Casa salva dal pignoramento di Equitalia, ma lui muore prima della sentenza

30 ottobre 2013

Casa salva dal pignoramento di Equitalia, ma lui muore prima della sentenza

L’imprenditore abruzzese colpito da infarto pochi giorni prima della sentenza di appello che gli ha dato ragione.

 Casa salva              dal pignoramento di Equitalia, ma lui muore prima della              sentenza.

Triste destino per un piccolo imprenditore abruzzese alle prese con Equitalia e i suoi pignoramenti per alcuni debiti con l’Inps, poco prima che la sentenza di Appello gli desse ragione l’uomo infatti è morto a causa di un infarto non riuscendo a vedere conclusa la sua vicenda giudiziaria. Come raccontaAbruzzo24ore, il processo d’Appello davanti al tribunale di L’Aquila infatti aveva finalmente stabilito che la sua casa non può essere pignorata da Equitalia perché  serve per il sostentamento della famiglia, ma il 50enne imprenditore della Val Vibrata in provincia di Teramo era morto da appena quattro giorni.  Ovviamente non si può dire se lo stress del processo abbiano causato l’infarto ma come denunciano i suoi avvocati “il rischio di perdere tutto ha certamente inciso in modo negativo sulle sue condizioni di salute”. Poco prima della sentenza infatti l’uomo aveva confessato ai legali di avere paura di perdere tutto quello che aveva.

 

La vicenda dell’uomo era iniziata più di un anno fa quando all’improvviso l’Inps gli aveva richiesto indietro alcuni sgravi contributivi prima concessi per i suoi lavoratori assunti e aveva dato mandato ad Equitalia di recuperare la somma. L’ente per il recupero crediti così iscrive un’ipoteca per circa 800mila euro sui beni del debitore, ovvero la casa dove abitava e alcuni terreni, ma l’uomo si rivolge ai giudici che in primo grado gli danno ragione perché la casa è destinata al soddisfacimento dei bisogni della famiglia. Equitalia però non si era arresa ricorrendo in Appello dove è stata confermata la prima decisione dei giudici con una sentenza che però il 50enne non ha potuto ascoltare perché morto.

 http://www.fanpage.it/casa-salva-dal-pignoramento-di-equitalia-ma-lui-muore-prima-della-sentenza/#ixzz2jK0Clm43

 

Washington dietro il terrorismo Islamico in Cina.

Washington Promuove la destabilizzazione islamista e politica a Xinjiang Uygur, la ricca regione cinese ricca di petrolio e di gas

 Da Vladislav Gulevich

 FONTE

Tradotto e Riadattato da Fractions Of Reality

 La regione uigura dello Xinjiang della Cina è stata al centro delle notizie in relazione all’attacco terroristico il 29 ottobre 2013 in piazza Tienanmen a Pechino. Mentre non vi è alcuna prova del coinvolgimento straniero nell’attentato suicida di piazza Tienanmen, si segnala che Washington sostiene il movimento separatista nella regione autonoma dello Xinjiang uiguro.

 La Regione autonoma Uigura dello Xinjiang è il confine occidentale della Cina (Xinjiang significa nuova frontiera in cinese).

 Confina con la Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Afghanistan, Mongolia e lo stato indiano di Jammu e Kashmir. Nove milioni di uiguri (musulmani sunniti) costituiscono il 45% della popolazione totale della regione. Di tanto in tanto le proteste prendono la via della piazza chiedendo l’indipendenza dalla Cina. Gli Stati Uniti hanno un ruolo da svolgere in questa situazione. Difendono i separatisti sulla scena internazionale. La cultura o i diritti Uygur  on significano nulla per Washington, ne interessano, ma al contrario la regione gode di un’importanza strategica grazie alla sua posizione geografica, essendo situato nel cuore dell’Eurasia, che è visto come un settore vitale per gli interessi dagli Stati Uniti.

