Le “troppo grandi per fallire” ora sono più grandi che mai

Michael Snyder

 Tradotto da  Remulazz

 Le banche “troppo grandi per fallire” sono ora molto, molto più grandi di quanto non fossero l’ultima volta che hanno causato così tanti problemi. Negli ultimi cinque anni le sei maggiori banche degli USA sono cresciute del 37%. Nel frattempo, 1.400 banche più piccole sono scomparse nello stesso periodo. Ciò significa che la salute di JPMorgan Chase, Bank of America, Citigroup, Wells Fargo, Goldman Sachs e Morgan Stanley è più critica per l’economia degli Stati Uniti rispetto al passato. Se nel 2008 erano “troppo grandi per fallire”, ora devono essere “troppo colossali per crollare”. Senza queste banche, non abbiamo un’economia.

 

Le sei più grandi banche controllano il 67% di tutte le attività bancarie degli Stati Uniti e Bank of America da sola é responsabile di circa un terzo di tutti i prestiti alle imprese l’anno scorso. La nostra intera economia è basata sul credito, e queste banche giganti sono il centro stesso del nostro sistema di credito. Se queste banche andassero al collasso, una brutale depressione economica sarebbe garantita. Purtroppo, come si vedrà più avanti in questo articolo, queste banche non hanno imparato nulla dal 2008 e continuano ad essere estremamente imprudenti. Contano sul fatto che se qualcosa andasse storto noi le salveremmo, ma la prossima volta ciò potrebbe non accadere.

 Fin dalla crisi finanziaria del 2008, i nostri politici sono andati in giro proclamando che non avranno pace finché non avranno risolto il problema delle banche “troppo grandi per fallire”, ma invece di risolverlo quelle banche sono rapidamente diventate ancora più grandi. Basta controllare i numeri seguenti, che provengono dal Los Angeles Times …

 Appena prima della crisi finanziaria, Wells Fargo & Co. aveva un patrimonio di 609 miliardi di dollari. Ora ha 1400 miliardi dollari. Bank of America Corp. aveva un patrimonio di 1.700 miliardi di dollari. Ora sono 2.100 miliardi.

E gli asset di JPMorgan Chase & Co., la più grande banca della nazione, sono lievitati a 2.400 miliardi di dollari da 1.800.

 Stiamo assistendo ad un consolidamento del settore bancario che è assolutamente incredibile. Centinaia di banche più piccole sono state inghiottite da questi colossi, e milioni di americani stanno scoprendo che essi devono avere a che fare con questi colossi bancari sia che lo vogliano o no.

Anche se tutto quello che fanno è far girare il denaro, queste banche sono diventate il cuore del nostro sistema economico, e stanno crescendo ad un ritmo sorprendente. I seguenti numeri provengono da un recente articolo della CNN …

 – Gli asset delle sei maggiori banche degli USA sono cresciuti del 37% negli ultimi cinque anni.

– Il sistema bancario statunitense ha 14.400 miliardi di dollari in attività totali. Le sei banche maggiori ora rappresentano il 67 % di tali attività e le altre 6.934 banche rappresentano solo il 33 % di tali attività.

– Circa 1.400 banche minori sono scomparse negli ultimi cinque anni.

– JPMorgan Chase ha le dimensioni di tutta l’economia britannica.

– Le quattro maggiori banche hanno più di un milione di dipendenti messi insieme.

– Le cinque banche più grandi erogano il 42% di tutti i prestiti negli USA.

 Come ho discusso in precedenza, senza queste banche giganti non c’è economia. Non avremmo dovuto mai permettere che questo accadesse, ma ora che è successo è indispensabile che gli americani capiscano che il potere di queste banche è assolutamente travolgente

 Un terzo di tutti i prestiti alle imprese di quest’anno sono state fatte da Bank of America. Wells Fargo finanzia quasi un quarto di tutti i prestiti ipotecari. E nelle casse della JPMorgan Chase sono custoditi 1.300 miliardi dollari, cioè il 12% di tutto il nostro denaro, compresi i libri paga di molte migliaia di aziende, o abbastanza per comprare 47.636.496.885 tostapane con il logo delle squadre NFL. Grazie ai vostri affari!

 Un sacco di persone tendono a concentrarsi su molte delle altre minacce per la nostra economia, ma la principale minaccia che la nostra economia si trova ad affrontare è il potenziale fallimento delle banche troppo grandi per fallire. Come abbiamo visto nel 2008, quando iniziano a perdere colpi le cose possono peggiorare molto velocemente. . E come ho scritto tante volte, la minaccia principale per le banche troppo grandi per fallire è la possibilità di una crisi dei derivati.

 Nomi Prins, ex banchiere di Goldman Sachs e autore di best seller, ha recentemente detto a Greg Hunter di USAWatchdog.com che l’economia globale “potrebbe implodere e avere gravi conseguenze sul sistema finanziario che iniziano con i derivati e si espandono al resto”. È possibile guardare il video completo di quell’intervista qui.

 E Nomi Prins ha perfettamente ragione. Proprio come abbiamo visto nel 2008, un panico sui derivati può finire molto rapidamente fuori controllo. Le nostre grandi banche dovrebbero aver imparato la lezione del 2008 e avrebbero dovuto notevolmente ridimensionare le loro scommesse sconsiderate.

