FISCO: ALLE BANCHE. CONDONO. AL CITTADINO: LEGNATE

Monte dei Paschi patteggia per 260 milioni a fronte di un contenzioso di 1,08 miliardi di euro; Banca Intesa patteggia per 270 milioni a fronte di un contenzioso da1,65 miliardi che risale al 2010, cui si sommano 119 milioni come indicato nella relazione al 30 settembre 2011; la Banca popolare di Milano ha pagato 186 milioni di euro per sanare la pendenza con il fisco che aveva riscontrato 313 milioni di euro da corrispondersi per il periodo 2004 – 2008; Unicredit per il momento ha pagato 99 milioni di euro relativi all’anno 2005, ma avrebbe una transazione in corso che prevede il pagamento di altri 200 milioni di euro che chiuderebbero definitivamente le pendenze con il fisco; il Credem da 45 milioni.
Di cosa stiamo parlando?
Del condono tombale che l’Agenzia delle entrate ha concesso a numerosi istituti bancari su contenziosi miliardari. Evasione, elusione, somme non pagate.
Il fisco rompe le scatole solo ai cittadini mentre fa i mega scontoni alle banche….
Tratto da: ilradar.com

BUM! SCOPPIA LA BOMBA SU BERSANI: NELLE INDAGINI SU ZOIA VERONESI, ACCUSATA DI AVER LAVORATO PER CULATELLO PAGATA DALLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

quando qualcuno viene accusato di qualcosa va davanti al magistrato, ma se sei affiliato al Pd vieni assunto dal partito….

04 OTT 2013 18:00
1. BUM! SCOPPIA LA BOMBA SU BERSANI: NELLE INDAGINI SU ZOIA VERONESI, ACCUSATA DI AVER LAVORATO PER CULATELLO PAGATA DALLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA, SPUNTA UN CONTO SEGRETO CON 450MILA EURO DOVE TRANSITAVANO FINANZIAMENTI ELETTORALI – 2. LE DOMANDINE DEI MAGISTRATI: PERCHÉ IL CONTO È DIVERSO DA QUELLO DEL MANDATARIO ELETTORALE? PERCHÉ NON È INTESTATO A BERSANI? I SOLDI RACCOLTI DAI RIVA, DA FEDERACCIAI, DA TOTO POI FINIVANO NEL CONTO PERSONALE DELLA SEGRETARIA… – 3. IL GIALLO DELLE INDAGINI: IL CONTO SALTA FUORI UN ANNO FA, UN MESE PRIMA DELLE PRIMARIE, MA I PM DI BOLOGNA TENGONO TUTTO SEGRETO. SORGE SPONTANEA LA DOMANDA: LO SMACCHIATORE DI GIAGUARI AVREBBE VINTO LO STESSO CONTRO MATTEUCCIO RENZI? –
Marco Lillo per “Il Fatto Quotidiano”
C’è un`indagine aperta su un conto corrente intestato a Pier Luigi Bersani e alla sua segretaria Zoia Veronesi sul quale sono affluiti nell`arco di molti anni, contributi privati. La Procura di Bologna ha trasmesso tre settimane fa in gran segreto alla Procura di Roma un fascicolo (senza indagati) riguardante il conto dell`agenzia del Banco di Napoli della Camera, un particolare non da poco finora rimasto segreto, nonostante sia emerso più di un anno fa nell`indagine bolognese per truffa a carico della segretaria di Bersani.
La Procura guidata da Giuseppe Pignatone ora dovrebbe delegare nei prossimi giorni alla Guardia di Finanza le indagini per verificare il rispetto delle leggi che disciplinano il finanziamento alla politica. Il sostituto procuratore Giuseppe Di Giorgio e il procuratore aggiunto Roberto Giovannini si sono imbattuti un anno fa nel conto, nell`ambito dell`inchiesta sulla segretaria e su Bruno Solaroli, l`ex capo di gabinetto di Errani.

La procura, quando chiese alle banche gli estratti conti di Zoia Veronesi mirava a dimostrare la truffa che si sarebbe concretizzata nell`aver fatto figurare un datore di lavoro pubblico, cioè la Regione Emilia Romagna, differente da quello reale e privato, cioè il Pd.

L`ammontare del raggiro, secondo l`accusa, sarebbe stato di circa 140 mila euro lordi (più rimborsi), pari agli stipendi percepiti dalla Regione dal primo giugno 2008 al 28 marzo 2010, quando lavorava per Bersani a Roma, ma la Regione la pagava. Quando le accuse cominciarono a circolare, la Veronesi si dimise dalla Regione e venne assunta dal Pd.
Il conto corrente è stato aperto nel 2000 ed è stato alimentato con molteplici versamenti per una somma complessiva che si aggira, secondo quanto risulta al Fatto, sui 450 mila euro. Probabilmente è tutto regolare, come dice Bersani al Fatto nell`intervista a fianco. I magistrati potrebbero accertare facilmente se le entrate del conto sono in regola con le norme sul finanziamento privato che impongono di registrare tutti i contributi ricevuti alla Camera.

Mentre, per i finanziamenti della campagna elettorale, è necessaria anche la presentazione di un`’ apposita dichiarazione del mandatario elettorale, un professionista scelto dal deputato che si assume la responsabilità di certificare entrate, uscite e avanzo di gestione della campagna elettorale. Sarebbe bastato acquisire le carte alla Camera e sentire come persone informate Bersani e il suo mandatario, il piacentino Fabio Sbordi, per sgombrare il campo da ogni dubbio.
I pm Giovannini e Di Giorgio invece hanno optato per una linea diversa. La scelta ha una sua logica: la Procura di Bologna indagava su un reato (la truffa) che non c`entra nulla con i contributi per Bersani. E poi il conto è basato alla filiale della Camera e la competenza è romana. Quando, il 26 ottobre 2012, la segretaria di Bersani viene interrogata, il procuratore aggiunto Giovannini e il sostituto Di Giorgio, oltre a contestarle le accuse, però fanno anche le domande sul conto di Bersani.

