“Vi aspettiamo fuori, vi ammazziamo”

Sconvolgente messaggio su Facebook da parte di Alessandro Di Battista. Ecco cosa sta succedendo. Riportiamo di seguito quanto scrive il deputato 5 Stelle:

 Quello che sta succedendo alla Camera e’ incredibile! Allucinante. Il collega Riccardo Fraccaro M5S pronuncia sul finanziamento ai partiti queste parole: “noi siamo saliti in alto per difendere la nostra Carta fondamentale con il costitution day, ci avete chiamato moralisti e multato per questo. Voi invece vi arroccate nel bunker per tenervi stretto il malloppo e noi continueremo ad opporci e a chiamarvi ladri”. Dal PD e dal PDL si alzano cori di protesta, tutti i partiti ci gridano FUORI, FUORI, FUORI.

 Chi non rispetta il referendum sul finanziamento ai partiti del 1993 continua a mettere le mani in tasca ai cittadini e chi fa questo e’ un ladro! I deputati del PD si sono avvicinati minacciando, augurandoci la morte, dicendo “vi aspettiamo fuori, vi ammazziamo” (speriamo che ci sia tutto nello stenografico). A quel punto la Presidente Sereni ha detto una frase gravissima, una censura preventiva: “se lei deputato Fraccaro ridice quella parola li'”…frase gravissima di una Presidente non piu’ in grando di gestire l’aula. Giachetti e’ del PD, Baldelli e’ del PDL, loro sono in grado, l’On. Sereni no. A quel punto ha sospeso la seduta e noi siamo in aula perche’ gruppi di deputati del pd, come bravi di bassa categoria, ci aspettano con fare minaccioso alle porte. Ora stanno defluendo.

#mollateilmalloppo

 10 Ottobre 2013


Ora Cmc rischia il blocco delle attività

http://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/2013/10/09/962826-cmc-rischio-blocco.shtml

 Truffa e reati ambientali, ai domiciliari il procuratore della Cmc

La misura è stata chiesta dalla Procura di Trani. Decisione a fine ottobre

di Carlo Raggi 

Un momento dell'operazione condotta dalla guardia di Finanza di Bari e dalla Forestale sulla costruzione del nuovo porto di Molfetta (Ansa)
Un momento dell’operazione condotta dalla guardia di Finanza di Bari e dalla Forestale sulla costruzione del nuovo porto di Molfetta (Ansa)

 Ravenna, 9 ottobre 2013 – NELL’INCHIESTA sui lavori al cosiddetto ‘porto fantasma’ di Molfetta, la Cmc rischia grosso. La Procura di Trani ha infatti chiesto al gip di applicare nei confronti del colosso di via Trieste la misura della interdizione dall’esercizio dell’attività imprenditoriale. La società è infatti ‘indagata’ in relazione all’illecito amministrativo collegato all’ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato contestata a cinque persone fra cui l’ex sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini, attuale senatore pdl presidente della Commissione bilancio del Senato e Giorgio Calderoni, ravennate, manager Cmc e direttore dei lavori a Molfetta, da lunedì agli arresti domiciliari.

 Oltre alla Cmc, la misura cautelare è stata chiesta anche nei confronti della Molfetta Newport, con sede a Ravenna, società formata proprio in relazione ai lavori per la realizzazione del nuovo scalo commerciale della città pugliese e di altre quattro società che fanno parte del consorzio di imprese che nel 2007 si aggiudicò l’appalto. Il gip, come prescrive la norma, deciderà dopo aver sentito le parti in camera di consiglio: l’udienza è prevista per la terza decade di ottobre, in tribunale a Trani. Se la richiesta della Procura dovesse essere accolta, l’interdizione all’attività significherebbe il blocco totale della Cmc in tutti i cantieri aperti in giro per il mondo con tutte le conseguenze di ordine occupazionale collegate. Un danno per la società, dal punto di vista imprenditoriale e dell’immagine, che sarebbe incalcolabile.
 

La richiesta della Procura di Trani è collegata allo scenario accusatorio, peraltro suggestivo, secondo cui la Cmc e i suoi manager si sarebbero resi complici del disegno dell’allora sindaco di Molfetta (giunta di centrodestra) consistito nel cantierare la mastodontica opera — pur sapendo, si sostiene, che non si sarebbe mai realizzata per via delle migliaia di ordigni bellici sommersi — al solo fine di incamerare comunque i fondi pubblici e con quelli, falsificando il bilancio comunale, ripianare l’indebitamento che altrimenti avrebbe portato il Comune diritto al fallimento.