 Purtroppo, ciò non è accaduto. Infatti, secondo l’ultimo rapporto trimestrale dell’OCC su trading bancario e strumenti derivati, le grandi banche sono diventate ancora più spericolate dall’ultima volta che ho scritto sull’argomento. Le seguenti cifre riflettono le nuove informazioni contenute nell’ultimo rapporto OCC …

 JPMorgan Chase

 Attività totali: $ 1,948,150,000,000 (poco più di 1.900 miliardi di dollari)

L’esposizione totale in derivati : $ 70,287,894,000,000 (più di 70.000 miliardi di dollari)

 Citibank

 Attività totali: $ 1,306,258,000,000 (un po’ più di 1.300 miliardi di dollari)

L’esposizione totale in derivati : $ 58,471,038,000,000 (più di 58.000 miliardi di dollari)

 Bank Of America

 Attività totali: $ 1,458,091,000,000 (un po’ più di 1.400 miliardi di dollari)

L’esposizione totale in derivati : $ 44,543,003,000,000 (più di 44.000 miliardi di dollari)

 Goldman Sachs

 Attività totali: $ 113,743, 000,000 (poco più di 113 miliardi di dollari – sì, avete letto bene)

L’esposizione totale in derivati : $ 42,251,600,000,000 ( più di 42.000 miliardi di dollari )

Ciò significa che l’esposizione totale che Goldman Sachs ha in contratti derivati è più di 371 volte maggiore rispetto al loro patrimonio complessivo.

 Come nel mondo qualcuno può dire che Goldman Sachs non sia incredibilmente scriteriata?

E ricordate, la stragrande maggioranza di questi contratti derivati sono strumenti derivati su tassi di interesse.

Forti oscillazioni nei tassi di interesse potrebbero scatenare questa bomba e fare in modo che il nostro intero sistema finanziario precipiti nel caos.

Per il momento i rendimenti dei titoli del Tesoro USA a 10 anni si sono stabilizzati, dopo essere cresciuti rapidamente per un paio di mesi.

Ma questo cambierebbe se i tassi di interesse cominciassero a salire di nuovo drammaticamente, diventerebbe un problema enorme per le banche troppo grandi per fallire.

So che molti di voi non hanno molta simpatia per le grandi banche, ma ricordate che, se crollano, crolliamo anche noi.

 Queste banche sono state incredibilmente scriteriate, ma se fallissero, tutti ne pagheremmo il prezzo.

 Per concessione di ComeDonChisciotte

Fonte: http://theeconomiccollapseblog.com/archives/too-big-to-fail-is-now-bigger-than-ever-before

Data dell’articolo originale: 20/09/2013

URL dell’articolo: http://www.tlaxcala-int.org/article.asp?reference=10632


Ancora tragedie familiari

CALTAGIRONE (CATANIA) – Un dramma della follia a Caltagirone: un uomo incensurato di 67 anni ha ucciso la moglie sessantatreenne con un colpo di pistola, dopo avere ferito un figlio di 44 anni in modo grave, e mancato la figlia di un anno più grande.

L’uomo si è poi tolto la vita suicidandosi con un altro colpo di fucile.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2013/10/01/Uccide-moglie-suicida-figlio-ferito-gravemente_9392928.html


Si teme lo stato d’emergenza nazionale e legge marziale!

Su molti siti statunitensi si susseguono i timori per una possibile instaurazione dello stato d’emergenza nazionale con conseguente ratifica della legge marziale per tutti i cittadini. La causa scatenante tale emergenza potrebbe essere il fallimento finanziario tecnico degli stati. Già Barack Obama (alias Barry Soetoro) ha dato potere di dichiarare la legge marziale anche per motivazioni interne quali sommovimenti civili, anche a seguito di udefault monetario.

 

La satanica Fema ha predisposto numerosi centri di detenzione di massa, spacciati per centri di accoglienza (vi suona familiare?) per i civili che non siano in grado di autosostenersi. Ha inoltre acquistato ingentissime scorte di acqua potabile, antibiotici, armi e mezzi blindati antisommossa e predisposto enormi cimiteri di massa (al momento vuoti) in tutti gli stati dell’unione. Le polizie locali sono state allertate in congiuntura con le forze militari e paramilitari. Insomma la situazione sembra volgere al peggio ed all’orizzonte non vi è nulla che possa far pensare altrimenti. Per il giorno 17 Ottobre è prevista una esercitazione di massa in vista di un ipotetico terremoto devastante. Sappiamo bene come la presenza di esercitazioni serva a coprire un evento false-flag impedendo a chiunque di poter comprendere bene cosa sia finzione e cosa non lo sia.

 Di previsioni apocalittiche se ne sono susseguite decine in questi ultimi tempi, le ultime delle quali legate al transito della misteriosa cometa ISON (Sion, Si-No, E’ in funzione) che sembra irregolare e vicino al nostro pianeta. Lanomala cometa sarà visibile in molte parti del globo preannunciando chissà quale sintetico avvento. Il collasso finanziario però sembra l’opzione più facilmente spendibile in mano a chi desideri distruggere un paese relegandone i cittadini in uno stato di polizia. Staremo a vedere. Anche in Italia le notizie non fanno che peggiorare la percezione del futuro prossimo, in un crescendo di ansie e preoccupazioni ben fondate. Le crisi politiche posticce equivalgono ad un valido apporto in tal senso.


Voi vedete complotti ovunque!

