi di chi comanda), i duri cominciano a giocare. Vale a dire che, parafrasando il mitico John Belushi in Animal House, i burattinai intermedi (mai però quelli grossi, quelli che stanno veramente in alto), talvolta scendono direttamente in campo, non fidandosi più dei burattini, per salvaguardare direttamente i loro piani di dominio e di controllo. É accaduto più volte nella nostra storia recente. Basti citare i casi di Giuliano Amato, Romano Prodi, Tommaso Padoa Schioppa, Mario Monti e Enrico Letta. Tutti burattinai di medio calibro, di fatto costretti dalle circostanze a scendere direttamente nell’agone politico per meglio garantire l’esecuzione di programmi che i burattini di turno rischiavano di non essere all’altezza di portare avanti.
 
Come ha denunciato tempo fa, sempre su Signoraggio.it, Alessandro Raffa in un suo ottimo articolo, tutti quei personaggi che in Italia si pensa che contino qualcosa, in realtà non hanno un effettivo potere e sono tutti intercambiabili. Sono tutte persone di seconda fila il cui compito consiste nell’imbonire gli Italiani, ciascuno secondo le proprie competenze, per far loro credere di vivere sotto una democrazia, e quindi  eseguire gli ordini dei loro veri padroni.
 
E chi decide veramente in Europa? Angela Merkel? Herman Van Rompuy? Olli Rehn? José Manuel Barroso? Mario Draghi?
 
Come ha sottolineato sempre Alessandro Raffa, nessuno di questi. Anche loro sono tutti intercambiabili, persone di seconda fila incaricate di eseguire quello che altri decidono e pianificano.
 
Esiste in Europa una organizzazione, una sorta di club esclusivo composto da una cinquantina di persone, denominato Ert Europe. Si tratta di un circolo di gran lunga più influente del famigerato Club Bilderberg e che fino a poco tempo fa era assolutamente sconosciuto alla grande opinione pubblica. Ma adesso, poiché evidentemente gli equilibri nelle alte sfere stanno cambiando, l’Ert Europe è uscito formalmente allo scoperto addirittura con un proprio sito internet.
 
Il Club è nato nel 1982, fortemente voluto dall’allora Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, che ne affidò l’iniziale cura a Licio Gelli.  Costituisce lo zoccolo duro delle persone che prendono ogni decisione in Europa: loro decidono chi governa e chi non lo fa; loro stabiliscono se l’Italia avrà le larghe intese, se la Germania avrà la grossekoalition e se è il caso che il Belgio abbia o non abbia un governo. Loro decidono quali leggi far passare in Italia e nel resto d’Europa. Loro decidono quanti disoccupati ci devono essere o non essere e se le imprese italiane devono o non devono essere pagate.
 
Complessivamente è stato calcolato che l’Ert Europe ha a disposizione un budget intorno a 1,28 miliardi di Euro, utili per pagare soprattutto coloro che si dimostra necessario mettere nella lista della spesa per far varare leggi, dispositivi, spostare capitali, lanciare leader politici, etc. Controllano il 75% della produzione mediatica europea. Mediaset la controllano attraverso gli incroci azionari trasversali e Berlusconi non lo hanno mai voluto dentro perché lo considerano inattendibile e inaffidabile, troppo individualista per i loro gusti, e gli danno ordini dall’esterno. Controllano le borse, i mercati, gli investimenti industriali. Stabiliscono le assunzioni nelle corporation, nelle aziende statali strategiche, le commesse militari, chi deve andare su, chi deve andare giù, chi deve andare a dirigere i canali televisivi, i giornali, le banche.
 
Tanto per farvi un esempio, in Italia la persona al momento più influente e decisiva, soprattutto  quanto riguarda le tematiche sociali, è il manager Carlo Bozotti, che dirige e coordina nell’ambito dell’Ert Europe tutti gli aspetti legati alle politiche sociali in Europa. Si tratta di uno dei più importanti imprenditori italiani, leader nella produzione dei semi-conduttori, eppure il suo nome risultaai più perfettamente sconosciuto.
 
Non condivido le posizioni di chi pensa che l’Ert Europe sia uscito allo scoperto perché ritiene di aver vinto. Secondo me lo ha fatto per il motivo opposto, perché gli equilibri a livello globale stanno repentinamente cambiando e organizzazioni come l’Ert Europe, il Bilderberg e l’esclusivo Club Pinay si sentono franare il terreno sotto i piedi, cominciano ad aver paura. Da tempo, infatti, altrettanto potenti organizzazioni, per lo più asiatiche, stanno sfidando in campo aperto questi sodalizi criminali occidentali che fino ad oggi hanno deciso sulle nostre teste. E, secondo fonti bene informate, sarebbero passate al contrattacco, minandone pesantemente gli interessi ed arrecando loro danni di portata incalcolabile.
 