 Carlo Raggi

La Casa Bianca teme una guerra civile negli Stati Uniti

“E non si dimentichi l’invito del leader del Ku Klux Klan, Richard Preston,” gli utili idioti che servono proprio ad OBAMA PER ATTUARE SUBITO LA LEGGE MARZIALE e per DISTOGLIERE l’attenzione sul “Povero presidente” perseguitato perché di COLORE e NON PERCHE’ è SERVO DI WALL STREET E DELL’INDUSTRIA BELLICA USA

La Casa Bianca teme una guerra civile negli Stati Uniti
Ogni giorno cresce il malcontento popolare negli Stati Uniti per la crisi e le guerre. Alcuni politologi sostengono che Washington si prepara a introdurre misure di emergenza contro eventuali sviluppi nel Paese. Il 1 ottobre gli USA sono entrati nel nuovo anno fiscale senza una finanziaria e con il più alto debito pubblico nella storia del Paese. Il segretario alla Difesa Chuck Hagel, ai primi di ottobre ha rilevato che“molti nel Paese sono contro le autorità e contro tutto ciò che accade.”

Ha confessato che gli statunitensi perdono la fiducia nelle istituzioni a causa della guerra più lunga nella storia (la guerra in Afghanistan, che dura ormai da 12 anni) e della più grave crisi finanziaria dai tempi della Grande Depressione.
Secondo l’analista politico Nikolaj Malishevskij, a quanto pare Washington si prepara a introdurre misure di emergenza relative ad eventuali sviluppi. E non si dimentichi l’invito del leader del Ku Klux Klan, Richard Preston, agli statunitensi “a preparasi alla guerra civile contro Barack Obama e i suoi seguaci”, e a farlo ad ottobre, celebrando il 150° anniversario della battaglia decisiva nella guerra civile negli Stati Uniti”.

In ogni caso, secondo l’esperto, ci sono chiari segni di crescente tensione nella società statunitensi. Unità dei marines si muovono velocemente dall’Afghanistan verso gli Stati Uniti e si addestrano a combattere in ambienti urbani.

“Dal 10 settembre sono state cambiate le esercitazioni previste. Tutte le esercitazioni previste a settembre sono state rinviate ad ottobre. Inoltre, hanno vietato al personale militare dell’Esercito degli Stati Uniti in vacanza, di lasciare il Paese tra il 28 settembre e il 5 novembre“

dice Malishevskij. Prima del 28 settembre sono stati istituiti dei corsi di tiro (con fucili da caccia e fucili AR-15) e uso dei coltelli per le decine di migliaia di dipendenti del Department of Homeland Security (Dipartimento di Sicurezza Nazionale, DHS). Entro il 1° ottobre, il dipartimento ha ricevuto, per le operazioni urbane, 2717 veicoli blindati antimine armati prodotti dalla Navistar Defense. Il 30 settembre sono terminati i corsi per i soldati della Guardia Nazionale degli Stati Uniti nel reprimere le rivolte e affrontare le emergenze. Dal 25 settembre, gli USA hanno iniziato i test quotidiani del sistema di allarme d’emergenza. Il 29 settembre hanno testato simultaneamente i satelliti di comunicazione e i GPS.
“Mai prima dora, questi eventi sono coincisi“, dice l’analista politico Nikolaj Malishevskij.

“Tutti questi preparativi indicano che gli Stati Uniti si trovano ad affrontare alcuni gravi problemi interni. In queste situazioni c’è sempre la forte tentazione (…) di distogliere l’attenzione dagli Stati Uniti e del mondo su un altro ‘soggetto’“, riassume il politologo. “Il piano degli Stati Uniti potrebbe basarsi, per esempio, su un possibile attacco contro la Siria che coinvolgerebbe l’Iran in questa guerra, che provocherebbe attacchi contro Israele e la guerra inevitabilmente darebbe un altro carattere ai problemi finanziari degli Stati Uniti“ dice l’esperto.