 Per l’impero russo e l’Unione Sovietica, la regione dello  Xinjiang Uygur era una zona in cui i suoi interessi entravano in conflitto con la Gran Bretagna. La regione fornisce accesso all’India. Oggi vi è un conflitto di interessi con gli Stati Uniti, che ritiene importante strategicamente negare alla Russia e alla Cina un accesso all’Oceano Indiano.

 Ottenere il controllo della regione autonoma dello Xinjiang Uygur significa ottenere un trampolino di lancio per la penetrazione degli Stati Uniti nel cuore dell’Eurasia. Per esempio, la posizione geografica del Kazakhstan lo rende una sorta di zona cuscinetto contro il radicalismo islamico proveniente dall’Afghanistan. Attraversando il territorio kazako, i radicali potrebbero arrivare in Russia (il Kazakistan confina con Astrakhan, Chelyabinsk, Saratov, Volgograd, Novosibirsk, Omsk e Tyumen; tutte regioni della Federazione Russa). Il Bashkiria musulmano e Tatarstan sono nelle vicinanze.

 Mentre l’URSS riusciva a contenere la diffusione dell’estremismo islamico, grazie alla chiusura del confine meridionale, poiché il Kazakistan e la Siberia occidentale erano parti dell’Unione Sovietica. Tutto è cambiato ormai. L’intervento degli Stati Uniti in Afghanistan, ha esacerbato la situazione nei pressi della parte meridionale della Russia. Nel caso in cui gli Stati Uniti ottenessero un punto d’appoggio nella regione dello Xinjiang Uygur, le cose peggiorerebbero in modo esponenziale. Ci sono molti uiguri che vivono in Asia centrale (250.000 in Kazakistan, in Kirghizistan 60000, 50000 in Uzbekistan, ecc).

 La regione è ricca di petrolio e gas, così come di metalli rari estratti dalla terra. Ci sono 52 minerali estratti in quella zona. E’ un importante hub di commercio e di trasporto, un centro economico della Cina occidentale. I prodotti cinesi attraversano il suo territorio per essere trasportati al porto pachistano di Karachi per poi prendere la via per per l’Asia meridionale. Pakistan e Cina sono alleati strategici, la destabilizzazione del Xinjiang sarebbe un ostacolo per il flusso delle merci da Islamabad a Pechino. Le forze dell’ordine cinesi riferiscono che ci sono persone nella lista dei ricercati in Pakistan tra i separatisti uiguri morti. Pechino fa del suo meglio per avere buoni rapporti con Islamabad (1).

 C’è un progetto di telecomunicazioni importante in fase di costruzione – la linea in fibra ottica Trans-Asiatica-Europea, che collegherà Shanghai, in Cina e Francoforte, in Germania passando per la suddetta Regione (2). Il petrolio e il gas che fluisce dal Caspio sarà attraversato sulla strada per l’Asia-Pacifico. I confini della Regione sono con il Tibet. Il clamore sollevato da Washington di volta in volta per le violazioni dei diritti umani in Tibet è un trucco usato dalla macchina di propaganda degli Stati Uniti per condurre una guerra di informazione contro la Cina.

 Gli Stati Uniti fanno qualunque sforzo per sostenere i separatisti Uiguri all’estero, per esempio il Congresso mondiale degli Uighur guidato da Rabiya Kadir, uno dei più ricchi cinesi nel mondo.. incontra membri del Congresso degli Stati Uniti e ha anche avuto un incontro con George Bush. Lei è un simbolo pubblicizzato dalla resistenza Uigura. Le 10 Condizioni dell’Amore, un film dedicato a lei è stato girato nel 2009. Nonostante le proteste di Pechino, è stato incluso nel programma del festival di Melbourne.

 Il Congresso mondiale degli Uiguri collabora con il cosiddetto governo tibetano in esilio e ha filiali in molti paesi, anche in Australia. Va notato che le potenze anglosassoni (Stati Uniti d’America, Gran Bretagna, Nuova Zelanda e Australia) sono state tra coloro che hanno la Cina nella loro agenda come ordine del giorno da un certo numero di anni. Ad esempio qualche tempo fa, l’Australia è diventato un paese di accoglienza per le unità dei Marines Americani.