Che cosa c’entra tutto questo – vi chiederete – con la nostra Presidenza della Repubblica?
 
In qualche modo c’entra, perché fonti bene informate mi hanno riferito che, nei corridoi del potere (quello vero, non quello di Montecitorio o di Palazzo Madama), sta circolando da alcune settimane con una certa insistenza il nome di un personaggio, anch’esso del tutto sconosciuto all’opinione pubblica, che molti indicherebbero come probabile successore di Giorgio Napolitano. Stiamo parlando di Mario Molinaro.
 
Abbiamo voluto capirne di più, e non è stato facile. A dimostrazione di come chi realmente conta non appaia mai direttamente sul chiassoso palcoscenico della politica, abbiamo riscontrato che anche in relazione a questo personaggio è piuttosto difficile reperire informazioni, e soprattutto fotografie.
Da non confondere assolutamente con un suo omonimo, che è uno stimato docente di Istologia ed Embiologia alla Sapienza di Roma, il Mario Molinaro di cui parliamo è nato a Francoforte, in Germania 53 anni fa da una famiglia proveniente da un piccolo centro della Lucania. Risulterebbe affiliatosi diversi anni or sono ad un ordine massonico francese, Le Droit Humain, che, come sostiene nel suo sito internet “non si limita alla pratica speculativa, semplicemente teorica, ma lavora nei suoi Templi con lo sguardo aperto sul mondo, ove ciascuno dei suoi membri svolge il suo ruolo, come Uomo libero e di buoni costumi, senza dogmi e nel rispetto di ogni credenza religiosa”. I Massoni di “Le Droit Humain” – sostengono sempre nel loro sito – operano liberi da indirizzi filosofici e politici”.Dicono però di lui che sia anche un fervente cattolico e che per questo goda di forti appoggi negli ambienti vaticani. É di sicuro un uomo di grande cultura, con forti entrature negli ambienti diplomatici internazionali. Alcune fonti sostengono anche che sia stato in passato molto vicino all’amministrazione USA.
Si tratterebbe, in sostanza, di un uomo apparentemente fuori dai giochi di potere di palazzo, mai eletto alla Camera e al Senato e che mai ha rivestito ruoli di governo. E forse è proprio questo il motivo per cui si sta facendo il suo nome per il Quirinale. Se queste voci sono vere, vi sarebbe l’intenzione, evidentemente da parte di persone molto influenti, forse proprio quelle organizzazioni antitetiche ai vari Bilderberg, Pinay e Ert Europe, di portare alla massima carica dello Stato un uomo nuovo, un personaggio di rottura capace di ridisegnare tutti gli assetti istituzionali.
 
Molto aperto nei confronti dell’Islam, in particolare quello sciita, corre voce che abbia avuto un ruolo decisivo nel promuovere la recente visita a Teheran di Emma Bonino. Molinaro, infatti, ha preso in più di un’occasione le parti della Repubblica Islamica dell’Iran. Fece molto rumore la sua “Lettera aperta al popolo iraniano”, con la quale due anni fa prese le difese del Presidente Mahmud Ahmadinejad, lodandone la politica e la moralità. In un passo di questo documento, egli affermò che “Definire una dittatura uno Stato teocratico è follia, come sarebbe follia pensare che uno Stato che ruota intorno all’Essenza del Trascendente possa essere pericoloso! Si, pericoloso per tutti quegli Stati dove al posto dell’Uomo c’è il denaro! E che percepiscono il Trascendente come uno psichismo dell’immaginazione”. Attaccando la “demenza del relativismo occidentale”, sostenne inoltre che “La vera Libertà viene dal Trascendente, mentre dal denaro e dal potere viene la sedicente e falsa libertà. Questo è un punto incontrovertibile”. E ancora: “L’Occidente, col suo relativismo, ha esaltato la droga, il divorzio, l’aborto, l’eutanasia e quanto di peggio poteva esaltare, compresi gli interessi capestro sui prestiti, e ridotto la centralità dell’Uomo a un niente del valore di una assicurazione”.
 
Considerato a lungo dagli ambienti della destra radicale alla stregua di un ideologo per via di queste sue posizioni forti e nette, lui si definisce però un “socialista” alla sua maniera.
 
É tornato recentemente, attraverso il sito Mondoliberonline.it, a criticare le sanzioni all’Iran, sostenendo che avvantaggerebbero solo l’India e la Cina, e si è apertamente scagliato contro i poteri forti e i mali della nostra società: “Ritengo di appartenere a quella parte di umanità che un giorno sarà dominante in un mondo dove non ci sarà più sete e più fame, e la vita sarà comunemente considerata sacra alla stregua della libertà di pensiero, che necessariamente non significa imporre il proprio pensiero ma che semplicemente vuole significare la capacità di un normale processo di realizzazione mediante un processo di autocoscienza in relazione al mondo circostante per il conseguimento della felicità”.
 