Traduzione di Alessandro Lattanzio
Fonte in lingua spagnola: actualidad.rt.com
Fonte in lingua italiana: statopotenza.eu

http://www.nexusedizioni.it/attualita/la-casa-bianca-teme-una-guerra-civile-negli-stati-uniti/

Dal Governo Letta altri 2 miliardi di euro al Monte dei Paschi di Siena: ecco a cosa serviva l’aumento dell’Iva.

 09 ott 2013

IL GOVERNO MONTI HA EROGATO UN ANNO E MEZZO FA CIRCA 4 MILIARDI DI EURO ALLA STESSA BANCA. ORA ARRIVA UN ALTRO ‘REGALO’. COSI’ VENGONO SPESE LE TASSE DEGL’ITALIANI: PER FORAGGIARE BANCHE FALLITE E SOTTO INCHIESTA DA PARTE DELLA MAGISTRATURA

 Al via la nazionalizzazione del Monte dei Paschi di Siena? A giudicare da quello che sul sito Basta casta sembrerebbe proprio di sì. O, quanto meno, dopo il ‘prestito’ di 4 miliardi alla banca senese erogato dal Governo di Mario Monti (a proposito, questo prestito è stato restituito? A noi sembra di no), arriva un altro ‘regalo’, questa volta dal Governo Letta.

  “La toppa al buco di bilancio – leggiamo sul siti Basta casta – la mette lo Stato. Sarà il Tesoro a puntellare le vacillanti fondamenta del Monte dei Paschi di Siena, la storica banca senese, piegata dalla gestione di Giuseppe Mussari, oggi presidente dell’Associazione bancaria italiana, sotto la cui guida è stata acquisita Antonveneta”.

 “Il patrimonio della banca dilapidato per rilevare l’istituto veneto dal Santander, sarà puntellato attraverso l’emissione di altri 2 miliardi di ‘Tremonti bond’. Il nuovo sostegno pubblico al Monte dei Paschi, infatti, arriverà fino a 2 miliardi attraverso nuovi strumenti finanziari di patrimonializzazione assimilabili a obbligazioni speciali simili ai Tremonti bond”.

 Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri in una nota in cui spiega che sottoscriverà nuovi strumenti finanziari emessi dalla banca fino a 3,9 miliardi e saranno contestualmente sostituiti i vecchi Tremonti bond per 1,9mld.

 Insomma, gl’italiani pagano le tasse, ma i soldi, invece di andare a sostenere le imprese e a finanziare i servizi, finiscono nelle ‘casse’ di una banca fallita sulla quale indaga la magistratura.

 “La Banca d’Italia – leggiamo ancora sul sito Basta casta – ha comunicato che per raggiungere il target di 3,3 miliardi di capitale richiesto dall’Eba entro il 30 giugno la banca senese stima un fabbisogno di capitale di 1,3-1,7 miliardi”.

 A questo punto ci chiediamo: a che titolo la Banca d’Italia interviene in questa storia? Ricordiamo che la Banca d’Italia non è più pubblica, ma privata. E, da banca privata, dovrebbe occuparsi di altre cose, ma non si quello che, di fatto, è un intervento finanziario pubblico in favore in favore di una banca privata con attuato con i soldi scippati dalle tasche degl’italiani.

 “Si tratta di fatto di una nazionalizzazione dell’istituto – leggiamo sempre su Basta casta – visto che in Borsa la banca non vale più di 2,5 miliardi di euro”.

 Dunque lo Stato sta intervenendo in favore di una banca che è stata gestita con i piedi con un’iniezione di capitali pari a una volta e mezzo i valore di tale banca in Borsa! Tutto questo riempendo di tasse i cittadini!

 Ci chiediamo e chiediamo: è per questo che il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha aumentato di un punto l’Iva, appesantendo la situazione di imprese e famiglie e, di conseguenza, deprimendo i consumi del nostro Paese? Era quiesta la sua missione, come blaterava dai microfoni della tv di Stato quando sdi cercava di sventare quest’ennesma ingiustizia?

 Sapete da dove arriva il signor Saccomanni? Dalla Banca d’Italia, una delle peggiori istituzioni del nostro Paese: quella Banca d’Italia che ha lasciato mezza parte del nostro Paese – il Sud, ovviamente – senza un sistema creditizio di riferimento per sostenere banche del Centro Nord Italia che erano uguali, se non messe peggio, delle banche meridionali.