 Washington utilizza principalmente tre questioni per esercitare pressioni sulla Cina: Taiwan, il Tibet e la regione dello Xinjiang, dove le proteste separatiste sono in aumento. Ecco perché gli Stati Uniti sono ben disposta verso la crescita del nazionalismo Uiguro, utilizzando ogni occasione per stimolare la sua radicalizzazione …

 Note

1) Jacob Zenn. Insurrezione nel Xinjiang complicano le relazioni cino-pakistane.

2) V. Dergachev. Drago contro Anaconda nelle sabbie mobili dello Xinjiang.

Postato 9 hours ago da Frammenti di Realtà

le peuple turc célébre encore la république

PCN-AMKP / TURQUIE: LE PEUPLE CELEBRE ENCORE LA REPUBLIQUE!par Inanç

KUTLU, Secrétaire-général adjoint du PCN

Pour PCN-AMKP / avec PCN-SPO / 2013 10 29 /
http://www.facebook.com/PCN.AMKP


C’est le 29 Octobre 1923 que la République laïque et moderne turque est instaurée.
Après une longue et dure lutte contre l’envahisseur impérialiste, cet européen d’avant-garde que fût Mustafa Kemal fonde un système reposant sur des principes égalitaires et socialistes.

Il est incompris par une partie de la population qui ne veut pas céder le mode de vie rudimentaire de la charia islamique pour celui de la citoyenneté républicaine.
Le AKP de Recep Tayyip Erdogan avec derrière lui les confréries religieuses néo-ottomanes de l’Imam Fetullah Gülen (qui vît aux Etats-Unis) planifient un coup d’état qui aboutira à la prise du pouvoir réactionnaire en 2002.

Le fascisme rampant mis en oeuvre par le gouvernement actuel continue tous les jours d’interdire à toute opposition démocratique de s’exprimer sur les initiatives régressives de la dictature islamique.

Mais le 29 Octobre, jour de la fête de la République qui a été officiellement supprimée par Erdogan, le peuple dit “Non à la charia! Vive la République!”

Nous attendons aujourd’hui des milliers de personnes dans les villes de Turquie pour manifester leur opposition à la réhabilitation d’un ottomanisme “made in America”.
Le peuple turc saisira l’occasion pour aussi exprimer sa solidarité avec toute l’avant-garde kémaliste enfermée dans les geôles de la plus grande “prison du monde”.

Nous saluons particulièrement le message de soutien du Président russe Vladimir Poutine qui a souhaité aux turcs  une “bonne fête de la République” .

Le PCN-AMKP (réseau turcophone du PCN) souhaite communiquer à tous les révolutionnaires turcs son soutien dans le combat pour le retour à la République européenne turque instaurée par Mustafa Kemal.

“Non à la charia! Vive la République!”

Inanç KUTLU

ecrétaire-général adjoint du PCN

Tunisia: kamikaze a caccia di turisti stranieri si fa esplodere in spiaggia + Fuori di Kyenge: “Corsi nei loro pae si, per aiutare immigrati ad arrivare in Italia”

30-10-2013
Un kamikaze si è fatto esplodere su una spiaggia per turisti a Sousse, una delle mete turistiche più note della Tunisia. Fonti ufficiali non parlano di morti tra gli stranieri presenti al resort di lusso.
L’attacco è avvenuto alle 9.30 locali (le 10.30 in Italia) e aveva come obiettivo l’hotel Riadh Palm, nel centro di Sousse, ma l’attentatore è stato individuato e nella fuga si è fatto esplodere sulla spiaggia.
Altri due uomini che erano con il kamikaze, una volta che il loro compagno ha innescato e fatto scoppiare la cintura esplosiva, si sono allontanati di corsa.

Sousse è una delle località turistiche più rinomate della Tunisia e ospita decine di hotel e resort di lusso, meta di turisti stranieri. Si affaccia sul golfo di Hammamet. U
Quanto accaduto conferma che, sia in Tunisia che in Egitto, i turisti sono obiettivi dei terroristi islamici.