E ancora, parlando di sé stesso, ha fatto una mirabile sintesi del suo pensiero, riuscendo in poche frasi a toccare tutti i temi di più scottante attualità, dalla legge elettorale alla riforma della magistratura, dalla sanità fino alla pressione fiscale e alla questione degli OGM: “Sognatore? Non credo proprio! Socialista? Un po’ si, ma alla mia maniera! Libero pensatore? Ci potete scommettere! Cosa voglio? La mia e altrui libertà! Libertà di esprimere il mio voto di preferenza! Libertà dalla malasanità! Libertà dal ricatto e dalla corruzione! Libertà dai magistrati corrotti! Libertà dalle forze dell’ordine corrotte! Libertà dai servizi segreti corrotti! Libertà dalle droghe e da tutti coloro che sfruttano in maniera subdola la loro esistenza! Libertà dai cibi transgenici! Libertà dalla radioattività! Libertà dalle tasse pagate e divorate dai parassiti! Libertà dai veleni dell’aria! Libertà… E quindi auguriamoci che i sogni diventino realtà!”.
 
Questo è indubbiamente un parlare da leader, il parlare di una persona evidentemente ben consapevole di avere degli appoggi non indifferenti e trasversali.
 
Che la Chiesa abbia deciso, vista la crisi senza apparenti vie d’uscita in cui versano le nostre istituzioni, di far scendere in campo un personaggio in un certo modo ad essa vicino?
 
C’è anche un interessamento attivo della massoneria, o di una parte di essa, dietro al circolare insistente del nome di questo personaggio?
 
Un alto esponente di quest’ultima, che si dichiara in contatto con Mario Molinaro, ci ha riferito che egli negherebbe categoricamente ogni suo coinvolgimento nella corsa al Quirinale e ogni sua ambizione in tal senso, confermando però al contempo di essere al corrente dell’interessamento di più parti che lo vorrebbero a rivestire la massima carica dello Stato.
 
Si tratta solo di fantapolitica o c’è del vero dietro a tutte queste voci? Sicuramente lo sapremo presto, seguendo gli sviluppi dello crisi istituzionale in atto.
 
Nicola Bizzi

Atene: colpi di mitra contro la casa dell’ambasciatore tedesco

saran contenti tutti quelli che attribuiscono alla sola Germania lo sfacelo dell’euro, parando il culo agli amati politici che in 20 anni hanno ratificato ogni frustata imposta PER TRATTATO (vedere su wikipedia che i parametri di Maachstrischt furono accettati con somma gioia da ben 17 nazioni) . ULTIMO esempio il fiscal compact, la nostra casta naturalmente non ha colpa. La Germania è colpevole, anche quando si fece ricattare dagli Usa: avrebbe dovuto accettare l’euro in cambio della riunificazione. Ma non importa, il facile caprio espiatorio di sempre. Così come dimenticare che tra i padri fondatori c’erano banchieri americani e generali della NATO, che importa. Colpa della germania e dei tedeschi, sterminiamoli che così si dimostra quanto siamo superiori

 Lunedì, 30 Dicembre 2013 14:00  Marco Santopadre
Atene: colpi di mitra contro la casa dell’ambasciatore tedesco
Fine d’anno all’insegna della tensione in Grecia dopo che questa notte, poco dopo le 3,30, quattro persone a bordo di alcune motociclette e armate di fucili d’assalto AK-47 hanno preso d’assalto la casa dell’ambasciatore tedesco ad Atene, Wolfgang Dold. Non ci sono stati feriti ma la facciata della residenza del diplomatico di Berlino, situata nel quartiere di Halandri a nord della capitale ellenica, è stata raggiunta da circa 60 colpi di kalashnikov.
http://www.contropiano.org/internazionale/item/21208-atene-colpi-di-mitra-contro-la-casa-dell-ambasciatore-tedesco?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

Fracking e shale gas, la sabbia è il nuovo oro. Come funziona

Nuovi scenari geopolitici si delineano all’orizzonte con il successo della tecnica estrattiva del fracking. In particolare gli Stati Uniti hanno rinvenuto grandi giacimenti di “shale gas” e la strategia energetica che nel primo mandato di Obama era incentrata sulle fonti rinnovabili si è rapidamente convertita allo sfruttamento di questa nuova opportunità. Che adesso sognano di sostituire al petrolio.
Ma scienziati e ambientalisti lanciano l’allarme: inquinamento e terremoti sono rischi possibili.