La segretaria risponde che si tratta di un vecchio rapporto bancario del 2000 riferibile all`attività politica di Bersani e che i bonifici e versamenti di terzi erano stati regolarmente registrati. La Procura di Bologna segreta l`interrogatorio, non dispone accertamenti sul conto per non bruciare la propria indagine e non trasmette il fascicolo a Roma.
Un mese dopo Bersani vince le primarie del Pd contro Renzi e quattro mesi dopo il segretario tenta di `smacchiare il giaguaro` alle elezioni politiche. Solo tre settimane fa, quando la procura deposita l`avviso di chiusura delle indagini ex articolo 415 bis e quindi le carte del fascicolo diventano pubbliche, la Procura stralcia la vicenda del conto in un fascicolo modello 45 (senza indagati né ipotesi di reato e può essere archiviato senza passare dal gip) e trasmette tutto a Roma.
“Bastano poche ore per accertare che tutti i contributi che sono confluiti su quel conto – si infervora Pier Luigi Bersani – sono stati registrati e dichiarati alla Camera”. L`avvocato Paolo Trombetti, uno dei legali più in vista di Bologna, che difende Zoia Veronesi, è lapidario: “Come la mia assistita ha chiarito si tratta di un conto sul quale sono affluiti versamenti inerenti l`attività politica di Bersani e che è stato alimentato con contributi pienamente regolari. Non c`è alcunché di illecito”.

Secondo Trombetti non c`è nessuna stranezza nel fatto che il conto di Bersani è intestato a Zoia Veronesi e non a Fabio Sbordi, il mandatario elettorale per le campagne del 2001, 2006 e 2008. Al Fatto, Sbordi dice: “Io posso garantire che i contributi ricevuti durante le campagne elettorali da Bersani sono stati versati sul conto corrente a me intestato e che risulta alla Camera, con tanto di prospetto nel quale elenco entrate, uscite e eventuale avanzo”.
Nel 2006, Bersani ha raccolto 424 mila euro (tra i quali i 98 mila euro famigerati dei Riva e poi 50 mila euro da Federacciai, 40 mila da Toto, 20 mila da Siram, 50 mila da TPE, 35 mila euro da Manutencoop, 50 mila da TPE Trading per l`Energia, 49 mila da CNS, 30 mila da Fincosit, 10 mila da Confitarma, 15 mila dal Comitato Nazionale Caccia) mentre nel 2008, le entrate totali sono state di 169 mila e 500, (tra queste Federacciai: 40 mila e Siram: 20 mila). Al netto delle spese elettorali, l`avanzo è stato di 119 mila euro. Sbordi spiega: “la somma avanzata è stata sempre bonificata dal conto dedicato alla campagna elettorale al conto indicatomi da Bersani, del quale non so nulla”.

2. L’INTERVISTA A BERSANI: “ATTENZIONE RAGAZZI, NON SOLLEVATE PALLONI, CHIARO?”
Da “Il Fatto Quotidiano”

Bersani ci spiega la storia di questo conto con la segretaria?
Quel conto fu aperto con Zoia Veronesi per la gestione corrente della quale non mi potevo occupare direttamente e poi li sono confluiti anche i contributi elettorali regolari. Ho piena fiducia nella magistratura e sono assolutamente certo di avere rispettato le norme. Anzi vorrei che accertassero tutto quello che ho così vedranno che non c`è nemmeno un euro che non è tracciabile.
Perché i contributi finiscono sul conto suo e della segretaria e non su quello del mandatario elettorale Sbordi? ?
Ma sono gli stessi soldi. Quelli registrati da Sbordi alla Camera. Ma di cosa parliamo? Attenzione ragazzi, non sollevate palloni. Sono quelli lì. Sono stato chiaro?

Ma lei è sicuro che non ci sia qualche contributo diverso da quelli registrati? ? Ripeto: tutto quello che è stato raccolto durante le campagne elettorali è passato dal mandatario.
E tutto quello che è sul conto è passato da lì?
Certo. Tutti i soldi affluiti su questo conto sono stati registrati e versati da Sbordi. Basterebbe controllare alla Camera. Bastano dieci minuti. ?Era meglio farlo un anno fa? ?Lo dice lei, ma mi pare un`osservazione sensata.

Ora potrebbe presentarsi in Procura a chiarire.
Io sono pronto. Se mi chiamano, se serve andrò e mostrerò tutte le carte.
Quanti soldi sono rimasti sul conto?
Poche migliaia di euro, penso.

Nel conto saranno confluiti anche i famosi 98 mila euro dei Riva. Perché non gira il restante alle famiglie degli operai malati? ?
Mi fa una domanda su un argomento che sento. Le dico però che anche i giornali dovrebbero restituire i soldi della pubblicità dei Riva. Comunque io all`ultima campagna elettorale ho bloccato tutti i contributi.
Per evitare altri casi Riva?
Non dico sia sbagliato prenderli ma non li abbiamo più accettati.