Intanto, sempre oggi in Tunisia: “Un attentato contro il mausoleo di Bourguiba è stato sventato oggi e un giovane trovato in possesso di esplosivi è stato arrestato”, dichiarato Mohamed Ali Larui. L’uomo che avrebbe tentato di compiere un attentato suicida a Monastir, nel Mausoleo in onore di Bourghiba, è un ragazzo di 18 anni. È stato arrestato: nel suo zaino, gli agenti hanno trovato un ordigno esplosivo pronto a scoppiare.

Ovviamente noi, andiamoli a prendere con la Marina, i futuri kamikaze.
http://voxnews.info/2013/10/30/tunisia-kamikaze-a-caccia-di-turisti-stranieri-si-fa-esplodere-in-spiaggia/

Fuori di Kyenge: “Corsi nei loro paesi, per aiutare immigrati ad arrivare in Italia”
30-10-2013
Ormai siamo alle ‘kyengate quotidiane’, tanto da poter coniare un nuovo termine: ‘fuori di Kyenge’: “Servono scuole di immigrazione, così i profughi arrivano preparati”
Il ministro colorato vuole dei corsi, nei paesi d’origine, per preparare i clandestini ad arrivare più facilmente in Italia.

Ancora non si sa se, nei corsi, ovviamente pagati da noi, verranno consegnate bussola e satellitare onde facilitare le traversate. E magari un gommoncino gonfiabile e un fischietto per attirare l’attenzione dei marinaretti della ex Marina Militare.
http://voxnews.info/2013/10/30/fuori-di-kyenge-corsi-nei-loro-paesi-per-aiutare-immigrati-ad-arrivare-in-italia/