Sabbia come oro
Hi-Crush Partners e U.S. Silica Holdings Inc. commerciano in sabbia e il valore delle loro azioni in un anno è più che raddoppiato. Lo riporta il Wall Street Journal, ricordando che la frattura idraulica (fracking) delle sorgenti di gas avviene proprio attraverso il pompaggio di sabbia. Questo spiega l’impennata del business delle compagnie che commerciano un bene sempre più prezioso, elemento chiave del controverso processo estrattivo. Almeno finché il boom dell’energia da shale gas tiene botta…

Cos’è il fracking
La fratturazione idraulica, spesso denominata con i termini inglesi fracking o hydrofracking, è lo sfruttamento della pressione di un fluido, in genere acqua, per creare e poi propagare una frattura in uno strato roccioso (Wikipedia).
Nella foto, l’impianto di estrazione a fratturazione idraulica attivo nei pressi di Rifle, in Colorado.

Come funziona
La fratturazione viene eseguita dopo una trivellazione entro una formazione di roccia contenente idrocarburi, per aumentarne la permeabilità al fine di migliorare la produzione del petrolio o del gas da argille (shale gas) contenuti nel giacimento e incrementarne il tasso di recupero.

Shale gas
Il gas da argille in inglese shale gas è gas metano estratto da giacimenti non convenzionali in argille parzialmente diagenizzate (‘trasformate in roccia’).
Il termine shale gas viene comunemente usato per indicare il particolare tipo di giacimento non convenzionale da cui viene prodotto questo gas, intrappolato nella microporosità della roccia.

Fracking balls
Il fluido iniettato nei pozzi può essere acqua, gel, schiuma o gas compressi o semplice aria. Si usano anche vari tipi di materiale solido di mantenimento: di solito sabbia, ma anche sabbia con rivestimenti in resina o sferule di ceramica (fracking balls) appositamente progettate a seconda del tipo di permeabilità richiesto o della pressione a cui il materiale dovrà resistere. Nella foto un tecnico mostra una cassa di “fracking balls” utilizzate nel processo di estrazione.
Il grafico illustra il processo di estrazione per fratturazione idraulica. In sintesi, si tratta di iniettare una soluzione di acqua e sabbia (e in misura dell’1% additivi chimici) nel sottosuolo, anche oltre i 3 km di profondità, per spingere verso l’alto i combustibili intrappolati in formazioni argillose (shale) della crosta terrestre.

I rischi
Il dibattito sugli eventuali rischi ambientali di questa tecnica di estrazione di petrolio e gas naturale è più che mai attivo. L’attività si è dimostrata assai redditizia, ma non priva di rischi. La preoccupazione principale riguarda l’inquinamento causato dalle sostanze chimiche, nocive per l’uomo, che potrebbero contaminare le falde acquifere. Inoltre ad allarmare geologi e ambientalisti è soprattutto il pericolo di causare veri e propri eventi sismici.
In uno studio che sarà pubblicato sulla rivista “Earth and planetary science letters”, anticipato dal “Wall street Journal” l’allarme è lanciato da eminenti scienziati: esiste una possibile correlazione tra estrazione di shale gas e terremoti.