Fonte: Leggo

«Facciamolo il 9 ottobre, verso le 9-10 di sera, saranno tutti davanti alla tivù e non ci disturberanno, non se ne accorgeranno nemmeno. Avvisare la popolazione? Per carità. Non creiamo allarmismi. Abbiamo fatto le prove a Nove, le onde saranno alte al massimo 30 metri, non accadrà niente e comunque per quei quattro montanari in giro per i boschi non è il caso di preoccuparsi troppo».
La sconvolgente conversazione tra dirigenti della Sade, sarebbe avvenuta, più o meno con queste parole, nell’ufficio di Longarone dell’allora notaio Isidoro Chiarelli. Dovevano firmare un atto relativo all’acquisto di un terreno. Poi un avvertimento: «Lei ha un segreto professionale da rispettare – aggiunsero – altrimenti se ne pentirà».

A mezzo secolo dall’onda maledetta, che non fu alta trenta metri bensì 300, Francesca, figlia minore del notaio, scomparso nel 2004, mette sul piatto una verità che, all’epoca, aggiunge la sorella Silvia, docente universitaria a Padova, «costò alla famiglia l’isolamento dalla Belluno che conta. Ma nostro padre, anche se per quasi due anni non lavorò più, schivato da tutti, non smise mai di farsi testimone di quelle parole. Per questo ebbe molti problemi, pressioni e minacce. Il suo grande cruccio fu quello di non essere mai creduto, nemmeno nella sua veste “certificante” di notaio».

«La sera del disastro programmato – prosegue – mio padre ci fece stare pronti. Eravamo vestiti di tutto punto, pronti a scappare». E l’onda scese. Con soli 39 minuti di ritardo rispetto all’ora indicata dai dirigenti Sade: erano infatti le 22.39.
La prevalenza della popolazione era chiusa in casa a guardare la partita e questo, secondo la Sade, sarebbe stata una garanzia di tranquillità per eseguire la manovra di far scendere quella maledetta frana che pesava come un macigno sul valore dell’opera, destinata ad essere venduta all’Enel. I modelli di studio effettuati a Nove indicavano infatti che l’onda sarebbe stata alta una trentina di metri. Che mai avrebbe potuto fare uno spruzzo simile?

Ma perché raccontare tutto questo solo ora?
«Mio padre ci provò in tutti i modi – prosegue Francesca -, ma non ebbe ascolto. Parlarne oggi, in cui l’attenzione mediatica è forte, per l’imminente cinquantesimo, non può che rendere onore al coraggio di nostro padre. E poi basta parlare di disgrazia: nostro padre lo chiamava eccidio».
http://freeanimals-freeanimals.blogspot.it/2013/10/voi-vedete-complotti-ovunque.html

La strage degli elefanti: il simbolo dell’Africa avvelenato col cianuro per farne soprammobili

di CARLO GRANDE I bracconieri li hanno uccisi versando nelle pozze d’acqua del cianuro, quello che si usa nelle miniere d’oro: sono oltre ottanta le carcasse di elefanti trovate nei remoti abbeveratoi del Hwange National Park, nello Zimbabwe; una strage, perché con loro sono morti molti altri animali che si erano abbeverati con l’acqua contaminata e avvoltoi e altri predatori che si sono cibati delle carcasse dei pachidermi.  
Ora nove bracconieri sono stati arrestati e il nuovo ministro dell’Ambiente Saviour Kasukuwere ha promesso pene più severe; ma il disastro è compiuto e purtroppo non sarà l’ultimo. Bisogna tener presente che i bracconieri sono gli abitanti più poveri di terre sempre più affamate, disperati e disoccupati pronti a delinquere come avviene a ogni latitudine, compresa l’Italia, dove si brucia una macchina, si ammazza o si vende l’anima a chi paga meglio. Abbattono gli animali con i kalashnikov, ne segano le zanne, lasciano i corpi nella savana. Sradicano la ricchezza dalla loro terra.  

Povertà, ignoranza, delinquenza: è tutto collegato. I mercati chiedono avorio per trasformare una delle creature più grandi della terra in bacchette da riso o insulse statuine che prendono polvere in salotto, mentre la carcassa dell’animale marcisce.  

Un essere capace di piangere, diceva Darwin, di fare amicizia e di avvicinarsi ad ascoltare gli umani che cantano. Gli elefanti hanno un cervello simile al nostro, capace di ricordare, capace di complesse relazioni sociali e di grandi emozioni: possono provare terrore, compassione, coraggio. I pachidermi si proteggono a vicenda, emettono una specie di brontolio quando sono soddisfatti, comunicano su lunghe distanze con suoni molto bassi, una frequenza non udibile dagli umani. Non stupisce che siano cari (e utili) a un miliardo di persone: da poco, a metà settembre, milioni di indiani hanno festeggiato «Ganesh Chaturthl», la nascita di Ganesh, dio portafortuna dalla testa di elefante. Non abbastanza persone lo pregano, evidentemente.  
 Il simbolo d’Africa viene così ammazzato dai poveri, per fame. E per lui il rischio di estinzione è sempre in agguato: la responsabilità è dei cinesi, ma anche dei turisti europei, nordamericani, orientali, di faccendieri. I principali trafficanti sono Cina e Hong Kong: lo lavorano e lo rivendono su Internet. L’avorio può giungere in Egitto dagli Stati confinanti, dal Sudan, che ha pochi controlli. A lungo anche l’Egitto è stato un mercato di scambio.
 Con i pachidermi è anche un patrimonio estetico a scomparire: la bellezza in grado di farci amare la vita, come dimostrano ad esempio le immagini di Nick Brandt, che fotografa tanti degli animali più maestosi di Madre Africa.
 L’estetica, presso gli antichi greci, era inscindibile dall’etica: commuoveva e aiutava a vivere meglio. Non per nulla «an-estetizzare» significa non far provare più nulla, dunque una forma di morte, di insensibilità. La caccia selezionata, quella che paga profumatamente per uno dei «Big Five» in sovrannumero (leone, elefante, rinoceronte, leopardo e bufalo) in un certo senso limita i danni. Nemmeno si può dire ai disperati che avvelenano le pozze di cianuro, quello che dice la moglie di sir Francis Macomber – in un celebre racconto di Hemingway – al marito: «Non fate gli eroi per tre inermi animali che avete preso, cacciando con l’automobile. Siete insopportabili». Ma possiamo dirlo a chi compra oggetti in avorio, turisti o collezionisti irresponsabili che alimentano le stragi.
Fonte: http://www.lastampa.it/2013/09/28/societa/lazampa/la-strage-degli-elefanti-il-simbolo-dellafrica-avvelenato-col-cianuro-per-farne-soprammobili-0x1EfJcuQd9qMOTUMxEMqM/pagina.html