Questo è l`unico conto delle entrate delle sue campagne elettorali?
Si. Il mandatario alla fine ha trasferito tutto su questo conto. Mi creda non troverà nulla e, quando ?scriverà, si ricordi del buon nome di mio padre. ?M.L.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-bum-scoppia-la-bomba-su-bersani-nelle-indagini-su-zoia-veronesi-accusata-di-64010.htm

Shutdown, saltano negoziati Usa-Ue,Sul banco l’accordo di libero scambio

4 ottobre 2013

Sul banco l’accordo di libero scambio

21:48 – A causa dello “shutdown”, gli Stati Uniti non parteciperanno al secondo round di trattative, in programma a Bruxelles la settimana prossima, per un accordo di libero scambio con l’Europa. Lo comunica il Dipartimento del Commercio americano, precisando che le ristrettezze finanziarie e di staff “rendono impossibile inviare l’intera squadra di negoziatori”.
http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/2013/notizia/shutdown-saltano-negoziati-usa-ue_2001266.shtml

Agenzia Entrate Firenze, ex Direttore nuovamente arrestato

Ancora una ordinanza di custodia cautelare per l’ex direttore dell’agenzia delle Entrate di Firenze, Nunzio Garagozzo. Si tratta di un ulteriore filone dell’inchiesta che a febbraio aveva portato già in carcere per concussione l’ex dirigente assieme ad un commercialista. Provvedimento tramutatosi poi in arresti domiciliari. Un imprenditore locale avrebbe pagato una tangente all’ex direttore Garagozzo per risparmiare in tutto sulle dichiarazioni circa 4 mln di euro altrimenti dovuti al fisco.

La nuova accusa quindi è quella di corruzione. Garagozzo resta al momento ai domiciliari, mentre il commercialista torna in carcere.

Approfondisci: http://www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=b3.10.03.20.33#ixzz2gh5q41t1
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Monteleone di Puglia: abuso d’ufficio, il sindaco Carmelo Morra rinviato a giudizio

tiene famiglia

Monteleone di Puglia: abuso d’ufficio, il sindaco Carmelo Morra rinviato a giudizio
Il processo avrà inizio il 4 novembre. Il senatore dovrà rispondere di abuso d’ufficio insieme ad un assessore e un consigliere della stessa giunta. Al centro della questione la gestione “familiare” della cooperativa “Futura”

Redazione 4 Ottobre 2013 
Primavera di Monteleone: “Chiesto il rinvio a giudizio per Carmelo Morra”
Il sindaco di Monteleone di Puglia ed ex senatore, Carmelo Morra, l’assessore ai lavori pubblici Antonio Taggio e il consigliere Salvatore Pucillo sono stati rinviati a giudizio per abuso d’ufficio. Il Processo avrà inizio il 4 novembre. I tre amministratori del piccolo comune dauno rischiano da 6 mesi a 3 anni di reclusione.

Le indagini erano state avviate in seguito alla denuncia dell’opposizione. “Chiediamo le immediate dimissioni. Questa maggioranza è ormai giunta al capolinea – afferma Antonietta Colangelo, capogruppo della Primavera di Monteleone – Chiediamo che si dimettano subito per affrontare un delicato processo penale lasciando così in pace i monteleonesi che, altrimenti, potrebbero ritrovarsi a subire azioni dall’odor di ritorsione. E pretendiamo che il Comune si costituisca parte civile in questo processo”.

I fatti risalgono al 27 febbraio 2011 quando i tre esponenti della maggioranza, in Consiglio comunale, su un accapo all’ordine del giorno, votarono a favore della già chiacchierata cooperativa Futura per la gestione dell’unica casa alloggio anziani del piccolo centro dei Monti Dauni. Nella compagine societaria, all’epoca dei fatti, comparivano: la moglie, la figlia, il figlio, alcune nipoti, la nuora, il genero e un cognato del sindaco Morra; due sorelle, svariati nipoti e la suocera del consigliere Pucillo; lo stesso assessore Taggio, sua moglie, suo fratello e sua cognata.

“La giustizia farà il suo corso. Per ora siamo solo all’inizio – commenta a caldo Antonietta Colangelo – Ma c’è un fatto certo. Un rinvio a giudizio per un reato commesso nell’esercizio della funzione di Sindaco, Assessore e Consigliere comunale, assume un significato politico rilevante”.  Ma c’è un secondo filone d’indagini che interessa la stessa vicenda. “Abbiamo documenti che dimostrano che quasi tutti i consiglieri di maggioranza, all’epoca dei fatti, erano soci o avevano familiari soci della Futura – sottolinea Colangelo – e abbiamo denunciato nuovamente il tutto alle autorità competenti”.

Rischiano di rispondere dello stesso reato anche Angelantonio Guerriero, vicesindaco di Monteleone e socio della Futura, il consigliere Antonio Volpe per la presenza della moglie nella Coop e Dario Liscio, assessore al bilancio e socio della cooperativa di cui fanno parte anche sua madre, suo padre e sua sorella. “Sembrerebbe una amministrazione comunale espressione della cooperativa Futura”, ironizza l’esponente della Primavera sottolineando che “durante quell’Assise, la consigliera Tina Preziosi fu addirittura espulsa dall’Aula dal Sindaco solo perché chiedeva il rispetto della legge. Ma alle nostre rimostranze tutti i consiglieri di maggioranza fecero orecchie da mercante. Più volte avvisati – conclude la capogruppo della Primavera – omisero di astenersi pur in presenza di un chiaro interesse proprio o di un prossimo congiunto procurando intenzionalmente, a loro stessi o ad altri, quindi, un ingiusto vantaggio patrimoniale”.