La Romania pretende la sua sovranità

di: Danilo Zongoli
Qualcosa si muove nell’Europa Orientale. Il 20 ottobre  diecimila romeni sono scesi in piazza per rivendicare l’Unione della Bessarabia (Repubblica Moldova) con la Romania e una maggiore giustizia sociale. Le devastazioni compiute dopo la caduta del comunismo hanno provocato una grande delusione. Il popolo, soprattutto i giovani, non credono più nei partiti liberaldemocratici di stampo “europeo”.
La Romania è contesa dal partito socialdemocratico del Primo Ministro Victor Ponta e dai liberali nazionali del probabile futuro presidente Crin Antonescu (quest’ultimo una sorta di Alfano dei Carpazi, prima alleato di Basescu ora schierato a “sinistra”) da una parte e il partito democratico liberale, la cui sigla PDL coincide con quella italiana, dell’attuale Presidente Traian Basescu attualmente all’opposizione che oramai sembrerebbe, mai dire mai, in declino.
Il partito socialdemocratico attualmente insieme ai liberali di Antonescu al potere, sebbene costretto ancora per qualche mese alla coabitazione con il presidente Basescu, si comporta come il pd italiano. Privatizza le aziende, subisce i diktat del fondo monetario internazionale, licenzia i dipendenti statali; cosa del resto ha fatto anche il PDL; del resto i due maggiori partiti che fanno parte dei socialisti e popolari europei hanno anche governato insieme per un certo periodo. Le coincidenze con l’Italia, come si vede, non sono poche. Il pd con e senza elle esiste anche nei Carpazi. Logicamente i giovani, i lavoratori sono delusi sanno che comunque vada il banco vince sempre.
Analoga è la situazione in Bessarabia, dove dopo il declino dell’ex presidente comunista Voronin, un comunista filo atlantico e privatizzatore, le cose non vanno affatto meglio con i governi dei liberaldemocratici Filat e Leanca , infatti la corruzione e la miseria dilagano.
Il movimento azione 2012, presente sia in Romania che in Bessarabia, organizza da qualche anno molte manifestazioni  per chiedere  l’Unione della Romania con la Repubblica Moldova e lo fa fuori dei partiti evitando ogni strumentalizzazione a destra come a sinistra. Ci sono molti giovani. Il 20 ottobre oltre diecimila presone hanno sfilato per le strade di Bucarest scandendo slogan patriottici. Molti sono arrivati, con tutti i mezzi, dalla Bessarabia pagandosi il viaggio senza il sostegno di alcun partito politico.
Le azioni di questo movimento non si limitano alle manifestazioni in strada. Si organizzano università estive, conferenze, iniziative culturali e altro. Il ventinove ottobre si svolge a Pitesti, in Romania, la commemorazione dei tredici anni della morte dei coniugi  Doina e Ion Teodorovici. Costoro sono due artisti romeni della Bessarabia, tragicamente scomparsi a causa di un sospetto incidente stradale e secondo molti si tratta di un attentato. Doina e Ion Teodorovici con le loro canzoni hanno militato per l’Unione della Bessarabia con la Romania per il ripristino della lingua romena e dell’alfabeto latino. Sono stati i cantori della latinità in Bessarabia. Il loro funerale, il 3 novembre 1992, è un funerale nazionale, non si registra una così alta partecipazione di popolo dai tempi della proclamazione di indipendenza della Repubblica Moldova.
La recente adesione della Romania all’Unione Europea non ha, ovviamente, migliorato per niente la situazione economico sociale. Le oligarchie locali si alleano con l’eurocrazia. In Romania esiste una destra che non ha neanche l’orgoglio dei liberali dell’ottocento che avevano come motto prin noi insine mediante noi stessi, mentre adesso il paese è asservito alle multinazionali, agli eurocrati e al fondo monetario internazionale.
Una prova di tutto ciò è la vicenda della zona di Rosia Montana. Rosia Montana (in latino Alburnus Maior, in ungherese Verespatak, in tedesco Goldbach), è un comune della Romania di 3.176 abitanti, si trova nella provincia  di Alba, nella regione storica della Transilvania. Questa è una zona mineraria sfruttata sin dall’epoca romana. Le importanti miniere aurifere, di proprietà statale, in questa località sono chiuse nel 2006 anche perché lo impone l’Unione Europea. Poi un colpo di scena. La società canadese Gabriel Resources decide di riaprire le miniere e il goveno non si oppone. Quindi quello che non va bene per lo Stato è lecito per le multinazionali. Inoltre sussiste il pericolo di distruzione per gli importanti reperti archeologici di epoca romana e di inquinamento da cianuro come avviene nella città romena di Baia Mare. I giovani romeni vedono oltre alla tematica ambientale la minaccia alla sovranità nazionale. Ci sono numerose manifestazioni e il governo si chiude nel palazzo.
Il 20 ottobre a Bucarest si respira un’aria di rinnovamento e le bandiere di Rosia Montana sfilano accanto ai vessilli che chiedono la Unificazione della Bessarabia con la Romania. I manifestanti hanno sete di giustizia sociale, di SOCIALISMO NAZIONALE; sul versante opposto  ci sono la partitocrazia e l’alta finanza mondiale.
– See more at: http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=22590&utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Rinascita-Tutti+%28Rinascita+-+Tutti%29#sthash.2cd7NA9p.dpuf

“Abbiamo pagato tangenti al Pd per 3 milioni di euro”

30-10-2013
“Preparavo io le buste per i politici, secondo le indicazioni di Di Caterina”.

Lo dice dal banco dei testimoni alla nuova udienza del processo per il “Sistema Sesto”, Maria Giulia Limonta, collaboratrice dell’imprenditore Piero Di Caterina, accusatore dell’ex presidente della Provincia di Milano, il democratico Filippo Penati e con lui imputato nel medesimo procedimento penale che li vede accusati a vario titolo, insieme ad altre otto persone, per corruzione, concussione e finanziamento illecito.

“Facevo quello che mi diceva Di Caterina, preparavo le buste su cui venivano indicati nomi di battesimo o indicativi della persona. Le ho preparate per Penati, per il sindaco di Segrate Alessandrini, per il geometra Sostaro”, ha detto in aula Limonta. Che poi ha raccontato che in qualche caso è stata anche presente alla consegna di denaro a Penati, al quale, sempre secondo la Limonta, “in circa tredici anni sono stati dati almeno tre milioni di euro”.