fonte: Qui Finanza
Oltrelacoltre
http://www.oltrelacoltre.com/?p=17695

Previsioni astrologiche per il 2014

Ultimo post di un anno faticoso che per fortuna sta finendo. Apprendo dal quotidiano Libero che il direttore Sallusti si è fatto fare delle previsioni da un’astrologa circa il 2014. Ma no?!?
Ma allora non c’era solo Napoleone Bonaparte che prima di intraprendere battaglie col nemico consultava gli oroscopi. E udite udite cosa prevede l’astrologa in oggetto: “Rivoluzioni e tumulti in tutti i settori” . E ancora : “Colpa di Plutone in Capricorno. L’ultima volta causò la presa della Bastiglia in Francia”.
Beh, ci volevano proprio gli astrologi per fare di queste ovvie previsioni. Ne azzardo una io: queste proteste e ribellioni dilagheranno a macchia d’olio per tutta Europa.
 I decreti di Letta prevedono una gragnuola di tasse maggiorate che andranno a colpire ulteriormente tutti i settori produttivi, le libere professioni nonché famiglie di ogni ceto sociale. Per giunta, col decreto
Salva-Roma l’apprendista  Letta è riuscito perfino a superare il suo maestro Stregone Napolitano, costretto, sotto la pressione degli eventi ,a fermarlo (Lega e M5S, hanno minacciato ostruzionismo ad oltranza fino a far saltare la tradizionale “pausa natalizia”, se non veniva cancellato dal mille proroghe).
Non farò questa volta, il solito resumé degli accadimenti peggiori di questo funesto 2013, forse  tra gli anni peggiori della Repubblica. Basta scorrere l’archivio mese per mese per vederli. Vorrei invece concentrarmi sulle possibili “vie d’uscita”. Vere, verosimili o utopiche che siano è necessario concentrarci su “cosa realmente potremmo fare” per uscire da questa Eurogalera, invece che continuare a stracciarci le vesti, a inveire e stramaledire i nostri carcerieri e aguzzini sul web. Pregherei pertanto chi partecipa a  questo blog, di fare un altro tipo di sforzo: invece di postare links catastrofisti prelevandoli dai gufi di professione della stampa ufficiale e/o “alternativa”, cominciare a ipotizzare soluzioni concrete. Lo so, non è facile, ma ad esempio, al globale si risponde col locale dove si è meno controllabili. Per cominciare occorre convincere i sindaci dei nostri comuni a “fare spesa” positiva a favore dei  servizi per i cittadini, invece di tenere da parte “tesoretti” per poi farseli scippare dalla “legge di stabilità” voluta dalla Merkel e dalle cancellerie Ue.
A che serve essere amministrazioni “virtuose” se poi la virtù, serve a legittimare il vizio (usuraio) altrui?
Cosa preferiscono i sindaci? Venir prelevati  coattivamente a domicilio dai loro cittadini imbufaliti e angariati di pesanti decime feudali, o sottostare agli usurai di Bruxelles, col rischio di venir scippati di tutto il risparmio nelle casse?  Sappiano: la sudditanza non paga mai. Essi saranno l’ultimo boccone inghiottito da un coccodrillo famelico, che non farà sconti a nessuno. Pertanto, è ora di scegliere da che parte stare…
Vi sono possibili micro soluzioni per la sopravvivenza dei cittadini e per ricucire quel senso della comunità attualmente disgregata. Ovvio che nuove forme di moneta locale e complementare nonché il baratto servono per poter resistere, ma non a rilanciare l’economia.  Comunque qualcosa si deve pur fare.
 
Inoltre nell’ultimo libro di Ida Magli “Difendere l’Italia (che consiglio a tutti di leggere) viene fatto un ottimo esercizio intellettuale su come rispondere al Laboratorio per la Distruzione voluto dalle oligarchie (analizzato nella prima parte del libro), con un ControLaboratorio per la Ricostruzione espresso dalla parte migliore dei cittadini italiani di buona volontà. Ecco alcuni stralci significativi, dell’ultimo capitolo dal titolo “Breve itinerario di un sogno ad occhi aperti”.
Sul tema “identità e cultura” sono state erette barriere, paletti e trabocchetti d’ogni genere. “Più estesa è l’informazione, meno si agisce”, afferma l’autrice. Non è certamente il mondo del web e l’eccesso di informazione nella quale siamo tutti quanti immersi che farà deviare il percorso della Troika. Quando si parla di “identità” occorre tener presente che non è lo Stato che crea un popolo, ma il popolo che crea lo Stato. Anche la lingua è frutto di una lunga sedimentazione culturale. E nessuna lingua al mondo, è pervasa da musicalità come quella italiana. Amante della musica nonché studiosa e musicista, Ida Magli, dedica un capitoletto a come dovrebbe essere formulata una legislazione speciale riguardante le scuole d’arte e i conservatori di musica, da sempre nostri punti forti. In particolare La Scala, alla quale auspica il ritorno di un maestro italiano.
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Altri importanti paragrafi sono riservati alla scuola, all’istruzione universitaria,  alla ricerca scientifica, all’ambiente e alla sua salvaguardia, con un occhio di riguardo alla demografia, al territorio e all’immigrazione massiva. Al rapporto tra densità demografica e natalità (siamo a un pericoloso rapporto di 198 abitanti per km quadrato, dati allarmanti che dovrebbero far riflettere). La Magli si spinge anche più in là: elabora una nuova organizzazione del potere che vada nell’ottica della salvaguardia dell’identità-cultura dell’Italia e degli Italiani. Non aggiungo altro, per non rovinare le sorprese che certamente non mancano in questo prezioso volumetto. Forse non tutto è ancora perduto: “Non siamo ancora morti e abbiamo intenzioni di NON farci impiccare dai banchieri”.
Ecco, credo che quest’ultima esortazione dovrebbe servire a renderci più forti e più coesi.
 
Buon Anno a tutti! e che crepino lupi, squali, sciacalli, coccodrilli, rettili e pesci piranas (nel senso dei predoni)!