Un’altra tegola sulla testa di Carmelo Morra in un momento già delicato. Qualche giorno fa, infatti, è stata notificata alla cooperativa Futura e al Comune di Monteleone la determina dirigenziale del Servizio Politiche per il Benessere Sociale e le Pari Opportunità della Regione Puglia con cui si dispone “di revocare un finanziamento del 2005 pari a 93871,74 euro concesso alla coop. Futura per la realizzazione di una struttura di accoglienza per l’assistenza di soggetti con handicap grave in quanto i lavori non sono iniziati né risultano realizzabili e poiché le spese rendicontate non possono essere riconosciute in quanto non attinenti ai lavori previsti nel progetto che trattasi” e “di disporre il recupero nei confronti della società cooperativa Futura della somma di 46953,87 euro erogata a titolo di acconto del 50% sul contributo richiesto di 93871,74 per la realizzazione del progetto “dopo di noi…?…il sole” e non utilizzata per tale scopo, maggiorata degli interessi legali pari a 9168,40 euro”. Una situazione delicatissima per la cooperativa Futura, da sempre espressione di Carmelo Morra, già in difficoltà economica e in debito con i suoi dipendenti che attendono lo stipendio da ben 10 mesi.
http://www.foggiatoday.it/politica/rinvio-a-giudizio-carmelo-morra-sindaco-monteleone-di-puglia.html

Intervista: Dobbiamo lasciare l’Unione Europea perché altrimenti diventeremo gli schiavi del XXI secolo

vi ricorda qualche nazione?

 

15 settembre 2013 (MoviSol) – Pubblichiamo la riduzione di un intervista tra Helga Zepp-LaRouche e la dott.ssa Katherine Alexander-Theodotou, che rappresenta Cipro in un ricorso contro la Troika alla Corte Europea di Giustizia.

 HELGA ZEPP-LAROUCHE: Dr.ssa Katherine Alexander-Theodotou, lei rappresenta l’isola di Cipro in un ricorso contro la Troika alla Corte Europea di Giustizia. Ci può dire il perché dell’istanza?

 KATHERINE ALEXANDER-THEODOTOU: Sono di Cipro ed ho la residenza a Cipro. La gravità della situazione economica è diventata evidente negli ultimi due anni. Il problema è iniziato quando Cipro è entrata a far parte dell’Eurozona. L’introduzione dell’Euro ha condotto all’aumento dei prezzi, dell’inflazione e la situazione peggiora anno dopo anno. La disoccupazione supera il 40% e aumenta di continuo. Molti disoccupati sono laureati e professionisti. Abbiamo anche molti lavoratori stranieri, che erano stati invitati a lavorare a Cipro tra il 2000 ed il 2010. A quell’epoca erano manodopera a basso costo, ora sono schiavi abbandonati a se stessi senza tutele o denaro per tornare al loro paese, senza cibo o un tetto sopra la testa. La situazione è tragica. Il terreno agricolo è stato distrutto e le varie restrizioni imposte dall’UE sui prodotti agricoli hanno indotto gli agricoltori ad abbandonare i campi e le fattorie.

 È ovvio a me ed a molti altri che da quando abbiamo abbandonato la sterlina cipriota è iniziata un’avventura che ci sta portando al disastro. Soffrono anche le famiglie della classi medie. Quando la situazione è peggiorata, e il sistema bancario ha cominciato a non funzionare, le banche hanno cominciato a perdere soldi e il loro valore finanziario è iniziato a diminuire.

 La Marfin Laiki Bank e la Banca di Cipro avevano già problemi finanziari. Un’altra banca, la Emporiki, ha chiuso ed è stata acquisita dalla Alpha Bank. La situazione delle banche è peggiorata quando sono state incoraggiate dalla Commissione Europea ad acquistare titoli di stato ciprioti, e sia la Laiki Bank e la Banca di Cipro hanno perso cifre considerevoli. La Laiki è stata chiusa ufficialmente nel marzo 2013 ed è stata suddivisa in due sezioni, la buona Laiki e la cattiva Laiki, entrambe finite alla Banca di Cipro. Un piano pessimo, visto che la Banca di Cipro era già in difficoltà per via dei titoli di stato e non sarebbe riuscita ad assorbire le perdite della Laiki Bank. La Laiki Bank non ha informato i clienti della chiusura e della data della chiusura, e moltissimi clienti sono rimasti senza tutele. La Banca di Cipro è a corto di liquidità e non si sa quanto durerà. Eppure il governo di Cipro vuole affibbiare le sue perdite ai cittadini. Quando chiuderà la banca, molti correntisti perderanno i loro soldi.

 La situazione è di caos totale. Moltissime persone hanno perso la speranza e non sanno come andare avantiUn altro avvocato che si chiama Pashalides ha presentato a nome di 3.000 persone un’istanza contro i tagli al bilancio alla Corte Suprema di Nicosia. La Corte Suprema di Nicosia ha suggerito di portare la causa alla Corte Distrettuale. Molte persone che mi conoscono mi hanno telefonato chiedendomi se non ci sia un’alternativa migliore. La Corte Europea è considerata un foro migliore. Così ho deciso di convocare degli esperti e ci siamo riuniti nel mio ufficio di Londra, io, il Prof. Tridimas ed Alexander Milner, assistente del Prof. Sir Francis Jacobs. Il Professor Tridimas e Sir Francis Jacobs hanno già lavorato alla Corte Europea per altre cause greche contro la Troika. Conoscono la situazione e il diritto europeo. Abbiamo deciso di fare ricorso alla Corte Europea di Giustizia. Abbiamo pubblicizzato il nostro incontro preliminare, con vari volantini e in vari giornali, e siamo stati avvicinati da molte persone che volevano portare la questione in giudizio alla Corte Europea. È un forte segno di resistenza contro le misure draconiane imposte dalla Troika contro Cipro.