Ovviamente è tutta colpa di Penati, come era tutta colpa Mussari. Gli altri, i capi, potevano non sapere.
http://voxnews.info/2013/10/30/abbiamo-pagato-tangenti-al-pd-per-3-milioni-di-euro/

Crisi Italia: sono oltre 428mila i bambini senza cibo

mica vero. Gli italiani son ricchi e questi bambini se non mangiano è perché hanno i genitori choosy. Che intervengano gli assistenti sociali e li affidino alle varie comunità o case famiglia adatte a pedofili ed i genitori che si suicidino o che siano buttati nelle fosse comuni.

Crisi Italia: sono oltre 428mila i bambini senza cibo

di REDAZIONE

In Italia 428.587 bambini con meno di 5 anni di eta’ nel 2013 hanno chiesto aiuto per poter semplicemente bere il latte o mangiare, con un aumento record del 13 per cento rispetto allo scorso anno, ma ad aumentare e’ stato anche il numero di anziani indigenti con ben 578.583 over 65 (+14% rispetto al 2012), che sono dovuti ricorrere a sostegni alimentari. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base della relazione sul ‘Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2013′, realizzata dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea), in occasione della diffusione dei dati Istat sulla poverta’. Bambini e anziani – sottolinea la Coldiretti – sono la punta piu’ debole di un iceberg che conta 4.068.250 piu’ poveri dei poveri che nel 2013 in Italia sono stati addirittura costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare, con un aumento del 10 per cento sullo scorso anno e del 47 per cento rispetto al 2010, ovvero ben 1.304.871 persone in piu’ negli ultimi 3 anni. In termini generali – continua la Coldiretti – si contano 303.485 persone che hanno beneficiato dei servizi mensa, mentre sono ben 3.764.765 i poveri che nel 2013 hanno avuto assistenza con pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che per vergogna prediligono questa forma di aiuto piuttosto che il consumo di pasti gratuiti in mensa. Nel 2013 – conclude la Coldiretti – sono stati calcolati complessivamente 134.019.679 interventi di aiuto alimentare intesi come offerta di un pasto tramite mensa oppure come distribuzione di un pacco di alimenti che contiene pero’ cibo per piu’ giorni.

Bambini e anziani – sottolinea la Coldiretti – sono la punta piu’ debole di un iceberg che conta 4.068.250 piu’ poveri dei poveri che nel 2013 in Italia sono stati addirittura costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare, con un aumento del 10 per cento sullo scorso anno e del 47 per cento rispetto al 2010, ovvero ben 1.304.871 persone in piu’ negli ultimi 3 anni. In termini generali – continua la Coldiretti – si contano 303.485 persone che hanno beneficiato dei servizi mensa, mentre sono ben 3.764.765 i poveri che nel 2013 hanno avuto assistenza con pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che per vergogna prediligono questa forma di aiuto piuttosto che il consumo di pasti gratuiti in mensa. Nel 2013 – conclude la Coldiretti – sono stati calcolati complessivamente 134.019.679 interventi di aiuto alimentare intesi come offerta di un pasto tramite mensa oppure come distribuzione di un pacco di alimenti che contiene pero’ cibo per piu’ giorni.
http://www.lindipendenza.com/crisi-italia-sono-oltre-428mila-i-bambini-senza-cibo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=crisi-italia-sono-oltre-428mila-i-bambini-senza-cibo&utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

Daily news still the NSA!

PCN-TV/ ALTERNATIVE INFORMATION (013): ‘RT’ NEWS OF THE DAY

 Central topic: Still the NSA! /

PCN-TV with RT – PCN-SPO / 2013 10 30/ The Russian TV channel ‘RT’ daily news – former Russia Today – for an alternative information to the dual language, double standards, lies and propaganda of the NATO’s medias …

 Video on:

https://vimeo.com/78171555

 Today main topics:

Calls for NSA reform grow louder among Washington’s political elite – but intelligence chiefs remain defiant, warning of drastic consequences if the spying programme is curtailed;

Independence or security – London threatens to deny access to its intelligence services if Scotland votes “yes” to separation from the United Kingdom;

And, Canadians get the first ever Bitcoin ATM – swapping digital codes for cash. We look at why global users are turning to the unstable cyber-currency.