 “Nel 2007 – conclude la nota di Basta casta – Mps, spese ben 9 miliardi per comprare i mille sportelli di Antoveneta. L’intervento dello Stato dovrebbe però essere “eccezionale e temporaneo” e solo per consentire alla banca di raggiungere un coefficiente patrimoniale core tier 1 del 9 per cento, secondo quanto chiesto dall’Eba, l’Authority bancaria europea”.

 Ovviamente, siamo senza parole!

 Buona notte Italia/ Da ieri non siamo più padroni del nostro bilancio: deciderà tutto l’Unione Europea con il Two Pack. Obiettivo. i beni immobili degli italiani…

L’incredibile testimonianza dell’economista Milton Friedman, che nel 1998, sull’euro, aveva anticipato tutto

Io ti derubo nel nome dell’Euro

Incredibile: il 40% del Pil dell’Unione Europea va alle banche!

 http://www.linksicilia.it/2013/10/dal-governo-letta-altri-2-miliardi-di-euro-al-monte-dei-paschi-di-siena-ecco-a-cosa-serviva-laumento-delliva/

 

Un mese maledetto ” denuncia la stampa .

IL PUNTO •

Rubrica a cura di Tonino Saponaro
Io sono in disaccordo. Non è colpa del mese di ottobre e nemmeno di quelli precedenti. Ci sono precise responsabilità a cui vanno addebitati tanti suicidi compresi gli ultimi quattro di questi giorni, solo nel nostro territorio, e di tanti altri di cui si è perso il conto, nell’intero paese.
A causa delle difficoltà economiche e della mancanza di lavoro a Martina Franca pochi giorni fa un gestore di un bar di 37 anni si è suicidato, il 23 del mese scorso un carpentiere di 57 anni si è impiccato, pochi giorni prima un operaio 62enne ha compiuto l’insano gesto per la perdita del posto di lavoro, soltanto ieri l’ostunese Filippo Marseglia di 54 anni si è tolto la vita perché stava per perdere la sua masseria. Ipocrita solidarietà della società responsabile, ossia dello Stato unico responsabile di questo sterminio di bravi lavoratori. Gli imprenditori sono stretti dalla morsa delle tasse e dalla crisi economica. Le banche ti aiutano se non hai debiti e magari hai una cassaforte piena di Euro. Poi ci sono in ogni comune decine di istituti di credito venuti dal Nord che arraffano le modeste pensioni dei tanti cittadini facendone speculazione imprenditoriale nelle zone floride del paese o addirittura all’estero; infine c’è il racket che completa l’opera di distruzione. Sono in disaccordo anche con quella saggezza senile che mi consiglia di lasciar perdere, perché i responsabili sono dietro un alto e spesso muro di gomma, impenetrabile e non perforabile. Io dico che si può e si deve fare tutto il possibile e anche l’impossibile. Partiamo da un esame attento dei fatti e degli avvenimenti succedutisi dopo la tangentopoli di Antonio Di Pietro 1992. Dopo i 31 suicidi di grossi imprenditori e dopo la cancellazione dei partiti, abbiamo avuto un continuo conflitto tra i poteri dello Stato con l’emergenza del potere giudiziario che ha assunto la supplenza politica beneficiando dell’assenso entusiastico dei cittadini La classe politica perdente ha appoggiato la sfida giudiziaria, quella vincente ha subìto azioni di contrasto. Una lotta ad eliminandum che ha bloccato il Paese per decine di anni.
All’immobilismo italiano si è aggiunto poi il permissivismo internazionale e le azzardate speculazioni finanziare che hanno generato la stratosferica crisi in Europa negli Stati Uniti.
Con l’arrivo dell’Euro si è perso il controllo della situazione per cui quello che costa con la lira due è passato a costare ugualmente due con l’Euro mentre i redditi non si sono raddoppiati, tranne per quella fascia privilegiata che respinge ogni tentativo di aggiornamento voluto dalla pubblica opinione. Per proteggere il costo pubblico hanno aumentato e aggiunto nuove tasse a carico dei lavoratori e dei piccoli e medio imprenditori. Il gioco ormai è stato fatto.
Se non vogliamo suicidarci in massa, dobbiamo correggere le disfunzioni sopra accennate, subito e senza perdere tempo.