 ZEPP-LAROUCHE: Certo, sarebbe importante anche per tutti gli europei, non solo a Cipro. Quali sono stati gli effetti delle misure imposte dalla Troika a Cipro? Quali sono le condizioni di vita attualmente?

 ALEXANDER-THEODOTOU: Le condizioni di vita sono pessime. I ricchi hanno perso somme considerevoli per via della troika, ma possono ancora sopravvivere, mentre la maggioranza della popolazione, almeno il 75% della popolazione, vive alla giornata. La disoccupazione è aumentata notevolmente, quando c’è un’offerta di lavoro si presentano almeno 1.000 candidati, e chi ha più di 45 anni non ha una chance. Molti giovani hanno perso la casa e le loro famiglie vanno all’estero, nei paesi arabi o in giro per il mondo. Le misure imposte dalla Troika hanno condotto alla distruzione delle famiglie, la disorganizzazione dei nuclei familiari e il paese è ormai in mano solo agli anziani. Se sono infermi vengono lasciati a se stessi ed abbandonati.

 Le pensioni sono state eliminate e questo è un disastro per gli anziani. Quasi il 30% della nostra popolazione è composto di persone al di sopra dei 60 anni d’età. Il sistema sanitario nazionale subisce continui tagli. Molti malati vengono lasciati morire. Oggi abbiamo saputo che perfino le banche delle cooperative, in cui molti depositavano il loro denaro, sono rientrate nella sfera della Troika. Alla Camera è stato votato un taglio alle cooperative. Dimostra che il governo non sta facendo abbastanza per resistere alla Troika.

 Il governo precedente ha firmato un accordo e il governo attuale non ha fatto niente per impedirlo. Avrebbe potuto chiedere un referendum e far decidere al popolo.

 ZEPP-LAROUCHE: La propaganda in Germania ed altrove è che a Cipro sono stati espropriati solo i beni degli speculatori russi. A quanto lei dice, non è così, anche quelli della popolazione.

 ALEXANDER-THEODOTOU: È così, è la povera popolazione di Cipro a pagare il prezzo del prelievo forzoso. La Troika e i tedeschi sostenevano che fossero solo gli investitori russi, ma non è vero, sono le persone normali a subire le conseguenze delle misure della Troika. Quasi tutti i miliardari hanno portato i soldi in qualche banca offshore. La maggioranza del loro conti sono al sicuro. I miliardari russi e i correntisti stranieri hanno commercialisti ed avvocati che li consigliano su come evitare il rischio e non avrebbero mai lasciato i loro soldi alla Laiki Bank o alla Banca di Cipro, o quella delle cooperative.

 È stupido ed è una menzogna dire che a perdere i soldi siano stati i miliardari truffatori o gli opportunisti. Sono i normali ciprioti a perdere il loro denaro, e a vedere distrutte le loro famiglie.

 ZEPP-LAROUCHE: Il signor Dijsselbloem, il nuovo capo dell’Eurogruppo, dopo l’imposizione di queste misure a Cipro ha dichiarato che questo sarà il “modello” per tutti gli altri paesi, e infatti lo stesso è accaduto a Detroit. Esiste una direttiva UE che prevede il prelievo forzoso (bail-in) in tutta Europa, e lo stesso è previsto dalla legge Dodd-Frank negli Stati Uniti. Che cosa consiglia agli altri paesi europei? Purtroppo non se ne discute.

 ALEXANDER-THEODOTOU: È vero, non se ne parla. A Cipro ed in Grecia il governo non ha portato all’attenzione del pubblico queste misure. Tutti i popoli in Europa dovrebbero opporsi ad esse. Dovrebbero opporsi al fatto che un piccolo gruppo di persone diventino dei dittatori e mandino in rovina la loro vita. Dovrebbero sapere che un vero governo democratico interpella sempre il popolo. Se al popolo cipriota venisse consentito di votare, queste misure della Troika verrebbero abolite. Dobbiamo lasciare l’Unione Europea perché altrimenti diventeremo gli schiavi del XXI secolo. Se venisse esercitato il diritto di voto con un referendum, le misure della Troika verrebbero fermate.

 Non vediamo alcun vantaggio nel restare in Europa. Ci sono situazioni simili in altri paesi, ad esempio la Spagna, in cui le misure della Troika e gli svantaggi di questa Europa hanno portato ad una disoccupazione giovanile del 56%. I continui tagli imposti dalla Troika disintegreranno e divideranno il paese.

 ZEPP-LAROUCHE: Sembra che non abbiamo imparato niente dalla storia e dagli anni Trenta, dovremmo sapere che se c’è una depressione economica ed una crisi finanziaria, e l’imposizione di questo tipo di austerità brutale, si arriva al fascismo!

 ALEXANDER-THEODOTOU: Lei ha ragione. Quello che vediamo a Cipro è un volto diverso dell’hitlerismo. La gente muore per la depressione provocata dalla Troika. Il servizio sanitario nazionale ha subito tagli pesantissimi ed i malati gravi non possono essere curati in tempo. Chiudono le imprese, la gente emigra, restano gli anziani senza pensione o rifugio.

 Nell’area di Nicosia, alla chiesa di San Panteleimon, i sacerdoti organizzano delle mense per i poveri per non far morire di fame gli abitanti del luogo e gli immigranti.