 RT / PCN-TV

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 https://vimeo.com/pcntv

https://www.facebook.com/PCN.NCP.TV

New Djihadist attack in Dagestan

PCN-TV/ BREAKING NEWS/ RUSSIA: NEW ATTENTAT IN DAGESTAN

 PCN-TV with RT – PCN-SPO/ 2013 10 30

 

One person dies, 8 injured as twin blasts rock Russia’s Dagestan capital (Caucasus) today October 30, 2013” …

Doesn’t take a genius to figure Saudia Arabia is behind these bombings…just as promised by Prince Bandar Sultan – the chief of the Sausi secret services and real boss of the djihadists in Syria – himself. Russia refuses to drop her support for Syria, so now they are going to wreak havoc in Russia, again… just as promised during the conflictual visit of Bandar in Moscow a few wweks ago.

 Video on:

https://www.facebook.com/photo.php?v=1424517331099762

 One person has been killed, and at least eight more have been hospitalized after a double explosion hit Makhachkala, the capital of Russia’s restive Dagestan region. The attack occurred outside two adjacent liquor stores on one of the city’s liveliest streets. It appears to have been set off by remotely-activated charges, and fire appears to have spread to neighboring stores.

 “Firefighters are currently trying to put it out the blaze. Police are scanning the area for other explosive devices, and electricity and gas have been shut off in this part of the city” a police officer, who did not wish to be named, told Interfax news agency. The initial injury toll was reported as ten, but conflicting reports later emerged on the total number of casualties. Police say that at least three are in hospital in critical condition.

 Islamist-organized terrorist attacks targeting the civilian population and officials are common in the region, and more than 10 people died in two separate explosions in Makhachkala in May this year. Officials say that at least 10 terrorist cells are operating in the republic, which borders Chechnya. Police frequently report on prevented attacks, and often stage operations to root out terrorists from hideouts, both inside Makhachkala and in some of the more remote parts of the multi-ethnic province.

 RT / PCN-TV

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 https://vimeo.com/pcntv

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UNITED COLOURS OF PD – DOPO I CINESI DI COZZOLINO E I ROM DI MARINO, LA DISCESA IN CAMPO DEGLI ALBANESI DI RENZI! AD ASTI 2 NEO ISCRITTI SU 3 ARRIVANO DALL’ALTRA PARTE DELL’ADRIATICO

“risorse”…..

UNITED COLOURS OF PD – DOPO I CINESI DI COZZOLINO E I ROM DI MARINO, LA DISCESA IN CAMPO DEGLI ALBANESI DI RENZI! AD ASTI 2 NEO ISCRITTI SU 3 ARRIVANO DALL’ALTRA PARTE DELL’ADRIATICO

341 tessere in poche ore (230 a cittadini extracomunitari), la stragrande maggioranza dei nuovi iscritti al Pd è albanese (possibile che abbiano scoperto la fede politica solo domenica scorsa?) – Un dirigente: “Al congresso c’erano donne con bambini in braccio, imprenditori con i dipendenti, interi condomini…”

 

Marco Cremonesi per “Il Corriere della Sera

 

«Ero incerto. Non sapevo chi scegliere tra Grillo e Renzi… Poi, però, Grillo mi è sembrata soltanto rabbia, una cosa sterile…». Hasan Bulcari ha 53 anni, una moglie ingegnere, un figlio al Politecnico di Torino e vive in Italia dal 1990. Per lavoro, crea insegne luminose per negozi. Per passione, fa l’attore recitando persino in piemontese. Per Giorgio Ferrero, il candidato renziano in testa alla corsa per la segreteria pd di Asti, è l’asso nella manica. Perché c’è poco da fare: il suo sostenitore Hasan è, di fatto, l’arbitro dei congressi del Partito democratico.