http://www.signoraggio.it/la-strage-degli-elefanti-il-simbolo-dellafrica-avvelenato-col-cianuro-per-farne-soprammobili/


Disoccupazione. 400mila laureati in fuga dall’Italia

E’ record disoccupazione giovanile in Italia. Sono infatti 400mila italiani laureati, titolari di diplomi universitari e dottorati di ricerca, costretti a lasciare l’Italia e a vivere attualmente all’estero.

Questo è quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati dell’Ocse in occasione della diffusione dei dati Istat sull’occupazione ad agosto che evidenziano il record della disoccupazione giovanile. “Il 7,9 per cento dei ‘cervellì italiani – sottolinea Coldiretti – è già stato costretto a emigrare all’estero anche per trovare migliori opportunità di lavoro che l’Italia non sembra essere in grado di offrire”.

Ma non è tutto, infatti la situazione potrebbe addirittura peggiorare a breve con il 59 per cento dei giovani studenti che si è dichiarato pronto a espatriare perché non vede nel futuro prospettive occupazionali in Italia, secondo l’analisi Coldiretti/Swg. “Con la fuga dei giovani cervelli all’estero viene a meno il necessario ricambio generazionale e si mette a rischio la ripresa dell’Italia che – sottolinea Coldiretti – è nelle mani di una classe dirigente impegnata nella politica, nell’economia e nella pubblica amministrazione che ha una età media di 58 anni, la più alta tra tutti i Paesi europei. I dirigenti più anziani si trovano peraltro nel mondo economico dove il record è fatto segnare dagli istituti di credito, con l’età media dei presidenti e degli amministratori delegati dei principali gruppi bancari italiani che sfiora i 70 anni”. “Il rischio – conclude Coldiretti – è che a essere vecchie siano soprattutto le idee con le quali si vuole affrontare la crisi perché l’Italia ha bisogno di pensare al futuro secondo prospettive di lungo periodo che troppi «potenti» non hanno”.

Fonte: Dazebaonews.it


SEI ANCORA SICURO DI ESSERE LIBERO ?

Ho scritto questo articolo per il Corriere del Ticino usando il mio computer. Quando l’ho finito l’ho mandato via email alla redazione. I lettori l’hanno letto il giorno dopo. Qualcun altro, però, l’ha letto prima di loro, o comunque era in grado di intercettarlo, già pochi minuti dopo l’invio; eppure non era il direttore del Corriere del Ticino, né il redattore a cui l’ho indirizzato. E’ qualcuno che non conosco, che non abita in Svizzera, che opera lontano, dall’altra parte dell’Oceano. Io non sono un terrorista, non sono ricercato, pago regolarmente le tasse; insomma, sono un normalissimo cittadino. Eppure qualcuno sa tutto di me. Sa a chi telefono, perché ha accesso ai dati del mio smartphone. Sa a chi scrivo e soprattutto cosa scrivo perché riesce a intercettare le mie email. Sa cosa leggo perché riesce a monitorare tutti i miei movimenti su internet. Ogni volta che faccio un acquisto online costui prende nota di tutto, mi osserva quando opero sul mio conto di Internet banking, dunque sa quando guadagno, qual è la mia ricchezza privata.

Usando Facebook l’intrusione è ancora più pervicace: perché attraverso Facebook l’utente, gioiosamente, mette a nudo la propria vita privata. Indica chi sono i suoi amici, pubblica le proprie foto tanto più se divertenti, insolite, bizzarre, persino intime senza rendersi che un giorno (e penso soprattutto ai ragazzi) potrebbero essere usate contro di lui. Dice dov’è andato in vacanza, chi ha visto, persino cosa ha mangiato. E non si rende conto che tutto quello che viene pubblicato su Facebook non può più essere cancellato, perché anche quando non lo rende visibile al pubblico, resta impresso in un’immensa memoria, sospesa su qualche nuvola virtuale, a cui egli non ho accesso. Perde il controllo del proprio passato e del proprio presente. Come mai prima d’ora in uno Stato Occidentale.