 ZEPP-LAROUCHE: L’ex candidato socialista a Premier portoghese Alegre ha dichiarato recentemente che l’Europa è diventata un campo di concentramento, e che i popoli che non sono ancora stati colpiti non dovrebbero compiacersi, perché è solo questione di tempo. Che cosa consigli agli altri paesi europei?

 ALEXANDER-THEODOTOU: Il mio consiglio è di rispettare la libertà della gente. La storia ci ha insegnato che la libertà è un valore fondamentale. Democrazia e libertà vanno di pari passo. La Troika e le leggi imposte dalla Troika devono essere sottoposte all’attenzione della Corti Europee per giustificare la loro posizione. Sono sicura che non riusciranno a giustificare quello che fanno.

 ZEPP-LAROUCHE: Vorrei chiudere con una nota ottimistica. Friedrich Schiller, il grande poeta Tedesco della libertà, scrivendo della caduta dei Paesi Bassi sotto gli Asburgo, ha detto che se I popoli si uniscono per una giusta causa ed hanno un buon piano, possono far cadere anche il despota più brutale. In questo spirito, uniamoci tutti per sconfiggere le leggi europee sul prelievo forzoso (bail-in).

 Ha un commento finale per i nostril lettori?

 ALEXANDER-THEODOTOU: Tutti gli imperi vanno e vengono. L’impero dell’Europa sta crollando. Vogliamo un’Europa in cui i popoli votino democraticamente e in piena partecipazione. Non sta accadendo, ma dobbiamo essere ottimistici quando la gente resiste, e noi stiamo resistendo contro le misure della Troika, e diciamo no alle misure di schiavitù che ci stanno imponendo. Il Prof. Tridimas ha dichiarato quanto segue: “Prima di tutto, il prelievo forzoso imposto a Cipro è ingiusto rispetto ai salvataggi di Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda, e quindi discrimina in base alla nazionalità. L’assistenza fornita a questi ultimi paesi è paragonabile a quella data a Cipro in proporzione al PIL di ciascun paese (fatta eccezione per la Grecia, dove l’assistenza equivale ad una porzione del PIL molto maggiore). Eppure in questi altri casi non è stato richiesto il prelievo forzoso sui conti correnti. Secondo la Troika, Cipro è un modello per il resto dell’Europa. Le loro azioni sono discriminatorie ed un abuso della democrazia”.

 Dobbiamo uscire dall’Europa perché è antidemocratica, abbandonare l’Euro perché ci ha portato tutti i mali che abbiamo oggi. Abbiamo bisogno di una riforma del sistema bancario come quella prevista dalla legge Glass-Steagall. Dobbiamo preservare la nostra cultura e la democrazia, e il bene comune delle nostre società. Dobbiamo mettere fine alla discriminazione. Le misure della Troika sono discriminatorie. Chiedo al popolo cipriota di resistere e unirsi al nostro ricorso presso la Corte Europea. Come prevede l’articolo 21 (1), dobbiamo ricordare alla Troika che “è vietata qualsiasi discriminazione basata su sesso, razza, colore della pelle, origine etnica o sociale, caratteristiche genetiche, lingua, religione, opinione politica o di altro tipo, appartenenza ad una minoranza nazionale, proprietà, nascita, disabilità, età o orientamento sessuale”.

 La ringrazio per avermi dato la possibilità di sostenere il mio popolo contro la schiavitù della Troika.

 ZEPP-LAROUCHE: Grazie a lei.