SCIE CHIMICHE: LA TV IN SPAGNA NE PARLA SERIAMENTE, MENTRE IN ITALIA MATTEO RENZI PROPONE IL TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO

e c’è chi si stupisce di coloro che non si fidano né della “scienza” né dei media……..
di Ciro Esposito
 
In Spagna la tv iberica inizia a discutere di scie chimiche, rilevando ulteriori prove della ricaduta al suolo di polimeri nano-artificiali e del dannoso effetto sulla salute umana.
Al contempo nel cortile anglo-americano (massonico-mafioso), meglio noto come Italia, la barzelletta vivente, tale Renzi, segretario telecomandato del PD, propone nella trasmissione televisiva della Rai (Ballarò) e senza contraddittorio, offendendo milioni di persone e calpestando la verità dei fatti quotidiani, il trattamento sanitario obbligatorio per choi parla di talio fenomeni. Evidentemente, Renzi è un caso clinico che necessita di assistenza psichiatrica urgente!
 

Governo, ecco la stangata su chi compra casa (Simone)

Il governo fa cassa con la casa.
 
Come se non bastassero le imposte sugli immobili, ecco che arriva pure il prelievo sulle somme versate per l’acquisto delle case. Il trucco, studiato da palazzo Chigi e da via XX settembre riguarda tuttte le transazioni per l’acquisto degli immobili. In un articolo del maxiemendamento che approda in Aula viene ribaltata la compravendita immobiliare. Di fatto l’erario incasserà una bella sommetta su tutte le transazioni che ci saranno tra acquirente e venditore dell’immobile.
Il trucco – Ecco come: Il maxiemendamento prevede che il notaio versi presso un conto corrente la somma che l’acquirente deve pagare per l’immobile, gli onorari dovuti allo stesso professionista e anche le eventuali somme per estinguere le spese condominiali. Il denaro resterà lì fino a quando il contratto non sarà trascritto dal notaio. Quindi, se i tempi non cambieranno, da una settimana fino a 30 giorni, che è il limite massimo previsto dalla legge. Il governo dovrà chiarire, come racconta il Giornale se il conto corrente sarà aperto direttamente dal notaio o se sarà un conto unico per tutti. Ma resta una certezza: gli interessi maturati  sul conto non andranno né al venditore né al compratore, ma alimenteranno “i fondi di credito agevolato” destinati “ai finanziamenti alle piccole e medie imprese”. Insomma i soldi per comprare le case resteranno per un po’ di tempo in una sorta di limbo su cui il governo potrà guadagnare un bel pò di interessi. Così gli immobiliaristi protestano e puntano il dito contro il governo: I nuovi obblighi “rallenteranno ulteriormente il mercato immobiliare”, già in sofferenza. Ma al governo interessa far cassa. Con buona pace del mercato immobiliare.
 

Monti: “Senza di me, oggi Berlusconi siederebbe al Quirinale”

mammamia, pensa che tragedia. Invece ora abbiamo  NATOlitano. Che fortuna, Monti il salvatore, sempre sia lodato…..

Scritto da ImolaOggiIn risalto, NEWS, POLITICAlunedì, 30, dicembre, 2013
30 dic – Partiamo da uno sguardo su quello che è stato. “Se Renzi avesse vinto le primarie di un anno fa contro Bersani, non so se mi sarei presentato alle elezioni. Le riforme avviate dal mio governo avrebbero avuto meno ostacoli da sinistra. Ma il rischio di populismo e di deriva antieuropea, soprattutto da destra, sarebbe rimasto”. Queste le parole di Mario Monti, ex premier, in un’intervista a Repubblica. Parole che incoronano il nuovo segretario del Pd. Parole alle quali, però, va aggiunta una postilla: “Non mi sono pentito di essere salito in politica”.
“Mi sono presentato alle elezioni per evitare all’Italia una pericolosa deriva e credo di esserci riuscito. Ci siamo presentati dopo un governo, e con un’agenda, che sembravano fatti apposta per non ottenere neanche un voto. Invece ne abbiamo avuti tre milioni” spiega il senatore a vita a proposito del risultato di Scelta civica.
E, “come dimostrano le analisi dei flussi elettorali, sono stati in gran parte voti sottratti al centro destra. Senza di noi Berlusconi, che comunque ha fatto uno straordinario recupero, avrebbe vinto nettamente le elezioni. Oggi siederebbe al Quirinale e uno dei suoi a Palazzo Chigi o viceversa. Se il centro-destra, tornato al governo, avesse ‘mantenuto’ anche solo la metà delle promesse elettorali, l’Italia, guidata da un governo sostanzialmente populista, si troverebbe nuovamente ai margini dell’Europa”.
E arriviamo all’oggi. Arriviamo, anzi torniamo, al rottamatore: “Di Renzi apprezzo molto il programma. Bisogna vedere se riuscirà a realizzarlo, anche accettando l’impopolarità”.
today.it
http://www.imolaoggi.it/2013/12/30/monti-senza-di-me-oggi-berlusconi-siederebbe-al-quirinale/#comment-31006