Articolo inserito il 08/10/2013 e redatto da Tonino Saponaro.
http://www.trcb.it/index.php?art=11753

Riceve cartella esattoriale di 15mila euro proprietario di un bar si impicca
Il suo corpo appeso ad un albero di ulivo ritrovato oggi
Aveva difficoltà finanziarie e problemi familiari

OSTUNI – Un uomo di 58 anni si è suicidato a Ostuni impiccandosi a un albero di ulivo. Stamani il ritrovamento del corpo: si tratta del proprietario di un bar della Città Bianca. Secondo i primi accertamenti della polizia, il suicidio sarebbe attribuibile alla crisi economica. A quanto accertato dagli investigatori, l’uomo aveva problemi famigliari ma di recente aveva avuto anche qualche difficoltà economica. Il commerciante ha maturato la decisione di uccidersi in un suo podere, in campagna, in contrada Salinola. Con il nulla osta del pm di turno la salma è stata riconsegnata ai famigliari per la sepoltura.

IL MOTIVO – Avrebbe ricevuto una cartella Inps da 15mila euro per contributi da versare. È quanto avrebbero spiegato i famigliari dell’uomo agli investigatori che hanno effettuato accertamenti, stamani, dopo il ritrovamento del corpo. A quanto emerso il 58enne aveva problemi economici oltre che familiari. Gestiva un bar nel centro della Città Bianca e si è suicidato in un podere di campagna di sua proprietà. Il pm di turno, Raffaele Casto, ha disposto la restituzione della salma per la sepoltura. Due giorni fa, sempre a Ostuni (Brindisi), un imprenditore agricolo di 54 anni con problemi economici si era suicidato impiccandosi al cancello della propria masseria

Redazione online
08 ottobre 2013
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/lecce/notizie/cronaca/2013/8-ottobre-2013/riceve-cartella-esattoriale-15mila-europroprietario-un-bar-si-impicca-2223443650339.shtml?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook


 

Mentre la politica pensa a migranti e detenuti gli italiani sono alla fame: a Torino mega fila e rissa per il pollo economico

Infinite code dalle 7 del mattino alle 9 di sera. Spintoni e urla quando le scorte si esauriscono.
«Ma lo sa lei da quanto tempo a casa nostra non si vede un pollo arrosto? Posso dirle la data esatta: 22 maggio 2007, da quando la mia fabbrica, che faceva bottoni, ha chiuso». Gigliola Di Lorenzo, 58 anni, si stringe nel suo cardigan di lana spessa con le rose lilla. Guarda la lunga coda che la separa dal profumo intenso del pollo allo spiedo appena sfornato. Saranno in trecento. Tutti come lei, pigiati sul marciapiede, dalle sette del mattino fino alle nove di sera per portarsi a casa come una volta un pollo a “mille lire”, 50 centesimi di oggi.
È la festa del «Girarrosto Santa Rita» e la Torino che non ce la fa ad arrivare al 27, quella che nessun centro studi riuscirà mai a misurare, s’incolonna paziente di fronte all’insegna che da cinquant’anni esatti vuol dire domenica. Ieri, invece, era sabato e ci sono pure scappate le botte.
A Torino per molte persone le feste non si festeggiano più: «Stanno per finire i numeri, chi è fuori deve tornare nel pomeriggio» avverte ad alta voce l’inserviente bionda con la divisa candida. E a quel punto sono sguardi d’odio. La folla rumoreggia. Qualcuno spintona. Fino a quando due disoccupati, di fronte alla prima rivendita di piazza Santa Rita aperta il 5 ottobre di cinquant’anni fa, vengono alle mani. Urla e botte per un pollo quasi regalato, al grido di «c’ero prima io», per risparmiare su un prezzo ormai proibitivo: 7 euro e 80 centesimi. Li separano gli uomini delle sicurezza promettendo che avranno entrambi la loro pietanza profumata al rosmarino. «Ne diamo uno a famiglia, state tranquilli».
 