http://www.movisol.org/13news159.htm

Dalla Bossi-Fini allo ius soli: tutte le balle di Boldrini e Kyenge smascherate

Pubblicato da ImolaOggiNEWS, POLITICAott 4, 2013
bodrini-kyenge
4 ott – La morte di 127 migranti a largo di Lampedusa, per qualcuno è diventato uno slogan buono da usare in politica. A scendere in “mare” sono la presidente della Camera Laura Boldrini e il ministro dell’Integrazione Cècile Kyenge. Il naufragio e la morte dei migranti è stato da usbito il “caso di scuola” su cui rinfocolare le proposte per lo ius soli e attaccare la legge Bossi-Fini. La Kyenge subito dopo la tragedia ha affermato: “Quanto accaduto mi spinge ad accelerare slle norme sull’immigrazione l’integrazione. Lo ius soli deve entrare in agenda di governo come anche nuove norme che possano risolvere l’insostenibile situazione dei Cpt italiani. Su quel barcone potevo esserci anch’io”. Non proprio. Il ministro dell’Integrazione è arrivato in Italia con tanto di passaporto: “Io sono arrivata trent’anni fa all’aeroporto di Fiumicino, con una borsa di studio e con un visto per studio. Che è sfumata poco dopo il mio arrivo. Non sono entrata in clandestinità e quando sono arrivata ho vissuto un momento di difficoltà perché non c’era una rete“, racconta in un’intervista all’Unità. Quindi il rischio che lei potesse trovarsi barcone non c’è mai stato. Ma le sue politiche per l’immigrazione potrebbero aggravare il bilancio dei morti in mare. Ecco perchè: lo ius soli sarebbe una enorme calamita che potrebbe attirare migliaia di migranti. Cittadinanza di diritto per nascita sul suolo italiano significa di fatto migliaia di barconi con partorienti che fanno la spola tra Lampedusa e il nord Africa.
La Boldrini non conosce la legge? – L’altra paladina delle nuove norme per l’immigrazione con relativa abolizione della Bossi-Fini è come detto la presidente della Camera Laura Boldrini. Lei, sin dal primo giorno di legislatura ha fatto il tifo per l’abolizione della norma. Lo ha fatto in maniera decisa: “La Bossi-Fini va abolita al più presto, perchè condanna anche chi salva la vita ai naufraghi”. Ieri la presidente, subito dopo la tragedia, sentiva il vento in poppa. Così dopo la bastonata dell’Unione Europea che con un rapporto ben dettagliato ha bocciato di fatto la nostra politica sull’immigrazione definendola “poco incisiva e senza misure che possano dissuadere gli sbarchi su una calamita come l’Italia”, è arrivata una nota dell’Onu, (la stessa Onu per cui la Borldrini ha lavorato per anni presso l’Alto Commissariato per i rifugiati).
Elogio di Boldrini e Kyenge – Un elogio “express” proprio per Boldrini e Kynege nel giorno in cui si consumava la più grande tragedia in mare degli ultimi anni: “Accogliamo con favore gli sforzi delle autorita’ italiane per affrontare la questione in linea con le norme internazionali sui diritti umani e il rispetto della dignita’ di ogni essere umano ed in particolare la giornata di lutto dichiarata dal Governo ed il minuto di silenzio che si terra’ in tutte le scuola italiane. E’ significativo. Segna un grande e apprezzato cambiamento nell’atteggiamento delle autorita’ italiane”, ha affermato l’Alto Commissario Rupert Colville. Insomma una sorta di scialuppa per la Boldrini e soprattutto per la Kyenge che dopo mesi di proclami nei fatto hanno fatto ben poco per cambiare le norme sull’immigrazione.
Laura va al cinema – Il chiodo fisso resta sempre quello: “cambiare la Bossi-Fini“. Una legge che va detto, non punisce chi aiuta un naufrago migrante in mare. Ma la Boldrini sembra ignorarlo. Sarà una fan di Emanuele Crialese, il regista romano, che su questa “balla” sulla legge Bossi-Fini ha pure fatto un fiml: Terra ferma in cui un pescatore siciliano tiene in casa una donna incinta, dopo averla recuperata in mare per paura che la polizia la ptesse rimpatriare. Basta andare davvero in commissariato e la donna avrebbe avuto un permesso di soggiorno per almeno sei mesi. Una gaffe cinematografica che la Boldrini porta pure nei suoi “comizi”.
libero
http://www.imolaoggi.it/2013/10/04/dalla-bossi-fini-allo-ius-soli-tutte-le-balle-di-boldrini-e-kyenge-smascherate/#comment-24154

Sede RAI di Trento pignorata dall’impresa di pulizia che non viene pagata

Pubblicato da ImolaOggiCRONACA, NEWSott 5, 2013
rai4 ottobre 2013, la sede RAI di Trento pignorata dall’impresa di pulizia che non viene pagata e che a sua volta non può pagare gli addetti impiegati quotidianamente nelle pulizie di ufficie studi. Nella stessa sede sono stipendiati ben due Caporedattori con buste paga da 5 zeri.
gheddafi napolitanogheddafi napolitano
Perchè ci sono due caporedattori? Pare che uno sia stato accantonato per un presunto episodio di mobbing che ha portato al suicidio di un giornalista della redazione. Gli si è tolto il posto da Caporedattore ma non la qualifica e stipendio. Cosa fa? Sembra niente! E perchè tutti gli operatori alla telecamere sono diventati tutti giornalisti con relativo stipendio (in RAI tra i più alti) da giornalista? Poi non pagano le pulizie!!! mentre noi il canone lo paghiamo, altrimenti veniamo minacciati se non lo facciamo. (dagospia)
http://www.imolaoggi.it/2013/10/05/sede-rai-di-trento-pignorata-dallimpresa-di-pulizia-che-non-viene-pagata/

Evasione: indagini bancarie sui conti ora estese ai privati non titolari di partita Iva

vietato sopravvivere

4 OTTOBRE 2013 DI REDAZIONE

Lotta all’evasione. Tutti i contribuenti possono essere oggetto di controlli mediante le indagini bancarie. Questo strumento non è limitato, infatti, ad imprese e professionisti, ma può essere esteso anche ai privati cittadini che non sono titolari di partita Iva.
 
Lo ha detto l’altro ieri, a gran voce, la Cassazione [1].
La conseguenza pratica è che la Finanza potrà, da oggi in poi, chiedere chiarimenti ad ogni italiano riguardo a tutte le operazioni eseguite sul conto corrente, ossia prelievi e versamenti! Giustificazioni che dovranno essere date se non si vorrà ricevere un avviso di accertamento.
 
Dunque, da oggi, le autorità non avranno più perplessità nell’estendere le indagini bancarie anche nei confronti di privati che non svolgono un’attività commerciale, o professionale.
 
La questione è particolarmente importante perché, di sovente, era stata posta in dubbio la facoltà di eseguire indagini finanziarie anche a privati [2]. Peraltro la sentenza arriva in un momento storico assai delicato, in cui sono stati preannunciati controlli ai fini dell’accertamento sintetico (col redditometro) anche ai privati che non necessariamente svolgono un’attività di impresa o professionale.
 
Con la conseguenza che tutti i dati ed elementi attinenti ai conti correnti di ogni cittadino saranno da ora posti a base delle rettifiche e degli accertamenti fiscali se il contribuente non dimostrerà che li ha regolarmente dichiararti.
 