Da inviato speciale sono stato in Unione Sovietica, nella Ddr, in Cina, in diversi Paesi autoritari o dittatoriali. In quanto giornalista sapevo di essere seguito. Quasi sempre il mio interprete o il mio autista era una spia, incaricato di annotare tutto quello che facevo. Una volta in albergo una manina misteriosa ha aperto il mio computer e ha copiato tutti i dati dal mio hard disk; come 007 non era un granché perché ha lasciato un indizio che mi ha permesso di scoprire subito l’intrusione. Il senso di oppressione era costante e per questo ogni volta che tornavo in Europa provavo una sensazione, spesso euforica, di libertà. Sapevo che a casa mia, nel mio Paese, nessuno avrebbe potuto frugare nella mia vita privata e professionale. Oggi, invece, non è più così.

La realtà svelata dall’ex tecnico della Cia Edward Snowden è sempre più sconvolgente. Microsoft, Apple, Yahoo, Google, Facebook, Blackberry eccetera collaborano – volontariamente o sotto costrizione – con la National Security Agency (Nsa), la superagenzia dei servizi segreti americani, accordando un accesso esclusivo ai loro sistemi. E’ come se ci fosse una sorta di porta segreta di cui solo loro possiedono le chiavi.

Oggi un agente segreto non avrebbe più bisogno di aprire il mio computer e scaricare il mio hard disk. Il processo, in gran parte, è automatico. Ogni tanto, a mia insaputa, i miei dati possono essere prelevati e trasmessi altrove. Il problema è che tutto questo non accade in uno Stato totalitario, ma in Paesi che sono democratici e nell’ambito di un processo dalle conseguenze potenzialmente devastanti.
Un principio fondamentale è stato silenziosamente ribaltato usando il grimaldello della lotta al terrorismo. Prima solo chi era gravemente sospettato di aver commesso dei crimini veniva intercettato e seguito; oggi si mettono sotto controllo tutti nel tentativo di scoprire un manipolo di pericolosi eversivi. E non abbiamo nessuna garanzia, nessuna tutela su come, da chi e per quali fini siano usati informazioni private, talvolta intime, a cui nessuno in democrazia e in stato di diritto dovrebbe avere accesso. Le implicazioni sono colossali, i rischi enormi, la sproporzione tra il male e la cura evidente. Quando si può sapere tutto di te, nessuno può sentirsi davvero al sicuro.

Possiamo ancora dirci davvero liberi?
http://wwwblogdicristian.blogspot.it/2013/09/sei-ancora-sicuro-di-essere-libero.html

STATINE: LA PIU’ GRANDE FRODE MEDICA DI TUTTI I TEMPI

DI HEIDI STEVENSON
Gaia Health

Un nuovo studio chiarisce che le statine sono la più grande frode medica di tutti i tempi. I loro presunti benefici sono falsi. La quantità dei danni che fanno è sconcertante, provocando la devastazione di milioni di vite e la loro fine. Quel che è peggio è che era tutto prevedibile, ma gli studi sono stati progettati per nascondere la verità. I media, gli enti sanitari e i medici hanno fornito, tutti insieme, la copertura a Big Pharma. Dopo tutto, c’era un gruzzolo da spartire.

Le statine sono uno dei farmaci su prescrizione più pericolosi, i cui rischi erano evidenti ancor prima della commercializzazione.

Tuttavia esse sono tra i farmaci più venduti di sempre.

Alla fine, la scienza autentica ha preso in considerazione gli effetti negativi e la mancanza di benefici documentando quella verità che era evidente fin dall’inizio:

Le statine sono la più grande truffa medica mai perpetrata.
In una nuova analisi scientifica dei dati disponibili troviamo, testualmente:
“L’industria delle statine, con tutto il suo indotto, assomma a 20 miliardi di dollari all’anno. Stiamo osservando il dispiegarsi della peggiore tragedia medica di ogni tempo. E’ senza precedenti che il settore sanitario abbia involontariamente indotto una carenza di nutrienti mettendo in pericolo la vita di milioni di persone altrimenti sane.” [1]
L’unico punto su cui posso non essere d’accordo è l’affermazione che la pagliacciata delle statine sia stata in qualche modo “involontaria”. Infatti non c’è assolutamente alcuna scusante per quanto è successo.
Gli autori dello studio, Sherif Sultan e Niamh Hynes, hanno redatto un documento che condanna in maniera assoluta l’uso di statine. Non solo condannano il medicinale, ma condannano anche la pseudo scienza che vi sta dietro. Benché essi non lo affermino apertamente, e ovviamente non potevano correre un tale rischio, in pratica non c’è modo di aggirare il fatto che la scienza di supporto alle statine è stata in gran parte fraudolenta e che la frode è stata perpetrata da Big Pharma.
Ma cosa riferisce precisamente lo studio?
Sultan e Hynes hanno recensito un gran numero di studi, utilizzando Pubmed, EM-BASE, e il data base Cochrane per trovarli. Si sono concentrati principalmente su studi clinici, meta-analisi e studi randomizzati controllati su larga scala. L’intera lista degli studi considerati si trova nel loro articolo, che si può leggere liberamente in quanto non è celato da nessun filtro a pagamento.
Affermano:
“Ci sembra di essere cascati nella trappola del marketing e di aver ignorati i fastidiosi effetti collaterali per quanto riguarda gli inibitori della HMG-CoA reduttasi”
Il “Ci” cui gli autori si riferiscono è l’industria medica. Gli inibitori della HMG-CoA reduttasi sono le statine. La loro funzione è quella di interferire con la HMG-CoA, che è una molecola precursore del colesterolo. Naturalmente, lo scopo di una statina è ridurre il colesterolo, compito che assolvono.
Dunque, qual è il problema? Come dicono gli autori:
“Il colesterolo è fondamentale per l’energia, l’immunità, il metabolismo dei grassi, la leptina, l’attività degli ormoni tiroidei, la sintesi epatica, l’intolleranza allo stress, la funzione surrenale, la sintesi degli ormoni sessuali e la funzione cerebrale.”
Il colesterolo è un requisito fondamentale per una serie enorme di funzioni corporee assolutamente critiche. Ovviamente, se il colesterolo si riduce, la salute ne risulta conseguentemente danneggiata:

• I livelli energetici si riducono.

• Ci sono interferenze col metabolismo dei grassi.

• La tiroide può non funzionare in maniera regolare.

• La nostra capacità di far fronte allo stress viene indebolita.

• Il funzionamento delle ghiandole surrenali viene alterato.

• Le funzioni sessuale e riproduttiva ne soffrono.

• Il nostro cervello viene danneggiato, il che vuol dire che qualsiasi aspetto della nostra esistenza potrebbe risentirne, compreso il funzionamento mentale, i processi autonomici, la coordinazione e ogni altra funzione, compresa quella cardiaca.

Semplicemente non c’è nessuna scusa per non vedere che, non solo c’è un evidente rischio inerente alle statine, ma che sarebbe oltremodo sorprendente se non producessero danni.
I Benefici delle Statine
Parlando dei benefici, gli autori hanno notato che le uniche persone che possano aver tratto giovamento dalle statine sono uomini di mezza età che avessero già subito attacchi di cuore. E questo vantaggio è minimo. In realtà, gli autori sottolineano che per questo insieme di uomini le statine producono meno benefici dell’aspirina. Si prega di notare che Gaia Health [sito originale n.d.T.] non sostiene nemmeno l’aspirina come trattamento per le malattie di cuore.
In effetti, le statine non producono un briciolo di beneficio a nessuno e in nessun modo.

Gli Effetti Negativi delle Statine
Per ogni 10.000 individui in buona salute che assumano statine, gli autori hanno trovato che:
• 307 ulteriori pazienti soffrono di cataratta.

• 23 ulteriori pazienti sviluppano insufficienza renale acuta.

• 74 ulteriori pazienti accusano disfunzione epatica.

• Le statine aumentano l’affaticamento muscolare del 30% e causano una incidenza dell’ 11,3% di rabdomiolisi ad alte dosi

• Dichiarano inoltre, “Per di più, (la terapia con statine) induce miopatia infiammatoria, inclusa la miopatia necrotizzante autoimmune con immunosoppressione e la miopatia correlata alla statina può durare per 12 mesi.”

Essi sottolineano inoltre che le statine provocano la disfunzione erettile, e che i giovani sottoposti a statine a basse dosi decuplicano il rischio di disfunzione erettile. Al di là di tutti questi effetti negativi:
• Secondo il sistema di segnalazione delle reazioni avverse della FDA, circa 40 su 10.000 delle segnalazioni per le statine sono per malattia polmonare interstiziale, che provoca cicatrici polmonari che non sono quasi mai reversibili.

• Le statine causano iperglicemia post prandiale nei diabetici e anche nei non diabetici

• Le statine “inducono il diabete conclamato di tipo 2 nelle donne”.

• Le statine aumentano il rischio di sviluppare l’HbA1c in persone con e senza diabete. HbA1c è una condizione che provoca l’adesione del glucosio all’emoglobina, cosa che è un indicatore di ulteriori complicazioni nei casi di diabete.

• Le statine prescritte agli anziani provocano un aumento del 9% di diabete.

• Le statine possono provocare insulino-resistenza.

• Esiste una correlazione tra malattia di Parkinson ed bassi livelli di colesterolo, il che coinvolge chiaramente le statine.

• E’ stata scoperta una correlazione tra le statine e la cataratta ad esordio precoce. Gli utilizzatori di statine potrebbero avere il 50% in più di probabilità di sviluppare la cataratta precoce.