Fonte: http://www.ilradar.com/siamo-alla-fame-torino-mega-fila-rissa-il-pollo-economico/

Via libera del Cdm alla manovrina. Saccomanni: coperture da vendita immobili pubblici e taglio spese

9 ottobre 2013

Arriva la manovrina: 330 milioni per la Cig in deroga, 35 per la social card. Giallo sull’aumento della benzina, il ministero smentisce – Diretta
È terminato a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri che ha all’esame la manovrina per la
correzione del deficit. In una delle bozze del decreto legge per la correzione dei conti che circolano in queste ore è previsto un maxi aumento immediato delle accise sui carburanti per il finanziamento di parte dell’operazione. Ipotesi smentita però nel primo pomeriggio dal ministero dell’Economia che ha reso noto che erano ancora in via di definizione le coperture del decreto per la correzione dell’andamento del deficit. «Il decreto legge aveva per scopo quello di riportare il disavanzo previsto per il 2013 entro la soglia del 3%», ha spiegato il ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni. La misura equivale a «un miliardo e 600 milioni». La copertura, ha sottolineato, arriva«la vendita di immobili di proprietà dello Stato e da riduzione di spese e di trasferimenti agli enti locali».

Nella bozza circolata comunque si segnalava che alla data di entrata in vigore della manovra la benzina sarebbe aumentata di 6,5 centesimi al litro. L’aumento dal primo gennaio 2014 e fino al 31 gennaio 2015 sarebbe stato di 3,3 centesimi di euro al litro. Nel Cdm sono stati inoltre esaminati, in via preliminare, i tre Dpr per l’individuazione dei settori di rilevanza strategica e per la conseguente attivazione dei poteri speciali (“golden power”) nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni, della difesa e sicurezza nazionale.

Aumento degli acconti Ires e Irap e dell’imposta di bollo
Sarebbe previsto – anche se ambienti ministeriali negano – un nuovo aumento per gli acconti Irpef e Irap: gli acconti per entrambe le imposte potrebbero passare dal 101 al 103% per il solo anno di imposta 2013. Ma l’aumento potrebbe essere anche più elevato. Aumenta anche l’imposta di bollo.

Trecentotrenta milioni per il rifinanziamento Cig in deroga
La manovrina destina 330 milioni di euro per il rifinanziamento della Cig in deroga per il 2013 e 35 milioni di euro al rifinanziamento della carta acquisti, la cosiddetta social card.

Ci sono 210 milioni per l’emergenza immigrazione: ecco i tagli per il finanziamento
Previsti 210 milioni per l’emergenza immigrazione, di cui 20 per l’accoglienza di minori non accompagnati e 190 al Viminale per far fronte alle «problematiche derivanti dal fenomeno». Per la copertura, il decreto legge manovra dispone che 90 milioni siano recuperati dal fondo rimpatri, 80 milioni mediante entrate Inps derivanti dalla regolarizzazione degli immigrati e per 50 milioni dalla riduzione del Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell’usura.

Aumenta di 120 milioni il Fondo di solidarietà. Si allenta il patto di stabilità
Arrivano 120 milioni in più sul fondo di solidarietà comunale 2013 per assicurare la spettanza ai Comuni del gettito Imu. La bozza della manovra prevede infatti un incremento della dotazione per l’anno 2013 del fondo di solidarietà comunale a favore dei comuni delle Regioni a statuto ordinario di cui al comma 380 dell’articolo 1 della legge n. 228 del 2012. Si prevede poi che le risorse attribuite a ciascun comune non rilevino ai fini del patto di stabilità interno. Si allenta il Patto di Stabilità interno: la bozza della manovra dispone la sospensione per il 2013 del meccanismo della virtuosità e di porre, al contempo, le percentuali che tutti gli enti locali applicano alla spesa corrente media registrata negli anni 2007-2009, pari al valore massimo previsto dal comma 6 dell’articolo 31 della legge n.183/2011.

Indennizzo per le imprese Tav
Nel provvedimento sono anche in arrivo indennizzi per le imprese impegnate nella realizzazione di infrastrutture e di insediamenti strategici come la Tav e che abbiamo subito atti di danneggiamento, non colposi, delle proprie attrezzature volti ad ostacolare o rallentare l’esecuzione delle stesse opere.

Riduzione delle aliquote se i piani di rientro delle Regioni funzionano
Nelle Regioni in cui i pani di rientro del deficit stanno funzionando si «può disporre la riduzione delle aliquote, ovvero la destinazione ad altre finalità», è scritto in una delle bozze della manovra. La norma, a fronte di una riduzione strutturale dei disavanzi sanitari, consente alle regioni una programmazione ex ante delle risorse derivanti dalle maggiorazioni fiscali e non più necessarie alla copertura dei piani di rientro, stabilendo il venir meno dell’obbligo della massimizzazione delle aliquote.