Ciò che, sino ad oggi, sono stati costretti a fare professionisti e imprenditori – cioè giustificare ogni versamento e (in particolare) ogni prelievo dal conto – dovrà entrare nelle abitudini di ogni italiano se non vorrà vedersi recapitare un questionario della finanza con cui gli vengono chieste spiegazioni.
 
La norma sul punto prevede che si presumono come ricavi o compensi, tutti i prelevamenti o gli importi riscossi se il contribuente non ne indica il soggetto beneficiario.
 
Insomma: bisognerà tenere traccia e memoria di ogni operazione effettuata sul conto corrente, badando bene a poter giustificare, anche dopo diversi anni, le operazioni effettuate in conto.
– See more at: http://www.laleggepertutti.it/37977_evasione-indagini-bancarie-sui-conti-ora-estese-ai-privati-non-titolari-di-partita-iva#sthash.L47UhwFA.dpuf

Via al rifinanziamento delle missioni all’estero

è per questo che si mandano le pattuglie della finanza a controllare come sopravvivono le famiglie? Se possono ancora estorcere denaro?

Le risorse, che serviranno a coprire l’ultimo trimestre dell’anno, ammontano a 260 milioni di euro
Rachele Nenzi – Ven, 04/10/2013 – 15:47
Via libera al rifinanziamento delle missioni internazionali. Il decreto è stato approvato questa mattina da un Consiglio dei ministri lampo. Le risorse, che serviranno a coprire l’ultimo trimestre dell’anno (ossia ottobre, novembre e dicembre), ammontano a 260 milioni di euro.

Il Consiglio dei ministri di oggi è stato dedicato alla proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, alle iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali “per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione”. Dal momento che il premier Enrico Letta si trovava ad Assisi dove ha incontrato Papa Francesco, il Cdm è stato presieduto dal ministro dell’Econonia Fabrizio Saccomanni. Il decreto ha approvato la spesa di Isaf ed Eupol in Afghanistan per 124.536.000 euro, dell’Unifil in Libano per 40.237.496 euro. Le missioni militari italiane nei Balcani sono state rifinanziate con 22.447.777 euro. Per la partecipazione di personale militare alla missione dell’Unione europea in Bosnia-Erzegovina, denominata Althea, si legge nel comunicato diffuso al termine della riunione del Consiglio dei ministri, il finanziamento è di 75.320 euro. È di 5.090.340 euro il finanziamento previsto per la missione nel Mediterraneo denominata Active Endeavour, e 285.997 euro per la Temporary International Presence in Hebron. Alla missione dell’Unione europea di assistenza alle frontiere per il valico di Rafah 30.550 euro e 63.425 euro alla missione delle Nazioni Unite e dell’Unione Africana in Sudan. Per la partecipazione di personale militare alla missione delle Nazioni Unite denominata United Nations Peacekeeping Force in Cyprus 66.961 euro e 11.424.069 euro per la partecipazione di personale militare all’operazione militare dell’Unione europea denominata Atalanta e alla operazione della Nato denominata Ocean Shield per il contrasto della pirateria.

“Per l’impiego di personale militare negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrain, Qatar e Tampa – prosegue il comunicato del Consiglio dei Ministri – per esigenze connesse con le missioni in Afghanistan è prevista una spesa di 5.509.576 euro, mentre per la partecipazione di personale militare alle missioni dell’Unione europea denominate Eutm Somalia ed Eucap Nestor nonché nell’ambito delle ulteriori iniziative dell’Unione europea per la Regional maritime capacity building nel Corno d’Africa e nell’Oceano Indiano occidentale 3.689.030 euro”. Alla missione dell’Unione europea in Libia, Eubam Libya, è prevista una spesa pari a 2.547.405 euro per la proroga di impiego di personale militare in attività di assistenza, supporto e formazione in Libia. La missione Eumm Georgia di vigilanza dell’Unione europea sarà finanziata con 96.139 euro e 42.470 euro per la Unmiss nella Repubblica del Sud Sudan. Per partecipazione di personale militare alla missione delle Nazioni Unite in Mali 726.003 euro. La prosecuzione dei programmi di cooperazione delle Forze di polizia italiane in Albania e nei Paesi dell’area balcanica è stata rifinanziata per 1.346.502 euro. La partecipazione di personale della Polizia di Stato alla missione dell’Unione europea in Kosovo è coperta da due tranche da 373.640 euro e a16.070 euro. La somma di 33.220 euro è stanziata, invece, per la partecipazione di personale della polizia alla missione dell’Unione europea in Palestina.

È pari a 91.430 euro la spesa prevista per la partecipazione di personale della polizia alla missione dell’Unione europea in Libia e 2.895.192 euro quella per la partecipazione di personale delle Fiamme Gialle in Libia, per garantire la manutenzione ordinaria delle unità navali cedute dall’esecutivo italiano al governo libico e per lo svolgimento di attività addestrativa del personale della Guardia costiera libica. Per il mantenimento del dispositivo info-operativo dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise) a protezione del personale delle Forze armate impiegato nelle missioni internazionali 4 milioni di euro. Per l’impiego di personale appartenente al Corpo militare volontario e al Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana per le esigenze di supporto sanitario delle missioni internazionali in Afghanistan e negli Emirati Arabi Uniti sono previsti 265.442 euro. Il Ministero della Difesa autorizza a cedere, a titolo gratuito, alle forze armate della Repubblica di Gibuti quattro veicoli blindati leggeri per 192mila euro ed è autorizzato per l’anno 2013 a erogare contributi in favore delle associazioni combattentistiche per 674mila euro.
http://www.ilgiornale.it/news/interni/rifinanziamento-delle-missioni-allestero-955675.html