Ecco il più sconvolgente rischio per la salute presentato dalle statine:
“L’uso di statine è associato ad un aumento della prevalenza e della portata della calcificazione delle placche coronariche. Ironicamente, per un farmaco che è stato commercializzato per abbassare il rischio di malattie cardiovascolari, il Confirm Registry [studio del 2012 citato nell’articolo dei due scienziati, ndT] ha identificato una forte associazione delle statine nella progressione delle caratteristiche della placca coronarica.”
Questa non è solamente ironia. Le statine aumentano il danno che si suppone dovrebbero diminuire!
In relazione a questo particolare rischio cardiaco, gli autori hanno anche scoperto che:
“L’uso di statine è stato correlato con una maggiore incidenza di stenosi grave delle arterie coronarie e con l’aumento del numero di vasi coronarici che hanno sviluppato coronaropatia ostruttiva. Inoltre, l’uso di statine è stato collegato a un aumento della prevalenza e della portata della placca mista calcifica. Cinque studi prospettici hanno reso testimonianza del fatto che la terapia con statine non induce alcuna regressione del calcio coronarico e che l’evoluzione del calcio coronarico continua indipendentemente dal trattamento con statine”.
Cioè, le statine aumentano il restringimento delle arterie coronarie, cosa che può solo aumentare il rischio di attacchi di cuore. Esse aumentano lo sviluppo di malattia coronarica ostruttiva. Le statine possono aumentare placche arteriose calcio-correlate.
Le statine producono anche un significativo aumento del rischio di cancro e disfunzioni neurodegenerative negli anziani.
Gli autori proseguono a elencare ulteriormente, ma noi di cosa abbiamo ancora bisogno? Le statine sono farmaci distruttori di salute.
Nascondere Intenzionalmente i Fatti
Lo studio sottolinea che le statine possono aumentare di 1,6 volte il rischio di tumori della cute non melanomatosi. Gli autori hanno poi dichiarano:
“Per ragioni sconosciute, dopo queste pubblicazioni, il carcinoma a cellule squamose è stato escluso in tutti i successivi studi sulle statine.”
L’unico modo di interpretare questo fatto è che l’industria delle statine vuole evitare ulteriori conferme che le statine causano il cancro della pelle. O ci sono altre spiegazioni?
Gli autori citano anche studi che avevano dichiarato di aver dimostrato i benefici delle statine. Tuttavia, quando sono stati analizzati nuovamente da scienziati indipendenti, cioè scienziati che autenticamente non avevano legami con Big Pharma, si è scoperto che i risultati rivendicati erano falsi. Anche quegli studi dimostravano che le statine effettivamente non inducevano nessun beneficio ma solo una grande quantità di danni.
I Complici del Crimine
È già abbastanza disdicevole che Big Pharma produca studi, che possono solo definirsi scienza spazzatura, per dare l’impressione che le statine siano efficaci e sicure. È ovviamente una cosa fraudolenta e tutti coloro che hanno volontariamente preso parte a tali studi, finanziandoli oppure eseguendoli, dovrebbero essere perseguiti penalmente. Non vi è alcun modo per aggirare il fatto che, per lo meno, molte di queste persone sono colpevoli di omicidio colposo, avendo fornito prove false sia di efficacia che di sicurezza.
Media
Anche l’industria dell’informazione è colpevole. Si pensi che questo studio è stato pubblicato più di due mesi fa e ancora non c’è stata praticamente nessuna copertura da parte dei media mainstream. Questa è una notizia che potrebbe salvare la vita di milioni di persone, eppure i media non se ne sono interessati. Chiaramente, non sono interessati alle vere notizie, ma ai resoconti finanziari dei loro proprietari. Ogni corporazione dei media negli Stati Uniti è di proprietà di un’altra società che possiede anche almeno una grande società farmaceutica oppure è controllata da una persona che vi è grandemente coinvolta. Per esempio:
• News Corporation possiede Viacom.

• Rupert Murdoch ha fondato News Corporation.

• Murdoch siede nel direttivo di GlaxoSmithKline (GSK).

Se ciò non bastasse, si consideri anche che l’industria farmaceutica è, di gran lunga, il maggior inserzionista sui media mainstream. Ipotizzare che i mezzi di informazione non siano stati complici è ingenuo oppure volutamente fuorviante. I media hanno stabilito chiaramente che il loro compito istituzionale, fornire le informazioni di cui il pubblico ha bisogno, non è compito loro.
Enti Sanitari
Le agenzie che dovrebbero proteggerci dai prodotti nocivi per la salute, come la FDA, il CDC e il NIH, sono state tutte complici nella promozione delle statine. Tutt’ora, il CDC raccomanda fortemente l’uso di statine. La FDA non fa altro che aggiungere avvisi ai foglietti illustrativi delle statine, uno sforzo del tutto privo di senso e che non ha mai avuto un effetto significativo sulle vendite dei farmaci. Il NIH afferma: “Le statine sono relativamente sicure per la maggior parte delle persone.”
E’ ovvio che le nostre agenzie sanitarie agiscono quasi esclusivamente come agenti commerciali di Big Pharma.
Medici
Infine, ma certamente non meno importanti, ci sono i medici che prescrivono le statine. Essi tendono a sostenere che non è colpa loro, che possono solo adeguarsi agli studi. Ma la realtà è che il loro lavoro è proprio quello di frapporsi tra i loro pazienti e i farmaci pericolosi. Se non sono in grado o non vogliono fare il loro lavoro, ed è chiaramente il caso di qualcuno di loro quando prescrive le statine senza informare i pazienti dei rischi e della quasi totale mancanza di beneficio, allora non sono diversi da quelli che producono pseudo scienza, scienza spazzatura, o addirittura scienza fraudolenta per sostenere questi veleni. Come minimo, sono colpevoli di non aver ottemperato al loro dovere nei confronti dei loro pazienti. Potrebbero anche essere responsabili di omicidio colposo quando qualsiasi paziente muoia a causa della loro mancanza di diligenza.
La più grande truffa medica di sempre
Le statine sono la più grande frode medica di tutti i tempi. Doveva essere noto fin dall’inizio che con ogni probabilità avrebbero prodotto una grande quantità di danni. Come rimarcano gli autori, le statine interferiscono con la produzione di colesterolo, provocando così un deficit nelle funzioni metaboliche che sono necessarie per la vita.
Non vi è, pertanto, nessuna scusa per i ricercatori di non aver saputo.
Non ci sono scuse per i mezzi di informazione per non avere fatto la ricerca che avrebbe svelato la frode in atto.
Non ci sono scuse per le aziende sanitarie che hanno approvato le statine o quelli che le promuovevano. Non potevano non avere le informazioni pertinenti.
E, infine, non ci sono scusanti per i medici, perché avrebbero dovuto sapere. Non avendolo fatto sono stati negligenti nel loro dovere.
Tutte le persone coinvolte nello sviluppo, il marketing, l’approvazione, la promozione e la prescrizione delle statine sono colpevoli di aver messo in atto la più grande frode medica di tutti i tempi. Conteggiare il numero esatto delle vittime è probabilmente impossibile, ma non ci sono dubbi che la stima sia di diversi milioni.
Si prega di far leggere questo articolo a chiunque conosciate che stia prendendo statine o stia valutando la cosa.