Cosa altro c’è nel provvedimento
Il decreto legge in 9 articoli vuole assicurare la correzione dei conti. Oltre al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga e della carta acquisti, prevede l’integrazione del fondo di solidarietà comunale per il 2013; disposizioni in materia di finanza degli enti territoriali e di pagamento dei debiti pregressi; disposizioni in materia di privatizzazioni, di società partecipate e di garanzia dello Stato; ulteriori disposizioni in tema di definizione agevolata in appello dei giudizi di responsabilità amministrativo-contabile; disposizioni per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e per la semplificazione dei relativi procedimenti; disposizioni in favore delle imprese.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-10-09/oggi-varo-manovrina-milioni-115646.shtml?uuid=AbdjUErI

L’America si sveglia, un milione di camionisti bloccheranno Washington

Una protesta congiunta senza precedenti per dimensioni avrà luogo fra pochi giorni negli USA: più di un milione di camionisti con i loro automezzi per tre giorni rallenteranno volutamente il traffico sulle arterie stradali di Washington per protestare contro lo shutdown del governo, chiedendo l’arresto dei membri del congresso e il ripristino della costituzione originaria degli Stati Uniti. Ad essi si uniranno più di un milione di veterani dell’esercito, che condividono il sentimento patriottico della protesta e si uniscono ai camionisti nel pretendere il ripristino della legalità.
Il comitato dei camionisti ha anticipato che essi non si fermeranno nel caso il governo decida per la linea dura.

La situazione, della quale giungono finora pochi echi qui da noi, è gravida di interrogativi sugli esiti di una tale manifestazione, ma quel che è certo che in ogni caso sarà un evento tale da scatenare delle dinamiche le cui conseguenze saranno avvertite non solo in America, ma nello scenario globale.

Jervé

http://digitaljournal.com/article/358989
http://canauzzie.blogspot.com/2013/09/convoy-2013-truckers-roar-to-dc-with.html
http://www.usnews.com/news/articles/2013/10/07/truckers-for-the-constitution-plan-to-slow-dc-beltway-arrest-congressmen
http://2012thebigpicture.wordpress.com/2013/10/06/one-million-veterans-to-march-on-washington-dc-october-13th-2013/
http://oathkeepers.org/oath/2013/10/01/oath-keepers-is-going-operational-by-forming-special-civilization-preservation-teams/

http://www.iconicon.it/blog/2013/10/gigantesca-protesta/

“Salva la Sperimentazione Animale”

vergognosi schifosi sadici!

In riferimento all’appello “Salva la Sperimentazione Animale” (http://www.salvalasperimentazioneanimale.it/ ) è interessante notare che quasi tutti i primi firmatari sono professori di FISIOLOGIA. Non è una questione da poco: basti pensare che il premio Nobel solitamente chiamato “per la Medicina” è in realtà “per la Medicina E LA FISIOLOGIA”, ed è grazie a questo “cavillo” che sono stati storicamente ottenuti decine di premi Nobel attraverso la sperimentazione animale.

Ora, la questione diventa capire che rapporto esista tra la ricerca fisiologica (ed in generale la ricerca di base) con la medicina clinica, ossia curare le persone e farle stare meglio, ed è storicamente dimostrabile che non c’è sostanzialmente legame tra le due cose: http://hansruesch.net/articoli/RicercaDiBase.html http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fhansruesch.net%2Farticoli%2FRicercaDiBase.html&h=-AQFiVCLr&enc=AZNfknQCnzHeekEhNJuyz3WBbPzVswqb7WkyOYYXo030BVlGBoPrDc2LPIl7P-RV3tbPGl-OVaEu8vvAO-gSbwua_Z18fq-EYvinCZcb0X3YQo8UkVPwgekp_j5t6Tb6RUFzdo6TbV2

In altre parole, l’appello – in perfetto stile vivisezionista – è volto alla tutela di interessi che non sono quelli della salute umana, ma solo di determinate parrocchie accademiche prive di scrupoli morali.