 RENZI,                BOSCHI,

RENZI, BOSCHI,

 Guarda un po’ che succede sotto il cielo color lamiera della città del Moscato: la stragrande maggioranza dei nuovi iscritti al Pd è, come Bulcari, albanese. Una folgorazione collettiva: i democratici albanesi hanno tutti scoperto la fede politica soltanto domenica scorsa.

 La sede del Pd di Asti guarda su piazza Statuto, nel cuore della città che siede tra Langa e Monferrato. In un ufficio disadorno, c’è Alfredo Castaldo. Come presidente della commissione provinciale per il congresso, i numeri – e le grane – arrivano sulla sua scrivania. E lui li legge: «Nel 2012, i tesserati pd a Asti erano 165. Nei giorni precedenti al congresso, se ne erano aggiunti un paio di centinaia. Una cosa in fondo abbastanza normale: il congresso, come dire… movimenta». Molto meno prevedibile quello che è accaduto domenica scorsa, in sede congressuale: «Abbiamo fatto 341 nuove tessere in quattro ore. Di queste, 230 sono andate a cittadini extracomunitari». Due iscrizioni al partito su tre. Perlopiù da parte di cittadini albanesi? «Non solo. Anche romeni, alcuni marocchini… Però, sì: perlopiù albanesi». Molti dei quali, ironia delle primarie, al momento buono neppure potranno votare. C’è chi si arrabbia, si capisce.

 RENZI

RENZI

 L’antagonista di Ferrero, la segretaria uscente Francesca Ferraris sbotta: «Pongo la questione morale su cose che tutti hanno visto». Quali cose, le racconta un dirigente: «Al congresso c’erano donne con bambini in braccio, imprenditori con i dipendenti, interi condomini…». Il tutto in una provincia che nell’intera sua storia ha espresso solo un consigliere comunale che non fosse certificato Made in Italy.

 Per la cronaca, un romeno a Villafranca d’Asti. Tra l’altro, la discesa in campo albanese non riguarda soltanto il capoluogo. Come riferisce lospiffero.com, a Rocchetta Tanaro Cesio, i 40 iscritti sono diventati da un giorno all’altro centotrenta. Quasi tutti extracomunitari e quasi tutti «lavoratori di un’impresa edile del paese, la Bibaj».

 Gianni                Cuperlo

Gianni Cuperlo

 Civati                intervistato

Civati intervistato

 Il problema esiste. «Anche perché – spiega Castaldo – questo non è un voto per le primarie. È un congresso. Si tratta di iscrizioni al partito». Difficile però che i 341 nuovi democratici si vedranno poi molto: «Appunto. Però nella fase di elezione si vedono eccome…». È normale che un congresso – e dunque un partito – possa essere condizionato da soggetti in qualche modo organizzati che c’entrano poco o nulla con la storia del partito stesso? Bisogna chiederlo a Giorgio Ferrero, 47 anni, imprenditore vinicolo e concorrente alla segreteria astigiana nel nome di Renzi: «Ma guardi che il problema è nel regolamento. È stato deciso che ci si può iscrivere al partito persino a congresso già iniziato? Beh, è evidente che certi fenomeni possano verificarsi. Ma comunque, il punto è questo: non è che si possa parlare di integrazione e poi scandalizzarsi perché c’è chi ti prende in parola».

 URNE                ELETTORALI PD

URNE ELETTORALI PD

PD DI                ASTI E PROVINCIA

PD DI ASTI E PROVINCIA

 Di certo, la partita non è chiusa. Spiega Castaldo che «ora le votazioni dovranno essere convalidate e la regola prescrive che gli aumenti degli iscritti sopra il 25% vadano messi sotto osservazione». Il che significa? «Faremo probabilmente una revisione delle liste. Dovremo capire se hanno preso la tessera pregiudicati, se ci sono state forme di organizzazione del voto come l’iscrizione in massa dei dipendenti di una determinata azienda o di un condominio… Ma questo è un organo tecnico. La soluzione politica può essere trovata soltanto dai candidati».

 TESSERA                PD

TESSERA PD