Crisi, quadro drammatico: poveri assoluti raddoppiati dal 2005, triplicati al Nord

mentono. In Italia i poveri sono falsi
Scritto da ImolaOggi – lunedì, 30, dicembre, 2013
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30 dic – Crisi, poveri assoluti raddoppiati dal 2005, triplicati al Nord – Italia sempre più povera. Nel 2012 la povertà assoluta colpisce il 6,8% delle famiglie e l’8% degli individui. I poveri in senso assoluto sono raddoppiati dal 2005 e triplicati nelle regioni del Nord (dal 2,5% al 6,4%).
 
Questo il drammatico che emerge dal quarto Rapporto sulla Coesione sociale. Nel 2012 l’indicatore sintetico “Europa 2020″, che considera le persone a rischio di povertà o esclusione sociale, ha quasi raggiunto in Italia il 30%, soglia superata, tra i paesi dell’Europa a 15, solo dalla Grecia.
 
Aumenta la povertà relativa, ai massimi dal 1997 – Nel 2012 si trova in condizione di povertà relativa il 12,7% delle famiglie residenti in Italia (+1,6 punti percentuali sul 2011) e il 15,8% degli individui (+2,2 punti). Si tratta dei valori più alti dal 1997, anno di inizio della serie storica.
 
Posti fissi calano dell’1,3% – Il numero medio di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato nel 2013 è diminuito rispetto all’anno precedente (-1,3%) attestandosi a quota 10.352.343. Il fenomeno ha riguardato soprattutto i lavoratori più giovani (under30) che sono diminuiti del 9,4%. Nel periodo 2010-2013 il peso dei giovani rispetto al complesso dei lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato è passato dal 16,8% al 14,0%. Anche questo dato emerge dal rapporto sulla Coesione sociale presentato da Istat, Inps e ministero del Lavoro.
 
Calo lavoro dipendente accentuato nelle isole – Il lavoro dipendente conta nel 2013 circa 11 milioni 963 mila occupati, in diminuzione rispetto agli oltre 12 milioni dell’anno precedente, anche se il 2013 è da considerarsi provvisorio in quanto riferito alla media dei soli primi sei mesi. La diminuzione riguarda tutto il Paese ed è particolarmente accentuata nelle Isole (-5,2%) e nel Sud (-4,0%), mentre il Centro (-2,7%), il Nord-Ovest (-1,7%) e il Nord-Est (-2,1%) presentano un calo minore.
Prezzi produzione novembre -1,8% su anno – A novembre l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali diminuisce dello 0,1% rispetto a ottobre e dell’1,8% su base annua. Lo rileva l’Istat, registrando così il nono calo consecutivo in termini tendenziali, anche se la caduta rallenta leggermente a confronto con il mese precedente (-2,0%). tiscali

Fukushima, nuovo allarme

fuku
Nell’indifferenza totale a Fukushima la tragedia continua.
Ora c’è un nuovo allarme che potrebbe interessare a breve la Costa Ovest degli Stati Uniti, direzione prediletta delle correnti che arrivano dal Giappone.
Ma l’America è tanto lontana!
Quindi festeggiamo spensieratamente in questa meravigliosa Europa, pulita, onesta, e senza problemi, né ambientali né economici.
Auguri …
Catherine
Le persone che risiedono sulla costa occidentale del Nord America dovrebbero immediatamente iniziare a prepararsi per un altro possibile attacco di pericolose radiazioni atmosferiche che provengono dal luogo del disastro nucleare di Fukushima in Giappone.
La Tokyo Electric Power Company (TEPCO) dice che del vapore radioattivo ha improvvisamente iniziato a fuoriuscire in conseguenza dalla precedente esplosione dell’edificio contenente il reattore 3, sul luogo del disastro Fukuishima in Giappone. Tepco dice di non sapere perché questo sta accadendo e non possono entrare nell’edificio per vedere cosa accade a causa di danni e livelli di radiazione letali in quel edificio.
Gli esperti dicono che questo potrebbe essere l’inizio di una “criticità” (“meltdown”) che coinvolge fino a 89 tonnellate di combustibile nucleare bruciando nell’atmosfera e dirigendosi verso il Nord America …
 