C’è il diritto di sapere la verità e la verità non viene certo detta dal medico che le prescrive.

1. The Ugly Side of Statins. Systemic Appraisal of the Contemporary Un-Known Unknowns; Journal of Endocrine and Metabolic Diseases; Sherif Sultan and Niamh Hynes; doi:10.4236/ojemd.2013.33025.
http://file.scirp.org/Html/3-1980073_34065.htm

Heidi Stevenson
Fonte: www.gaia-health.com
Link: http://gaia-health.com/gaia-blog/2013-09-18/statins-are-the-greatest-medical-fraud-of-all-time-study-reports/
25.09.2013
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da STEFANO PRAVATO
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=print&sid=12384


 

Schulz, enormi turbolenze se Letta cade

ma non era la Merkel che ci dettava i compiti? Parla Schulz e nessuno ha niente da dire?

01 ottobre,

BRUXELLES – “Una caduta del governo creerebbe enormi turbolenze politiche e sui mercati finanziari” non solo in Italia ma in tutta Europa. Lo dice Martin Schulz in un’intervista esclusiva all’ANSA.

“Faccio un appello ai colleghi del Parlamento: riflettano bene, abbiamo tutti insieme una responsabilità verso l’Europa”. E’ uno dei messaggi lanciati dal presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. “Letta ed il suo governo – ha aggiunto – hanno avuto grande successo per riconquistare la fiducia verso l’Italia, soprattutto sui mercati finanziari. Non bisogna giocarsi, a causa di interessi molto particolari, quello che il governo ha riconquistato”.

Osservando che in Europa e in Italia è in corso “un modesto raddrizzamento economico che può portare più lavoro soprattutto ai giovani”, il presidente del Parlamento Europeo aggiunge: “Ogni elemento che possa frenare questo processo è assolutamente superfluo. Dunque tutti quelli che domani voteranno per un governo stabile sosterranno il processo di rilancio in Europa”.

I parlamentari del Pdl che voteranno a favore del governo Letta “non sono né traditori né eroi” ma “gente responsabile”, dice Martin Schulz. “Non bisogna trattare la gente del Pdl come traditori: è gente che, dopo tutto, si prende la sua responsabilità per il paese e per l’Europa”.

Non solo i parlamentari “responsabili” del Pdl, ma “anche il Pd deve sostenere Enrico Letta con tutti i mezzi in questo momento critico”, spiega Schulz, rendendo noto che oggi ne ha parlato con il segretario Guglielmo Epifani.

 

 

Giappone: rialzo tassa consumi a 8%

eppure secondo certi scienziati basta che la banca centrale stampi i soldi che non serve aumentare le tasse…..si vede.
Non è che quando la banca centrale è privata i suoi azionisti vogliono essere ripagati per le iniezioni di liquidità?

Riforma operativa da aprile 2014 a fronte del 5% attuale
01 ottobre
TOKYO  – Il premier giapponese Shinzo Abe ha deciso di rialzare la tassa sui consumi all’8% da aprile 2014, a fronte del 5% attuale, seguendo le scadenze fissate dalla legge approvata nel 2012 sul primo riassetto dei conti pubblici, che prevede poi l’aliquota al 10% a ottobre 2015. Lo annunciato Abe in una riunione del partito Liberaldemocratico.

“Ho deciso di aumentare l’imposta sui consumo all’8%, dal 5%, a partire dal primo aprile”, ha riferito Abe, a completamento di una procedura di analisi di indicatori e dati economici che di fatto si è conclusa oggi con la diffusione del Tankan, il rapporto trimestrale della Bank of Japan che fotografa stato dell’economia e fiducia delle grandi imprese. La decisione, ha detto Abe, “è necessaria per mantenere la sostenibilità del sistema di sicurezza sociale alle generazioni future e la fiducia nelle finanze pubbliche giapponesi” su scala internazionale, visto il debito pubblico schizzato ben oltre il 200% del Pil, al livello più alto tra i Paesi industrializzati. Il premier, che nel pomeriggio terrà una conferenza stampa, ha anche ricordato la messa a punto di un pacchetto di stimoli economici che ha lo scopo di limitare “l’impatto degli effetti della manovra” sull’economia, ritornata verso la crescita grazie alla cosiddetta Abenomics, la ricetta promossa da Abe per portare il Paese fuori da quasi 20 anni di deflazione. La dimensione delle misure di stimolo, così come pianificato dal governo, dovrebbe essere di 6.000 miliardi di yen (circa 45 miliardi di euro), di cui 1.000 miliardi destinati a tagli fiscali per aiutare gli investimenti aziendali.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/10/01/Giappone-rialzo-tassa-consumi-8-_9387839.html