Angela Galvan
Fonte: https://www.facebook.com
Link: https://www.facebook.com/angela.galvan.37?directed_target_id=0
7.10.2013

Federal Reserve, filiale di Wall Street

Con Janet Yellen continuerà la politica di intervento pubblico per sostenere le banche e i gruppi finanziari

Giuliano Augusto    

Sarà Janet Yellen a succedere a Ben Shlomo Bernanke alla guida della Federal Reserve. Dal 1 febbraio sarà quindi una donna a guidare la banca centrale Usa. Una nomina annunciata da tempo quella della Yellen (67 anni) che, essendo attualmente la numero due di Bernanke, non potrà che comportare una gestione all’insegna della continuità. Ora dovrà esserci il voto del Senato (a maggioranza democratica) ma si tratta di una pura formalità. Chi potrebbe infatti ostacolare una nomina che mette d’accordo i due partiti? Chi rischierebbe, in nome del politicamente corretto, di vedersi piovere addosso l’accusa di maschilismo? La decisione di Obama assume poi un preciso significato politico. Un precedente del genere, una donna che si vede assegnata la seconda carica più importante del Paese, servirà egregiamente a rafforzare le ambizioni presidenziali di Hilary Clinton alla Casa Bianca per le elezioni del 2016. L’ex first lady ed ex senatrice di New York sta tessendo la sua tela per intascare, ictus permettendo, la nomination dei democratici. Avversari di peso non ce ne sono, peraltro pure i repubblicani arrancano, e la babbiona dell’Arkansas (nel 2016 avrà infatti 69 anni) viene data in testa da tutti i sondaggi. Wall Street ha comunque assai apprezzato la nomina di Janet Yellen che si è trovata la strada spianata dopo che Lawrence Summers, l’ex segretario al Tesoro di Clinton, aveva manifestato la sua indisponibilità ad assumere la carica. La Yellen continuerà e probabilmente accentuerà gli interventi di Bernanke che sta continuando a comprare titoli pubblici del Tesoro Usa e altri titoli privati (tipo quelli delle banche) ad un ritmo di 85 miliardi di dollari al mese. Mesi fa, Bernanke aveva preannunciato che ci sarebbe stato un taglio mensile di 10 miliardi ma poi il peggioramento dell’economia lo ha spinto a rinviare tale svolta e continuare a fornire quelli che con un eufemismo vengono indicati come “stimoli straordinari”. La ripresa tarda a venire, nonostante la droga che da anni la Federal Reserve sta immettendo nel sistema. La disoccupazione resta troppo alta. Il 6,5% è considerato un fallimento per una economia caratterizzata da una alta mobilità. Ed anche l’inflazione non sta ferma tanto da essersi collocata sul 2,5% annuo. L’immissione di denaro nel sistema economico contribuirà in tal modo a tenere bassi i tassi di interesse e di conseguenza a calmierare l’inflazione. Curiosamente, ma nemmeno poi tanto a pensarci bene, è la stessa strategia che per statuto deve perseguire la Banca Centrale Europea e che Mario Draghi è stato ben felice di portare avanti prestando 1.000 miliardi di euro per tre anni alle banche europee al modico tasso di interesse dell’1%. Dall’una e dall’altra parte dell’Atlantico è insomma sempre l’Alta Finanza a farla da padrona. La Yellen, in tale ottica, condivide la visione di Bernanke e Draghi che le Banche Centrali debbano essere al servizio delle banche private che, non per niente, sono loro azioniste. Il suo passato è per Wall Street una garanzia. Anzi, ancora più di Bernanke, è fautrice di una politica monetaria espansiva. Come spesso succede quando una faccia relativamente nuova si affaccia sul palcoscenico del potere reale, anche sulla Yellen sono prese a fiorire leggende e luoghi comuni. Come quella che la dipinge come una “liberal” che è favorevole agli interventi dello Stato per riequilibrare le imperfezioni del mercato e, tramite una maggiore concorrenza, tutelare i cittadini impoveriti dalla crisi. Gli stessi cittadini che, in odio ai repubblicani, considerati corresponsabili della crisi finanziaria del 2007 unitamente agli squali di Wall Street, votarono in massa per i democratici, portando Obama alla Casa Bianca. Poi Obama confermò quanto questa dicotomia tra cattivi e buoni fosse inesistente e si mise a fare il maggiordomo di Wall Street. Il ruolo per il quale era stato assunto. In realtà la “democratica” Yellen alla Federal Reserve farà in modo che tutto continui come prima. Come durante il regno del “repubblicano” Bernanke. A conferma che negli Usa, come altrove, i partiti sono intercambiabili e la politica è soltanto una “sovrastruttura”, in senso marxiano, dell’economia o meglio della Finanza.

09 Ottobre 2013  – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=22499