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Direzione delle correnti (l’immagine si riferisce al 2011)
(Il meltdown vuole dire fusione del nocciolo per il grande calore che fa fondere i metalli. Arriva a temperature tali dafondere i metalli, fonde la guaina di zirconio delle barre e le barre formano un’unica massa. Almeno in un reattore un meltdown parziale l’hanno ammesso. Il dubbio è che ci sia anche in tutti e 3 i reattori. Il dubbio è che qualcosa di molto grave sia successo e stia succedendo anche nelle piscine di combustibile che contengono plutonio. Le piscine di combustibile hanno un problema: non sono all’interno dei contenitori a tenuta di cemento, ma sono fuori, quindi se succede qualcosa sono a contatto diretto con l’ambiente.
Gli annunci della  TEPCO (in giapponese) possono essere visualizzate QUI (12/27), QUI(12/25) e QUI (12/24). È possibile utilizzare Google Translate per convertire in inglese.
Il 28 dicembre 2013, la Tokyo Electric Power Company (TEPCO) ha ammesso che del vapore è stato visto fluttuante fuori dall’edificio del reattore n.3, dicendo che sembrava fuoriuscire da ciò che resta del quinto piano del palazzo in gran parte distrutto. E ‘ampiamente noto che le persone non possono entrare nell’edificio del reattore 3 perché è gravemente danneggiato e altamente radioattivo, ed è quindi impossibile per la TEPCO affermare con certezza che cosa sta accadendo in quel palazzo o perché. TEPCO ammette di non sapere il motivo per cui viene generato questo vapore.
Gli esperti  hanno detto che ( … ) se il materiale radioattivo precedentemente espulso dall’esplosione del reattore in marzo 2011 si è mescolato insieme ad altri materiali e ha iniziato la propria reazione autosufficiente, nota anche come “criticità”, in parole povere, un altro “meltdown” può essere in atto.
Ci sono fondamentalmente due possibilità se un altro crollo è in corso:
1) Pellets di combustibile radioattivo, espulsi quando è esploso il reattore, si sono mescolati insieme e “mini” crolli sono in corso con quei piccoli ciuffi di pellet. Questo non sarebbe un problema terribile e può essere gestibile, OR;
2) Pellets di combustibile radioattivo, espulsi quando è esploso il reattore, sono entrati nella piscina del combustibile esaurito che si trova sopra il reattore e hanno cominciato a fondere così seriamente che stanno bollendo l’acqua nella piscina del combustibile esaurito.
Dal momento che il vapore è visibile, gli esperti dicono che lo scenario di cui sopra è lo scenario più probabile e, in caso affermativo, sarebbe un incubo assoluto, peggiore del disastro stesso di Fukushima. La piscina del combustibile esaurito è situata al quarto piano, sopra il reattore n.3, e se questa è la fonte del vapore, la situazione potrebbe degenerare rapidamente e diventare fuori controllo.
 
L’immagine mostra che la piscina di combustibile esaurito (spent fuel pool) non è una struttura contenuta, è letteralmente una vasca riempita con acqua, che serve a mantenere fresco il vecchio combustibile. (Il combustibile radioattivo, una volta rimosso da un reattore nucleare, rimane abbastanza caldo da fondere sé stesso per due o tre anni dopo essere stato rimosso da un reattore.)
Gli esperti dicono che se il vapore sta venendo fuori dall’edificio del reattore n.3 questo potrebbe essere l’inizio di un rilascio di radiazioni ben peggiori, perché una volta che la piscina del combustibile esaurito inizia le proprie reazioni, tutto questo sarà incontrollato e incontrollabile.
Per fornire la comprensione in quanti problemi questo potrebbe innescare, la tabella qui sotto dimostra che, secondo la Tepco, il reattore3 è stato caricato con 566 elementi di combustibile. La piscina del combustibile esaurito nel reattore N ° 3 contiene 514 assemblee, circa 89 tonnellate. Se questo va in “criticità” non ci sarà nulla per contenere le radiazioni che andranno disperse direttamente nell’aria.
Il video qui sotto è stato girato alcuni mesi fa dalla TEPCO. Si vede che il tetto dell’edificio del reattore n.3 è stato completamente spazzato via e mostra una gru robotica azionata tramite telecomando, che sta cercando di eliminare i detriti dalla piscina. TEPCO è costretto all’uso di gru robotizzate gestite da telecomando perché la zona è talmente contaminata che chiunque entrasse nella zona sarebbe morto dalle radiazioni entro un’ora.
 
Lo scopo di questa notizia non è quello di spaventare ma a riferire la notizia per consentire al pubblico di educare sé stesso sulla questione ed adottare le misure di protezione personale che ognuno ritiene necessarie. Non vi è alcun motivo di panico ma vi è una ragione di pianificare! E ‘meglio avere un piano e non averne bisogno, che averne bisogno e non averlo.
Notizia completa, con tutti i consigli sulle precauzioni da prendere, per la Costa Ovest degli Stati Uniti e le zone interessate in generale (in lingua originale): www.turnerradionetwork.com
Tradotta con Google Traduttore: translate.google.it